ciao ragazzi bentornati oggi racconteremo una novella famosissima anzi sicuramente una delle novelle più famose della letteratura italiana un racconto che come vedremo ha commosso generazioni di lettori sia per il contenuto la breve vita di un bambino minatore nella sicilia di fine ottocento si è soprattutto per lo stile in cui viene raccontata ebbene sia chiaro fin da subito non stiamo per leggere un testo in cui un narratore onnisciente che sa tutto buonista giudicatore dall'alto dei cieli stigmatizza il male spendendo buone parole per gli oppressi no no no niente di tutto questo rosso malpelo di giovanni verga
novella che fa parte della raccolta vita dei campi 1880 ci mostra in realtà quanto possa essere di maggiore efficacia una narrazione impersonale per colpire sensibilizzare ancora più in profondità al pubblico ma che cos'è questa impersonalità quali sono le tecniche con cui verda la realizza la regressione del narratore lo straniamento il discorso indiretto libero occhio ragazzi sono classiche domande da interrogazione e perché in quinta da maturità niente di impossibile però in queste nelle prossime puntate vele spiegheremo con numerosi esempi il primo lo incontriamo immediatamente appena iniziamo a leggere le primissime parole la prima frase della novella
il cosiddetto incipit malpelo si chiamava così perché aveva i capelli rossi aveva i capelli rossi perché era un ragazzo maliziosa e cattivo che prometteva di riuscire diventare un fior di birbone qui il narratore afferma in modo chiaro e diretto con degli evidenti nessi causali poiché poiché che chi ha i capelli rossi è una persona cattiva destinata ad essere tale per sempre questa è la voce del narratore ma voi credete veramente che giovanni verga la pensi allo stesso modo ecco che cos'è l'impersonalità quantomeno quella verdiana l'autore non si preoccupa di di denunciare l'ignoranza che porta le
persone a credere che chi ha i capelli rossi sia cattivo assolutamente no o quantomeno lo fa implicitamente ovvero crea un narratore lo fa regredire la mentalità dei personaggi di cui tratta facendogli pronunciare subito in apertura di racconto un pregiudizio senza scampo che affonda le radici nella scaramanzia e nell'ignoranza insomma un alessandro manzoni invece ci avrebbe accompagnato dicendoci che in quel tal paese gli uomini poco istruiti credono erroneamente che si sarebbe indignato avrebbe condannato e magari marginalmente avrebbe pure promosso una soluzione al problema ecco verga non fa nulla di tutto questo per il verismo per il
naturalismo la letteratura è prima di tutto una rappresentazione potremmo dire una fotografia e scrivere in un testo teorico importantissimo che vedremo in un'altra puntata chi osserva questo spettacolo non ha il diritto di giudicare dunque ragazzi immaginate l'impatto di un incipit del genere sul lettore borghese di milano città in cui verga pubblica va a cavallo degli anni ottanta dell'ottocento ora vediamo insieme il riassunto del racconto che inutile ripeterlo è una domanda gettonatissima la maturità e tra l'altro abbastanza semplice se proprio non ce la fate a leggervi questo breve racconto di circa otto pagine ascoltatevi un paio
di volte questo video vicino estate senza pensieri inoltre c'è anche un riuscitissimo film di qualche anno fa diretto da pasquale scimeca intitolato proprio rosso malpelo bene partiamo innanzitutto qual è il vero nome del protagonista soprannominato rosso malpelo questa è una domanda a trabocchetto perché il narratore regredito come dicevamo al punto di vista popolare non si trova minimamente di dircelo così come non conosciamo l'età precisa del ragazzo nel nome del paese in cui si svolge la vicenda siamo in sicilia presso catania ma non sappiamo nulla di più nessuna messa in scena tipica delle narrazioni precedenti come
scrive verga il lettore si trova dunque faccia a faccia con il fatto nudo e schietto il nostro cronista dai capelli rossi è semplicemente malpelo e persino la madre lo chiama così quasi dimenticandosi il suo nome di battesimo malpelo ha una sorella annunziata schiava anche lei di questo pregiudizio che si limita a picchiare il giovane ogni sabato sera senza un motivo per precauzione non sia mai che ruby soldi che ha guadagnato nella settimana trascorsa a lavorare in miniera eh sì malpelo non è soltanto un minatore sfruttato in una cava di rena rossa l'arena è un materiale
che serve per costruire le case ma è anche costretto ogni fine settimana a consegnare il proprio stipendio alla famiglia la sua vita non è diversa nella cava dove gli altri minatori ogni volta che lo vedono lo accarezzano con i piedi scrive verga mangia da solo malpelo come le bestie lo prendono in giro gli tirano i sassi che qualcuno con una pedata non lo rimanda al lavoro nessuno si cura di lui è sempre sporco ai vestiti che cadono a brandelli c'è una persona però una sola persona che vuole veramente bene a malpelo suo padre mastro miscio
diminutivo di domenico detto la bestia perché è un lavoratore instancabile appunto come una bestia da soma un asino da carico mastro missiva c'è da tutti gli incarichi per fare qualche straordinario e portare qualche soldo in più a casa persino gli straordinari più pericolosi e così un giorno si prende la briga di mettere in sicurezza una galleria della miniera abbattendo un pilastro e sabato sera ma subisce ancora nella cava c'era quasi fatta e un picconata assume un significato concreto economico di resistenza questo è per il pane questo per il vino questo per la gonnella nuova di
nunziata che si deve sposare ma il pene lì con lui e lo aiuta liberando l'area dalle macerie il padre attento lo esorta a restare lontano e pericoloso e improvviso il pilastro scene e con lui tutta la galleria una montagna di rena rossa seppellisce tutto vero a questo punto sposta immediatamente il punto di vista della narrazione come un chiaro intento di denuncia ci troviamo di fronte all'ingegnere che dirige i lavori della cava e sabato sera ea teatro e non avrebbe cambiato la sua poltrona nemmeno con un trono scrive l'autore quando riceve la notizia sono ormai passate
tre ore mastro mission sarà bello che morto e inoltre grazie a questo sacrificio sono cascate così tante tonnellate di rena da riempire care per settimane e ottenere il gran bel guadagno nessuno si cura di malpelo che si graffia la faccia ed urla come una bestia non rispondo a nessuno non piange nemmeno soltanto scava con le unghie la nel punto dove può ancora vivere la speranza di suo padre provano a toglierlo da lì alla schiuma alla bocca le unghie strappate che gli pendono dalle mani insanguinate scrive verga gli occhi grigi come il vetro e morde tutti
con un cane rabbioso sono costretti a tirarlo per i capelli per allontanarlo da lì ecco benvenuti nel verismo come forma di risarcimento alla famiglia malpelo nonostante nessuno lo stimi viene assunto a lavorare nella cava in questi primi giorni continua volutamente a scavare attorno al luogo in cui ha visto per l'ultima volta al padre addirittura si immobilizza ogni tanto come se sentisse dei rumori ma dice il narratore che è soltanto il diavolo che gli sussurra qualche cosa in quelle orecchie sfoga la sua rabbia su un asino e appare più malpelo del solito diventando il capro espiatorio
di qualsiasi problema cadesse nella cava malpelo non protesta per questo anzi se la prende soprattutto con il padrone che assassinato il padre per 35 tari la paga appunto di mastro mission c'è una sola persona che malpelo in questa spirale di odio i re vendetta invece inizia a proteggere un povero ragazzo store più più piccolo di lui soprannominato ranocchio per via della sua camminata sbilenca malpelo dimostra ranocchio il suo affetto esattamente come l'hanno insegnato a lui lo picchia senza motivo e senza misericordia e se non si difendeva lo picchiava ancora più forte fa questo soltanto perché
sono praticamente le sue prime parole nel racconto se non sai difenderti da me che non ti voglio male come farai a difenderti dagli altri notate la finezza ma il telo non sa dire ti voglio bene ma dice non ti voglio male se non riceviamo mai una carezza come possiamo pensare di essere capaci di regalarlo a qualcuno nonostante ciò regala il suo cibo la sua cipolla quotidiana che rispetta per pranzo allo sfortunato bambino tanto lui era già avvezza questa vita era avvezzo alle pedate era abituato alle badilate sulla schiena era avvezzo alle cinghiate alle ingiurie era
abituato a dormire sui sassi con la schiena rotta dopo 14 ore di lavoro era avvezzo a digiunare per punizione scrive verga si avverte nelle sue parole e nei discorsi indiretti liberi parliamo del narratore come se malpelo fosse quasi fiero di essere malpelo fiero di questa disperata rassegnazione ma torniamo alla storia ma per insomma talmente a cuore ranocchio che prova in tutti i modi a insegnargli le regole fondamentali della sopravvivenza in miniera in cui dominano violenza e prevaricazione e in fondo è costitutiva proprio del lavoro del minatore una violenza continua contro la roccia a picconate finché
non si piega altrimenti è l'arena a mangiarti come accaduto al padre di malpelo dalla morte del padre malpelo diventa infatti sempre più un tutt'uno con la cava esce giusto sabato sera per consegnare alla madre alla sorella i soldi della settimana un giorno per caso viene rinvenuto uno scarpone di mastro mission ma il pelo e terrore si allontana per non assistere al ritrovamento del cadavere qualche giorno dopo infatti emerge dalle macerie il corpo di mastro mission insieme a una triste verità il padrone malpelo non è morto schiacciato ma è rimasto sepolto vivo lo testimoniano le unghie
rotte nel tentativo disperato di scavare per uscire se si fosse intervenuti per tempo ma questo è meglio non dirlo malpelo dice il narratore impersonale altrimenti chissà quale bendetto cattiveria potrebbe fare la madre recupera i vestiti dal dal cadavere e li adatta al ragazzo mentre le scarpe devono soltanto aspettare che il giovane cresca un po poi andranno benissimo anche loro ma il pelo una scena bellissima liscia sulle gambe i calzoni di fustagno quasi nuovi e mi sembra siano dolci e lisci come le mani del babbo quando gli accarezzavano la testa le scarpe le tiene appese a
un kyoto e la domenica le tira giù le illustra se le prova poi li appoggia per terra e rimane a guardarle con i gomiti sulle ginocchia e il mento nelle palme per ore aggiunge il narratore impersonale creando un forte effetto di straniamento rimuginando chissà quali idee in quel cervello anche gli arnesi da lavoro del padre sono per lui sacri e non li venderebbe mai il piccone la zappa la fiasca del vino a questo punto della novella assistiamo un'immagine e un dialogo che mostrano il profondo fatalismo di cui è perversa tutta l'opera di verga malpelo costringe
ranocchio a guardare la carcassa di un asino grigio nel fondo di un burrone divorata dai cani al pelo dice anche quell'asilo grigio ha ricevuto bastonate come te e invece ora guarda lì le costole ora non soffre più quante volte con quegli occhi ha chiesto pietà quel asino ora guardano come tranquillo mentre quegli occhi se li divorano i cani a ma se non fosse mai nato sarebbe stato meglio ma il pelo o di alla luna per noi che siamo fatti per vivere sottoterra notate il fatalismo per noi che siamo fatti per vivere sottoterra dovrebbe essere buio
sempre dappertutto non c'è la minima possibilità di paradiso mai per chi vive sottoterra nella sequenza successiva assistiamo ad ammalarsi di ranocchio il bambino trema di febbre inizia a sputare sangue malpelo lo accudisce prende dei soldi dalla paga settimanale per comprargli del vino della minestra calda e gli cede i suoi calzoni nuove ma ranocchio peggiora di giorno in giorno gemme tossisce senza tregua e malpelo una notte nel suo strano modo di voler bene gli dice se devi soffrire a quel modo è meglio che tu crepi presto e così accade arriviamo così all'ultima sequenza della novella in
cui il rosso malpelo si ritrova completamente solo morto il padre morto ranocchio la sorella sia maritata cambiando casa così come la madre che ha trovato un nuovo compagno insomma malpelo è rimasto completamente solo al mondo e così un giorno che bisognava esplorare un nuovo passaggio nella cava e si cercava qualcuno che è complesse il pericoloso incarico con il rischio di perdersi di non tornare mai più il padrone cerca un volontario nessun padre di famiglia però vuole avventurarsi né tantomeno avrebbe mandato i propri figli neanche per tutto l'oro del mondo malpelo invece non aveva nemmeno chi
si prendesse tutto quell'oro del mondo per la sua pelle e allora tutti riguardano lui ma bello non dice nulla a consente in silenzio prende gli arnesi del padre e picconi la zap la lanterna sacco del pane fiasco del vino gli scarponi e scende nella miniera e nessuno saprà più niente di lui abbiamo sottolineato a inizio puntata l'importanza dell'incipit del racconto bene la chiusa non è da meno l'ultima frase della novella ci mostra ancora una volta tutta la ferocia del narratore impersonale verghiano nonostante malpelo sia sparito per sempre i ragazzi nella cava passano la voce quando
parlano di lui perché hanno paura di vederselo comparire davanti con i capelli rossi e gli occhiacci grigi ma il per il suo sacrificio in fondo eroico sono condannati dalla memoria collettiva è più forte il pregiudizio è più forte l'ignoranza ma in fondo il suo sacrificio la sua nobiltà sta proprio nell'essere diventato quel capro espiatorio esterno alla comunità a cui rivolgere in modo unanime tutte le colpe tutti i problemi tutto l'odio represso da secoli di sfruttamento se non ci fossero queste persone ci scambieremo si scanneranno tra noi bene ragazzi con questo è tutto mi raccomando scrivete
la vostra l'età migliore per scrivere dopo la musica cambia un po come diceva benedetto croce fino all'età di 18 anni tutti scrivono poesie dopo le scrivono soltanto due categorie di persone i poeti e i cretini per precauzione però continuate almeno a leggere ciao ragazzi alla prossima [Musica]