virgilio è considerato il più grande poeta romano mettendo in versi i canti dei pastori nelle bucoliche il lavoro dei campi nelle georgiche e le imprese degli eroi nell'eneide assegnato un'impronta indelebile nella cultura occidentale publio virgilio marone nasce ad andes vicino mantova nel 70 avanti cristo e compie gli studi a cremona milano e poi roma dopo la battaglia di filippi del 42 avanti cristo virgilio subisce le confische di terreno volute da antonio e ottaviano per ricompensare i veterani in questo periodo tra il 42 e il 39 virgilio compone le bucoliche che risentono del grave momento di
crisi dovuto alle guerre civili tra il 37 e il 30 avanti cristo virgilio si dedica alla composizione delle georgiche dedicate al suo protettore mecenate tra il 30 e il 19 virgilio si dedica alla composizione dell'eneide che tuttavia non riesce a terminare nel 19 infatti durante un viaggio in grecia il poeta si ammala e muore a brindisi il 21 settembre il suo corpo viene sepolto a napoli nella sua prima opera le bucoliche virgilio raccoglie dieci carmi ambientati in un mondo agreste idealizzato in cui la vita dei pastori poeti scorre serena in una natura incontaminata la natura
idealizzata e popolata da ninfee pastori è tra i protagonisti di questi carmi insieme con la poesia che assume un altissimo valore consolatorio questo scenario idilliaco può essere messo in pericolo dall'amore presentato come una forma di pazzia e dalle conseguenze delle guerre civili mai nominate direttamente ma in commenti come minaccia che può infrangere la pace di questo mondo ideale le georgiche sono un poema epico didascalico dedicato alla coltivazione dei campi e all'allevamento in cui virgilio esalta i valori della tradizione romana legate alla civiltà contadina agli ideali di pace e laboriosità e al culto della famiglia e
della patria nel suo capolavoro l'eneide virgilio attraverso la storia di enea fuggitivo da e progenitore di romulo capostipite della gens iulia a cui apparteneva augusto celebra l'inizio di una nuova età di pace il poema ebbi partito la prima parte modellata sull'odissea omerica è dedicata al viaggio di enea da all'anzio mentre la seconda parte ispirata all'iliade narra la guerra tra enea e i rutuli per il dominio del lazio attraverso questo intreccio virgilio compone un opera che riesce a esprimere il sistema di valori romano in cui poter riconoscere la propria identità culturale enea infatti incarna la forza
virile la virtus la lealtà e la fedeltà ai propri doveri la fides il rispetto per la religione e legami familiari la pietas e la capacità di sopportazione la pazienza il compito che ne ha ricevuto dal destino è quello di fondare una nuova città proiettata verso un futuro di vittorie e di potere per raggiungere questo scopo l'eroe deve prima fronteggiare l'opposizione degli dèi giunone e poi quella degli uomini turno re dei rutuli in tal modo virgilio ha posto in una prospettiva remota quella del mito uno sguardo sulla storia contemporanea come enea infatti ha vinto turno e
posto fine alla guerra nel lazio così augusto ha chiuso la fase delle guerre civili e ha riportato nel mondo la pace portando a compimento la missione provvidenziale di roma che aveva inaugurato proprio enea quella di virgilio però non è una visione solo encomiastica della storia egli è consapevole del carico di sofferenza che il destino di enea lascia dietro di sé un destino ineluttabile che schiaccia chi gli si oppone come l'infelice didone o il valoroso turno virgilio è attento anche ai vinti e ai loro valori che vengono recuperati e integrati con quelli dei vincitori