Le tre Critiche di Kant in un'ora

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in mano nel canto e uno dei pensatori più complessi e difficili a volte perfino reati dagli studenti anche se in realtà è un prestatore e importantissimo decisivo nella storia e nello sviluppo del pensiero citatissimo anche per criticarlo ma anche molto spesso per riprenderlo studiarlo non è facile abbiamo cercato di presentarlo in tanti video che trovate elencate anche in descrizione ma se avete già visto quei video se volete alla fine dei giochi fare un ricco di capitolazione un riassunto una revisione di quello che avete capito soprattutto dalle tre critiche le opere più importanti di kant siete
nel posto giusto perché oggi cerchiamo di rivedere insieme tutto o almeno per sommi capi gli aspetti principali del pensiero di immanuel kant in un ora andiamo a cominciare [Musica] [Applauso] [Musica] [Applauso] [Musica] un sorso di caffè nella società tratta con la scritta e nero a cominciare che mi fa sempre compagnia come ci sono miei conoscenti compagni d'avventura cioè topolino tostoi batman de andrè el e il suono e mostro peloso imi che avverranno ferretti sono un insegnante di storia e filosofia insegna al liceo scientifico paleocapa di rovigo e da due anni ormai superati abbondantemente su questo
canale realizzo delle video spiegazioni e seguono all'incirca il programma di storia di filosofia che ci fa le superiori ma ogni tanto propongono anche qualche approfondimento qualche lettura di testi integrali qualche presentazione di film insomma cose che si legano sempre la storia e la filosofia ma a volte anche collaterali età le varie iniziative negli ultimi mesi abbiamo iniziato a lanciare anche una sorta di rubrica sia storia che in filosofia dedicata ai grandi pensatori o alle grandi epoche storiche raccontate in una sola ora quasi esatta più o meno esatta di video questo perché non per darvi il
beniamino è un ora non è un bignami tra l'altro ma super che l'idea non è quella che coi cani che questi video possiate studiare e fare quello che non avete fatto sui libri o con altre spiegazioni più diffuse ma servono a volte per fare un po il punto dopo che si è già studiato la propria si è già analizzato un problema un autore un'epoca storica ricapitoliamo facciamo una revisione veloce in 1 ora penso che una revisione possa funzionare abbastanza bene di solito facciamo sintetizzano di un'ora il contenuto di 56 video di 5 6 ore di
lezione così anche il compito che ci riserviamo per questo video su kant in un'ora sola presenteremo le tre principali critiche alle tre principali opere la critica della ragion pura la critica della ragion pratica la critica del giudizio o della facoltà di giudizio a seconda delle traduzioni o qui il cronometro con mark che sta procedendo e quindi tentiamo di starci davvero in un'ora diciamo subito due cose sulla vita in mano il cante nasce nel 1724 muore nel 1804 quindi vive pienamente gli eventi del settecento dell'illuminismo tant'è vero che alcuni hanno presentato come l'ultimo e il più
compiuto degli illuministi sarebbe forse più corretto dire l'ultimo degli illuministi quelli romantici come alcuni testi ricordano perché è vero sicuramente che canta illuminista cresce e si sviluppa il suo pensiero all'interno di un'atmosfera che tipicamente illuminista ma soprattutto in alcune opere lascia presagire già qualcosa di nuovo lascia anticipare già qualcosa di nuovo lo vedremo già oggi nelle tre critiche perché la critica della ragion pura è un'opera proprio platealmente illuminista tipicamente illuminista la griglia nella regione pratica è già un po fatto a modo suo anche se gli influssi ministri sono pesantissimi l'atletica le giudizia quasi un opera
romantica per certi versi pur mantenendo alcuni aspetti razionali eccetera quindi tante è un filosofo di passaggio sicuramente di chiusura di un'epoca e l'inizio di un'altra ricevo 1724 l'anno rinascita nasce e vive quasi tutta la vita anzi tutta la vita a kreuzberg che reese verga una città che oggi non esiste più o meglio ha cambiato nome oggi si chiama kaliningrad e della città della russia attualmente anche se come vedete la cartina si trovava e si trova nella regione storica della prussia orientale all'epoca in cui ci nacque e ci visse canta era una città di lingua tedesca
di nazionalità tedesca una delle città originaria della prussia che poi sarebbe espansa verso ovest e che avrebbe preso berlino per aver guidato l'unificazione tedesca a fine ottocento quindi è tedesco counter non state la china nasca e vive nella città che oggi è russa per intenderci lì viene educato a cristianesimo piuttosto scettico aderisce con la sua famiglia è vendicato al pietismo ed era una forma diciamo di protestantesimo molto rigoroso dal punto di vista soprattutto morale il pietismo rifugi vada dai riti troppo eccessivi da una religione troppo esteriore invece valuta va molto bene una religione interiore il
cristianesimo vissuto dentro anche con una grande dirittura morale ecco questo sicuramente sarà di grande influenza su kant dopo la laurea inizia a lavorare inizialmente come precettore cioè insegnante privato poi dice anche entrare all'università di cani perché dove passa tutta la sua vita sono anche delle leggende sul suo stile di vita molto metodico molto abitudinario sapete c'è quella famosa leggenda secondo cui la gente di chris perde a regolavano orologio sincronizzava gli orologi come si direbbe oggi sulla base del momento in cui lo vedeva passeggiare per che passeggiava esattamente la stessa ora ogni giorno ci si poteva
regolare letteralmente l'orologio nella vita non ha grandi passioni non non ha un ruolo attivo nella società se non piccole cose a qualche simpatia riformista e progressista saluta con un certo entusiasmo letterario almeno la rivoluzione americana e poi la rivoluzione francese almeno agli inizi della rivoluzione francese e poi rimarrà dubbioso sugli esiti successivi della rivoluzione francese famoso anche l'epitaffio che compare nella sua tomba muore nel 1804 come vi dicevo il cielo stellato sopra di me la legge morale dentro di noi una frase tratta tra l'altro da una le sue principali opere dalla critica della ragion pratica
dove parla delle due dimensioni in pratica di ciò che riempie l'animo di orgoglio abitazioni il cielo cioè la natura l'universo che oggetto proprio di studio anche scientifico ma anche estetico e poi la legge morale cioè la vita pratica di cui parleremo le tre critiche oscillano in questa dire in questa direzione in questo dualismo la ragion pura e in parte anche laggiù di una facoltà di giudizio si occupano del cielo stellato sopra di me da due punti di vista diversi la critica la ragion pratica si occupa invece della legge morale in me e quindi delle norme
del mio comportamento scrive molte opere canta adesso non aveva tempo realizzarle tutte le altre ci soffermeremo su queste tre critiche che vi ho detto citato sono le tre opere maggiori dei principali la critica della ragion pura esce nel 1781 e la prima edizione la critica della ragion pratica invece datata 1787 la critica del giudizio 1790 po pubblica anche altre opere per la pace perpetua alla domanda che cos'è l'illuminismo fondazione la mente fisica di costumi tante robe a volte abbiamo fatto nei video alti ne faremo ma queste tre sono le opere principali parlando di queste tre
opere avrete notato che in tutte e tre compare nel titolo la parola critica critical ragion pura critica della ragion pratica critica del giudizio perché non è un caso ovviamente perché quella felice fiori canto viene anche definita volte criticismo è sicuramente l'aspetto della critica ha un ruolo fondamentale nell'approccio orbitante cosa si intende con criticismo cante riprende una riflessione già in parte fatta da john locke grande filosofo inglese empiristi alla porta di lei fino all'estreme conseguenze a ciò lui si chiede davanti ad ogni forma di esperienza che sia quella conoscitiva che sia quella morale che sia quella
estetica si chiede quali siano i limiti di quella esperienza criticismo dire sottoporre a critica il frutto della nostra vita del nostro rapporto col mondo del nostro rapporto con le cose mettiamo dal punto di vista concreto facciamo degli esempi la critica della ragion pratica è pura scusate da cui partiremo canta fronte al problema conoscitivo come possiamo conoscere allora tenterà di capire fin dove può arrivare nella nostra conoscenza critica vuol dire questo delimitare il limite non certo senso e vedere se entro quel limite la nostra conoscenza è valida nella critica della ragion pratica che invece affronta il
tema delle scelte morali della vita concreta del come agiamo anche lì si chiederà fin dove possiamo sapere come bere agire qual è il limite è dentro quel limite siamo sicuri di saper bene come agile oppure no nel campo della vita e statica che è oggetto invece della criticare giudizio quindi dell'asp e dell'esperienza del bello ecco anche li critica nel senso cosa il bello fin dove arriva il bello dove non è più bello e entro questo confine del bello un senso critici mobile di fatto trovare i limiti trovare i confini stabilire fino a dove una certa
forma di conoscenza esperienza riflessione è valida e oltre quel limite ovviamente questa forma di esperienze conoscenze non sarà più valida sottoporre a critica ma deve stabilire qual è il limite e stabilire soprattutto se entro questo limite la conoscenza è fondata per sintetizzare si dice che tanto vuole trovare la possibilità la validità e i limiti delle nostre esperienze delle nostre conoscenze possibilità vuol dire è possibile conoscere è possibile fare una vita morale è possibile fare esperienze al bello validità è valida questa conoscenza del bello è valida questa conoscenza scientifica eccetera limiti vuol dire fino a che
punto è valida quella il confine come vi dicevo ovviamente questo può in un certo senso sembra un percorso simile a quello che fa uno scettico alcuno scettico mette sottopone a critica la realtà no mette in dubbio quello che vede quello che sente quello che vive ma lo scettico non supera questo scetticismo cioè mette in dubbio si ferma lì carte invece mette in dubbio per capire dove ci si può fidare dove non ci si può fidare di cosa ci si può fidare di cose non ci si può fidare quindi non è un peressutti cismo perché ha
uno scetticismo diciamo metodologico che serve a trovare il confine di validità sapere fin dove posso sapere quel che vuol dire anche che se il limite arriva lì quello che c'è prima è affidabile quello che ci prima conoscenza quindi forme di conoscenza valide ci sono bisogna stabilire quali siano i limiti questo è compito che si assume anche nella critica della ragion pura che è la prima di queste tre critiche che cerca di analizzare appunto i limiti della ragione soprattutto pura cosa vuol dire questo pool a un termine che troviamo spesso incanta pura incanto significa a priori
cioè significa una ragione che agisce prima di ogni esperienza e bene quando noi conosciamo noi abbiamo certo conoscenze che vengono fuori conoscenze empiriche abbiamo secondo cante anche delle conoscenze o meglio ancora delle strutture conoscitive che sono presenti di nuovi prima di ogni esperienza allora la critica della ragion pura vuole studiare la conoscenza nazionale soprattutto nelle sue forme a priori soprattutto nelle sue modalità che esistono prima di ogni esperienza che vuole stabilire quindi se la conoscenza è valida ovviamente come dicevamo quali conoscenze beh esistono tre forme di conoscenza principale secondo capiscono la filosofia del tempo che
sono la matematica la fisica e la metafisica ovviamente metafisica fisica e matematica sono state studiate le tanti filosofi tanto lo sa bene canta arriva appunto nel settecento dopo che per un secolo e mezzo hanno ribattuto tra loro da una parte l'azione di tira l'altra parte gli empiristi razionalisti come cartesio come spinosa come a ops ritenevano che la ragione forse l'unico modo valido per conoscere anche sbarazzandosi a volte dell'esperienza e facendo a meno delle esperienze pensata cartesio gli impediti invece ritenevano che non si potesse fare assolutamente a meno dell'esperienza e sensibili che anzi ogni ragionamento partisse
dalle esperienze sensibili ecco kant vuole porsi non c'è professione sua metà strada tra queste due tendenze nello studio delle varie forme di conoscenza nello scegliere già dal discorso che faccio i cosiddetti giudizi all'inizio della john pura kart analizza vari tipi di giudizi e cioè di frasi che si possono formulare dotate di senso che cercano di dare informazione al soggetto ora esistono tradizionalmente due tipi di giudizi dice kant che lui chiama giudizi analitici a priori e giudizi sintetici e posteriore in giudizi analitici a priori sono quei giudizi quelle frasi e cioè in cui io non aggiungo
in realtà nuove conoscenze analitico vuol dire quello non do nuove conoscenze ma formula questi giudizi a priori cioè basandoci un basandomi unicamente sul ragionamento ad esempio banalissima il triangolo a tre lati ora questa frase un giudizio analitico a priori perché non è basato sull'esperienza sensibile io lo so che un triangolo a 3 late anche senza dover andare a vedere i triangoli si basa sulla definizione ma proprio perché si basa sulla definizione non a giudizio che mi dà nuove informazioni fondo quando io dico la parola triangolo è già sottointeso cardia tre lati non sto dicendo nulla
di più di quanto non è già incluso in un certo senso nel soggetto i giudizi sintetici a posteriori ove ci sono quelle frasi in cui io do nuove informazioni sono sintetiche vuol dire che donano informazioni ma si basano sull'esperienza ad esempio il divano di casa mia e giallo questo è un giudizio sintetico a posteriori perché mi dà un'informazione che io prima di uno che non mi conosce non sa 1 premio notificazioni a non sa di che colore ne arrivano quindi sintetica questa informazione perché mi dà qualcosa in più non me la dà perché io sia
andato a vedere non posso sapere dall idea di tivano il colore del mio rivale devo vederlo non posso ricavarlo per via razionale devo farne esperienza empirica ok ora questi tipi di giudizi esistevano nella tradizione filosofica da sempre ne aveva parlato hume chiamandoli morale lievemente diverse le aveva parlato lions chiamandoli morbio lievemente diverso eccetera cantrice però attenzione razionalisti ne impedì sti appunto gente come l'hai blitz nel caso dei razionalisti e jumo nel caso gli empiristi hanno considerato questi due giudizi ma non si sono accorti che c'è anche un terzo tipo di giudizio che canta chiama giudizio
sintetico a prioni sono giudizi che aggiungono informazioni nuove perché sono sintetici sintetici ma sono contemporaneamente a priori cioè non basati sull'esperienza ad esempio 5 più 7 uguale 12 questa è una frase che mi davano nuove informazioni perché io 5 più salate non so quanto fa all'inizio devo fare il conto se dove siate molto facile ma mettete che sia 12.712 per 497 e chiaro che non lo so devo fare i conto quindi l'informazione è un qualcosa in più ma è a priori perché queste informazioni in più che ottengono non lo ottengo facendo esperienza sensibile la giorno
e basta certo per fare il conto mi devo usare da usare un pezzo di carta e una penna iscrivervi in tabellina le cose ma sono per aiutare la memoria perché non riesco a farla mente realizzare un'operazione puramente razionale allora dice tanto parlato esistono dei giudizi che danno nuove informazioni e sono a priori di questi giudizi sono secondo me dice tanti giudizi fondanti della scienza cioè la scienza matematica e fisica la fisica perché dopo faremo discorso sulla matematica cosa fanno fa altro che usare questi giudizi giudizi sintetici a priori come basi del proprio ragionamento a cui
poi aggiunge esperienza ovviamente mettiamola più in concreto violento per esempio faccio un esempio i cinque progetti quali eolici ovviamente tutte le proposizioni matematiche sono giudizi sintetici a priori ebbene cosa fa la fisica cosa fa la biologia la scienza in generale la scienza usa la matematica come propria impalcatura potremmo dire su cui poi inserisce le esperienze i dati ricavati dall esterno ebbene vedete se la base della scienza una base matematica significa che i giudizi sintetici a priori sono essendo anche matematici sono la base della scienza a cui poi io aggiungo le esperienze i dati che ricavo
dal mondo se esistono però questi giudizi sintetici priori significa che da qualche parte dentro di noi c'è una fonte di nuova conoscenza no a priori e sintetico dire che ci sono se la capacità di creare nuova conoscenza in qualche modo dentro di noi ebbene questa riflessione porta kant a dire in ogni conoscenza c'è una materia una forma usando una terminologia aristotelica cioè ci sono materiale cioè dei dati che arrivano e poi ci deve essere una forma cioè un modo di gestire incasellare concepire questi dati organizzare questi dati ora kant si convince che dentro di noi
siano presenti delle forme a priori le chiama così cioè delle modalità organizzative che sono presenti dentro di noi dalla nascita che nascono con noi e che sono comuni a tutti gli uomini queste forme a priori sono varie ma a livello di sensibilità cioè ammettere più approccio con le cose sono essenzialmente lo spazio il tempo cosa sta dicendo canto vorrei che fosse chiaro cosa intende con queste forme a priori cioè quando io guardo un oggetto quando io guardo topolino le facce esperienza lo tocco lo guardo eccetera ricevono i dati cioè in e medita i miei occhi
fanno passare verso la mia mente dei dati grezzi delle informazioni ma la mia mente non riceve passivamente questi dati e basta cioè larice levata e li accoglie ma lì a riorganizza anche li inquadra li struttura ad esempio le strutture in uno spazio in un tempo ci parlo io guardo topolino io al momento non sto percependo il tempo sto percependo topolino no il fatto da topolino sia presente qui e ora davanti a me che sia in questo istante presente è la mia mente che lo pensa interpretando i dati che arrivano allora il tempo è piuttosto una
modalità interpretativa della mente direbbe canto o meglio ancora una forma più oro in cui io in casello il lato sensibile mi arriva le magie topolino e la lente locali lo collochiamo in questo tempo però questa operazione di collocamento avviene nella mente non avviene fuori ma dentro di me perché è una mia modalità di ricevere i dati quella di collocare i dati in tempo per lo spazio adesso sto guardando lo vedo che occupa uno spazio che ha mai sembrate dimensionale ma questo spazio tridimensionale in realtà è uno spazio circolo kant che viene plasmato la mia mente
interpretando i dati che arrivano e come se fosse un esempio molto più recente un computer in computer in realtà riceve dei dati che però sono in termini di bit degli zero day 1 poi il computer converte questi dati interpreta questi dati tramite appositi programmi che fanno sì che questi dati vengono inquadrati capiti rielaborati e bene il nostro cervello nella nostra mente meglio secondo canti funziona in modo simile cioè ricevere i dati è però in caselle li rielabora ecco una parte che rielabora la parte che in caselle sono le forme a priori gli spazi di tempo
questo secondo kant è una cosa importantissima perché provoca quella che lui chiama una rivoluzione copernicana cioè non è più in realtà il mondo a pretendere che noi ci adattiamo lui ma è il mondo che si adatta a noi non siamo noi ad adattarci a lui ma lui che si adatta a noi mi spiego meglio fino a prima di cannes si pensava che se avessimo voluto conoscere il mondo avremmo dovuto usare degli strumenti il microscopio il cannocchiale quello che volete per capire il mondo adesso ci stiamo rendendo conto dice kant che in realtà è il mondo
che ci si presenta in uno spazio e un tempo cioè che si adatta a noi perché i dati vengono in case latte nel modo in cui noi li possiamo gestire capire percepire tutto questo però attenzione porta a un problema perché se il mondo che ne percepiamo è il mondo visto dai nostri sensi ma poi in caso il lato in un certo modo significa forse che il mondo che noi presentiamo non hanno detto che coincide a quel mondo vero cioè quando io vedo topolino e la mia mente nel casello in uno spazio in un tempo significa
che lo spazio il tempo esistono più nella mia mente che nella realtà o meglio che lo spazio del tempo che io percepisco su cui io ragiono su cui il lavoro sono in un certo senso mi e modalità di array disegnarmi la realtà capite set si parte del vaticano da fuori ma chissà se fuori di me questi dati sono organizzati nello stesso modo in cui la mia mente li organizza facciamo sempre molto concreto nella topolino lo inquadrano nello spazio in un tempo a me viene spontaneo per come ragiono inquadrarlo in uno spazio tridimensionale ma chissà se
il mondo fuori e davvero tridimensionale progressi che il mondo fuori sia quadridimensionale tenta dimensionale abbia cinque dimensioni e io con la mia mente riesca a interpretare i dati che mi arrivano fuori solo in maniera tridimensionale quindi ma lentamente limitata percepisce alcune date inquadra e costruisce un mondo tridimensionale quando il mondo in realtà ne ha cinque le dimensioni invitato per strada 22 dimensioni è possibile sia possibile non possiamo saperlo potrebbe essere allora nasce uno scarto tra ciò che noi percepiamo e il mondo come davvero nella terminologia kantiana nasce uno scarto tra il fenomeno cioè la cosa
per me la cosa come io la percepisco attraverso i sensi le forme a priori e il nome no cioè la cosa in sé la cosa come è davvero io la cosa come davvero non la posso conoscere conosce solo la cosa filtrata attraverso le mie forme a priori di spazio e tempo cioè il fenomeno la cosa per me questo problema che riprenderemo tra poco detto questo canto inizia però anche per analizzare quelle tre forme di conoscenza che non ha detto all'inizio matematica fisica e metafisica per vedere se sono valide perché alla fine l'obiettivo è sempre quello
no e per farlo si basa su tre diverse facoltà della conoscenza nel senso che c'è prima la sensibilità che a questo percepire e immediatamente inquadrare in uno spazio in un tempo vederci attorno a toccare è certa questa sensibilità sarà il fondamento lo vediamo adesso della matematica poi però non se sono sensibilità c'è anche l'intelletto intelletto è la capacità di pensare ai dati ai fenomeni nella sensibilità noi riceviamo dei fenomeni nell'intelletto però iniziamo a ragionarci sopra a fare dei pensieri a fare dei confronti da stabilire dei rapporti questo lo fanno intelletto ecco l'intelletto sarà il fondamento
della fisica infine se una tazza facoltà che è la ragione sensibilità intelletto ragione la regione cerca non più solo di ragionare sui fatti sui fenomeni ma cerca di dare spiegazioni globali al mondo all'universo all'uomo eccetera di spiegare tutto e su questa terza fa contare sulla ragione tenterà di fondarsi la metafisica nell'estetica trascendentale che la prima importante sezione aveva critica della ragion pura canta analizza proprio la matematica e la sensibilità e si rende conto che in fondo una sensibilità ed avere una base della matematica perché fa tutto c'è ragionamenti che adesso dobbiamo costringere a prestarci in
un ora però per farla breve la sensibilità è nelle sue forme peggiori di spazio tempo alla base della matematica non ha trovate che ha infatti è fatta di geometria aritmetica la geometria in fondo si fonda sulla forma a priori dello spazio perché ci sono forme nello spazio l'aritmetica invece si fonda sulla forma prima del tempo perché la forma prima del tempo dà l'idea della successione e l'aritmetica si basa sulla successione numerica che vedete si basa sua volta sulla successione temporale e quindi sul tempo pertanto se la matematica formata da aritmetica geometria è basata su tempo
e spazio allora per avere per forza di cose alle stesse caratteristiche di tempo e spazio cioè deve essere in qualche modo a priori perché spazio tempo sono a priori universale necessario che mi hanno detto che i giudizi che giudizi sintetici a priori come proprio quelli matematici sono sintetici cioè danno all'informazione ma sono a priori ebbene la matematica effettivamente una scienza a priori è una forma di conoscenza a priori quindi come le forme di spazio tempo a che la matematica è nessuno a priori manca oggettiva universale perché spazio tempo sono forma a priori non solo della
mia mente ma di tutte le menti umane dunque la matematica è diciamo così la forma di tutte le menti umane pertanto possiamo anche dire questo il fenomeno cioè il mondo le cose viste tramite il mio filtro tramite le forme a priori il spazio tempo questo fenomeno è una cosa già in un certo senso matematici data mi spiego meglio vi ricordate galileo galeo diceva che dio ha scritto il mondo e linguaggio matematico perché non lo è fatto di triangoli di figure dei numeri eccetera canto direbbe che non è vero che dio è scritto il mondo linguaggio
matematico o meglio che noi non lo sappiamo noi sappiamo piuttosto che il mondo che noi percepiamo iscritte linguaggio matematico perché il fenomeno cioè il mondo come noi lo vediamo è il mondo filtrato attraverso i sensi e spazio e tempo e spazio e tempo sono le basi della matematica abbiamo detto quindi se il mondo che vediamo il mondo fibrato la spezia tempo vuol dire che noi non certo cerci applichiamo sul mondo un filtro matematico pertanto il mondo a noi appare matematico possiamo usare la matematica certo la matematica è una scienza valga certo nel campo fenomenico perché
di fatto la matematica l'impalcatura della realtà che noi conosciamo dunque la matematica alla scienza valida si fino a che punto è valida fino al punto del confine tra fenomeno meno cioè è una scelta valida del mondo fenomenico nel mondo come io lo percepisco non posso sapere se è valida anche nel mondo nome nico parlato dell'estetica trascendentale passiamo all'analisi ca trascendentale seconda parte importante dove analizza kant la l'intelletto come facoltà sensibilità intelletto ragione siamo qui intelletto secondo punto e cerca di fondare su di esse alla fisica allora l'intelletto ti ho detto è quella fa col cambio
la nostra conoscenza che cerca di formulare dei pensieri io posso vedere topolino ha poi non basta vedere e inquadrare topolino voglio anche ragionarci sopra voglio dire che può essere topolino è più grande o più piccolo di batman che ha gli stessi colori di batman che essere lancio cade con una certa velocità eccetera ci devo ragionare questo compito intenzionati c sopra lo fa l'intelletto che unifica confronta mette in relazione tra loro i dati sensibili cioè i fenomeni ora come lavora questo e intelletto l'intelletto secondo canta lavora tramite altre forme a priori che non sono più spazio
e tempo che invece erano relative sopra la sensibilità ma altre forme a priori che campi che ama categorie dentro di noi c'erano i concetti puri cioè delle ha di nuovo qualcosa di formale dei modi di ragionare che sono a priori che sono dentro di noi dalla nascita queste categorie questi modi di ragionare questi concetti puri sono 12 secondo cantine dimostra schermo ma non sto a soffermarci la più importante di queste categorie è la categoria di causalità dipendenza sulla quale si basa il principio di causa effetto ora in pratica quella di sta dicendo kant che quando
noi ragioniamo mettiamo insieme di dati ad esempio se io pena topolino e dico se lo lascio topolino cade qua c'è applico principio di causa effetto se apro le dita topolino cave causa a priorità effetto tipo di locale in questo caso io sto mettendo in relazione i due fenomeni fenomeno 1 aprile l'eredità fenomeno 2 topolino che cade ora questo a mettere in relazione tra loro tramite un rapporto di causa effetto non è un fatto del mondo ma è un fatto della mia mente è un fatto del mio modo di ragionare è infatti un pensiero basato su
una categoria e noi la mente le categorie costruiamo la fisica la fisica non è altro che trovare rapporto di causa effetto no in un certo senso quindi quando ragioniamo e creiamo le scienze che interpretano i fenomeni mettere in relazione tra loro i fenomeni usiamo le categorie usiamo l'inter ora tanzi fiere mai legittimo fare questo ricordava della cosiddetta degustare trascendentale cioè è legittimo da parte della nostra mente mettere insieme i dati in questo modo canta risponde di sì e fa tutto un aggiornamento piuttosto complicato che tentò di sintetizzarli velocemente se no facciamo notte lui dice in
fondo la tavola nelle categorie quelle quell'insieme di dodici categorie che abbia mostrato io le ho ricavate in effetti canzone caricati così dalla tavolo dei giudizi logici cioè ho preso tutti i modi in cui si può esprimere un giudizio e vi ho ricavato tutti i modi in cui si può formulare un pensiero ora chi è che pensa quale parte di noi pensa una volta si diceva l'anima mani ceccanti non posso sapere qual è la parte di me che pensa perché la parte di mac pensa è un po meno cioè è un qualcosa che io non percepisco
coi sensi so che c'è una parte di mike pence per che percepisco i pensieri quindi vuol dire che se ci sono i pensieri ci deve essere qualcosa che pensa ma non so cosa sia questo qualcosa che pensa dunque piuttosto che dire che è l'anima che il cervello che è questo che quello io meglio che dica che c'è una funzione del pensiero che kant che ama ha percezione trascendentale o più semplicemente io penso io pensi alla parte di noi che formula i pensieri non sappiamo bene cos'è ma sappiamo che c'è questa funzione una come lavora io
penso io penso prende i dati sensibili li prende tra l'altro tramite una sorta di traslazione di dati perché i dati vengono forniti all'intelletto dal tempo tramite il passaggio del tempo tramite i cosiddetti schemi trascendentale io penso prendi dati in un certo senso li butta dentro le categorie che dovete immaginarlo come un grande casellario la formazioni di caselle premi avessi dati si ributta rete un mescola un po e tira fuori pensieri ebbene se questo è vero questo è un esempio un po semplicistico forse ma per sintetizzare se non ci facciamo notte se questo è vero significa
che i pensieri che io ottengo li ottengono necessariamente passare attraverso le categorie non posso far altro che passare attraverso le categorie dunque è legittimo usare delle categorie nel mondo fenomenico sì perché non posso fare altrimenti è vero che questi pensieri sono validi nel mondo fenomeni così nel mondo domenico non lo posso sapere dalton e vi ho detto che io penso per elaborare taloro mettere relazione tra loro i fenomeni usa appunto i fenomeni cioè le realtà filtrate attraverso le forme periodi spazio tempo cioè noi stiamo sempre ragionando su un piano fenomenico sul mondo per me sulla
cosa per me la cosa in sé il mondo fuori non lo sappiamo come funziona non sappiamo se il principio di causa effetto vale anche nel mondo esterno sappiamo che valga nel mondo per come noi lo percepiamo per come non lo interpretiamo lì sì ci siamo sicuri che valga oltre non possiamo saperlo dunque dice canta per concludere in fondo hanno il mondo è sempre parso regolare molti filosofi hanno detto a che magnifico questo mondo che ha regolato da leggi nel leggere la fisica per l'ingegnere biologia le leggi della chimica bellissimo ma questa regolarità della natura dove
sta chi la dà una volta si pensava che questa regolarità l'avesse dio no dio ha dato al mondo le regole è finita lì in realtà dice kant e le regole del mondo non sono per forza regole e reali del mondo noi non sappiamo se il mondo è ordinato o è un caos noi sappiamo che il nostro modo di vedere il mondo ci fornisce un mondo ordinato ma allora alle regole stanno più nel nostro modo di vedere che nella realtà dunque il vero legislatore per la natura dice cante è l'io io penso e io penso che
trova questi rapporti che costruisce le regole che ci dà un mondo ordinato il mondo fuori il mondo numerico il mondo reale non lo sappiamo sarà vero nato forse sì forse no chi lo sa potrebbe essere rinato come la quello che ne sappiamo che il mondo dentro il mondo fenomenico cioè il mondo dentro nel senso che è il mondo filtrato attraverso i miei schemi attraverso la mia forma mentis ecco quel mondo filtrato è un mondo ordinato dunque l'ordinato re il legislatore natura elio peso infine concludiamo la fisica una scienza valida la veloci alla scienza valida la
chimica una scienza valida se dice canta nel mondo fenomenico quello il suo confine quello è il suo limite di validità abbiamo visto la sensibilità abbiamo visto l'intelletto terza facoltà è la ragione che viene studiata da kant nella dialettica trascendentale parte importante della ragion pura e per vedere se su questa si può fondare la metafisica allora la ragione vi ho detto tenta di spiegare globalmente tutto quindi si accontenta di dire topolino cave perché ho aperto le dita ma tenta di dire tutti per uscire universo sono fatte così l'universo è infinito e finito eccetera cerca di spiegare
la globalità e in particolare la regione utilizza tre idee fondamentali che sono idea di anima di mondo e di dio l'anima dice canti alla totalità dei fenomeni interni cioè noi chiamiamo anima tutto quello che ci accade dentro che avremo mondo tutto quello che accade fuori che amiamo dio la totalità di tutte le totalità ora chiaramente anima mondo ed io sono tre idee fondamentali usati dalla metafisica 30 fisica lungo ha parlato di anima a lungo ha parlato di dio a lungo ha parlato anche di universo mondo nel senso di universo completo è però dice cante la
metafisica non è mai arrivata una conclusione seria che non c'è mai arrivata perché la metafisica bello anticipo già non è possibile come scienza mentre matematica e fisica erano valide entro i confini del mondo fenomenico la metafisica secondo canta non è non è una forma di conoscenza valida per dirlo analizzato tutte e tre le idee parliamo dell'anima gli italiani ma secondo khan si basa su un parallelismo cioè su un errato o paralogismo trovato in tutti i modi a maschile al femminile cioè sull'errato ragionamento cosa vuol dire significa che quando i filosofi hanno parlato di anima hanno
cercato di dare sostanza a qualcosa che ti passano sappiamo sarà una sostanza è stata cartesio chiamava l'anima res cogitans cosa ha fatto cartesio infatti ha preso io penso cioè la parte di me che pensa e gli ha attribuito è una sostanza dicendo che è una res cogitans questo passaggio in debito secondo cante perché perché io penso alla funzione aveva detto che non possiamo dire cos'è perché non lo vediamo noi lo percepiamo non lo sentiamo è un no meno e nomini non possono essere visti dal punto di vista della sostanza quindi non si può parlare di
anima si può parlare di mondo anche qui non si può parlare il mondo secondo kant perché in realtà chi parla di mondo in generale parla di cose che non ha visto se io vi dico ad esempio che l'universo è infinito io non posso sapere se questa frase falsa perché è una frase che si basa su qualcosa su cui nessuno ha fatto esperienza nessuno è andato ai confini dell'universo prevedere sull'universo è aperto o chiuso dunque il mondo l'universo come totalità per noi è un nome non c'è qualcosa di cui nessuno può fare per esperienza non è
un fenomeno se fosse un fermava non potremmo parlarne ma non è un fenomeno il numero quindi non possiamo dire cosa sia l'universo nella sua completezza chi ha provato a parlare dell'universo della realtà del mondo nella sua totalità è caduto in quelle che canta chiama le antinomie cioè ha detto è vero una cosa poi qualcun altro del tevere 18 posto e tra le due tesi tesi antitesi non si può dire chi abbia ragione ma la parte più interessante della dialettica percentale arriva quando canta vuole parlare dell'idea di dio la le dice le cose non sia vera
filosofia tantissimi filosofi hanno provato a dimostrare che di resiste però hanno sempre sbagliato perché le prove che hanno portato non sono mai risolutive conclusive perché perché dio ha un numero ammesso che esista e sia un nome no non si può dimostrare non se ne può parlare non ci si può ragionare sopra per dimostrarlo realizzata la prova in particolare la prova ontologica quella di sant'anselmo la prova cosmologica tommaso aristotele la prova fisico teologica vediamole molto velocemente perché il tempo stringe prova ontologica anche chi non crede in dio pensa ha dentro di sé un'idea di dio livelli
di è quella di un essere di cui non è possibile pensare nulla di più grande dunque l'idea di dio deve essere quella di un dio che esiste perché un dio che esiste anche realmente è più grande di un dio che è solo idea dunque di esiste kante critica questa prova di molti modi dice intanto che fa un salto mortale del piano logico al piano ontologico cioè dice ti posso anche dimostrare che a rigore di logica io dovrebbe esistere ma questo non implica per forza che poi vivo nella realtà che esista davvero prima critica seconda critica
giudice questo però vorrà per scontato che un dio che esiste è superiore a un dio che solo pensato ma questo non è per niente detto pensate a immaginatevi cento talleri talleri era la moneta della prussia dell'epoca e immaginate di 100 euro 100 talleri e prendetevi cento tali i 100 talleri immaginati sono inferiori di 100 talleri reali oppure no o meglio i 100 tale i reali sono superiori rispetto ai 100 talleri immaginati no sono sempre 100 100 immaginate cento pensati solo che alcuni esistono gli altri no ma non è che siano superiori inferiori non è che
siano più perfetti o meno perfetti altro esempio di kant sirico in questa città non c'è nessuno scapolo questo inficia all'idea di scapolo cambia liberi scapolo vende migliore o peggiore idea di scapolo no il fatto che non ci siano giorno scapolo non tocca l'idea di scapolo lo stesso modo il fatto che dio esiste o non esiste non tocca la perfezione e la magnificenza dell'idea di di dunque questa prova non è risolutiva seconda prova è la prova cosmologica noi siamo esseri etero causati e contingenti cioè siamo stati causati da qualcun altro dei genitori i genitori i loro
volti sono esseri etero crociate contingenti causati dai nonni dai bisnonni that elisa voli si può andare indietro un sacco ma si può andare indietro l'infinito la prova dice no deve esistere un punto d'origine un ente necessario è causa di sa che ha dato origine a tutte questo ente ed io canto e critica questa prova sostenendo che è valida all'inizio quando dice noi siamo esseri etero causate i contingenti eccetera perché vi stiamo parlando di fenomeni sui fenomeni si può applicare il principio di causa effetto dire effetto di una certa causa effetto è minacciata causa ma quando
si arriva a dire deve esistere una causa prima un dio necessario che è che a causa senza essere causato li stiamo parlando di un dio che numero e non se ne può parlare perché dei numeri non si può parlare né si può applicare i principi di causa effetto i numeri quindi non è una prova conclusiva terza prova la prova fisico teologica dice nel mondo c'è un ordine evidente deve esistere una mente che ha dato questo ordine un dio che ha ordinato il mondo non è conclusiva neppure questo poi perché l'abbiamo detto io penso in fondo
il vero legislatore della natura secondo canta ma poi in generale anche ammettendo che ci siano ordine nella natura quest'ordine potrebbe derivare dalla natura stessa non è necessario che ci sia un dio conclusione se nessuna rete prova è valida se nessuno altre prove convincenti significa che anche su dio come sull'anima sul mondo non si può avere certezze dunque la metafisica non è una scienza non è possibile che sia una scienza perché parla di numeri e dei nomi non si può parlare in senso conoscitivo dunque la metafisica e tra le tre forme di conoscenza matematica fisica avete
fisica è l'unica veramente la scheda scattare o meglio da rifondare perché non è una forma di conoscenza valide passiamo ora alla critica della ragion pratica che si occupa invece di comportamento di scelte morali anche in questo caso dice cante c'è una parte pure una parte pratica cioè quando decidiamo come agire c'è l'esperienza della vita di tutti i giorni ma poi c'è anche una parte a priori e l'interno che ci vuole indirizzare anche nelle scelte c'è qualcosa di a priori che ci dice questo è bene queste mar ora noi diamo troppo peso se collocata in questo
caso alle esperienze troppo poco alla parte pura qui dobbiamo cercare di capire come funziona la partitura e farci indirizzare anche da questa parte pura non dimenticandoci però che la morale è sempre lotta tra esperienze e ragione se vogliamo tra istinti passioni e ragione ora questa morale che lui vuole indicare si dovrà basare quindi su una legge kante che ha vinto per entro noi ci sia una legge a priori una regola di comportamento che noi spesso ignoriamo ma c'è una regola di comportamento che ci dice cosa è bene e cosa è male questa regola deve essere
anch'essa formale cioè deve avere essere strutturale mi verrebbe da dire non contenutistica cioè non ci deve dire cosa fare concretamente con dei precetti con delle regole ma deve darci una sorta di strumento per capire come agire perché alla fine questo che abbiamo dentro non abbiamo le regole concrete perché non so non c'è scritto vento di miano regola su cosa fare quando vado da solo ti vendono però c'è scritto dentro di me una regola che mi aiuta a capire cosa è giusto fare quando vado da fruttivendolo dal meccanico a scuola eccetera ora questa regola quindi essere
formale deve essere anche però categoriche disinteressata carta insiste moltissimo su questi aspetti noi spesso ci facciamo guidare le scelte morali dalle nostre esperienze dobbiamo cercare al di là di queste esperienze di liberarci dall'esperienza e liberarsi dai condizionamenti liberaci dalle nostre speranze eccetera e trovare una legge morale vivere tutto questo una legge morale indipendente autonoma la legge morale che ci indichi il dover essere come dovremmo agire noi spesso agiamo in certi modi ma vediamo anche come sarebbe giusto agire c'è uno scarto tra essere ciò che siamo e dovrà essere ciò che dovremmo essere ciò che dovremmo
fare cerchiamo di capire come dovrà essere e indirizzarsi in quella direzione ovviamente questa legge morale interna noi pura deve essere uguale per tutti perché canta convinto che la mente umana che la coscienza umana sia fatta allo stesso modo per tutti come esiste nelle forme a priori alla conoscenza così esiste anche una legge morale pura priva di uguale per tutti dal punto di vista etico per trovarla kant iniziano analizzare tutti i principi pratici diceva intanto esistono principi che sono soggettivi principi che sono oggetti in quelli soggettivi li chiama massime ad esempio le regole decidiamo che valgono
solo per me per esempio io voglio un bene non più di due caffè al giorno alla mia regola non ha letto che debba valere anche per gli altri e questa e una massima libera.tv invece sono regole che valgono per tutti quindi di tipo diverso ovviamente ma anche guardando meglio gli imperativi di cercate esistono due tipi di imperativi lui li chiamo imperativi ipotetici e imperativi categorici imperativi ipotetici sono condizionati cioè hanno la forma del sé puntini puntini devi puntini puntini esempio se vuoi essere promosso devi studiare questa è la regola morale che vale per tutti vale
per qualsiasi studente del mondo ma non è autonoma questa legge non è incondizionata e condizionata per gli dice se vuoi essere promosso c'è una condizione preliminare vuoi essere promosso allora devi studiare devi studiare non è una norma incondizionata e condizionata perché devi studiare se vuoi raggiungere il fine di essere promosso noi abbiamo detto che la morale legge morale interna per canto deve essere invece incondizionata libera da condizionamenti dunque non vanno bene gli operativi protesici quindi li scartiamo cerchiamo un altro tipo l'imperativo gli imperativi categorici qui canti dice ecco qui abbiamo trovato nella nostra legge è
l'imperativo categorico è una legge morale che prescrive il dovere la forma del devi è però non ha un doppio fine non ha un secondo fine se non l'obbedienza al dovere l'ady gil obbedienza a lovere questo imperativo categorico viene formulato da canti in tre modi diversi ma il primo è quello che famoso ve lo mostro anche a schermo dice questo agisci in modo che la massima della tua volontà possa sempre valere nello stesso tempo come principio di una legislazione universale cosa cavolo significa questo imperativo dice questo impatto faccio notare che non ti inizia a non uccidere
non rubare non mentire non fare questo non fare quello non ti dice concretamente ti dà una regola di giustizia di dovere e ti dice di sci in modo che la massima del tuo comportamento possa diventare base di una legislazione universale facciamo un esempio da allora il mio amico fruttivendolo mi verrebbe voglia di rubare una mela a quel punto invece di rubare la mera devo chiedermi applicando l'imperativo categorico cosa succederebbe se ci fosse una legge che obbliga tutti a fare quello che io avrei la tentazione di fare agisce in modo tale che la massima il tuo
comportamento possa diventare base di una legge universale cioè se tutti si comportassero obbligatoriamente come sto per comportarmi io cosa accadrebbe se tutti davanti al fruttivendolo roubaix rubassero una mela sarebbe la crisi economica mondiale perché tutti i frutti vende fruttivendoli fallirebbero mln bero rubate ovunque anarchia disastro disordine impossibile quindi non è un comportamento morale mentre si è tutti davanti a fruttivendolo facessero a meno di rubare la mela è la pagassero succederebbe il patatrac no succederebbe niente di male dunque il comportamento morale quello di pagare la mela se io ad esempio ricevo delle offese da qualcuno e
avessi voglia di dargli un bel cazzotto sul muso ecco mi devo chiedere piano questo è il mio istinto ma cosa mi dice l'imperativo categorico a 10 in modo tale che no ma sento completamente procedente le basi una legge se imponesse per legge a tutti davanti un offesa di dare un cazzotto sul museo all'avversario nel nascerebbero risse ovunque perché poi anche quello che riceve il cazzotto direbbe mai offeso da un altro cazzotto e pugni e pugni e pugni e pugni e pugni l'umanità si estingue né ben cinque giorni probabilmente è ovvio che questo quindi non è
un comportamento morale se invece davanti a uno che ti offende tu reagisci facendogli presente che ti offesa ma in modo pacifico e civile eccetera allora lì forse il comportamento morale il migliore capita e bisogna sempre farsi questa domanda cosa accadrebbe se tutti facessero come sto per fare io questo è l'imperativo categorico è un test di universalità universalizza universalizzazione si può universalizzare questo comportamento se si e morale se no non è morale è chiaro che però questa è una legge nuova e realizzi che l'uomo ha già dentro di sé dice kant e cioè non sappiamo tutti
che è giusto così perché la nostra ragione che ci prescrive l'obbedienza questa legge cioè una stagione che dice che questa è la cosa giusta quindi non è una legge che ci viene imposta da fuori analisi che noi poniamo noi stessi una legge che la nostra ragione ci impone di tim hudak è giusto così ma sono io che le imponga a me stesso sono si è subito che il legislatore prima cosa seconda cosa è una legge formale cioè non mi dice vi dicevo il precetto di cosa fare ma ci dà un modo per capire cosa fare
il che vuol dire che una legge che non smette mai di fornirci regole che adattabile che può essere usata in tutte le circostanze oggi ieri domani non cambia si utd co fai sempre così questa regola rimane scritta per sempre il tempo magari un futuro diventerà invece sconveniente invece ripartivo categorico si adatta ai tempi da un certo senso perché l'imperativo che mi prescrive è una fonte eterna di moralità perché ogni volta devo di applicarlo a d'azzardo in un certo senso e poi ovviamente a noleggio incondizionata del ritorno ti dice fai così perché è bene così perché
è giusto lucarelli ricompensano ti dice non dare il pugno perchè lo vuole dio quello che vuole vivono nel nostro interesse ti dice non dare pugno perchè è giusto così perché il tuo senso del dovere te lo impone è una legge basata sul dovere dovere per il dovere non c'è nessun secondo fine solo obbedienza al dovere quindi anche una morale dell'intenzione quello che conta non a quello che fai è l'intenzione con cui lo fai se tu non dai un pugno indietro solo perché è paura che ti arresti non quella non è una buona azione la donazione
è non dal pugno perchè è capito che è giusto mandare il pugno perchè ha obbedito alla legge morale allora non conta quello che fai perché non dare pugno nell'uno e nell'altro caso è sempre la stessa azione ma conta l'intenzione situ agisce non c'eravamo perché hai capito che è giusto allora sei morale se agisce in un certo modo solo perché pure le conseguenze allora non sei morale ma se la legge morale così esigente che mi obbliga a fare sempre le cose sono per senso del dovere possono essere felici si chiede camper la risposta è sostanzialmente no
non posso essere felice perché il dovere per il dovere mi obbliga al sacrificio mi obbliga a rinunciare al mio piacere ma allora nostra vita è destinata al dolore kant risolve questo problema affrontato questo problema nella seconda parte della loggia in pratica che è la cosiddetta dialettica dove studia l'antinomia della regione pratica di nomi sa cosa vuol dire vuol dire che anche in questo caso c'è un binomio che sembra inconciliabile ed è quello del sommo bene è possibile raggiungere il sommo bene si deve canto cioè raggiungere sia la virtù che la felicità cioè essere santi virtuosi
giusti e felice lo stesso tempo la risposta pare essere i no perché se io sono virtuoso non condanno all'infelicità allora per risolvere questa antinomia caldi e introduce tre postulati impulso lati nessuno verità o meglio sono verità poste dal da kant nel senso che ne sono dimostrati veri non è dimostrabile che siano avevi un accaunt dice speriamo che siano veri di fatto sono ragionevoli speranze quali sono questi tre fortunati primo immortalità dell'anima secondo esistenza di dio terzo esistenza della libertà l'anima la super natura e che se esiste abbiamo detto nella luce pura vero però dobbiamo sperare
che esista e che sia immortale perché solo con un'anima immortale possiamo sperare di raggiungere la virtus ci vuole tantissimo tempo per essere virtuosi davvero e quindi sono l'immortalità ci può rendere virtuosi 2 dio abbiamo detto che non possiamo dimostrare che esista non sappiamo neanche se c'è perché se c'è è un numero certo ma possiamo almeno sperare che esista perché se dio c'è se dio esiste allora luci può ricompensare cioè può dire sia stato virtuoso allora ti dono la felicità altrimenti siamo perduti quindi è una speranza che dio esista per poter essere felici terzo postulato una
libertà perché è perché si sa non c'è libertà e nell'azione della ragion pura sembrava non esserci spazio per la libertà perché tutto seguiva rapporti di causa effetto ma ci deve essere la libertà deve esistere la libertà altrimenti non ha senso neppure parlare di morale con questi tabulati canti ritiene di aver risolto latina certo a livello di speranza molto velocemente la critica del giudizio o si occupa invece di estetica perché si è arrivati a un dualismo abbiamo né al lato l'uomo nella critica della ragion pura che è un uomo scientifico che i suoi rapporti di causa
effetto che si limita al fenomeno ecc dall'altro abbiamo l'uomo della vita etica che invece fa delle scelte che a volte vanno oltre anche il limite del fenomeno che abbiamo per ha detto che spera che dio esistano perché agisce di veramente cioè sembra star stretto nel mondo fenomenico e sembra voler vivere almeno anche il mondo numerico ebbene la critica del giudizio tenta di fare un po una sintesi perché dice intanto che l'uomo certo quando si trova a vivere non solo ragiona come è nella ragion pura non solo fa scelte ma tenta anche o meglio sente sente
qualcosa di più grande sente il finalismo cioè gli sembra di percepire per esempio guardando bel paesaggio che il mondo abbia un senso abbia uno scopo ci ha fatto apposta per lui sia bello per lui e sente dentro anche un estasi un sentimento di piacere estetico che le altre due critiche non riescono a spiegare ora per studiare questo piacere estetico kant introduce un nuovo tipo di giudizi che lui chiama giudizi riflettenti perché i giudizi di prima quello cinghiate caprioli sintetico posteriori analitica priori erano giudizi determinanti dice tanti ci servivano per capire determinare la realtà ora però
ci sono anche i giudizi che non vogliono capire e conoscere la realtà vogliono invece esprimere il sentimento che la realtà ci provoca sia guardo un paesaggio posso ragionarci da scienziato dicendo che c'è una certa inclinazione del raggio del sole eccetera ma possono anche ragionarci la persona umana che dice mamma che bello questo paesaggio ecco su questo il giudizio riflettente allora i giudizi e riflettenti ci aiutano a capire è bello ma il bello per canto e luna è qualcosa di soggettivo come noi tendiamo a pensare noi siamo sempre che la bellezza è soggettiva non è bello
ciò che è bello ma è bello ciò che piace campi dice non è per niente vero perché secondo lui il bello qualcosa di oggettivo deriva da come siamo fatti anche qui da qualcosa di puro e questo lo porta a esprimere quattro diverse definizioni ribelli prima cosa il bello è oggetto di un piacere disinteressato cioè io è troppo bello qualcosa indipendentemente dagli interessi a possa averci dietro esempio c'è chi trova bene una macchina perché mi piacerebbe averla perché questa macchina di permetterebbe di vantarsi in giro quella un alberobello il bello a qualcosa che ti piace anche
se non lo puoi avere anche indipendentemente da quello che si può fare indipendentemente da te un piacere necessario cioè un piacere disinteressato senza doppi fini quindi ad esempio un bel paesaggio seconda caratteristica è bello ciò che piace universalmente secondo canta il bel piace a tutti siano piace tutti non è bello il bello qualcosa che davanti al quale tutti non possono che provare piacere terza caratteristica il bello ha un fine senza averne uno scopo cosa vuol dire vuol dire che se io guardo qualcosa di bello non so dire perché qual è il suo scopo qual è
il suo fine ultimo però sento in un certo senso il finalismo faccio l'esempio esempio quello del paesaggio come dicevo prima o del tramonto quello che volete voi in quel caso io non so perché stai un tramonto che fine abbia un tramonto non parlerete abi che fine abbia un tramonto ma sento quasi che quel terremoto è stato messo lì apposta per me io trovo talmente il recente che dico mamma che nel regalo meraviglioso quel mondo mi ha fatto poi è chiaro che il mondo non ti ha fatto un regalo è la rifrazione della luce eccetera ma
ti sembra come se il mondo tra avesse fatto un regalo allora tu percepisci infine senza che tu sappia concettualizzano questo è ciò che è bello questo è il prodotto di ciò che ben guardare finizione di bella è oggetto di un pensiero è necessario cioè non si può fare a meno di provare piacere quando si vede il bello al di là della conoscenza nella delle proprie esperienze al di là della cultura eccetera quindi il bello universale il bello comune tutti nasce da un rapporto armonico tra le nostre formazioni in pratica e il mondo e questo ci
porta a una nuova rivoluzione copernicana perché alla fine il bell è qualcosa di interiore più che esteriore nasce dall'accordo tra la realtà e le mie esigenze più che dalla realtà in sé ora ovviamente non c'è solo il bello c'è anche il sublime il sub limonata categoria estetica perché il bello nasce dall armonia demonia tra le mie forme a priori le mie forme interiori e la realtà di sublimi invece nasce dalla disarmonia dallo squilibrio tra le mie forme priore la realtà ci sono due tipi di sublime sublime dinamico subito un matematico in pratica per farla breve
cos'è il sublime si prova quando si è davanti a fenomeni naturali talmente smisurati talmente grandi che ci fanno sentire incredibilmente piccoli ad esempio la grande tempesta oppure la montagna altissima da cui guardiamo noi vediamo la fine quello nel più bello e sublime è una dimensione estetica ulteriore e importante in ogni caso è quello che è importante capire è che il bello che sia quella naturale o che sia il bell artistico si riconnetterà dimensione più alta in pratica che va oltre la scienza che va oltre il fenomeno che si fa percepire anche se ancora non capire
non concettualizzare il fine il finalismo una dimensione quasi divina chiaramente il bello naturale lo vediamo attorno a noi il bello artistico può essere creato dall'artista però il bello artistico deve in qualche modo avere la spontaneità alla normalità la perfezione del bello naturale il bello artistico può essere prodotto dice kant solo dal genio artistico che in un certo senso ha delle caratteristiche particolari e originali ad esempio ha una grande creatività questo genere artistico questo grande artista dotato di genio produce opere che riescono ad essere modello per altri anche se lui non i nonnini da nessuno piazza
cosa non sa il genere artistico spiegare scientificamente come ha realizzato la sua opera perché è l'opera è oggetto di respirazione che va oltre il concetto ma l'altro neanche il suo real latte qualcosa che va oltre il concetto latte non si fa concettualizzano secondo qanto cioè dicendo le regole sono queste bisogna seguire queste regole quella non è una vera bellezza quella quella che tanta chiama bellezza del è aderente ma non è vera bellezza la vera bellezza va oltre le regole va oltre i limiti concettuali perché si riallaccia in qualche misura una dimensione più alta come vedete
in quest'ultima opera canta supera i limiti del dl criticismo supera i limiti del fenomeno e supera i limiti della ragion pura e aprea ha una visione più romantica obiettivamente professore dicevo cannes tempo al confine tra illuminismo e romanticismo perché la ragion pura con questa elogio del limite elogio della ragione elogio di quello che si può fare non fare è pienamente illuminista la critica e giudizio e tia romantica perché anche con il discorso su sublime sembra dire lasciarsi all'infinito all'oltre al superamento di quegli stessi limiti è però canta volevano con queste tre critiche dare in effetti
un quadro completo totale dell'esperienza umana che è esperienza limitata nel caso conoscitivo che è già più aperta nel caso delle esperienze di l'iter le scelte della vita morale e che infine apertissimo nel campo dell'estetica con questo abbiamo molto sinteticamente tagliando anche parti molto importanti ma per forza di sintesi per obbligo recenti si concluso il la panoramica su cat vi ricordo che in descrizione trovati titoletti che sono comparsi qui sotto mentre parlavo così da di ascoltarli un pezzo pure un altro la spiegazione per portare indietro ma soprattutto trovate linkata la playlist completa con tutti i video
su cartelli cioè la ragion pura maggiormente dettaglio la ragion pratica maggiormente dettaglio la critica e giudizio maggior netti dettaglio perché non ho parlato di giudizio teleologico ad esempio non ho parlato nella estetica pace mentale delle due esposizioni assaltato delle parti inevitabilmente li trovate tutto se volete avere una panoramica più ampia ma intanto che serviva a darvi così il quadro generale in più vi ricordo che in descrizione trovate anche al di là di questi link anche le bellissime di chip al i consumi stabili corso di filosofia trovate i modi per rimanere in contatto con il canale
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