l'altra volta abbiamo parlato di come si è completata l'unificazione italiana abbiamo visto la seconda guerra d'indipendenza abbiamo visto la missione di rivali in sicilia abbiamo concluso il nostro percorso affermando che in fondo si era venuto a creare un nuovo stato che andava dal piemonte alla sicilia più o meno negli attuali confini dell'italia ora in questa lezione successiva vogliamo invece fare meglio il punto sulla situazione abbiamo già descritto gli avvenimenti polipi politici militari ma ora ci tratta di vedere come era questa italia unita che caratteristiche aveva quali erano i suoi punti di forza in realtà abbastanza
pochi e quali erano invece le sue debolezze all'epoca molte e anche abbastanza preoccupanti quindi questa lezione sarà dedicata ai primissimi anni successivi all'unificazione italiana andiamo a cominciare dopo il classico caffe siamo pronti per vedere nel dettaglio di cosa si tratta come era questa italia del 1861 e poi 62 63 64 intanto l'italia nasce con una forma istituzionale molto chiara è un regno e non è un regno nuovo in realtà perché da mille particolari si potrebbe dire che l'italia nasce più che come un nuovo stato come un allargamento del regno del piemonte del regno di sardegna
dello stato sabaudo perché dico questo intanto il re si chiama vittorio emanuele ii era il re del piemonte diventa il re d'italia la cosa un po particolare è che questo sovrano non cambia la numerazione del suo nome normalmente in una situazione reti rai nel resto delle stato infatti logico aspettarsi che il re a breve riazzerato in un certo senso il conteggio e sarebbe il terminale secondo di sardegna sarebbe divenuto vittorio emanuele primo l'italia questo avveniva ad esempio anche dall'inghilterra la scorta quando un sovrano era rail inghilterra e contemporaneamente re di scozia aveva la numerazione in
inventario di un tipo di scozia di un altro ora strano quindi che vittorio manuale continui a farsi chiamare secondo strano ma appunto solo fino a un certo punto perché l'idea dei piemontesi è appunto quella di aver allargato il loro confini più che quella di aver creato un nuovo stato e questo vedremo avrà delle conseguenze pesanti anche nell'impostazione che daranno al al nuovo regno d'italia formalmente regno d'italia nasce poi un giorno ben preciso che è il 17 marzo 1861 proprio in quel giorno che viene proclamato una proclamato la nascita del nuovo regno quindi anche nel 2011
quando c'è stato l'anniversario si è festeggiato appunto il 17 marzo vi dovevano alle secondo rimanere diventare l'italia la formula che è re d'italia per grazia di dio e volontà della nazione quindi si tiene in un certo senso il piede in due staffe perché si continua a dire che il re era è per volere divino in un certo senso ma anche contemporaneamente per volere del popolo quindi si cerca di accontentare le due anime che un po sono state alla base di questa unificazione italiana l'anima liberale rappresentata da cavour e l'anima più prettamente monarchica rappresentata da vittorio
emanuele ii manca la terza anima quella garibaldina quella democratica che effettivamente rimane sconfitta effettivamente viene poi lasciata da parte e non andrà al ruolo in questa in questo trionfo in questa unificazione compiuta nel capitale inizialmente è a torino segno ulteriore del fatto che si tratta di un allargamento della sardegna più che di una nuova nazione la capitale torino anche perché d'altronde manca roma come vi ho detto l'altra volta ci c'è un'italia più o meno realizzata ma mancano due pezzi molto importanti il lazio e il triveneto il lazio è ancora in mano al papa tutta la
regione più o meno fa parte dello stato della chiesa quindi roma non è italiano e non può diventare capitale il triveneto è invece sotto gli austriaci era già da tempo insieme la lombardia il piemonte è riuscito a prenderci la lombardia non è riuscito a prendersi il veneto e le altre regioni limitrofe queste due zone vengono però sentite dagli italiani come due pezzi mancanti si si sa che queste regioni sono regioni di lingua italiana e si pensa che prima o poi le si debba prendere in qualche modo e vedremo che questo sarà un tema di questi
primi anni dell'unità come vi dicevo però c'è chi sono in questo proclamazione del regno dei vincitori e dei vinti e vincitori e le abbiamo detto sono da un lato i liberali cavour che tra l'altro muore subito praticamente appena compiuta l'unificazione e soprattutto i savoia vittorio emanuele ii che con poco sforzo riesce tutto sommato a diventare un grande sovrano europeo i vinti sono i democratici i mazziniani più di tutti che in fondo in tutto questo processo non sono riusciti ad avere nessun ruolo garibaldi è vero che era stato la giovane mazziniano ma ormai agito di testa
sua ha agito in accordo anche tra l'altro in mezzo accordo un accordo sottinteso con il sovrano ha agito con l'appoggio di altri della società nazionale ma mazzini di fatto non è riuscito ad avere un ruolo in questa unificazione per lui più di tutti è lo sconfitto ma in fondo anche gli altri democratici anche lo stesso garibaldi come simboleggia il fatto che poi lascia la vita politica e si ritira in sardegna rimangono sostanzialmente sconfitti non nasce una repubblica non nasce neppure una democrazia perché in fondo questo stato unitario è uno stato in cui si c'è un
parlamento c'è una camera dei deputati elettiva come abbiamo visto perchè la costituzione è lo statuto albertino però a votare vanno pochissimi e quindi il popolo è sostanzialmente escluso dalla vita politica o quasi completamente i contadini d'altra parte che erano il grosso del popolo quando parliamo di popolo nell'italia di fine ottocento parliamo di contadini per lo più questi contadini non solo erano esclusi nella vita politica ma erano stati tutto sommato esclusi anche dal percorso unitario è vero che garibaldi era sceso in sicilia e aveva all'inizio smosso le folle le masse ma come abbiamo visto quei fatti
di bronte per fare un esempio ma non sono gli unici i contadini era uno stato di certo punto anche frenati dallo stesso garibaldi e dei suoi uomini e quindi anche loro diciamo messi letteralmente in disparte perché perché i contadini speravano che l'unificazione italiana avrebbe portato un miglioramento delle loro condizioni e realtà l'intenzione di savoia non è affatto quella di occuparsi dei contadini o quantomeno di attaccare le vecchie classi dirigenti tutto sommato questa unificazione presenta luci ma presenta anche parecchie ombre tra le ombre bisogna annoverare poi anche una serie di problemi non certo da poco molto
rilevanti il primo è quello che l'italia si porterà dietro per molti decenni è quello dell'ignoranza degli italiani oggi sembra un tema a volte di estrema attualità ma che allora era molto serio molto più serio di oggi quando parlo di ignoranza parlo di ignoranza di tutti i livelli la prima forma del fatto che gli italiani non conoscevano di fatto l'italiano come vi avevo già anticipato nell'ottocento si forma questi dati in azione si forme tutta europa il romanticismo stesso che la promuove cioè l'idea di un popolo unito da vincoli molto forti come ad esempio la lingua la
religione la cultura alcuni dicono addirittura il sangue ora gli italiani non erano un vero popolo possiamo pur dirlo in questo fine ottocento perché gli italiani non avevano questi elementi comuni è vero si avevano una religione come una comune quello è vero il cattolicesimo era ciò che veramente accomunava gli italiani e l'abbiamo più volte sottolineato ma per quanto riguarda la lingua e la cultura gli italiani non avevano una comune certo i ceti più elevati gli intellettuali leggevano avanti leggevano boccaccio leggevano petrarca leggevano leopardi e quindi per carità a loro ci avevano una cultura tra virgolette italiana
ma il 95 per cento della popolazione no tant'è vero che ripeto una buonissima parte di questi italiani non parlava la lingua nazionale abbiamo qualche dato che ci aiuta a comprendere quando l'icona buona parte sappiamo ad esempio che tramite steam e al momento dell'unità circa il 90 per cento della popolazione italiana non era assolutamente in grado di esprimersi in lingua italiana conosceva solamente il dialetto quindi in veneto si parlava delle troverete in lombardo ed eletto lombardo in piemontese dialetto piemontese in puglia dall'alto pugliese in calabria e così via voi prendevate un calabrese e un lombardo e
li metteva assieme non sapevano comunicava tra loro non avevano neppure per via indiretta una lingua veicolare cosa che chiaramente rende molto molto difficile creare un'identità nazionale è una nazione unita tra l'altro c'è anche da dire che quel 10 per cento che invece conosceva l'italiano generalmente non lo usava più di tanto l'italiano per quel 10 per cento era per lo più una seconda lingua perché anche questo divisi per cento di persone un po più istruite è vero che era in grado di parlare italiano ma in famiglia e spesso quando si trova a parlare dei propri subalterni
cui propri servi servitori e dipendenti si esprimeva comunque il dialetto qui la prima lingua era il diretto l'italiano da casa ormai la seconda quindi questo è già un primo problema ce n'è un altro ancora più rilevante sono gli italiani non conoscevano l'italiano ma non buona parte degli italiani non sapeva neppure leggere e scrivere l'analfabetismo al momento novità era circa del 72 per cento cioè 62 per cento degli anni non sapeva scrivere neanche proprio nome sostanzialmente è un dato per l'epoca molto molto alto se considerate che è vero che anche altri paesi avevano problemi di questo
tipo ma pedine in francia il 50 per cento era analfabeta mentre il 50 per cento sapeva leggere e scrivere più o meno in russia che era uno degli stati invece da questo punto di vista più avanzato perché già dall'epoca di federico ii c erano fatti molti investimenti da questo punto di vista in più sia solo il 30 per cento era analfabeta cioè meno della metà degli italiani in italia invece questo problema è rilevante considerate che l'italia è l'epoca non è così abitata come oggi oggi siamo sui 60 milioni di abitanti all'epoca alti poi lazio e
triveneto gli italiani erano circa 22 milioni però appunto molti buona parte di questi 22 milioni non sapeva esprimersi in lingua italiana e tantomeno leggere o scrive molti di questi poi vivevano nelle campagne vivevano ancora in uno stile di vita che potremmo dire definire è piuttosto arretrato è vero che in italia esistevano al momento dell'unità alcune città all'epoca abbastanza grandi e più popolosa al momento delle terre a napoli che contava circa 450 mila abitanti nel 1861 ma poi c'erano anche altre città molto popolosi anche torino aveva un buon numero di tanti palermo milano roma che comunque
lo facevo ancora parte del territorio nazionale erano nelle metropoli per l'epoca napoli era un po più piccola per carità di parigi e londra però insomma più o meno eravamo in quel campionato li potremmo dire il problema è che queste città erano poche tutto sommato alcune grandi metropoli ma poi si passava da queste metropoli alle campagne e appunto la stragrande maggioranza della popolazione viveva in campagna si stima di circa l'ottanta per cento degli italiani era villaggi rurali quindi anche lontana da quei centri culturali forti che avrebbero potuto magari migliorarne la condizione ovviamente se l'ottanta per cento
degli italiani di avere in campania vuol dire che circa il 70 80 per cento degli italiani lavorava in campagna il settore primario era ancora quello fortemente dominante nel paese e anche quello su cui si basava la maggior parte se vogliamo chiamarlo così cioè nel prodotto interno lordo della ricchezza nazionale c'era anche un pochino l'industria non granché qualcosa soprattutto il piemonte e lombardia c'era anche un piccolo settore terziario che stava un po alla volta cominciando a crescere però tutto sommato la maggior parte la stragrande maggioranza degli italiani il risultato lavoravano nelle campagne erano contadini ora uno
potrebbe pensare che tutto questo implichi che allora l'italia investiva molto sul settore primario dovrebbe avere per forza di cose un settore primario molto sviluppato molto forte e competitivo quei paesi dell'estero purtroppo non è molto vero questa affermazione non è del tutto aver anzi è perduto sbagliata errata perché è vero che l'italia aveva alcune colture molto pregiate molto specializzate in cui si coltivano prodotti che erano anche molto apprezzati all'estero quindi favorivano le esportazioni ad esempio c'era la seta c'erano gli agrumi c'era la frutta secca c'era il di nocera l'olio alcuni prodotti a sud principalmente ma qualcosa
va anche al nord che avevano un buon mercato all'estero perché ancora oggi se ci pensate il vino italiano italiano gli agrumi di sicilia insomma sono elementi prodotti della terra che ancora oggi trainano una parte del nostro settore primari il problema però è che queste colture così specifiche pregiate erano tutto sommato poche non erano diffusissime erano delle eccellenze sparse qua e là ma per il resto il tenore dell'agricoltura italiana era piuttosto mediocre soprattutto al centro sud difatti spesso i libri di storia nel fare un'analisi diciamo così dell'economia agricola del tempo dividono l'italia in tre fasce e
sono un po le tre fasce a cui pensava anche cavour quando firmò gli accordi di plombières e vi ricordate perché l'italia aveva tre farci potremmo dire a quel tempo c'era una prima faccia che era quella settentrionale che comprendeva il piemonte la liguria la lombardia e l'emilia romagna quella parte della pianura padana era già allora tutto sommato abbastanza avanzata rispetto al resto del paese soprattutto piemonte lombardia alle mille arriva un colloquio però anche l'emilia rapidamente comincia a crescere comincia anche a smarcarsi diciamo da una cattiva amministrazione che era stata sotto lo stato della chiesa in questa
pianura padana c'era nonostante appunto queste investimenti un po a singhiozzo fatti nel settore c'era una agricoltura che era già abbastanza avanzata c'era diciamo i campi venivano tenuti spesso con criteri che potremmo già definire capitalistici cioè si investiva si facevano investimenti si accumulavano soldi si pagavano dei manovali una manodopera salariata per lavorare nei campi e si coltivava in maniera abbastanza intensiva quindi anche con i primi utili macchinari in più c'era un buon allenamento soprattutto dei bovini quindi l'agricoltura tutto sommato della crimea padana era quella più trainante nel paese anche se magari non era ancora al livello
dei certe di certi settori dell'agricoltura segnerà comunque era sicuramente un fiore all'occhiello [Musica] poi c'era una seconda fascia cara all'italia centrale potremmo dire l'ethos che la toscana le marche e più o meno l'umbria ora questa zona era una zona in cui il contratto tipico nei campi era quello della mezzadria allora non entrati l'avevamo già vista se vi ricordate perché è un modo di coltivare la terra che in italia è stato diffuso per molti secoli e qui era rimasto ancora fino a fine ottocento nella mezza dba cosa accade nella metà di a il padrone della terra
spesso un padrone che possiede molte terre decide di affidare una parte delle sue terre a un contadino che viene chiamato mezzadro che firma un contratto d'affitto molto particolare questo contatto cosa prevede il contadino si prende il lotto di terra ci va a vivere lo lavora con le sue forze con le sue bestie e con i suoi strumenti il raccolto viene poi diviso a metà tra il padrone che gli ha dato la terra e il contadino che l'ha coltivata quindi mezzadria proprio perché l'idea di dividere a metà il prodotto in ciò che la terra sta ora
questo è un tipo di contratto che non permette grandi investimenti perché appunto il contadino lavorando e dovendo dare però metà del suo raccolto al padrone difficilmente riesce ad accumulare capitali per poter comprare un nuovo aratro una mietitrebbia un nuovo strumento o aumentare i suoi animali quindi il contadino si se la cava per carità non va in miseria però non ha i soldi per i vari investimenti che allo stesso modo il padrone anche lui non ha bisogno di fare investimenti perché non è lui che lavora la terra lui la fitta e già l'affitto li rende abbastanza
da poterci campare tranquillamente quindi è un tipo di contratto che a differenza di quelli che terranno al nord non spinge per l'innovazione diciamo così in compenso però ha rincontrato le garantiva alcuni vantaggi cioè ad esempio si dice spesso così garantiva una sia capace e sociale nel senso che sia il padrone che il contadino erano mediamente contenti perché tutti avevano qualcosa di cui vivere non c'era grande conflittualità non c'era nessuno che si arricchiva troppo né nessuno piscineseriva troppo e si stava abbastanza bene quindi meno innovativa questa agricoltura rispetto a quella del nord era tutto sommato me
l'ha accettata o quantomeno sopportata dalla popolazione più grave invece era la situazione al centro sud cioè dal lazio in giù palazzi in giù era presente invece per lo più il latifondo cioè grandissimi km chilometri ha ha ha i campi erano in mano a pochi proprietari terrieri che si permettevano in questo modo di coltivare molto poco queste terre non avevano talmente tante che tutto sommato si poteva far coltivare un po può ancora la terra dei contadini che poi venivano pagati in natura cioè lasciando un po aver raccolto qualcos'altro non c'era bisogno di inventarsi nuove tecniche agrarie
ed inventarsi rotazioni quadriennali e quinquennali eccetera di comprare macchinari neppure di coltivare tutte le terre perché molte terre ieri ma ne vale in questo modo incolte abbandonata la pastorizia quelli presentare non coltivati ci giravano i pastori con le loro bestie ovviamente questo non solo non favorisce l'innovazione ma non favorisce neppure lo sfruttamento di queste terre quindi pensata interne del sud che sono tante e in certe zone almeno anche adatta l'agricoltura che però vengono in questa fase largamente abbandonate questo fa sì che l'italia sia tutto sommato arretrata anche dal punto di vista agricolo rispetto ad altri
stati europei e anche che non sempre l'agricoltura italiana riesca a soddisfare il fabbisogno nazionale cioè lo vedremo sarà un problema ricorrente dell'italia l'italia pur essendo un paese contadino è costretto ad importare grano a volte ad importare altri generi alimentari da fuori perché non riesce a coltivarli tutti proprio perché coltiva troppo poco maniera poco intensiva o propri propri campi quindi questo è un bel problema che le classi politiche e dirigenti italiane tenteranno in realtà molto lentamente di affrontare in più questa differenza che abbiamo già iniziato a vedere tra nord e sud inizia a diventare esplosiva perché
il nord è ricco abbastanza almeno per l'epoca è avanzato inizia a trainare il piemonte della lombardia per motivi diversi sono regioni in cui si inizia a mancare un prima volta al ritmo serrato dal punto di vista della crescita economica le regioni del sud per vari motivi e per il governo dei borbone e per cause ormai secolare soprattutto per la forza e baroni dei latifondisti delle vecchie classi dirigenti il sud fatica a tenere basso e questo porta a quella che s'inizierà anche amare la queste al sorgere della questione meridionale cioè c'è un problema con il sud
il sud fa fatica a crescere allo stesso modo era la stessa velocità del nord sia perché i campi sono meno coltivati c'è una minor produttività sia poi perché mancano le infrastrutture al nord ci sono strade e ci sono soprattutto ferrovie vi ricordate che le altre volte abbiamo detto che cavour negli anni cinquanta dell'ottocento investe molto in via di comunicazione il piemonte diventa una delle regioni meglio coperte dalla rete ferroviaria a sud ce n'è pochissima vedete ferroviari e vero che i borbone avevano creato la prima ferrovia ma pochi chilometri praticamente inutili dal punto di vista economico
quindi il sud effettivamente parte svantaggiato e altri svantaggiato che le fa strutture per i vincoli sociali per i contratti d'affitto anche per l'analfabetismo che è molto più diffuso al sud i governi dovrebbero affrontare questo problema ma come vedremo lo affrontano probabilmente con le tecniche sbagliate con le modalità sbagliate questo finirà invece che risolvere la questione meridionale per renderla ancora più gravoso e vedremo quali saranno appunto queste scelte ma prima di vedere cosa accade al sud abbiamo parlato di governo ed effettivamente cerchiamo di capire chi governa questa italia un'italia messa così male da un certo punto
di vista allora come vivi come vi ho già accennato ci si aspetterebbe che il governo dell'italia vada a finire in mano a uno degli uomini forse l'uomo che più di tutti ha ma hanno ottenuto i fili dell'unificazione chun a cavour ma cavour improvvisamente nel 1861 muore ancora abbastanza giovane tra l'altro come se compiere il suo grande progetto che avesse tolto in un certo senso la ragione di vivere questa morte improvvisa di cavour lascia di fatto la diciamo il centrodestra il partito liberale moderato senza il leader che era universalmente riconosciuto quindi c'è un momento anche potremmo
dire di sfasamento di scoramento di indecisione su che strade intraprendere ma praticamente subito dopo iniziano a formarsi due gruppi potremmo dire due partiti da un certo punto di vista che governeranno l'italia per i primi vent'anni 25 anni questi due gruppi si chiamano vengono solitamente chiamati destra storica e sinistra storica due nomi un po particolari perché destra e sinistra destra sinistra perché sempre di motivo con cui oggi chiamiamo destra non est la sinistra la sinistra la destra storica era tendenzialmente più conservatrice più moderata la sinistra storica la tendenzialmente più progressista e più a parte al cambiamento
però attenzione noi abbiamo letto destra storica e sinistra storica perché aggiungiamo questa parola storica non le chiamiamo semplicemente a destra e sinistra perché questi due partiti in realtà sono molto diversi dalla resta della sinistra a cui siamo abituati oggi a cui poi saremo abituati in generale nel novecento perché sono molto diversi perchè sostanzialmente sono due partiti tra loro in realtà molto più simili di quanto non siano diversi sono due partiti molto moderati diciamo che la destra storica è un partito di destra destra la sinistra storica un partito forse di centro destra di centro di remo
con le categorie che usiamo novecentesche di solito perché dovete pensare che in questo primo parlamento italiano come vi dicevo si siedono gli eletti che sono stati eletti da un ristretto nucleo di persone il diritto di voto infatti è presente ma è estremamente limitato il suffragio estremamente limitato tenete presente che la legge elettorale che era quella del piemonte che poi viene applicata all'italia prevedeva che per votare bisogna se avere intanto 25 anni d'età e qua già si screma un pochino bisognava saper leggere scrivere e qua si screma molto perché abbiamo visto quanti quante poche persone sapevano
leggere scrivere e bisognava pagare almeno 40 lire di tasse all'anno chi pagava 40.000 40.000 scusate 40 lire di tasse all'anno solo circa 400 mila persone in tutta italia parliamo solo i maschi ovviamente perché il suo stadio femminile ancora non se ne parla come se ne parlerà per altri 80 anni almeno quindi avranno diritto di voto solo i maschi adulti abbastanza ricchi e benestanti 400 mila persone in un paese che contava abbiamo detto più di 20 milioni di abitanti quindi una percentuale piuttosto piccolo [Musica] tenete presente che più o meno nelle prime elezioni ha diritto di
voto circa 7 per cento dei maschi adulti quindi togliete alle nonne togliete bambini tra tutti i maschi circa il 7 per cento al diritto di voto quindi una percentuale risibile della popolazione e non solo al diritto di voto il 7 per cento degli italiani maschi adulti mari questi che hanno diritto di voto non vanno mica tutti a votare all'astensionismo era molto alto quasi la metà degli aventi diritto non andava a votare è rifatto a decidere le sorti dell'italia era al 12 per cento della popolazione questo vuol dire che votavano proprio solo i ricchi e quindi
i ricchi chi votano e cioè non è che vanno a votare i socialisti ei comunisti vanno a votare persone come loro in qualche modo magari di idee un po più aperto le idee un po più conservatrici ma persone della loro classe sociale della loro espressione del loro mondo infatti destra e sinistra storica sono formate per lo più dall'alta borghesia non sono partiti che rappresentano gli artigiani i contadini gli operai rappresentano quasi completamente i ricchi l'alta borghesia quindi già questo mi fa capire quali scelte faranno poi questi partiti che si troveranno a contendersi il potere la
destra storica in particolare è il primo partito che salva il potere governerà ininterrottamente per 15 anni nel 1861 al 1876 quando avverrà la prima svolta della storia politica italiana però per 15 anni questo partito alla maggioranza e governa con diversi uomini a che si alternano come capi del governo però praticamente senza problemi era il vecchio partito di cavour che adesso si è evoluto ed evitato un partito nazionale è un partito moderato è un partito tutto sommato liberale e laico quindi che non vuole allearsi clericali non vuole allearsi con la chiesa che però appunto a ed
è abbastanza tranquille moderate e conservatrici l'opposizione è formata dalla cosiddetta sinistra storica che come vi dicevo è formata anche sia data dall'alta borghesia c'è è vero bisogna dirlo qualche elemento che proviene anche da altre classi ci sono anche alcune influenze mazziniane all'interno di questo gruppo non perché ci a mazzini mazzini si rifiuta di allearsi con la sinistra storica sta fuori e sei uomini stanno fuori da questo gruppo però nella sinistra storica alcuni membri sono magari dei borghesi che da giovani erano stati mazziniani oppure altri che comunque un certo orecchio all'idea di mazzini lo prestano però
sono sempre dei borghesi c'è a volte qualche ricco artigiano qualcuno che magari proviene dal mondo del lavoro ma anche qui tutto sommato poca roba hanno idee politiche diverse la destra vuole soprattutto mettere a posto l'italia a rimettere ordine perché l'italia è abbastanza in difficoltà la sinistra vorrebbe invece soprattutto alcune riforme ad esempio vorrebbe un allargamento del diritto di voto cioè vorrebbe che il suffragio si allarga se non di tanto a un pochino però che andassero a votare anche un altro po di persone in più la sinistra vorrebbe anche un pochino più di decentramento politico insomma
c'è qualche istanza sociale che porta avanti come vi dicevo però votano i pochissimi e votano sostanzialmente solo i ricchi c'è da dire poi riguardo alla legge elettorale che all'inizio il sistema che viene usato in italia è il sistema maggioritario con collegi uninominale quando significa significa che non si veniva eletti con il sistema proporzionale che si usa spesso odio di cui si discute di usare oggi e cioè un partito prende hicks voti ottiene hicks parlamentari non funzionava così in ogni collegio cioè l'italia veniva divisa in diversi collegi luoghi in cui si doveva eleggere un deputato si
presentavano due fra deputati chi prendeva più voti finiva in parlamento quindi si sceglieva si votava per una persona chi vinceva la competizione a padova a ferrara a milazzo a palermo veniva eletto ora questo ha un effetto molto particolare sulla politica dei primi tempi in italia perché vi ho detto votavano in pochi quindi cosa vuol dire che bastava rendere davvero poche centinaia di voti per essere eletti se bastano poche centinaia di voti è chiaro che io che sono candidato questi voti me li posso non dico comprare ma me li posso guadagnare molto facilmente cioè basta che
io sia una persona nota magari il ricco del paese l'uomo più ricco della zona della provincia chiaramente o delle amicizie o delle persone che mi devono dei favori o delle persone che mi devono del rispetto perché magari la mia famiglia da secoli è ricca quindi per me è molto facile farmi eleggere se bastano 300 400 voti che basta che dica ai miei quattro amici importanti della provincia fate votare me e in questo modo si può essere eletti molto facilmente cosa voglio dire che questo sistema uninominale con un suffragio così ristretto e con così poca partecipazione
al porto favorisce così delle cosiddette pratiche clientelari cosa sono le pratiche clientelari sono quei fenomeni per cui il candidato politico viene votato non tanto per la volta del suo programma per le sue idee per quello che è intenzione di fare ma perché è amico oa dei rapporti personali diretti con l'elettorato è come se si utilizza ci vota a me non per le mie idee ma vota me perché in qualche modo ti darò una mano lava l'altra ti darò dei vantaggi to lead a rai ea me questo chiaramente o malaffare favorisce un rapporto un po diciamo
un malato tra classe politica e popolo che è un problema che in italia non è più finito perché ne abbiamo ancora oggi chiave di questo tipo quindi partono da lontano quindi è vero che in certe zone ci sono queste pratiche clientelari questo ti assumo assumo la famiglia se poi otteniamo il voto però c'è anche da dire un'altra cosa i primi parlamentari i primi governanti che lavorano per l'italia sia della destra che della sinistra storica sono generalmente politici di una certa caratura morale cioè non sono degli arraffoni come può sembrare bando è quello che diretta è
vero che hanno questi rapporti un po oscuri a volte in certe zone d'italia soprattutto e queste diciamo collegamenti poco limpidi però anche vero che una volta che vengono eletti e vanno a svolgere il loro compito in parlamento oppure poi se entrano da parte del governo nel governo sentano questo come un dovere molto forte c'è un alto senso del dovere questo è innegabile al napoli delle scelte che magari a volte sono giuste a volte sono sbagliate però effettivamente questi primi uomini politici che lavorano nell'italia unita sono spesso ammirati per il loro rigore per le loro anche
coerenza tutto sommato ridato a volte magari hanno delle idee negative e fallimentari però quantomeno sono appunto coerenti con loro stessi con quello che pensano essere il bene dell'italia la destra valuterà la destra ma il potere e inizia a governare ea fare soprattutto delle scelte che sono scelte decisive perché sono le prime scelte sono quelle che danno la direzione dell'italia che segnano che tipo l'italia aveva davanti per i prossimi decenni la prima scelta importante importantissima che fanno è quella relativa al centramento o al decentramento dello staff se vi ricordate quando abbiamo parlato del risorgimento abbiamo sottolineato
più volte come i vari intellettuali si siano allungano mandati in quale fosse la forma migliore da dare allo stato se fosse meglio creare uno stato accentrato quindi magari mazzini ad esempio o se col suo meglio invece una federazione o una confederazione come dicevano gioberti come diceva in maniera completamente diversa cattaneo eccetera perché l'italia è vero era molto diversa era fatta di pezzi di territori tra loro molto diversi non c'era neanche una lingua comune abbiamo visto quindi bisognerà capire come fare a tenere insieme sto paese lo teneva insieme lo teniamo insieme lasciando libertà federali alle varie
parti e con un accentramento minimo oppure accendiamo fortemente così li costringiamo in qualche modo a diventare un popolo alla fine la destra sceglie la via della accentramento cioè vanno a una serie di leggi già riprendendo le in parte dalle dalle leggi piemontesi che accentrano notevolmente e il potere dello stato sui vari territori il modello scelta quello potremmo dire napoleonico vi ricordate napoleona cadeva gestito la francia e l'impero quasi con tutto il potere nelle sue mani tramite dei suoi funzionari che erano i prefetti sarà l'italia replica a quel modello proprio per una scelta precisa di campo
quindi ci sono delle province che vengono affidati ai prefetti che sono di nomina governativa cioè rendono conto al governo e comandano in ogni provincia quindi è come se il governo come andasse in ogni provincia in più ci sono dei comuni per carità vengono istituiti i consigli comunali con la legge rattazzi del 1859 quindi c'era un consiglio comunale che veniva eletto sempre la proprio persone ma veniva eletto però il sindaco di ogni comune era nominato dal re qui era nominato dall'alto un altro modo per dire che il racconto il re e il governo controllavano le province
e comuni tutto accentato nel romani di questa è una scelta importante che come vi dicevo a diventerà dei problemi soprattutto al sud un'altra legge importante che viene varato a in questi anni ad esempio la legge casati che va tutto sommato è ricordata perché è la prima legge che istituisce nello stato italiano l'istruzione elementare obbligatoria visto che c'è questo grandissimo problema di analfabetismo i governanti e ci rendono conto che bisogna intervenire e quindi obbligano all'inizio per pochi anni in realtà i bambini a frequentare la scuola elementare in realtà sarà una legge che forse nera fino a
un certo punto anzi funzionerà abbastanza poco perché perché è vero che si dà l'aut liguria si dice tutti i bambini devono frequentare le scuole elementari ma si affida ai comuni il compito di poi mettere in atto far funzionare questo e scuole visto che i comuni hanno pochissimi fondi molto spesso queste scuole partono tardi lentamente in certe città senza meno insomma ci sono notevoli problemi e il problema dell'alfabetismo rimane una piaga importante nell italia ora parliamo un attimo di questo sud a cui abbiamo fatto qualche riferimento ma che vale la pena di analizzare meglio perché appunto
la situazione al sud è abbastanza esplosiva ci sono tutti questi problemi storici e un po però anche che emergono maggiormente dopo l'unificazione perché nei luoghi del sud il passaggio dal regno delle due sicilie al regno d'italia non è un gran cambiamento non cambia niente dal punto di vista dell'autonomia della condizione di vita anzi tutto sommato arrivano perfino delle negatività delle cose nuove l nuovi problemi perché i piemontesi quando arrivano al sud aumentano le tasse che già questo è un problema e poi introducono la leva obbligatoria cioè il servizio militare obbligatorio che all'epoca era più lungo
di quello che c'è stato fino a qualche anno fa per che durava due tre anni ora la leva obbligatoria viene vista come un altro modo per danneggiare il sud perché i ragazzi del sud vengono strappati dalle famiglie dove lavorano perché lavorano i campi e portate a servire una patria verso la quale i cittadini nessuno non trovano nessun amore per la gente nessun i piemontesi sono sostanzialmente dei padroni vengono a parlà padroni sono quasi degli stranieri che vengono ad occupare le terre del sud a sfruttarle in effetti questa appare essere la tendenza in qualche modo almeno
l'impressione che si da questo fa sì che già nei primi anni dell'unificazione a sud italia scoppino tutta una serie di rivolte inizialmente sporadiche e isolate spontanee no poi sì queste rivolte un po alla volta sembrano cementarsi tra loro e sembrano creare un movimento più ampio e più pericoloso queste rivolte erano tra l'altro a volte all'inizio almeno anche fomentate dai borboni barbone sono scappati nello stato della chiesa morali finanziano alcuni gruppi perché facciano propaganda anti sabauda e tutti questi problemi esplodono soprattutto a partire dall'estate del 1861 quando inizia a farsi forte il cosiddetto fenomeno del brigantaggio
in varie regioni sud in campania in sicilia soprattutto poi in altre regioni cosa questo brigantaggio sono in pratica delle ci sono delle bande di briganti cioè di delinquenti di uomini che si danno a violare la legge dei fuorilegge che sono per lo più uomini del posto che lasciano le città vanno a rifugiarsi spesso nelle montagne dell'appennino vicino alle città e da li compiono azioni di appunto brigantaggio contro per lo più lo stato e i piemontesi cioè scendono giù tra le montagne e vanno rapine rubano fanno cose vanno anche piccoli attentati a volte contro i governanti
che vengono spesso dal nord a costituire queste bande di briganti sono a volte dei delinquenti comuni che già magari facevano cose del genere da tempo però ci sono anche spesso si uniscono a queste bande di contadini che appunto vedono la loro condizione peggiorare e quindi il malcontento cresce poi anche alcuni ex militari che avevano servito nell'esercito borbonico che in qualche modo sono rimasti fedeli al vecchio sovrano quindi ci sono fenomeni di guerriglia potremmo dire no perché queste bande nascosto attacco nei villaggi per scanno ora il governo centrale all'inizio viene preso un po alla sprovvista da
queste rivolte non sa bene come gestirle ma passa un po di tempo e al 62 e soprattutto nel 63 decide di intervenire con estrema durezza invece di cercare di affrontare le cause di questo di queste rivolte cioè il malessere del sud decide di reprimere queste rivolte con la violenza cioè manda di fatto l'esercito in questi territori e applicando una legge che potremmo definire una legge marziale perché di fatto diventano zaveri guerra l'esercito italiano dalla caccia queste bande e quando i briganti vengono catturati spessissimo vengono sottoposte a fucilazioni anche senza processo in maniera molto dura quindi
si parla addirittura di qualche migliaio di morti tre briganti questa questa fortissima repressione che a volte sfocia anche nella rappresaglia dura al 63 64 fino sostanzialmente al 1865 quando momentaneamente il brigantaggio sembra sconfitto vedremo che però il malessere del sud esplorerà perché poi in fondo se ci pensate cosa è la malavita organizzata al sud è un'evoluzione certo più corposa meglio strutturata e più pericolosa di questo brigantaggio quindi ha un origine proprio nella sfiducia che queste popolazioni nutrivano nei confronti di uno stato che era visto come un nemico più che come un un'unità di popolo diciamola
così da tutte le stragi che hanno tra l'altro con chi in questi territori spesso se ne cita una che quella di pontelandolfo un piccolo villaggio vicino a benevento che viene sostanzialmente incendiato e distrutto dalle cessioni dall'esercito italiano per rappresaglia e i 400 abitanti del villaggio vennero tutti uccisi proprio dall esercito quindi con pratiche che noi purtroppo abbiamo visto nella seconda guerra mondiale a volte fatte dai nazisti e stupisce che però nell'ottocento venissero usate a volte anche dall'esercito italiano per questioni interne al paese c'è da dire che il governo nonostante questa repressione tenta anche di fare
qualche timida mossa per accontentare i contadini cioè in pratica non si vara una riforma agraria perché nessuno ha intenzione di varare una vera e propria riforma agraria però ci sono delle terre per e manuali che lo stato decide di in qualche modo mettere in vendita e lo stesso fa con terre che vengono requisiti agli ordini ecclesiastici visto che lo stato italiano è ancora in lotta potremmo dire con la chiesa alcune terre vengono requisita gli ordini e vengono messe all'asta l'idea sarebbe quella le vediamo lo stato le venne sperando che così vengono comprate dai contadini che
potranno diventare dei piccoli proprietari terrieri invece di essere sempre sottomessi a un padrone effettivamente 3 1866 e il 1867 su una serie di aste per la vendita di queste terre ma queste terre vengono comprate quasi esclusivamente dalla borghesia e non dalla classe contadina segno che anche questo progetto di creare una piccola proprietà agraria insomma fallisce abbastanza rapidamente però come vedete stiamo passando dalla politica all'economia rifatti l'altro grande settore in cui i governi della destra storica e investono i loro sforzi e quello economico perché è quello economico perché l'italia ha un problema a un problema fortissimo
problema deriva dal fatto che la le guerre che hanno portato all'unificazione in particolare la seconda guerra di indipendenza sono state costosissime non solo i vari staterelli che servono prima dell'unità avevano tutti un certo debito pubblico quando si fa all'unificazione lo stato italiano nuovo che nasce assorbi debiti degli stati precedenti si ritrova all'inizio con un debito pubblico abbastanza impressionante quindi ci sono le casse dello stato sono messe molto male diciamola così e bisogna fare le scelte decise per cercare di rimettere in riga l'economia la destra per tutte le possibilità che avevano tratti la destra storica sceglie
di vara delle politiche che si definiscono liberiste allora voi ricordate benissimo cos'è il liberismo abbiamo parlato quando abbiamo parlato di avaro smith per per fare un esempio no cioè quella politica che è che vuole che lo stato si occupi abbastanza poco e l'economia bisogna lasciare spazio al libero mercato perché il libero mercato favorisce il benessere collettivo favorisce gli imprenditori che sono la classe più crea ricchezza e tutti gli squilibri che si generano vengono però riequilibrati dalla mano invisibile vi ricordate che riesce a portare un benessere per tutti magari nel medio e lungo periodo quindi la
la destra sceglie questa linea sceglie di varare una politica liberista che si rivela vantaggiosa per alcuni settori della nostra economia è però svantaggiosa per altri soprattutto per il sud tanto per cambiare come vedete il sud è sono anni drammatici perché sono già per il sud il sud fino a quel momento aveva goduto sotto i borbone e di scelte economiche per lo più protezionistiche cioè il contrario del liberismo perché i borbone avevano scelto di alzare i tassi doganali nei commerci con l'estero per proteggere la produzione interna e sud era vero l'economia abbastanza fragile vero che esportava
alcuni prodotti agricoli ma per il resto non era competitivo non poteva competere con gli altri paesi quindi i borbone proteggevano l'economia quei lati in modo che questa piccola economia del sud potesse quantomeno star deve svilupparsi magari lentamente da svilupparsi il fatto che il governo di torino scelga di togliere tutti i dazi doganali e quindi scelga il liberismo danneggia l'economia risulti colpo si trova una grande concorrenza a cui non sa in qualche modo tener testa quindi questa è una scelta alla lunga deleterie c'è da dire che però qualche cosa positiva la destra storica la fa ad
esempio investe tantissimi soldi in questi primi anni per le ferrovie come vi avevo detto al nord c'erano una rete in alcune regioni già sviluppata ma nel resto d'italia mancava la vera e propria rete ferroviaria siamo negli anni sessanta dell'ottocento sono gli anni se vi ricordate in cui la ferrovia il treno iniziano a trainare l'economia di tutto il mondo stati uniti gran bretagna germania francia inizia ad avere km chilometri migliaia di chilometri di strade ferrate l'italia è un po in ritardo da questo punto di vista però la destra storica investe molte risorse ed effettivamente si si
cala in questi anni la rete ferroviaria italiana quella che c'è un po ancora oggi certo dire moderna però le linee principali vengono create proprio in questi anni c'è da dire che ha un investimento che per il momento porta via molti soldi perché costruire tutte queste strade ferrate è costoso soldi che per il momento non tornano indietro perché i viaggi realtà aumentano molto lentamente i viaggi su treno sia delle merci che delle persone quindi un investimento che darà i suoi frutti dopo vari anni direi anche qualche decennio non subito però almeno c'è questo investimento che è
tutto sommato già qualcosa in più si riesce a fare qualcosa anche per l'agricoltura perché un po alla volta cresce anche la produttività dell'agricoltura sia al nord sia anche al sud soprattutto in quei settori come vi dicevo prima è di qualità cioè quei settori dell'agricoltura meridionale che esportavano producevano per l'esportazione li effettivamente ci sono dei netti miglioramenti favoriti in questo caso anche dalla politica liberista che permette più facilmente di esportare quindi ferrovie benino agricoltura tutto sommato benino l'industria fa fatica l'industria che è il settore che invece su cui invece si sarebbe forse dovuto investire si inverte
data molto poco perché si investe poco perché cena coca già in partenza l'industria perché la destra storica tutto sommato non ha a cuore questo settore è perché si ritiene comunque che prima si è meglio creare le infrastrutture e poi quindi strade dove far circolare le merci e poi gli interventi l'industria arriverà in realtà lo sviluppo industriale è lentissimo questo fa sì che per carità qualcosa migliora man tenore di vita degli italiani non cambia più di tanto in questi primi anni dell'unità dopo il 1861 non cambia più di tanto anche perché lo stato aumenta enormemente le
tasse abbiamo già visto assurdo ma questo è un problema che riguarda tutto il paese perché la destra storica è preoccupatissima dal fatto che il bilancio dello stato sia perennemente in rosso bisogna fare qualcosa per portare in qualche modo verso il pareggio del bilancio cioè portare a far sì che le entrate allora aggiungano le uscite voi sapete che il bilancio dello stato è fatto da entrate che sono per lo più le tasse che lo stato riceve dalla popolazione e uscite quello che lo stato spende per stipendi dei pubblici impieghi per strada da fare ospedali eccetera eccetera
ora se si spende molto di più di quello che si prende si va in debito pubblico in deficit ma se invece le xvi raggiunge un equilibrio si dice che si raggiunge il cosiddetto pareggio di bilancio ora l'obiettivo della destra era proprio quello di andare verso il pareggio di bilancio che era un'impresa però abbastanza complicata e infatti le resta per raggiungere questo obiettivo all alza le tasse in maniera molto molto forte perché c'è da ri per ripagare i debiti ripianare i debiti marcia anche tra l'altro da mantenere un nuovo apparato burocratico abbastanza grande l'italia sia unita
ma ha bisogno di funzionare ha bisogno di impiegati ha bisogno di lavoratori pubblici e questi tutti questi lavoratori pubblici vanno ovviamente pagati quindi bisogna aumentare le tasse soprattutto queste tasse vengono si alzato e sui redditi e questo per carità vuol dire che vengono distribuite tra le varie classi sociali ma lo stato decide anche di alzare le cosiddette imposte indirette cioè le tasse sui consumi quella che noi oggi chiamiamo iva in cui sapete che quando comprate qualsiasi prodotto in italia c'è un sovrapprezzo diciamo su quel prodotto che l'iva che al 22 per cento che rischiava di
diventare più alta che su alcuni prodotti è più bassa però c'è sempre una quota di denaro che voi spendete che non va all'azienda o al rivenditore ma va direttamente allo stato ora qual è il problema quando si alzano le imposte indirette quando si alza l'iva chiamiamola così il problema è che queste imposte indirette si alzano uniformemente per tutte le classi sociali cioè se io aumento le tasse sul reddito le aumento in proporzione ovviamente il che vuol dire che chi è povero haga proprietà se magari un po di più di prima ma comunque abbastanza pot e
chi è molto ricco paga un po più di prima pagava tanto pagherà tanto più qualcosa comunque la crescita è proporzionale quindi il peso di queste tasse se si aumentano le imposte dirette è ripartito proporzionalmente tra le varie classi sociali se invece aumenta le imposte indirette l'imposta è uguale per tutti vediamo che io debba comprare un carro quello potrà fare magari un contadino con la bisogno deve portare le merci al mercato devo comprare un carro se l'iva è al 20 per cento io il pil carlo che costerebbe centro lo pago 120 ma se l'iva è al
25 per cento il carro che pagavo 120 lo pago 125 e l'aumento c'è per noi che sono prove roma c'è anche per il ricco uguale identico sempre di cinque all'aumento il che vuol dire che al ricordo tutto sommato questo momento lo sente abbastanza poco perché tanto è ricco non è un proporzionale sul reddito è un amento assoluto il povero invece lo sente di più di pesa di più perché non è proporzionato al suo reddito è un aumento generale se questo momento e su tutti i consumi diventa un problema infatti questi aumenti indiscriminati portano una serie
di proteste anche molto forti e molto gravi che scoprono tra il 1868 e il 1869 molte città e molte campagne iniziano a protestare contro lo stato lo stato manderà ancora una forte repressione però intanto interessante questa protesta il motivo della protesta è proprio questo momento in particolare su una tassa in particolare che veniva chiamata tassa sul macinato era una tassa che si pagava sulla vaccinazione del pane del grano in pratica quindi era una tazza che aumentava tutti i generi alimentari legati al tan e il prezzo di tutti i generi legati al pane chiaramente tutti mi
andavano pane le classi più umili spesso mangiavano solo pane aumentando il prezzo del pane era un dramma per loro e questo provocò i primi grandi sconti del dell'italia unita su scala nazionale abbiamo già visto quelli solo al sud del brigantaggio ma questi sono diffusi su tutto il territorio quindi vedete è una nascita dell'italia anche controversa difficile con varie problematiche rimane un ultimo tema un'ultima problematica di questi primi anni poi dopo vedremo nel corso degli anni successivi le nasceranno nuove una quelle di quelle parleremo più avanti l'ultimo grande problema è quello di completare l'unificazione perchè gli
ho detto l'italia si è un regno non mancano il lazio e il rettore questi due territori sono territori che tutti gli italiani retail o meno tutti gli italiani che comandano nel paese ritengono siano territorio ma poi da prendere destro storica e sinistra storica però hanno posizioni diverse su come prendere questi territori la destra storica che è quello al governo preferirebbe riuscire a conquistare veneto e lazio soprattutto tramite vie diplomatiche già fare come aveva fatto in qualche modo cavour cioè convincere mettere le proprie pedine al giusto posto e convincere le potenze europee che il veneto e
il lazio devono aspettare all'italia chiaramente una via diplomatica prevede tempi abbastanza lunghi la sinistra storica invece è più diciamo così impaziente e spererebbe di poter prendere questi due territori grazie a una sollevazione popolare cioè che sia il popolo di quei territori magari a ribellarsi a favorire il completamento dell'unificazione perché però è così difficile completare questa unità perché da un lato il veneto appartiene all'austria se non ne vuole sapere di cedere dopo aver già perso la lombardia e l'egemonia in italia anche questo territorio dall'altro c'è la problema di roma roma è protetta roma e il papa
sono protetti dalla francia napoleone iii avevo già visto sia da tempo proclamato difensore del papa lo stesso governo italiano in realtà è un po restio riguarda la questione romana perché nel 1861 il primo parlamento aveva detto roma deve diventare nella nostra capitale la vera proclamata capitale acque tale è momentaneamente a torino ma si dice prima o poi lettera roma e no in realtà la destra storica non aveva tutta sta gran voglia di andare a far guerra al papa che ancora più nonno perché non aveva tutta questa voglia perché è vero che la destra e laica
questa resta storica non ha grande amore per la chiesa però sa bene che la popolazione italiana invece l'amore per la chiesa c'era l'italia gli italiani sono al 99 per cento cattolici in questo momento è andare ad attaccare il papa in un paese fortemente cattolico può essere problematico la popolazione con chi si schiererà poi con lo stato o con la chiesa è meglio non andare a chiederselo quindi ripetono alessia storiche e molto attendista proprio a causa di questo attendismo è la sinistra storica a tentare di prendere l'iniziativa e più ancora che la sinistra storica la sinistra
vera e propria perché è il nostro amico garibaldi che torna sulle scene tentando di fare una sorta di nuova impresa simile a quelle dei mille che porterà alla conquista di roma la prima il primo di questi tentativi di garibaldi arriva nel 1862 quindi abbastanza presto garibaldi parte lascia la sardegna si rai che sicilia spark e sicilia con anche qui qualche migliaio di volontari vinta proprio di rifare l'impresa dei mille e passa allo stretto di messina arriva in calabria con l'intenzione di salire e andare a roma quello che aveva quasi fatto la prima volta poi si
era fermata a napoli a the unknown se vi ricordate adesso dice lo faccio davvero salgo per la calabria vario su verso roma ma allo stato italiano chiaramente sa di questo tentativo manda l'esercito contro garibaldi per fermarlo l'esercito italiano e l'esercito garibaldino si scontrano sull'aspromonte in calabria e garibaldi viene ferito la famosa filastrocca garibaldi fu ferito fu ferito ad una gamba perché effettivamente garibaldi venne ferito dall'esercito italiano paradossalmente non denim in cile francesi e dagli austriaci ma dagli italiani stessi garibaldi viene ferito le truppe del re riescono a fermare il re baldini e quindi la francia
soddisfatta e contenta perché lo stato italiano sembra voler evitare una guerra alla francia se il papato questa attaccato avrebbe potuto dichiarare guerra l'italia è l'italia certo non voleva una guerra con la francia tant'è vero che nella sua storica attenta a un certo punto anche di rassicurare la francia cioè di dire a napoleone iii si tranquillo noi in roma non la vogliamo prendere tanto è vero che viene firmata un impatto che si chiama convenzione di settembre con cui l'italia si impegna formalmente a non prendere roma tant'è vero che napoleone rende per vero questo impegno dell'italia e
decide di ritirare le truppe francesi dall'afghanistan lo si è però ovvio che se fate qualcosa di strano torniamo e l'italia si impegna a non far nulla di strano come segno di ulteriore e buona volontà da parte dell'italia il governo italiano decide di spostare la capitale da torino a firenze siamo al 1864 perché a firenze perché e torino era nata come la capitale provvisorio sapevano tutti che non sarebbe rimasta la capitale definitiva anche perché torino geograficamente molto spostata e molto a nord e ad ovest insomma non è una posizione del tutto agevole per essere la capitale
del paese firenze era già più in una posizione strategica quelli il governo dice sì torino era provvisoria firenze sarà la nostra capitale definitiva ci mettiamo da parte l'idea di perdere a roma rinunciamo ci accontentiamo di firenze questo è il piano garibaldi chiaramente non ci sta e qui facciamo un salto in avanti perché poi torneremo indietro per la reddito ma finiamola questione romana che ribadì non ci sta e nel 1867 decide di fare il nuovo un secondo tentativo è un animo indomito garibaldi non accettava più di tanto di star fermo a guardare gli altri diplomatici che
decidono decide di intervenire di nuovo il piano è quello di far sì che alcuni garibaldini a romani facciano scoppiare a roma una rivolta e che per garibaldi possa così intervenire a roma dicendo vado a ristabilire l'ordine una sorta di scusa per intervenire il piano però fallisce perché i francesi capiscono con un vengono a conoscenza di questo piano di garibaldi arrivano con loro contingente nel lazio per fermare garibaldi e ribalda i francesi si scontrano in un villaggio il paese del lazio che si chiama mentana e anche quindi arriva al dire sconfitto e quindi deve rinunciare all
al proposito al secondo tentativo di conquista di roma questo vedete avere nel 1867 ma facciamo l'elemento un passo indietro andiamo diritto di un anno e andiamo al 1866 perché mette garibaldi è lì che ancora pensa a cosa fare per roma l'italia riesce quantomeno a prendersi il veneto che ha già un bel passo avanti riesce a prendersi il veneto tramite quella che viene chiamata la terza guerra d'indipendenza ricordate la prima era quella di carlo alberto del 48 la seconda quella di vittorio emanuele ii nel 59 arezzo siamo alla terza nel 1866 cosa accade e vitali rotabile
coinvolta un po diciamo lo dico per sbaglio ma in seconda battuta in questa guerra perché in realtà la guerra scoppia tra la prussia e l'austria la prussia come vedremo poi più avanti sta avviando il processo di unificazione vorrebbe unificare la germania un po come la come la sardegna unificato l'italia chiaramente per unificare la germania la prussia anch'esso nemico che sempre l'austria lastra sempre in mezzo ai piedi sempre le impedire processi di unificazione e la prussia ha bisogno di far guerra all'austria effettivamente nel 1866 la guerra scoppia tra poor's e austria e la prussia e stringe
un'alleanza con l'italia perché la prussia bisogno che in italia distragga una parte delle forze austriache a sud la cruz è la sola non vuole scontrarsi con tutte le forze austriache meglio che l'austria abbia due fronti su cui combattere ed effettivamente l'italia dice bryant e noi siamo interessati a combattere contro l'austria perché dante noi dobbiamo pendici dei territori e vogliamo per il cheese veneto effettivamente è l'italia entra in guerra quindi scoppia questa guardi la prussia attacca l'austria nord d'italia a sud la prussia ottiene alcune fortissime vittorio contro gli austriaci di farti alla fine uscirà vincitrice l'italia
ottiene alcune clamorose sconfitte contro l'austria purtroppo l'esercito italiano non è ancora adeguato a combattere alla pari coi vestiti ci sono garibaldi che ha tra l'altro combatte pure qua che ottiene qualche buoni soltanto coi suoi volontari ma l'esercito regolare italiano viene sconfitto sia per terra la battaglia più importante quella di custoza dove viene scoperto rivestirsi sia per mare e anche qui la battaglia più importante è quella di lissa in questi due battaglie custoza elissa decisive l'italia sconfitta la fortuna dell'italia è che alleata della prussia la prussia vince e quindi d'italia pur avendo tar sul campo viene
ricompensata dell'aiuto fornito ed effettivamente ottiene il veneto la pace viene firmata a vienna e in italia diciamo così completa la sua ri ficazione però attenzione cose ottiene dalle trivelle non ottiene tutto quello che oggi bolzano non se ne parla neanche perché bolzano è questo gelato città austriaca perché si parla tedesco trento rimane austriaca nonostante ci sia una forte componente italiana quindi il trentino alto adige non fa parte dell'italia passa l'italia tutto il veneto attuale più una parte del friuli venezia giulia cioè il friuli fino a udine più o meno manca la parte più orientale cioè
mancano le città sostanzialmente di gorizia e di trieste questo è importante da ricordare perché quando della prima guerra mondiale lo faremo l'anno prossimo di khaled la guerra contro l'austria entra in guerra con l'obiettivo di conquistare due città in particolare trento e trieste che sono in mano ancora agli austriaci pur essendo città dove è presente una maggioranza di popolazione italiana quindi in italia ci per il veneto per un bel pezzo di friuli ma non del tutto completa le conquiste del nord est questo è quello che accade per quanto riguarda il veneto e roma la questione romana
bene risolta pochi anni dopo nel 1870 in maniera tutto sommato abbastanza simile perché anche qui in italia tra sé e fortunata trae vantaggio dal fatto che la prussia di nuovo la guerra a qualcuno stavolta non più all'austria ma alla francia la prussia proprio nel 70 conclude il suo percorso di unificazione unifica la germania nasce la germania però per unificare la germania deve far guerra a napoleone iii e alla francia quindi napoleone iii è impegnato a combattere a nord non ha più tutto questi uomini da mandare a roma per difendere roma perché se la sta vedendo
molto brutta conte prussiani perderà clamorosamente sarà una grandissima vittoria nella guerra franco prussiana per i prussiani quindi la polvere nelle difficoltà roma è senza difesa è in italia decide che è il momento giusto 1870 per provare per il sì roma quindi il governo italiano dall'altro offre al papa pio ix una pace prima ancora di invadere gli dice guarda caro papà ormai sei senza difensore vi proponiamo una resa onorevole senza dover combattere fare morti perché tuci c'era la città di roma e il lazio non accetta più volte pur sentir parlare e quindi il 20 settembre del
1870 l'esercito italiano attacca roma fa un buco proprio letteralmente delle mura romane che viene chiamata breccia di porta pia perché è vicina a porta pia che era una delle porte principali delle mura romane la treccia perché ci fa proprio una brezza un buco nelle mura e dell'esercito italiano entra a roma e conquista facilmente la città poco tempo dopo pochi giorni dopo si fa un plebiscito a roma per chiedere se i romani vogliono l'annessione all'italia ancora una volta più viscito vede una grande vittoria dei sì e quindi il potere temporale dei papi termina dopo secoli e
secoli nel 1870 roma e il lazio dimettono italiani papa pio ix viene relegato in quello che sarà la città del vaticano attuale quindi un quartierino di roma attenzione però il papa ovviamente non è contento della situazione anzi si dichiara ostaggio dello stato italiano e si lamenta cospicuamente per quello che è accaduto l'italia tenta in qualche modo di cercare di risolvere la situazione e questo questo dissidio con il papato del 1871 cioè l'anno dopo vara una nuova legge che si chiama legge delle guarentigie è una legge che viene emanata il parallelo allo spostamento della capitale perché
proprio nel 1871 la capitale effettivamente si sposta da firenze a roma a firenze è rimasta abbastanza poco allora cosa prevede questa legge delle guarentigie tanto guarentigie è una parola poco arcaica dell'epoca che vuol dire garanzie e sostanzialmente ma cosa prevede questa legge prevede che lo stato italiano garantisca al papa e alla chiesa una serie di appunto garanzie di prerogative ad esempio l'extraterritorialità cioè appunto la nascita della città del vaticano la facoltà di tenere un corpo armato cioè le guardie svizzere e soprattutto che lo stato ogni anno verserà nelle casse dello stato una certa somma di
soldi di denaro per risarcire il papà delle terre perdute quindi lo stato fa un passo avanti per cercare una pacificazione col papato il papato però non ne vuol sentir parlare pio ix non accetta questa legge che tra l'altro erano a leggere unilaterale suonare a frutto di un accordo dello stato la faceva ma alla chiesa la rifiuta e addirittura nel 1874 trani dopo vara un documento un divieto importantissimo che si chiama non expedit significa non giova perché come sapete questi documenti papa li vendono il titolo spesso dalle prime parole con cui inizia il documento non expedit
cosa significa questo non agli spiriti il papa fa assoluto divieto ai cattolici italiani di partecipare alla vita politica del paese questo cosa significa vuol dire che almeno inizialmente gli italiani non possono cattolici che si ritengono dei ruoli cattolici non possono candidarsi alle elezioni e teoricamente non possono neppure andare a votare alle elezioni e chiaro che è una morsa gravissima perché gli italiani cattolici sono molti e vero che ci sono classi dirigenti liberali e cattoliche fino a un certo punto però ci sono anche una buona parte dei cattolici che lodi alla chiesa che ascoltano molto nettamente
le indicazioni del papa e della chiesa questa buona fetta degli italiani amplissima la maggioranza degli italiani effettivamente resterà freddissima nei confronti del nuovo stato anche per via di questo non expedit e questo divieto completo verrà un po affievolito nel corso degli anni vedremo già a fine ottocento ci sono con la rerum novarum dei passi avanti e poi alcuni movimenti cattolici l'unione elettorale italiana insomma vari tentativi di cambiamento ma il non expedit marra ha superato ben era definitiva solo 50 anni dopo nel 1929 quando benito mussolini capo del governo e ducere fascismo firmerà con la chiesa
cattolica e cosiddetti patti lateranensi ma questa è ancora una volta un'altra storia che due parleremo tra molto tempo perché in questi 50 anni ne succederanno di cotte e di crude in italia e nel mondo per il momento abbiamo detto quello che dovevamo dire sui primi anni dell'italia unita nel 1870 con la presa di roma l'italia è ormai molto simile all'italia di oggi è ormai un paese potremmo dire completo e si affaccia all'europa e che si affaccia alle sfide che l'europa e l'economia e il mondo presenteranno loro negli anni successivi per il momento è tutto ci
vediamo alla prossima lezione [Musica]