4. Kierkegaard: angoscia, disperazione, fede.

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Matteo Saudino - BarbaSophia
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seconda lezione dedicata a sorrento kirky da trascorsa lezione ragazzi abbiamo trattato il tema dell'esistenza come impossibilità non parlato di scelta abbiamo parlato di vita estetica e di vita e di ca analizzando l'opera aut aut oggi tratteremo invece la terza esistenza quella religiosa sviluppata da kirk a nell'opera timore e tremore e poi ci soffermeremo sui temi di dell'angoscia a partire dall'opera il concetto dell'angoscia e sul tema della disperazione la fede trattati e sviluppati akira nell'opera la malattia mortale tra vita estetica ed etica c'è un abisso l'abisso tra la vita del don giovanni casanova della seduzione delle
scegliere di non scegliere dell'attimo del carpe diem e la vita del marito che scegli di scegliere scegli un lavoro scegli una moglie shield il film la vita estetica accade nel a noi accade nel dramma della ripetitività lo scacco matto lo scacco della vita estetica è dato dalla noia la vita etica invece perché entra sotto scacco perché entra in crisi perché secondo chi allegarla vita etica e la vita di scelta dello scegliere di scegliere e di scegliere di scegliere tutto anche il dolore anche la crudeltà della vita ma di fronte alla crudeltà della vita al dolore
della vita io scelgo la vita nella sua totalità emerge lì sufficienza dell'uomo l'uomo di fronte alla durezza della vita non può che ribadire l'accettazione ma in quel caso l'uomo non può che non soffrire per la crudeltà e il dolore che la vita contiene la vita etica e dunque insufficiente a comprendere quel dolore l'uomo deve passare al pentimento l'uomo né passare allo stadio religioso ma come non vi è continuità tra la vita estetica e la vita etica come vi è un abisso tra la vita del don giovanni del marito così di un abisso ancor più grande
è ancor più profondo ancor più drammaticamente ampio tra la vita etica del marito e la vita religiosa l'emblema della vita religiosa e abramo abramo è l'uomo che ha vissuto tutta la vita seguendo la legge morale un uomo che ha vissuto in modo integerrimo un uomo che ha servito dio è un uomo che ha vissuto per settant'anni sempre nel rispetto della legge morale e della parola di dio ed accettato di non avere figli dio non gli ha donato la bellezza di un figlio ormai rassegnatosi all'assenza di un figlio ecco che la provvidenza diro regala la gioia
per il figlio la felicità per il figlio sono l'inizio dell'abisso del dolore in cui precipita abramo dello scandalo del paradosso in cui precipita bravo ma anche l'inizio del passaggio verso dio in modo totale che compirà bravo perché dio chiede d'abramo di uccidere suo figlio isacco il bene più grande terreno che abramo a deve essere sacrificato deve essere ucciso il nome di dio io che la legge morale naufraga sotto quella che è la legge divina la legge morale indica di uccidere la legge morale indica rispetto ma la legge di dio parti che di uccidere tuo figlio
ti chiede sacrificare a dio quanto ai di più caro abramo non capisce perché a bravo e disperato troviamo sue mogli sono distrutti da una scelta che debbono compiere che pensano sanno di dover compiere ma che non comprendono nonostante ciò abramo sacrifica la legge morale in nome della legge di dio e uccide il figlio come io la mano di dio ferma la mano di abramo quando dio onnisciente e onnipotente ha visto preveggente che abramo avrebbe ucciso suo figlio il perdono la salvezza di abramo di isacco passa per un gesto scandaloso un gesto paradossale l'uccisione di una
vita l'uccisione del proprio figlio perché per chi nega la fede è paradosso la fede è scandalo la fede nasce la disperazione della solitudine guardate ragazzi la fede è un rapporto privato tra l'uomo e dio la fede chiriano nella fede dell'abitudine e tradizioni delle religioni istituzionalizzate non è la fede come rito sociale e potere politico nella fede le crociate la santa inquisizione del papato non è la fede dell'indice dell'iri proibiti nella fede che si fa politica e la fede del singolo uomo fragile che instaura un rapporto come assoluto che instaura un rapporto con dio la fede
nasce dalla solitudine dove c'è solitudine lacerazione dolore lì nasce la fede e l'uomo abramo e l'uomo che disperato affranto al gesto di uccidere il figlio sfida comunque a dio in maniera scandalosa lo scandalo del uccidere il figlio la solitudine la fragilità di abramo di fronte a questa scelta saranno ripagate con la salvezza la fede è uno scandalo come fu scandone paradosso il destino di gesù su cicek il gar è morto solo incrocia abbandonato dai suoi apostoli anche abbandonato da tutti abbandonato a suo padre a padre perché mi hai abbandonato il gesù che muore in croce
solo e gesù di kiryat gat e la fede nasce nella solitudine e la disperazione credere o non credere e una scelta che compie l'uomo nella disperazione della divina l'assenza di senso della impossibilità del possibile e scelgo la fede ma non scegli la fede è dio che scegliete lo scandalo della vita religiosa il paradosso della vita religiosa risiede proprio nel fatto che abramo si è rimesso alla volontà di dio dunque è dio che ha scelto abramo e non e abramo che ha scelto dio la vita religiosa che abissalmente separata la vita del marito che sceglie di
scegliere ma poi una scelta insufficiente perché deve reggere il dolore del da crudeltà della vita scelta di abramo e un diverso dalla scelta del marito il marito ha scelto di scegliere una vita che insufficiente abramo scegli di rimettersi le mani di dio ma sarà poi dio che lo tirerà se questa è la vita religiosa e mettersi nella condizione di essere scelti da dio entra in rapporto con l'assoluto una dimensione di debolezza di fragilità di solitudine l'esteta sci di non scegliere il marito scegliere l'uomo religioso sceglie di mettersi nella condizione di essere scelto e dunque c'è
una contraddizione inesplicabile dentro la religiosità dentro la vita religiosa io scelgo di essere scelto la scelta principale non la potrò mai compiere l'uomo ma sarà dio a compierla per esso per l'uomo ecco dunque che il terzo stadio lo stadio appunto religioso e lo stadio della liberazione e lo stadio della salvezza che però nasce dalla solitudine dal dolore e da un'essenza di angoscia e di impossibilità che caratterizzano sempre la vita dell'uomo l'angoscia di dicevo ragazze e ragazze nell'opera il concetto dell'angoscia e le ha riflesso e di chi li dà si fanno di una bellezza della profondità
di un che malinconia cristallina senza pari la natura dell'uomo e problematica l'essenza dell'uomo e l'angoscia l'angosciante possibilità di poter vivere rimpiango chante possibilità della libertà che cos'è l'angoscia per chi sa che l'angoscia parchi ca è un sentimento connaturato all'essenza dell'uomo è strutturalmente con sull uomo l'angoscia perché l'angoscia nasce perché l'uomo la possibilità a la libertà l'angoscia nasce di fronte al mondo alle libertà che all'uomo nel mondo l'angoscia nasce perché vi è possibilità di futuro sono i fossimo robot non vivrebbe in maniera angosciata perché ognuno stazione sarebbe programmate sarebbe l'unica che noi potremmo utenti camente fare
adamo non era angosciato prima di compiere il peccato di mangiare la mela dall'albero della sapienza perché avrà adamo era immortale birra cibo birra benessere di hera salute adamo non deve uscire nulla adamo ed eva sono l'emblema della situazione non angosciante della vita della serenità in gemma come quando eravate bambini ragazzi papà e mamma pensavano a tutto decidevano anche per voi non eravate liberi sia la sicurezza della non libertà il padre leader hanno il mentore il monarca il tutto anche decide per te che guida per te che sceglie per te non è una vita angosciata quella
di chi sa chi decide chi da chi a chi lo accompagna la libertà ha un prezzo si chiama angoscia e poiché l'uomo adamo espulso dal paradiso è libero il libro del bene e del male è libero di compiere scelte è libero di scrivere il suo futuro l'uomo non può che essere angosciato la libertà finita cioè nel tempo provoca angoscia io sono libero in un tempo determina l'angoscia di sceglie una vita di sceglierne un'altra di compiere questo viaggio di percorrere questa strada la libertà chiusa nel tempo la libertà proiettata in un futuro che però sarà limitato
determina l'angoscia dell'uomo l'angoscia è una struttura dell'esistenza l'angoscia si radica nel futuro l'uomo e l'uomo del futuro l'uomo è futuribile nel futuro dell'uomo vi è l'angoscia nel futuro dell'uomo di e l'angoscia presente del nostro esistere il passato genera angoscia so nel caso in cui si presenti come possibile futuro cioè come possibilità di ripetizione il passato ci angoscia soltanto se noi immaginiamo che possa ripetersi un qualcosa che è accaduto e che ci ha particolarmente ferito provocare dolore ma il futuro che noi non conosciamo che dipenderà dalla nostra libertà fini da ci angoscia perché sta a noi
determinano la più gravosa delle tempeste che si abbatte su di noi e la possibilità che la scelta le categorie che caratterizzano l'uomo sono l'angoscia derivate dalla scelta essere uomini significa essere angosciati essere uomini significa essere strutturalmente fragili strutturalmente inglobati ingoiati dall'angoscia per il presente e per il futuro l'infinita del possibile rendono il possibile impossibile le infinita del possibile rendono il possibile impossibile un labirinto da cui impossibile appunto uscire l'angoscia è una condizione umana insuperabile attraverso una fede paradossale scandalosa dell'essere salvato dalla futuro in cui tutto certo dio ma non sei tu cachet di dio è
dio che scelte diverse a disperazione l'angoscia riferita all uomo di fronte al mondo la disperazione è riferita all uomo rispetto a se stesso e proprio io alla propria anima la disperazione e costitutiva l'essere umano esattamente come l'angolo perché la disperazione la nostra malattia mortale tutti gli uomini hanno una malattia da cui non possono farle di liberarsi e la disperazione non ci sono psicofarmaci per la disperazione esistenziale e la bellezza della vita potremmo dire sta anche nel nostro essere disperati nel nostro estrae finiti limitati nell'essere soli tutto tutto curabile con i farmaci non è tutto core
abile con la scienza ci sono inquietudini dolori ci sono condizioni umane che sono appunto riconducibili strutturalmente all'esistenza con cui ben a convivere che bisogna accettare la situazione una di queste condizioni umane perché l'uomo disperato strutturalmente l'uomo disperato perché perché l'uomo è prigioniero della mancata necessità e della mancata libertà lui è prigioniero della mancata necessità quando quando a tanti libertà a tante libertà e vorrebbe che quel libertà si riducessero vorrebbe che accadesse una cosa solo una che accadesse una cosa che lo liberasse dall'angoscia dalla disperazione dal dolore dover scegliere qualcosa che non può scegliere tra due
figli da due donne tra due uomini tra due amori tra tre tra quattro sono le scelte impossibili da realizzare le vostre 22 materie preferite e 12 facoltà preferite superate il test di entrambe libertà è poterle scegliere chi radice dice la disperazione della scelta sono i due test fosse andato male noi ci butteremo a capofitto in quella bio universitaria invece entrambi i test sono stati superati brillantemente avete di fronte a voi la disperazione dovrà scegliere una via e sacrificarne un'altra allora li vorremmo quasi che ci fosse la necessità la governare il mondo e cosa devono accadere
perché devono accadere necessariamente qui ci liberiamo da dispiace dover scegliere rimpiangiamo un mondo necessario meccanico perché la libertà di scelta libero arbitrio hanno un peso e il peso delle scelte se essere buoni cattivi se a mare studiare se impegnarsi se vivere per la bellezza la bellezza dell'uomo e proprio della libertà ma è la disperazione per chi era la libertà perché malattia mortale da cui non riusciamo liberati l'altro lato e la mancata libertà como tutto invece necessario noi vorremmo essere liberi quando una cosa accaduta ne vorrei poterla rivivere riscrivere vorrei poterla cambiare perché è andata così
perché è andata così non doveva necessariamente dare così noi vorremmo avere la possibilità di cambiare scelta vorremmo vera possedesse liberi di aver di poter prendere un'altra strada perché la strada volume la libertà di poter scegliere un'altra perché tutto è accaduto in questa direzione e vogliono la libertà di poterla cambiare di poter scegliere la libertà di dire che non era tutto necessario ma tutto era possibile nel primo caso nella possibilità che si smarrisce nel secondo caso nella necessità sette prigionieri la libertà si smarrisce cirene disperati la necessità ci rende schiavi e prigionieri e cira disperati che
sia la necessità che sia la libertà il destino dell'uomo e la disperazione con tutto necessario vorremmo essere liberi quando tutto libertà vorremmo che ci salvasse la necessità e a questo punto da un mondo regno di angoscia disperazione in un mondo in cui gli uomini sono strutturalmente angosciati disperati divise lanciati tra scelte che non riescono a compiere tra futuri che vorrebbero descrivere vivere che non riescono pienamente a vivere lo scandalo della fede sola fede può salvare l'uomo ma è una fede agli antipodi di tutti bigottismi di tutte le istituzionalizzazione religiose di tutti settarismi dogmatismi la fede
nasce dall inquietudine della nostra esistenza il nostro essere limitati inquieti che ci porta a scegliere scegliere la croce a scegliere la fede a scegliere di essere scelti da una totalità in cui non vi è più disperazione angoscia in cui non vi è più possibilità in cui vi è il regno della libertà e necessità che coincidano cioè il regno di dio ma è proprio da queste inquietudini da questa debolezza da questa solitudine che nasce una fede non gridata non fondamentalista non dogmatica di sora in kirka uomo filosofo che è riuscito a descrivere di lineare dipingere le
inquietudini dell'esistenza umana in un secolo di certezze filosofiche e politiche la grandezza di kierkegaard e proprio qui sta proprio nell'aver delineato è tratteggiato un uomo fragile aver tratteggiato delle esistenze inquiete in un mondo in cui tutti descrivevano orizzonti trionfali scientifici politici filosofici etici per la civiltà europea para civiltà occidentale tutti intento a conquistare l'europa e poi il mondo la grandezza di kirchner sta proprio aver ricordato all'uomo la propria piccolezza
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