la critica della ragion pratica diciamo oggi una serie di lezioni dedicate alla seconda critica kantiana appunto dedicate alla critica della ragion pratica sono tre le critiche scritte elaborate da emmanuel kant la prima che tira john pura l'obiettivo era fondare una conoscenza vera weil universale fondare una conoscenza legittima e stabilire i limiti di questa conoscenza legittima e limiti erano l'esperienza secondo qanto ogni qualvolta la ragione alle pretese di andare oltre l'esperienza cade nell'errore l'errore la metafisica fondare la conoscenza significava fondare una conoscenza deriva da nell'esperienza di stabilire dunque la validità della matematica della fisica della geometria
e stabilire dunque a non validità della metafisica come scienza perché va oltre appunto il il mondo empirico e cade nuovamente nel numero in qualcosa dunque che non è conoscere l'obiettivo poi della crisi del giudizio sarà stabilire un giudizio estetico universale cioè stabilire i criteri con cui noi giudichiamo il bello il sublime e di conseguenza cosa giudichiamo non bello e canzo a un teorico in questo caso di un relativismo estetico dunque esiste il bel bello universale la crisi della pratica che vediamo oggi se vedere oggi si occupa invece del bene si occupa della morale l'obiettivo di
kante fondare una morale vera e valida universalmente canti un convinto teorico un convinto sostenitore di una morale assoluta la legge morale per kant e assoluta e sta dentro di noi e poi come di rare sul finale non starà dentro di noi e ha un obiettivo infine che al di là di noi de il cielo stellato la legge morale dentro di noi e il cielo stellato sopra di noi l'uomo si muove tra la legge morale che al proprio interno e una finalità del giro teleologico un fine e sull bene sommo bene che anche fuori di noi
verso con noi tendiamo ma la legge morale dentro di noi l'uomo è caratterizzato da una legge morale assoluta che è dentro di noi e nella critica della ragion pratica vuole proprio fondare questa legge morale vuole dimostrarne le premesse vuole dimostrare il funzionamento vuole dimostrare la validità vuole analizzare le caratteristiche appunto della legge morale l'uomo è dotato di una morale universale dunque tutti gli uomini hanno dentro di sé una legge etica assoluta ci sono delle massime di comportamento le massime di comportamento saranno relative rapire singoli individui nelle singole situazioni molto le massime individuali relative esiste la
legge la legge una massima assoluta non più relativa una massima che si è fatta assoluta che si è fatto universale un massimo assoluto universale è diventata di fatto ma legge morale dunque dovremmo sempre saper distinguere le massime di comportamento e massimi di comportamento per correre la maratona di new york mi devo allenare al fine di correre la maratona devo allenarmi tre volte a settimana fare delle ripetute da 10 km 20 kg correre tre o quattro un anno gli devo dare delle massime di comportamento per realizzare un file queste sono relative dipendono la singola dalla singola
persona il singolo obiettivo dalla singola finalità che mi sono predispone un che io realizzo il comportamento in base al fine che mi sono posto che per superare il force dovrò studiare io guardo due volte stiva doloretto invece più difficoltà a quattro volte per due ore le massime del comportamento individuale relative non solo la legge morale a legge morale un qualcosa di assoluto a che fare con il bene è chiaro e e mano il cane un teorico né un sostenitore esiste una legge morale che è valida per tutti che è valida sempre ecco cosa vuol dire
universale valida per tutti è valida per sempre per tutti crescendo ovviamente bambini per il core altra dimensione per tutti a prescindere potremmo dire no da eni e culture da dare a religioni da collocazioni ubicazione geografica avere per sempre nel settecento e 600 varrà per l'ottocento barra per il novecento che al di là delle singolarità e inigo culturali geografiche storiche al di là delle dimensioni temporale cronologiche questo vuol dire universale perché scrive quest'opera perché c'è bisogno dice kant di analizzare il comportamento umano c'è da bisogno di analizzare ciò che guida il comportamento umano e cannes distingue
l'inizio due tipologie di ragion pratica ne vado lentamente esiste una ragione pratica pura cioè che opera indipendentemente dalla sensibilità che opera indipendentemente dall'esperienza e poi esiste una ragione pratica non pura ma empirica che a ragion pratica che opera nella implicita in relazione con l'implicita che opera sulla base dell'esperienza la ragion pura pratica è la ragione pratica che prescinde dal mondo empirico dal far esperienza ed e potremmo dire quasi la ragione dei santi ipotizziamo di test e cioè la ragione di coloro che si comportano in quel modo lì a prescindere dalla situazione empirica esperienziali in cui
si trovano c'è una ragione proprio ci dice canto non va neanche studiata o che a me non interessa perché non appartiene all'uomo perché noi uomini siamo sempre dentro esperienze dentro il mondo empirico e quando a che fare con il mondo empirico nasce il problema essere o no morali e lo ridico la ragion pura pratica è sempre morale perché essendo pura potremmo dire che una regione pratica teorica cioè il comportamento buone questo il bene questo ma non avendo poi una ricaduta pratica ma è teorica pura bene questo è il bene questo è bene ma la ragion
pratica empirica invece va indagata a va studiata perché la ragion pratica empirica a che fare con l'esperienza e dunque a che fare con scelta con la libertà a che fare con ovviamente la possibilità di essere morali o immorali la ragion pratica non è di per sé morale la ragione pura pratica è sempre morale la ragione empirica pratica non è di per sé morale può essere morale può non essere morale questa seconda critica che elabora calda critica della ragion pratica ok non è pertanto una critica della ragion pura pratica chi manca il termine pura per chi
non si occupa della ragione pratica pura di per sé morale ma si occupa della ragion pratica che a che fare con l'esperienza sempre che a che fare con che ha sempre a che fare con l'esperienza l'esperienza e il limite della ragion pura perché la conoscenza è valida dentro l'esperienza va bene la ragion pratica ha sempre a che fare con l'esperienza già perché noi uomini siamo sempre uomini che agiscono in un mondo empirico non che non mi devo occupare della ragion pratica se legittima nell'esperienza perché io uomo che decida di far passare la vecchietta ceca col
bastone sulle strisce pedonale che decide di pagare le tasse che decide di non pagarli di non far passare la vecchietta che decide di rubare di non rubare io sono sempre legittimamente in una dimensione empirica non devo pur nei domanda quando e legittime la ragione della ragion pura e legittima nella esperienza qua è sempre nell'esperienza l'ampia la ragion pratica il problema è capire se nella pratica è morale o e morale dunque l'esperienza è l'agorà dentro cui è sempre la ragion pratica la ragion pratica agisce ovviamente nel nell'esperienza equa l'esperienza va criticata perché a volte la ragion
pratica a delle pretese nell'esperienza che non sono morali il fine giustifica i mezzi e quanto vi è di più lontano lo avete già immaginato dal pensiero di cannes però volte la ragion pratica può dirci senti io questo fine cosa faccio per realizzarlo il mio fine avere questo posto di lavoro allora mi impegno al massimo per il concorso mi impegno al massimo per il colloquio siamo in due siamo io lei e lei mi impegno al massimo 6 giu stasera l'invito a cena e metto queste sostanze loro bevande domani avranno una dissenteria galattica non si presenteranno il
colloquio e io prenderò quel posto di lavoro la ragion pratica è sempre legittimamente della pratica ma mi sta suggerendo di fare qualcosa che è morale o immorale ma guarda senti quello che vuole parte non è per me per me il fine giustifica i mezzi tu invece vuoi andare lì e confrontarti alla pare questa se condizione qualche ingenuotto che sai chi è che ha ragione se cadiamo nel relativismo assoluto e guarda quei genitori l'hanno ducata dessero nesta pagare sempre le tasse che sfortunata questa ragazza e il mito mi raccomando appena puoi cerca di pregare perché la
vita è dei furbi è chiaro quale genitore sta insegnando ad essere una ragion pratica ore di un'altra sono sempre legittime rispetto all'agire makan ci dirà in un caso sono morali e nell'altro caso non sono dunque la critica della ragion pratica non studia la legittimità della ragione dell'esperienza perché già sempre legittimo e l'esperienza ma studia la eventuale moralità o immoralità del nostro agire pratico nell'esperienza come se devo fare un pollo cabo lario la critica ragion pratica si occupa della jir e pratico della moda della ragione che legittimamente nell'esperienza ma si occupa di capire se questo comportamento
è morale o immorale e si occupano particolare di fondare una morale universale perché per cult perché per canti presentarsi a una programmata scuola non è un'opzione morale e morale è un'opzione etica pratica che alcuni scelgono di rispettarla altri no ma in un caso e morale presentarsi la programmata nell'altro no perché morale presentarsi no perché di fronte alla libertà chi si presenta la programmata ed è libero perché se non si presenta e a 54 bocciato non è libero precondizionato chi si presenterà alla programmata perché liberamente dice di farlo ha trattato gli altri come dei fini non
come dei mezzi per i suoi calcoli personali si è comportato in modo tale che se tutti si comportano così la classe funziona ok e se comportando vento come fine il bene comune invece quello che non si è comportato così ha detto io salvo me stesso e se tutti facessero così non si presenterebbe nessuno le programmate e dunque il professore toglierebbe non serve bene comune e ha trattato gli altri non come dei figli e creativi dove arrivano i suoi profumi del paese non vado queste motivi fanno si che uno ha una morale un comportamento morale e
l'altra un azione pratica non estendibile a tutti perché se ti facessero così non ci sarebbe nessuna l'interrogazione non ha rispetto degli altri perché gli altri divengono dei mezzi per il suo fine che il suo 8 quando arriverà o il suo 6 e soprattutto non ha il bene comune il bene ma come come come obiettivo finale così canta a questo obiettivo come il suo dire che titanico che ti canino perché la morale che lui vuole fondare una morale che parte da noi che non è se non vado massima sono bocciato corro se non vado i miei
genitori mi puniscono corro ipotizzate religiosa se non vado dio mi vede amy pulisce corro qualunque di queste azioni pratiche non sono morali perché sono dettate da condizionamenti esterni non autonomi ma e lo facciamo per paura per vantaggi oppure vai 200 euro perso proprio 4 500 euro oggi esco faccio qualunque azione che venga fatta svolta non in autonomia morale per cannone un'azione morale ma una massima di comportamento dettata da interessi condizionamenti vantaggi svantaggi dunque eteronoma e tirano vuol dire deriva dall esterno la motivazione perché mi comporto in quel modo va bene allora chiudiamo questo di fatto
introduzione la morale dunque è studiata dalla critica ragion pura ed è una morale quella quale fondare cannes umana umana perché noi siamo uomini finiti guardate quello che voglio spiegare questa azione non sta elaborando una morale impossibile la morale dei santi e sarebbe una morale pura non sta pensando appunto ha perso leitch eccezionali sta costruendo una morale rigorosa difficile da perseguire ma per l'uomo perché l'uomo è un essere finito nella finitudine conosce crisi ragion pura nella finitudine giudica il bello il brutto quei sono gli uomini finiti e chi giudica lo bello brutto sublime grande e piccolo
perché qui arriva su un gigante o un alieno giudicare in maniera diversa sia livello conoscitivo la scorsa all'anno alzerà ancora sia a livello estetico perché se gli altri call mistici una mente fatto diversamente ok suo piede a tutti ad un occhio delle banche sono belle le persone che hanno un occhio perché il giudizio lo studio a partire da una mente che ha plasmato una materia in quel modo lì e c'è un occhio solo l'incuriosito estetico cresce parla una mente fatto in un modo e di conseguenza veramente diversa avrà anche una morale diversa perché avrà una
ragion pratica chiaramente che non è quella umana perché banalmente arriva qua una creatura che ha un'età media che nel nostro pianeta ipotizzava dare una continuità di spazio temporale è di 200 anni ma chi vive 200 anni trecento anni arrivano in creature immortali ma il loro comportamento e dico non è uguale perché io michele davide dobbiamo compiere scelte morali dentro 50 60 70 80 90 anni le cose media non educa abbiamo in questa vita di questo lunghezza di tempo da compre delle scelte comportarci dentro una finitudine che è di 50 60 anni io invece 200 io
non muoio mai sono immortale come mi comporto sarebbe già una condizione diversa la morale accanto una morale che a che fare con un uomo finito la finitudine e poi anche il laboratorio e poi l'esistenzialismo l'uomo ha una caratteristica è finito è finito nel tempo dello spazio in un luogo non in più luoghi contemporaneamente e in un luogo e in un tempo questo è l'uomo l'uomo è finito quale morale per un uomo finito dunque la morale profondamente segnate belli dalla finitudine umana [Musica] la filosofia di canto la filosofia del limite del finito perché si occupa della
conoscenza pura dentro la finitudine dell'esperienza suo come giusto estetico nella finitudine del mondo si occupa della moralità del comportamento nella finitudine dell'uomo l'uomo nella finitudine agisce luogo nel limite agisce luogo con la sua dimensione empirica agisce le nostre gambe si possono rompere questo corpo può prendere fuoco io storia gli interni si possono ammalare sa bene o un umore che è legato cartesio scomparse dell'anima che cangiante ma sono morale che deve morire la musica live l'umore diversi sono già dunque la divisa di finitudine anche l'immoralità e questo uomo che ride che piange che prova gioia che
sta elettrica di spinosa ok che gioia il proprio dolore che prova tristezza che odio amore che fido nel tempo che può ammalarsi questo uomo in rapporto la natura si comporta si comporta rispetto alla natura e si comporta rispetto agli altri uomini questo uomo nel suo comportarsi cosa deve seguire secondo kahn deve seguire la legge morale che ha dentro di sè legge morale ci vediamo la prossima lezione sarà appunto universale vajda incondizionata assoluta sarà necessaria la legge morale non risponde al se devo allora ma se voglio allora ma risponde al tu devi perché devi non se
voglio io allora devo fare y ma devo fare y perché perché devo fare y tu devi y perché devi y perché non devo uccidere per kimi punisce dio no perché mi arresta la polizia no tu non devi uccidere perché non devi uccidere perché uccidere immorale perché se tutti uccidessero ci sarà nessuno tre codici di così degli altri dei mezzi secondo cd non hai obiettivo il bene ma è chiaro dunque la morale non risponde alla massima se voglio hicks allora devo fare y risponderà al l'imperativo categorico del io devo perché neri tu devi parquet neri ma
di questo parleremo