testo terribile quindi dovremo entrarci con prudenza con pazienza però confido con un grande profitto un grandissimo profitto vi assicuro una rilettura che potrebbe suggerire cose che finora su bruno sono state poco viste non viste del tutto beh cominciamo intanto dal titolo che presenta qualche incertezza fra gli interpreti cioè de l'infinito universo e mondi qualcheduno lo legge con una virgola e qualchedun altro no io sarei per quelli che lo leggono senza virgola cioè mi spiego qualcheduno dice no ma lì è caduto una virgola nella composizione il testo originario a qualche come capita refuso e quindi legge
dell'infinito virgola universo e mondi no io penso che sia più ragionevole proprio levare la virgola che non c'è nel manoscritto originario ha quantomeno nella stampa già dell'infinito universo quindi dell'infinito diverso e questo il grande tema e mondi perché questo è un testo che sostiene l'infinita dei mondi cosa non nuovissima intendiamoci questa però nel modo in cui la presenta bruno certamente significativa ecco il fulcro della nostra serata è appunto questo testo ma questo testo noi dobbiamo arrivare con qualche diciamo introduzione passo introduttivo intanto vi ricordo i sei dialoghi che bruno pubblicò a londra nel 1584 1585
lui era a londra come accompagnatore dell'ambasciatore del re di francia col quale bruno era entrato in dimestichezza nella sua vita avventurosi ma adesso non vi sto a raccontare la sua vita perché andremo avanti tutta la serata comunque a parigi bruno era uno che insomma immediatamente all ieri amico ieri nemico e se ieri amico ieri tanto amico no lui catturò il re di francia che si entusiasmò di lui lo mandò la sorbona a predicare contro a far lezione contro gli aristotelici è lo stessa funzione poi lui svolse a londra ea oxford contro gli aristotelici di oxford
al seguito dell'ambasciatore di francia e in inghilterra e alla corte della grande elisabetta una corte lo ricordo sempre con una certa come dire insistenza perdonatemi dove era normale parlare italiano dove le persone colte parlavano italiano e dove l'inglese era considerato da lui lingua di barbari come cambiano le cose per carità la l'inglese una bellezza prodotto l'inglese degli inglesi è una bellissima lingua allora i sei testi sono la cena delle ceneri già parlammo qui della cena delle ceneri parecchio tempo fa e stasera vi farò un breve ricevere riferimento la cena delle ceneri è il l'esaltazione di
copernico la scoperta di copernico da parte di bruno e la sua totale adesione alla rivoluzione copernicana che rovesciava totalmente la cosmologia antica e classica e che andava in rotta di collisione con la struttura risto telic a del cosmo così come per secoli e secoli si era immaginato che fosse il mondo con la terra al centro eccetera eccetera eccetera dopo la cena delle ceneri abbiamo i due testi della rivoluzione cosmologica bruniana che sono un'altra cosa e troppo facile dire bruno è stato l'ambasciatore del copernicanesimo è stato il filosofo del cus è certo dire ma è stato
molto molto di più e lui lo sapeva benissimo cioè ha portato la intuizione copernicana ad una rivoluzione cosmologica assolutamente di bile e questa sera io sono qui per darvene come dire testimonianza e documento qualche cosa che attinge la nostra attualità non soltanto profeta di un'età non ho non è solo profeta è qui che parla e pensa con noi ea questo sono dedicati due testi appunto fondamentali della causa principio turno della causa principio turno è il nostro dell'infinito universo e mondi poi ci sono i tre dialoghi invece finali dei del gruppo di sei che sono dedicati
diciamola alla morale alla società anche alla politica se si vuol vedere così lo spaccio della bestia trionfante la cabala del cavallo pegaseo e più famoso di tutti degli eroici furori bene prima di entrare in della causa principio è uno che ci servirà come piedistallo per poi arrivare al nostro testo io vorrei però richiamarvi una pagina e mezza pagina famosissima della cena delle ceneri dove appunto copernico celebra siamo in due siamo troppi bruno celebra copernico è una pagina famosissima è di una potenza ecco il linguaggio di bruno voi lo sapete molto bene è un linguaggio del
600 del rinascimento diciamo meglio italiano meridionale napoletano sostanzialmente è molto lontano dal volgare che noi siamo usi frequentare che invece ha tutt'altri radici quindi c'è qualche difficoltà forse io cercherò di andare adagio nella lettura però credo che si comprenda e soprattutto notate la potenza la forza perché bruno era uno scrittore autore anche di una celebre commedia eccetera eccetera ecco ora qui bruno sostanzialmente sostanzialmente prende spunto da coppe nikon e lo immagina come colui che ha dissolto l'immagine dei cieli che circondano la terra di aristotelica memoria le famose muraglie le chiama lui no ha distrutto queste
buraglia fantastiche fantasiose mai esistite in realtà e si è proiettato nell'infinito e se proiettato nel cielo infinito ma in realtà è lui che fa questo no in realtà è lo spunto copernico si era diciamo limitato forse non è la parola giusta insomma aveva incentrato il suo interesse nel mostrare che gli stessi fenomeni che noi osserviamo immaginando che sia la terra al centro del mondo è intorno tutto quello che vediamo il sole la luna i pianeti le stelle eccetera eccetera che è la stessa osservazione si poteva spiegare esattamente al contrario immaginando che non fosse così che
fosse eliocentrico il sistema che il sole fosse al centro eccetera ovviamente una rivoluzione grandiosa già nell'antichità per la verità una scuola pitagorica filolao eccetera avevano immaginato qualcosa del genere ma non ne avevano dato matematica dimostrazione mentre copernico né da una impeccabile dimostrazione e questo certamente ha segnato il destino della modernità cioè da quel momento è cambiato tutto voi capite non sta ancora cambiando tutto noi non siamo ancora all'altezza in verità della rivoluzione copernicana che deve comportare una rivoluzione metafisica una rivoluzione fisica una rivoluzione morale una rivoluzione politica che sono soltanto in cammino ma nonostante ciò
in realtà bruno va molto al di là cioè prende spunto dalla rivoluzione copernicana che qualcheduno dice magari matematicamente non la capiva neanche tanto è probabile no che non fosse molto competente negli aspetti tecnico matematici della teoria copernicana ma ne aveva intuito la possanza come direbbe dante alighieri no la potenza la grandiosità delle prospettive nuove che metteva di fronte allo sguardo umano e questa è una mezza pagina che appunto celebra questa inaudita novità e dice ora ecco colui che ha varcato l'aria che appena è tratto il cielo di scorse le stelle di scorse cioè che passato
attraverso tutte le stelle trapassati i margini del mondo fatte svanire le fantastiche muraglia delle prime ottave e none dei cnet altre che visse avessero potuto aggiungere sfere famose sfere cristalline infrante non esistono sono superstizioni immaginazione per relazione devaney matematici e cieco veder di filosofi volgari quando dice filosofi volgari e intende aristotle i suoi seguaci vano intende volgari nel senso di cattivi intende volgari e del mondo pagano del mondo non cristiana così al cospetto di ogni senso e ragione con la chiave di soler tissima inquisizione aperti quei chiostri della verità aperti questi i chiostri della verità
sono i corpi celesti aperti questi costi rotte le muraria si vedono i corpi celesti in tutt'altro modo non sono le stelle fisse ficcate dentro una specie di grande ruota che gira non è questo non siamo slanciati nell'infinito tra fuochi infiniti non tra infinite vestigie appunto no aperti quei chiostri della verità che da noi aprirsi possiano nuda talari coperte velata natura questo è un tema su cui bruno insiste se il koper dal copernicanesimo in no in poi la natura che era stata coperta ricoperta di pregiudizi di errori di vaneggiamenti come ha detto si è finalmente come
dire spogliata di tutti questi errori e si presenta nella sua splendida nudità riscoperta la nuda la vera natura no ha donato gli occhi alle talpe illuminati ciechi che non possiamo fissare gli occhi ammirare l'immagine sua in tanti specchi che da ogni lato gli scippi gli si oppone no quindi ad aggio per questo è un passaggio per noi importante quindi la lac ricoperte velato natura ha donato questo costui no che ha varcato l'aria penetrato i cieli ha ridato gli occhi a quelli che non vedevano più ha illuminato i ciechi e ha fatto sì che i cerchi
potessero mirare la loro immagine l'immagine sua in tanti specchi le stelle diventano tutte tutti gli specchi della terra la terra si rispecchia in tutti i corpi celesti si vede riflessa in tutti loro come vedremo dirà tutti loro si vedono riflessi con la terra sciolta la lingua i muti che non sapevano e non arrivano esplicare gli intricati sentimenti rinsaldati zoppi che non vale a far quel progresso con lo spirito che non può far l'ignobile e dissoluti lo composto le rende ecco questi corpi celesti le stelle gli specchi le rende non meno presenti che si fossero propri
abitatori del sole della luna adult rinomati asti eco l'intuizione rende presenti tutti i corpi celesti come se noi fossimo abitatori di tutti i corpi celesti si sta lavorando per andare su marte come se noi fossimo abitatori di tutti i corpi celesti dimostra quanto siano simili maggiori quei corpi o peggiori che leggiamo lontano a quello che ne appresso e da cui siamo uniti eni apri gli occhi a vedere questo lume questa nostra madre che nel suo dorso ne alimenta né nutrice dopo averne prodotti dal suo grembo al quale di nuovo sempre neri accoglie e non pensare
oltre a lei essere un corpo senza alma e senza vita ritorno alla terra la terra nutrice la terra che ci accoglie che ci produce ci accoglie nella morte e che nello stesso tempo in questa sua attività di nutrizione della nostra stessa vita indica che tutti i corpi dell'universo tutti i corpi dell'universo non sono privi di anima e di vita sono tutti animati come la terra vivente ecco questa introduzione ovviamente è un'introduzione molto significativa no è uno che parla così è uno che ha una profezia una profezia una profezia così significativa per la quale non gli
sembrò alla fine troppo duro morire nel modo in cui è morto cui ebbe il coraggio la forza di dire io non so di che cosa mi devo pentire non ho da pentirmi non so di cosa dovrei pentirmi non mi voglio pentire fate quello che volete siete molto più preoccupati voi di quello che farete a me di quello che sia preoccupato io ne aveva ragione perché era diventato un problema serio quello di giordano bruno di questo sapiente che era certamente adesso vedremo troppo al di là dell'ortodossia cattolica di quel tempo ma loro ha detto questo andiamo
a della causa principi ed uno non si può passare al dell'infinito universe mondi se non si fa un passaggio intermedio in della causa principi turno sono due dialoghi praticamente gemelli siccità l'uscita del secondo cita anche il primo e compiano un cammino diciamo continuativo e parallelo stabiliscono alcune cose fondamentali e si illuminano reciprocamente e come dire preparano un salto al quale dobbiamo prepararci anche noi con pazienza e con diciamo lungimiranti allora il testo capitale del nuovo infinito è già della causa principe to know e ha il suo al suo centro è questo il punto fondamentale al
suo centro una innovazione straordinaria poi vedremo che non è così totalmente nuova e questo è molto interessante un'innovazione straordinaria che non sta vedete come per lo più voi leggerete se vi interessa l'interpretazione di bruno come filosofo neoplatonico certo fine bruno è certamente un filosofo neoplatonico certamente il suo ideale il suo modello e cusano nicola cusano enel grande filosofo neoplatonico tedesco eccetera molte idee di cusano bruno le fa proprie eccetera però questa è una lettura sviante perché si continua a insistere su un aspetto che è innegabile ma che sviante perché preso da se appunto non è
esattamente quello che noi dobbiamo capire l'aspetto innegabile sul quale si insiste è l'abbiamo già letto l'animazione universale l'universo mondo è come dire abitato dall'anima di dio di un dio immanente al mondo ben inteso questo era uno dei primi problemi che bruno ebbe con l'inquisizione no perché il dio dell'inquisizione un dio trascendente che crea il mondo come altra cosa da sé il dio di bruno è un dio immanente al mondo è una energia del mondo è una forza del mondo è una attività spirituale che penetra ogni corpo e lo assimila alla espansione infinita dell'attività di dio
questo è tutto vero ma non è questo il punto il punto ulteriore è che in bruno c'è un concetto assolutamente nuovo inaudito inconcepibile di materia il concetto di materia che è completamente nuovo rispetto alla tradizione la materia di stott elica come si sa è la possibilità della forma la materia è come dire è come la cera è poi sulla cera io metto la forma il buon dio imprime le forme eterne che sono le idee di platone quello che volete si imprime la forma sulla materia la materia è questa indeterminatezza originaria è questa e questo non
essere infondono in questo questo caos questo luogo non ancora definito no questa nutrice prima diceva anche platone no in bruno non è così bruno già in della causa dice che la materia è il principio primo di tutta la realtà che la materia è il principio primo di tutta la realtà è chiaro che l'inquisizione faceva tra i salti per aria contro aristotele e anche al di là di cusano naturalmente perché alla materia bruno applica quei due concetti che prende da cusano che sono bellissimi della implicarsi della explica xio cioè cusano nella sua visione dell'infinito mondo perché
prima di di copernico già cusano aveva l'intuizione di un mondo infinito diceva in ogni punto c'è dio che si è rinchiuso è questo ed io rinchiuso in una penna no per dire paradossalmente è la implicazione ma tutto il mondo poi era esplicazione è già ma bruno dice sì questa è la materia questa è la materia di cui tutte le cose sono fatte chiama la materia infinito principio vivente onnipotente la materia è di una modernità voi capitano sembra che parli un fisico di oggi dopo ci arriveremo la materia un infinito principio viventi onnipotente è la energia
formatrice di ogni cosa quindi la materia vivente la materia è attiva non è passiva come pensa aristotele la materia è qualcosa che agisce qualcosa che produce qualcosa che esce da se per entrare nelle infinite forme e attenzione perché chi bisogna e sottile la questione la materia dice ancora storie riassumendo il primo dialogo della causa la materia non è né corpo né spirito perché tutte e due non è né corpo né spirito ma l'origine di entrambi cioè della loro estrema contrazione e della loro estrema dilatazione proviamo a capirci con degli esempi scusate un po scemi ma
per rendere facile intuibile la korea allora che cos'è questa cosa che cos'è questa cosa che cos'è che cos'è questo corpo allora lui dice è certamente generato dalla materia generato la della manda la materia nelle due polarità estreme per cui la materia può essere corpo e spirito corpo in quanto l'attività spirituale della materia se tutta concentrata quei ma anche nello stesso tempo spirito perché questa cosa qui come vedremo non potrebbe mai stare qui senza tutto il resto questo per ora l'abbiamo solo detto dopo lo dovremmo vedere per adesso cominciamo a comprendere che il restringersi del corpo
sempre più piccolo potremmo dire ha parlato anche di atomo di monade bruno dopo gli anni di di oxford di londra possiamo vedere la materia che si concentra nella estrema oscurità dice lui la materia che diventa l'oscurità del punto estremamente piccolo che ha in sé tutta la potenza estrema dell'infinitamente grande quindi la materia che sta tra il corpo e lo spirito che nè la oscillazione ecco questa vita dice si trova su questa terra si trova in ogni cosa di questa terra si trova in ogni creatura di questo mondo si trova in tutti i mondi abbiamo letto
questo è il principio fondamentale che bruno ha stabilito per primo nella storia dell'umanità l'ipotesi e anzi la convinzione che tutto l'universo è fatto nello stesso modo come fatta la terra quello che si chiama principio cosmologico fondamentale senza del quale la cosmologia non ci sarebbe quando i nostri cosmologi vanno a studiare i buchi neri eccetera immaginano sulla scorta di bruno ma non lo sa non l'hanno dimenticato ma fa niente a partire da bruno comincia questa grande visione che non è vero come pensava la chiesa che non è vero come pensava aristotele che questa terra è la
terra dove si si nasce e si muore si vive come creature fimer e mentre i cieli sono eterni mentre i pianeti sono i terni mentre la luna è eterna e per carità non ha le macchie vi ricordate tutta la questione dantesca cosa sono le macchie ma è la luce sono i vapori perché la la luna è un corpo cristallino perfetto tutte balle la lune come la terra il sole come la terra in un tempo diverso dalla terra e tutti gli altri pianeti e soli e stelle vi e latte come dice lo stesso bruno sono come
noi sono fatte come qui e in questa universale vita abbiamo infiniti mondi che ripetono la nostra stessa destinazione celeste la nostra stessa vita celeste allora questo è il primo dialogo dove la causa universale viene riferita alla materia secondo dialogo sempre della causa nel secondo dialogo che difendeva anche copernico dove si diceva tra l'altro che il copernicanesimo bisogna spiegarlo ai dotti e non e non al popolo che non lo può capire era un modo per difendersi ovviamente dalle persecuzioni la causa universale è l'animazione universale allora abbiamo visto dapprima e la materia la materia è la generatrice
di tutti e la madre di tutto e la generatrice dell'intero cosmo ma l'intero cosmo ha nello stesso tempo una animazione universale che è presente dappertutto in ogni parte del tutto approfondiremo questo punto adesso cominciamo a metterlo in salvo diciamo così a portarselo con noi l'animazione non e animazione che si scontra con la materia è la stessa animazione come abbiamo visto prima che lavora diciamo così in parallelo alla materia o che è l'altra faccia della materia ma il punto vero è che la l'animazione è dappertutto e per tutto non c'è punto che non sia animato e
quindi non c'è punto che si è inerte che sia come pensava il mondo antico pura materia pura passività il mondo vive l'universo è vivente o questa faccenda della materia appunto che dicevo è pensata come non è stata mai pensata la materia come qualche cosa che produce che non è inerte che non è passiva che non ha bisogno di una forza interna perché è lei la forza interna nella sua animazione continua beh sapete che in realtà bruno non è il primo ad aver detto questo già è una cosa che di solito non si dice si dimentica
c'è un episodio che significativo un episodio che risale però a 350 anni prima pensate a 350 mise prima c'è un teologo del secolo xii da davide di dina un teologo francese il quale scrisse uno o due opere non ce ne sono rimaste né l'una né l'altra perché sono state bruciate al rogo però ci sono rimaste delle citazioni delle brevi frasi il quale sosteneva come bruno che la materia la materia prima diciamo così la materia originaria di tutte le cose precede tutte le forme ma è il fondamento comune di tutte le forme di ogni essere di
ogni creatura e diceva ovviamente è immobile è indivisibile e eterna perché sono le cose che lei genera che si muovono che si dividono si frammentano l'una dall'altra e non sono eterne lei e il lo zoccolo duro di ciò che è eternamente come fonte generatrice di tutte le forme e sin qui era già un intuizione assolutamente nuova inedita ma poi aggiungeva un altra cosa spaventosa guarda un po anche dio è ovviamente immobile illimitato e privo di forma ovviamente ed io e tutte le cose allora voi capite questo cerchio che compieva e compiva il grande davide di
di nan in cui stava dicendo attenzione dio forma ultima la materia materia primordiale sono l'alfa e l'omega della stessa cosa sono l'inizio e la fine di ogni cosa sono il principio è il senso di ogni realtà l'anno naturalmente condannato nelle sue opere sono state bruciate probabilmente diceva questa cosa nel detomi sud est di divisioni bus di cui però non saprò pure nel quaderno lì eppure un'opera condannata ma non ce l'abbiamo più nel 1210 vennero bruciate a parigi bene dopo 350 anni troviamo pensieri molto affini a giordano bruno come la spiegate come vela spiegata beh questa
è una parentesi che sto facendo ma una parentesi importante bruno venne condannato sindaco da quando era dentro il suo primo convento no a napoli perché stava facendo la strada del monaco nel dl del monaco cristiano diciamo così venne condannato perché teneva libri proibiti nascosti sotto il letto tra cui era forse aveva anche davide di dinami forse non lo sapremo mai certo i suoi superiori loro blu rimproverarono molti scopo lui scappò certo punto non ne poteva più ma questo che cosa significa 350 anni dopo è signori questo significa che attraverso tutto il medioevo è ancora il
rinascimento la storia che noi raccontiamo è la storia delle cose che si sanno che erano ufficiali che erano come dire legittime lecite che si potevano leggere stampare e distribuire e questa è una cultura poi ce n'è un'altra che sta sotto nascosta che attraverso i secoli che ci si passa mano per mano che si ci si traduce bocca orecchio è andata così capite per secoli e secoli la cultura che era contraria alle istituzioni ecclesiastiche al potere costituito non si poteva stampare non si poteva rendere pubblica ma aveva tenacissima e come la cultura una cultura orientale fatta
dalle donne questa è una storia bellissima da raccontare le donne che si sono inventati una loro scrittura con la quale si scambiavano lettere senza essere scoperte dai loro mariti fratelli eccetera padri anche perché se erano inventata questa scrittura che non leggeva nessuno e sono andate avanti per secoli a comunicare così non attraverso i tempi questa è una storia meravigliosa bene in europa in occidente questo è accaduto per secoli e badate accadrà lo stesso bruno quando bruno verrà bruciato in campo dei fiori e le sue opere tutte scomunicate le sue opere tutte gettate nel rogo trovare
un opera di bruno non era mica facile parlare di bruno era sconsigliabile anzi era proprio sconsigliato era proprio meglio non farlo oppure si poteva farlo solo una condizione quella che ha patito anche spinosa si poteva citare spinosa dicendo quell'ebreo scellerato di spinosa però dice questa cosa che in fondo non è poi così cretina lo stesso si potrà fare di bruno questo uomo scellerato questo uomo che ha distrutto la fede dei suoi discepoli e poi però passavano lo stesso bruno è andata avanti per secoli a continuare la sua esistenza da scostano proibita spinosa lo conosceva benissimo
ma non soltanto spinosa è andato avanti attraverso i secoli attraverso la cultura libertina attraverso la cultura dei rosacroce attraverso la cultura delle grandi opposizioni al potere costituito del re del clero diciamo così no quindi ad associazioni che hanno creato la modernità perché per molto tempo non si poteva citare bruno non si poteva far vedere che si erano letti i suoi scritti nascostamente ottenuti di qua o di là pre stati trascritti ma a casa propria beh è lo stesso è successo con davide di di nan evidentemente no non è possibile che siano così vicine queste due
cose senza che unico non sia arrivata anche a bruno quindi in sostanza a partire da davide di dina ma poi in bruno in maniera esplicita anche perché di davide di di nano sappiamo più nulla la materia è un essere divino generatore o generatrice e madre di tutte le cose poi capita che una rivoluzione di una grandiosità straordinaria non quasi inconcepibile per quei tempi quarto dialogo la materia è un sostrato indifferenziato è certo perché è ciò di cui sono fatte tutte le cose quindi non è mai una cosa e tutte le cose nella loro varia differenziazione
e sostrato lui indifferenziato che precede tutte le cose che contiene tutte le cose un contenente universale da cui tutte le cose vengono per così dire partorite noi siamo fatti di questo secondo bruno noi siamo fatti di questo ma anche questa tavola è fatto di questo anche questo bicchiere è fatto di questo nelle sue infinite modificazioni nelle sue infinite forme spirituali diciamo così che sono le forme che la materia assume nella sua generatività intimità infinita quinto dialogo ecco il quinto dialogo è questo non vi dico nulla di specifico ma soltanto una cosa generale il quinto dialogo
attraverso un lungo dialogo appunto si ferma a riflettere si ferma a riflettere e sostanzialmente dice ma se le cose stanno così non entriamo in una contraddizione gravissima con il senso comune un mondo descritto così un mondo che diciamo non può che essere così per delle ragioni profonde che cercheremo di rendere chiare un mondo così non urta contro i nostri concetti tradizionali che questa è una cosa questa è un'altra cosa che la materia non genera ma è generata che le sostanze sono individuali e non è vero che tutto è in ogni punto dell'universo e che ogni
punto di universo in tutto l'universo come si può pensare una cosa così e allora in questo ultimo dialogo del della causa bruno ci mette di fronte ai paradossi fondamentali della cosmologia ai paradossi fondamentali della cosmologia moderna se noi assumiamo il principio dell'infinito e universo se noi che cominciamo a pensare davvero ma abbiamo mai pensato davvero abbiamo mai davvero fermato il pensiero su questo pensiero abbiamo mai pensato che in fondo l'universo infinito potrebbe essere infinito ma se davvero l'universo infinito come possiamo continuare a pensare come prima allora vi leggo un passaggio di della causa principio turno
dove sono indicati alcuni dei dei paradossi alcune delle contraddizioni ma date sono contraddizioni e paradossi che non ci hanno lasciato nemmeno oggi è che non ci hanno per così dire abbandonato neppure nei nostri giorni e una breve lettura ma molto significativa e dopo passiamo finalmente al nostro testo allora ecco qua della causa principio ed uno questo universo infinito questo universo che noi pensiamo infinito anche perché credete che si possa pensarlo finito finito circondato da che limitato da che con quale confine appunto e cosa c'è dopo il confine oltre il confine che le è una ineluttabilità
che sia infinito ma attenzione questo universo infinito non si muove localmente perché non sa cosa fuori di sé ove si tra sport e atteso che sia il tutto atteso che in questa lingua vuol dire dal momento che dal momento che è il tutto chiaro no già parmenide aveva intuito qualcosa del genere non anticamente ma era un universo finito quello di per melita non infinito allora se è infinito dove deve andare da nessuna parte non ha altra parte dove andare quindi è fermo e difficile pensare che l'universo fervono è difficile negare che sia che si è
invece in movimento che non sia fermo non si genera è ovvio perché non è altro essere che lui possa desiderare o aspettare atteso che abbia tutto l'essere a tutto l'essere che c'è come potrebbe generarne altro non si corrompe perché non è altra cosa in cui si cannes je suis i cambi atteso che è dato che lui sia ogni cosa quindi non può trasformarsi le trasformazioni avvengono dentro l'universo ma non sono dell'universo l'universo non si trasforma nonostante le trasformazioni non può sminuire non può crescere atteso che è infinito appunto a cui come non si può aggiungere
così e da cui non si può sottrarre perciò che lo infinito non a parti proporziona bili non è fatto di parti non possiamo aggiungere delle parti non possiamo togliere delle parti non è alterabile in altra disposizione perché non sa esterno da cui patisca e per cui venga in qualche affezione se nell'infinito non si trova differenza come di tutto e parte e come di altre altro certo allora l'infinito e uno sotto la comprensione dell'infinito non è parte maggiore parte minore non c'è di più o di meno rispetto all'infinito perché alla proporzione dell'infinito non si accosta più
una parte quanto si voglia maggiore che un'altra quanto si voglia minore un chilometro non è più di un millimetro rispetto all'infinito e però è perciò dell'infinita dura azione dell'infinito durare nell'eternità dell'universo non differisce la ora dal giorno il giorno dall'anno l'anno dal secolo il secolo dal momento perché non sono più gli momenti e le ore che gli secoli e non hanno minor proporzione quelli che questi alla eternità non so non sono proporzionalmente più o meno rispetto alle ternita rispetto all eternità un'ora un anno fanno lo stesso similmente nell'immenso non è differente il palmo dal stadio
estadio dalla para sanga stadio palme para sangue erano misure dell'italia meridionale palmo c'era anche nell italia settentrionale con qualche differenza di valore il palmo nell'italia meridionale era 0 lo sto leggendo eh non lo so memoria 264 nel ii a genova era 0 248 la para sanga non ne so niente però erano misure insomma allora in uso perché alla proporzione della immensi tudin e non più si accosta per le pa ra sanghe che per i palmi ovviamente sono più due sono due palmi più vicino all'infinito non ha senso sono tre parà sanghe più vicino non ha
senso dunque infinite ore non son più che infiniti secoli di infiniti palmi non son di maggior numero di infinite para sanghe alla proporzione similitudine unione identità dell'infinito non più ti accosti attenzione con esseri uomo che formica una stella che un uomo perché a quello essere non più ti avvicini con essere sole luna che un uomo o una ferma 1 formica è però è perciò nell'infinito queste cose sono indifferenti il sant'ufficio non era felice che nell'infinito l'uomo e l'ha fornita sia formica siano il medesimo non gli andava giù era troppo duro effettivamente era molto duro nello
stesso tempo questa visione non era assolutamente un'umiliazione dell'uomo era anzi tutto il contrario era una proiezione de l'uomo nell'infinito una identificazione totale dell'uomo con l'infinito e con dio come ora vedremo anche la formica certo perché anche lei è materia anche lei e matrice nella vita diciamo così ecco se adesso ci siamo orientati se io mi auguro che qualche cosa si è riuscito a tradurre in maniera comprensibile passiamo dell'infinito adesso abbiamo due letture dell'infinito e poi una lettura finale che non vi dico che cos'è perché è una sorpresa allora prendiamo il dell'infinito universo e mondi prendiamo
il punto dove bruno parla della gravità e già ma parla della gravità non come newton e questo lo straordinario capite è questo che accade con i filosofi quando i filosofi sono dei profeti sono dei maghi sono dei pensatori incredibili che hanno il coraggio di andare sino agli estremi confini del comprensibile no questa non è la gravità di galileo questa non è la gravità di newton e già la gravità delle onde gravitazionali capite è già aver visto l'intero cosmo nell'ottica dell'infinito come certamente eravamo a quel tempo lontanissimi dal poterlo concepire e certamente bruno non lo concepisce
fisicamente da fisico voglio dire non ha le competenze ma da filosofo si da filosofo parla con le parole della filosofia regiona dentro le parole della filosofia ea dell'infinito una concezione che non è certamente matematica ma che gli stessi matematici dell'ottocento per esempio a loro modo riscopriranno cantor al suo modo riscoprirà una un infinito di senso bruniano diciamo così no ma allora vediamo intanto il primo passaggio dove la gravità compare non soltanto la gravità abbiate pazienza naturalmente sappiamo che la lingua non è semplicissima io cerco di leggere adagio diciamo che in quel modo con cui in
questo universal spaccio spaccio e spazio alla napoletana che in questo universal's spaccio infinito la nostra terra versa circa questa regione cioè circa dire intorno a questa regione e occupa questa parte nel medesimo tempo gli altri astri occupano le sue parti le loro parti e versano circa le sue regioni nell'immenso campo allora comincia a vedere questa rotazione universale non come ruota la terra così ruotano tutti i corpi celesti nell'infinito spaggia nell'infinito campo che questo riferimento al campo di nuove stupefacenti ove come questa terra costa di suoi membri alle sue alterazioni ea flusser e flusso nelle sue
parti come vediamo accadere negli animali che hanno umori e parti e le quali sono in continua alterazione e movimento così gli altri asti gli altri astri costano di suoi similmente affetti membri membri affetti cioè membri che hanno delle affezioni quindi sta proiettando nell'universo spazio in tutti i corpi del mondo le stesse condizioni di vita che noi sperimentiamo qui sulla terra e siccome questa terra naturalmente si muovendo secondo tutta la macchina muovendosi secondo tutta la macchina del corso e bellissima espressione siccome la terra si muove in armonia con tutta la macchina del cosmo non a moto
se non simile al circolare con cui si svolge circa il proprio centro non altro movimento che questo della circolazione in se stessa e di scorre intorno al sole queste copernico e di scorre intorno al sole così necessariamente quelli altri corpi che sono di medesima natura ecco ma voi dovete immaginare sforzarvi di immaginare che queste proposizioni erano inconcepibili al tempo di bruno in cui la concezione normale di tutti coloro che avevano una cultura era quell aristotelico tolemaico insomma è mai più si poteva pensare che quello che vediamo noi la notte che brillano nel cielo fossero corpi
come la terra fossero corpi come il sole fossero corpi come la luna che giravano circolavano esattamente come noi sappiamo che circoliamo per dare la notte il di eccetera eccetera era una visione da pazzi era una visione assolutamente inconcepibile dove lui parla delle parti di quella terra che chiamiamo luna con le sue acque immagina l'acqua sulla luna nella immagina come come fosse la terra ma questo moto circolare che è nel centro della sua mole o rotondità o gravità ecco che appare la grecia c'è il moto gira intorno a se stesso in funzione di una sua gravità
di un suo peso di una sua materia che è grave è la gravità di tutte le materie di cui sono fatti tutti i corpi sono e questo è un'intuizione incredibile sono la ragione della macchina newton ma al di là di newton come vedremo quindi è il peso che la materia la consistenza che la materia fornisce a tutti i corpi ciò che fa sì che tutti i corpi circolino in se stessi intorno a se stessi e intorno ad altri corpi e tutti i corpi così intorno ad altri corpi ad altri ancora e tutti nella macchina dell'universo
che nella gravità il suo centro diciamo così su punto di riferimento quindi è nel centro con il moto circolare che nel centro della sua mole o rotondità o gravità così il giudico ella terra non è alcun luogo extra di quello ma il suo proprio mezzo il suo proprio suo centro così ogni terra il suo centro in questa gravità il sud di questa terra e tutto quello che è nella sua circonferenza e fuori della sua circonferenza però così violentemente le parti di quelle si muovono extra la sua circonferenza e naturalmente sacco llano verso il proprio centro
come le parti di questa violentemente si dipartono e naturalmente tornano verso il proprio mezzo lo vedete il movimento sfuggo dal mio centro ma solo per ritornarvi perché la gravità per così dire milan ce li riprende la gravità mi fa trascorrere di scorrere come dice lui ma le parti che mi buttano fuori sono quelle stesse che poi ritornano al centro e questo dappertutto e questa è la macchina la macchina dell'universo e adesso passiamo alla seconda di quelle esitazioni che volevo farvi cioè lo spazio immenso e l'infinito motore e questo forse un pochettino più complicato abbiate pazienza
allora prendiamolo di qui sta parlando il protagonista del dialogo quello che è dalla voce a bruno stesso diciamo così che bruno chiama filoteo dice filoteo non bisogna dunque cercare se estra il cielo se fuori nel cielo se oltre il cielo sia loco vacuo ossia tempo perché uno è il loco generale quindi fuori dell'universo non c'è luogo alcuno fuori dell'universo non c'è tempo alcuno perché tutto è nel luogo generale uno unico 1 il spaccio immenso che chiamar possiamo liberamente vacuo uno lo spazio immenso dove stanno tutte le cose che contenente di tutte le cose possiamo chiamare
vacuo in cui sono innumerabili ed enfinity globi come vi è questo in cui vivevo e vegeta monoi più chiaro di così ma questa è un'eresia terribile non era un eresia assolutamente inconcepibile quindi in questo uno spazio sono infiniti i globi infinite terre ancora non lo sappiamo con certezza ma statisticamente impossibile che non sia così lo sapete che ci sono calcoli statistici per quello che può valere un calcolo statistico madison di fronte a miliardi di miliardi di pianeti simili al nostro impossibile che non ce ne sia almeno uno che ha una vita così come la conosciamo
su questa terra quindi in cui sono innumerabile di infiniti globi come vi è questo in cui vivevo e vegeta monoi vivemmo e vegeta nuvole gita vuol dire che abbiamo una vita animale una vita vegetativa sta dicendo kotal spaccio spazio lo diciamo infinito perché non è ragione convenienza possibilità senso natura che debba finirlo lo diciamo infinito perché non c'è nulla che possa finirlo dove sarà se non di nuovo nello spazio infinito eccetera in esso sono infiniti mondi simili a questo e non differenti in genere da questo perché non è ragione né difetto di facoltà naturale dico
tanto potenza passiva quanto attiva per la quale come in questo spaccio circa noi ne sono medesimamente non e siena in tutto l'altro spaccio che di natura non è differente e non è altro da questo è questo il principio cosmologico universale che noi dobbiamo a bruno la intuizione che noi dappertutto ritroviamo quello che c'è qui che noi dappertutto ritroviamo la stessa anima e la stessa materia lo stesso spirito e lo stesso corpo la stessa materia originaria che è lo stesso dio come poi lui anche più volte lo chiamo riprendiamo in un altro punto extra dunque l'immaginate
circonferenza e e tempo perché vi è la misura è ragione di moto perché vi sono dei simili corpi mobili c'è tempo in quanto i corpi sono mobili non c'è tempo nell'uno come sappiamo non il contenente universale non può aver tempo ce l'ha dentro nelle relazioni di gravitazione dei vari corpi potremmo dire no questo sembra einstein forse sto esagerando un pochino l'immagine quest'ano cioè c'è tempo perché ogni globo muovendosi intorno a sé stessa intorno ad altro determina rispetto a tutti gli altri e lo vedremo una relazione che si può misurare che è misurabile che un movimento
di misura reciproca diciamo così perché vi sono dei simili corpi mobili e questo sia parte supposta parte proposta circa quello che avete detto per la prima ragione dell'unità del mondo si riferisce al suo interlocutore dice questo vi spiega la ragione dell'unità del mondo quanto a quello che secondariamente dicevate vi dico che veramente è un primo e principe motore che c'è un'unità del mondo e c'è un unico principe principe dice lui motore creatore che mette in movimento il mondo ma non talmente primo attenzione e principe che per certa scala per il secondo terzo ed altri da
quello si possa discernere numer andò al mezzano ed ultimo atteso che tali motori non sono e non possono essere dopo spiego perché dove è numero infinito di vino nel grado né ordine numerale perché si è in grado ed ordine secondo la ragione dignità o delle diverse specie i geni o delle diverse dei diversi gradi in medesimo genere e medesima specie che cosa sta dicendo abbiate pazienza la filosofia talvolta è difficile allora sta dicendo una cosa in realtà molto semplice c'è un motore principe e c'è un motore che muove tutto ma dice attenzione perché qui c'è
la con aristotele per questo che non capiamo che non è facile cave lui ce l'ha con gli stop cioè col primo motore l'immagine di aristotele c'è dio da dio si muove il primo motore che il primo grande ce lo diciamo così il primo motore muove i cieli secondo terzo quarto quinto sync e arriviamo al cielo della luna e ficcati nel centro di questo universo la nostra oscura terra ecco lui sta dicendo che se è vero che c'è un principe motore ovviamente è l'anima del mondo e la materia stessa ma non possiamo distinguere un primo un
secondo un terzo un quarto non si tratta assolutamente di questo di che cosa si tratta dice che ognuna delle cose che si muovono non è in un ordine numerale primo secondo terzo quarto ma è secondo la ragione e la dignità delle differenti specie e delle differenti generi dei differenti generi cioè la luna non è la terra anche se è fatta come la terra di terra la terra non è il sole anche se fatta di materia come il sole ognuno quindi si muove in base al principio motore generale secondo la sua specie materiale si potrebbe ben
dire secondo la sua specie materiale è il genere che lo caratterizza è un pianeta è una stella è una stella morta è una stella un buco nero diremmo noi oggi cioè ognuno nello spazio alla sua gravità in base a questa gravità riceve il movimento del principe universale che tutto muove del principio universale che tutto muove e quindi ogni cosa si muove localmente in base alla sua partecipazione del movimento univer il sale ma come dire caratterizzata dal luogo dalla specie dal genere che sono propri di quel luogo di quella località dell'infinito di quella località del tutto
ora lo spiegherà meglio ci sono dunque infiniti motori e adesso cominciamo a capire uno è il principe ma infiniti sono i motori entro i quali si articola il principe diciamo così un motore è questo qui la mia mano anche questo motore anche questo fa parte del principe è animato è la mia materia animata ma naturalmente secondo la sua caratteristica secondo il suo luogo preciso sono dunque infiniti motori così come sono anime infinite di queste infinite spere le quali perché sono forme atti intrinseci il rispetto dei quali tutti è un principe da cui tutti dipendono è
un primo il quale dona la virtù della motivi tagli spiriti anime dei numi motori e dona la mobilità la materia al corpo al animato alla natura inferiore al mobile allora tutti sono atti intrinseci e in quanto sono tutti atti intrinseci sono tutti partecipi del principio universale della mobili motilità universale che penetra dappertutto e nello stesso tempo però questa mobilità della materia del corpo in una correlazione continua con le altre materie con gli altri corpi con gli altri principi intrinseci come dice qui no sono dunque infiniti i mobili e motori i quali tutti si ridicolo si
riducono un principio passivo è un principio attivo ecco che ci siamo sono infiniti movimenti tutti si riducono ai due poli che sa che diciamo in della causano la materia è lo spirito tutte le cose sono materia e spirito la materia in quanto riceve il movimento rigenerandolo in sé lo spirito in quanto questa materia che rigenera il movimento la mette in relazione con tutti i movimenti la compenetra assieme a tutti gli altri e ora lo dirà principio passivo un principio attivo come ogni numero si riduce all'unità e l'infinito numero l'unità coincidono questo è un esempio bellissimo
no sta dicendo che tutte le parti sono in movimento nel loro intrinseco movimento che caratterizza il loro corpo e quindi la materia che costituisce questo corpo e il principio attivo che la muove tutti sono quarti così ma tutti partecipano dell'unico movimento dell'infinito dell'unica motilità generale che il principe il principio del tutto che il principio stesso del movimento di ogni parte così come tutti i numeri sono nell'uno e sono uno essendo tutti i numeri uno più uno uno più uno in infinito sì che sono tutti diversi 2 3 4 5 e tutti il medesimo e tutti
il medesimo uno che si specifica che si moltiplica assenza moltiplicarsi si potrebbe dire che si muove immobile ricordate l'universo immobile immobile nel suo movimento nel suo infinito movimento ma capite che cosa vede questa mente immobile nel suo infinito movimento molteplice nella sua eterna unità lo rileggo sono dunque infiniti mobili e motori li quali tutti si riducono un principio passivo è un principio attivo come ogni numero si riduce all'unità e l'infinito numero e l'unità coincidono l'infinita dei numeri e l'unità coincidono e il numero agente e potente fare il tutto con il possibile esser fatto tutto coincide
non uno come mostrato nel film nella finale del libro della causa principio ed uno è il tutto possibile come ciò che può essere fatto e il tutto a gente come ciò che fa si uniscono in un'unica causa che penetra dappertutto come è già stato detto della causa principe l'uno in numero dunque e moltitudine è infinito mobile e infinito movente dunque abbiamo un infinito mobile un infinito movente mobili sono tutte queste cose che su infatti sul movimento e infinito il movente che le nuove no quella unità di infinito momento ma nell'unità e singolarità è infinito immobile
motore infinito immobile universo e questo infinito numero e magnitudine quella infinita unità e semplicità coincidano in uno semplicissimo ed individuo principio vero e l'inter tutte le infinite vestigia del mondo tutti gli infiniti specchi riflettono in cui ci rispettiamo reciprocamente perché non è più la luna terra a noi che noi alla luna come ne dice nella cena nel nel primo dialogo che abbiamo letto all'inizio nella cena delle ceneri così accade qui no qui noi in ultimo siamo nella semplicità dell'unico ente che è fatto di infiniti enti e che in tutti infiniti enti e ripete come uno
specchio no come uno specchio verso all'infinito no come guardare uno specchio e dietro c'è un altro specchio c'è una una fuga infinita non di immagini nei due specchi così e così e qui l'infinita all'attività l'infinita passività all'infinita spiritualità dell'universo l'infinita materialità dell'universo sono questa replicazione infinita nell'uno nell'unico specchio eterno diciamo così della vita eterna così non è un primo mobile il quale concerto ordine concerto ordine succeda al secondo in sino all'ultimo oppure in infinito ma tutti mobili sono egualmente prossimi e lontani al primo è già tutti i mobili tutti i corpi tutte le lunghe tutte
le terre tutti i soli sono infinitamente vicini all'infinito come abbiamo detto prima la formica e l'uomo non è che sono diversi sono tutti differenziati e prossimi tutti nella medesima condizione di eternità tutti nella medesima condizione di particolarità tutti gli immobili sono egualmente prossimi e lontani al primo ed al primo e universal motore come logicamente parlando tutte le specie hanno eguale ragione nel medesimo genere tutti gli individui alla medesima specie così da un motore universale infinito in uno spazio infinito è un moto universale infinito la cui dipendono infiniti mobili e infiniti motori nei quali ciascuno è
finito di mole ed efficacia dei quali ciascuno alla sua mole la sua gravità la sua efficacia particolare nel coro universale di tutte le quantità di tutte le qualità di tutte le gravità eccetera eccetera in questa visione non in cui ogni individuo della specie umana è un individuo della specie umana è l'uomo ogni specie naturale appartiene al genere è un quadrupede è un bipede è un animale eccetera eccetera dappertutto l'unità dappertutto la difformità la divisione dappertutto la correlazione in ogni punto dell'universo sta tutto ma il tutto che sta in ogni punto dell'universo sta anche nella differenza
di ogni punto tanto che si potrebbe dire e a partire da questa terra che vediamo l'unità dell'universo nella particolarità di questa terra ecco se abbiamo capito queste difficili cose allora adesso come vi promettevo vi leggo una cosetta che non ha niente a che fare con bruno ma è un libretto che ha avuto una grande fortuna ha venduto un sacco di copie e che effettivamente ha il merito di essere una esposizione della fisica contemporanea molto accessibile molto ben fatto di carlo rovelli sette brevi lezioni di fisica della monda della adelphi sentite cosa dice questo fisico che
spiega la fisica dei nostri giorni dice in una quinta lezione che in teak di intitola grani di spazio nonostante oscurità in eleganza e questioni ancora aperte le teorie fisiche che ho raccontato descrivono il mondo meglio di quanto sia mai avvenuto in passato indubbiamente così dovremo dunque essere abbastanza contenti ma non lo siamo c'è una situazione paradossale al centro della nostra conoscenza del mondo fisico il novecento ci ha lasciato le due gemme di cui ho parlato la relatività generale e la meccanica quantistica due grandi dottrine sulla prima sono cresciute la cosmologia l'astrofisica lo studio delle onde
gravitazionali dei buchi neri e molto altro la seconda è diventata la base della fisica atomica della fisica nucleare della fisica delle particelle elementari della fisica della materia condensata e di molto altro due teorie prodighe di doni e fondamentali per la tecnologia moderna odierna che hanno cambiato il nostro modo di vivere eppure le due teorie non possono essere entrambe giuste almeno nella loro forma attuale perché si contraddicono l'un l'altra bruno direbbe e ti stupisci l'avevo già detto della della causa principe to know che se tu cominci a lavorare con l'infinito ti devi contraddire non puoi più
pensarla secondo la logica tradizionale aristotelica o non aristotelica ma comunque la logica del giudizio semplice a e b no non dobbiamo entrare in un'altra dimensione del pensiero e continua uno studente universitario che assista le lezioni di relatività generale il mattino ea quelle di meccanica quantistica il pomeriggio non può che concludere che i professori sono citrulli o hanno dimenticato di parlarsi da un secolo gli stanno insegnando due immagini del mondo in completa contraddizione la mattina il mondo è uno spazio curvo dove tutto è continuo il pomeriggio il mondo è uno spazio piatto dove saltano quanti di
energia già già ha ragione celebre per carità le cose stanno così ma stanno anche in un altro modo vi ricordo come ha definito vi ricordate che bruno usa l'immagine del campo il campo per comprendere come ogni corpo celeste a partire da sé costituisca l'altro dell'altro no e ci sia una reciprocità nella quale non c'è un punto di vista privilegiato e punta privilegiato e il tutto va il tutto non è un punto di vista il tutto il tutto immobile terna è dentro questo tutto che ognuno è in relazione con l'altro e stabilisce la gravità sua rispetto
alla gravità dell'altro la consistenza sua l'ubiquità sua rispetto alla bitta dell'altro creando un campo di relazioni infinite dove ognuno ogni parte ricostituisce il campo a partire da se questo è chiarissimo nella immagine di bruno difficile da prendere nel suo linguaggio ma questo noi abbiamo letto beh adesso vi leggo una definizione di campo semplicemente una definizione fisica quella di faraday e maxwell no il campo a una pervasività che si estende a tutto l'universo aubert guarda a partire da un picco di intensità locale da un picco quindi a partire dalla terra il campo si estende in tutto
l'universo il campo terreno eccetera gente abbiamo quindi una interdipendenza dagli e con gli oggetti che up che lo abitano stelle pianeti o anche piccole particelle c'è una interdipendenza dove sei tu eh beh devo dire intanto dove sono io come facciamo col telefonino dove sei e ma bisogna stabilire chi chiede e chi risponde non perché le due cose si rispecchiano non sono in uno spazio assoluto vite sono in un movimento assoluto in una relazione assolute con la loro interazione con la loro integrazione queste particelle oggetti stelle pianeti quello che sia generano il campo e sono interni
a questo campo come se fossero essi stessi il campo ma è quello che ha detto bruno è come se la terra qui fosse l'universo perché nell'universo certamente e nel movimento dell'universo ma è a partire da lei che si creano tutte le relazioni come tutte le relazioni si creano mettendo la terra in relazione a quelle relazioni e tutte quante insieme fanno il campo che quindi stanno il campo non è un'altra cosa sta in ognuna in relazione con tutte e tutte in relazione con ognuna provate a pensare che noi siamo qui tutti uno per uno in relazione
con ognuno è certo non ci parliamo mai così noi siamo un campo in campo di relazioni ognuno in questo momento sta prendendo le mie parole a modo suo giustamente a modo suo e naturalmente se me lo dicesse influirebbe sulle mie io dovrei tenere conto di come lui le ha considerate no e infine oggetto entità sostanza separate sono nozioni che entrano in crisi c'è già non si può più dire questo libro lo diciamo per comodità ma questo libro sta su un altro libro che sta su una tavola che sta su un podio che sta dentro uno
spazio che sta assieme a tutte le nostre persone che sono qua solo così è questo libro nella infinita delle sue relazioni e delle sue implicazioni diciamo così no e finalmente unita e molteplicità solo uniche unite e il vecchio concetto di realtà va a farsi benedire è già unita e molteplicità sono uniche unite come abbiamo letto no uno è il tutto della molteplicità correlativa correlazionale che continuamente si muove verso è appresso e da quello e con quello che ognuno può stabilire la sua mappa dire dove solo dicendo di campo cioè dove sono tutti gli altri ma
questo vale anche per tutti gli altri rispetto a lui è riuscire a pensare l'universo così fatto certamente è assolutamente lontanissimo dal nostro linguaggio comune che un linguaggio tolemaico ovviamente no è un linguaggio ancora è un pensiero ovviamente tolemaico e forse noi non avremmo mai altro linguaggio che quello tolemaico però possiamo sforzarci dentro questo linguaggio tolemaico a pensare copernicana mente bene per concludere vi leggo l'ultima pagina del nostro carlo rovelli che è bella dice la natura e la nostra casa e nella natura siamo a casa questo mondo strano variopinto e stupefacente che esploriamo dove lo spazio
si sgrana il tempo non esiste sembra blu e le cose possono non essere in alcun luogo non è qualcosa che ci allontana da noi è solo ciò che la nostra naturale curiosità ci mostra della nostra casa della trama di cui siamo fatti noi stessi noi siamo fatti della stessa polvere di stelle già della stessa materia di cui sono fatte le cose e si sa quando siamo immersi nel dolore sia quando ridiamo e risplende la gioia non facciamo che essere quello che non possiamo che essere una parte del nostro mondo lucrezio lo dice con parole meravigliose
e cita questi versi del de rerum natura siamo tutti i dati dal seme celeste tutti abbiamo lo stesso padre da cui la terra la madre che ci alimenta riceve limpide gocce di pioggia e quindi produce illuminoso frumento e gli alberi rigogliosi e la razza umana e le stirpi delle fiere offrendo i cibi con cui tutti nutrono i corpi per condurre una vita dolce e generare la prole grazie della vostra pazienza [Applauso]