Corso breve di Diritto costituzionale. Quarta lezione: Il Governo

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Publica - Scuola ANCI perGiovani Amministratori
Il Governo deve avere la fiducia delle due Camere” (art. 94 Cost.) Nella repubblica parlamentare il ...
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sono alfonso celotto e insegno diritto costituzionale a roma tre molti pensano che la nostra sia la costituzione più bella del mondo io non so se questo è vero perché stabilire qual è la costituzione più bella del mondo è come decidere una volta per tutte qual è il calciatore più forte di sempre all imperatore romano più grande ma forse anche inutile deciderlo perché una costituzione non va valutata per la bellezza va valutata per la sua forza per la sua applicazione e la nostra costituzione repubblicana la costituzione del 1946 47 è una costituzione forte viva applicata che
ci fa vivere da cittadini in una repubblica democratica da oltre 70 anni perciò dobbiamo sempre conoscerla [Musica] sono particolarmente contento di questo corso un corso di diritto costituzionale grazie a pubblica la scuola di argine [Musica] oggi parliamo di governo e la quarta lezione del nostro corso di diritto costituzionale per pubblica ed il governo è al terzo posto nell'ordine costituzionale degli organi della repubblica italiana perché ricordiamo che nella parte seconda abbiamo prima il parlamento poi il presidente della repubblica e poi il governo la scelta di quale deve essere il governo quale deve essere la forma di
governo quindi l'organizzazione di chi detiene la gestione amministrativa esecutiva di uno stato è una scelta antica come il mondo in fondo già in aristotele già nella sua politica troviamo la tradizionale tripartizione cioè monarchia oligarchia democrazia cioè il governo del re governo dei pochi dei nobili o governo del popolo ma già nell'antica grecia già allora venivano messi in crisi queste forme di governo perché si sa che la monarchia poteva diventare tirannide che l'aristocrazia poteva diventare una oligarchia e che invece la democrazia poteva diventare demagogia già allora abbiamo iscritti di platone e anche la costituzione degli ateniesi
questo scritto anonimo che molti hanno attribuito a senofonte che ci raccontano la difficoltà della scelta della forma di governo ovviamente questo tema sulla scelta del governo è arrivato anche in assemblea costituente anche se l'assemblea costituente in fondo aveva la strada più semplificata e facilitata perché perché c'era già stata la scelta del referendum istituzionale la scelta del 2 giugno 46 quando l'intero popolo italiano per la prima volta a suffragio universale anche femminile era stato chiamato a scegliere se monarchia o repubblica a quel punto la costituzione doveva essere necessariamente repubblicana ma sappiamo che la repubblica può essere
declinata in varie forme e quindi anche i costituenti avevano da prendere una scelta importante in fondo alla repubblica può essere presidenziale può essere parlamentare semipresidenziale direttoriale cioè scegliendo diversamente il ruolo da attribuire al capo dello stato al presidente del consiglio e come metterli in relazione col voto del popolo in maniera da essere organi direttamente rappresentativi oppure non direttamente rappresentativi il caso noto degli stati uniti d'america mette il presidente in diretta relazione col popolo e quindi ovviamente in quel caso abbiamo una repubblica presidenziale più forte invece possiamo avere anche repubbliche presidenziali attenuate le repubbliche semi presidenziali
come la francia in francia infatti il presidente della repubblica è eletto direttamente dal popolo ma non svolge anche le funzioni di presidente del consiglio dei ministri perché è diversamente eletto e designato anche il presidente del consiglio il sistema francese semipresidenziale perché c'è comunque bisogno per il primo ministro di una indicazione del presidente della repubblica ma al tempo stesso della fiducia parlamentare invece nel sistema presidenziale c'è solo l'elezione diretta e quanto avviene negli stati uniti o anche nelle regioni italiane a quel punto il presidente governa senza necessità di una fiducia ovviamente i nostri costituenti avevano paura
di un sistema che concentrasse eccessivamente il potere nelle mani di una sola persona dobbiamo sempre contestualizzare in maniera storica la nostra costituzione ricordare che veniva da un epoca di dittatura ma anche da un'epoca di costituzione debole perché lo statuto albertino apparentemente era rimasto vigente anche durante il fascismo ma non era riuscito a garantire l'unitarietà la salvezza e la forma dello stato ecco allora che costituenti lungamente discutono su quale forma di governo che oscillano fra l'idea di un semipresidenzialismo che in fondo dava una maggiore governabilità e l'idea della repubblica parlamentare semplice perché anche i costituenti ben
sapevano che la repubblica parlamentare sicuramente rischia di concentrare meno il potere nelle mani di una sola persona ma al tempo stesso rischia di avere governi deboli i più fragili perché legati alla maggioranza parlamentare e quindi è facile pensare che se un governo deve sempre avere la fiducia del parlamento e ipotizziamo che riesce ad avere il 55 per cento dei voti nella sua diversa compagine nei diversi partiti che formano la coalizione ovviamente l'ultimo 5 per cento è sempre quello più importante perché gli ultimi parlamentari devono essere sempre quelli che reggono il potere in fondo è il
valore marginale nella democrazia maggioritaria rappresentativa quindi quel valore marginale di alcuni parlamentari deve reggere il governo allora che cosa accade che il governo deve sempre fare scelte di mediazione per tener dentro tutti altrimenti altrimenti rischia di cadere i costituenti esclusero anche il governo direttoriale il governo direttoriale è una forma meno diffusa soprattutto a si è avuta nella francia del direttorio cioè si affida alla funzione di guida dello stato a più persone contemporaneamente in maniera da evitare anche le concentrazioni fra poteri ma l'assemblea costituente fin dall'inizio dei suoi lavori fin dal 4 settembre 1946 raggiunse un
tutto che il punto viene sintetizzato nell'ordine del giorno voluto dall'onorevole perassi che ci dice la seconda sottocommissione cioè quella parte della commissione che stava scrivendo la costituzione il progetto sulla forma di governo ritenuto che né il tipo del governo presidenziale né quello del governo direttoriale risponderebbero alle condizioni della società italiana si pronuncia per l'adozione del sistema parlamentare da disciplinarsi tuttavia con dispositivi donei a tutelare le esigenze di stabilità dell'azione di governo a evitare degenerazioni del parlamentarismo quindi i costituenti avevano le idee chiare alitalia serviva una repubblica parlamentare però bisognava evitare che si scadesse del parlamentarismo
cioè di lasciare la guida del paese a maggioranza troppo frammentate in parlamento la nostra costituzione dedica pochi articoli al governo sono cinque articoli sul consiglio dei ministri e due sulla pubblica amministrazione ma sono articoli molto scarni molto semplici e in fondo i più importanti sono i primi tre l'articolo 92 e l'articolo 93 e 94 cioè sulla formazione del governo e sulla fiducia l'articolo 92 ci ricorda che il governo è composto dal presidente del consiglio e dai ministri che insieme costituiscono il consiglio dei ministri quindi di regola abbiamo tre organi il consiglio dei ministri il presidente
e i singoli ministri il secondo comma dell'articolo 92 specifica che il presidente della repubblica nomina il presidente del consiglio e su proposta di questo i ministri quindi lo vedremo è importante che sarà il presidente del consiglio a indicare i ministri ma la nomina spetta al presidente della repubblica l'articolo 93 ricorda che il presidente del consiglio ei ministri devono prestare giuramento nelle mani del presidente della repubblica prima di assumere le funzioni quindi il governo entra in carica entra in funzione col giuramento ma per completare e perfezionare i suoi poteri serve l'articolo 94 l'articolo 94 ci ricorda
che il governo deve avere la fiducia delle due camere che che ciascuna camera accorda o revoca la fiducia per mozione motivata e appello nominale la fiducia iniziale del governo deve avvenire entro 10 giorni dalla formazione quindi il governo entra in carica col giuramento ma completa i suoi poteri con la fiducia entro 10 giorni ma poi ci spiega anche l'articolo 94 che il voto contrario di una entrambe le camere su proposta del governo non importa l'obbligo di dimissioni ecco un correttivo del parlamentarismo di cui parlava perassi cioè non basta un qualsiasi voto delle camere del parlamento
contro il governo per farlo cadere perché la fiducia resta la fiducia si presume e questo poi consente la prassi che ben conosciamo della questione di fiducia cioè quando sul voto il governo mette in gioco mette sul piatto la sua fiducia dicendo se vado sotto su questo voto io mi dimettero obbligo alle mie dimissioni che invece la costituzione non impone ed ecco al quinto comma dell'articolo 94 l'altro correttivo cioè la mozione di sfiducia per togliere la fiducia al governo ci può essere la crisi parlamentare o extraparlamentare la crisi extraparlamentare è la più semplice cioè il presidente
del consiglio si dimette ma la costituzione pone come modello privilegiato modello naturale di fine del governo la mozione di sfiducia cioè deve essere il parlamento che deve votare un'apposita mozione firmata da almeno un decimo dei componenti che non può essere messa in discussione prima di tre giorni dalla sua presentazione questa è una garanzia di stabilità cioè per togliere la fiducia serve è necessaria una procedura particolare quella della mozione di sfiducia come vedremo tuttavia nella prassi degli oltre sessanta governi della repubblica italiana quasi tutti sono caduti per sfiducia extraparlamentare cioè car dimissioni del presidente del consiglio
i meccanismi studiati in assemblea costituente non sono riusciti ad evitare la fragilità dei governi noi in 75 anni di repubblica italiana quasi 75 anni abbiamo avuto 66 governi quindi con una durata media di poco più di un anno ma molti sono stati governi fragili e deboli facciamo una rapida carrellata dei governi italiani allora il primo governo della repubblica italiana risale dopo il 2 giugno 1946 ed è di alcide de gasperi è formalmente il secondo governo de gasperi perché il primo governo de gasperi fu già formato nella transizione nella transizione nazionale è formalmente il primo governo
della repubblica anche perché riceve la fiducia cioè riceve la fiducia dall'assemblea costituente essendo un governo repubblicano è legato al parlamento al parlamento provvisorio dal rapporto di fiducia era ancora un governo di unità nazionale che resterà in carica sei mesi e poi de gasperi farà una serie di altri governi fino al 1953 passando sempre di più a una compagine ristretta passando prima al centrismo con l'uscita delle sinistre e il quarto governo de gasperi del giugno 47 poi restringendo la ancora soltanto al partito repubblicano e finalmente nel luglio del 1953 costruirà l'ottavo al governo de gasperi che
sarà un monocolore della democrazia cristiana de gasperi quindi detiene anche il record di titoli di presidente del consiglio con otto governi seguito da giulio andreotti con sette governi da fanfani con 6 da moro rumor con 5 veniamo ad epoche più recenti silvio berlusconi formerà quattro governi due invece sono i governi segni leone cossiga spadolini craxi amato prodi d'alema e conte in tutto questo quadro la democrazia cristiana e il partito che ha avuto il maggior numero di presidenti del consiglio e va notato che tradizionalmente tutti i presidenti del consiglio erano anche parlamentari il primo non parlamentare
a diventare presidente del consiglio e stato ciampi e poi come ciampi anche di nico essi furono i due governi tecnici cioè i governi formati anche da non parlamentari della degli anni novanta e poi invece in anni più recenti amato renzi e conte monti invece è diventato presidente del consiglio forse dell'ultimo governo tecnico che conosciamo ma tuttavia il giorno prima era stato nominato senatore a vita quindi formalmente era diventato un parlamentare va subito precisato che il modo di dire la definizione di governo tecnico vuole proprio indicare un governo composto non da politici non da parlamentari quindi
un governo dove vengono presi soggetti esperti tecnici delle diverse materie con il governo molti soprattutto ha assunto una connotazione quasi negativa come se il governo tecnico fosse un cattivo governo invece va ricordato che il governo tecnico al rigore nella sua idea è un governo che porta il vantaggio della tecnica cioè porta il vantaggio dell'esperienza sulle singole materie e non soltanto della politica il governo più lungo della repubblica è stato il secondo governo berlusconi che è durato quasi quattro anni in carica 3 anni e 10 mesi mentre il governo più breve è stato il primo governo
pani che è stato in carica soltanto 23 giorni ma il governo fanfani del 1954 è stato anche un governo senza fiducia iniziale cioè come abbiamo già detto l'articolo 94 ci dice che il governo deve presentarsi alle camere entro 10 giorni dal giuramento per la fiducia quindi il nuovo governo entra in funzione questo è un punto importante coordinamento cioè nelle mani e presidente della repubblica la cerimonia che tutti abbiamo presente con tutti i ministri che fanno la foto e giurano da quel momento si insedia il nuovo governo anche se non ha ancora la fiducia entro dieci
giorni si presenterà per la fiducia a quel punto se il governo riceve la fiducia va nella pienezza dei suoi poteri se invece non riceve la fiducia iniziale sarà un governo che resterà in carica soltanto per il disbrigo degli affari correnti quindi sarà un governo debole transitorio senza l'appoggio parlamentare che quindi sarà in carica soltanto in attesa di formare il nuovo governo [Musica] una curiosità il più giovane del presidente del consiglio è stato matteo renzi che il governo di 2014 è arrivato ad essere presidente del consiglio ha 39 anni il più anziano invece dei presidenti del
consiglio è stato fanfani nel suo ultimo governo fanfani venne chiamato a guidare il suo sesto governo nel 1987 aveva 79 anni e anche questo come il primo governo fanfani fu un governo senza fiducia cioè che non ottenne la fiducia iniziale e restò in carica da aprile a luglio del 1987 in quella occasione venne coniata l'idea del governo balneare cioè del governo per gestire l'epoca estiva e per gestire le nuove elezioni [Musica] un'altra curiosità il regno d'italia ha avuto 65 governi con 30 presidente del consiglio mentre la repubblica fino ad ora 66 governi è interessante come
tutti i governi sono stati formati legittimamente in italia anche quando mussolini andò a formare il suo governo nel 1922 fu un governo legittimo almeno formalmente legittimo perché mussolini venne incaricato dal re di formare il governo restò in carica per molti anni fu il governo è stato il governo più lungo della storia d'italia perché è rimasto in carica vent'anni e attraversato diverse legislature poi cadde per i fatti del luglio 1943 i noti fatti del 43 e venne formato il governo badoglio con cui iniziò la transizione costituzionale che poi arriverà come abbiamo detto al governo de gasperi
che avrà la fiducia dell'assemblea costituente nel 1946 ma il governo non è composto soltanto dal presidente del consiglio ma anche dai ministri il numero dei ministeri è variabile perché tradizionalmente ciascun governo forma la sua compagine anche per bilanciare le diverse forze al suo interno si dice tradizionalmente che nella formazione del governo si utilizza il manuale cencelli vale la pena ricordare che il manuale cencelli è un libro che non esiste perché perché massimiliano cencelli era il giovane assistente di un politico della dc degli anni sessanta sarti e si racconta che quando sarti chiese al suo assistente
di trasformare i voti che aveva al congresso in posti cioè disse sarti una cosa del genere noi abbiamo l'undici per cento delle tessere quindi con l'undici per cento delle tessere vogliamo l'undici per cento dei posti al governo e quindi allora il giovane cencelli formò il suo manuale cioè attribuì dei valori ai singoli ministeri ai singoli posti di sottosegretario presidente di regione presidente di ente pubblico e così via e quindi da lì si è formato il manuale cencelli cioè l'idea che i posti devono essere distribuiti potremmo dire in maniera matematica corrispondendo alle forze di governo ecco
allora che in un governo di coalizione come per esempio adesso è il governo con te ma tradizionalmente tutti i governi italiani sono stati di coalizione salvo in poche occasioni dei governi monocolori della democrazia cristiana ed erano peraltro governi di minoranza quando si forma un governo di coalizione bisogna distribuire i posti di ministro e di sottosegretario fra i diversi partiti ed ecco che si usa il bilancino cioè il manuale cencelli [Musica] un'altra curiosità pare che negli anni in cui il manuale cencelli venne scritto il ministero che valeva di più non era quello dell'interno degli esteri della
giustizia ma addirittura quello di poste e telecomunicazioni perché perché era il ministero nel quale si potevano assumere i postini e quindi l'interesse della politica di allora era anche quello di fare assunzioni per cui il ministero più importante più pesante in quel modello era proprio a poste e telecomunicazioni come le poste le telecomunicazioni nella storia del regno della repubblica italiana sono stati formati e poi cancellati diversi ministeri anche perché creare un ministero significa anche porre attenzione a un problema storico per esempio nel 1912 venne istituito il ministero delle colonie nel 1926 quello delle corporazioni nel 1861
quello della guerra in anni più recenti c'è stato il ministero dell'italia occupata nel 1944 quando come sappiamo l'italia era divisa in due poi nell epoca delle partecipazioni statali e quindi nella gestione statale dell'economia abbiamo avuto il ministero delle partecipazioni statali dal 1956 o come già ricordavamo poste e telecomunicazioni nel 1944 in anni più recenti ci sono stati altri ministeri che hanno avuto una vita più breve come ad esempio il ministero per gli italiani nel mondo nel 2001 o il ministero del turismo che è stato presente dal 59 al 93 e poi è stato ricreato nel
2009 per essere chiuso nel 2011 e poi essere accorpato da ultimo al ministero dei beni culturali in fondo quindi scegliere i ministeri fa parte del portafoglio politico del presidente del consiglio ma tuttavia abbiamo una legge che stabilisce il numero fondamentale dei ministeri e il decreto legislativo il numero 300 del 1999 che indica 12 ministeri esteri interno giustizia difesa economia e finanza attività produttive politiche agricole e forestali ambiente infrastrutture lavoro istruzione beni e attività culturali questi sono i dodici ministeri tradizionali ma concretamente poi i singoli governi derogano il governo conte 2 a ventidue ministri ma anche
i precedenti governi hanno derogato al numero legislativo di 12 per esempio il governo letta del 2013 aveva 13 ministeri più 8 ministeri senza portafoglio il governo prodi ii aveva diciotto ministeri e 8 senza portafoglio e così via dobbiamo ricordare che cosa significa ministero senza portafoglio cioè tradizionalmente i ministeri classici quelli poi elencati anche nel decreto legislativo numero 300 del 99 hanno un portafoglio cioè hanno un proprio bilancio invece il presidente del consiglio può istituire ulteriori ministeri nell'ambito della sua delega e del suo bilancio cioè solo ministeri che non hanno un loro portafoglio dicastero nel loro
bilancio ma operano all'interno della presidenza del consiglio nell'ambito delle competenze del presidente attualmente il governo conte 2 a come ministri senza portafoglio il ministro dei rapporti per il parlamento il ministro dell'innovazione tecnologica e digitalizzazione il ministro per la pubblica amministrazione quello per gli affari regionali per il sud e la coesione territoriale per le politiche giovanili e lo sport per le pari opportunità e la famiglia e per gli affari europei sono ripeto ministeri senza portafoglio cioè che non hanno un proprio bilancio un proprio dicastero ma operano all'interno della presidenza del consiglio la squadra di governo viene
completata dai sottosegretari i sottosegretari diciamo solo il termine corrente degli aiutanti del ministro e a volte possono anche avere la carica di viceministro normalmente sottosegretari e viceministri hanno una delega del ministro cioè una parte delle sue competenze che svolgono per aiutare il ministro tuttavia spesso non sono dei veri aiutanti perché sono di parte politica opposta nei governi di coalizione quindi avremo il ministro che di un partito sottosegretari e viceministri che invece sono di altri partiti e quindi non solo aiutano il ministro massa 1 li collocati anche a controllarlo a rilanciarle il potere politico la differenza
fa sottosegretario e vice ministro c'è la dice il nome stesso cioè i viceministri possono partecipare al consiglio dei ministri cosa che invece non possono fare i sottosegretari al consiglio dei ministri quindi partecipano i ministri i viceministri sei delegati e chiamati e possono essere anche chiamati i presidenti delle singole regioni se necessario ma il consiglio dei ministri è un organo chiuso cioè è un organo a cui non partecipa nessuno nessuno può registrarlo non c'è un pubblico non viene trasmesso e quindi il consiglio dei ministri è un organo che opera in segreto per questa ragione peraltro esiste
un verbale tenuto dal sottosegretario alla presidenza e per questa ragione fece grande clamore ciò che accadde a caserta a metà degli anni 2000 perché prodi organizzò un consiglio dei ministri speciale proprio a caserta proprio alla regia per riunire non solo i suoi ministri ma anche i segretari dei partiti che componevano la compagine e come segretario del partito allora radicale c'era marco pannella che durante il consiglio dei ministri apre in diretta il telefonino e trasmetteva e cominciano a trasmettere in diretta su radio radicale il consiglio dei ministri fu un atto di grande polemica politica che quindi
creò grande scandalo e grande scalpore proprio perché il consiglio dei ministri opera in segreto a differenza invece del parlamento che opera in maniera pubblica perché come sappiamo come recita la costituzione le sedute del parlamento sono pubbliche e chiunque può assistervi infatti io consiglio sempre curiosi di recarsi a palazzo madama montecitorio presentandosi semplicemente come un documento di identità ea quel punto si può accedere si accede in parlamento alle tribune del pubblico che sono quelle collocate in alto sopra l'emiciclo invece a palazzo chigi mentre si svolge il consiglio dei ministri non può cedere nessuno e infatti alla
fine del consiglio dei ministri c'è la conferenza stampa cioè il presidente e i ministri interessati dall ordine del giorno di quella giornata ricevono i giornalisti per raccontare e discutere di ciò che è accaduto [Musica] un'ultima precisazione sui ministri che una precisazione molto importante cioè abbiamo detto che normalmente i ministri sono scelti dal presidente del consiglio perché il presidente del consiglio forma il suo governo la sua squadra bilanciandola all'interno della compagine politica e può scegliere sia parlamentare in carica o anche persone prese dalla società civile e in quel caso saranno ministri tecnici ma tuttavia per quanto
i ministri siano designati e individuati dal presidente del consiglio la nomina spetta al presidente della repubblica come ci dice precisamente l'articolo 92 secondo comma della costituzione infatti il presidente della repubblica che nomina i ministri su proposta di questo cioè del presidente del consiglio ed ecco allora che quando il presidente del consiglio designato è incaricato forma la sua squadra e sale al quirinale per portare la lista dei ministri quella riunione con l'incontro non è mai preve perché il presidente della repubblica discute sulla lista dei ministri e si racconta che anche lì avvengono mediazioni telefonate e molto
spesso persone che partono nella lista dei ministri non entra invece nel governo perché nel bilanciamento che viene effettuato al quirinale vengono individuati e designati ministri differenti quindi il potere di nominare i ministri spetta al presidente della repubblica ovviamente su proposta del presidente del consiglio il governo termine il suo mandato con la cessazione della fiducia e la costituzione prevede come abbiamo detto il meccanismo della mozione di sfiducia cioè quando il parlamento dubita della permanenza in carica del rapporto fiduciario quindi del legame tra parlamento e governo può chiedere di farlo cadere cioè può presentare la mozione di
sfiducia e quindi votarla come recita l'articolo 94 ma tuttavia dei 66 governi italiani soltanto in due casi è stata approvata espressamente una mozione di sfiducia quindi una mozione che ha fatto cadere il governo in parlamento che caso strano è capitato a romano prodi di cui due governi sono terminati per crisi parlamentare cioè per un voto del parlamento invece in tutti gli altri casi e sono più di 60 i governi sono terminati per dimissioni del presidente del consiglio perché quando il presidente del consiglio ha capito che non poteva proseguire con quella maggioranza quella compagine politica va
al quirinale e si dimette a quel punto spetta al presidente della repubblica individuare un nuovo governo e quindi il presidente della repubblica potrà fornire indicare un nuovo mandato un mandato esplorativo un pre incarico quindi una valutazione per un nuovo presidente del consiglio che può essere la stessa persona o una persona diversa infatti ad esempio questo è accaduto con giuseppe conte che è terminato il suo primo governo ha avuto nuovamente il mandato per formare il secondo governo se invece il presidente della repubblica non riesce a individuare una possibile maggioranza a quel punto scioglie anticipatamente le camere
e si va al voto ovviamente il governo cessa anche per il termine della legislatura cioè quando si va a votare a quel punto il governo termina assieme al parlamento perché il nuovo parlamento dovrà eleggere nuovi parlamentari e il nuovo parlamento individuare il nuovo governo quindi possiamo dire che il governo termina il suo mandato per tre ragioni cioè per la fine della legislatura oppure per la crisi parlamentare quindi la votazione di una mozione di sfiducia oppure per crisi extraparlamentare cioè le dimissioni del presidente del consiglio la costituzione non prevede il caso della sfiducia al singolo ministro
cioè della sfiducia individuale e invece la prassi è conosciuto anche questo caso il caso più famoso è quello che in fondo ha creato questa possibilità e del caso mancuso filippo mancuso era ministro della giustizia nel governo dini e alla fine del 1995 con una prassi una procedura del tutto nuova venne proposta una mozione di sfiducia al senato contro il singolo ministro mozione di sfiducia che fu approvata e a quel punto il ministro mancuso contestò questa decisione e fece il ricorso alla corte costituzionale la corte costituzionale in quel caso ha confermato la legittimità della sfiducia e
quindi ha confermato che si può presentare la mozione di sfiducia anche a un singolo ministro [Musica] sempre parlando di fiducia va fatta una chiarezza terminologica cioè bisogna distinguere fra la mozione di fiducia la mozione di sfiducia e la questione di fiducia questa è una tipica domanda di quelle che si fanno agli studenti agli esami di quelle che fanno diventare i professori cattivi no quando ti chiedono quelle cose quelle cose che sembrano essere fatte per farti ingannare per farti cadere ma la differenza è importante perché perché la mozione di fiducia è l'atto iniziale del nuovo governo
cioè il governo si presenta le camere per ricevere la fiducia in quel caso il presidente del consiglio presenta anche il suo programma presenta il ministro al parlamento e quindi il parlamento vota la fiducia iniziale per cui l'atto iniziale con cui si crea si consolida il nuovo governo la mozione di fiducia invece la mozione di sfiducia è quell atto che si presenta contro il governo o anche contro un singolo ministro per farlo cadere per far terminare il mandato del governo entrambe queste mozioni di fiducia e di sfiducia sono previste nell'articolo 94 invece la questione di fiducia
nasce nella prassi ed è una tecnica parlamentare di utilizzano i governi per sveltire le votazioni soprattutto sugli atti sui disegni di legge rispetto ai quali ci sono troppi emendamenti che cosa accade quando si deve approvare la legge di bilancio o un grande decreto legge che ci sono migliaia di emendamenti a quel punto il governo pone la fiducia cioè il governo sceglie un suo testo il suo maxi emendamento su cui votare e a quel punto cadono tutti gli emendamenti però il governo su quel voto impegna la fiducia cioè il governo e come potremmo dire se sfidasse
il parlamento mettendo in gioco la sua permanenza in carica cioè chiede al parlamento votiamo su questo testo su questo mio maxiemendamento se lo approvi vado avanti ma se invece me lo bocci to parlamento io mi dimetterò da governo in questo modo si capovolge la previsione dell'articolo 94 quarto comma della costituzione perché perché l'articolo 94 ci dice che il voto contrario di una o di entrambe le camere su proposta del governo non importa l'obbligo di dimissioni quindi per prassi il governo mette in gioco su un vuoto la propria permanenza la propria fiducia e quindi si parla
di questione di fiducia parliamo a questo punto dei poteri del governo il governo svolge l'attività esecutiva e quindi deve dare attuazione a tutte le leggi e quindi deve eseguire la volontà del parlamento questo nella idea base della divisione dei poteri per cui tradizionalmente il governo avrà poteri normativi e poteri amministrativi i poteri amministrativi sono tradizionalmente poteri secondari cioè il governo approva regolamenti e decreti cioè atti che servono ad attuare ad applicare le leggi perché il potere legislativo emana leggi quindi gli atti generali a strappi che pongono le regole poi le regole saranno eseguite dall amministrazione
dal governo in fondo possiamo dire che nello schema della divisione dei poteri il potere legislativo fa le regole e poi si ha il potere amministrativo che il potere giudiziario le applicano le applicano in maniera differente perché il potere amministrativo le applica in maniera generale a mediante regolamenti di attuazione di applicazione di esecuzione invece il potere giudiziario le applica per i casi singoli cioè per le controversie che nascono sull'applicazione della legge per questa ragione tradizionalmente i poteri normativi del governo sono poteri lo ripetiamo secondarie cioè poteri di esecuzione e attuazione e si esplicano mediante regolamenti e
decreti però il governo ha in via eccezionale anche poteri normativi primari cioè poteri legislativi capiamoci bene normalmente il governo collabora alla formazione delle leggi soprattutto mediante l'iniziativa perché l'iniziativa legislativa quindi la proposta di nuove leggi in parlamento spetta non solo ai parlamentari ma spetta anche al governo che presenterà disegni di legge governativi ovviamente nell'ambito dei lavori parlamentari i disegni di legge governativi sono quelli che hanno la maggiore speranza di essere approvati per la semplice ragione che il governo alla fiducia del parlamento e quindi è appoggiato presumibilmente dalla maggioranza dei parlamentari e poi i disegni di
legge governativi sono quelli che servono ad attuare il programma di governo quindi ad applicarlo concretamente invece i disegni di legge parlamentari o quelli presentati dagli altri titolari dell'iniziativa come le regioni il cnel o il popolo sono disegni di legge che meno frequentemente vengono trovati il governo quindi collabora all'iniziativa legislativa ma in via eccezionale può esercitarla anche in maniera diretta e questo avviene in due casi previsti entrambi in costituzione i decreti legislativi e i decreti legge i decreti legislativi operano sulla base di una delega cioè il parlamento emana una legge di delegazione questa legge delegazione deve
definire i principi e criteri direttivi della materia il tempo limitato e l'oggetto cioè ad esempio il parlamento emana una legge per la riforma di una materia ad esempio l'università individua l'oggetto individua il tempo in cui trasferisce l'esercizio del potere legislativo al governo che possono essere 12 mesi 18 mesi 24 mesi e poi i principi e criteri direttivi cioè i principi della materia in base alla quale il governo dovrà emanare il decreto legislativo per cui il parlamento fissa i principi e il governo li attua mediante decreto legislativo questo tipo di procedimento si capovolge invece nel decreto
legge il decreto legge è previsto dall'articolo 77 della costituzione mentre il decreto legislativo dall'articolo 76 nel decreto legge e il governo che emana direttamente un atto che ha la forza di legge ma quest atto deve essere convertito in legge entro 60 perché perché la costituzione prevede che il decreto legge possa essere adottato soltanto in casi straordinari di necessità e di urgenza ea quel punto il governo adotta sotto la sua responsabilità dei provvedimenti provvisori con forza di legge che sono proprio i decreti legge quindi secondo l'idea del costituente il decreto legge e un atto eccezionale un
atto che serve a fronteggiare le calamità le calamità naturali o anche ad esempio altri eventi imprevisti come può essere anche un aumento di una tassa perché in fondo serve l'effetto sorpresa e quindi un atto che entra in vigore immediatamente ma tuttavia nella fase della vita politica italiana che il decreto legge potremmo dire che si è snaturata perché perché nella difficoltà di far approvare le leggi e anche quindi i disegni di legge governativi il governo ma questo accade almeno dalla metà degli anni settanta del secolo scorso ha iniziato a presentare direttamente dei decreti legge praticamente dei
decreti legge non più straordinari ma potremmo dire ordinari cioè dei decreti legge che non affrontano calamità ma semplicemente regolano i fatti della vita normale anche in queste settimane di pandemia per quanto in grande emergenza noi abbiamo visto un suo abbondante dei decreti legge i decreti legge che servono a regolare anche ordinariamente la vita delle istituzioni a porre quindi nuove regole questo che cosa fa fa sì che il parlamento si trova una specie di disegno di legge rinforzato perché è un atto che entra subito in vigore ma al tempo stesso è un atto che deve essere
necessariamente esaminato e se del caso approvato entro 60 giorni quindi con il decreto legge di fatto si crea in parlamento una specie di corsia preferenziale cioè si crea per il governo una corsia di un atto che sarà necessariamente esaminato e approvato il 60 giorni questo però tuttavia fa comodo anche ai parlamentari perché i parlamentari in fondo nel loro portafoglio politico hanno sempre l'interesse a far presentare e approvare degli emendamenti cioè dei pezzi di leggi da fare entrare in vigore quale occasione migliore del decreto legge il decreto legge in fondo è un treno rapido nei lavori
parlamentari e quindi salire su quel treno rapido per l'emendamento del singolo parlamentare è la soluzione ideale per riuscire a far approvare i propri interessi e le norme che servono al suo programma politico ecco allora che questa prassi distorsiva perché la prassi dell'abuso del decreto legge sicuramente non corrisponde l'articolo 77 della costituzione questa frase distorsiva dicevamo è una prassi comoda al governo che si trova un treno rapido ma anche al parlamento che può approfittare di questo treno rapido dei lavori parlamentari per far approvare emendamenti di proprio interesse per questa ragione nei fatti il decreto legge si
è molto diffuso come strumento ordinario dicevamo a partire addirittura dalla metà degli anni 70 e infatti la dottrina costituzionalistica dei fini addirittura nel 1975 il decreto legge come disegno di legge rinforzato ne parlo in questi termini alberto predieri poi la prassi distruttiva aveva conosciuto anche un altro vizio ancora più grave che era la reiterazione cioè la ripresentazione del decreto legge una volta che non veniva convertito entro i 60 giorni a quel punto lì veniva ripresentato quindi reiterato ma tuttavia questa prassi è stata dichiarata incostituzionale con una famosa sentenza del 1996 la numero 360 perché creava
incertezza del diritto e quindi oggi non abbiamo più la reiterazione dei decreti legge ma abbiamo un uso frequente un abuso dei decreti legge da parte del governo che li utilizza per attuare il proprio programma politico e non solo per fronteggiare gli straordinari di necessità e di urgenza ormai basta prendere gli indici annuali della gazzetta ufficiale del giornale su cui vengono pubblicate tutte le leggi e tutti gli atti normativi e amministrativi della repubblica italiana per accorgersi che il numero di decreti legge e decreti legislativi in un anno quasi raggiunge quasi cui para quello delle leggi questo
cosa significa significa che nei fatti ormai il potere legislativo non è più solo del parlamento ma viene cogestito dal governo infatti il governo presenta decreti legge per attuare il suo programma ma soprattutto si fa conferire deleghe legislative perché perché soprattutto le grandi riforme le riforme di settore non si riescono ad approvare in parlamento per cui il governo preferisce lo strumento della delega in cui come detto il parlamento fissa i principi e invece l'attuazione spetta al governo mediante i decreti legislativi per cui ormai nei fatti decreto legge e decreto legislativo sono le fonti quasi principali del
nostro ordinamento giuridico gli atti legislativi più importanti a livello statale anche se va ricordato c'è sempre un controllo parlamentare a monte nella delega a valle nel decreto legge perché noi siamo sempre una repubblica parlamentare anche se questa prassi e un po distorsiva oltre poteri normativi al governo spettano ovviamente tutta una serie di poteri amministrativi i poteri amministrativi riguardano poi la gestione concreta dei singoli settori dei singoli dicasteri che quindi vanno dalla salute al lavoro all'ambiente con tutta l'attuazione dell'attività amministrativa la concreta attività amministrativa al governo spettano anche poi le nomine le nomine non solo nei
singoli dicasteri quindi nei singoli ministeri ma anche alcune nomine più generali ad esempio nelle società partecipate dallo stato o in alcune autorità amministrative indipendenti in fondo il governo potremmo dire il motore dell'attività politica perché è l'organo che deve attuarla e nello sviluppo della repubblica parlamentare mentre la costituzione pone al centro della repubblica il parlamento nei fatti invece il governo è diventato l'organo principale perché ormai è il governo a fare la politica nazionale anche perché come già accennato il parlamento ha perso la sua centralità in fondo sappiamo che il parlamento nasce con l'idea di riunire le
diverse rappresentanze della nazione per discutere e scegliere le linee fondamentali di intervento addirittura abbiamo ricordato che il parlamento nasce nel medioevo quando il re voleva confrontare le sue decisioni nell'interesse generale ma ovviamente nel medioevo o ancora 50 anni or sono il parlamento era il luogo in cui si riunivano i parlamentari che rappresentavano i diversi territori e le diverse istanze del pluralismo quindi le diverse categorie oggi invece l'attività politica la riunione non avviene più direttamente in parlamento perché abbiamo dei mezzi di comunicazione si era radio che la televisione ma anche i social network e internet che
consentono una comunicazione un dibattito politico che si svolge al di fuori del parlamento ecco allora che il parlamento ha perso parte della sua centralità mentre il governo è diventato ancora più importante perché il governo svolge applica tutta l'attività esecutiva e spesso collabora anche a quella legislativa quindi è si vero che noi siamo una repubblica parlamentare però il peso del governo è sempre maggiore anche se abbiamo visto che l'italia soffre di fragilità governativa nel senso che i governi sono di coalizione e sono deboli e fragili perché perché restano spesso comunque ostaggio del voto parlamentare e del
rischio di perdere la fiducia ecco allora che molte scelte devono essere scelte di mediazione perché i partiti di governo debbono comunque contemperare gli interessi del pluralismo all'interno della maggioranza proprio per non far cadere il governo cioè per non far venir meno la compagine di governo e molti governi abbiamo detto cadono proprio per questo cioè perché non riesce a realizzarsi la politica nazionale a livello di sistema quindi si discute sull'opportunità di una riforma perché questo modello il sistema parlamentare con la fiducia fra parlamento e governo ha sempre creato in italia governi deboli l'altra soluzione sarebbe quella
scartata dal costituente cioè il presidenziali smo nel senso che il presidente del consiglio viene eletto direttamente dal popolo ea quel punto non ha più bisogno della fiducia perché farà il suo governo un po come avviene le regioni ovviamente un sistema presidenziale presidenzialista favorisce la governabilità invece il sistema parlamentare favorisce la rappresentanza [Musica] [Musica] [Applauso] [Musica] no [Musica] [Applauso] [Musica] [Musica] [Applauso] però [Musica]
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