[Musica] [Applauso] Beh Buonasera a tutti Vi rendete conto dell'ansia che mette una cosa del genere vero Vorrei vedere voi allora conto che io come se non bastasse sono raffreddato in pessima forma fisica Tuttavia Facciamo il possibile In sostanza quello che io farò stasera con voi sarà questo cercherò di vedere come in occasione della catastrofe di Caporetto in Italia nell'opinione pubblica fra i testimoni fra i giornalisti fra gli ufficiali e i soldati coinvolti in questa catastrofe noi vediamo venir fuori degli umori delle idee dei punti di vista che visibilmente anticipano quella che sarà poi la svolta
autoritaria e violenta del Fascismo la battaglia di Caporetto comincia il 24 ottobre 1917 siamo esattamente 5 anni prima della marcia su Roma quello che io farò sarà di farvi di leggervi tutta una serie di testimonianze sarà una lezione collage sarà fatta soprattutto di testimonianze di quelli che erano lì coinvolti nella catastrofica ritirata oppure testimoni esterni di quello che succedeva e attraverso le loro voci Io cercherò di condividere con voi questa impressione che io ho avuto che in quel momento lo shock subito dal paese abbia contribuito a portare a galla appunto umori atteggiamenti impulsi violenti che
Poi hanno trovato il loro spazio Nello squadrismo e nel fascismo Però in realtà prima di arrivare a Caporetto farò un piccolissimo passo indietro perché c'è un altro aspetto di quell'italia in guerra ancor prima d'accordo della botta di Caporetto c'è un altro aspetto di quell'italia in guerra che a me ha molto colpito perché mi sembrava prefigurare chiaramente certi atteggiamenti del Fascismo e invece forse non era neanche solo questione di prefigurare il fascismo ma era questione di un vizio italiano che ogni tanto si ripresenta e cioè una certa tendenza alla retorica ha una retorica stentorea gonfia virile
Ma poi sotto sotto vuota che è non so se mi spiego è una caratteristica che associamo al fascismo oggi noi quando viamo i discorsi di Mussolini rischiamo di trovarli addirittura ridicoli in certi casi per questo eccesso di gonfia retorica per questo linguaggio stentoreo ci sembra perfin difficile capire com'è che i nostri nonni e i nostri bisnonni invece da quella retorica erano affascinati ora a me ha colpito vedere che quella retorica era già per esempio nel linguaggio dei Generali italiani durante la Prima Guerra Mondiale ve ne faccio qualche esempio il generale capello comandante della seconda armata
che è l'Armata che verrà investita dall'offensiva nemica a Caporetto è l'Armata che verrà sbaragliata in pochi giorni e che poi resterà nella memoria collettiva italiana come come dire la colpevole Ecco quelli della seconda armata per molti saranno i colpevoli di Caporetto il generale capello un mese prima il 24 settembre scriveva una circolare per i suoi subordinati Generali comandanti di corpo d'armata quindi gente già molto AV alti nella carriera e ai suoi subordinati il generale capello si rivolgeva in questi toni io lo leggerò magari con un po' di enfasi retorica ma credo che ci voglia dirigo
la mia volontà a scolpire nell'animo di tutti questo che è un assioma indiscutibile geometrico ogni mio ordine deve essere assolutamente eseguito ciò importa una concezione morale del proprio ufficio perfetta un coordinamento assoluto di ogni organo diverso un fascio indissolubile di volontà concorrenti ad un unico fine dal comando d'armata la vibrazione imperiosa di tanto indeclinabile necessità Si trasmetta fino al più lontano soldato nella più lontana trincea ora a parte la suggestione di quel fascio indissolubile che gli viene fuori evidentemente il termine faceva parte del linguaggio del tempo ma non so se fa a voi la stessa
impressione che fa me cioè di una retorica fine a se stessa che però che però nella testa di questi Generali Evidentemente non faceva quell'effetto di vuoto di vaniloquio questi formulavano così i loro ordini e si immaginavano che siccome loro formulavano le cose con questo tono formidabile e poi le cose sarebbero andate per forza come come volevano loro e sempre il generale capello tema di una conferenza da proporre alla tra sapete che nel corso della Prima Guerra Mondiale perfino nell'esercito italiano si comincia a pensare che forse la truppa non è fatta di automi che sono stati
messi in divisa vengono mandati a morire e obbediscono per forza ma che magari alla truppa bisogna invece come dire con loro bisogna fare anche un lavoro di educazione e di propaganda Questa è una cosa che dopo Caporetto acquisterà molto spazio e avrà la sua importanza per far sì che l'esercito italiano battuto a Caporetto pochi mesi dopo resista Invece sul Piave Ma già prima del disastro di Caporetto c'era tra alcuni Generali l'idea no bisogna fare delle attività di propaganda di Persuasione con i soldati in realtà viene fuori che veniva fatto in modo abbastanza controproducente Cioè tu
in truppi qualche centinaio di soldati li chiudi in una sala e mandi un ufficiale sopravvissuto alle guerre del Risorgimento a parlargli dell'am di Patria della necessità di morire per la Patria Ecco con quanto entusiasmo dei nostri soldati potete immaginare fra i temi di una conferenza da proporre alla truppa il generale capello proponeva questo tema è necessario che l'attacco abbia sempre ed assolutamente il carattere travolgente della valanga ora Voi capite che a quel punto gli attacchi della seconda armata dovevano per forza essere attacchi incredibili visto che il generale ordinava che fosse così e i suoi subalterni
ovviamente avevano assorbito lo stesso stile il generale cavaciocchi comandante del quarto corpo d'armata che verrà tagliato a pezzi in poche ore il 24 ottobre il generale cavaciocchi in una circolare sull'uso dell'artiglieria prescriveva voglio che il nemico voglio che il nemico preparant ad attaccare sia inchiodato sul posto dal nostro fuoco se tenti il nemico di avanzare il fuoco sia sterminatore più per la sua precisione che per il numero dei colpi sparati sottinteso i colpi costano quindi il tiro di sbarramento deve riuscire magistrale ora capite com'è facile fare il generale tu ordini che gli altri devono fare
un tiro magistrale e loro obbediranno naturalmente questo aggettivo magistrale gli piace talmente al generale cavaciocchi che in una successiva conferenza 10 giorni prima di Caporetto lo riprende citando se stesso i tiri devono essere fulminei li ho definiti magistrali e tali devono essere mitragliatrici devono essere appostate con arte con ardire con genialità e cioè come nel concreto Ah vedete voi però dovete appostarsi per forza alla volontà dei nostri Generali Tant'è vero che di fronte a un problema concreto cioè il rischio che quando comincia l'attacco nemico le comunicazioni dei problemi come infatti avranno perché il bombardamento di
artiglieria farà saltare tutte le linee telefoniche per esempio e il generale cavaciocchi nel suo ufficio il giorno dell'attacco non sarà in collegamento con nessuno dei suoi reparti e non riceverà notizie di nessun tipo ma qualche giorno prima aveva mandato una circolare avverto che non ammetto per ragione alcuna la mancanza di notizie Per interruzioni nelle comunicazioni e lui non lo ammetteva e quindi allora Appunto questo genere di di vaniloquio Fa anche parte di un certo uso comunicativo del regime fascista e a me ha colpito questa continuità Che vuol dire che un paese in realtà i suoi
vizi se li porta dietro a lungo il fascismo è stata ovviamente una rottura molto netta nella storia d'Italia ma non vuol dire che era tutto nuovo vuol dire che pescava anche in atteggiamenti comportamenti abitudini che erano già quelli del paese Poi ben ineso c'era già all'ora chi percepiva il vuoto di questa retorica Eh come un giovane Sottotenente degli Alpini che si chiamava Carlo Emilio Gadda e che sarà poi uno dei Grandi scrittori del 900 italiano che serviva proprio sotto il generale cavaciocchi E che nel suo diario di guerra il giorno in cui ha occasione di
conoscere il generale Annota il generale cavaciocchi deve essere un asino e e quando qualche tempo dopo arriva notizia di una grande vittoria tedesca sul fronte Russo Carlo Emilio Gadda Annota nel suo diario i tedeschi evidentemente hanno dei Generali meno cavaciocchi dei nostri Dopodiché Dopodiché ci sono anche testimonianze dopo Caporetto sul danno che questa retorica ha otto dopo Caporetto e quindi dopo una grande catastrofe Nazionale ovviamente Cosa si fa in Italia si nomina una commissione parlamentare di inchiesta la quale in quel caso devo dire ha fatto un grande lavoro eh la commissione parlamentare di inchiesta nel
17-18 ha fatto un grandissimo lavoro interrogando intervistando un'infinità di militari dal Generale al soldato semplice per cercare di capire cos'era successo e davanti alla commissione di inchiesta c'è c'è un generale che dice che il soldato Allora ai vertici dell'esercito si cercava in tutti i modi di dimostrare che la colpa di caporeto era dei soldati naturalmente questo generale generale sachero dice alla commissione che in realtà il soldato italiano è intelligente ed è capace di sacrificio Cito ma detesta in cuor suo i parolai dispre ai diffondi di luoghi comuni e soprattutto poi non vuole essere ingannato il
soldato italiano ora la seconda armata era pieno di predicatori grandi e Piccini che tentarono di ingannarlo sempre egli se ne avvide il soldato e ciò contribuì molto a far perdere Agli ufficiali ogni prestigio e quindi anche il dominio sulle masse nel momento di crisi ora il generale saero probabilmente era ottimista perché per per l'appunto il ventennio fascista dimostrerà che gli italiani in certe circostanze invece hanno anche una certa voglia di essere di di ascoltare i parolai e di credere ai parolai salvo poi accorgersi all'ultimo momento di essere stati presi in giro il crollo del Fascismo
il 25 luglio del 43 nel consenso generale Se non nell'entusiasmo generale in un paese che fino a 4-5 anni prima era in maggioranza invece del tutto allineato col regime È proprio uno di quei casi in cui è come se gli italiani sperimentandola sulla loro pelle e cioè una guerra catastrofica l'Africa la Grecia l'Albania la Russia i dispersi le città bombardate Ecco a un bel momento gli italiani si dicono ma questi ci han sempre presi in giro e di colpo questa rivelazione fa crollare i miti no ecco Dopodiché secondo il generale sacchero Appunto Già prima di
Caporetto i soldati italiani cominciavano a percepire di essere presi in giro dai parolai che li comandavano e questo ha contribuito a fargli perdere la voglia di farsi ammazzare per difendere questo paese e questa classe dirigente Ma veniamo appunto a quello che succede a Caporetto e durante la ritirata di Caporetto Oh premessa tutti sappiamo Caporetto una catastrofe va ben le dimensioni di questa catastrofe sono gigantesche Non tanto per i 40.000 morti e feriti perché quelle sono le cifre di perdite che noi avevamo avuto più o meno in tutte le 11 battaglie precedenti dell'isonzo in qualunque di
queste battaglie in cui eravamo noi che andavamo all'attacco perdere 20 30 40 50.000 60.000 morti e feriti era assolutamente normale e nessuno alzava neanche un sopracciglio quindi non è che per i morti e per i feriti che Caporetto è una catastrofe di dimensioni incalcolabili già diverso i quasi 300.000 prigionieri che finiranno nei lagher in Germania e in Austria e molti di loro ci moriranno di fame di tifo di spagnola 300.000 prigionieri in un paese di 30 milioni di abitanti capite che un italiano su 100 è stato fatto prigioniero a Caporetto è una cifra sconvolgente e
ancora di più gli sbandati 3 o 400.000 sbandati cioè soldati che hanno buttato via il fucile che si sono strappati le mostrine che hanno smesso di ubbidire Agli ufficiali cioè l'esercito italiano che Imp parte in parte eh in parte si dissolve in questa gigantesca ritirata a cui si mescolano anche i civili mezzo milione di profughi dal Friuli dal Veneto invasi milioni di profughi che poi verranno distribuiti in tutto il paese e mantenuti con fatica a spese del governo fino alla fine della guerra fino a quando torneranno ai loro paesi a trovare le loro case distrutte
quindi è davvero una catastrofe Nazionale non è solo l'esercito è la nazione che è ferita in modo drammatico col nemico che avanza di 150 km dentro l'Italia e occupa per un anno una fetta d'Italia no ecco allora che la la sconfitta avesse queste dimensioni catastrofiche se ne sono accorti tutti subito perché appunto dopo che in 2e anni e mezzo di guerra con enormi sacrifici si era andati avanti di qualche chilometro nel territorio di questo nemico che noi avevamo invaso l'Austria Ecco e poi di colpo comincia una ritirata che ci porta indietro di 150 Km fino
al Piave fino al cuore dell'Italia durante la ritirata i soldati che non sanno niente ma vedono quello che sta succedendo in massa l'unico pensiero che riescono a formulare è che la guerra è finita con una roba del genere che sta succedendo la guerra è finita e qui comincio appunto a citarvi di nuovo qualche qualche testimoni il comandante di una Brigata della Brigata potenza racconta abbiamo attraversato paesi ingombri di soldati avevano invaso le case le botteghe i fienili E mangiavano bevevano cantavano dormivano facevano l'impressione di uomini che si erano finalmente liberati da un grande incubo per
essi la guerra era finita il nemico non esisteva più la stessa Commissione di inchiesta Parlamentare che vi citavo prima riceve molte conferme di questo molti testimoni alti ufficiali Dicono i soldati durante la ritirata erano contentissimi non c'era nessuno che si rammaricare per la sconfitta Anzi c'erano tanti che la celebravano con trionfante compiacimento con grida e schiamazzi c'era perfino chi si vantava di averla voluta la sconfitta di aver contribuito la pace l'abbiamo fatta noi e di guerra non si parla più un testimone vide passare per Pordenone folle dis sbandati disarmati che cantavano Addio mia bella addio
la pace la faccio io e in questo contesto Chi ha ancora in mente gli avanzi della retorica con cui invece fino al giorno prima si nutriva la propaganda italiana viene viene isolato e sbeffeggiato in mezzo ai Resti della Brigata Avellino in ritirata verso Udine ha un soldato così per distrazione viene di mettersi a cantare una delle canzoni che si cantavano fino a poco tempo prima Trieste del mio core ti verremo a liberar immediatamente un coro di risat cce lo costringe a smettere e qualcuno che doveva essere un Toscano esclama Trieste l' in culo noi si
va a casa Dopodiché le testimonianze concordano sul fatto che questa folla di soldati convin in marcia verso l'interno del paese Eh E che in gran parte non obbediscono più agli ordini parentesi c'è tutta la storia di tanti altri reparti che invece hanno continuato a combattere si sono sacrificati e hanno tenuto lontano il nemico permesso a tanti di salvarsi c'è anche questa storia eh sia chiaro ed è importante dirla però invece l'analisi che faccio io è sull'impressione che il paese ha avuto gli ufficiali hanno avuto i politici hanno avuto di fronte invece agli sbandati a queste
centinaia di migliaia di soldati italiani convinti che la guerra era finita e contentissimi che la guerra fosse finita una cosa che però appunto molti osservano stupiti è che tutta questa gente è molto pacifica non è affatto violent Sì certo saccheggiano saccheggiano i negozi saccheggiano i magazzini ma non c'è violenza e e lo dicono testimoni autorevolissimi Vittorio Emanuele Orlando presidente del consiglio che è salito da Roma per vedere ha visto ed è tornato a Roma a riferire Orlando dice è qualche cosa di inverosimile quello che sta succedendo Che non si spiega se non in un modo
che cioè nella testa di centinaia di migliaia di uomini ad un tratto si sia Imposta una sola idea tornare a casa e non c'è nelle torme in ritirata nessuno spirito di ribellione e sedizione dice Orlando presidente del consiglio io e il re ci siamo trovati in mezzo a una di queste ondate umane avrebbero potuto prenderci come due pulcini e non ci hanno neppure badato altra testimonianza del Generale Giardino uno dei principali militari italiani già ministro della guerra il Generale Giardino il 7 novembre fra Treviso e Padova si trova solo in macchina con il comandante in
capo Cadorna e sorpassano vanno a Passo Duomo anche loro in macchina chiaramente sorpassano questa strada intasata di fuggiaschi di sbandati giardino dice non uno che ci abbia fatto un gestaccio Anzi facevano il saluto Eppure erano migliaia tut tutti senza armi senza distintivi senza ufficiali stavano tutti benissimo nessuno era neanche ferito nessuno schiamazzo molti con la pipa in bocca tutti con un contegno normale di gente che abbandonato il lavoro ritornava con passo tranquillo e con coscienza tranquilla alle proprie case ora a noi possono perfino far simpatia anzi penso che ce la facciano è Certo che ce
la fanno a noi oggi ma immaginate la classe dirigente italiana immaginate I generali immaginate i politici immaginate i giornalisti che da 2e anni e mezzo hanno portato questi milioni di Italiani in divisa a farsi ammazzare per una causa sacra per l'Italia per Trento e Trieste per il destino del nostro paese cosa per cui bisogna farsi ammazzare e senza discutere immaginate Che effetto fa a un'intera classe dirigente vedere di colpo metà dell'esercito che dice a noi non ce ne frega niente di tutto questo ce ne torniamo a casa è molto interessante vedere che diversi testimoni appartenenti
alla classe dirigente paragonano questa cosa a uno sciopero lo sopero non è necessariamente un momento violento eh anzi è anche un momento festivo per quelli che lo fanno per gli operai ancor più per i braccianti la giornata di sciopero può essere anche un momento di distensione di rilassamento di festa e molti militari e molti Borghesi lo percepiscono questo vi Cito un testimone vabbè son tutti eccezionali a loro modo questo lo è forse più degli altri perché all'epoca è un giornalista importante diventerà un politico importante si chiama Giovanni Amendola sarà deputato democratico e fra qualche anno
sarà ammazzato dai fascisti am Mendola testimone della ritirata da giornalista Borghese liberale Sì ma Borghese dice l'impressione che questa fuga La fuga dell'esercito mi ha lasciato è assai Strana come di gente che torna al fine a casa da un lungo lavoro ridendo e chiacchierando o di uno sciopero festaiolo e bonario altra testimonianza a volte si ripetono un po' ma è per farvi come dire toccar con mano quello che noi facciamo nel nostro lavoro Cioè trovi uno che dice una cosa va bene Ne trovi 10 che dicono tutti la stessa cosa comincia ad assumere un altro
significato no quindi un'altra testimonianza si giunse a Porcia di Pordenone La prima impressione che provammo fu di trovarci di fronte non a dei ribelli né a gente che fuggiva ma a gente che avesse fatto uno sciopero una festa campestre e che ritornava verso le sue case ora questa faccenda dello sciopero però attenzione su questo dobbiamo fermarci perché ovviamente è un'interpretazione carica di significato e non a caso si diffonde subito sulla Stampa nel linguaggio dei politici nel linguaggio dei Generali pare che il primo a parlare in quei giorni di sciopero militare sia appunto un po politico
Bissolati politico socialista oltretutto ma l'espressione piace viene subito adottata fra gli altri da Cadorna Comandante in Capo ora Cadorna Comandante in Capo da molto tempo era ossessionato dal fatto che l'esercito era inquinato dalla propaganda sovversiva per molto tempo Cadorna ha scritto a Roma dicendo cosa aspettate a chiudere i giornali social a far smettere i deputati socialisti e a volte anche i preti che parlano contro la guerra che illudono la gente che la guerra possa finire rapidamente ma fateli smettere perché dice il generale Cadorna uomo peraltro di grande valore e di grande statura e però anche
di enormi difetti e che ha commesso grandi errori dice il generale Cadorna Io non rispondo di questo esercito i soldati vanno a casa in licenza ascoltano i ossi ascoltano i sovversivi tornano qui e mi rovinano il morale della truppa Finché il paese è in questo stato con i Rossi Liberi di far propaganda contro la guerra io non rispondo di niente questo Cadorna prima di Caporetto Figuratevi dopo è certo uno sciopero vedete cosa succede in un paese pieno di sovversivi liberi di parlare Cosa succede in un paese dove gli operai e braccianti a ogni momento scioperano
che anche ai soldati viene in mente di scioperare tenete anche conto che tutto questo avviene tra ottobre e novembre del 17 quando dall'estero arrivano notizie terrificanti in Russia per esempio che già è in preda alla rivoluzione fin da febbraio dove lo zar è già caduto adesso a novembre arriva la notizia che i i ottobre che in realtà Siccome il calendario Russo era diverso è a novembre no ecco e immediatamente al comando supremo tutti cominciano a dire eh eh vedi una specie di sciopero sul genere di quello Russo però capite il brivido nella schiena dei generali
e dei ministri all'idea che anche in Italia rischia di succedere come in Russia Tant'è vero che nella storiografia Questa interpretazione della degli umori della gente in ritirata come se fosse una specie di sciopero è stata presa con una certa diffidenza perché è chiaro che era è funzionale alla spiegazione dei Generali È colpa dei soldati Eh però la verità è che se uno cerca trova anche qualche testimonianza di chi c'era dei soldati semplici dico che dice ma effettivamente si può anche dire che noi abbiamo scioperato c'è una testimonianza rilasciata molto tempo dopo eh da un soldato
Romagnolo quindi di una regione già molto politicizzata e questo soldato nei suoi ricordi scritti 50 anni dopo dice hanno scritto poi sui giornali che avevamo fatto lo sciopero militare Beh io dico che è vero Io sono un bracciante quando faccio sciopero è perché protesto contro il padrone e allora non lavoro più alle sue condizioni E così è stato ho smesso di fare la guerra che era il lavoro che mi avevano assegnato Nel 1915 perché non volevo più farla alle loro condizioni ossia non volevo proprio farla più e indubbiamente nelle testimonianze su quello che dicevano o
urlavano gli sbandati o sulle canzoni che cantavano indubbiamente vene fuori anche la sensazione di una qualche che politicizzazione di queste masse Cioè non è soltanto ci siamo stufati di fare la guerra è anche proprio una presa di coscienza del fatto che la guerra è la guerra dei signori è la guerra dei padroni non è la nostra guerra anche magari in modo molto ingenuo Beninteso eh Un Borghese che cercava di tornare a casa sua a Udine e che va controcorrente Perché invece la folla degli sbandati viene via da Udine questo Borghese racconta che che i soldati
lo prendevano in giro Ma cosa vai a Udine lei crede di andare a casa sua ma non sa che a Udine comanda Carlino Carlo vi d'Asburgo imperatore d'Austria adesso La guerra è finita si faceva per i signori si volevano ammazzare tutti i contadini capite i nostri soldati sono in gran parte contadini analfabeti alcuni gruppi sono più politicizzati ma la massao È pochissimo quello che viene fuori e questa sensazione proprio molto elementare ma perché ci hanno mandati a fare questa guerra a crepare in questa guerra no volevano ammazzarci tutti i signori e ci sono anche tra
le masse in ritirata grida slogan che A qualcuno fanno paura proprio come prodromi di rivoluzione sempre a Mendola dice si erano immaginati che in quel modo finiva la guerra e che anzi la guerra era finita le grida più frequenti erano Viva la pace viva il papa viva Giolitti cosa c'è di sovversivo in tutto questo beh viva la pace è sovversivo in un paese in guerra naturalmente eh non facciamo paralleli con l'oggi ma verrebbero facili viva il papa e beh in quel paese profondamente cattolico Dove tutti vanno a messa compreso il generale Cadorna che ha due
figlie e suore Ma che però Ricordiamocelo eh l'Italia del 1917 non ci sono ancora stati I Patti Lateranensi Il concordato il Regno d'Italia e il Vaticano non si riconoscono a vicenda e il Papa ha la gravissima colpa di aver fatto in quell'estate del 17 un intervento un discorso in cui ha definito la guerra una inutile strage in Italia la reazione del governo dei Generali è stata di gelo totale come si permette il papa questa guerra che è la nostra Guerra Santa per l'Italia e noi 2 anni e mezzo stiamo mandando la gente a morire per
questo e il Papa si permette di dire che questa guerra è una inutile strage ma c'è chi vorrebbe metterlo in galera il Papa a quel punto e dunque viva il papa gridato dagli sbandati ha un significato politico molto preciso quanto Aviva Giolitti Giolitti era il politico che più di tutti si era opposto all'entrata in guerra dell'Italia e che era stato completamente emarginato da una nuova coalizione politica che invece aveva portato il paese in guerra Quindi come dire i sintomi di una presa di coscienza politica ci sono poi c'è chi preferisce non vederli perché insomma non
vuole approfondire troppo sempre a Mendola futuro deputato Democratico antifascista e Vittima del Fascismo a torna su questa cosa dello sciopero dicendo è stato anche criminale eh questa cosa da parte dei soldati però in parte perché sono incoscienti gli sbandati a Mendola eh gli sbandati venivano giù tranquilli sorridenti senza armi dicendo abbiamo fatta la pace i nostri contadini sono così asini che gli altri cianno creduto capite cos'è la borghesia italiana inizio del 900 E com'è spaccata questa società ora Il punto è che quando la classe dirigente percepisce che la truppa in ritirata è contenta di quello
che sta succedendo e per qualche settimana è davvero così poi poi gli fanno capire eh che non è vero una volta passato il Piave li rimettono in riga gli ridanno il fucile e li rimandano a combattere e andranno a combattere sono umori che sono durati qualche settimana questa illusione che la guerra fosse finita Però durante quelle settimane tutti hanno visto i soldati che cantavano felicissimi entusiasti di tornare a casa e il fatto che la guerra l'abbiamo perduta la classe dirigente scopre con orrore che apparentemente ai soldati semplici di questo non importa nulla vi cito anche
qui qualche esempio un ufficiale volontario di guerra che è anche un grande intellettuale è un filologo Cesare de Lollis un grande filologo professore universitario grande patriota nazionalista ripeto volontario in guerra il quale vede Vede i treni carichi di Soldati che si allontanano dal fronte verso il paese da Pordenone a Treviso per esempio e inorridisce vedendo l'atteggiamento dei soldati treni carichi di soldati ebri di sconfitta desiderata tre punti esclamativi ce n'è fin sui tamponi delle vetture ce n'è dappertutto sui prati inermi hanno buttato il fucile con un tozzo di pane in mano odo perfino il grido
viva Giolitti Presidente della Repubblica capite qui c'è il carico da 90 viva Giolitti vaa ancora bene ma Presidente della Repubblica nel Regno d'Italia Ecco de Lollis conclude voglion la pace canaglie a qualunque costo vergognoso Perché invece gli ufficiali che vengono da una borghesia nazionalista educata con tutt'altri valori per gli ufficiali è la sconfitta che è inaccettabile la sconfitta è la vergogna dell'Italia è la rovina dell'Italia c'è un gruppo di artiglieria che era in posizione in una zona lontana da Caporetto quindi non è coinvolta nei primi giorni poi arriva la notizia che è successo qualcosa di
tremendo e bisogna ritirarsi e il comandante del gruppo radunati i suoi ufficiali dà la notizia così come l'ha sentita e si stanno già mescolando i rapporti veritieri e quelle che oggi chiamiamo le fake news le voci incontrollate per cui a questi ufficiali di artiglieria del tutto ignari viene detto all'improvviso che i tedeschi erano entrati a Udine cosa vera che in Italia era scoppiata la rivoluzione che era stata domandata la pace una pace vergognosa quella dei vinti ecco per gli ufficiali quello che sta accadendo è una catastrofe spaventosa e vedere che per i soldati invece tutto
sommato va benissimo così È una cosa che lascia una cicatrice profonda ci sono testimonianze di ufficiali che noi conosciamo come personaggi che poi politicamente saranno personaggi progressisti c'è per esempio le memorie di un ufficiale che si chiama capitano bracci testa secca di nobile famiglia però un intellettuale raffinato e sarà un antifascista però il capitano bracci testa secca di fronte a quello che vede capitare non riesce a non provare sgomento Ecco sgomento per quello che constata degli umori dei soldati capitano bracci testa secca li vede e li vede come Mandrie umane senza fucile che vanno raggruppati
si trascinano a stento con l'aria affamata ma felice perché fiduciosi di aver finito la guerra e il capitano bracci testa secca conclude Povera Italia che figli Naturalmente come dire gli ufficiali invece cercano di ricordare ai soldati che la guerra non è finita e che adesso è in gioco Italia perché naturalmente la retorica cambia Eh Finché si combatteva appunto nella valle dell'isonzo in mezzo agli slavi eravamo noi che eravamo andati lì ma adesso adesso si combatterà in Italia e gli ufficiali queste cose le ripetono e e sono sgomenti di come alla gente di questo non importa
nulla noi era citazione di un Tenente noi eravamo impotenti a frenare tutti gli ossessi e gli Dei non ci vogliono bene ragazzi Mi dispiace e a convincere i più rivoluzionari che la guerra non era finita e che la popolazione che subiva le violenze i soprusi era italiana un altro ufficiale io durante la guerra mi fidavo dei miei soldati adesso ho perso tutta la fiducia in questi giorni ho dovuto tirar fuori la rivoltella i soldati entravano nelle case senza riguardo alle donne ai bambini sfond davano le botti di vino ammazzavano il bestiame e vedendo i Borghesi
piangenti dove i Borghesi vuol dire i civili qui i contadini i contadini disperati perché devono scappare anche loro abbandonare Le cascine le stalle i magazzini pieni ottobre novembre finita la vendemmia finito il raccolto hai appena stivato tutto Ecco e davanti ai civili che piangono dice questo ufficiale i soldati che gli sghignazzo in faccia e che cantavano allegramente quasi che la ritirata non fosse il funerale d'Italia Ecco e a dir la verità abbiamo anche testimonianze dal parte del popolo che confermano che in effetti poteva esserci questo sentimento Molto italiano eh del dire Ma vabbè l'Italia è
sconfitta a me personalmente Cosa me ne importa a me importa proprio nulla vi Cito un esempio che trovato delizioso corrispondenza tra un prigioniero di guerra in Un lagher austriaco e la sua famiglia a Barletta il prigioniero di guerra è nei guai perché è stato accusato di aver disertato facciamo una piccola parentesi forse sapete forse no che l'Italia durante la prima guerra mondiale ha avuto un atteggiamento le autorità italiane un atteggiamento durissimo nei confronti dei nostri soldati che cadevano Prigionieri di guerra e fra tutti il paese che li ha assistiti di meno e che gli ha
fatto colpa di essere Caduti prigionieri C'era tutta una retorica del governo e degli alti comandi per cui bisogna morire sul posto e se uno invece cade prigioniero vuol dire come minimo un vigliacco se non un traditore risultato questo soldato fatto prigioniero già prima di Caporetto e Beh in Italia gli hanno aperto un bel processo per diserzione e lo hanno condannato la famiglia da Barletta scve al congiunto prigioniero nel lager dandogli questa cattiva notizia lui e i suoi compag Sono condannati dal tribunale di guerra però dice la famigli Non preoccupatevi perché tanto c'è stato Caporetto Cito
Dunque State tranquilli che la vittoria è di Austria il nostro re perde lui perde a noi cosa ce ne può importare la guerra è la guerra del re la sconfitta è la sconfitta del re ora appunto sono indubbiamente molto italiani questi umori per cui a un certo punto uno di fronte al disgusto che prova per le cose che vanno male nel paese finisce per dire ma andate tutti al diavolo e il paese il paese se lo merita e quindi tra le testimonianze che affiorano in questi giorni della ritirata C c'è di tutto dal tenente Lombardo
che durante la fuga gridava a qualcuno di noi Adesso me ne vado a casa Sono stufo di battermi per I veneti oppure quell'altro ufficiale che viene sentito da qualcuno che poi lo racconta laa commissione di inchiesta quell'ufficio alla rotta gridava porca Italia e fra i soldati fra i soldati c C'è questo umore chi se ne frega Ma vada pure tutto a rotoli ci sono ufficiali che lo raccontano i miei soldati c'è un Tenente il tenente Sironi che ha lasciato un bellissimo libro di memorie Tenente Sironi ha combattuto fino all'ultimo con i suoi soldati che hanno
combattuto fino all'ultimo poi quando si sono trovati i tedeschi dietro si sono Arresi Nell'istante in cui si arrendono cambiano i tedeschi li sfottono come facevano regolarmente con i prigionieri dicendo adesso noi andare a Milano uno dei prigionieri un lombardo ribatte Andate pure a Milano anche la galleria che me ne importa un altro Tenente Ricorda di aver sentito i soldati dire ma che vadano a Torino a Milano purché la guerra finisca allora Tutto questo è talmente sistematico emerge in talmente tante testimonianze che non c'è dubbio che in quel momento perlomeno in mezzo al corpo degli ufficiali
si è creata questa sensaz che la truppa e quindi il popolo era inaffidabile non capiscono il patriottismo non capiscono la santità di questa guerra sono delle canaglie a cui non importa niente dell'Italia e del suo destino sono delle canaglie che pensano soltanto a tornare a casa e questi sono umori importanti da tener presenti in un pezzo della classe dirigente quando sappiamo cosa è successo negli anni successivi in Italia al tempo stesso c'è anche però un altro problema un altro aspetto che emerge nella mentalità collettiva e cioè la perdita di fiducia nei comandi Nella classe degli
Ufficiali che fino a quel momento erano adorati e i comandi venivano presentati Dai giornali come appunto tutti geni i nostri generali e all'improvviso all'improvviso Molti dicono ma un Sottotenente del genio ho perduto tutta la fiducia che avevo nella bontà dei Soldati e tutta tutta la fiducia negli ufficiali e Negli alti comandi un altro ufficiale sempre un Tenente Voi capite gli ufficiali dei gradi inferiori non sono professionisti sono ufficiali di complemento sono studenti sono no professionisti quindi vedono con un certo distacco la classe degli ufficiali di mestiere da cui vengono fuori I generali un altro Tenente
racconta questo episodio della ritirata esco un po' fuori del paese e mi trovo ad un brutto scherzo vedo un capitano che chiama un soldato e principia a maltrattarlo perché aveva lasciato il fucile alla pioggia dalle parole va ai fatti aveva un bastone e principia a bastonare questo infelice dicendogli che la patria gli dà il fucile e lui non lo usa pensare che quel disgraziato aveva fatto tutta la strada che avevo fatto io e bagnato come'era aveva cercato ricovero e lasciato fuori la porta il fucile a quella vista mi si è drizzato i capelli e sono
scappato per evitare la mia rovina avrebbero fatto meglio tutta la classe degli Ufficiali a pensare a quello che hanno fatto e non dietro a queste sciocchezze e naturalmente Appunto la delusione generale nel paese investe tutto l'esercito e i suoi capi il 15 dicembre di quel 17 un deputato onorevole gambarotta deputato di Novara liberale giolittiano peraltro quindi contrario alla guerra in un intervento alla Camera si lascia scappare credevamo di avere un grande generale è un grande esercito ed è la stessa delusione incredula che affiora in tante testimonianze dal paese c'è un altro giovane ufficiale di cui
riparlerò un capitano il capitano marpicati Chissà se a qualcuno dei più anziani questo nome dice ancora qualcosa ma poi poi ve lo dico Chi è Capitano marpicati tornando a casa a Firenze in licenza dopo la fine della ritirata di Caporetto trova la mamma che per prima cosa gli dice ma è dunque un esercito schifoso il nostro e molti molti concludono che Sì perché Perché è l'Italia che è un paese ridicolo torna nelle testimonianze questa angoscia abbiamo creduto che l'Italia fosse una grande potenza Ecco e invece scopriamo che l'Italia è quello che è un paese di
mandolinisti sapete di questo vecchio incubo nostro di essere identificati col mandolino viene fuori c'è un ufficiale che lo dice veramente eravamo mandolinisti e naturalmente c'è il sentimento di chi sta facendo la guerra contro contro i Borghesi che l'hanno voluta c'è una lettera che anche qui ho trovato bellissima di un giovane ufficiale caduto prigioniero a Caporetto che dal lagher scrive a casa al papà e lo prende per il bavero e tu signor Papà sei ancora del parere di seguitare la guerra non hai fatto il prestito per andare a visitare Trieste e Trento dove ti è andata
a finire la tua famosa idea che con l'entrata dell'Italia in guerra in 3 mesi tutto fosse finito la sfiducia nell'esercito e nei comandi fa Sì questo è un un dettaglio Eh è una piccola cosa un po' a parte però molto curiosa fra i soldati si diffonde la voce che la sconfitta è dovuta al tradimento dei capi naturalmente nelle sconfitte militari questa cosa siamo traditi viene fuori sempre Eh ma qui è impressionante come ci sono diverse testimonianze di Soldati che son convinti che Cadorna in persona si è accordato con gli austriaci che l'hanno pagato e che
è per quello che siamo stati sconfitti c'è un Bersagliere il quale è convinto perché poi son convinti eh Sapete che la memoria umana è una cosa strana tu cogli delle impressioni le colleghi e poi quella cosa ti si fissa in testa e sei convinto di averlo sentito sei convinto di averlo visto c'è un Bersagliere il quale dice che quando arrivano ai ponti del Tagliamento dove per un attimo sembrava che la ritirata potesse fermarsi no E poi invece no non basta perché i tedeschi han passato anche il tagliamento più a nord e quindi La Ritirata continua
fino al Piave e questo Bersagliere è convinto che quando siamo arrivati al Tagliamento sentivamo gli austriaci che gridavano avanti avanti Vi abbiamo pagati fino al po' ce n'è un ancora migliore c'è il libro di Memorie di un Fante si chiama Giovanni Bussi scritto anche questo 50 anni dopo questo Fante aveva assistito al tradimento e lo racconta lui faceva il piantone in un ospedale da campo e il 3 ottobre alle 10 di sera era nell'orto dell'ospedale che raccoglieva fagioli quando sulla strada arrivano due automobili e scendono un generale italiano un ufficiale inglese e un Borghese col
cappello e i Baffoni e il fante Giovanni Bussi dice io Io sono uno che c'ha sempre sentito benissimo e e ho sentito bene quello che hanno detto eh quel gruppetto sulla strada ho sentito tutto e quello che si dicevano era comandante tutto regolato il giorno come d'accordo il 24 il punto Caporetto silenziosa l'artiglieria sguarnire la zona Dopodiché i tre cospiratori si scambiano una busta di documenti si stringono la mano risalgono in macchina ripartono in due direzioni diverse Giovanni Bussi è vissuto fino al 1990 e fino all'ultimo era sicuro di aver assistito al tradimento con cui
I generali italiani avevano venduto l'esercito al nemico Oh naturalmente tra le classi dirigenti non possono prendere piede voci di questo genere Però l'idea che la colpa è di chi comanda che la colpa è di Cadorna la colpa è dei Generali Oh quell'idea serpeggia nel paese e anche tra i vertici c'è un altro piccolo episodio Il protagonista è un prete che si chiama Don Minozzi era un prete molto conosciuto all'epoca intimo del comando supremo amico di Cadorna frequentava il comando supremo e faceva anche molte attività Don Minozzi aveva inventato le case del soldato cioè sempre nel
quadro di questa idea che ai soldati bisogna anche offrire incoraggi mento supporto Don Minozzi intimo del comando supremo il giorno della fuga rovinosa da Udine sede del comando supremo fino a quel momento ma stanno arrivando i tedeschi il giorno della fuga rovinosa da Udine Don Minozzi sale su una macchina insieme a un altro prete famoso Padre Gemelli fondatore della Cattolica di Milano e un carico di suore terrorizzate naturalmente questa macchina carica di preti e suore risale appunto anche lei da strada fianco a fianco con la folla a piedi degli sbandati militari e civili incrociano un
deputato anche qui Il deputato di Tolmezzo onorevole gortani infangato da capo a piedi il quale vede nella macchina i preti riconosce Don Minozzi e gli urla ora lo fucileria tocca a lui ora Il traditore e il paese era talmente convinto che i Generali sarebbero stati presi e fucilati che correvano Anche qui le fake news come diciamo Oggi più strampalate ovunque si raccontava e c'erano i testimoni eh c'era chi aveva visto fucilare Generali fucilare Colonnelli c'era chi aveva visto Generali ammanettati in mezzo ai Carabinieri c'era chi aveva visto addirittura un treno pieno di ufficiali tutti ammanettati
un testimone raccontò al vescovo di Padova il quale lo riferì al Papa di aver visto quattro Generali ammanettati nel paese si parlava di 16 generali fucilati poi le voci crescevano crescevano 30 Generali fucilati inutile dire che non è stato fucilato nessun generale e nessun ufficiale superiore e quasi nessun ufficiale qualche ufficiale di Rango infimo aspirante sotto ente giovanissimo finito nei guai e fucilato durante la ritirata c'è stato qualcuno pochi ovviamente nessun ufficiale superiore Ci mancherebbe soldati semplici invece tantissimi Voi sapete che l'esercito italiano fucila i suoi soldati con una generosità stravagante è dimostrato dalle cifre
ci sono i dati l'esercito italiano nella prima guerra mondiale è quello che ha fucilato più soldati i tedeschi non fucilano nessuno Praticamente gli inglesi neanche i francesi già di più Ma come noi nessuno e durante la ritirata Ovviamente questi ufficiali disgustati per il comportamento dei soldati a ogni occasione fanno fucilare per dare l'esempio ve racconto un caso specifico perché qui si incrociano tutte le cose il protagonista è quel giovane capitano marpicati che vi ho citato prima di Firenze Arturo marpicati è uno che poi farà carriera nel partito fascista e diventerà segretario nazionale del partito Nazionale
fascista e anche lui è un uomo di valore Allora era studente universitario a Firenze era tornato al fronte dopo aver preso 30 elode in storia moderna niente meno che da Gaetano Salvemini che era Allora professore a Firenze e peraltro anche lui richiamato e quindi faceva gli esami ai suoi studenti in divisa di tenente e marpicati è in licenza quando arriva la notizia che è successo qualcosa di tremendo deve tornare al fronte arriva lì in pieno sfacelo gli affidano un centinaio di soldati di sbandati provenienti dai reparti più diversi lui deve prendere il comando di questi
sbandati e condurli nella ritirata prende il comando ha subito la sensazione che questi sono dei sovversivi Gente poco affidabile Non hanno neanche buttato i fucili e questo è pericoloso vuol dire che pensano di usarli c'è gente che è stata in galera il capitano marpicati studente universitario Borghese e futuro gerarca fascista trova che bisogna assolutamente tenere sotto controllo Questa gente e pensa a un trucco per disarmarlo lui li comanda li sta conducendo nelle retrovie e a un certo punto trovano dei Carretti E lui dice ma mettete i fucili degli zaini sui carretti così Fate meno fatica
in realtà nei suoi memorie dice l'ho fatto perché preferivo che non avessero il fucile in mano quei soldati che dovevo comandare e dice però qualcuno si è accorto del trucco Alcuni hanno cominciato a sparire si davano nei boschi e non li vedevo più e altri li sentivo che mugugnava e che dicevano agli altri di non darlo il fucile e lui riporta Testualmente questa frase che è convinto di aver sentito tra i suoi soldati basta basta compagni e si fa come in Russia Non consegnate i fucili capite questo si fa come in Russia appunto è l'incubo
di questi ufficiali risultato poi riesce a mandare a chiamare i Carabinieri arrivano i carabinieri fa arrestare i più facinorosi ne trova due che non solo avevano il fucile ma la pallottola in canna e appena arrivano al posto di tappa li manda davanti a una corte marziale che li condanna a morte e li fucilano quella sera stessa e marpicati racconta questo dicendo Certo Mi è dispiaciuto eh dover far fucilare quei due ma se non si facesse così ora si rinculare fino al Volturno e quindi per salvare l'Italia bisogna fucilare perché i soldati da soli Sennò questa
cosa non la capirebbero e naturalmente naturalmente chi ci naviga chi ci marcia con questa cosa è il generale Cadorna il quale già convinto prima di comandare un esercito di sovversivi inquinato dalla propaganda pacifista dopo Caporetto non può far altro che dire vedete è quello che vi avevo detto sapete che Cadorna il 28 ottobre quarto giorno della ritirata emana il quotidiano bollettino del comando supremo in cui dichiara che la catastrofe è dovuta Cito alla mancata Resistenza di reparti della seconda armata vilmente ritiratisi senza combattere e ignominiosamente Arrisi al nemico Ora non so se vi rendete conto
del comandante di un esercito che sta subendo una grande sconfitta e che dichiara al mondo che la colpa è dell'esercito stesso che è vigliacco e ignominioso e si arrende senza combattere il governo a Roma quando riceve questo bollettino si mettono le mani nei capelli e vietano immediatamente la pubblicazione di questo bollettino che avrebbe un effetto politico catastrofico Peccato che trasmettendolo a Roma intanto lo avevano già pubblicato in zona di guerra e mandato all'estero per cui viene pubblicato all'estero il bollettino di Cadorna e tutto il mondo apprende dal nostro comando supremo che i soldati italiani si
arrendono vigliaccamente e scappano senza combattere la cosa cosa poi piccolo mistero che si aggiunge e che cominciano a circolare versioni falsificate apocrife di questo bollettino in cui si indicano per nome i reparti colpevoli la Brigata Foggia la Brigata Roma la Brigata Pesaro c'è un umore nel paese che vuole i Capri espiatori e che vuole che sapere chi sono i colpevoli Cadorna è sicura di una cosa lui colpe non ne ha nessuna figuriamoci e il 30 ottobre c'è una lettera di Cadorna al figlio impressionante devo dire in cui dice certo è l'esercito che si è rivelato
totalmente incapace ma perché è l'esercito di questo paese cito adorna al figlio Raffaele che poi sarà comandante del corpo volontario della Libertà cioè della Resistenza italiana nella seconda guerra mondiale e lì è un so è un giovane ufficiale è il papà che con lui si confida gli scrive l'esercito si dimostra essere un edificio dalle fragili fondamenta per il quale basta un leggero terremoto per determinare il crollo per quanto sia doloroso questo paese di chiacchierone di retori e soprattutto di indisciplinati merita quel che gli capita Ora io non so se si Rizzano anche a voi i
capelli in testa come a me sentendo il comandante supremo il quale dice in quei giorni vabbè questo paese se lo merita cos'altro vogliono gli italiani ovviamente L'importante per Cadorna è chiarire che lui di responsabilità non ne ha né lui né gli altri generali e anche se la commissione di inchiesta farà un lavoro abbastanza onesto individuando delle critiche eccetera però poi in realtà ad alto livello si preferirà far passare la versione che che Cadorna è un grande generale un eroe e che non ha responsabilità e lui negli anni 20 non avrà problemi a dichiarare che il
vero colpevole del disastro di Caporetto sapete chi è il Ministro dell'Interno per aver lasciato libero corso alla propaganda disfattista ovviamente negli anni 20 la propaganda disfattista in Italia non è più permessa e tante altre cose non sono più permesse e Cadorno È contentissimo finalmente nel 1926 Cadorna si scambia delle lettere con uno dei Generali nemici che erano a Caporetto anzi con il generale che aveva preparato il piano d'attacco a Caporetto il generale Craft del menzingen si scrivono è bellissimo vedere dopo le guerre I generali nemici che diventano amici prendono il tè insieme e si raccontano
ciascuno le sue Ecco e Cadorna scrivendo al generale Craft in Baviera nel 26 Ormai c'è la dittatura siamo già all'indomani del delitto Matteotti delle leggi fascistissime Cadorna scrive se durante la guerra vi fosse stato in Italia il forte governo attuale il disastro non sarebbe avvenuto Magari avessimo avuto già Mussolini allora E questo come dire Cosa vuol dire questo vuol dire dell'ultimo Aspetto che volevo sottolineare con voi in chiusura che oltre alla diffidenza e anzi al disgusto per un popolo visto come un popolo appunto che non capisce il patriottismo che è corrotto dalla propaganda sovversiva ecco
nella classe dirigente militare italiana matura anche un altro atteggiamento è il mondo politico che fa schifo è il sistema politico liberale il Parlamento i partiti fanno schifo ed è colpa loro se questo paese è un paese che fa ridere Questa perdita di rispetto nei confronti della politica e del sistema liberale da parte dei Generali affiora in modo impressionante negli scritti di quel periodo ve ne Cito Vito una vignetta l'autore è un ufficiale molto vicino a Cadorna si chiama il colonnello gatti è il capoufficio stampa di Cadorna è un uomo di grande valore anche lui un
intellettuale ha scritto molti libri interessanti il colonnello gatti racconta la conferenza di Rapallo del 6 novembre sono passate Neanche due settimane dall'inizio della ritirata e a Rapallo il governo italiano [Applauso] abbiamo abbiamo quasi finito eh se fossi all'università dopo una cosa così non li riprenderei mai più in mano i miei studenti voi confido di riprendervi in mano per gli ultimi 5 minuti Allora il 6 novembre del 17 a Rapallo il governo italiano è costretto a convocare gli alleati per provare a giustificare quello che sta succedendo quindi arrivano gli inglesi arrivano i francesi a farsi spiegare
dal governo italiano che cosa diavolo state facendo voi italiani Cos'è che succede e ovviamente gli alleati arrivano come dire da padroni già sono due superpotenze noi in confronto siamo L'ultima ruota del carro in più ci sta capitando questa cosa il governo italiano è lì con Vittorio Emanuele Orlando Presidente del Consiglio col ministro degli Esteri Sonnino a cercar di giustificare quel che sta succedendo e soprattutto implorare gli alleati che non ci Mollino che ci diano una mano che ci mandino rinforzi divisioni artiglieria roba da perché sennò Ecco il governo italiano è lì a implorare i militari
anziché pensare che magari è colpa loro se siamo in questa situazione reagiscono con il disprezzo verso questi politici che si prestano appunto a inginocchiarsi davanti agli alleati costretti ad attendere alla porta dice gatti come servitori che gli altri decidessero Tra l'altro gli alleati gli inglesi i francesi chiederanno una garanzia Cadorna lo mandate a casa mettete un altro dal punto di vista di Cadorna stesso degli ufficiali del suo comando questa è un'altra infamia del governo naturalmente che cede a queste pressioni e gatti fa questa vignetta che non so se mi sbaglio io l'ho trovata memorabile raffigura
il Presidente del Consiglio la sera di questo incontro umiliante con gli alleati Vittoria Emanuele Orlando che è lì nella stanza da letto del suo segretario Il commendator petrozziello e si sforza di giustificare ai ai militari questa vergogna di essere stato trattato come un domestico e cerca di spiegare che non si poteva fare diversamente e che Cadorna deve andar via ma gli daranno un altro incarico di grande prestigio e e gatti lo descrive e dice appunto ed lui e lui parla parla continua a dire noi lo stiamo a guardare e capiamo ciò che dice piglia di
tanto in tanto tabacco presa di tabacco no si mette seduto con la gamba sul letto infiora il discorso con un cazzo di tanto in tanto è una cosa pietosa e obbrobriosa Ecco l'idea che Un alto ufficiale del comando supremo descriva il Presidente del Consiglio in carica in questi termini che quello è il modo in cui questi alti ufficiali Stanno cominciando a guardare i politici della vecchia Italia liberale Ecco secondo secondo me è molto sintomatico E dunque da un lato i politici screditati pietosi e obbrobriosi dall'altro il popolo italiano che si è rivelato vergognoso e infame
e che ha bisogno di essere curato per chiudere vi Cito due esempi di come appunto molti si sono convinti in quei giorni che il popolo italiano aveva bisogno di essere curato la prima testimonianza dire il vero è addirittura precedente a Caporetto ma è la testimonianza di un ufficiale che già prima di Caporetto aveva maturato l'impressione che la truppa facesse schifo per mancanza di patriottismo e che avesse appunto bisogno di energiche cure è particolarmente interessante questa testimonianza perché è di un personaggio noto Ottone Rosai pittore famoso e anche squadrista e manganell Tore della prima ora Rosai
ufficiale della Brigata Tortona poco prima di Caporetto già prima quindi annotava la Brigata è im Bastard le perdite subite sono state colmate con l'invio di nuovi elementi aperte nell'occasione le galere gli Ospizi i manicomi ci capita su un nuvolo di gente malfatta zoppicante contorta e soprattutto mal disposta il medico di Battaglione deve riceverne tutte le mattine delle frotte che vanno Marc visita No dal dottore Ma l'ordine è di non riconoscere in loro alcun male e l'olio di ricino e il bastone han trovato lavoro Ora io trovo meraviglioso vedere Ottone Rosai futuro squadrista che nell'estate del
17 dice per questa gente ci vogliono l'olio di ricino e il bastone e che ci volesse il bastone Ecco a prevedere l'olio di ricino Ci voleva un grande artista come Rosai il bastone ne parlano tanti altri unica citazione che vi faccio una lettera da Mauthausen mathausen è uno dei lager dei Prigionieri di guerra italiani non è ancora il campo di sterminio che diventerà Solto il nazismo ma è già il luogo dove c'è un immenso campo di concentramento per prigionieri italiani ora dopo la disfatta di Caporetto arrivano a mausen già pieno di prigionieri italiani catturati in
precedenza i prigionieri catturati a Caporetto e vengono accolti malissimo dagli altri vengono accolti dagli altri con aperta ostilità perché perfino nei nostri nei campi dei nostri prigionieri si è diffusa la sensazione che si era diffusa in tutto il paese che la colpa di tutto è dei soldati questi soldati della seconda armata che si sono Arresi vigliaccamente come dice Cadorna per cui gli altri italiani fatti prigionieri prima accolgono con enorme disprezzo questi qua che arrivano presi a Caporetto e uno di questi vecchi scrive a casa Appunto una lettera piena di insulti contro Questa maledettissima seconda armata
che ha abbandonato le armi e racconta alla famiglia l'arrivo di questi bisognava vedere con quale spudoratezza si erano presentati qui i primi giorni vi abbiamo portato la pace dicevano torna tutto come vedete questi fatti prigionieri durante la ritirata c'hanno ancora questa illusione la pace Speriamo che i tedeschi arrivino a Milano e anche a Roma anche questo torna l'abbiamo già sentito adesso sono pentiti Sacramento se sono pentiti e si mangiano le dita perché si sono accorti che altro che pace in lagher si crepa di fame e conclude questa lettera è doloroso ma purtroppo noi siamo un
po che abbiamo bisogno di 50 anni di bastone Ecco poi come sapete non sono stati 50 anni sono stati solo 20 Però comunque gli umori sono quelli i politici liberali pietosi e obbrobriosi e il popolo italiano bisognoso di manganello in quei mesi cominciano a pensarlo prima alcuni poi tanti e insomma fra pochissimi anni queste cose daranno i loro frutti Grazie m [Applauso] eh [Applauso] Grazie mille Vi ringrazio tantissimo Volevo soltanto dirvi questo e questo diciamo vi rimang rete tutti gli applausi per quello che sto per dire ma io so che tanti di voi vorrebbero magari
fermarmi fare un selfie una firma Io però sono stanco morto molto raffreddato e quindi mi scuserete io adesso me la svigno mi faccio portar via arrivederci a tutti serata