[Applauso] Stiamo vedendo il grafico della volta della Sistina Michelangelo esegue la volta in 4 anni e in 520 giornate di lavoro e qui sono riportate tutte le le giornate di lavoro per prima cosa Michelangelo ha fatto Ovviamente la la cornice che corre tutto attorno ai [Musica] Troni [Musica] ogni mattina una lunghissima coda davanti ai Musei Vaticani più di 20.000 persone al giorno 5 milioni ogni anno [Musica] vengono qui soprattutto per vedere gli affreschi di Michelangelo nella cappella Sistina dipinti 500 anni fa vi racconteremo la storia di quest'opera lo faremo con documenti originali lettere autografe disegni
preparatori e con le voci più autorevoli il direttore dei musei vaticani Anio paoluccio Grand storico restauratore degli affreschi di Michelangelo nella cappella Sistina una storia di rivalità scontri passioni attorno alla grandiosa fatica [Musica] dell'arte [Musica] il 31 ottobre 1512 era una domenica la Basilica di San Pietro non era quella che conosciamo ma un enorme cantiere la facciata che vediamo verrà un dop e non c'era nemmeno la cupola che Michelangelo comincerà a progettare a metà del 500 e che sarà portata a termine da Giacomo della porta c'era invece questo massiccio corpo di fabbrica quasi una fortezza
che Sisto quarto aveva fatto elevare su un edificio preesistente verso la fine del 4oc la cappella magna la cappella grande dei palazzi pontifici la cappella che dal suo nome si chiamerà Sistina da allora sede del conclave che elegge il papa di Roma quella domenica di 500 anni fa nella Sistina avviene qualcosa che cambia la storia dell'arte Michelangelo ha finito di dipingere la volta della Cappella ha smontato il ponteggio su cui ha lavorato per 4 anni e apre la porta al Papa Giulio i Entra con tutta la sua Corte cardinali e dignitari e i tanti artisti
pittori scultori e architetti che sono al lavoro in quegli anni Nei palazzi apostolici bravante e Raffaello tra i primi corrono gli sguardi dagli Udi ai profeti dalle sibille ai Putti dalla creazione di Adamo alla cacciata dall'eden dalle Vele alle lunette non è solo la bellezza e la perfezione a stupire di fronte a quegli accostamenti cromatici mai visti a quelle torsioni dei corpi tutti sentono di trovarsi di fronte a una novità assoluta da quel momento in poi la pittura non sarà più come prima sottolinea Giorgio Vasari nella sua vita di Michelangelo leggiamo questa pagina stupisca ora
ogni uomo che sa scorgere la bontà delle figure la perfezione degli scorti la stupendissima rotondità Dei Contorni che hanno in sé Grazia e sveltezza girati con quella proporzione che nei belli Gnudi si vede quest'opera È stata ed è veramente alla Lucerna dell'arte nostra ha tolto la benda che avevamo dinnanzi agli occhi lasciando tutti tra secola e muti conosciamo il giorno esatto in cui l'impresa ha inizio il 10 maggio 158 lo Annota Michelangelo stesso nel suo diario la cappella in cui entra quel giorno è così come l'aveva consacrata Sisto quarto ha un meraviglioso pavimento cosmatesco a
cerchi una bellissima transenna in marmo con festoni e Putti che reggono lo stemma papale opera di Mino da Fiesole ed è interamente affrescata Michelangelo conosce bene quegli affreschi che hanno fatto scuola e risalgono neppure a 30 anni prima le storie di Cristo a destra le storie di Mosè a sinistra al di sotto un finto tendaggio con lo stemma di Sisto Quarto al di sopra una serie di Pontefici disposti a coppie entro nicchie ai lati delle finestre sulla parete dell'altare dove vediamo il Giudizio Universale c'era un affresco del Perugino con l'assunzione della Vergine a cui la
cappella è dedicata anche la volta era affrescata con un cielo stellato di Lapislazzuli e oro agli Uffizi si conserva il disegno di mano del suo artefice il pittore Umbro Pier Matteo d'amelia per gli affreschi sulle due pareti Sisto quarto ha voluto i maggiori artisti del suo tempo e così la cappella È una straordinaria tre riquadri sono dipinti dal maggior artista Fiorentino dell'epoca Sandro Botticelli del Perugino è la consegna delle chiavi soggetto centrale di tutto il ciclo rappresentazione del primato di Pietro e quindi dei suoi successori i Pontefici romani e non manca Domenico Gaio con la
vocazione degli Apostoli Ghirlandaio che è stato il maestro di Michelangelo adolescente a Firenze Quindi Michelangelo vede i capolavori dei pittori della generazione precedente la sua riconosce i maestri in qualche caso come nel caso del Ghirlandaio studia il loro stile e poi e poi e poi si appresta a dipingere la volta Michelangelo nel 1508 era un giovane uomo di 33 anni che però si era già conquistato il palcoscenico d'Italia e d'Europa era l'artista già in quei giorni più [Musica] famoso qualche anno Prima aveva alzato nella piazza della segaria il David quello che oggi sta in Piazza
della Signoria in copia come tutti sanno e in originale sta nel museo dell'Accademia la prima statua moderna dice Giorgio Vasari La statua che ha superato una volta per tutte Fidia e policleto non ci sono più gli antichi dice Giorgio Vasari e queste cose il papa le sapeva bene Non solo ma il Papa aveva casa sua aveva nella Basilica di San Pietro l'altro grande capolavoro di Michelangelo giovane Michelangelo ha 24 anni niente meno nel 1499 aveva firmato la Pietà che ancora sta in San Pietro quindi certamente non aveva bisogno di speciali presentazioni Michelangelo agli occhi del
Papa era il numero uno potremmo dire sulla piazza artistica universale dopo il David non si ferma anzi i suoi impegni si moltiplicano lavora per Palazzo Vecchio sede del governo della Repubblica Fiorentina che gli ha chiesto di affrescare nel salone dei 500 la battaglia di Cascina A fronte della battaglia di Anghiari Leonard nell'inverno del 1505 Michelangelo è alle prese con il grande cartone purtroppo perduto per quaff fresco che non vedrà la luce rimangono alcuni disegni tra cui questo studio di nudo maschile a carboncino e penna che si conserva in casa Buona [Musica] Roti il corpo umano
in movimento è il tema ricorrente della sua arte fin da di corpi la battaglia dei Centauri sempre in casa Buon Roti che ha scolpito a 16 anni un motivo che non abbandonerà mai e che esibirà appieno nella Sistina lavora per la Repubblica Fiorentina e lavora per la chiesa con un progetto di 12 grandi statue marmoree degli Apostoli destinate al duomo ha cominciato a sbozzare il San Matteo che sta nella galleria dell'Accademia così e sarà il primo esemplare del suo non finito Dunque nel marzo del 1505 Michelangelo è a Firenze carico di lavoro ma un giorno
lascia la sua città e va a Roma quando arriva è molto più giovane di Come appare in questo ritratto che l'amico bugiardini gli farà nel 1520 abita in casa di Giuliano da Sangallo che ha 30 anni più di lui egli è amico e protettore è stato Sallo a fare suo nome a Giulio i Certo sotto Giulio II Roma diventa una grandissima capitale delle Arti ed aveva cominciato a trasformarle in una grande capitale delle Arti aveva cominciato già suo zio Sisto quarto che aveva lui per primo ha dato vita alla cappella Sistina l'aveva costruito e chiamato
grandi artisti da tutta Italia ad affrescare per capire che cosa è successo si può guardare per esempio quel magnifico affresco di Melozzo da Forlì che celebra la apertura al pubblico la reti la riapertura della biblioteca Vaticana fatta da Sisto quar Un affresco straordinario perché vediamo anzitutto l'ambientazione l'ambientazione di un Portico classicheggiante in cui viene rappresentato il papa in una sorta di ritratto dinastico non è un capo spirituale della chiesa bensì direi una sorta di Capo di uno Stato circondato dai suoi nipoti e viene rappresentato una dinastia una dinastia che è impegnata nella trasformazione di Roma
Sisto quarto fonda nuove chiese costruisce un nuovo ponte pontesisto che da lui prende il nome ancora lì e felicemente anche per facilitare il flusso dei Pellegrini nella misura in cui Roma torna a diventare una grande capitale bisogna tenere conto di questo che Sisto quarto venne elto Papa nel 1471 ancora pochi decenni prima Roma era una città semideserta i lupi popolavano il Vaticano è un cronista Romano definì Roma a metà del 4oc come una città abitata solo da vaccai questo ci dà il senso della trasformazione urbanistica culturale C Giulio i continuerà il rinnovamento urbanistico di Roma
sotto di lui saranno aperte due vie moderne lunghe e diritte sull'una e sull'altra sponda del Tevere Papa della Rovere sarà un Mecenate delle Arti e prima di tutto un grande politico al centro di quell'affare Giuliano della rov il futuro Giulio i contemporanei ricordano sempre un aspetto di uomo terribile di uomo dotato di una capacità di iniziativa un coraggio un'energia una vitalità una capacità di progettare il proprio futuro e di realizzare il proprio futuro con straordinaria energia Lodovica riosto lo presenterà come un Giove dicendo anche che era una persona che le cui indulgenze erano tutte destinate
al Dio della guerra a Marte l'arte della guerra sarà la sua vera vocazione e anche la sua straordinaria capacità di non scoraggiarsi mai di continuare fino in fondo in quello che sentiva il suo dovere per sé per la sua famiglia e per la chiesa di Dio siamo a marzo del 1505 è il momento dell'incontro fatale di Michelangelo con Giulio i che lo ha fatto venire da Firenze mandandogli un viatico di 100 Ducati perché vuole a tutti i costi che gli scolpiscono per 40 anni e che non sarà [Musica] compiuta Stiamo andando verso la cava del
Monte polvaccio nel cuore delle Alpi Apuane dove si trova il più pregiato marmo statuario È qui che viene Michelangelo con due servitori e una cavalcatura come ci informa Scanio coniv uno dei suoi biografi nel maggio del 1505 per scegliere i marmi del Monumento che gli ha chiesto Giulio i con il papa c'è stata una rapida Intesa sul progetto e si sono anche accordati subito sul compenso 10.000 Ducati d'oro di cui mille serviranno per l'acquisto dei Marmi ne occorre una gran quantità il progetto prevede una quarantina di statue a grandezza [Musica] naturale Michelangelo resta nelle Apuane
8 mesi fino a dicembre vuole non solo scegliere ma anche seguire personalmente l'estrazione dei [Musica] blocchi per mare e poi dalla foce del Tevere i suoi Marmi arrivano a Roma e vengono scaricati a Ripa Grande da lì in piazza San Pietro è in questo spazio allora del tutto diverso che sono sistemati i grandi blocchi estratti nella cava del polvaccio ce ne dà un'immagine molto bella a Scanio con divi una pagina in particolare ci dice qualcosa sul rapporto fra Michelangelo e il papa leggiamola la quantità dei Marmi era grande sì che distesi in sulla piazza davano
agli altri ammirazione e al Papa Letizia il quale tanti favori e così smisurati faceva michelagnolo che avendo egli cominciato a lavorare più e più volte l'andò fino a casa a trovare questi tanti e così Fatti favori furon cagione Sottolinea con come ben spesso nelle corti avviene da recargli invidia e dopo l'invidia persecuzioni infinite invidia Dunque è la spiegazione che si dà Michelangelo del volta faccia del Papa Perché a un certo punto Giulio i si rifiuta perfino di riceverlo non pensa più al suo monumento adesso ha un progetto che gli sta più a cuore rifare la
Basilica di San Pietro demolire quella esistente e costruirne una totalmente nuova è l'impresa più ambiziosa di un grande disegno affidare all'arte il compito di riaffermare il potere spirituale e temporale del papato Beh il senso della grandezza che Giulio II aveva di sé dei suoi compiti politici e dei suoi compiti istituzionali come pontefice di Santa Madre Chiesa lo portarono ad avere una straordinaria concezione anche per quello che riguarda la politica delle Arti insomma bisse in un momento particolarmente Fortunato Non a tutti i mecenat eschi Pontefici che succederà anno sarà possibile avere al proprio servizio Bramante Michelangelo
Raffaello tutti insieme ma quello che colpisce è la grandiosità complessiva dei suoi dei suoi progetti primo forse ad essere promosso che fu la ricostruzione della Basilica di San Pietro una si trattava di avere il coraggio di abbattere La Basilica Costantiniana L'Antica Basilica della sede sa Apostolorum delle sepolture dei Santi Pietro e Paolo di dar vita a un monumento che riportasse invece la classicità di Roma la cupola grande come quella del panteon e di più un luogo capace di ospitare la gigantesca sepoltura per sé che aveva designato aveva commissionato a Michelangelo la grandezza della chiesa per
Giulio II In altri termini coincide con la grandezza della propria celebrazione è Bramante a ricevere l'incarico di realizzare l'impresa a cui il papa vuole legare il suo nome la nuova Basilica di San Pietro un'impresa che richiede enormi risorse anche i 10.000 Ducati che il Papa ha destinato al suo monumento o la basilica o la tomba si tratta di un vero e proprio intrigo ai danni di Michelangelo secondo condivi sentite cosa scrive nella sua biografia Bramante architettore che dal Papa er amato con dir quel che ordinariamente dice il Volgo esser malaugurio in vita farsi la sepoltura
lo fece mutar di proposito stimolava Bramante oltre all'invidia il timore che aveva del giudicio di michelagnolo per cui cercò sempre di levarlo da Roma o almeno privarlo della grazia del Papa quando scopre che Giulio Secondo gli ha tagliato i fondi senza comunicarglielo personalmente e dopo essere stato più volte scacciato dalle guardie del Papa Michelangelo fugge da Roma a gran velocità su una carrozza postale raggiunge il territorio Fiorentino solo lì si sente al [Musica] sicuro alle 2 di notte è a Firenze ai cinque corrieri mandati dal Papa con l'incarico di convincerlo a tornare a Roma non
dà Neppure una risposta si confida invece con Giuliano da San Gallo in una lettera che porta la data del 2 maggio e il venerdì mattina io fui mandato fuori cioè cacciato via e quel tale che me ne mandò disse che mi conosceva ma che aveva tale commissione on Dio ne venni in gran disperazione Ma questo solo non fu cagione interamente della mia partita fu pure altra cosa la quale non voglio scrivere basta che ella mi Fe pensare se stavo a Roma che fosse fatta prima la sepoltura mia che quella del papa e Questa fu cagione
della mia partita improvvisa il giorno dopo la fuga di Michelangelo il 18 aprile 1506 il papa posa la prima pietra della nuova Basilica Vaticana si apre un cantiere che si chiuderà un secolo dopo a cui lavoreranno diversi architetti il progetto di Bramante sarà profondamente modificato Michelangelo è a Firenze e non intende più tornare a Roma riprende in mano il cartone per battaglia di Cascina e lo completa di riconciliarsi col pontefice non ha alcuna intenzione e resiste agli insistenti richiami del gonfaloniere della Repubblica Fiorentina Pier Soderini che lo convoca in palazzo vecchio per dirgli noi non
vogliamo per te far guerra col papa e metterlo stato nostro a risico Ma le pressioni per riportare l'artista a Roma sono tali e tante che Michelangelo alla fine [Musica] l'occasione si presenta il 21 novembre del 1506 quando il papa è a Bologna Giulio i è molto aspro con lui ma gli dà un grande incarico ritrarlo in una statua destinata alla facciata di San Petronio lui chiama da Firenze con degli ordini tassativi Chiama Angelo gli ordina di venire a Bologna e gli dice Adesso tu mi fai una statua da mettere lì ossia sul portale Maggiore della
chiesa comunale di Bologna non del Vescovo ma sulla chiesa che i bolognesi consideravano come un'estensione della piazza propria e lui voleva un Sigillo di proprietà e addirittura ha voluto una statua in bronzo cosa che Michelangelo detestava perché diceva che la scultura vuol dire togliere ciò che è in più e quindi invece fare l'operazione inversa ossia aggiungere terra e e fango era una cosa che non si si sporcava anche le mani Insomma però il papa era il Papa e lui gli chiede dice ma grande quanto e lui gli dice vedi San Petronio la statua di San
Petronio io la voglio la mia grande tre volte tanto ha avuto una vita breve quella statua di Michelangelo ha trovato la sua fine qui nel castello di Ferrara portata a termine nel 15 fu abbattuta in una notte del 1511 durante una sommossa antipapale il rottame di bronzo venne ceduto ad Alfonso d'Este per farne una colubrina che chiamò Non a caso Giulia la vendette ai lanzichenecchi che l' usarono nel sacco di Roma all'assedio di Castel Sant'Angelo Rifugio del pontefice ma torniamo alla nostra storia nell'aprile del 150508 avviene l' incontro decisivo fra Michelangelo e Giulio i che
gli chiede di affrescare la Sistina ancora una volta secondo i biografi dell'artista Fiorentino c'è di mezzo Bramante sentite cosa scrive Giorgio vassari ritrarlo dalla scoltura ove lo vedeva perfetto e metterlo in disperazione per non aver sperimento nei colori affresco all'origine della commissione Dunque ci sarebbe questo insidioso proposito secondo il Vasari ma anche secondo il condivi così c'è stata tramandata la storia ma le cose sono andate veramente così [Musica] un documento che si conserva nella Biblioteca Apostolica Vaticana chiarisce molti aspetti della vicenda è la lettera di un amico fiorentino di Michelangelo Piero di Jacopo Rosselli carpentiere
e capomastro un professionista molto affermato a Roma In quegli anni e così bene introdotto da essere ammesso all'appartamento del Papa nella lettera datata 10 maggio 1506 quindi meno di un mese dopo la fuga da Roma Rosselli racconta di un dopocena di qualche giorno prima sabato sera scrive nel palazzo apostolico quella sera riferisce Rosselli il papa annuncia che l'indomani Giuliano da Sangallo andrà a Firenze e rener riporterà Michelangelo a Roma interviene Bramante sostenendo che è del tutto inutile in quanto Michelangelo non ha nessuna voglia di attendere alla cappella cioè di affrescare la Sistina e che glielo
ha detto più e più volte e aggiunge con una punta di perfidia Io credo che non gli basti l'animo che non se la senta Perché non è pratico di pittura e soprattutto di figure alte in scorcio che è altra cosa che dipingere a terra quando il Papa risponde se non viene mi fa torto io credo che tornerà è allora che Rosselli interviene in difesa di Michelangelo non date retta Bramante dice per il semplice fatto che non parlò mai con Michelangelo e conclude se non è vero quello che vi dico Voglio che mi Mozzi il capo
la lettera ci conferma la profonda ostilità di amante ma ci rivela che non è stato lui a suggerire il nome di Michelangelo per la volta della Sistina come scrivono Vasari e condivi è stato il papa in persona a pensarci già nel 1506 quindi nel pieno dello scontro con l'artista In ogni caso L'incontro dell'aprile 1508 è quello decisivo Michelangelo accetta la sfida affresch la volta della Sistina In compenso riceverà come ricorda con divi Ducati 3 ne dovette spendere in colori intorno a 20 o [Musica] [Applauso] [Musica] 25 Il 10 maggio 1508 Michelangelo comincia il lavoro Il
giorno dopo ingaggia il maestro di murare Piero Rosselli il capomastro che aveva reagito alle insinuazioni di Bramante davanti al Papa è lui che dovrà spicconato e preparare la superficie della volta per l'affresco [Musica] agli aiuti Michelangelo ha già pensato prima di entrare in Sistina ce lo dice un documento dell'aprile 1508 di suo pugno conservato in casa Buonarroti un foglio su cui scrive di Garzoni della pittura che sanno a far venire da Fiorenza e che riceveranno 20 Ducati d'oro ciascuno tra i cinque C'è un amico di lunga data Francesco granacci pittore ben noto e stimato è
a lui che Michelangelo ha chiesto di fare la squadra e il 31 marzo granacci scrive da Firenze a Domino michelagnolo di Ludovico Buonarroti scultore in Roma nella lettera troviamo i nomi degli altri quattro Garzoni della pittura Giuliano Jacopo agnolo Bastiano tutti specialisti dell'affresco uno di loro è grande amico e coetaneo di Michelangelo Giuliano bugiardini insieme si sono formati nella Bottega del Ghirlandaio ma il rapporto con gli aiuti malgrado l'amicizia sarà tormentato è a oltre 20 m la prima cosa da fare Dunque è il ponteggio e su questo Michelangelo si scontra con Bramante che da architetto
del Papa sovrintende ai palazzi Vaticani Bramante aveva fatto una proposta cioè un ponteggio sospeso a delle corde che passavano attraverso la volta tanto che Michelangelo dice poi dopo quando lei buchi Ah dice Quelli si chiudono dopo va bene e quello che non è è chiaro è se l'abbia realizzato e Michelangelo glielo ha fatto togliere o non lo abbia realizzato Una cosa è certa che le corde erano state comprate perché poi sono state regalate al pontarolo il quale ci ha fatto La dote per la figlia Quindi o usate o non usate la quantità di corde era
notevole e Michelangelo invece fa un ponte di legno evidentemente che a suo dire più si caricava e più rimaneva solido Comunque si è andata la storia del ponteggio sappiamo che il 10 giugno 1508 i lavori sono in pieno svolgimento e lo sappiamo Dal diario del cerimoniere Pontificio Paris de grassis quel giorno Annota che I Vespri nella cappella sono iniziati in ritardo a causa dei lavori maximis pulver evidentemente Rosselli volta col cielo stellato le funzioni religiose compresa la messa quotidiana Nella Sistina non saranno mai interrotte nei 4 anni della decorazione della volta il 27 luglio Rosselli
rilascia a Michelangelo unultima ricevuta per i suoi lavori nella Sistina 30 Ducati d'oro ha finito il suo lavoro ha rimosso l'affresco esistente ha rifinito il supporto murario ha steso l'ar rcci la volta è pronta per essere affrescata [Musica] Ma che cosa deve raffigurare Michelangelo il papa gli ha chiesto di dipingere in grande formato lungo i quattro lati i 12 apostoli con un Ornato geometrico al centro Michelangelo ci pensa a 1000 m quad a disposizione e dovrebbe fare solo 12 figure in una lettera un amico Romano scritta alcuni anni dopo ricorda le sue perplessità e il
disegno primo di detta opera furono 12 apostoli nelle lunette il resto un certo partimento ripieno d' ornamenti come Susa di poi cominciata detta opera diss al Papa come facendovi gli apostoli soli Mi pareva che riuscisse cosa povera Allora mi dette nuova commissione che io facessi ciò che io [Applauso] volevo il nuovo progetto prende corpo giorno dopo giorno Michelangelo parte dalla griglia dall'intelletto uno spazio architettonico segnato dalle cornici delle vele dei Pennacchi delle lunette poi passa alle storie da rappresentare e i 1000 m quadri che dovevano ospitare i 12 apostoli diventano una volta popolata da circa
300 [Musica] figure Ma cosa raccontano le storie della volta della Sistina come concepisce Michelangelo la volta della Cappella Immagina una struttura architettonica un vero e proprio sfondato prospettico all'interno del quale al centro colloca nove scene del Genesi sono le origini del mondo le origini dell'uomo la creazione della donna il diluvio universale l'ingresso del Peccato nella storia dell'uomo quindi l'ebbrezza di Noè eccetera [Musica] però non ci sono solo i riquadri del Genesi nella volta della Sistina C'è anche tutto quello che vedete [Musica] ci sono per esempio queste grandiose figure fuori scala potremmo dire i grandi veggenti
cioè quelli che dagli abissi dei secoli hanno prefigurato il Cristo che verrà che hanno anticipato la storia della salvezza i veggenti sono le Sibille della tradizione classica la Sibilla Cumana la Sibilla Libica la Sibilla delfica la persica e i profeti dell'Antico Testamento Daniele Geremia Isaia Ezechiele [Musica] e poi gli antenati di Cristo le 48 generazioni che precedono la venuta di Cristo sulla Terra proprio come le descrive il Vangelo di Matteo e sono le figure di uomini e di donne che stanno nella parte immediatamente successiva le figure dei grandi veggenti profeti e le sibille [Musica] e
poi nei Pennacchi ci sono episodi dell'intervento di Dio nella storia del Popolo eletto del popolo di Israel Dio non abbandona il suo popolo nonostante il peccato ma è presente nella sua storia è presente quando David abbatte Il gigante Golia per esempio è presente quando Giuditta capita il malvagio Oloferne è presente quando Mosè alza nel deserto il serpente di bronzo e con questo ferma la peste che stava distruggendo il popolo dell'esodo [Musica] Ecco ancora l'episodio della punizione di Aman Aman era un malvagio ministro che detestava gli ebrei li voleva sterminare e deportare Ma sarà lui a
finire [Musica] Crocifisso voi Vedete bene che le scene del Genesi sono affiancate da una cornice di bellissimi corpi totalmente [Musica] nudi onde l'aff fantasia che l'arte mi fece Idolo e monarca conosco ben comera der ror carca questo scrive Michelangelo bonaroti in un sonetto della vecchiaia E qual era l'affettuosa fantasia che che abitava i pensieri di Michelangelo che era il suo idolo altro non era che il corpo virile nudo è questo il vocabolo stilistico che lui usa e che accarezza con più intelligenza e con più passione e la prima rappresentazione pittorica di questa glorificazione del nudo
maschile lo troviamo proprio qui nella volta della Sistina in questi giovani atleti che si fronteggiano e che occupano gli angoli delle scene del Genesi Questa è la vela di ozias Michelangelo ci mette due giorni a dipingerla come risulta nel Grafico delle giornate di lavoro una sorta di radiografia della Volta redatta da Gianluigi colalucci il restauratore della Sistina colalucci conosce tutti i segreti degli affreschi di Michelangelo i segni Verdi sono le giornate di lavoro perché l'affresco si fa in giornate di lavoro appunto per poter lavorare sempre sull'intonaco fresco poi ci sono delle frecce che indicano quale
delle giornate sta sopra e quale sta sotto a ogni giornata viene dato un numero a secondo di come la cronologia e quindi alla fine il numero più alto sta a significare la quantità di giornate di una scena dell'altra [Musica] dell'altra fare la scena più famosa di tutto il [Musica] ciclo le storie bibliche si svolgono dalla parete dell'altare così come le stiamo vedendo ma Michelangelo ha proceduto al contrario cioè dalla parte dell'ingresso sappiamo esattamente da dove ha inizio l'affresco della volta scena del diluvio universale ci vorranno 28 giornate per portarlo a termine Michelangelo qui lavora con
i suoi cinque aiuti interviene personalmente su alcune figure di certo sul vecchio che Trascina il figlio morto ma la maggior parte del lavoro lo fanno i collaboratori anche se in totale subordinazione perché il controllo del maestro è minuzioso lui quando comincia a lavorare al diluvio universale non gli funzionava bene né l'intonaco e non funzionavano questi lavoranti Tant'è vero che leggendo l'ordine delle giornate si scopre che il gruppo che sta alla destra immediatamente viene concluso È un gruppo che lui lascia Evidentemente era stato dipinto abbastanza bene nei limiti del possibili di quel momento Evidentemente per per
cui non lo distrugge mentre probabilmente distrugge tutto il resto della scena e la riprende con una tecnica che è quella che poi ha usato per tutto il resto della volta Quindi io credo che lui a quel punto si renda conto che non può fare a meno di mettersi a lavorare cioè non può preparare i disegni e dargli agli aiutanti e e a quel punto si mette si mette a lavorare ma per mettersi a lavorare Michelangelo deve superare una crisi lo raccontano sia con divi che Vasari Michelangelo È disperato non vuole più continuare anzi pensa di
cogliere l'occasione per liberarsi da quell'impegno stimando michelagnolo che questa scusa gli dovesse bastare a fuggire Un tal carico scrive con divi se ne andò dal papa e gli disse Io ho pur detto a Vostra Santità che questa non è mia arte ciò che io ho fatto è guasto e se non credete mandate a vedere mandò il Papa il Sangallo prosegue con divi il quale ciò vedendo conobbe che gli aveva data la calcina troppo accosa e per questo calando l'umore faceva quell'effetto avvisato n Michelangelo fece che seguitò ne gli valse Scusa bisogna tenere conto che Michelangelo
ha addirittura usato un intonaco che si usa a Roma in edilizia e cioè calce e pozzolana dappertutto viene usata la sabbia che è più adatta per gli affreschi però è più debole e allora lui ha Invece qui ha usato questa pozzolana che è più difficile da usare in affresco perché è molto avida di acqua e quindi lui ha dovuto anche cambiare le proporzioni tra calce e pozzolana per renderla un po' più morbida questa questa Malta però ha usato una Malta che si è rivelata poi fortissima Tant'è vero che nonostante le infiltrazioni d'acqua questa non ha
subito quasi nessun [Musica] danno Ma come si svolgeva fisicamente il lavoro di Michelangelo la luce era quella che filtrava dalle finestre rinforzata appena dalle candele ma era la tensione psicologica a pesare di più lo rivelano le sue lettere di quel periodo nel gennaio 1509 scrive al padre Carissimo Padre e il lavoro mio non va in anzi in modo che a me ne paia meritare Questa è la difficoltà e ancor non esser la pittura mia professione e pur perdo il tempo mio senza frutto ID Dio mi aiuti tre mesi dopo scriverà di nuovo padre carissimo io
a lavorare quanto posso mi sto qua malcontento e non troppo ben sano e con gran fatica senza governo e senza danari pure ho buona speranza che Dio mi aiuterà e a novembre confida al fratello io sto qua in grande affanno e con grandissima fatica di corpo e non ho amici di nessuna sorte e non ne [Musica] voglio si lamenta Michelangelo ma è tutto concentrato sull'impresa e da quella riceve soddisfazione come scrive Vasari acceso ogni di di più dal desiderio di fare non sentiva fatica né curava disagio al punto che riesce anche a sorridere della sua
fatica a Firenze in casa Buona Roti c'è un foglio con lo schizzo di una figura d'uomo ritto in piedi nell'atto di dipingere in alto accanto al disegno c'è un sonetto in cui Michelangelo così si descrive al lavoro sui ponteggi della Sistina Il ventre rattrappito sotto il mento la nuca riversa sulla schiena il pennello che sgoccioli incrosta la faccia di macchie e i Lombi entrati nella pancia e f del Cool per tra peso groppa e i passi senza gli occhi muovo invano perare in equilibrio deve spingere indietro il sedere e non vede dove mette i piedi
e così conclude rivolta allamico Giovanni cui dedica il sonetto la mia pittura morta difendi ormai Giovanni e il mio onore non sendo il Loco Bon Né io pittore fatica in effetti è grossa lui aveva 32-33 anni quindi era un uomo forte giovane se lo poteva permettere Perché lavorare al centro della volta è veramente un problema e noi abbiamo visto anche lavorando nel restauro che non si può fare niente da distesi bisogna per forza stare in piedi e quindi in piedi addirittura si rischia di perdere l'orientamento lavorando [Musica] così Michelangelo affronta ora il riquadro del Peccato
Originale e da qui tutto cambia le figure si fanno più grandi e l'esecuzione più veloce scena della cacciata dall'eden ha richiesto solo qu giornate di lavoro per l'ebbrezza di Noè ce ne aveva messe [Musica] 14 sono quasi 2 anni che Michelangelo lavora nella Sistina 6-8 ore di giorno sul ponte a dipingere ma prima dell'affresco e fuori dal ponte c'è il lavoro preparatorio per ogni figura c'è da fare un cartone dettagliatissimo a grandezza naturale che serve da guida e prima del cartone c'è il disegno centinaia di disegni bozzetti schizzi appunti di idee ne sono rimasti pochi
un centinaio più o meno dispersi in vari Musei in Europa e negli Stati Uniti Quelli che stiamo vedendo sono conservati in casa Buon Roti [Musica] siamo all'estate del 1510 la pittura Michelangelo è arrivato là dove arrivava il ponteggio adesso dovrebbe smontarlo e rimontarlo Nella seconda metà della Cappella Ma le sue aspettative andranno deluse lo aspetta un anno di pausa forzata Giulio i se ne andato a Bologna e ha lasciato Michelangelo senza istruzioni né mezzi per proseguire Michelangelo giustamente si preoccupava della Sistina mentre Giulio i doveva preoccuparsi di altri problemi forse più impellenti in quel momento
per lui vale a dire conflitto con il re di Francia che si sta facendo sempre più aspro la minaccia che l'esercito francese fa pesare su Bologna dallo riconquistata solo pochi anni prima allora il pontefice deve lasciare Roma recarsi a Bologna andare a conquistare la fortezza della Mirandola Nonostante sia malato sotto una nevicata si fa trascinare di peso in cima a una scala Pioli per mettere i suoi piedi in cima alla rocca della Mirandola che è una fondamentale eh Fortezza militare e nonostante tutto i francesi riusciranno a riconquistare Bologna dovrà tornarsene indietro ma quello che è
fantastico Insomma che rivela ancora una volta Il temperamento di questo straordinario personaggio è il fatto per esempio quando parte per l'assedio della Mirandola dice a qualcuno dei suoi collaboratori vedrò se ho i [ __ ] grossi come li ha il re di Franza e parte per questa malato per questa impresa militare e poi dovrà tornarsene a Roma sfidato anche sul terreno spirituale da re di Francia era in dubbio in quel momento l'autonomia la libertà l'indipendenza della chiesa era quella più importante che non gli affreschi che dovevano celebrarla è il giorno di Ferragosto del 1511 Festa
dell'Assunta e proprio quel giorno succede ciò che Michelangelo aspettava da un [Musica] anno Giulio i è tornato a Roma e il suo cerimoniere Annota nel diario il Papa si recò nella Sistina a vedere le nuove pitture da poco scoperte il primo ottobre il ponteggio viene rimontato nell'altra metà della Cappella e il lavoro riprende dalla creazione di Adamo adesso Michelangelo Adotta un sistema diverso ha preso tanta sicurezza nell'a affrescare che abbandona la tecnica tradizionale dello spolvero e adotta quella che i tecnici chiamano l'incisione indiretta è un metodo non solo più veloce ma soprattutto più libero e
creativo viene fatto il disegno viene appoggiato all'intonaco poi con una punta di di Bosso di avorio viene ripassato per grandi linee questo segno rimane inciso nell'intonaco fresco quando si leva il cartone c'è c'è soltanto questa incisione e lì il pittore deve lavorare di più e metterci del suo perché quella è soltanto una traccia [Musica] gli ultimi mesi sono frenetici Michelangelo procede spedito ma è assediato dal papa che gli mette fretta e un giorno lo convoca per chiedergli quando avrebbe finito quando io avrò [Musica] infuria sono io che devo essere soddisfatto a veder finito il lavoro
Quando voglio e gli conchiuse che se non la finiva presto lo farebbe buttar giù da quel palco a raccontare l'episodio sono sia Vasari che condivi il 24 luglio 1512 Michelangelo scrive al fratello non ho tempo da rispondere alla tua perché è notte e ancora quando iio avessi tempo non ti posso rispondere resoluto per insino che non vedo la fine delle cose mie di qua io stento più che uomo che fossi mai malsano e con grandissima fatica eppure ho pazienza per venire al fine desiderato al fine desiderato arriverà di lì a poco a fine ottobre in
un anno ha fatto tutta la seconda metà della volta a settembre scrive di nuovo al fratello io vi avviso che non ho un grosso e sono si può dire scalzo e gnudo e non posso avere il mio resto se io non ho finito l'opera e patisco grandissimi disagi e fatiche ma all'inizio di ottobre può annunciare al padre io ho finita la cappella che dipingevo il papa resta sai ben soddisfatto smonta il palco e il 31 ottobre apre la Sistina a Giulio II e al suo seguito quel giorno il cerimoniere Annota odie primum capella nostra pingi
finita aperta [Musica] est [Musica] qualche mese dopo a febbraio del 1513 Giulio i muore Michelangelo tornerà nella Sistina 25 anni dopo per dipingere il Giudizio Universale Ma questa è un'altra storia [Musica] P es Spirit [Musica] i [Musica] [Musica] S G