EUGENIO MONTALE - vita, opere e poetica

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Prof. Daniele Coluzzi
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eugenio montale sembra che oggi la critica sia abbastanza d'accordo su di lui è il poeta più grande del secolo passato premio nobel per la letteratura nel 75 ha accolto il senso più profondo della crisi dell'uomo del novecento ha saputo raccontarlo in modo nuovo in modo personale come ha saputo raccontare la crisi della modernità e la bruttezza e le storture della società dei consumi vediamo chi è un genio montale è genovese nasce nel 1896 da una famiglia piuttosto agiata pensate che da giovane la letteratura non sembra essere la sua vocazione principale renderli diploma di ragioniere si
dalla musica al canto e in questo sembra fosse anche molto dotato partecipa anche alla prima guerra mondiale come sottotenente molti poeti avevano partecipato a questa guerra ricordiamo che negli stessi anni combattono anche ungaretti e d'annunzio per esempio e le sue prime poesie sono successive alla guerra nel 1922 pubblica sul primo tempo una rivista molto importante dell'epoca dei suoi componimenti la prima vera e propria raccolta poetica esce invece qualche anno dopo nel 1925 a torino e ossi di seppia ne parleremo però più avanti importante è sottolineare intanto che la raccolta viene pubblicata presso le edizioni di
piero gobetti noto antifascista italiano e montali è vicino a queste posizioni e sempre nel 25 firma il manifesto degli intellettuali antifascisti di benedetto croce un documento che esprimeva il senso nei confronti dell'esperienza della dittatura e montale quindi a differenza di altri autori come per esempio d'annunzio ungaretti pirandello non condivide esperienza del fascismo e non firma il manifesto degli intellettuali fascisti come avevano invece fatto loro e ma si schiera dichiaratamente e contro questa esperienza la sua mancata adesione al fascismo lo porterà a vivere in modo abbastanza appartato durante il ventennio ma avrà a volte anche ripercussioni
pratiche sulla sua carriera più avanti ad esempio nel 1938 verrà rimosso dal prestigioso incarico di direttore del gabinetto letterario ps firenze che aveva ricoperto dal 29 e montale si era trasferito infatti a firenze nel 1927 per la seconda raccolta poetica le occasioni pubblicata da einaudi dobbiamo aspettare il 1939 quindi quasi quindici anni dopo ossi di seppia durante questi anni l'esperienza di firenze lo aveva cambiato e infatti vedremo che questa raccolta poetica è diversa dalla precedente segna un'evoluzione importante nella sua poetica intanto scoppia la seconda guerra mondiale montale e dopo la caduta del fascismo si iscrive
al partito d'azione partecipa al comitato di liberazione nazionale della toscana eppure l'impegno politico ma direi in generale ventura smo politico successivo alla guerra si esaurisce ben presto e montale rimane deluso dall evoluzione della politica italiana che si divide in quei due grandi blocchi che riproducono poi gli schieramenti della guerra fredda più generale democrazia cristiana da una parte è partito comunista dall'altra di questi anni però da segnalare è il suo lavoro nel mondo del giornalismo e diventa redattore nel 1948 del corriere della sera sul quale scrive principalmente di cultura montale infatti non va ha riguardato solo
come un poeta fu anche giornalista traduttore critico letterario ricordiamo che anni era stato lui a scrivere un omaggio a italo svevo che aveva finalmente portato all'attenzione di tutti la figura di svevo che fino a quel momento in pochi avevano considerato per tornare alla poesia invece la terza raccolta poetica del 56 pubblicata da neri pozza si chiama la bufera che altro quella successiva sarà satura del 1971 pubblicata da mondadori altre pubblicazioni sono poi diario del 71 del 72 o il quaderno di 4 anni per esempio il suo nome comunque ormai ha riconosciuto in tutta italia e
anche fuori e nel 1967 riceve un grande riconoscimento viene nominato senatore a vita nel 75 poi vince addirittura il premio nobel per la letteratura pronunciando il famoso discorso è ancora possibile la poesia muore a milano nel 1981 ora parliamo delle opere cerchiamo di capire perché sono così importanti e anche così belle perché ricordiamo che stiamo sempre parlando di arte quindi alla base di tutti i discorsi che facciamo c'è sempre la bellezza eppure il termine bellezza va contestualizzato se parliamo di montale che va capito perché montare un parla di cose propriamente belle anzi la sua prima
raccolta si chiama posti di seppia e già il titolo rimanda un'immagine tutt'altro che bella l'osso di seppia e la carcassa il residuo calcareo dei molluschi depositato dal mare sulla riva escluso quindi dalla natura e dalla vita stessa è un'immagine alida è un oggetto consumato dalla vita disseccato soprattutto è un oggetto essenziale in effetti questo osso vuole rappresentare la stessa poesia di montare che non attinge al sublime al bello cercando ornamenti e succosità mi viene in mente al contrario la poesia di d'annunzio per esempio così sensuale così musicale ecco la poesia di montale invece sfoglia secca
e allo stesso tempo essenziale l'ha fatta di realtà e di materia l'osso di seppia infatti è un oggetto rappresentato in tutta la sua materialità e allora ecco che possiamo già capire che la poesia di montale è una poesia degli oggetti come è stata definita al centro di tutto ci sono gli oggetti della vita reale delle cose sono cose spesso inaridite povere dei tuoi a squallide dimesse che devono restituire il senso di aridità dell'esistenza tendono l'impoetico cioè sono il contrario di quello che noi ci aspetteremmo dal linguaggio poetico dalla poesia stessa sono ad esempio io dico
strozzato di un fiume l'incarto ciacci della foglia un cavallo stramazzato per citarlo oggetti insomma che montale incontra lungo il cammino della vita e questi oggetti comunicano il senso del male dell'esistenza non a caso in una sua poesia dice spesso il male di vivere ho incontrato perché lo incontra davvero negli oggetti che descrive una presenza vera e propria non è un'idea un concetto possiamo parlare in questi casi di correlativo oggettivo ricollegandoci alla poetica di un altro grande poeta però inglese elliot che tra l'altro montale conosceva e gli oggetti reali in questi casi è equivalgono concetti astratti
o una condizione interiore del soggetto del poeta stesso il poeta racconta quasi come se stesse scrivendo in prosa il dolore della vita umana attraverso gli oggetti che vede il poeta quindi con montale rinuncia quindi ad avere quel ruolo che aveva ad esempio per ungaretti che lo considerava una sorta di sacerdote che faceva riemergere significati profondi dietro le parole non chiederci la parola dice invece montale i poeti non hanno la capacità di svelare il senso della vita attraverso le parole non hanno la formula magica e c'è un grande pessimismo quindi nella poesia di montale che affonda
le radici sicuramente il leopardi un poeta che apprezzava molto in entrambi c'è la consapevolezza di dover accettare la sofferenza umana di tutto il cosmo in modo storico è logico e vedete che facciamo tanti collegamenti in effetti montali hanno studiato così in relazione è in contrasto con tanti altri poeti della nostra letteratura perché nei suoi versi ti porta esperienze anche tanto lontane tra loro ma le fonde poi in modo originale dei suoi versi ritroviamo leopardi ma anche d'annunzio troviamo i simbolisti francesi ma anche dante con il quale tra l'altro spesso dalla critica è stato confrontato proprio
per questa capacità di immergersi nel reale con un atteggiamento narrativo e se vogliamo scomodare d'armi di solito usati per dante plurilinguista tuttavia se dante trovava un modo per cogliere nella realtà i segni del divino di dio per montare la realtà resta inconoscibile resta di fondo un mistero che nessuno nemmeno il poeta può svelare il secondo montale come è stato definito quello della raccolta le occasioni continua a lavorare sulla poetica degli oggetti e sul correlativo oggettivo e anzi questo viene portato alle estreme conseguenze le occasioni una raccolta più difficile a volte il linguaggio si fa oscuro
proprio difficile da decifrare perché perché rispetto a ossi di seppia innalza lo stile il registro linguistico e questo perché le occasioni sono del periodo in cui a firenze montare entrato in contatto col gruppo di intellettuali che ruotano attorno alla rivista solaria e si convince quindi come loro che forse nella cultura umanistica nella poesia nella letteratura ci sia un ultimo baluardo l'ultima forma di resistenza la barbaria dei suoi tempi e questa concezione un po elitaria un pari sto grafica della cultura lo porta quindi a complicare necessariamente il linguaggio attenzione però che quando parlo di linguaggio complesso
scuro non dobbiamo confondere la sua esperienza con quella dell'ermetismo è vero che nel frattempo l'ermetismo si era diffuso proprio a firenze si era sviluppato proprio lì negli stessi anni e ma montale più volte dichiarerà di essere distante da quelle tendenze nelle occasioni poi compare una figura molto importante una sorta di moderna donna angelo una nuova a beatrice dantesca in qualche modo equo piccola parentesi nella vita le donne di montale furono tante ricordiamo velocemente le figure di arletta cioè hanno degli uberti che è frequentata giovane paola nicoli o ancora il ma brandeis che lui chiama patrizia
alla quale dedicò proprio le occasioni e con la quale ebbe anche una storia è una storia che ebbe proprio mentre invece era sposato conclusiva tanzi la famosissima voglia di montare la famosissima mosca come la chiamava delle sue poesie per via degli occhiali spessi che portava ne riparleremo più avanti ci sarà anche colpe cioè la giovane poetessa maria luisa spaziani insomma le donne furono tante e soprattutto dalle occasioni in poi comincia a presentarle nelle poesie a volte come donne salvifiche che riescono indicare una via di salvezza al poeta ad essere quasi delle chiaroveggenti come clizia altre
volte vengono presentate come anche i modelli la stessa mosca la moglie è un anti beatrice spesso tutta immersa com'è è una realtà esclusivamente quotidiana fatta di piccole cose andando avanti con le pubblicazioni dopo la bufera altro c'è un grande silenzio che verrà interrotto soltanto 171 con la pubblicazione di satura questa raccolta contiene due sezioni molto famose ksenia 1 e ksenia due componimenti dedicati proprio alla moglie mosca che nel frattempo nel 1963 era morta e qui c'è la famosissima e struggente poesia o sceso dandoti il braccio almeno un milione di scale forse la più famosa di
montale in cui parla proprio del dolore per la mancanza della moglie ad ora in generale la raccolta in cui montale accentua il suo pessimismo e lo estende alla società dei consumi insomma erano cambiati i tempi gli anni 60 70 l'avevano portata a riflettere sul fatto che la rincorsa benessere aveva poi prodotto massificazione omologazione ed è dura la condanna di montale nei confronti di questa nuova società del trionfo della spazzatura come la definisce lui perché porta una perdita definitiva dell'identità personale per appartenere a una massa informe che ognuno è uguale all'altro insomma montale non è stato
solo un grande poeta anche un intellettuale che ha detto la sua su tutti gli aspetti della realtà a quelli sociali e quelli più intimi e forse non è un poeta molto semplice da capire eppure il paradosso grande di montale che poi le sue poesie sono estremamente comprensibili questo forse perché riesce a toccare delle tematiche esistenziali che riguardano tutti noi chiaramente questo era ho riassunto molto rapido dell'autore non pretende di essere esaustivo voleva soltanto inquadrarlo anche perché montale un poeta molto studiato e quindi tante altre cose andrebbero dette tuttavia ricordiamoci sempre che al di là delle
letture critiche e dei manuali per apprezzare davvero questi autori dovremmo forse chiacchiare un po meno e dedicarci un po di più a quello che hanno scritto ai loro testi alle loro poesie basta leggere per esempio qualche poesia da mossi di seppia per renderci poi conto alla fine la grandezza di questo scrittore [Musica]
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