Alessandro Barbero - (Speciale) Dante, Alighieri Durante

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Alessandro Barbero Fan Channel
Il suo vero nome era Durante Alagherii de Alagheriis; “Dante” era l'abbrevazione del nome. Fu il poe...
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[Musica] [Musica] benvenuti oggi abbiamo l'ambizione di riportarvi indietro nel tempo di ben sette secoli e quella ancora più grande di raccontarvi la vita dell'uomo è universalmente riconosciuto come il padre della letteratura italiana e non solo come l'autore di un capolavoro che ancora oggi dopo tanto tempo hai studiato sviscerato discusso nelle università di tutto il mondo e che è fonte di ispirazione per artisti musicisti attori oggi vi raccontiamo la vita di dante alighieri o meglio di durante degli alighieri detto dante [Musica] per raccontare la vita di dante ovviamente ci vogliono delle informazioni e quelle informazioni possono
arrivare soltanto dalla sua bocca dice mai pieno di libri che raccontano la vita di dante si ma tutte si basano sulle informazioni che i suoi contemporanei ci hanno trasmesso quello che non ci hanno detto loro noi non lo sappiamo e non lo sapremo mai sono quelle che noi storici chiamiamo in gergo le fonti una fonte e qualunque cosa che si sia stata trasmessa dall epoca che vogliamo ricostruire anche gli oggetti sono fonti un fiorino d'oro o una torre di firenze sono fonti naturalmente ma è chiaro che per ricostruire la vita di dante le fonti più
importanti sono quelle scritte sono di tanti tipi ci sono i documenti conservati negli archivi 1 chiama il notaio per stipulare un contratto di matrimonio oppure c'è il verbale di un consiglio in cui dante si è alzato a parlare poi ci sono le cronache e quello che succede quando una persona dell'epoca nella tranquillità del suo studio si mette a scrivere per tramandare ai posteri cioè a noi la sua memoria e la sua interpretazione delle cose che sono accadute alla sua epoca e poi ci sono le vite di dante le prime voglio dire perché già i suoi
contemporanei avevano capito benissimo di aver conosciuto un uomo eccezionale che avrebbe continuato a suscitare interesse nei secoli e quindi si son messi a scrivere la sua giunta quindi noi abbiamo una collezione di testimoni gente vissuta all'epoca di dante o poco dopo che ci ha trasmesso le notizie che noi possediamo su di lui e questi testimoni noi qui in televisione ci siamo permessi di farle interpretare da un cast di attori queste due sono giovanni e filippo villani zio e nipote giovanni villani è forse il più grande cronista fiorentino dell'epoca e nipote filippo è già un uomo
di un'altra generazione appartiene già a quei circoli di umanisti che guardavano un po dall'alto in basso i vecchi tempi medievali dello zio giovanni e di dante alighieri questo invece lo conoscete tutti perché giovanni boccaccio l'autore del decameron che però non è soltanto un grande scrittore è un prete fra le altre cose anche se pochi lo ricordano ma è anche uno dei primi grandi studiosi di dante e boccaccio il comune di firenze ha dato a un certo punto l'incarico di fare lezione in pubblico sulla divina commedia e boccaccio è l'autore di una delle prime vite di
danti questo invece leonardo bruni è un uomo vissuto un po più tardi in pieno 400 un umanista cancelliere della repubblica fiorentina in quanto cancelliere apriva i cassetti segreti conosceva un sacco di documenti ha visto delle lettere di dante scritte di suo pugno che noi daremmo chissà cosa per averle ma non li abbiamo più in questo signore invece torniamo indietro nel tempo non è molto conosciuto anzi lo conosciamo soltanto a noi specialisti è un notaio un notaio di prato jacopo di pandolfino e questo e dino compagni l'altro grande cronista fiorentino dell'epoca coetaneo di dante e suo
compagno di partito che dopo la sconfitta disastrosa che a dante costa l'esilio ea lui dino compagni costa alla fine della carriera politica si ritira a casa a raccontare la sua versione degli avvenimenti drammatici della firenze dell'epoca io vidi già cavalier model campo quella fu la prima volta quando ai miei occhi a parte che si sente loro anche dante ha scritto tante cose che a noi servono per ricostruire la sua vita però in questo caso non ce la siamo sentita di fare impersonare dante da un attore abbiamo preferito affidare le sue parole alle voci collettive di
tanti appassionati lo devo rifare da capo ma faccio l'ultima [Musica] bene e ora di cominciare il nostro racconto e lo faremo nel modo più ufficiale è possibile quello anagrafico proviamo quindi a compilare la carta d'identità di dante alighieri partiamo dal primo punto il nome dante si chiama dante questo lo sanno tutti ma forse non tutti sanno che dante è un diminutivo una contrazione di durante oggi sono nomi piuttosto rari dall epoca invece erano molto comuni specialmente a firenze e si vede nei documenti che la stessa persona regolarmente è chiamata in certi casi durante e in
certi altri più semplicemente dante era una moda nella toscana di allora ridurre così accorciare così i nomi propri la nostra città era piena di ulivieri che tutti chiamavano vieri di sanary diventati neri bonaccorso buon al corso che diventava corso ha già e baldo corrado che diventava nduccio balduccio corea duccio duccio va bene zio e francesco diventava tecnico beatrice bisce e giovanni avanti sebbene capitanava la faccenda maso tommaso diminutivi a parte bisogna dire che se i fiorentini di quell'epoca avevano il gusto dei nomi insoliti la famiglia di dante in questo non era seconda a nessuno basta
scorrere la genealogia per rendersene conto cacciaguida il trisnonno alighiero il bisnonno preite nitto il fratello del bisnonno bellincioni il nonno alighiero il babbo e poi gli zii paterni cornetto crudo lo belluzzo più comuni gerardo e donato e veniamo al cognome alighieri che deriva dal nome di battesimo del bisnonno di dante alighieri appunto cognome oggi è una cosa banale ce l'abbiamo tutti ma all'epoca non era così nella firenze di dante la maggior parte delle persone erano conosciute semplicemente col proprio nome di battesimo è quello del padre giovanni di bartolomeo avere un cognome voleva dire appartenere a
una famiglia voglio dire a una famiglia influenza che contava qualcosa che quindi i concittadini identificavano distinguevano dalle altre i brunelleschi i tornabuoni e donati non è che ci fosse un anagrafe attribuire il cognome era semplicemente l'uso dei concittadini che distinguevano le persone qualunque e quelle che invece contavano qualcosa e in certi casi bastava appunto che un uomo diventasse abbastanza conosciuto perché tutti i suoi discendenti prendessero nome da lui come è capitato a noi lo zio si chiamava giovanni di villano distolto e io sarei filippo di matteo di villano ma siccome si sa famosi modestamente ci
chiamano i villani dante era orgoglioso di appartenere a una famiglia che aveva un cognome e da quattro generazioni infatti se lo fa raccontare per filo e per segno dal trisnonno cacciaguida quando lo incontra in paradiso ma noi come facciamo essere sicuri che a firenze si diceva davvero gli alighieri il primo documento che lo dimostra e del 1260 e il cosiddetto libro di montaperti e cioè il codice in cui sono stati relegati i registri dell'esercito fiorentino catturati dai senesi alla grande battaglia di montaperti in cui appunto l'esercito fiorentino subì una devastante sconfitta li fra tutti i
cittadini che facevano parte di quel disgraziato esercito elencato anche uno degli zii di dante burnett housse de al a gary pur netto degli alighieri ecco questa è la dimostrazione che a firenze effettivamente dicevano gli alighieri non voleva dire che fossero nobili maher al emergere dalla massa mancavano cinque anni alla nascita di dante nacque questo singolare splendore italico nella nostra città negli anni della saluti vera incarnazione del re dell'universo 1265 e voi vi chiederete come faccio a saperlo ma me l'ha raccontato un valente uomo chiamato ser piero di messer giardino da ravenna il quale fu uno
dei più intimi amici e servitori che dante erbe intravedono ser piero mi ha raccontato che dante inchiodato nel letto dalla malattia di cui sarebbe morto gli disse di aver compiuto 56 anni a man show e se come è morto il 14 settembre 1321 doveva esser nato nel maggio 1265 il giorno non si sa ma era dei gemelli durante d.alighieri teglia la ghieri alias dante alighieri è nato dunque a firenze nel 1265 i suoi genitori sappiamo poco dante non ne parla mai in nessuna delle sue opere e può anche darsi che li abbia malapena conosciuti il
padre aveva almeno 40 anni e forse anche di più quando lui è nato il padre suo aldighieri perde nella polizia la polizia secondo sant'agostino va dai 7 e 14 anni quindi la cosa è chiara dante era ancora un bambino quando morì suo padre e la mamma di dante direi conosciamo a malapena il nome e lo conosciamo perché sia un documento che è stato scritto parecchi anni dopo quando era già morto anche dante e i suoi figli si sono divisi l'eredità e in quel documento è menzionata anche la dote della nonna la mamma di dante appunto
così impariamo che si chiamava bella donna bella il cognome però non c'era detto nessuno e non lo conosciamo è morta probabilmente quando dante era molto piccolo perché il papa ha fatto in tempo a risposarsi e appare degli altri figli e probabile che dante non avesse neanche un ricordo di sua mamma per quanto ne sappiamo potrebbe anche darsi che il bel sia morta di parto proprio dando alla luce dante è una cosa che capitava in passato ma di questa donna di cui nessuno sa niente il boccaccio si è inventato una storia favolosa e cioè che quando
era incinta di dante e stava per partorire lo la mamma ha fatto un sogno premonitore che le annunciava che suo figlio sarebbe stato un uomo eccezionale come succedeva nell'antichità come era successo alla mamma di alessandro magno pare a alla gentildonna nel suo sogno esser sotto un altissimo alloro sopra un verde prato vicino a una chiarissima fonte e qui si sentì a partorire un figliolo che il quale crebbe nutrendosi solo delle bacche le quali dall'alloro cadevano e con le foglie d'alloro si sa si fanno le corone dei poeti quelle stesse che vediamo in tutti i ritratti
di dante non è che boccaccio si sia sforzato tanto [Musica] dunque dante non ha avuto un rapporto molto stretto con i suoi genitori diciamo che ha ereditato ha ereditato i poteri che hanno fatto di lui un cittadino agiato che gli hanno permesso di dedicare la vita le cose che gli piacevano agli studi ha ereditato un cognome è una posizione sociale però qui sta il problema perché è vero che i soldi c'erano ma alighiero non li aveva fatti in modo troppo pulito qualcuno diceva che erano usurai ma io dico che gli usurai sono quegli immigrati che
non si sa da dove vengono apre una botteguccia e cominciano a strozzare i poveri ecco quelli si andrebbero cacciati tutti ma un cittadino rispettabile che fa girare i suoi soldi avrà ben diritto di guadagnarci qualcosa no perché se i soldi non girano si ferma tutto sì lo so loro prendevano interessi abbastanza alti anche molto alti sciamano il 20 per cento all'anno anche il 25 per cento ma la gente ha bisogno di soldi senza soldi di questi tempi non si fa niente ma dunque il padre e il nonno gli zii di dante erano usurai in termini
tecnici si senza il minimo dubbio dice misure non era proibita dalla chiesa è certo che era proibita ma se credete che tutte le cose vietate dalla chiesa solo per quello la gente non le facesse più vuol dire che non avete capito cos'era il medioevo far girare i soldi era importante lo ha detto anche il nostro serre notaio e quando a far girare i soldi erano cittadini rispettabili nessuno diceva niente e quindi alighiero e gli altri non erano usurai erano uomini d'affari che avevano le mani in pasta in tutte le occasioni in cui c'era da guadagnare
qualcosa [Musica] iv nato e cresciuto non solo al bel fiume d'armo alla grande villa firenze di cui sono nativo e cittadini sul luogo di nascita come abbiamo sentito e dante stesso a togliere ogni dubbio era nato a firenze il che significa in una delle più grandi e ricche metropoli del suo tempo perché i nostri discendenti possono comprendere che cosa era firenze ai nostri tempi bisogna ricordare che le gabelle rendevano 300.000 fiorini d'oro all'anno che sarebbe una gran cosa per un regno e roberto di napoli non ne ha di più e reti sicilia ed è d'aragona
molto meno i cittadini adulti maschi in grado di prendere armi che erano 25 mila ai miei tempi erano la metà dopo la testa sì ma non ne parliamo sono discorsi che allo zio non piacciano tanto sapete lui c'è porto durante la grande festa con più di mille letti che ospitavano poveri malati firenze alla fine del duecento era come oggi londra o new york pulsa la di vita e di denaro e cambiava faccia senza rimpianti nei riguardi per il passato era una città piena di cantieri che davano lavoro a una folla di immigrati al tempo di
dante stavano costruendo santa maria novella santa croce la badia il duomo palazzo vecchio e dante abitava proprio vicino alla badia più o meno dove oggi c'è il museo chiamato casa di dante anche se a forza di restauri rifacimenti e demolizioni luogo è molto diverso da come probabilmente si presentava i suoi tempi però come era la casa di dante possiamo provare a immaginarselo anche grazie a qualche preziosa testimonianza al tempo in cui dante venne al mondo firenze era divisa in quartieri ma siccome erano sei non quattro allora venivano chiamati sestieri o sesti il sesto di porta
san piero san piero maggiore era quello dove si trovavano le case degli albi ieri che abitavano all'angolo di porta san piero all'ingresso del mercato vecchio proprio sulla piazza dietro al popolo di san martino del vescovo che voi oggi chiamereste la parrocchia di san martino nel sesto di porta san piero si è sempre reclutata la migliore cavalleri agente d'arme della città ma tutti io hai anche scritto che la gente lo chiamava il sesto dello scandalo certo lo scandalo cioè i litigi le sommosse le guerre civili sono sempre cavalieri che le provoca in questa città straricca c'era
gente che i soldi li aveva fatti da tanto tempo che si era abituata a vivere come i nobili della campagna sempre a cavallo in mezzo alle armi ai cani da caccia questi cavalieri guardavano dall'alto in basso la gente che i soldi aveva appena cominciato a farli perfino dante siccome era ricco di famiglia e non aveva bisogno di lavorare ostentava disprezzo verso gli immigrati dal contado che i soldi appunto avevano appena cominciato a farli e magari erano già diventati più ricchi di lui la gente nuova e subiti guadagni orgoglio e dismisura ingenerata fiorenza in the seas
che tu già tempi anni e così firenze era spaccata e tutti quei soldi non portavano concordia ma guerra civile fra quelli che avevano già avuto il tempo di investire e avevano comprato terre e castelli e costruito torri e tenevano cavalli e armi e si facevano a domare cavalieri e chi per queste cose non aveva tempo perché stava a bottega a lavorare tra i magnati e il popolo erano la disgrazia della nostra città i magnati i grandi come diceva la gente famiglia numerosa prepotenti tutti con lo stesso cognome tutti si tutti i cugini tutti i ricchi
e tutti armati nelle loro case erano così vicine le une alle altre che occupavano intere parrocchie e dominavano con le loro torri avete presente san geminiano e finanze e la così solo che era 10 inoltre più grande è tutta in stadi torre trovate un po voi a far funzionare un governo pacifico a tenere ai cittadini d'amore e d'accordo in una città piena di gente così tra i più cattivi di tutti c'erano i donati quelli erano sì antichi di sangue ma non così ricchi i cerchi invece erano uomini di basso stato venuti da chissà dove ha
buoni mercanti gran ricchi la prova gente non faceva differenza tutti i grandi tutti i magnati [Musica] dei cerchi e dei donati sentiremo ancora parlare perché sono loro i capi delle fazioni che si affrontano il tempo di dante che abitavano nel suo stesso sesto porta san piero per il momento limitiamoci a dire che sono famiglie come queste a impedire il funzionamento pacifico del comune perché quando le cose non vanno come vogliono loro sono pronti a occupare la piazza armati e poi c'era il popolo noi cioè tutti gli altri tutti quelli che non avevano tempo per i
cavalli per i tornei perché dovevamo andare a bottega a lavorare a fari soldi certo in base in armonia e in buona concordia non chiedevamo altro i grandi invece sempre a pensare alla guerra a fare la guerra le altre città e quando non si poteva farcela tra di loro ma la guerra per gli affari è un disastro [Musica] ma torniamo al piccolo dante che sta crescendo nel sesto di porta san piero e proviamo a immaginare com'era l'infanzia di un ragazzino nella firenze dell'epoca beh c'era la scuola innanzitutto perché i bambini della classe sociale di dante ovviamente
andavano a scuola ea dire il vero non soltanto loro ma è chiaro che a firenze fanciulli andavano a scuola quasi tutta la mia età 8 10mila fanciulli maschi e femmine che imparavano a leggere poi c'erano 1.200 6.200 più grandicelli i garzoni che imparavano a far di conto e infine 550 600 sì quelli che imparavano il latino della logica che cosa ha imparato a dante a scuola a leggere ea scrivere che era due cose separate e poi subito un po di latino perché in realtà si imparava a leggere direttamente su testi latini sul salterio che era
un libro di preghiere e sulla grammatica del donato tutti i bambini ci passavano poi però la grande maggioranza con latino smettevano lì perché a loro saper leggere e scrivere serviva solo da grandi per tenere i libri di bottega dante invece ha continuato anche se poi da adulto si accorgerà che il latino imparato a scuola in cui gli bastava mica per leggere davvero cicerone chi fosse il suo maestro non lo sappiamo dante non ne parla mai non abbiamo idea dei ricordi che può aver conservato dei tempi della scuola probabilmente cattivi ricordi perché all epoca bisogna dirlo
i ricordi di scuola erano soprattutto ricordi di frustati erano più felici momenti liberi al di fuori della scuola quando poteva anche capitare che i bambini accompagnassero i genitori alle feste dei grandi il primo maggio era usanza nella nostra città festeggiare la primavera in compagnia e separate si capisce gli uomini con gli uomini e le donne con le donne è un cittadino molto ricco folco portinari aveva invitato i vicini nella propria casa a festeggiare e fra gli altri anche alighiero e con lui era andato anche suo figlio dante che non aveva ancora compiuto nove anni perché
i fanciulli piccoli vanno coi padri specialmente ai luoghi festevole la forte separazione fra i sessi che usava firenze non valeva nell'infanzia e infatti a quella festa di uomini di padri era pieno di maschietti e femminucce che li avevano accompagnati e che un certo punto si sono alzati da tavola si sono messi a giocare e lì che dante ha incontrato beatrice per la prima volta dante dice stava per compiere i nove anni beatrice aveva appena compiuto gli otto siamo quindi nella primavera 1274 apparve vestita di nobilissimo colore umile e onesta sanguigno cinta e ornata alla guisa
che ha la sua giovanissima età the seas con venia l'unico particolare che dante ci racconta di quella scena e che beatrice aveva un abitino rosso rosso sangue e lui si è innamorato pazzamente da allora innanzi dico che amore signore giò la mia anima dopo quel primo incontra infantile dante ha cercato tutte le occasioni di rivedere beatrice non è mai riuscito neanche a salutarla può darsi che per anni non l'abbia proprio più rivista anche perché a firenze all'epoca appena una ragazzina si avvicinava alla pubertà genitori non lasciavano più uscire di casa belli l'amore mi comandava molte
volte che io cercasse per vedere questa angela giovanissima onde io nella mia purezza molte volte land ai cercando passano nove anni dopo quel primo incontro infantile prima che a dante capiti di nuovo di incontrare beatrice per la strada e il 1283 hanno 18 anni tutte e due e dante in giro da solo per le strade di firenze quando all'improvviso si accorge che c'è lei che gli sta venendo incontro anche se erano quasi coetanei la loro posizione nella società era diventata molto diversa dante a 18 anni era ancora un adolescente pieno di desideri repressi beatrice che
era più piccola di lui era già una signora sposata quindi usciva di casa quando voleva anche se raramente da sola dato il rango di suo merito il cavaliere simone de bardi grande azionista bancario questa mirabile donna porvi a me vestita di colore bianchissimo in mezzo a due gentili donne le quali erano di più lunga età de [Musica] e quindi anche quel giorno quando dante se la vede venire incontro a beatrice non è da sola ci sono due signore più anziane insieme a lei e lui va nel panico come qualunque adolescente imbranato e cerca di non
farsi vedere e invece beatrice lo riconosce e lo saluta e a lui sembra di toccare il cielo con un dito era la prima volta che sentiva la sua voce con la fu la prima volta che le sue parole si mossero pervenire al i miei orecchi presi tanta dolcezza che come inebriato mi partiva dalle genti e ricorsi all'osso lingo luogo ad una mia camera e può asini a pensare di questa cortesissima a questo punto il diciottenne corre a casa si chiude in camera e comincia a ripensare intensamente a questa cosa fantastica che gli è capitata poi
alla fine si addormenta e mentre dorme la soglia beatrice nuda ci tengo a sottolinearlo perché dante che ha voluto scriverlo anche se lo dice con un tocco così leggero che di solito i commentatori non ci si fermano troppo e poi si sveglia in preda a una violentissima emozione e qua mi verrebbe da dire niente che non sia capitato anche a noi a 18 anni o comunque che non avrebbe potuto capitarci a quel diciottenne era dante e viveva in un mondo diverso dal nostro in quel mondo era comparsa da poco fra i giovani come lui una
novità che faceva furore e consisteva nel fatto di discutere fra loro sull'amore su questa forza straordinaria che li dominava tutti discuterne però in versi scrivendo poesie poesie nella lingua di tutti i giorni noi in latino anticamente non c'erano dicitori l'amore in lingua volgare anzi erano dicitori d'amore certi poeti in lingua latina lo ricorda bene dante e ricorda bene perché certi poeti volgari a quei tempi fecero la loro comparsa e lo primo che fu poeta in lingua volgare lo fece perché voleva fare intendere le sue parole a una donna alla quale era malagevole di intendere diversi
la tv scrivere sonetti in volgare in lingua di sì come dice dante lui non lo chiama my l'italiano al suo tempo non si usava ancora scrivere sonetti in volgare e mandarli ad altri poeti e aspettare le loro risposte e discuterne davanti al pubblico in fondo è la stessa cosa che succede oggi nel poi tre slam o nel freestyle diretta e del resto quelli erano versi fatti per essere messi in musica e dante aveva molti amici e musicisti [Musica] ciascun norma presi gentilcore nel cui cospetto bello di presa ciò che mira e scriva un super dante
saluto il lor signori amore che erano così che attrezzate al ore del tempo con e stella lucente roma parlano ma subito a mente turni d'assenza membro armidoro allegro mi sembrava morti cuore muore nelle braccia via madonna in volta in un rapporto ma se avete soccorre ordinandole po ventoso [Musica] classe girone vede a piangere i poeti che ricevettero il sonetto risposero qualcuno nello stesso tono elevato qualcun altro invece con un brusco abbassamento stilistico come dante da maiano che consiglio a ragazzino di sciacquarsi i testicoli in acqua fredda per farsi passare i bollori che la v la
tua coglia largamente a ciò che stinga e passi lo vapore per quelli che risposero in tono serio c'era anche guido cavalcanti che diventerà poi il più grande amico di dante un magnate anzi uno dei più arroganti e violenti ma anche un grande poeta è un gran signore uno studioso di filosofia e una testa matta io cavalcanti lo anche messo nel mio decameron che forse avrete letto bel personaggio tutte le migliori compagnie di giovani ricchi lo volevano era un ottimo filosofo anche se questo ai giovani ricchi importava poco ma era il più elegante di tutti il
più raffinato e ricchissimo lo invitavano dappertutto e lui non ci andava mai ma con dante invece era amico vero anche se litigavano sempre gli amici erano importanti per dante in gioventù si è fatto degli amici a cui ha continuato a voler bene per tutta la vita anche se parecchi sono morti molto prima di lui all'epoca era facile morire giovani e lui ha cercato di consolarsi della perdita immaginando di ritrovarli in purgatorio alcune di loro erano di condizione sociale superiore alla sua membri di grandi famiglie gente che suo padre o i suoi zii non frequentavano ma
lui dava del tu ai figli dei canali ieri perché scriveva poesie insieme a loro i giovani a quei tempi uscivano molto insieme c'erano tante feste e cene ma le compagnie erano divise i maschi coi maschi e le femmine con le femmine ora le cose sono cambiate c'è più libertà i giovani d'oggi non hanno più idea di come vivevano i loro nonni colpa della testa dopo l'epidemia è cambiato tutto anch'io nel mio decameron ho inventato che sette ragazze durante l'epidemia decidono di andar via da firenze in una casa di campagna poi ci sono tre giovanotti che
propongono di aggregarsi anche loro all'inizio le ragazze non vogliono sono cose che non si fanno cosa dirà la gente poi però una di loro fiammetta dice che a lei di quel che dice la gente non importa niente i giovani d'oggi a metà del trecento sono così ma i tempi di dante l'idea ad uscire in compagnia tutti insieme ragazzi e ragazzi era una cosa impensabile dante cerca la tutte le occasioni per vedere beatrice quando è morto il padre di beatrice folco portinari dante è andato a casa sua ma non ho potuto entrare perché l'usanza era che
quando c'era un morto in casa solo le donne entravano per il pianto funebre gli uomini dovevano restare fuori [Musica] e intanto studiava studiava teologia filosofia aritmetica geometria leggeva di storia ha letto così tanti libri che a un certo punto inizio a ballar lì la vista e allora dovete curarsi per molto tempo in luoghi bui e freddi e poi ha ricominciato stava sveglio la notte faticava sui libri si vede da tutto quello che ha scritto che era un vero pozzo di scienza ma non era più la scuola del maestro col frustino dante era maggiorenne orfano di
padre e quindi capofamiglia era ricco e padrone di fare quello che voleva e quello che voleva fare era studiare e ha studiato con il maestro più prestigioso di firenze brunetto latini che gli ha insegnato un'arte nuova si chiamava l'ars dicta minis a dire cos'era sembra una cosa comica era l'arte di scrivere lettere ma non le lettere private le lettere politiche le lettere che si scrivono i governi in cui discutono di grandi questioni ed era l'arte di fare discorsi in pubblico e quindi di nuovo qualcosa che era il centro della vita politica di firenze dove per
fare carriera e bisognava essere capaci di alzarsi in pieno consiglio e prendere la parola di stare al balcone alla ringhiera e arringare appunto il popolo e convincere insomma brunetto latini a dante ha insegnato l'arte di fare politica intanto leggeva grandi poeti quelli che tutti ammiriamo anche se poi non sono tanti quelli che li hanno letti veramente e ceo video spazio lucano e virgilio naturalmente che poi lo accompagnerà all'inferno lui dico dante sapeva tutta l'eneide a memoria e se ne vantavano a un certo punto si fa fare i complimenti anche da virgilio bello sai tu che
la sai tutta quanta però a un certo punto ha dovuto distogliersi dallo studio per occuparsi di una sfida di ben altro ordine è già campaldino l'acqua e libri si faceva poco [Musica] l'undici giugno 1289 dante non è nel suo studio a leggere i poeti classici ea cavallo in mezzo alla campagna con addosso la cotta di maglia di ferro che pesa almeno 20 kg con lo scudo al braccio la lancia in pugno la spada cinta al fianco e in testa l'elmo d'acciaio chiuso e soffocante in quella battaglia memorabile grandissima che fu a campaldino lui giovane bene
stimato si trovò nell'arma combattendo rigorosamente a cavallo nella prima schiera tanta è la sotto nella piana di campaldino è uno dei 150 territori che i fiorentini hanno schierato in prima linea a tendere l'urto del nemico non sanno ancora che la battaglia di campaldino sarà una grande vittoria e che segnerà la disfatta definitiva dei ghibellini e l'egemonia di firenze in toscana io ho potuto leggere una lettera in cui dante descrive tutta la battaglia e dice che all'inizio ha avuto una gran paura e solo alla fine ha capito che era andata bene dante ha avuto paura dice
non c'è niente di strano o niente di vergognoso i cavalieri senza macchia e senza paura esistono solo nel nostro immaginario loro sapevano cos'è la guerra e cos'è una battaglia sapevano che solo i ragazzini non hanno paura la prima volta quando lo sanno ancora cosa li aspetta e quindi dante quando ci dice che a campaldino ho avuto paura sta dicendo una cosa molto precisa che lui ormai era un uomo e del resto la battaglia è stata davvero terribile l'aria era offerta di nuvole la polvere della grandissima i pedoni degli aretini si mettevano carponi sotto i ventri
dei cavalli e coi coltelli in mano di sbu della vano i primi si fecero così avanti che molti da tutte e due le parti furono uccisi nel bel mezzo dello schieramento in molti che si credevano coraggiosi quel giorno furono vili e tanti di cui non si parlava da quel momento furono stimati dante nella commedia ricorda di quando dopo la vittoria ora sono andati a devastare il territorio di arezzo ea correre giostre e tornei sotto le mura di arezzo per farsi beffe dei nemici sconfitti corridori di per la terra mostruosità e vi dgse gualdani sedi torneamento
percorso giusto dopo la battaglia dante torno a casa e ricominciò a studiare agli studi più ferventemente che prima si diede all'inizio degli anni 90 dante a 25 anni e un uomo adulto ricco padrone della propria vita che ha già fatto anche molta esperienza partecipato a una guerra una grande battaglia ma il nuovo decennio si apre con un avvenimento traumatico il 19 giugno 1290 muore beatrice [Musica] per dante è uno shock da cui non si riprenderà mai del tutto per elaborare il lutto come diciamo noi dovrà scrivere la divina commedia tenendo fede a una promessa che
ha fatto già nelle ultime righe della vita nuova sicché se piacere sarà di colui a cui tutte le cose vivono che la mia vita duri per al quanti anni io spero di deezer di lei quello che mai in un po e detto da alcuna per provare a reagire allo choc della morte di beatrice dante provo a rifare l'unica cosa che era in grado di distrarlo studiare [Musica] brunetto latini gli aveva parlato di certi autori antichi che raccontavano di una cosa misteriosa la filosofia e garantivano che la filosofia può consolare da tutti i mali si chiamavano
boezio cicerone dante decise di leggerli si procurò i loro libri cosa che non era così facile e ci si mise seriamente si accorse subito che col suo latino imparato a scuola faceva fatica lui era uno che davanti alle difficoltà si intestardiva si innamorò della filosofia e cominciò a immaginarsela ed immaginava la filosofia come una donna gentile e non la poteva immaginare in atto alcuno se non misericordioso e così dante cominciò a immaginarsi la filosofia come una gran signora che lo aiutava a consolarsi della perdita di beatrice e da questo immaginari cominciai ad andare in la
novella si dimostrava veracemente cioè nelle scuole del i religiosi e alle disposizioni delle filosofarti le scuole del i religiosi e le disputa zione degli filoso fanti ci portano nei grandi conventi fiorentini di santa croce e di santa maria novella e non erano esattamente luoghi di agio e di tranquillità in quegli anni perché entrambe le chiese erano in costruzione e quindi erano due cantieri formicolanti di gente fieri di rumore li dante approfondisce lo studio della filosofia che per noi come per gli intellettuali del suo tempo era qualcosa di ancora più ampio di quello che potremmo pensare
noi era una riflessione su come è fatto l'universo e su che mezzi abbiamo noi per conoscerlo e su qual è il nostro libero arbitrio era la filosofia naturale che studia appunto come è fatta la natura ma poi da questo loro ricavavano anche delle conseguenze etiche la filosofia morale in altre parole erano convinti che sapendo come fatto il mondo noi possiamo anche imparare come starci al mondo era preso dalla dolcezza del conoscere il vero delle cose racchiusa dal cielo [Musica] ma torniamo alla carta d'identità che stiamo compilando per il nostro durante alighieri abbiamo stabilito il nome
e cognome data e luogo di nascita abbiamo visitato la casa natale il quartiere abbiamo conosciuto i genitori gli amici lo abbiamo accompagnato nei suoi studi e nei suoi amori non abbiamo ancora dato i connotati e i segni particolari forse è arrivato il momento di dare un volto e un po di fisicità al nostro protagonista il nostro poeta era di mediocri statura aveva il volto lungo il naso qui lido le mascelle grandi e il labbro inferiore così proteso al quanto quelli sopravanzava di spalle era parecchio curvo gli occhi non erano piccoli grossi la carnagione bruna i
capelli crespi e neri e appariva sempre malinconico e penso [Musica] però però ricordiamoci sempre che boccaccio dante non lo ha mica conosciuto parlava per sentito dire la cosa più sicura e quando racconta di un nipote di dante figlio di una sua sorella che si chiamava andrea poggi perché questo nipote invece boccaccio lo ha conosciuto nei lineamenti del viso andrea assomigliava meravigliosamente a dante e anche di statura erano simili e così nell'andamento che appariva un poco gobbo come dante si diceva andasse ecco qui si sente una nota autentica andrea andava un po gobbo e a boccaccio
qualcuno ha detto tutto suo addio a questo punto ci rimangono da completare due voci della scheda anagrafica di dante lo stato civile e la professione e cominciamo dallo stato civile che almeno in apparenza è la cosa più semplice coniugato anche se in realtà anche qui non mancano i misteri dante era sposato con gemme di messer manetto donati ma il mistero è quando si sono sposati il l'atto di matrimonio non ce l'abbiamo ma in un documento molto più tardi quando gemma era già vedova lei menziona l'atto del suo matrimonio e dice che è datato al 1277
attenzione quando dante aveva 12 anni di questa cosa in genere non ci si preoccupa molto perché c'è l'idea che a quell'epoca facevano sposare anche i bambini ed è vero che si facevano promesse di matrimonio fra bambini ma l'atto di cui stiamo parlando è un'altra cosa io lo ricordo un caso di bambini che si sono sposate avvenne l'anno in questo donato io nel 1280 era nella famiglia dei conti guidi c'era da mettere in salvo un enorme eredità e così fu celebrato questo matrimonio anche se non lo sapevano benissimo che era illegale e santa madre chiesa non
approvava ma c'erano in ballo troppi risolti in hanno fatto lo stesso sì sì ma quelli erano i conti guidi figuriamoci se una cosa così potevano farlo agli alieni tra l'altro i conti guidi erano i padroni di questo castello di poppi in cui noi ci troviamo adesso ed erano una famiglia principesca a loro certe trasgressioni erano consentite alla gente qualunque come gli alighieri secondo me no quindi io sono abbastanza convinto che in realtà sono i notai che si sono sbagliati a trascrivere l'anno e che dante si è sposato verso i 25 30 anni come tutti come
tutti i giovani uomini della sua classe sociale che si sposavano tardi le donne no la moglie era sempre molto più giovane del merito le ragazze si sposavano appena possibile a 14 a 15 anni e del resto boccaccio lo dice benché partita dal mondo beatrice gli aveva nel petto la sua immagine lasciata per perpetua donna e allora i parenti ragionare un insieme che se dante avesse preso per moglie una giovane questa avrebbe potuto scacciare il pensiero della prima e senza alcun indugio misero in pratica quel che avevamo pensato allora lo stato civile lo abbiamo definito l'altra
voce che riguarda la professione la lasciamo in bianco dante non lavorava vivere di rendita il padre il nonno gli zii erano gente d'affari e avevano fatto i soldi lui i soldi li aveva ereditato non che fossero tantissimi ma abbastanza per vivere tranquillamente da cittadino come si diceva allora un paio di bei poderi in campagna con i loro mezzadri che ogni anno venivano in città a pagare l'affitto al padrone dante se avesse voluto avrebbe potuto anche lui impegnarsi un po negli affari ma non aveva la vocazione diversamente dal suo fratello francesco il fratellastro francesco per tutta
la vita ha continuato a fare affari comprare terra rivenderla prestare soldi per ha rotto di nahr e nei protocolli dei miei colleghi notai di quell'epoca sono saltati fuori parecchi documenti in cui tante francesco prendono soldi in prestito ed è nata la leggenda che fossero in difficoltà economiche addirittura che si fossero impoveriti ma non è così che andavano le cose miei tempi non so per voi se è diverso ma da noi la regola è che i ricchi fanno grossi debiti e dei poveri fanno debiti piccoli e dante francesco prendevano in prestito grossissime sonde in un'occasione 480
fiorini d'oro vogliamo dire mezzo milione dei vostri euro con 480 fiorini una famiglia come la loro avrebbe potuto vivere 10 anni e dunque la verità è un'altra e che quei soldi servivano a francesco per i suoi investimenti oppure a dante per un'altra cosa di cui finora non abbiamo ancora parlato ma di cui è proprio arrivato il momento di parlare perché l'unica cosa che per qualche anno lo ha occupato quasi quanto lo studio e la poesia la politica [Musica] il nostro era un governo largo come si diceva i miei tempi si partecipava in tanti a turno
i consigli che prendevano le decisioni venivano rinnovati ogni sei mesi e dentro c'era un bel po di gente io non ho mai fatto il conto ma ma credo che se non erano mille poco ci mancava ed era un governo di popolo della gente che lavora o non dico mica dell'operaio di simile gentaglia no di voti ci sia una bottega e paga le tasse di chi è iscritto alla corporazione di mestiere a un'arte i mercanti i medici notai di speziali lanaioli ai più piccoli i calzolai i fabbri i macellai i sei magistrati supremi i priori di
leggevamo direttamente le corporazioni come se nel vostro mondo il governo fosse eletto da confindustria o confesercenti confartigianato sì sì sì ma abbiamo capito se i sei priori stavano in carica due mesi mi dicono che nel vostro mondo non vi preoccupate di una cosa che si chiama stabilità di governo a me non piacciono i governi che durano poco per noi era esattamente il contrario guai a 1 che adesso è troppo al potere tu hai messo la mia se la durata giusta e dunque la politica era fatta di riunioni commissioni giunte consigli e di votazioni continue a
voto palese e a voto segreto e di discorsi come quelli che dante aveva imparato a fare studiando con brunetto latini però attenzione perché questa dimensione diciamo così democratica della vita politica doveva puoi sempre fare i conti con l'altra dimensione sempre presente quella della violenza perché quelli che non erano contenti di come andavano le cose avevano sempre la tentazione di scendere in piazza armati e rovesciare il governo con la forza o per niente i sei priori dovevano stare per due mesi chiusi dentro una torre la torre della castagna che poi era proprio davanti alla casa di
dante e per loro stavano costruendo un palazzo che poi sarà palazzo vecchio perché stessero ancora più sicuri dovevano stare chiusi dentro una fortezza per evitare che i nemici del popolo gli facessero la pelle i nemici erano i cattivi cittadini di vogliamo quelli che pensavano solo ai loro interessi invece che alla concordia il bene comune e poi se devo dire di più erano i grati i magnati quindi che non avevano niente a che spartire con il popolo perché non lavoravano loro andavano in giro a cavallo addobba menti feste tornei avevano tempo da perdere loro e noi
il popolo quella gente lì non la volevamo nel nostro governo si erano fatte le leggi i cavalieri non potevano diventare priori e non potevano entrare nei consigli non solo non solo loro ma anche tutti quelli che avevano i cavalieri in famiglia e che non erano scritti alle arti perché non lavoravano appunto scioperati mi chiamavano così i magnati facevano paura erano tanti e bene armati e in caso di bisogno facevano venire in città dalla campagna ai loro contadini armati anche loro per intimidire il governo di popolo e proprio in un'occasione del genere che dante per la
prima volta si è alzato e ha fatto un intervento in un consiglio o almeno così parrebbe di capire da un verbale che è arrivato fino a noi [Musica] il documento è sbiadito ammuffito se fa una gran fatica a leggerla però si individuano alcune lettere del cognome alighieri era proprio dante pare che non ci fosse nessun altro il cui cognome potrebbe corrispondere a quelle lettere quindi sì diciamo che era lui certo che come col famoso contratto di matrimonio non siamo tanto fortunati quando si tratta dei documenti che dovrebbero illustrare i momenti cruciali della vita di dante
e poi non crediate che lì ci sia registrato il testo del suo intervento no c'è solo scritto che quel giorno dante è intervenuto a favore della proposta del governo che poi è stata approvata ma quale era questa proposta che giorni quelle si temeva la guerra civile i bagnati si erano messi in capo di pretendere la modifica alle leggi che gli escludevano dal nostro governo e la pretendevano a modo loro scesero in piazza armati e noi il popolo si è scesi anche noi tutti armati ciascuno sotto il gonfalone del proprio rione a difendere la torre dei
priori a tirare su le barricate nelle strade si sono guardati in faccia tutto il giorno sotto il sole di luglio cittadino autorevoli in frati faceva la spola cercando di metter pace rimaniamo in fondo 9 a tutti i soci le leggi colpivano troppe famiglie bastava avere avuto un cavaliere che sai quanto tempo prima da e fini viene veniste non potevi fare più politica che tenevano d'occhio per fortuna al governo c'è la gente ragionevole hanno promesso le modifiche e magnate hanno accettato da morando che questa è la proposta che dante appoggiato il giorno dopo allentare le misure
di sicurezza contro i grandi permettere anche a gente ricca che non lavora di accedere ai posti di governo purché accetti dalla formalità di iscriversi alla confindustria voglio dire alle corporazioni alle arti e questo ci fa anche capire qual era la posizione politica di dante serviva un governo di popolo certo anche perché quello era il governo del momento e se uno voleva fare politica doveva adattarsi e del resto dante era un plebeo anche se viveva di rendita però le rivendicazioni dei nobili cavalieri le cattiva tra loro c'erano i suoi amici c'erano i parenti di sua moglie
gemma le capiva e quando il governo ha deciso di accettarle lui è stato d'accordo non solo hanno scelto lui per parlare a favore della proposta e questo vuol dire una cosa sola che il partito si fidava di lui avevano identificato questo è uno dei nostri di noi che vogliamo si il governo di popolo certo ma senza inutili intransigenza nei confronti delle grandi famiglie e anzi con tanta diffidenza nei confronti dell'estremismo dei poveri dante si era messo in politica e ne fu invii lupato tremendamente abbandonando gli studi le considerazioni filosofiche che richiedevano quiete concentrazione somma pace
d'animo impossibile in quel tumulto che è la politica e la politica fiorentina era davvero un vespaio pieno di trappole perché non c'era soltanto la spaccatura sociale fra i magnati e i popolani c'era anche la vecchia spaccatura ideologica incancrenita fra guelfi e ghibellini che ormai era tenuta viva solo dalla propaganda perché i guelfi avevano vinto stravinto e dire ghibellini a firenze era come dire comunisti negli stati uniti una volta c'erano adesso non ci sono più però c'era il partito guelfo parte guelfa col suo palazzo che esiste ancora oggi nel centro di firenze c'era parte guelfa che
badava a garantire loro ortodossia politica della città ea stilare le liste dei sospetti ghibellini da tenere sotto sorveglianza questa storia del partito guelfo che faceva le liste dei sospetti ghibellini e gli rovinava la vita è continuato anche dopo fino a mettere se qualcuno voleva fare carriera politica si vantava di essere più guelfo degli altri e se volete tagliare le gambe a un loro concorrente accusava di essere ghibellino e lo faceva cacciare da tutti consigli e magari quello lì era più guelfo di loro ma il tempo di dante il problema peggiore era un altro era che
nel partito guelph erano in troppi a voler comandare e così si erano formate due correnti come diremmo noi oggi due fazioni che prendevano il nome delle due famiglie principali gli amici dei cerchi che poi si chiamarono i bianchi e gli amici dei donati i neri erano due famiglie molto diverse un aveva più orgoglio che soldi e l'altra tutto il contrario della casa nero nate il cavo era messer corso donati e gli e quelli della sua casa erano guerrieri non adesso perché ricchezza e per motto venivano chiamati male fame e non sappiamo se male fa mi
volesse dire di ma la fama o addirittura fammi male certo non era un soprannome rassicurante con questi donati dante lo sappiamo rimaneva parente suo suocero manetto donati era un lontano cugino di corso ed era fratello di corso donati l'amico di gioventù di dante forese ma dante e sappiamo anche questo era uno che faceva di testa sua e infatti stava con i cerchi della causa dei cerchi il capo era messa ieri dei search la famiglia di cerchi era gente di grande affare possenti di grandi paventati mercatanti ricchissimi la loro compagnia era una delle maggiori del mondo
come uomini erano morbidi innocenti salvatici e ingrati i cerchi non erano nobili insomma non erano antichi e si vedeva perché non avevano ancora imparato a stare al mondo non avevo imparato a farsi degli amici come è necessario in politica però questo non gli impediva di essere anche loro dei magnati dei grandi perché la loro compagnia commerciale che poi era soprattutto una banca era una delle più importanti di firenze una delle più importanti del mondo dice il villani e ha ragione perché le banche a quell'epoca esistevano solo nelle città toscane nel resto del mondo non sapevano
neanche cosa fossero senza i nostri banchieri fiorentini neanche re d'inghilterra luigi di francia potevano fare la guerra i soldi che avevamo noi si finanziava anche il papa e fin dei conti firenze era guelfa da noi i ghibellini non hanno mai avuto speranza di papà faceva affari solo con i guelfi ai miei tempi sul finire del 300 nelle banche hanno incominciato a investire anche dei popolani venuti dal niente e si sono fatti i ricchi i medici ad esempio mi dicono aver fatto una gran fortuna ma ai tempi di dante le quote maggiori nelle banche le avevano
solo i grandi i magnati e spini tiscali avanti saranno in città non potevano essere eletti a nessun incarico ma poi la finanza avevano emanato capite come faceva fatica a stare a galla il governo dei priori loro rappresentavano il popolo un governo del popolo in cui gente come i cerchi e i donati non aveva neanche diritto di cittadinanza perché loro erano grandi nemici del popolo però in città i cerchi ai donati avevano così tanti amici e facevano così tanta paura che il governo era costretto a stare chiuso in una torre per evitare guai e quel che
è peggio la rivalità fra i cerchi donati non era neanche più una faccenda interna al mondo dei grandi perché anche molti popolani grassi si erano lasciati coinvolgere stava venendo fuori la magagna principale del governo di popolo e cioè il fatto che nel cosiddetto popolo c'erano ormai interessi troppo diversi i grassi i grandi mercanti gli industriali della lana i giudici non avevano più niente in comune con la massa degli artigiani dei piccoli commercianti stavano nello stesso partito il partito della gente che lavora ma non avevano più gli stessi interessi la città si è divisa un'altra volta
tutta non solo i grandi ma anche i mezzani e anche piccolini che teneva per i cerchi e chi teneva per i dorati persino i religiosi non riuscivano a resistere e parteggiavano chi per gli uni e chi per gli altri e in questo contesto avvelenato che dante ha voluto continuare a fare politica e noi sappiamo che l'ha fatta perché lo ritroviamo continuamente membro di un qualche consiglio sapete che ce n'erano tanti il consiglio dei 100 il consiglio del podestà il consiglio del capitano del popolo e si rinnovavano continuamente e dante si alza va spesso a parlare
ci metteva la faccia lui poi dirà che non parteggiava per nessuno che gli interessava soltanto il bene della città ma la gente lo vedeva quando era nominato in un consiglio era sempre in quota i bianchi e quando si alzava a parlare era sempre per appoggiare le emozioni dei bianchi e del resto in quegli anni parlo del 1299 del 1300 sembrava proprio che i bianchi fossero i più forti ma avevano fatto i conti senza il giocatore più forte di tutti [Musica] sedeva in quel tempo nella sedia di san pietro papa bonifacio viii ii il quale fu
di grandeur dire è alta un genio e guidava la chiesa a suo modo e abbassava che non gli consentì ha dalla sua parte stavano gli spilli famiglia di firenze ricca e potente [Musica] ma gli spin i banchieri del papa erano neri stavano coi donati c'era qualche cardinale che avrebbe voluto cambiare banca che aveva interesse ad appoggiare la banca cerchi ma bonifacio viii voleva la banca spini e con lui c'era poco da discutere abbassava chi non gli consentiva il papa mando a firenze messer frate matteo d'acquasparta cardinale portuense per pacificare i fiorentini ma si vede subito
che la pace che egli cercava era per abbassare i bianchi e per innalzare donati poco dopo all'arrivo dell'inviato del papa sono entrati in carica i sei priori che dovevano governare dal 15 giugno al 14 agosto per essere stati nominati in un momento così delicato dovevano essere uomini di cui il regime popolare si fidava completamente alcuni erano bianchi e altri neri e fra quei sei in quota ai bianchi c'era dante insomma dante è arrivato al vertice della sua carriera politica è arrivato al potere diciamolo pure anche se soltanto per due mesi in un momento difficilissimo perché
i grandi avevano fatto capire chiaramente che l'oro alla pacificazione non ci credevano e che non avevano nessuna intenzione di smettere di combattersi giovani dei cerchi si scontrarono con i giovani dei donati che usarono i ferri e il sangue scorso e finché i magnati si ammazzavano tra di loro il governo avrebbe anche potuto dire poco male ma in realtà quelle violenze continue mettevano a rischio la sopravvivenza stessa del governo di popolo perché certo i magnati speravano che la guerra civile spalancasse le porte al colpo di stato il 23 giugno vigilia di san giovanni festa del santo
patrono di firenze mentre andavano in processione al battistero per offrire doni al santo i consoli delle arti vennero aggrediti e bastonati da certi grandi che gridavano noi siamo che i demo la sconfitta a campaldino e voi ci avete rimossi degli uffici e degli onori della nostra città [Musica] non era vero a campaldino c'erano tutti e dante lo sapeva meglio di tutti gli altri perché lui c'era ma la propaganda non ha bisogno di dire cose vere a questo punto i priori fra cui dante decisero che era troppo e condannarono all'esilio un certo numero di capi di
tutte e due le fazioni per dante non deve essere stato facile perché uno dei condannati era il suo amico guido cavalcanti che era uno dei più scalmanati fra i bianchi bisognava far vedere al cardinale che il governo era imparziale ma a un certo punto non ce l'ha più fatta a restare imparziale e così hanno dato ai bianchi il permesso di rientrare mentre i neri rimanevano in esilio ricordate quelle lettere di dante che io ho avuto tra le mani ebbene parla anche di questo dice che non è vero che furono i priori del bimestre successivo a
permettere agli esiliati di rientrare ma a me non risulta che sia così lui si scusa dice di non essere un uomo di parte ma tutti sapevano che prendeva per la palco piante anche guido cavalcanti è tornato ma in esilio si era ammalato ed è morto quasi subito noi non sappiamo cosa abbia provato dante sapendo in cuor suo che aveva causato la morte di un suo migliore amico non ce n'è mai parlato e intanto il cardinale d'acquasparta continuava a negoziare ma i fiorentini si erano già accorti che non era imparziale nemmeno lui favoriva i neri come
voleva il suo capo bonifacio viii e anche il cardinale ha rischiato di finire male ci fu uno di non molto se no il quale con una balestra tirò una freccia alla finestra del vescovado dove era il cardinale la freccia si ficca o nell'asse per paura il cardinale cambio casa ea non stare oltrarno i priori per rimediare all offesa di presentarono 2000 fiorini appena coniati glie li portai io in una coppa d'argento e di sì messere non li disdegnate perché siano pochi senza un voto dei consigli non si può dare di più rispose che gli erano
cari riguardo a lungo e non li voglio 2000 fiorini per capirci vuol dire qualcosa come un milione di euro forse anche due deve essere stato un bello sforzo per il cardinale rifiutarli ma capite in che razza di periodo si è trovato al governo dante due mesi possono sembrare pochi ma quante decisioni difficilissime da prendere e lui poi ripensandoci ricondurrà quei due mesi maledetti tutte le sue disgrazie tutti i mali gli inconvenienti miei dagli infausti comizi del mio priorato ebbero ragione principio dopo essere stato priore dante ebbe un altro incarico altrettanto delicato far parte di un'ambasciata
mandata a roma da papa bonifacio viii nella tana del lupo è probabile che a roma dante ci fosse stato già l'anno prima il 1300 perché in quell'anno bonifacio viii si era inventato il primo giubileo della storia ea roma ci era andato a mezzo mondo c'erano 200mila pellegrini senza contare quelli in cammino andando e tornando e c'erano vettovaglie per tutti i romani si sono arricchiti tutti a cominciare da capo non sei tu che raccontavi che nella basilica di san paolo c'erano due chierici accanto all'altare con dei rastrelli giorno e notte ad ammassare le offerte che pellegrini
lasciavano ininterrottamente io io mi ricordo un'altra cosa sai che sul ponte di castel sant'angelo avevano istituito un doppio senso di circolazione per i pedoni vista la grande massa di pellegrini quello ha detto dante zio si nel xviii dell'inferno neretto lì no no no no l'ho detto io perché io c'ero e viti il che certo è che mentre dante era a roma a firenze la situazione è precipitata i neri intrigavano alla corte di roma spendevano molto denaro mettevano in giro false informazioni dicevano che firenze stava per tornare in mano ai ghibellini i papà allora si convinse
a prestare ai guelfi neri la grande potenza di carlo di valois fratello del re di francia partito dalla francia per arrivare in sicilia combattere contro federico d'aragona gli scrisse che lo voleva fare paciano in toscana contro i nemici della chiesa ma sarà la parola sembrava buona rassicurante in realtà voleva abbattere i viaggi ed innalzare i neri e fare i bianchi nemici della casa di francia e della chiesa [Musica] il papa era il capo del partito guelfo che era uno schieramento internazionale e il regno di francia era il suo braccio armato a quei tempi in fausti
io dino compagni fui eletto priore il 15 ottobre 1301 credevamo ancora di poter mettere tutti d'accordo parlavamo ai guelfi neri cercando di convincerli a fare la pace a dividere il potere con i bianchi insistevano a trattare per la pace quando invece conveniva a ruotare i ferri arrivato in città coi suoi cavalieri carlo di valois getta la maschera i capi dei neri che erano ancora in esilio rientrano senza chiedere il permesso e quasi subito cominciano le aggressioni le bastonature gli omicidi cominciarono a rubare fonda botteghe e nelle case di parte bianca cominciarono gli omicidi questa pestilenza
durò cinque giorni in città con grande rovina di firenze e poi la devastazione continua in campagna rubando e bruciando case per giorni e giorni un gran numero di proprietà belle ricche vennero queste classe anche le proprietà di dante vennero devastate di entrarono in casa gli rubarono ogni cosa e quel che non riuscirono a portar via lo distrusse ma dopo le prime settimane la violenza dei vincitori assume una nuova veste legalitaria si comincia a montare false accuse e a istruire processi politici contro gli avversari sconfitti [Musica] molti furono accusati e con menia loro confessare avevano fatta
con giura che non l'avevano fatta ed erano condannati in fiorini mille per uno e che non si difende a era accusato e per contumacia era condannato nell'avere nella persona e chi obbedisce a gava e di poi accusati di nuove colpe run cacciati di firenze senza nessuna pietà fra di loro vi fu anche dante alighieri che era ambasciatore a roma [Musica] i processi del 1300 due si conclusero con la condanna all'esilio di più di 600 persone non c'è nessun dubbio che erano processi politici che l'esito era già deciso fin dall'inizio però però sul processo contro dante
vale la pena di fermarci un po di più perché non tutti i bianchi che avevano avuto posizioni importanti in quegli anni non tutti i suoi colleghi del priorato per esempio sono stati mandati sotto processo dante si e questo vuol dire che era uno di quelli contro i quali si potevano montare delle accuse un po più plausibili che accusa il processo contro dante e altri tre coimputati in contumacia ovviamente era un processo per baratteri ha già la batteria e voi direste concussione corruzione peculato ai miei tempi era la grande malattia che affliggeva la vita politica italiana
mentre ai vostri tempi dante l'attacca rabbiosamente nell'inferno dove riserva una bolgia e barattieri costringendoli a nuotare nella pece bollente nel gennaio 1302 però fu lui ad essere accusato di baratteri a il giudice che istruì il processo accusò dante gli altri di aver accettato bustarelle per le elezioni dei priori dopo di loro e di altri ufficiali del comune o per fare approvare provvedimenti e stanziamenti che facevano comodo agli amici li accusò inoltre di aver speso fondi pubblici in misura maggiore del consentito a vantaggio del loro partito dante barattiere per lucro privato no certo però un dante
che trovandosi al governo accetta magari di fare qualche pressione nell'interesse del partito per evitare che un certo incarico va da pagare alla persona sbagliata o per garantire un finanziamento agli amici e beh questo francamente non appare proprio impossibile [Musica] sentito dante la ruina sua subito parti da roma e camminando con grande celerità ne venne a siena e qui si rese subito conto in modo chiaro della catastrofe e non vedendo possibilità diverse si aggregò agli altri esuli mancava ancora una voce per completare la carta di identità del nostro protagonista la cittadinanza tanto era nato e cresciuto
a firenze ma quella cittadinanza ha finito per perderla quando è stato condannato all'esilio è diventato un cittadino del mondo come dice lui stesso con un po di tristezza e con molto orgoglio nel de vulgari eloquentia o per patria il mondo come i pesci hanno il mare [Musica] dante pensava di essere nel mezzo del cammin di nostra vita quando ha dovuto lasciare firenze per sempre aveva 36 anni e la bibbia dice che l'uomo è fatto per vivere 70 anni ma lui non c'è arrivato e morto a 56 dopo vent'anni di esilio e nelle sue ultime opere
parla di sé come di un vecchio con i capelli bianchi ma quei 20 anni che sono stati i più tristi e amari della sua vita sono i più importanti per noi perché in quegli anni dante ha mantenuto la promessa che aveva fatto beatrice di scrivere su di lei quello che non era mai stato detto di nessuna però quello che ha scritto va anche al di là dell'omaggio alla donna che aveva amato senza speranza per tanto tempo ed è un patrimonio dell'umanità perché in quei venti anni di esilio vagando fra bologna pisa verona ravenna fra la
lunigiana e il casentino dante ha scritto quello che lui chiamava la comedia e che noi da boccaccio in poi chiamiamo la divina commedia [Musica] nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura ché la diritta via era smarrita a quanto a dire quale era e cosa dura questa selva selvaggia e aspra e forte che nel pensiero rinnova la paura uomini siate non pecore matte o tosco che per la città del fuoco vivo così te ne vai parlando onesto ghiacciati di restare in questo modo la bocca sollevò dal fiero pasto che il
peccatore for bendola i capelli fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza la terra che fa già la lunga roba e di franceschi sanguinoso mucchio questi che mai da me non sia diviso la bocca mi faccio tutto tremante amor che al cor gentil ratto s'apprende l'amor che move il sole e l'altre stelle amor ch'a nullo amato amar perdona poi nascose dal fuoco che li affina ahi serva italia di dolore ostello novi senza nocchiere in gran tempesta o poca nostra nomi star di sangue diverse lì terribili favelle parole di dolore accenti
mila libertà va cercando ch'è sì cara come sa che per lei vita rifiuta così colà dove si puote ciò che si vuole romagna tua non è e non fu mai biondo bene spetta a me avevo fatto trombetta è disposto a salire alle stelle a rivederle stan e quindi uscimmo a riveder le stelle e quindi uscimmo a riveder le stelle
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