siamo ben trovati siamo di nuovo insieme per parlare di filosofia e oggi in particolare per parlare di un filosofo francese vissuto nel novecento molto importante e molto significativo per la storia non solo per la tecnologia questo filosofo si chiama jean paul sartre oggi andiamo a scoprire allora chi è questo show borsato di cui magari avete già sentito parlare avete già sentito nominare questo nome ma non sapete qual è il suo pensiero intanto ovviamente un filosofo francese nato nel 1905 morto nel 1980 quindi stiamo andando progressivamente sempre più vicini ai giorni nostri ed è stato un
filosofo di grandissimo successo noi solitamente quando parliamo di filosofi e raccontiamo le vite ci soffermiamo sul fatto che abbiano vissuto in difficoltà che non siano stati apprezzati ai capiti che a volte siano finiti in carcere pensate ai greci a socrate o a platone e venduto come schiavo e così via però in qualche caso i filosofi erano anche successo in qualche caso riescono anche a forse cogliere il momento giusto per portare alcune idee e traggono poi anche in vita i vantaggi di questo loro successo così è stato per sap è stato un filosofo molto apprezzato in
vita soprattutto dopo la fine della seconda guerra mondiale tant'è vero che è diventato un intellettuale di riferimento per i giovani europei di lei degli anni 50 e 60 ed è stato anche premiato nel 1964 con il premio nobel per la letteratura quindi sicuramente un intellettuale seguito amato importante e rilevante non solo rilevante presso il pubblico degli intellettuali dei docenti universitari dei filosofi di professione ma anche presso il grande pubblico perché salto è stato davvero un filosofo che ha saputo parlare a un po tutti potremmo dire non a caso la corrente di cui lui era uno
dei più significativi esponenti cioè l'esistenzialismo francese divenne potevo dire quasi una moda annunciare una certa fase del dopo guerra vediamo però brevemente i tratti salienti della sua vita prima di cercare di capire anche quali sono gli elementi più importanti del suo pensiero nasce a parigi studia una prestigiosa università francese che è la scuola normale e proprio all'interno di questa università conosce ne siamo attorno agli anni venti del novecento quella che diventerà la sua compagna di vita e si chiama simon de beauvoir una anche essa filosofa scrittrice di grande successo in due costituiranno una coppia un
po sui generis perché saranno fortemente legati anche amanti però con un rapporto non tradizionale non vivranno insieme e non si sposeranno mai avranno amanti entrambi di diverso tipo insomma una coppia anche per l'epoca di un certo senso scandalosa è però questa loro libertà diciamo sì ben si sposava possiamo dirla così col clima in cui facevano filosofia in cui si trovavano a vivere all'estero vi dicevo studia comunque nei tardi anni 20 filosofia e nel 1933 ha l'opportunità di passare un anno in germania tra l'altro litri nota come abbiamo visto è l'anno della dell'ascesa di hitler e
meno visto in storia è l'anno in cui heidegger se vi ricordate di thiene quel famoso discorso all'università filo razzista poi sembra un po farsi indietro farsi da parte se non hanno chiave anche non solo nella storia della politica della germania ma anche nei pensieri in qualche modo lui quell'anno lì lo passa in germania entra in contatto con la filosofia di husserl che abbiamo visto era già stato maestro ideale è anche il proprio effettivo di heidegger e conosce anche lapsus sofia del primo heidegger che in quel momento effettivamente si è ormai formatosi vi ricordate essere e
tempo viene pubblicato nel 1927 quindi uscito da poco però showman nella comunione della città tedesca la filosofia di heidegger di inizio ad avere un certo peso e influenzerà notevolmente anche il giovane sardo ovviamente dopo poco torna in francia come in continua a studiare e un po alla volta anche ad insegnare però ovviamente scoppia anche la seconda guerra mondiale poco dopo viene durante la guerra catturato dai tedeschi è detenuto in un campo di prigionia per qualche mese fino al 1941 poi viene rilasciato tournée in francia e nel giro di poco tempo inizia a collaborare con la
resistenza come tra l'altro molti altri esponenti dell'esistenzialismo in generale molti altri intellettuali francesi del tempo e proprio durante la guerra proprio durante l'occupazione nazista della francia pubblica quello che è probabilmente il suo libro più importante dal punto di vista filosofico si intitola l'essere e nulla viene pubblicato nel 1943 poi la guerra finisce appena conclusa la guerra salt gode di grande popolarità è una grande popolarità che diviene sia da quello che ha scritto il campo filosofico sia da alcuni romanzi sia poi soprattutto da un breve saggio molto divulgativo che è un po riassume i concetti dell'essere
nulla però in chiave più accessibile più diretta al grande pubblico sarebbe in realtà una conferenza che lui ha tenuto a voce che il subito repubblica in forma di libro questo volumetto sentito la l'esistenzialismo è un umanesimo viene pubblicato nel 1946 ed ha un grandissimo successo che travalica i confini di solito del mondo filosofico del mondo intellettuale come vi dicevo però non è solo un filosofo perché software sceglie di divulgare diremmo così il suo pensiero tramite varie forme un po di saggio filosofico è trattato diciamo così ma un po anche tramite drammi teatrali e tramite romanzi
e la mossa più importante è indubbiamente la nausea che viene pubblicato nel 1938 cui faremo anche qualche cenno quando parleremo della filosofia di sappa è un romanzo non per la storia di un personaggio uno storico che cerca di scrivere un saggio e così via ma chiaramente è pesantemente il violentatore de sero di surkh cioè una sorta di trasposizione narrativa di quello che si pensava in termini filosofici tra i drammi segnalerei dai tanti tramite scrive uno in particolare nel 1944 si intitola porta chiusa quindi gli anni trenta fine anni trenta ma soprattutto anni 40 e di
lei tra il 45 46 47 48 sono gli anni dell'esplosione del boom dell'esistenzialismo in francia e del grande successo di sap che rimarrà però sulla cresta dell'onda fino alla morte insomma fino al 1980 quando scompare se altra viene ritenuto in francia l'intellettuale principe di riferimento il più grande intellettuale forse anche a livello europeo c'è da dire però che anche da questo punto di vista come abbiamo visto un po in heidegger anche sarthe si possono individuare in un certo senso due periodi due periodi no contraddistinti tanto come mai lei era una differenza di tematiche quanto da
un cambiamento politico potremmo dire nel senso che nella prima fase che è quella che però è filosoficamente più rilevante è quella su cui ci soffermeremo shark è profondamente pessimista la sua filosofia è drammaticamente priva di speranze e quindi non c'è neppure un grande interesse politico perché pure la politica che in fondo li serve a poco serve a nulla nella seconda fase e soprattutto quando pò la pubblicazione di un periodico con un certo successo in chat e che si intitola i tempi moderni sarte inizia ad avvicinarsi invece la lotta politica soprattutto a sinistra e anche ravvicinarsi
le posizioni comuniste in qualche modo anche se non il comunissimo di stampo sovietico più un comunissimo di una volta un comunismo anche critico nei confronti della russia dell'unione sovietica quindi diciamo se una prima fase di interesse era stato più strettamente filosofico in seconda fase si nota un maggiore ismo politico potremmo dire così che lo porta anche ad incontrare personaggi importanti della politica del tempo famoso l'incontro ad esempio con sede vara a parigi e con altri uomini politici però questo secondo sartre è tutto sommato dal punto di vista proprio della soluzione filosofica forse almeno interessante ci
soffermeremo invece sul primo era ci andiamo a vedere cosa da raccontarci questo filosofo francese allora abbiamo detto che sicuramente nella formazione del pensiero di sacro un peso fondamentale ce l'hai the year non possiamo nasconderlo sartre si avvicina alla filosofia ai temi dell'esistenza umana da un approccio fortemente influenzato da heidegger potremmo dire però non solo heidegger nel senso che sicuramente si sente l'influenza della dell'analitica esistenziale di heidegger ma si sente l'influenza in un certo senso anche di kirchner che se vi ricordate era stato quel filosofo la prima metà dell'ottocento che non hanno detto allen anticipato però
molte tematiche proprie dell'esistenzialismo che abbiamo realizzato a vedere che adesso vedremo ancora meglio ad esempio l'angoscia all'ail lascia il tarì vita le diverse il peso della scelta stesse insomma tutti i temi che salva in qualche modo riprende proprio 15 abitativo di coniugare alcuni temi approfonditi dai the year con alcuni altri termico con l'approccio quantomeno di kirchner se però da dire subito una grande differenza che distingue sarthe dagli altri due che abbiamo appena citato cioè agli altri due in fondo davanti ai problemi esistenziali dell'uomo sembrano provò proporre una sorta di via di fuga pensate a kierkegaard
dava la scelta è angosciante la scelta è il grande problema della vita dell'uomo tant'è vero che la si rifugge o la si accetta ma in termini comunque tutto sommato svilenti nelle due prime forme di vita e l'out out però c'è una via di fuga la via di fuga è la vita religiosa si vede elimino ed io questo in circa in heidegger sicuramente non c'è la via di fuga divina però c'è comunque una sorta di dimensione trascendentale ontologica che sembra forse al di sopra del uomo che sembra poter aiutare l'uomo a capire qual è il senso
della sua esistenza se ricordate l'uomo l'ha esserci davanti alla morte comprende il suo ruolo comprende il senso della sua esistenza quindi tutte queste due forme di esistenzialismo che abbiamo già visto in qualche modo una via di salvezza la presentano salto è convinto che invece una via di salvezza non esiste ha sostanzialmente in questo è profondamente pessimista è più pessimista dei suoi predecessori e dei suoi gesti ma arriviamo con calma a questa conclusione intanto bisogna dire che per start non c'è una un qualcosa di trascendente a cui l'uomo si possa appellare salt parte da un ateismo
programmatico potremmo dire cioè non c'è dio a salvarci non c'è dio ma non c'è neppure una dimensione trascendente ontologica che ci possa sollevare dei drammi della nostra vita la nostra vita è un dramma se la nostra esistenza è un problema interno a noi che non può essere in un certo senso buttato fuori di noi a attaccandosi da qualche altra parte da un qualche livello superiore per questo si parla con sap di un esistenzialismo umanistico umanistico perché la risposta ai problemi della nostra vita e della nostra esistenza deve essere cercata necessariamente dentro luogo non può essere
cercata altrove non c'è un altro a cui appellarsi el'uomo il cardine e nell'uomo bisogna cercare di trovare le risposte ora bisogna quindi studiare l'uomo come i pattern l'ha fatto la carica in maniera ancora più intensa capite perché è lì il problema meli anche fosse la possibilità di trovare una soluzione ammesso che questa soluzione ci sia ora cos'è che caratterizza l'uomo secondo sap la caratteristica più intrinseco l'uomo è la coscienza cioè la coscienza che significa esistere dentro le cose in mezzo alle cose vivere le cose avere coscienza di ciò che c'è attorno a noi quindi bisogna
vedere che rapporto c'è tra l'uomo e il mondo circostante che rapporto c'è tra l'uomo e le cose quindi l'approccio un po come anche in heidegger non è tanto quello dello scienziato che guarda al mondo come un oggetto fenomenico diremmo usando termini cantiani da studiare da conoscere il siciliano geologico ma l'approccio è quello tipico esistenzialista il mondo non è qualcosa da conoscere prima di tutto qualcosa da vivere è una forma di relazione non di conoscenza ok quindi se ha un influenza anche della fenomenologia seriana per certi versi d'altronde sottolinea sap lio cos'è la coscienza cos'è ma
io non è una sostanza chiusa autonoma come cirella in qualche modo ho detto cartesio non è questo l'io è apertura questa è la sua caratteristica più interesse caccia relazione con le cose apertura verso le cose d'altrone non ci può essere io senta l'altro per definire lio abbiamo bisogno dell'altro per sapere cosa siamo ben usarne o di relazionarsi con ciò che è diverso da noi non c'è definizione di una cosa a scelta una automatica negazione del resto in questo senso particolarmente rilevante è il ruolo dell'immaginazione che salva assegna all immaginazione immaginazione è nella visione risalto la
facoltà che permette di trascendere la realtà alla luce della possibilità cioè la manifestazione è quella capacità umana che ci permette di non limitarci a ciò che una cosa è quello che una cosa è in sé ma ci permette di andare oltre lo hanno visto anche in heidegger in termini di elementi diversi ma il concetto è sempre quello l'uomo quando si pone davanti alle cose non è costretto ad accettarle per come sono ma è libero libero di negare anche la realtà di quella cosa e imporre una realtà diversa io ho un libro vi ricordate l'esempio di
abbiamo fatto con aria del libro o un libro è chiaro che è stato scritto perché la legge ma io posso tranquillamente negare questa sua realtà e in pochi una possibilità di marcia mia scelta posso usarlo come da mettere sotto il tavolo per reprimere un tavolo traballante o per mille altri motivi ovviamente questo vale per un libro è un esempio molto banale ma vale per ogni ambito della nostra relazione con le cose quindi la coscienza nel rapporto con le cose a un rapporto che anche particolare si mette in relazione molto particolare su cui i saf esiste
parecchio perché rileva come si sia tra la coscienza e le cose un rapporto in un certo senso squilibrato cioè la coscienza riconosce le cose bene cosa sono impone le sue possibilità impone delle balie che i suoi progetti ne fa trascendere però le cose viceversa non riconoscono la coscienza cioè non riconosciamo un libro ma il libro non riconosce noi noi poniamo i nostri progetti sul libro nel libro non pone sotto giacche su di noi quindi la coscienza non ha la possibilità di riconoscersi di farsi riconoscere dalle altre cose si può riconoscere solo da se stessa è
solo un'autocoscienza che può riconoscere la coscienza stessa non può venire dal mondo nel riconoscimento sulla base di questo ragionamento sapere inizia a chiamare la coscienza essere persa perché appunto si può riconoscere per sé mentre le cose che sono oggetti immodificabili opachi che non rispondono ai nostri stimoli corrispondono passivamente diciamo li chiama essere in sé quindi la coscienza essere per sé le cose essere in essa però rimaniamo un altro su questa coscienza di cui abbiamo già detto qualcosa ma cosciente abbiamo detto non si accontenta delle cose così come sono presentate male vuole vuole imporre su di
esse i propri progetti vuole meglio ancora modificarle usarne progettarle rielaborarle cioè la coscienza non vuole subire dei limiti nel suo rapporto con le cose perché continuamente portata elaborare progetti ea non accontentarsi della realtà così com'è a mutarla plasmarla a suo piacimento cioè la coscienza è portata continuamente a esercita esercitare la sua libertà questo è il tratto più caratteristico della coscienza la coscienza è libertà però attenzione se è libertà ci sono anche delle conseguenze perché questo guardare alle cose e negare la realtà per come e modificarla implica che la libertà sia strettamente legata alla modificazione al
nulla perché quando io per un libro e decido di farne un prolunga del piede di un tavolino sto negando e annullando una delle sue possibili funzioni anche il monte delle sue possibili soluzioni della funzione di essere regalato la funzione di essere eletto a mille altre funzioni alla funzione di allenamento alla funzione di rosso o di studio ecc quindi ogni nostro uso della libertà è una un uso un unificante ci mette in relazione col nulla con l'annullamento perché non litighiamo continuamente i dati di fatto azzeriamo le situazioni di partenza e ricreare appunto per ricreare bisogna distruggere
bisogna annullare non si può ricreare qualcosa se prima non si ha demolito e questo demolizione è nullificazione non solo la coscienza quando fa tutta questa operazione non è condizionata dal nulla dice è completamente in maniera libera l'abbiamo detto e libertà e quindi non essendo condizionata da nulla è ancora una volta qualcosa di nudi strettamente connesso al nulla la coscienza è a sua volta nulla in un certo senso perché non li perché è legata all'annullamento perché non è questa un'altra nulla insomma c'è questo carattere negativo capite di tutto quello che sta dicendo sulla libertà non è
una libertà vista in senso positivo come possibilità come esaurimento di desideri di sori menti possibilità massime che esaltano luogo è un confronto costante con l'azzeramento con la l'unificazione con la negazione c'è una pesante negatività in questa lettura di sarda è infatti secondo me la libertà non è un bene non è una cosa di cui andare in fondo così tanto fieri la libertà è un peso è causa di dolore per l in qua si ricollega in qualche modo a kierkegaard ten si è ritrovata anche i kirchner questa libertà era qualcosa di paralizzante attravero bisognerà affidarsi a
dio per superarlo allora anche qua alla libertà a causa dei dolori che angoscia è un peso un peso che l'uomo sembra non sempre essere in grado di sostenere non solo tra l'altro la libertà è pesante di per sé è pesante anche perché implica una profonda responsabilità dell'uomo verso il mondo che ha risorse verso le cose a cui lui su cui lui impone i suoi progetti sui significati i suoi desideri ma verso anche se stesso capite ogni scelta è pesante perché ogni scelta libera si rende responsabile di quello che accadrà e per questo dice sacro del
certo punto non ha alcun significato dire che una cosa è inumana perché tutte le scelte dell'uomo sono umane tutte le scelte dell'uomo sono libere e sono frutto della libertà pensate a salt vive gli anni del dramma della seconda guerra mondiale che senso ha dire che che so i campi di concentramento sono in umani riconosciuti sono profondamente umani invece pur essendo orribile ovviamente non sta negando il loro re dell'olocausto ma sta dicendo attenzione questo non è un atto inumano che nega l'umanità l'umanità è scelta delle libertà la libertà porta ovunque porta anche a cose orribili di
cui si è responsabili capite quindi dire che quello che hanno fatto i nazisti è stato in umano è un po un controsenso perché è stato invece pienamente umano è caratteristica dell'uomo quella di essere libero e di però portare il peso e il dramma direi anche di questa libertà che è strettamente connessa alla unificazione quindi in un certo senso anche alla morte capite d'altronde bisogna considerare che charter un po come ai lager ma forse lo senti in maniera maggiore è un filosofo che ragiona è inconsapevole di quello che dice ha detto pochi decenni prima cosa aveva
retto nice dio è morto cioè non solo dio come religione fede ma è morto ogni possibile appiglio è morta ogni spiegazione sovrumana della nostra vita vi ricordate quando abbiamo letto l'annuncio della morte di dio nella gaia scienza se vi ricordate avevo sottolineato in maniera molto forte tutti quei passaggi quando il folle dice come abbiamo potuto noi lavare l'orizzonte staccare la catena valsole non vi se non sentite freddo non sentite vuoto queste parole in sarte risuonano in maniera molto molto forte sarda commento che l'uomo sia perso nel mondo ormai non avendo più qualcuno che sceglie per
lui un di una religione una fede qualsiasi che scelgano per lui l'uomo non sa come orientare la propria vita è libero ma questa libertà lo schiaccia lo annulla lo rischia di far naufragare il fondo l'uomo antico da questo punto di vista stava un pochino meglio perché aveva una religione o comunque un sistema di valori che lo guidavano non lasciavano completamente libero perché non era forse in grado di sopportare il peso di quella libertà pensate kierkegaard no che cosa cinese se l'uomo a rifiuta dio e vive i suoi problemi esistenziali a livello umano finisce per essere
uno giovanni o per essere un marito ma in ogni caso finisce sconfitto l'unico modo per un unico modo per non essere sconfitto e appellarsi a dio ma se dio non c'è perché salta e ripeto parte da questo assunto da poliziano ci sia opportuna appellare a nessun dio nessuna forma di metafisica se dio non c'è rimane il mango noi scelte umane e risente umane non risolvono i problemi esistenziali dell'uomo questo in sartre è presente in maniera molto molto pesante la vita non ha versato alcun senso non ha nessun significato dalle donne senio non c'è se non
c'era un senso ultraterreno niente dà significato alla nostra esistenza diceva inizia che noi possiamo dare un senso alla nostra vita che superuomo quantomeno dopo la morte di dio e la fine dei valori può rinascere come fanciullo e grazie alla sua volontà di potenza trovare un significato nella vita sartre è molto meno ottimista potremmo dire di nice perché secondo lui l'uomo in ordisce a sollevarsi dal peso di questa responsabilità certo l'uomo vive per l'uomo non è che smette di vivere e sceglie si è continuamente lì a libero e non può non scegliere non può fare a
meno di scegliere e quindi l'uomo cosa è in ultima è stanca salter riassume tutto questo ragionamento con una frase che è celebre e che un po è il simbolo di questa sua riflessione l'uomo è ciò che sceglie di essere cioè l'uomo è la somma di tutte le sue scelte di tutti gli atti che ha compiuto in relazione alle sue scelte anche per questo l'uomo angosciato quindi perché capita deve con le sue scelte darsi una faccia l'uomo non ha un volto in sè l'uomo dipinge il suo volto in base alle scelte che fa al giorno per
giorno per questo è ancora più responsabilizzante la libertà che sa perché è responsabile di come si comporta nei confronti delle cose ma è responsabile anche di come si confronta nei confronti di se stessi di come si comporta nei confronti di se stesso perché si si crea un identità sulla base di quello che sceglie e attenzione tutto a scelta ogni cosa che noi facciamo è scelta un po parlando delle grandi scelte di vita che so per voi studenti cosa fare l'università cosa che lavoro cercare se studiare in italia o studiare all'estero e così via non sono
solo queste le grandi scelte che ci dipingono e ci fanno noi ogni atto della nostra vita è una scelta ed è una scelta che ci crea un identità inoltre c'è da dire un'altra cosa importante noi spesso a volte pensiamo che si è vero siamo liberi abbiamo delle scelte ma queste scelte siano spesso condizionate bene ad esempio perché ti sei iscritto a quella scuola oa quella università piuttosto che all'altra e diciamo perché i genitori volevano perché in quel momento c'era posto di lavoro in quel campo e non cedere in un altro cioè troviamo mille giustificazioni per
alleggerire il peso della nostra scelta per dire non è stata tutta responsabilità la nostra questo è quello che facciamo normalmente ma sap rifiuta questa lettura secondo set nessuna scelta è realmente imposta a ogni scelta è tutta completamente nostra responsabilità e libertà perché perché anche quando pensiamo che le scelte siano imposte in realtà abbiamo sempre un'altra possibilità pensate alla guerra una situazione che sarà vissuto certamente è vero che gli uomini di una capitale li hanno chiamati alle armi che teoricamente non potevano rifiutarsi di andare a combattere quindi non sceglievano liberamente erano obbligati ad andare in guerra
però se dice non è vero che erano obbligate ad andar in guerra c'è sempre la possibilità di rifiutare scappando ad esempio dandosi alla macchia nascondendosi al limite perfino suicidandosi ma un'altra possibilità c'è sempre quindi chi sceglie chi fa una cosa la sceglie chiedo a combattere in guerra lo fa perché ha scelto di farlo voi direte seal hanno spinto certo l'hanno spinto ma poteva scegliere un'alternativa quindi è lui che fa quella scelta e quindi è lui a responsabile di quella scelta che lo fa diventare ciò che è tra mille altre scelte ogni guerra è la nostra
guerra una guerra che ci hanno imposto siamo noi che l'abbiamo scelta anche quando le condizioni sono molto particolari una lente è chiaro che in tutto questo l'uomo non ha vie di scampo dalla propria responsabilità ora c'è un altro discorso da fare che completa il quadro è che secondo me è molto interessante anche se a volte i libri di testo glissano velocemente su questo aspetto che è il rapporto con gli altri perché noi finora abbiamo parlato della coscienza delle scelte e delle cose del mondo facendo esempi che riguardano spesso di oggetti novi ho citato il libro
che c'è però gli altri sono cose molto particolare questo molto particolari questo avevamo detto se n'è ricordato un discorso molto simile anche con heidegger ma anche qui supsi va giù decisamente più pesante allora vediamo che rapporto c'è tra la coscienza individuale e gli altri perché vi ho detto prima che rapporto che c'è con le cose è squilibrato noi riconosciamo le cose ma le cose non ci riconoscono per quanto riguarda gli altri invece non può esserci lo stesso rapporto perché noi riconosciamo gli altri ma gli altri a loro volta possono riconoscere a noi con gli altri
non c'è lo stesso rapporto p qualcosa cambia e questo ha delle conseguenze perché noi siamo conoscenze ma anche gli altri sono cosciente allora pensiamo che rapporto abbiamo noi con le cose noi vi ho detto prima quelle cose abbiamo rapporto che tende alla nullificazione noi vediamo le cose ma non le accettiamo di per sé per come sono tendiamo a distruggere ricreare annullare i significati che i progetti che sono alla base di quelle cose crearmi dei nostri a seconda delle nostre esigenze ovviamente quindi noi finiamo per usare le cose farle parte di un nostro programma del nostro
progetto e ricondurle ai nostri figli di re così e questo è tipico della libertà abbiamo letto tutta prima per quanto riguarda le cose ora il problema è che questo rapporto questa tendenza alla nullificazione questo diciamo approccio progettuale ce l'abbiamo anche con gli altri e gli altri ce l'hanno con noi cioè noi tendiamo a non di ficcare gli altri e a usarli e a loro volta gli altri tendono a fare lo stesso con noi noi per loro siamo cose su cui bisogna fare progetti cose da partiture ai propri scopi cose da manipolare perché perché l'essenza avere
allegata questa di nullificare è una cosa ineliminabile della nostra coscienza per sala non è un discorso di cattiveria ed egoismo in sé eccoci sempre secondo chat il nostro rapporto con gli altri è un rapporto legato alla nostra manipolazione degli altri perché gli altri sono strumenti e chiaro che l'immagine che emerge da tutta questa lettura un'immagine profondamente negativa ve l'ho già detto ma qui il pessimismo si fa gravissimo un sonno gli altri tendono ad unificare lio tendono modificare la nostra coscienza tendono a usarci tendono a fare progetti su di noi senza il nostro consenso vogliono cambiarci
vogliono che diventiamo strumenti per i loro fini vogliono che diventiamo cose da manipolare e tutto questo si riassuma che qui in una frase celeberrima lessard che manifesta tutto il pessimismo di sap che è l'inferno sono gli altri cioè la cosa peggiore la dimensione peggiore nella nostra vita le in farne in terra è rappresentato dagli altri con cui abbiamo rapporto che è sempre conflittuale esempio diritti lotta perché loro tentano ri manipolarci noi tentiamo di manipolare loro anche quando non ne siamo consapevoli quindi è lotta e il contrasto è incapacità di aiutarsi per questo l'uomo è così
anche abbandonato sulla terra ma non altro perché non ha più dio o una fede a cui appellarsi mai abbandonato anche perché pure il rapporto con gli altri noi non gli consente di trovare una via di fuga neppure l'amore è una via di fuga è solo manipolazione l'amore come l'amicizia in qualche modo e questa caratteristica così negativa del rapporto interpersonale emerge secondo jacques anche dalla nella figura nel momento dello sguardo che è parsa particolarmente significativo e lo racconta da abile narratore con un esempio quando io sono da solo in casa e faccio un gesto volgare o
un gesto maldestro qualcosa del genere volgare può essere in ogni scatto ruttino oppure ha fatto un gesto maldestro in campo da solo camminando non mi sento in imbarazzo non provo nessun problema con me stesso non è che mi vergogno di me non è che mi sento in colpa la mia coscienza non un manifesto alcun problema davanti a mo di narita incertezze ingenuità fallimenti cose di questo tipo però se dopo aver fatto una cosa di questo tipo al titolo lo sguardo e vedo che qualcuno mi sta guardando vedo lo sguardo di qualcun altro su di me
allora immediatamente proprio dal guardi io non ho paura di fallire matura che gli altri vedano con fallito non ho paura di comportarmi male oppure che gli altri noti non che mi sto comportando ma e questo viene ben rappresentato un ulteriore esempio nella bibbia ricordate la storia di adamo ed eva spero di sì ma la moderna nell'eden giardino dell'eden a un certo punto ma altri hanno vissuto proibito vengono rimproverati da dio ci danno lavoro a col pare era e così via come sapete ma quando dio li cacciò dall'eden dal paradiso terrestre dice la bibbia improvvisamente adamo
ed eva scoprono di essere nudi cioè cosa vuol dire questo scoprono di essere nulli erano lì anche prima ovviamente è la perdita dell'innocenza in un certo senso perché lontano dal paradiso nella metafora nel racconto biblico lontano dal paradiso scoprono il pudore la vergogna di sensi di colpa e peccato ma nell'interpretazione di sarto e in realtà adamo ed eva si scoprono nudi perché per la prima volta poi sono lo sguardo sull'altro e si sentono lo sguardo dell'acqua su di sé sentono questa vergogna la vergogna dello sguardo cioè davanti all'altro noi sempre ci sentiamo nudi in qualche
misura e vulnerabili cioè sentiamo di essere altri oggetti che l'altro tende a manipolare indifesi strumenti che l'altro vuole piegare alla sua volontà quindi certo io poi per carità certamente sicuramente che bisogna avere un rapporto con l'altro è solo nel rapporto con l'altro che scopro me stesso perché l'altro mi riconosce e quindi c'è un carattere sociale nella filosofia risalto c'è bisogno dell'altro la nostra esistenza è fatta di rapporti con l'altro e con le cose ovviamente ma anche con gli altri c'è bisogno del rapporto con l'altro questo rapporto è sempre conflittuale e sempre scontro non è mai
aiuto non ha mai amore come potremmo riscontro che ci atomi ribella chi sono gli fa percepire anche in un certo senso la mia alienazione esistenziale ma è difficile complesso negativo come vi dicevo all'inizio saltano scrive solo opere filosofiche vera e propria ma anche dei romanzi in cui tutti questi discorsi che abbiamo fatto finora trovano una narrazione più coinvolgente a volte o comunque più accessibile per i carnet pubblico e proprio su uno di questi romanzi vorrei soffermarmi un attimo il romanzo in particolare abbiamo citato all'inizio è la nausea che è un omaggio che ben rappresenta questa
assurdità della vita della nostra esistenza il protagonista di questo libro è infatti un professore o ricercatore di storia che sta scrivendo un saggio su un grande un uomo ha venduti un avventuriero un pirata quasi delle epoche passate e però mentre lavora questa sua ricerca questa sua opera si rende conto quasi all'improvviso della completa mancata mancanza di senso della sua vita e lui dice della perfetta gratuita dell'esistenza cioè che l'esistenza è gratuita cioè ci è stata data non sono gratis verrebbe da dire ma senza voler niente in cambio perché non ha alcun senso non ha alcuna
direzione è un regalo senza scopo capite e questa gratuita dell'esistenza con un bel regalo è un dramma vialetto infatti il protagonista del libro resiste a questa situazione a questa consapevolezza nuova che matura durante il romanzo con un profondo senso di tristezza e direi addirittura come il libro come il titolo suggerisce di nausea in un certo senso la reazione esistenziale davanti alla sordità nella vita alla completa mancata mancanza di senso della vita è la nausea non può essere altro a causa che la nausea quindi il nuovo ritorniamo in un pessimismo assoluto quindi ogni imitativo dell'uomo di
uscire da questa nausea di superare l'assurdità della vita è destinato a fallire la coscienza non può porsi al di sopra del nulla come chiedeva riteneva che il super l'uomo potesse fare il nostro amico nice il superuomo non può esistere perché la coscienza dell'uomo non può porsi al di sopra per la materia dell'altro horner nota questo sacro la coscienza che è l'uomo sorge dopo la materia cioè sorge dopo la essere l'uomo non crea il mondo l'uomo non può creare l'essere perché viene fuori dopo l'uomo nasce in un mondo che già esiste nasce non essere cade a
esiste quindi non può essere lui a crearlo non può essere lui a plasmarlo non può essere lui esserne il fondamento l'uomo come fondamento non sa nulla capite perché l'uomo dovrà essere se fosse venuto prima avrebbe potuto lui plasmarle cose ma lui arriva sempre dopo e per questo l'uomo la resistenza dell'uomo direi è paradossale è paradossale perché l'uomo è libero davanti al mondo in una grandissima libertà va ma non è libero di essere libero nel senso che è vero che sceglie in senso da dare alla sua vita la direzione da prendere sempre un po non era
assurda e sempre senza riuscire a dare un vero fondamento però sceglie è libero però non è libero di scegliere di vivere peter cioè a tutte le libertà tranne quella di decidere se essere libero oppure no lui è condannato ad essere libero è costretto ad essere libero è obbligato ad essere libero ed è un paradosso perché uno che a tutte le libertà dovrebbe avere la libertà fondamentale è quella di essere libero invece non ce l'ha l'uomo si trova catapultato in un mondo in una dimensione che non ha scelto all'interno della quale poi opera delle scelte ma
la partenza non la scelta lui non ha scelto lui di nascere non ha scelto lui di essere in questo mondo ci si è trovato non ha scelto lui di nuovo di essere libero di essere responsabile delle sue azioni ci si è trovato davanti è costretto essere responsabile e quindi l'uomo è un paradosso perché è costretto a condannato a non riuscire a barcamenarsi questa situazione e vero che l'uomo interpreta le cose ma dopo sempre in un post non pre perché appunto l'uomo arriva catapultato in un mondo che già gli preesiste per questo è una sorta di
dio mancato dio crea il mondo davvero perché il mondo il suo prodotto l'uomo vorrebbe creare perché a questa libertà che lo spinge a creare ma i suoi desideri sarà sempre frustrato sarà sempre in qualche modo non realizzato perché non può fondare davvero la sua vita la nostra vita è priva di fondamento ci si è ritrovato dentro senza averla scelta in partenza ed è rilasci sarebbe stata la scelta più importante pianeta quindi l'uomo non può davvero dare una direzione alla proferito la direzione profonda e seria è vero che sceglie continuamente non può fare a meno di
scegliere quindi di dipingersi ma questa scelta non risolve il problema della mancanza di senso profondo alla sua vita è destinato al fallimento e ha una assurdità esistenziale da cui non si può uscire tant'è vero che lo dice in l'essere e nulla software in fondo a ben guardare non c'è alcuna differenza tra chi passa la sua vita a ubriacarsi e solitudine e chi invece riesce a guidare i popoli a conquistare mezza europa tra l'ultimo degli ubriaconi e napoleone bonaparte non c'è alcuna differenza in fondo la loro vita è in entrambi i casi priva di significato non
si ottiene nulla perché non c'è via di scampo a questa assurdità esistenziale è chiaro che l'uomo è sempre sconfitto per quanto lotti per ottenere qualcosa questo qualcosa non lo porta da nessuna parte non risolve il problema di fondo e non potrà mai risolvere quindi vi dicevo questo primo sarda è profondamente negativo è pessimista qualcosa cambierà in realtà nella seconda fase della sua vita quando appunto aderendo comunque alla lotta politica diciamo che troverà in qualche modo un senso alla dell'attivismo nel dell'impegno per gli altri una forma di risoluzione e parziale attenuazione di questo pessimismo partecipano più
nella resistenza poi appoggiando le varie forme di lotta politica in giro per il mondo anche nei paesi del terzo mondo in questo senso l'uomo sembra nella seconda fase poter influenzare la storia quindi la vita non è equivalente la vita di chi ha combattuto la vita è richiesta probabile a cars ma questo è una cosa che arriva tardi sarà relativamente tardi e vabbè avrà un ruolo nella seconda metà del novecento ma ripeto più politico e sociale che non filosofiche la sua filosofia o in mano una filosofia avendo la prima parte profondamente pessimista ed è però un
segno di come l'esistenza di limo si stia sviluppando dopo lice e per avevo già detto l'uomo affronta un vuoto da cui è difficile uscire un dal nichilismo ci si risolleva come l'ennesima fatica o forse non ci si risolleva proprio sa dopo che heidegger ha detto che ci si può provare in remissione particolare surf beach ogni tentativo è destinato al fallimento vedremo qualche altro pensatore che tenterà di affrontare temi simili ma sappiate che sarto la presenta un bello scoglio importante nella filosofia del novecento che ha avuto una profonda influenza in un modo o nell'altro anche per
criticarlo è ovviamente su tanti pensatori francesi in particolare ma in generale di tutto il mondo grosso modo le cose davide erano queste spero che il discorso sia stato abbastanza chiaro se non hai un autore di per sé particolarmente difficile si può anche affrontare qualche suo testo partendo magari da appunto dai romanzi e dai drammi la nausea in particolare che magari non è eccessivamente accattivante che un romanzo nel senso che ha un talento molto sono molti su molti soli noti insomma non è un romanzo d'azione ovviamente è un pochino riflessivo però è facilmente accessibile poi magari
lasciapassare alle altre opere se vi può interessare e l'autore in ogni caso ascoltate il video riascoltate lo confrontate anche quello che avrete sentito qua con quello che trovate sul vostro libro di testo e ci vediamo prossimamente con un'altra lezione di filosofia