Il primo Heidegger

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ciao benvenuti a tarda notte è l'ora giusta per far filosofia e noi ne approfittiamo per parlare di un filosofo di cui non abbiamo ancora parlato che però vale la pena cercare di presentare almeno a grandi linee questo filosofo si chiama martin heidegger lo vedete anche qui di fianco nel libro che si chiama essere tempo di cui parleremo andiamo iniziare ok allora prima di tutto heidegger a 1 rifilato i più importanti del novecento la solo più importanti ma anche più discussi più studiati più criticati e più intensamente analizzati perché un filosofo che ha avuto un peso
rilevante un filosofo che ha influenzato molti altri pensatori nel corso del secolo mea con filosofo toast ostico difficile da comprendere difficilissimo da leggere e quindi che lascia anche campo aperto lo diciamo a una serie di possibili interpretazioni diciamo che intanto bisogna inquadrare i due diverse fasi nella filosofia di heidegger una prima fase che fa circa fino al 1936 e una seconda fase che invece è legata più agli esiti successivi soprattutto dopo la seconda guerra mondiale a dividere queste due fasi tradizionalmente una svolta lo stesso heidegger la chiamò la svolta un cambiamento non tanto di stile
filosofico non direi tanto quello quanto piuttosto di interessi perché nella prima fase che culmina appunto nella pubblicazione di essere tempo del 1927 la filosofia di heidegger è focalizzata studiare soprattutto luoghi nella seconda fase invece al centro del suo interesse compare l'essere che già nella prima fase aveva in qualche modo indagato ma che a cui si dedica completamente nella seconda fase noi oggi parleremo soprattutto della prima fase del primo heidegger che è quello che forse ha avuto più influenza sulla filosofia attorno alla metà del novecento il secondo heidegger è stato scoperto dopo ha avuto influssi più
nella filosofia più recente partiamo però appunto dal primo heidegger e anzi partiamo un attimo della vita di questo pensatore una vita che è stata anche legata in qualche modo alla storia e agli eventi che attraversa una germania martin heidegger nasce nel 1889 nel sud della germania da una famiglia cattolica al cattolicesimo qui verrà cresciuto a cui verrà avviato e che abbandonerà non era anche abbastanza brusca attorno agli anni venti del novecento studia a marburgo prima e poi a friburgo e proprio a friburgo entra in contatto con quello che è il suo maestro che è il
filosofo tedesco edmund husserl fondatore della fenomenologia una scuola filosofica che in quella fase storica aveva un certo peso in germania una certa influenza heidegger diventa allievo di husserl e diventa certa fase anche il suo allievo prediletto la carriera ottiene finalmente dopo vari anni una cattedra a sua volta degli allievi liriche poi certi casi avranno anche un un seguito nella storia della filosofia perché dai suoi allievi ci sono ghada amer jonas hannah arendt sono personaggi di un certo spessore hannah arendt tra l'altro avrà con lui una relazione sentimentale che verrà poi interrotta bruscamente anche a causa
del fatto che hannah arendt ebrea nella germania degli anni trenta essere ebrei e ci arriveremo a breve non era chiaramente una cosa semplice comunque insegna a qualche allievo e e fa rapidamente carriera nel 1983 diventa al rettore all'università di friburgo tra l'altro friburgo l'università in cui aveva insegnato il suo onesto husserl lui che era succeduto nella cattedra di filosofia e viene eletto rettore ma il 1933 è un anno fondamentale per la storia della germania perché come ricorderete è l'anno in cui a gennaio adolf hitler diventa cancelliere della repubblica di weimar e rapidamente mette fine unica
di weimar assumendo i pieni poteri arrestando tutti gli oppositori politici e instaurando una dittatura totalitaria che sfocia poi del terzo reich nel 33 siamo ancora agli inizi ma già abbastanza chiaro qual è chiaro quali sono le intenzioni di hitler e il nostro caro heidegger pronuncia un discorso in qualità di rettore dell'università di friburgo un discorso intitolato l'autoaffermazione dell'università tedesca questo discorso diventa rapidamente celebre perché un discorso apertamente fino a un artista ora gli storici gli studiosi biografi anche di heidegger si sono interrogati a lungo su questo discorso o quantomeno sulle reali motivazioni che stavano dietro
a questo discorso se c'era una forte e sentita adesione alla politica nazista oppure se in qualche modo c'erano anche elementi di interesse personale dovuti alla contingenza del momento storico in ogni caso il discorso è chiaramente favorevole al nuovo regime che si sta instaurando in germania c'è da dire a onor del vero che dopo pochi mesi heidegger lascia l'incarico di rettore si dimette proprio e alcuni hanno letto in queste le missioni che sono in realtà abbastanza misteriose anche una sorta di critica verso il regime quasi che arriverà avesse compreso la vera portata delle misure hitleriane e
per contrasti con alcuni dirigenti del partito nazista abbia deciso di abbandonare questo incarico di rilevanza e di responsabilità infatti c'è da dire che nel resto degli anni trenta e negli anni 40 heidegger e sceglie un profilo molto basso continua chiaramente a fare ricerca insegnare all'università ma da posizione molto defilata chiaramente però quando la guerra finisce c'era nel 1945 il regime nazista crolla di schianto i gerarchi nazisti scappano si suicidano o vengono processati ma anche all'interno dell'università tedesca scatta un processo di repulisti di epurazione come veniva chiamato all'epoca cioè in pratica tutti quegli intellettuali quei professori
che si erano schierati apertamente a favore del regime subiscono sostanzialmente un processo ci sono le commissioni apposite formate spesso da altri professori che esamino incartamenti interrogano chiedono e hanno il compito poi di valutare se l'intellettuale in questione è adatto ancora di insegnare oppure è meglio che non i segni più alle giovani generazioni heidegger subisce un inchiesta di questo tipo e la subisce maniera molto negativa perché effettivamente nonostante questa sua posizione ondivaga diciamo nei confronti del regime viene sospeso dall'insegnamento a pesare su di lui in particolare c'è il parere di un collega filosofo cardia spurs che
era stato suo amico negli anni 20 poi due avevano rotto interrotto i rapporti a special diciamo da parere contrario riguardo alla possibile permanenza di heidegger all'università quindi per qualche anno non insegna più viene reintegrato solo a partire dal 1949 quindi dopo qualche anno tra l'altro grazie anche al parere dello stesso di aspes che cambia idea nel corso degli anni a parere parte anche di hannah arendt insomma un po la volta tra il 49 50 51 viene reintegrato può ricominciare a tenere i suoi corsi all'università nel frattempo però dicevamo è avvenuta la celebre svolta questa svolta
è una svolta che viene datata dei critici appunto dicevo prima col 1936 perché in quell'anno heidegger pubblica un articolo un saggio intitolato holderlin e le scelta della poesia che è un saggio che segna questo cambio questo slittamento di interessi prima si era occupato dell'uomo anche se degli uomini sesso continenti dai quasimodo logico e vedremo cosa significa poi inizia a occuparsi direttamente dell'essere l'opera cardine del primo periodo è essere tempo 1927 ed a quest'opera quando vedete un opera anche della voluminosa corposa e di certo non facile l'opera invece principale della seconda fase è probabilmente sentieri interrotti
trattata al 1950 noi però oggi ci occupiamo essenzialmente la prima fase cioè di essere e tempo essere tempo è già un opera che dal titolo fa capire che il discorso di aderire a un discorso po particolare un po complicato in cui centrale è l'essere in filosofia se ci pensate se vi ricordate parmenide di cordate platone se pensate anche i greci la parola essere è una parola carica di significati e soprattutto una parola difficile da definire da comprendere e da sperare anche perché normalmente siamo portati a pensare che la essere sia sostanzialmente la somma degli enti
cioè di ciò che esiste di ciò che ha mai semplicemente la somma degli enti la essere o non è forse qualcosa di più qualcosa di diverso qualcosa di difficile da definire ci pensa pensate l'essere parmenideo per per fare un esempio l'essere parmenideo è qualcosa di completamente avulso dalla realtà a cui siamo abituati l'essere e per vendere immobile e immutabile è unico circolare sferico insomma qualcosa di completamente diverso dalla molteplicità a cui siamo abituati quindi nella storia della filosofia una visione dell'essere spesso che trascende potremmo dire la realtà effimera delle cose questo era anche dal platone
in fondo l'ontologia è quella disciplina quella parte della filosofia che proprio si pone le domande sull'essere domande che però la storia della filosofia non è riuscita a risolvere in maniera chiara e lo stesso ad eger all'inizio di essere tempo mette bene in chiaro questo problema dell'essere un problema di definizione potremmo anche dire l'essere sembra indefinibile e d'altrone come si può definire l'essere se l'essere lo consideriamo come diciamola il genere sono cioè la la categoria più ampia che racchiude tutto e pensiamo a quello che diceva aristotele ciò che per definire qualcosa dobbiamo criticare il genere prossimo
la differenza specifica è chiaro che l'essere non ha un genere prossimo non ha in genere un concetto più ampio cui fare riferimento all'essere è il concetto ampio per eccellenza e quindi per sua natura sembrerebbe indefinibile queste sono domande aperte che heidegger intende affrontare e a cui vorrebbe provare a dare una risposta ovviamente per dare una risposta però sul sull'essere bisogna porre la domanda sulla essere quella che dobbiamo affrontare una domanda già qual è non solo cosa l'essere ma qual è il senso dell'essere che hanno la mano ancora più pesante ancora più pressante ora una domanda
del genere bisogna prima di tutto pensare a chi parla e heidegger a questo punto di vista ha le idee abbastanza chiare l'unico essere l'unico ente meglio ancora a cui possiamo porre la domanda sul senso dell'essere e l'uomo o meglio ancora è come lo chiama lui l'esserci in tedesco design esserci una parola già particolare che vi fa capire che entriamo in un ambiente in cui le parole hanno un peso molto specifico e cercherò anch'io di essere preciso nel usarle per quanto possibile l'uomo è un ente particolare non è un ente come gli altri non è come
una penna come un martello come una casa o come un animale è un ente che agli specifici modi di essere e un ri questi sicuramente l'interrogarsi non solo l'interrogarsi ma che il comprendere è un ente che vive nella realtà che vive in un certo mondo contornato da cose che cerca di comprendere per questo usa l'espressione esserci heidegger non è un ente assestante separato dalle cose è un ente dentro alle cose in qualche modo dentro al mondo cioè non è e basta ma c'è e quindi esserci ora la esserci benissimo si pone il problema sull'essere e
quindi partiamo da lì per capire qual è il senso dell'essere dobbiamo prima di tutto affrontare il problema delle esserci già dell'uomo ora che caratteristica all'uomo che cos'è l'uomo quindi infatti heidegger appena posto questo tipo di problema si rende conto che c'è bisogno di affrontare quella che lui chiama una analitica esistenziale potremmo dire che quasi mette da parte l'atteggiamento fenomenologico che era stato proprio il suo maestro huscher e inaugura un atteggiamento nuovo che lui in realtà ritiene figlio della fenomenologia ma che huscher in realtà ritiene qualcosa di diverso ed effettivamente è qualcosa di diverso ora un'analitica
esistenziale vuol dire cosa significa che bisogna analizzare l'esistenza dell'uomo anche per questo motivo che heidegger è stato almeno questo primo heidegger è stato a lungo considerato come una sorta di filosofo esistenzialista o quantomeno un precursore dell'esistenzialismo non a caso quando faremo gli esistenzialisti sardo e poi vedremo chi altro noteremo che su di loro l'influenza di questo primo heidegger è fortissima heidegger stesso però rifiutò sempre l'etichetta esistenzialista e vedremo che effettivamente qualche elemento di vicinanza c'è ma c'è anche qualche elemento che lo allontano da quella corrente e d'altra parte bisogna anche ammettere che nider questa analitica
esistenziale è essenzialmente uno strumento per arrivare a parlare dell'essere avete che vi interessa molto relativamente l'uomo o meglio in esso all'uomo nella misura in cui ci permette di affrontare il discorso sull'esser gli esistenzialisti invece avranno luogo al 100 avranno la sua esistenza come cardine della ricerca filosofica quindi insomma esistenzialista sì mi fino a un certo punto ora applichiamo questo analitica esistenziale cerchiamo di capire cosa l'esser ci devo allora l'esser cia secondo heidegger essenzialmente due caratteristiche fondamentali in primo luogo comprende e questo lo avevamo già detto è un ente in grado di porsi delle domande e
di cercare di dare delle risposte a queste domande o fuori non è detto che ci riesca ma può comprendere l'essere essere inteso siena il senso dell'azione generale sia il proprio essere cioè se stesso e questa è già la prima caratteristica che ci permette di interrogarci sull'uomo c'è però anche una seconda caratteristica che vedremo diventa fondamentale adesso man mano che ne ha davanti questa seconda caratteristica è il fatto che né esserci è identificato dai leader come essenzialmente possibilità cioè la esserci non vive un'esistenza determinata o meglio murray determinata fissa immutabile esserci quando viene calato nel mondo
perché morire quando vive ha davanti a sé una serie amplissima di possibilità all'interno delle quali deve operare nelle scelte qui c'è ovviamente l'avrete notato un forte legame con l'esistenzialismo richiedere alberghiera quindi l'uomo vive avendo davanti a sé alla serie di percorsi distrarre da cui deve scegliere la sua vita è scelta la sua vita è ciò che lui sceglie di essere ciò che lui meglio ancora progetta di essere perché queste scelte queste possibilità delineano un progetto di vita l'uomo quando sceglie una strada piuttosto in un'altra intraprende una via piuttosto di un'altra lo fa per realizzare un
progetto che magari in testa ma nella vaga che magari in testa magari anche sbagliando certe volte però ha un progetto in mente quindi l'uomo è possibilità è scelta d'altro canto nota questo heidegger l'uomo esiste ma esiste anche in senso etimologico nel senso che ex esiste cioè vive al di fuori sta fuori sta fuori perché lo sta fermo immobile e immutabile nella sua dimensione nel suo essere ma vive al di là di se stesso vive e proiettato vive in una progettualità continua che lo spinge avanti quindi l'uomo è anche in un certo senso responsabile delle scelte
che fa dei progetti che mette in piedi sceglie cosa essere sceglie anche potremmo dirla così che tipo di vita vivere e quindi se conquistarsi o perderci e vedremo che queste sono due alternative su cui heidegger insiste parecchio però siamo ancora alle dimensioni delle esserci quindi da un lato comprende da un l'altro progetta può ora comprende però anche comprendere ci sono varie dimensioni ricomprendere è infatti heidegger le indaga intanto nicesi sono due diverse due diversi modi in due modalità di comprensione del mondo della realtà che ci circondano modalità che lui chiama con termini un po particolare
ancora una volta da un lato esiste in si va dall altro esistenziale oppure e sono però usati come alternative da un lato una dimensione pontica dall'altro una dimensione ontologica vediamole brevemente prima di tutto c'è un comprendere esisten sivo è quel oppure un ottico se vogliamo usare l'alto termine quel comprendere che si mette in campo quando noi scegliamo le cose maniera concreta personale utilizzando la dimensione empirica del nostro essere venera anche immediata cioè quando l'esperienza concreta anche nei tutti i giorni conosciamo comprendiamo le cose che abbiamo attorno cerchiamo di farle nostre affrontiamo i problemi della nostra
quotidianità hanno dimensione pratica concreta istintiva immediata che si basa molto sui sensi e sull'aspetto empirico un immediato l'altra dimensione quella esistenziale invece consiste nell'indagine che potremmo dire teoretica cioè quell indagine che non interessa una priorità antonia dimensione pratica concreta del vivere quotidiano ma che indaga le strutture dell'esistenza non è che cerca di comprendere qualcosa che va oltre la sfera pratica quotidiana semplice ed empirica ma cerca di indagare potevo dire anche la essere l'esistenza in generale l'uomo a queste due dimensioni gradi dal lato vive comprende si muove in un ambiente in maniera molto quotidiana manale potremmo
anche dire dall'altro però anche un'attenzione a qualcosa che va oltre che trascende tutto questo ovviamente una distinzione che lo stesso heidegger sottolinea essere un po forzata nel senso che anche la dimensione esistenziale quella che indaga le alte strutture parte comunque era un aspetto esisten sivo cioè l'uomo vive creato nel mondo e quindi si radicano il mondo anche quando riflette in maniera teoretica non può spogliarsi completamente della sua dimensione concreta quindi questa distinzione è meno netta di quanto possa apparire però insomma sono due comunque modi diversi di comprendere ora visto che però l'uomo comprende vive calato
nel mondo progetta abbiamo visto che anche questa dimensione concreta dobbiamo cercare di capire qual è il suo rapporto con queste cose e per capirlo ad eger ritiene di mettere in campo uno sguardo che lui chiama fenomenologico ispirandosi appunto al suo maestro husserl cioè uno sguardo che lui vorrebbe attingere direttamente alla coscienza o quantomeno al modo in cui le cose che ci circondano si fanno presente alla nostra coscienza il suo atteggiamento quindi non è quello dello scienziato non è quello dello studioso che guarda le cose nel mondo come oggetti di studio né quello del vivere comune
che guarda le cose maniera banale senza porsi problemi sulle cose lui vuole a cercare di analizzare il nostro rapporto con le cose in base alle dimensioni del vissuto o di come queste cose si relazionano con la nostra coscienza vediamo come procede abbiamo detto che l'uomo vive una dimensione che almeno nel vivere quotidiano esisten si va ponti calcio è calata tra le cose fatta di esperienze molto spesso di carattere empirico di problemi da risolvere di vivere concreto e quotidiano questo vuol dire che l'uomo o meglio gural esserci non è solo esserci che già al termine ci
fa capire questa dimensione ma è addirittura dice léger un essere nel mondo che lo riceve usando una parola proprio con le linee tra le varie perché vari termini un essere nel mondo un uomo è un ente che non può vivere se non nel mondo cioè è circondato la cosa è la persona non vive altero staccato fuori dalla realtà come a volte i filosofi vorrebbero che studierà un uomo come se fosse un ente angelicato indipendente dalla realtà l'uomo vive nella realtà e vive la sua dimensione esistenziale in un rapporto concreto con le cose che con le
persone che lo circondano ora rispetto a queste cose ci sono diverse dimensioni del rapporto da non perdere in atto con queste cose una l'abbiamo già presentata e la comprensione sull'uomo guardando le cose tenta di comprenderle e nel momento in cui le comprende le rende strumenti perché il mondo non è solo un insieme di cose farete è un insieme di cose che l'uomo può utilizzare e d'altronde questi strumenti si richiamano richiamo non è l'uomo stesso dei legami quando vedo un chiodo questo è un esempio di heidegger il che oro rimando al martello e il martello il
chiodo insieme rimangono legno gli strumenti le cose per come le comprendo sono tra loro legate ma questa è solo una dimensione del rapporto che abbiamo con la cosa e l'altra dimensione ancora più interessante e qui arriviamo d'armini chiave per comprendere l'analisi di essere tempo è quella della cura cioè l'uomo si prende cura della realtà che lo circonda e se ne prende cura anche qui sotto diversi punti di vista da un lato quando parla di cura heidegger intende che l'uomo è vero che ha davanti degli oggetti degli oggetti che a prima vista hanno una loro utilità
una loro dimensione un loro motivo d'essere ma l'uomo è in grado di andare oltre questa apparenza questa realtà nuovo e trascendenza cioè riesce a potremmo dire quasi modificare la realtà a seconda vediamo anche dei suoi interessi oltrepassando i limiti che la realtà sembra in polli che la realtà strumentale che le cose sembrano importi di fatti da un lato la cura è trascendenza e andare oltre ma dall'altro la cura e anche progetto nel senso che l'uomo ha davanti una realtà ma è lui che dà significato alla realtà perché lui che da meglio ancora cala sulle cose
i suoi significati progettuali o una penna una penna può essere mille cose ma sono io che decido cosa fare di quella penna sono io che decido che quella penna la userò per scrivere un certo tipo di testo sono io che deciderò cosa fare di quel libro e non è detto che libro lo userò solo per fare ciò che il libro sembra dover fare facciamo un po di questo esempio che non hai le gariano è nostro ma per capirci io posso avere un libro un libro è stato pubblicato perchè io lo leggesse o perché un certo
pubblico lo leggesse ma io nel momento in cui ogni libro posso usarlo per mille altri motivi associato leggero posso trovare quello che lo scrittore voleva che trovassimo posso trovare altre cose che lo scrittore non pensava che io ci avrei trovato il libro può diventare inutile per altri motivi ma il libro possono anche regalare posso farlo diventare un oggetto d'amore posso farlo diventare un oggetto di stima un simbolo di riconoscenza posso usarlo per metterlo sotto un tavolo che traballa per farlo stare in ordine posso metterlo in una libreria come oggetto d'arredamento e non aprirlo mai e
chiaro che in questo modo io nel rapporto con questo libro per esempio banale ma già utile per capirci trascende quello che è una natura del libro vado oltre e progetto delle cose con questo libro se io penso di regalarlo e perché un progetto perché voglio comunicare qualcosa alla persona cui lo regalo questo vuol dire che l'uomo non vive le cose come qualcosa di neutrale ma come qualcosa da assoggettare l'uomo supportino le cose ai propri scopi o meglio ancora l'uomo trasforma le cose in oggetti utilizzabili questa è la cura nei confronti delle cose l'uomo fa sue
le cose su e non è senso di possesso ma sulle senso progettuale ora questo è molto importante soprattutto dal punto di vista dei significati perché questo ci fa capire che il mondo in cui l'uomo si trova a vivere è un mondo che l'uomo stesso contribuisce a plasmare è un mondo a cui lui attribuiti i significati è un mondo in cui l'uomo dice così a ero certo punto ha in un certo senso un preveggente perché è lui che decide in anticipo a cosa serve ogni singola cosa è lui che decide il progetto è lui che decide
il fine delle cose la penna serve per scrivere ma sono io che decido il libro serve per per il regalo ma sono io che decido ora è l'uomo quindi che va significato al mondo in cui vive non è però solo luogo perché a guardar meglio la questione ci rendiamo conto che si noi gallia voi non significa the sulle cose li facciamo scendere su di esse ma non partiamo da zero potremmo dire riprendiamo il nostro esempio del libro è un libro un romanzo mettiamo stiamo romanzo d'amore che dovrebbe farmi commuovere new role ecco magari mi commuovo
quindi lo scrittore ha raggiunto il suo scopo ma potrei benissimo leggere un romanzo d'amore e trovarlo irresistibilmente comico per me sarebbe comunque una lettura di gusto il lo scrittore probabilmente se sapesse che io rido delle sue pagine ne sarebbe disgustato ma questo non importa perché sono io che sto significato alle cose ha detto la riversa su di esse il mio progetto il mio significato per l'attenzione un libro quando io ho in mano un libro non è qualcosa che nel momento in cui lo prende in mano non ha ancora alcun valore è qui io do un
certo valore un certo significato io stesso nel momento in cui permane un libro parto da una sorta di par e comprensione di che cos'è un libro ovviamente il libro romantico che ho preso ho comprato e che ho letto di gusto sapevo essere un libro e non è il primo libro che leggo so bene che in un libro in un romanzo c'è una trama c'è una storia qua per la copertina di questo romanzo vedo un uomo una donna abbracciati intuisco che si tratta di un romanzo d'amore perché gianni all ente indumenti l'amore perché fin da quando
sono nato la mia cultura la mia storia culturale del mio popolo mi a un'interazione su preparato a un certo tipo di storie so che certi codici mi preparano a un certo tipo di messaggio quindi non siamo neutrali davanti al nostro rapporto con le cose ci sono delle precomprensioni liceale che non solo le precomprensioni ma anche dei pregiudizi e delle pre nozioni cioè non siamo tabula rasa nella nostra mente nel nostro modo meglio ancora di relazionarci con le cose c'è qualcosa di già presente in noi come stata dire di te la civiltà in cui viviamo che
ci ha abituati a vedere le cose in un certo modo quando io prendo un libro lo inserisco direbbe così heidegger in un certo orizzonte culturale in cui sono cresciuto e chiaro che io a questo aggiungo molto altro è ricca e ricrea ridisegno il significato di questo orizzonte culturale quindi la presenza culturale una cosa di statico e fisse e mutande però non parto ripeto da dal nulla parto da questo orizzonte e li sommo capo bio aggiungo quindi questa una cosa molto importante che poi heidegger un po anticipa qui approfondirà meglio dopo l'altra volta ed è stato
uno e viene mente che ha dato origine anche a un ramo della filosofia che negli ultimi 10 anni ha avuto un grande sviluppo è quello di ermeneutica questo concetto magari più avanti lo riprenderemo ora detto questo ritorniamo però a parlare della cura che è un concetto importante interessante abbiamo detto coach alla cura nei confronti delle cose questo mettere a riversare significati utilizzare progettare ma noi non viviamo solo circondati dalle cose viviamo anche circondati dalle persone e nei rapporti con le persone qualcosa cambia nel senso che noi finora abbiamo parlato del prendersi cura delle cose ma
nei confronti degli altri heidegger dice che noi più che altro dobbiamo aver cura degli altri c'è una differenza non è più prendersi cura ma aver cura ora quella differenza che gli altri non sono cose anche se noi a volte possiamo trattarli come delle cose gli altri sono persone come noi sono altri esseri nel mondo sono altri esserci quindi la cura si complica quando noi entriamo in relazione con gli altri e rifatti per heidegger la le forme della cura degli altri dell'aver cura degli altri sono due tanto per cambiare da un lato possiamo licenziare possiamo sottrarre
agli altri le loro cure ovvero curarci noi delle cose da procurar loro ora cura avevo capito che un termine che ha eroso intensi molto ampio potremmo dire che assomiglia un po anche al kura latino preoccupazioni nel senso di progetto di predisposizione apertura farsi carico di ora sottrarre negli altri loro cure significa che noi in questo caso in questo tipo di atteggiamento non aiutiamo gli altri a diventare uomini a pieno titolo potremmo dirla così aiutiamo gli altri a prendersi la responsabilità delle loro scelte lo aiutiamo gli altri a fare creare delle strade dei progetti e seguire
questi progetti questo non lo facciamo ma facciamo noi per loro le scelte ci assumiamo noi per loro le responsabilità per questo dice sottrarre agli altri le loro cure non sono più loro occuparsi delle loro cure dei loro progetti loro scelte siamo noi per loro e questa ricetta è una forma di vita in autentica non ha una vera forma di cura degli altri è uno stare assieme un essere assieme una coesistenza ma non è una forma autentica di rapporto con gli altri molto meglio e l'altra dimensione l'aver cura aver cura autentica potremmo dire la forma utenti
che di cura in cui noi aiutiamo gli altri ad assumersi le loro cure cioè artet ed altri termini li aiutiamo a trovare loro stessi ora proponiamo queste due dimensioni che sono le dimensioni fondamentali per questa prima fase del pensiero di heidegger una forma in autentica di cura ma potremmo dire anche di vita è una forma autentica di cura e di vita partiamo dalla forma in autentica quella in cui noi sottraiamo agli altri le loro cure ora questa forma in autentica porta a una vita che è anonima e banale ed esistenza reach aree verdi tutti e
di nessuno è quel tipo di vita in cui tutto è insignificante tutto è livellato tutti gli uomini sono uguali tutto è convenzionale in cui non c'è personalità perché nessuno si assume le proprie responsabilità nessuno fa delle scelte vere e consapevoli tutti lasciano scegliere agli altri potremmo dire è l'esistenza dice così a the seas impersonale cioè l'uomo non sceglie non fa le cose non dice voglio questo perché ho deciso per questa è la mia strada ma dice voglio questo perché così si dice che è meglio fare perché così si fa perché così si vive quel sì
si vive si fa si dice è un sì impersonale di tutti e di nessuno e quelli in cui non c'è una persona che sceglie ma quello che fanno tutti faccio anch'io è chiaro che l'uomo che vive una dimensione di questo tipo non che si appiattisce su gli altri non sono sia patisce appiattisce su sugli altri ma si appiattisce anche al livello delle cose in qualche modo cioè non è più un essere che domina le cose che riversa sulle cose i suoi significati suoi progetti ma si abbassa vive in una dimensione banale piatta a livello proprio
delle cose infatti ad dice che una delle caratteristiche di questa vita è la deiezione che rabbia intende questo questa caduta questo abbassamento a livello delle cose cavallo questa esistenza anonima ha poi delle caratteristiche da cosa si vede dov'è che si vede si vede ad esempio nella curiosità che è uno dei caratteri dominanti di questo tipo di vita l'uomo che vive un'esistenza anonima e curioso ma non ha mai curioso per l'essere per la vera realtà delle cose per le strutture quella comprensione teoretica di cui parlavamo prima è curioso per l'apparenza è curioso per le piccole cose
è curioso per le banalità e non a caldo il suo linguaggio non è mai un linguaggio vero il suo linguaggio tipico è la chiacchiera cioè è un linguaggio che diventa banale che diventa un dire nulla in pratica di sensato di vero e profondo quindi l'uomo a nonno che vive nella chiacchiera che vive nella curiosità ovviamente ci condanna a una vita anonima si condanna anche dice così ad eger all'equivoco cioè a un a un fraintendimento continua parla continua a parlare ma non dice nulla e quando con multi cerca di comunicare con gli altri se anche gli
altri vivono questa esistenza anonima anche loro parlano e non dicono nulla ed è un continuo scambio che non porta da nessuna parte chiaramente l'uomo che si scopre calato nelle cose ridotto questa vita anonima scopri di essere un essere gettato cioè si trova in mezzo alle cose non più sotto alle cose e reagisce con una situazione emotiva tipica di questo tipo di vita che la paura la paura è ovviamente paura di qualcosa di è terminato l'uomo che vive questa vita vive nella paura tra l'altro vive nella paura perché vive una cura in cui non riesce a
essere dominante non riesce a prendersi curare le cose né ad aver cura degli altri e si sente anche in un certo senso all'interno potremmo dire di un vortice di una struttura circolare da cui non riesce a uscire perché tenta di progettarsi in avanti il progetto andare avanti infondono e gli avevo detto ad esistere cioè vivere fuori oltre evidente ad andare avanti di progettare nel futuro ma finisce per cadere all'indietro in un certo senso cioè cadere in ciò che è già perché la sua progettualità non riesce mai ad andare oltre il suo essere gettato nel mondo
quindi la struttura della cura in questo questa esistenza in autentica una struttura circolare si spinge avanti magari indietro e qui capite giacché il titolo dell'opera essere tempo la dimensione del tempo inizia ad avere un ruolo che adesso lo vedremo meglio adesso che vedremo invece la forma autentica devo dirvi però prima di passare alla forma autentica vita un'ultima cosa sembrerebbe da come l'ho presentata che questa forma in autentica di vita questa esistenza anonima che amiamo la così sia quasi richiami nice per certi versi no l'uomo normali il cammello che vide soffocato dal peso della storia e
non riesce ad andare oltre a farsi superuomo e la tiger sottolinea che tutti viviamo un avete un autentica non c'è una distinzione netta tra chi vive una vita in autentica e chi vive una vita autentica tutti noi per gran parte della nostra vita viviamo un'esperienza di vita in autentica questa dimensione dell'essere gettato il mondo questa dimensione della cache la curiosità della banalità è la dimensione ineliminabile del nostro essere occupa una parte della nostra vita non ha detto che la occupi tutta però c'è chi la vive completamente ciechi adesso vediamo cerca di andare oltre l'andare oltre
l'esistenza invece autentica ora cosa c'è di diverso tra l'esistenza autentica e l'esistenza in autentica la caratteristica fondamentale che individua e la morte so che detta così può spaventare ma in fondo problemi a pensarci esserci abbiamo detto che vive nella progettualità cioè vive proiettato in avanti nelle varie possibilità l'essere è possibilità al essere scelta e ogni esserci ha davanti a sé abbiamo detto moltissime possibilità chiaramente diverse da esseri che adesso è che ognuno di noi ha davanti a sé possibilità diversificate c'è però un unica possibilità che tutti gli esserci tutti gli uomini hanno sempre tra anche
a loro con l'unica possibilità che veramente ineliminabile questa è la morte l'unica possibilità che tutti dovremmo prima o poi affrontare è l'unica possibilità che sicuramente si realizzerà potrai potrebber arci che non troveremo mai l'amore potrebbe darsi che non troveremo mai il lavoro la felicità i figli quello che volete delle mille possibilità della nostra vita ma la morte sicuramente la troveremo la morte è l'unica possibilità propria incondizionata e insormontabile dell'essere dell'esserci scusate quindi un ruolo la morte infatti l'hacker ritiene che l'uomo solo davanti alla morte possa comprendere pienamente se stesso possa cogliere il vero e profondo
e a utenti aspetto dell'esistenza quindi prima di tutto ciò che distingue l'esistenza autentica quella in autentica è il rapporto con la morte infatti l'uomo che vivono il tenta noni ma non vuole rapportarci con la morte scappa dalla morte fa di tutto continuamente vice ad eger per non pensare alla morte l'uomo che invece vive una vita autentica la morte la affronta quantomeno come possibilità e davanti alla morte prova anche gli un sentimento una condizione esistenziale che non è però la paura abbiamo detto se vi ricordate che l'uomo anonimo l'esistenza anonima si contraddistingue per la paura l'esistenza
invece autentica si contraddistingue per l'angoscia che ha un sentimento diverso e qui anche qui c'era un collegamento se vi ricordate col nostro amico kierkegaard perché la paura è paura di qualcosa di determinato ma l'angoscia invece è paura di qualcosa di indeterminato e infatti la morte cosa se non è indeterminata quindi è l'angoscia è ciò che si prova quando si ritrova davanti a nulla perché la morte è nulla è l'unificazione l'unificazione della vita ma anche l'unificazione di tutte le possibilità perché l'ultima delle possibilità cosa si realizza la morte si annullano tutte le altre possibilità e però
è la caratteristica più propria della esserci quindi l'uomo che vive una vita autentica vive dei tiger per la morte è un essere per la morte attenzione però non nel senso che voglia morire non nel senso che voglia suicidarsi non nel senso che voglia continuamente aspettare la morte la voglia attendere perché anche aspettare continuamente la morte sfinisce la morte stessa dice heidegger spedisce la possibilità perché è quasi come un tentativo di aspettarne l'area l'infrazione invece è la morte ha senso solamente come possibilità l'uomo che accetta la morte come possibilità riconosce se stesso trova a se stesso
trova il significato della sua esistenza si libera di c possiate che riesce a staccarsi da quel sì impersonale in autentico che con tristi 2 gran parte della propria vita dall'altro dice che questo richiamo verso la morte viene anche dalla voce della coscienza heidegger rispolvera questo vecchio termine questa vecchia figura che abbiamo visto criticata da lì c'è da freud speciale che la recupera però attenzione la voce della coscienza non è la voce della morale come tradizionalmente si intende ma secondo other è la voce dell'esistenza in un certo senso e la voce dell'essere che richiama l'uomo ad
essere se stesso a realizzare se stesso ad essere ciò che è realmente sottraendosi a questa catena circolare della cura e quindi sottraendosi all'esistenza in autentica quindi la esserci si vuole trovare se stesso dove fare i conti con la morte ma deve fare i conti soprattutto con la nullità perché alla fine alla morte è nullità e nullificazione l'unità perché è la scelta più definitiva è la possibilità che annulla tutte le altre possibilità l'altro nero ogni scelta e annullamento perché scegliere a vuol dire nullificare pcdf tutte le altre possibilità ma la morte è la scelta definitiva quindi
l'uomo un esserci si relaziona sempre con nulla con la nullificazione questo lo rende anche colpevole perché dice che si relaziona sempre con la negatività la negatività è la base della sua vita è ciò a cui la voce della coscienza lo chiama e quindi l'uomo è in un certo senso colpevole colpevole della necessità di anticipare la morte anticiparle ripetono nel senso di starsi desiderio di morire o cose del genere ma anticiparla nel senso di farci i conti continuamente l'uomo deve capire di essere fondato su nulla una volta che capisce questo e che accetta questo scopre e
sul destino ora ci mano un ultimissimo discorso da fare abbiamo fatto una panoramica della oggi perché le capita è molto più complesso di così ci si potrebbe stare per mesi ma a me interessava in questo questa breve lezione di circa un'ora a dare qualche coordinata per riuscire a orientarsi nel nella filosofia di questo pensatore si rimane un ultimo discorso che riguarda in particolare il tempo che abbiamo già iniziato a vedere ma che è una dimensione fondamentale del della vita dell'uomo non se con dell'esserci secondo a degrado ora il rapporto tra esserci e il mondo e
la cura che la sua dimensione più propria si realizza proprio nel tempo abbiamo già in parte detto no il tempo ci manda avanti nel futuro che è una dimensione fondamentale del nostro esserci ci richiama però anche al passato perché ci fa scoprire essere cercati in un mondo che già esiste che ha una precomprensione che ha un orizzonte culturale e la deiezione stessa in cui ci troviamo a vivere per far parte della nostra vita sia ancora al presente siamo proiettati in avanti siamo rigettati indietro siamo legati al presente una dimensione temporale costa che contrassegna la nostra
vita ed altro neanche l'anticipare la morte questo atteggiamento che dovremmo assumere per vivere una vita veramente autentica è comunque una dimensione atemporale un'emissione di anticipazione di un futuro ancora angoscioso angosciante ora ed è che dice sì certo c'è la dimensione del futuro ma attenzione centro dimensioni del passato una vita autentica l'uomo che vuole vivere in maniera non banale no 20 che la vita deve anche recuperare tassato il passato addirittura del suo popolo ma questo recupero del passato non deve essere un recupero fino a se stesso non deve essere una adorazione semplice nel passato della storia
deve essere una demo ti do una riscoperta della storia perché bisogna recuperare il passato e farlo proprio è una forma di storicità autentica una storicità che dice léger coincide col destino cioè la esserci non deve solo guardare al passato del suo popolo della sua civiltà e vivere dentro a questo passato ma deve scegliere il passato cioè non esserne in qualche modo succube ma farlo proprio dominarlo così come deve nominare la realtà che lo circonda in qualche modo non a caso chi vive in maniera in autentica guarda solo alle cose concrete di tutti i giorni guarda
all'oggi guarda la realtà alla realtà immediate e dimentica il passato non vuole pensare alla morte che il futuro più estreme ma non ricorda nulla neppure del passato perché vivere la quotidianità vive nella banalità nelle chiacchiere della oggi le novità del giorno potremmo dire chi vive invece in maniera autentica al esserci vero e reale guarda invece al passato maniera nuova guarda il passato recuperandolo facendolo proprio dimenticandosi delle piccole cose quotidiane delle novità immediate e scoprendo l'antico a questo punto è data heidegger avendo promesso a non amici molto più approfondito sul tempo i rapporti con la esserci
e poi con l'essere e il tempo ma essere tempo un'opera che rimane incompiuta all'inizio del volume lui aveva presentato un progetto molto vistoso per questo libro tanto è vero che il tomo il volume che come vedete è bello compongono questa edizione della mondadori sono 600 pagine era accompagnato dal sottotitolo prima parte perché ad e che si proponeva di concludere il discorso in una seconda parte successiva quella c'è quella parte non venne mai compiuta realizzata e quindi il pensiero di heidegger su questi temi rimane non concludono incluso non finito perché perché aree che poi appunto nel
36 ha dato origine a questa svolta che dicevamo è iniziato a occuparsi di altre cose infatti occuparsi dell'essere della poesia del senso dell'essere che era il problema di partenza ma che aveva momentaneamente accantonato il discorso sul tempo e il discorso sulle esserci in maniera più approfondita rimane è ripeto in parte incompiuto ma questo abbastanza ed è già negli anni venti e trenta del novecento per 40 un'eco formidabile sulla filosofia europea avremo modo di vederlo nelle prossime elezioni per il primo aree per questo tutto siamo stati insieme circa un'ora ma abbiamo detto molte cose vi consiglio
di riascoltarli il video ritornare sulle parole chiave ci sono vari la cura la comprensione la sc lasciare nel mondo l'essere per la morte cui cv a cercare di comprenderla e farle proprie e almeno mantenere se non tutto perché è tutto fatto magari così in fretta e difficile ma almeno le cose più fondamentali del discorso del primo etica [Musica] [Musica]
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