grazie a tutti a tutti sarà brevissima perché l'ospite attesissimo è umberto galimberti rinnovo da parte nostra da parte della fondazione filosofi lungo l'oglio ringraziamento al dottor lombardi al senatore maffoni a tutta l'amministrazione comunale per aver aderito con convinzione con due in cospirando anche quest'anno due incontri a questa sedicesima edizione del festival sono passati un po di anni da quando umberto sembrava che stessimo facendo una scommessa è una scommessa che poi è diventata un qualcosa di molto concreto di molto importante di molto atteso specialmente in questa temperie culturale dove le domande si moltiplicano e dove c'è
bisogno di tornare a riflettere a maggior ragione dopo quella chiusura quel confinamento che tutti purtroppo purtroppo abbiamo dovuto necessariamente osservare proprio per contrastare la pandemia direi che il tema che questa sera e professor galimberti cc propone che peraltro è anche il titolo dà anche il titolo ad uno dei suoi numerosissimi libri le cose dell'amore per altro ricordo che sono presenti i libri del professore ed e poi lasceremo tutto lo spazio per i free ma coppie dicevo le cose dell'amore sono davvero ciò di cui oggi abbiamo avvertiamo ancor di più il bisogno e allora io mi
limito professore a presentarla ad introdurla con delle domande le domande che lei si pone se ho ben capito mi dirà se sbaglio nel suo libro perché l'amore nell'età della tecnica ha cambiato forma in che senso è diventato l'unico ricettacolo di senso rispetto a una vita considerata alienata poi c'è poiché ciascuno deve essere la para come l'apparato lo vuole in che senso l'amore è diventato ed è questo il dramma ed è questo l'aspetto tragico sul quale credo lei esisterà molto il luogo della radicalizzazione dell'individualismo ecco anziché essere l'esterno realizzazione della sua attività l'amore è diventato il
contrario un affermazione del proprio io solo due parole professore essi che in questa è questa la diciannovesima lezione che teniamo in questa sedicesima edizione del festival è una delle parole che è tornata maggiormente sono convinta che converrà con me il pubblico è stata quella di individualismo uno dei mali della nostra società di dualismo singolari smo egoismo amore di sé chiusura quasi autistica del soggetto ecco c'è molto da molto pensare questo bene cosa dire uno dei maggiori studiosi e pensatori che abbiamo in italia e nel mondo e professor galimberti è stato per anni professore di filosofia
della storia presso l'università ca foscari di venezia e nel 2006 e questo importante ha fondato con luigi perissinotto il primo master universitario in consulenza filosofica presso l'università di venezia ha collaborato con il sole 24 ore dall 87 al 95 tutt'oggi come sapete scrive per la repubblica polito riale su temi di attualità ed approfondimento scrive anche per la sua rubrica epistolare all'interno di d la repubblica delle donne nel 2002 gli è stato assegnato il primo internazionale maestro e traditore della psicanalisi e nel 2011 il premio ignazio silone per la cultura nell'arco del suo percorso come noto
ha fissato il proprio sguardo filosofico sui confini tra ragione e follia nei suoi studi ha indagato con metodo genealogico le nozioni di simbolo di corpo d anima rendendo visibili le tracce del sacro che persistono nella nostra civiltà dominata dalla tecnica tra le molte opere mi limito a ricordare l'ospite inquietante i miti del nostro tempo nuovo dizionario di psicologia e poi ancora perché 100 storie di filosofi per ragazzi curiosi heidegger e nuovo inizio il pensiero al tramonto dell'occidente e ricordo che è in corso di pubblicazione dal 2001 nel universale economica feltrinelli l'intera opera di umberto galimberti
opere che ormai sono tradotte in tutto il mondo caro umberto prima di cederci la parola devo ricordare una cosa importante alla quale so che tu sei peraltro molto sensibile il nostro festival quest'anno ha deciso di come dire portare il proprio focus e l'attenzione di tutti su un tema terribilmente attuale come quello della violenza contro le donne oggi nel comune in questo bellissimo castello nel castello di orzinuovi è stata inaugurata una bella mostra che invito tutti ad andare a visitare si chiama appunto eros e thanatos è stata fortemente voluta da questa associazione che si occupa di
contrastare la violenza sulle donne l'associazione dafne ricordo che queste quattro prospettive al femminile sono offerte da monica carriera anna ghilardi elena monzo silvia tratta bene ringraziando tutti per l'ascolto e ringraziando il professore per l'onore grandissimo della sua altissima partecipazione gli chiedo molto volentieri la parola grazie [Musica] buonasera dunque questa sera dialogheremo con platone e la ragione è dovuto al fatto che è platone a mio parere è stato quello che ha capito meglio di tutti quelli che hanno scritto libri sull'amore e sono tanti in occidente platone quella che ha capito che cos'è l'essenza dell'amore era la
rubricata in maniera chiara netta e tonda nello scenario della follia amore e follia del resto anche il linguaggio popolare lo conferma quando dice conte perde la testa giappone mi fa impazzire sta appunto ripetendo a quello che platone aveva raccontato in maniera molto chiara e ferma dopo di che noi italiani pensiamo che l'amore platonico si sa guardarsi negli occhi assolutamente no amore platonico vuol dire a fondare la nostra follia che ci abita e all'interno di questa follia immergere il nostro io che una volta immerso quando riesce non è più lio che è entrato in una storia
d'amore ciò che dico queste cose perché quando io ti offro il mio mo ti do il mio amore che cosa ti sto dando di precisa la mia passione il mio desiderio la mia immaginazione la mia idealizzazione la mia voglia di emancipazione l'angoscia della mia solitudine chi è quel dio che parla e per inciso chi sei tu quest'anno sono domande retoriche per che stravolgono la concezione che noi abbiamo dell'amore noi pensiamo che l'amore sia qualcosa a disposizione del io no amore il collasso del lyon ma siccome lì o la nostra parte razionale il collasso del io
significa che amore appartiene in un altro scenario che lo scenario della follia l'ultimo a dirlo con parole chiave è stato freud in quanto scrive che l'io non è padrone in casa propria prima di lui però platone lo aveva detto nel modo molto più potente come usano parlare greci il popolo più intelligente mai apparso sulla faccia della terra questo bisogna ripeterlo all'infinito anche se tra un po toglieranno il record al liceo perché i ragazzi dicono a cosa serve bene per donne dice gli amanti che passano la vita insieme non sanno cosa vogliono l'uno dall'altro non è
certo per la passione carnale che essi amano stare uniti e accanto è allora evidente che hanno cose da dire che non riescano a dire e perciò parlano in modo enigmatico che buio qui prato lì ci viene a dire che amore è il collasso del linguaggio hanno cose da dire che non riescano a dita e perciò parli nel modo enigmatico e buio e linkman una parola greca che vuoi sentite quella parola culturale e i greci utilizzavano parole culturali quando avevano a che fare con elementi su cui gli uomini non avevano alcun potere allora di fronte all'enigma
dell'uomo non ha nessuna risorsa per poterlo sciogliere mentre è in grado di sciogliere i problemi che i greci chiamano problema e voi sentite che la parola problema è una parola liquida bene ogni volta che ci troviamo di fronte a una parola culturale in grecia alludono a qualcosa su cui l'uomo non ha nessun potere per esempio non so il gloss devo dire fuoco tra cui la parola in nero si riferisce al fuoco del fulmine mentre il fuoco del focolare su cui l'uomo ha potere si chiama pur da cui l'espressione piromane che è una pressione liquida ananke
che è la necessità che tiene e governo alle leggi di natura sentite anche qui l'espressione culturale l'espressione culturale è un'espressione strozzata nel senso anche l'angoscia anche nelle altre lingue ancst dice proprio lo strozzamento dalla gola che è appunto la sensazione fisica di ciò su cui non abbiamo potere 15 angoscia ecco collasso del linguaggio hanno cose da dire che non riescano a dire e perciò parli in modo enigmatico e buio bene allora l'enigma appartiene alla follia e allora vediamo di capire che cos'è questa follia qui vi avverto dal video annoiare per una decina di minuti mi
spiace ma è assolutamente necessario che vi a noi per farvi capire la differenza tra amore tra follia e ragione voi dovete pensare che gli uomini non è che hanno conquistato la ragione immediatamente l'umanità è uscita da uno scenario assolutamente indifferenziato dove non funzionava il principio della ragione che è il principio di non contraddizione non spaventatevi di queste espressioni lola usate continuamente principi di non contraddizione quando volete mettere ko un vostro avversario non dialogo dice guarda che ti contraddici ecco allora che ci pigliano contraddizione dice una cosa è se stessa e non altro la bottiglia è
la bottiglia e non altro i principi della contraddizione che regola la ragione è vero o no risposto no non è vero è utile non è vero perché non è vero che la bottiglia e la bottiglia e non altro perché io questa bottiglia da posso prendere scaraventare in prima fila e gli cambia significato e diventa un'arma impropria i bambini con in mano un pennarello talvolta lo usano per disegnare poi gli cambiano significato se la mettono in bocca gli danno il significato di un biberon poi lo usano per metterlo nell'occhio loro fratellino e diventò l'arma impropria allora
tutte le cose sono polivalenti ma è chiaro che non contesta dove tutte le cose significano tutto il contrario di tutto non si può vivere non si può vivere perché mancano due condizioni essenziali per una convivenza umana primo se le cose sono polivalenti hanno una pluralità di significati allora io ti dico darmi una bottiglia ma tu non sai che cosa d'armi perché la bottiglia e la bottiglia e non altro ma nel caso appunto della verità della bottiglia la bottiglia la bottiglia è anche qualcos'altro quindi sì collassa la comunicazione poi collassa della prevedibilità nel senso che io
posso convivere con una certa quiete se prevedo che tu stai al principio di non contraddizione per cui se sei a tavola con me e come chiunque a tavola al fianco al piatto coltelli forchette noi siamo tranquilli perché pensiamo che coltello la porchetta sono lì per essere usati come strumenti di taglio della carne che hai sul piatto ma coltello e forchetta possono diventare anche strumenti di morte e perché non ci allarmiamo perché pensiamo che il nostro interlocutore stia il significato univoco di quella parola se volesse invece andate a mangiare con un folle non spazzato delirante non
siete così tranquilli di mettergli accanto coltello e forchetta alla stessa maniera che non mettete coltello e forchetta accanto al piatto dei vostri bambini piccolini che non hanno ancora non sono ancora arrivati all'età della ragione perché loro navigano nella follia sarà la ragione ci arrivi gradatamente in una maniera molto semplice con i no che dicono la mamma che dicono le mamme oggi ne dicono sempre meno infatti i figli sono dissestati ma quando le dicevano con più significa d'attività e compiuto rita il bambino per le mando il pennarello poi lo mette in bocca la mamma dice no
oppure lo uso per picchiarlo intanto la fraterna mamma dice no con questi no delimita il significato del pennarello si capiscono queste cose mi dovete dire sì con ossa non è ripeto ma vera allora attenzione se la ragione garantisce al univocità dei significati e la prevedibilità dei comportamenti la ragione una cosa utilissima ma non è la verità delle cose perché le cose sono disponibile per una pluralità infinita di significati per questi bambini bisogna sempre accudirli e bisogna sempre stargli addosso i bambini che non hanno ancora raggiunto l'età della ragione e il motivo è dovuto al fatto
che non si sa che cosa fanno con gli oggetti che prendere in mano per cui quando prendono in mano un bicchiere di vetro la mamma glielo toglie di mano perché non si sa che cosa fa ma il bicchiere è disponibile per altri significati che non sono necessariamente quello di servirsene per bere bene allora la follia ci abita a b3 bambini nell'età relazionale che non sono ancora arrivate l'età della ragione ma l'umanità non è che arrivata subito l'età della ragione prima della regione si era organizzata per avere un certo ordine attraverso i riti i riti che
distinguevano il sacro dal profano il puro dall'impero il vero dal falso giusto dall'ingiusto il totem dal tabù in maniera tale da creare un certo ordine in cui si descrivevano le azioni possibili elezioni invece da non compiere questi ricchi sono state l'antecedente della ragione il primo principio d'ordine che ha consentito agli umani di istituire si intende di comunità dopo la ragione sono arrivate le religioni le quali con i loro comandamenti hanno a loro volta educato l'umanità ha condotte prescritte e proibite consentite e negate e alla fine con platone è arrivata la ragione che non è antichissimo
alla ragione e noi oggi parliamo e pensiamo come platone ci ha insegnato a pensare a parlare cioè noi parliamo e pensiamo secondo principi di non contraddizione consegnando alle cose un significato univoco e questo consente di prevedere in reciproche comportamenti in base a quali noi costruiamo costituiamo una comunità i bambini sono fuori da questo scenario da questo scenario fuoriescono anche gli artisti diremo qualcosa dopo di loro e e ciascuno di noi ha la possibilità di constatare che al di sotto del nostro impianto nazionale c'è tutta una dimensione assolutamente folle che trova la sua manifestazione nei sogni
i sogni che sono un po canci un bocconcino prelibato per gli psicanalisti prima di ogni altra cosa sono il teatro dalla follia perché nel sogno io sono talvolta spettatore e insieme attore del sogno l'una e l'altra cosa perché quel sogno che sto vedendo l'attore di quel sogno sono io e io sono quello che vede ma anche quello che agisce nel sogno non funziona principe talvolta nel sogno io sono una bambina talvolta sono un vecchio talvolta sono una donna e so che quella donna sono io vi sarà capitato di sognare spero si sogna comunque o poi
da ricordarsi da un po i sogni e poi sempre nei sogni non è vero che c'è la causa che produce l'effetto molto spesso dell'effetto che produce la causa saltano le categorie dello spazio del tempo per cui non sono incominciate a new york e finisce nell'impero romano è la follia cioè come la ragione si attenua si spegne durante il sonno salta fuori quello che noi siamo soldi tant'è che al mattino quando ci si alza se ci fate caso la prima mezz'ora noi facciamo esattamente come i primitivi e la mezz'ora più rituale di tutti e di tutte
le ore del giorno in cui tendiamo a fare sempre le stesse identiche cose quasi in automatico viviamo in qualche modo in terza persona perché il nostro io che è la nostra parte razionale è in una fase in cui deve recuperare la ragione dopo tutto quel teatro folle a cui ha assistito durante la notte siamo forti quindi contignaco consideriamo questa cosa la follia non è una prerogativa dei pazzi i patti sono coloro la cui follia ha sovrastato io e l'ha in qualche modo messo da parte ma noi abbiamo la stessa dimensione dei folli ovvero la follia
ci abita e con l'io che la parte razionale cerchiamo di tenerli in qualche modo a bada la follia viene descritta da platone in quattro modi lui parla di una follia di una follia [Musica] profetica presieduto da apollo e chiaro che uno che fa il profeta che vede il futuro non lo fa in termini razionali poi parla di una follia iniziatica quando si passa da un'età all'altra pensate agli adolescenti dove necessario ricostituire una visione del mondo radicalmente diversa quella che se avevano prima bene anche qui rientra la dimensione folle e infatti adolescenti sono un po folli
e qui il dio che presiede questa follia e dioniso ci sono poi i poeti che heidegger definisci più arrischianti perché tu non puoi creare niente con le con l'uso della ragione con la regione non crei niente se vuoi creare qualcosa devi entrare nella tua follia ma siccome entra nella tua follia non è la cosa più facile e sicura perché la polizia è molto più potente della tua razionalità la follia tipo trattenere nella follia allora anche perché di vertice i poeti sono i più rischian t questo lo si può dire anche dagli artisti cardia spurs che
è stato il più grande e psicopatologo dell'ottocento e novecento dice ad esempio che quando noi ammiriamo un'opera d'arte ci comportiamo come quando ammiriamo una perla ma dimentichiamo che la perla e la malattia della conchiglia e senza la schizofrenia dell'autore quell'opera non sarebbe mai nata ecco qui abbiamo capito che cosa la follia che cos'è la ragione a dirlo a chiare lettere era appunto quando dice che il dio e giorno e notte leggete qui che principe della contraddizione non funziona il dio e giorno e notte sazietà e fame guerre pace inverno estate e si mescola tutte le
cose assumendo di volta in volta il loro aroma e poi ha riferito all uomo dice che l'uomo invece ritiene giusto una cosa ingiusta l'altra ecco qui che comincia la ragione c'era ragione la ragione è evento umano mentre la follia per i greci era e vento divino gli dei sono fondi non stanno al principio della contraddizione zeus e ad un tempo e padre degli dei ma è anche toro e anche tuono e anche fulmine e anche pioggia e tutte le cose non è dissimile anche il dio cristiano tra la tradizione giudaico cristiane tra cultura greca c'è
un abisso è una incompatibilità radicale ma su questo punto coincidano entrambi kierkegaard scrive in un bel libro intitolato timore e tremore che spiega è un filosofo cristiana in questo bel libro scrive ma chi è quel dio che chiede ad abramo di provare la sua fedeltà attraverso il sacrificio del figlio quindi gli chiede di compiere un atto contro natura perché è contro natura e un padre uccide al figlio e per giunta anche contro il suo comandamento per trovare la sua fedeltà e qui circa che lo dice oddio è onnisciente allora non ha bisogno di prove o
si aprivano di prove non è onnisciente ma quello che ci interessa è proprio il fatto che dio chiede una cosa che al di là di tutte le regole regole di natura regola religiosa perché dio è al di là mettiamocelo bene in mente questo concetto la parola sacro che una parola india europea non vuol dire cose molte tocco rate sacro è una parola che vuol dire separato separato da dove gli uomini conducono la loro vita e gli uomini appartenevano a quella dimensioni indifferenziata del sacro cioè del mondo degli dei che è indifferenziato e giorno e notte
inverno estate sanzionare fame domina appartenevano a questo scenario ma lì non potevano vivere e gradatamente si sono emancipati però guardano questo scenario come ciò da cui sono provenuti ed è verso georges e ciò verso cui sono attratti perché noi siamo attratti dalla nostra follia noi non siamo differenti uno dall'altro per la ragione la ragione la usiamo e sotto questo profilo siamo uguali usiamo le stesse parole produciamo gli stessi ragionamenti la differenza tra noi e un altro è la coloritura che la nostra follia da al nostro comportamento la follia è ciò per cui un è diverso
dall'altro e uno e se stesso non assimilabile agli altri la follia e poi dice platone la follia la follia d'amore la più eccelsa è la più divina teniamo le ferme queste parole platone non parla per caso la più eccelsa alla più divina e la follia d'amore allora mettiamoci mente con una certa chiarezza che la follia appartiene agli dei e la ragione a partire dagli umani tradotto in chiave psicologica che magari più facile capire alla ragione corrisponde quello che gli psicologi chiamano io alla follia divina appartiene quello che viene collocato nel sottofondo della nostra anima che
troicki chiama incrocio ma che ciascuno di noi avverte come l'altra parte di se stessi dicevo anche dalla tradizione giudaico cristiana quando dio dai aveda mosè le leggi gli dice nasconditi dietro un cespuglio perché nessuno può vedermi e sopravvivere con me non ci può essere un faccia a faccia quando me ne sarò andato mi riconoscerai dalle mie tracce e del municipio un poeta francese è morto qualche anno fa dice infatti con dio non c'è un faccia a faccia perché tutte le facce sono sue ecco qui risuona quel indifferenziato in cui consiste la follia da ultimo prendiamo
il caso di jobs jobs è un uomo giusto un certo giorno arriva un suo servo gli dice guarda che sono arrivati i ladri hanno rubato i tuoi armenti poi arriva un altro servo che gli dice la stessa cosa giobbe non male dice nessuno dice si vede che questo l'ha voluto dio sia lodato dio e poi gli capita una malattia infernale si trova a dover giacere sulla storia della moglie e gli dice ma maledice il tuo dio visto che sia un uomo giusto tutto questo ti spetta nell'inferno dio sa quello che deve fare quello che vuole
fare arrivano gli amici i quali in cominciano a sospettare gli dicono ma se ti capitano tutte queste disgrazie vuol dire che non sei tanto giusto dove vedete che il ragionamento è proprio tipico della ragione che ha luogo a chi sa chi fa il bene rispetto a una vita buona che fa il mali spetta una vita pulita una vita cattiva questo vuole la ragioni bene ben nel male male no invece c'è il bene che acqui che subisce il male a un certo punto ampia giobbe commette il suo errore radicale che consiste nel tentativo di far ragionare
dio e qui job e chiede a dio ma se io sono un uomo giusto e tu lo sai perché tutte queste disgrazie ecco dato a leggere le ultime due colonne del libro di giobbe sentite la risposta di dio si cosa mi stai chiedendo tu con la tua sapienza che la tua sapienza non è altro che il rapporto dalla ragione all'uomo giusto compete il bene all'uomo reo compete il male era questo vuol dire ragionare e di radice questa cosa mi sta chiedendo con la tua sapienza dove eri tu quando io metteva la terra sulle sue colonne
dove real quando riempito il cielo di volatili e le acque del mare di animali marini dov'eri tu con la tua sapienza e va avanti per due colonne dire ste cose questo cosa ci dice che h la tradizione giudaico cristiana il dio e al di là del bello del male del vero e del falso del giusto dall'ingiusto cosa che si ripeta anche col sacrificio dell'uomo giusto che gesù appunto che gesù quanto chiede ragione nell'orto degli ulivi innanzitutto chiede a dio non se puoi allontana da me questo calice perché si sa che dio onnipotente ma gli chiede
se vuoi dio non vuole e alla fine gesù in cima alla croce dice la sua disperazione padre perché mi hai abbandonato bene abbiamo capito cos'è la follia che cos'è la ragione mi raccomando a tenere presente queste due cose alla follia appartiene agli dei la ragione appartiene agli umani gli dei sono dentro di noi come nella nostra follia quella della nostra parte divina e la nostra parte indifferenziata è la nostra parte da cui sorge ogni forma di creatività i poeti sono entusiasti dicevano i greci entusiasmo che cosa vuol dire una parola greca che viene da enzo
of dentro di te c'è un dio anche cicerone 10 non per sandra loquitur set dance in corpo scassando la dc profeta tropez dava il vero ma non era creduta ma a parlare non era lei dice cicerone ma il dio racchiuso nel suo corpo anche pinda lo dice che lui non è un poeta ma un profeta uno che parla al posto del dio che gli detta dentro ciò che deve dire bene la nostra follia e la nostra dimensione divina usiamo le queste parole mentre la ragione la nostra dimensione umana se teniamo presente queste due parametri ho
finito di annoiarmi incominciamo a parlare di quel bellissimo diario che il simposio di platone dovete sapere che i greci in ogni tanto facevano delle cene a tema e quel giorno il tema è l'amore agatone in vita alcuni suoi amici tra cui non so verissima con pausania fedro socrate aristofane aristofane il grande con mediante grande regista di commedie che era scritto anche un'area in una commedia contro socrate le nuvole accusandolo di non essere un filosofo dietro un imbroglione un sofista bene tutti questi però se ne vanno tranquillamente verso la casa di agatone guidati da cibi e
del cpa del generale dell'esercito greco ma non dovete pensare che generale avessero 60 70 anni generali erano giovanissimi 20 21 22 anni perché la guerra si faceva corpo a corpo e quindi non è che permettono di un sessantenne a fare la guerra quindi il generale era alcibiade giovane amante di socrate il quale da anziano veniva utilizzato nella guerra e retrò in retroguardia a fornire le vettovaglie dico questi particolari perché a un certo punto mentre si avviano la casa di accattone so che se si ferma sotto un portico colpito da un attacco di auto pia e
non si muove più gli amici di acb e di so che tradisce ma adesso cosa facciamo lo trasportiamo aspettiamo e al civile dice no non vi preoccupate anche nell'ultima battaglia che abbiamo fatta salamina socrate rimasto 24 ore su 24 in questa condizione suscitando l'ilarità di tutti i soldati non vedo preoccupati dopo un po si risveglia e arriverà gli psichiatri si sono buttati a pesce fitto su questa su questo disturbo di socrate e hanno stabilito che è un attacco di epilessia ecco in realtà non è un attacco di epilessia perché la parola epilessia non inventati greci
anzi l'ha inventata ippocrate il quale ha detto che il male sacro non è più sacro degli altri mali lo chiamiamo un sacro perché non ne conosciamo le cause vedete che tutto ciò di cui non si conosce lo si mette nel sacro quello su cui l'uomo non ha potere lo si mette nel sacro bene aveva aveva formulato il male sacro nella forma di epilessia per cui se socrate fosse stato colpito da epilessia non c'era nessuno nessun problema a dire che socrate un epilettico ma so che se non è colpito dai pile stai epilessie colpito da atopia
che cos'è lato pia e qui andiamo andiamo azzardando delle etimologie non è mica detto che l'etimologia siano siano vere ma come dice giustamente ai sono d'accordo con lui le etimologie vero falso che sia non servono per pensare bene atopia in greco topos vuol dire luogo atopia vuol dire fuori luogo dislocazione atropina alpha il greco arnata privativo nega quello che dice il sostantivo ecco allora colpito dalla topia sokratis si trova in uno stato di dislocazione dislocazione rispet rispetto la sua parte della cena rispetto al suo io ed è anche ovvio come premessa se vuoi parlare d'amore
stando nel tema non lo puoi fare con il tuo io ma ti devi dislocare dal tuo io questa è la topia di socrate dopo un po arriva anche socrate in casa del viaggiatore finalmente a tutti quanti sono tranquilli si sia dalla tavola mangiano bevono e parlano allora si e resi marco fa il suo discorso pausania fa il suo ma noi ci occuperemo solo del discorso di socrate il quale socrate dice sapete sapete che io sono il filosofo che non sa niente e non è una civetteria perché i filosofi non sanno niente perché sapere appartiene alla
scienza la filosofia con un altro lavoro in un certo senso alla filosofia è un atteggiamento io non ho niente da insegnarvi diceva socrate il mio lavoro non è di di trasmettervi una cosa che io so il mio lavoro consiste nel prendere in esame le opinioni che voi avete e vedere se queste opinioni sono fondate sono ben argomentate oppure sono il frutto di ho sentito dire oppure sulla base di una mozione degli affetti perché questa cosa l'hai sentita dire da un uomo che tu stimi oppure un prodotto di una fede oppure l'effetto di una autorità che
l'ha detta ecco tutte queste parole che non si fondano su se stesse queste opinioni che non si fondano su se stesse non sono verità è il mio compito dice socrate come quello che per vedere se ivan si sanno di vero bronzo con la sua no cali per quote per capire se solo livello brando oppure no cose io per quoto le vostre opinioni per vedere se sono fondate oppure no la filosofia è questo mettere in crisi le opinioni correnti vedere se innovact sostengono tesi argomentate oppure sono solo convinzioni per esempio opinioni correnti oppure fondate la filosofia
e questo mettere in crisi mettere in crisi la parola critica che noi usiamo un valore positivo viene da crisi crisi una parola greca che vuol dire mettere in crisi le opinioni che noi abbiamo da dove ci vengano da vecchie abitudini mentali dall'educazione che abbiamo avuto dalla fede che pratichiamo dall'autorità che apprezziamo da chi ci ha affascinato da dove vengano queste idee mettiamo nella prova questo è il compito della filosofia io non so niente dice ristò trevi non sta facendo dicendo qualcosa che al sapore della civetteria dice proprio la funzione del filosofo però una cosa so
anzi ne ho episteme sistema nostra parola greca che noi abbiamo tradotto conoscenza ma c'entra niente con la scienza episteme è il discorso che sta su da sé e p come discorso fondato lo sistemi come una colonna che sta sul suo basamento e non ha bisogno di appoggi per stare in piedi come invece sono le opinioni episteme sapere vero il sapere fondato e sapere che ha argomentato e sapere che una bisogno di giustificazioni e allora io vera episteme di questa è l'unica cosa che so e cos'è questa cosa che sai da erotica le cose d'amore e
che tenesse in arte una donna di nome di ottima una donna venuta da mantine a e qui dire che è una donna una cosa molto interessante perché i greci non è che avessero una grande considerazione delle donne le loro conversazioni le facevano solo tra maschi al massimo qualche volta in queste assemblee di maschi c'erano lettere che oggi potremmo dire le escort dell'epoca ma alla donna non si conferiva nessun sapere nessuna dignità filosofica pensate a ipazia che era una filosofa corso la prima filosofo femminile che hanno stabilito subito che bisogna farla fuori no guai se una
donna pensa bene perché è una donna perché si introduce una donna in questo contesto soprattutto in un contesto sostanzialmente di uomo in un contesto filosofico che non aveva mai ospitato don perché platone introduce una donna la mia ipotesi è in questo che mentre gli uomini hanno sapere una forma mentale a sfondo logico matematico sto già facendo gli onori e quando dico queste cose a sfondo logico matematico che è poi la qualità di intelligenza che si costruisce a scuola la donna ostra sapere stranamente logico matematica che altre forme di intelligenza con intelligenza intuitiva che chi lavora
solo di logica matematica non in grado di intuire niente intuire vuol dire vedere come va a finire una situazione che cosa c'è dietro l'angolo ecco qui la donna ha una intelligenza intuitiva sto generalizzando può darsi che ci siano donne che non ce l'hanno proprio però tendenzialmente il femminile dispone di questa caratteristica e poi a un intelligenza sentimentale il sentimento non è solo una cosa che si sente e anche una facoltà cognitive il sentimento una mamma quando sono bambino piange saper che piangere perché lo sa ma se sopraggiunge uno che non conosce la bambina della mamma
dice quella da piangere sto bambino due innamorati che prelevano le parole dal linguaggio comune conferiscano queste parole il significato che capiscono solo loro perché si amano e lo capiscono solo loro al punto che se veniente un terzo si cambia subito il registro del discorso perché il 3 è già una popolazione per questi greci oltre al singolare al plurale aveva introdotto il duale io e te che lo spazio da lavoro noi giovani non ce lo abbiamo più e invece loro ce l'avevano lo conservano ancora tutte le lingue slave che poi sono di origine greca bene entriamo
allora in questa questa bella storia dice che di ottima raccontato socrate che in occasione di una festa per celebrare afrodite alla fine della tavolata dove c'erano tutti gli dei nell'angolo c'era una stracciona che si chiamava appena è un semidio che compare solo in questo dialogo di platone non si ha nessuna notizia di lui in tutta la mitologia greca non so se avete in mente i quadri del rinascimento anche quella del 700 dove accanto alle tavolate poi alla fine nel margine ci sono poveri mendicanti che mangiano i resti a fianco di certi cani che mangiano quel
che rimane sul tavolo giù di lì bene la stagione che si chiama appennini appena vuol dire povertà penuria e porro sport l'anno tradotto con la parola acquisto che non so che cosa voglia dire forse la mentalità mercantile di noi occidentali dalla povertà si deve passare all'acquisto non so ecco invece poros in greco vuol dire via via nel senso di strada via mazzini via garibaldi via xx settembre la via poros si dice in greco è come se poi fosse la via d'uscita dallo stadio di povertà la via d'uscita bene i due quindi due il semidio e
la stracciona mangiano quel che resta sul tavolo che non era poco bevano a sazietà si ubriacano fare l'amore e nasce harris che dice platone è in tour porta tutti i caratteri di sua madre non sa dove dormire non sa come mettere insieme il pranzo con la cena cammina scalza sotto i portici appoggia il capo sulla pietra perché non ha un cuscino non ha una coperta non ha niente porta a tutti i caratteri di sua madre non è una storia qualunque perché la mitologia greca dava delle origine molto più nobile aeros perché la mitologia greca concepiva
eros come figlio di afrodite che nella terra della sessualità e di ares che era il dio della guerra quindi dall'aggressività e rosso il figlio di queste due belle dignità molto potenti e sessualità e aggressività sono le caratteristiche le due pulsioni di fondo che freud colloca nell'inconscio l'inconscio non è inconscio perché non sappiamo cosa c'è l'inconscio e inconscio perché all'incrocio si sviluppa l'economia della specie ecco a che cosa inter e che cosa interessa alla specie interessa che gli individui nascano e crescano generino e poi muoiono perché se non muoiono si estingue la specie perché la specie
interesse al ricambio degli individui e l'economia della specie non ha niente a che fare con l'economia dell'individualità per cui la specie vive dalla morte degli individui la sua caratteristica una sorta di crudeltà innocente di cui noi non prendiamo minimamente consapevolezza e per questo stare all'inconscio ecco lo so faccio un esempio prendete una donna che deve generare questa donna guardate dal punto di vista dell'economia del suo io deve assistere alla formazione del suo corpo che non è proprio la cosa più carina del mondo al trauma della nascita che non è solo del bambino ma anche su
alla soppressione del suo tempo del suo sonno dedizione totale al bambino che ha bisogno continuamente delle sue cure magari perdita anche dal lavoro o comunque sospensione con la perde del lavoro partito dalla socialità ecco dal punto di vista e l'economia del io è un disastro dal punto di vista l'economia della specie e un guadagno secco dentro di noi ci sono queste due economie che confliggono confliggano e questo conflitto lo sente più il mondo femminile che il mondo maschile già una ragazzina che cerca di guardare il suo corpo di confezionarlo nella forma dei carnet della bellezza
che la circondano nelle porno più seduttive per essere considerate e poi vede che il suo corpo va anche per un'altra economia quella comparsa del ciclo mestruale su colpo va per un'altra economia è anche se noi spieghiamo le ragazzine che tutto questo è naturale eccetera questa razionalità non elimina il conflitto di dove si sente esplicitamente nel proprio corpo senza saperlo codificare le esigenze della specie rispetto alle esigenze del nostro io c'è un conflitto l'uomo è un lacerato dicevano i greci bene chiusa la parentesi per dire che eros non è figlio di freud non è figlio di
afrodite e ares che sono le due pulsioni ho detto prima che puoi mettere nell'inconscio in conosce c'è la sessualità per la riproduzione l'aggressività per la difesa della prole puntoacapo le cose che interessano la specie niente di più e niente di meno ecco allora che si fa che cosa vuol dire che eros è povero che cos'è la povertà e la mancanza di tutto e allora diciamolo chiaro amore è mancanza per questo che al povero anzi naturale dice un certo punto che amore e filosofo perché anche filosofo e povero non nel senso che non ha i mezzi
per vivere ma il povero di sapere non sa niente e come amore e filosofia che alcuni traducono con amore per il sapere ma l'amore per il sapere e mancanza del sapere e che qualcun altro traduce con sapere dell'amore che poi la stessa cosa sapere dalla propria carenza della propria della propria mancanza amore è mancanza del resto chiunque di voi si sia innamorato qualche volta nella vita spero tutti si saranno resi conto che amore diventa potente in amore vince chi fugge no e l'altro spazi ma naturalmente l'altro spasima nella mancanza poi quando invece l'amore raggiunto l'amore
garantito l'amore posseduto a quel punto amore si estingue comunque teniamo presente amore mancanza amore mancanza lo troviamo anche nella parola desiderio in greco epidemia desideri una parola latina nel de bello gallico si racconta che i soldati al tramonto si venivano posti alla frontiera dell'accampamento dei soldati che stavano ad attendere coloro che non erano state non erano rientrati questi soldati si chiamavano desiderante desiderante cioè che passavano la notte sotto le stelle ma la loro funzione anche qui era una funzione di mancanza non sono rientrati aspettiamo li vediamo se arrivano alla mattina se non erano arrivati si
davano per morti si ricominciava a combattere perché la guerra sia facevano di giorno perché di nota non si vedeva niente desiderantes il desiderio e amore e mancanza non è possesso purtroppo gli amori finiscono nel momento in cui si possiedono un infinità di femminicidi perché nessuno ha insegnato ai maschi che cos'è l'amore è la mancanza dell'altro perché l'altro è davvero un altro non è una cosa che tu possiedi ma perché non si capisce che l'altro ad avere un altro ed è questo in una cosa interessante proprio perché è un altro tool non esaurisce mai il segreto
della sua anima non le savonesi e finché non esaurisce tu sei interessato lo so prendete io sono convinto che invece di favorini di morti vi sarebbero entrati facilissimi matrimoni e difficili sia nei matrimoni che cosa vuol dire vuol dire che tu devi essere un artista per instaurare un matrimonio deve essere simile non so a michelangelo che scolpisce il mosè ma questo mosè non arriva mai michelangelo non riesce ancora a trovare esattamente che cosa deve essere e rapina non poterne più prendono lo scalpello e gli riferisce un ginocchio ecco ma bisogna essere artisti cioè interessati a
un'opera non compiuta mai compiuta mai finita tanto meno mai posseduto questo è il grande insegnamento dell'amore dell'amore platonico io che ti sfugge rio dell'altro che ti sfugge invece procedimento è un altro che soprattutto dal punto di vista maschile qua disponendo solo di una mente di questo genere che vi ho detto prima ha assunto logico matematico come una donna parla a partire dalle altre dimensioni mentali non ce ne sono non c'è solo quella si sente dire ma tu sei pazza perché tutto quello che fuoriesce dalla mentalità maschile a partire alla follia è anche vero che appartiene
alla follia e allora incuriosisce della follia dell'altro ea quel punto proprio questa tua ricerca continua e questo non esaurimento dall'altro il fatto che non lo esaurisce diventa la ragione per cui sta insieme nella forma della curiosità infinita bene una volta che abbiamo capito che l'amore mancanza che l'altro ad avere un altro chiedono ma dici socrate ma che cos'è qual è la funzione di eros che lavoro svolge cruz e qui platone dice eros e un metak su sun e tokai al salato è un tramite metà soldier ultrà è un tramite tra i mortali che sono gli
uomini e gli immortali che sono gli dei tradotto nel nostro linguaggio amore è l'intermediario il tramite tra la nostra parte razionale è la nostra parte folle abbiamo fatto questo parallelismo non un applauso ne parli in termini cosmologici m textures network ai al senato è qual è e cosa ci fa lì in mezzo tra gli dei e gli uomini tra gli immortali e gli immortali e lui usa 2 verde platone armena e juan carmen è un alpha 1 x interpreta le parole degli dei che se non fossero interpretate sarebbero incomprensibile per gli uomini perché gli dei
non parlano secondo ragione e gli uomini invece capiscono solo quello che è secondo ragione e l'altro d apote me one di apple ma wine sta per traduzione traducono agli dei il linguaggio degli uomini perché anche gli dei non capiscono niente quando gli uomini parlano allora c'è questa operazione l'interpretazione traduzione provate ad applicarla voi stessi amore compie l'operazione di traduzione e interpretazione tra la vostra parte razionale la vostra parte folle questo fa amore e allora e allora se lo traduciamo in chiave psicologica perché lo comprendiamo meglio quando scopre quando fa la sua comparsa amore fa la
sua comparsa quando lui o lei cattura la mia follia la vede la vede come è fatta la vede che non sa a che fisionomia quando lui cattura la sua follia o la e cattura la mia follia io sono già messo a nudo prima ancora che mi spogliano nel senso che la follia una volta che è vista dall'altro io sono nelle mani dell'altro perché io la mia follia non la conosco ma c'è qualcuno che può vederla e catturarlo se la cosa è reciproca allora l'amore non è un rapporto tra me e te che hai visto la
mia follia e me che ho visto la tua follina amore è un rapporto tra la mia ragione e la mia follia che mi affascina perché da questa sono provenute che amo perché ogni evento creativo nasce da lì allora amore è l'intermediario tra la mia ragione la mia follia grazie a te che me l'hai in qualche modo fatta vedere e perciò mi fido di te perché non fate l'amore con tutti magari oggi si usa ma ma solo con colui o colei che ha intercettato la nostra follia allora non è un rapporto tra mete ma rapporto tra
la mia parte nazionale alla mia parte folle grazie a te perché tu mi accompagna entrare nella mia parte folle me la fai conoscere mi immergi ma poi mi garantisce anche che mi chieri fuori perché lo si vada la propria follia da soli anche dante quando deve andare all'inferno nell'oltre mondo non ci va da solo si fa accompagnare da virgilio ci vuole sempre qualcuno che ci accompagni nelle nostre escursioni al di fuori della ragione e amore fa questa escursione e ci portano nella nostra follia la ragione qui non c'è più non è più in gioco nella
sua solitudine nella sua razionalità e anche il popolo queste cose lo sa provate a convincere un ragazzo e una ragazza ed egli guarda in quel ragazzo con la ragazza di cui ti sei innamorato non è l'uomo la ragazza per te e potete anche sentiti rispondere sì lo so ma non posso farci niente be sì che non posso farci niente che tu non sei più poi in possesso della tua ragione ma ormai la folli reti tt tiene nella condizione d'amore e quando poi gli amori finiscono e magari anche con congedi un po traumatici beh lasciano una
grande sofferenza nell'altra no una grande sofferenza che può portare anche i gesti estremi perché perché si è di scegliere la tua follia e quell'altro ti ha riportato su ma poi un certo giorno si è congedato da te e allora dice socrate proprio perché io con la mia parte razionale entra nella parte folle amore generativo maieutico ma uses dice socrate il lavoro che faceva mia madre che aiutavano le partorienti a partorire tirava fuori bambini così alla stessa maniera l'amore è generativo genera certamente genere i figli ma la cosa che soprattutto jane e l'amore è il tuo
io che quando ha fatto la sua immersione nella follia quando ne esce non è più lieti prima ha avuto una rigenerazione tutti quelli che hanno avuto una storia d'amore sanno benissimo che alla fine della storia d'amore sia essa finita bene sia essere finita male il loro io non era quello con cui è entrata nella storia d'amore ma è un io completamente diverso che ha assaporato tutte le dimensioni folli che amore porta con sé e che capisce queste cose dice dice software è un uomo demonico demonica non vuol dire diavolo non leggete un in chiave cristiana
daimon per per la grecia era ciò per cui tu sei nato la tua vocazione alla sua qualità la tua attitudine questo è il daimon per cui se tu realizza la tua attitudine alla tua qualità raggiunge la felicità che si chiama appunto aiuta immuni a buona riuscita del po demone bene che capisce queste cose dice socrate anche un po arrabbiato perché si vede che gli altri lo guardavano con un certo sospetto capello e non capendo è un uomo demonico daimon ian hunter tylo news anthropos e chi non le capisce è un ban house of un nuovo
qualsiasi che salti fuori dalla dimensione da monica esaltante dall'amore a questo punto socrate smette di parlare prende la parola nel finale del dialogo aristofane nel quale racconta in una maniera grottesca come fanno tutti i produttori di teatri comici racconta una storia pazzesca secondo cui l'uomo non è come noi siamo oggi all'uomo era doppio erano due corpi attaccati maschio con femmina femmina con maschio maschio con maschio femmina con premi li greci non avere problemi di cui discutiamo ancora oggi noi in italia non avevano questi problemi ecco perché sono il popolo più ricette ma è apparso sulla
faccia della terra bene allora questa erano e periferici cioè rotondi 1 uno attaccato all'altro con quattro braccia quattro gambe rotolavano sulla terra erano a un potere anfiteatro non è il teatro che ha una schiena dietro di sé anfiteatro il colosseo dove una faccia guarda l'altra faccia che gli sta di fronte è così abitavano la terra quello e l'uomo altro post zeus temendo la potenza di questi uomini manda l'italia in due ana termine in italia in due naturalmente quando sono tagliate vengono fuori tutte le viscere e zeus presa pietà di questa condizione insolita manda apollo il
dio della bellezza a raccogliere la pelle e cucirla di cui c'è traccia nel nostro ombelico dovesse raccolta tutta la pelle dunque l'operazione una descrizione grottesca stupenda ma cosa sta dicendo che noi non siamo l'uomo l'uomo è quello là e uno con l'altro l'uomo noi siamo il simbolo di un uomo e casto non un antro pu simbolo ciascuno di noi non è un uomo ma il simbolo di un uomo simbolo è una parola greca che vuol dire mettere assieme ballet il vuol dire gettare su imballi vuol dire mettere assieme via balle vuol dire separare la parola
diavolo designa massimamente distanti da dio la parola diametro dei miei punti più lontani dalla circonferenza tutte le parole che cominciano per di a sono parole che stanno nel nel regime della ragione dialogo massima distanza delle idee noi dialoghiamo non perché abbiamo le stesse idee perché vediamo completamente diverse se no non c'è nessun motivo per me per metterci a parlare bene allora cosa c'è a questo punto che l'uomo non è un uomo ma il simbolo di un uomo i greci usavano quando due amici o due famiglie si allontanavano andavano in cerca di fortuna da una parte
dall'altra prendevano una scodella un piatto la spaccavano in due ciascuno se le portava via una parte questa parte era il simbolo di un'antica amicizia e quando i due si ritrovavano oppure se non loro i loro figli unendo questi due cocci ricostruendo il piatto originario riconoscevano la loro amicizia ciascuno di noi non è un uomo ma il simbolo di un uomo perché l'uomo è uno e l'altro uno e l'altro mettiamoci mettiamo attenzione questa considerazione il greco dice che la relazione produce l'identità mentre noi cristiani pensiamo che l'identità instaurare relazioni no non pensavo così perché abbiamo il
concetto di anima e l'anima si salva da sola i greci che non avevano questo concetto di salvezza avevano invece il concetto di città e la relazione io e te io e gli altri ante cedeva la costruzione della mia identità cosa peraltro vere che possiamo costatare ancora oggi perché noi non abbiamo un'identità per il fatto che siamo nati noi abbiamo un'identità per il fatto che gli altri ci riconoscono quindi la mia identità è un dono sociali e questo non solo per i bambini che se vi dicono sì che sono bravi crescano con identità positiva se gli
dico che sono cattivi e crescono quell'identità negativa ma anche da adulti quando siete sul vostro posto di lavoro se ve aumentano in carriera avete un rafforzamento della vostra identità se li mettono da parte avete un decremento della vostra identità fino alla demotivazione la depressione talvolta anche il gesto estremo l'identità è un dono sociale è la società che ci genera non noi che ci mettiamo insieme alla società mettiamoci in mente che la relazione viene prima ed è anche nella biologia delle cose l'identità del bambino il bambino diventa uno separandosi dal 2 la madre col bambino nella
pancia e due la generazione parte dalle due non dal 1 allora capito questa descrizione grottesca di aristofane l'uomo vero è uno e l'altro aristotele dice a un certo punto se uno entra in una città e pensa di poter fare a meno degli altri o e bestia o ed io gli uomini no gli uomini proprio perché non sono bestie e proprio perché non sono neanche dio hanno bisogno degli altri e gli altri fondano l'identità di ciascuno di noi allora bisogna costruire l'uomo l'uomo originario e dove si ricostruisce beh non c'è immagine più icastiche più significativa se
non un amplesso d'amore nell'amplesso si ricostruisce l'uomo originario l'uomo l'uno el'altro connessi legati insieme poi finito l'atto d'amore finito l'amplesso i due si separano cessano di essere uomo e diventano simbolo di un uomo era presa allora è la memoria dell'antica condizione dall'antico unità tentativo di ricostruirla e alla fine sconfitta perché perché dopo i due si separano l'uomo sparisce e nascono i simboli dell'uomo che siamo noi greco l'anno visione sere dalla vita cioè tragica non ha speranze altra terrena a questo punto finisce il dialogo dopo aver mangiato e bevuto bevuto abbondantemente nessuno di voi sa che
in vino veritas è una frase del tip lato ne ho in offesi alessia nel vino c'è la verità perché perché c'è la verità perché crolla crolla la razionalità vien fuori quello che tu propriamente 6 a questo punto tutti vanno a dormire nelle rispettive brown questo c'è alcibiade che si accosta sofia tradisce sopra possono giacere con te a cibi ed è amante di socrate è sopra 13 mar cibi sai che amore non è figlia del vino perciò a cibi ed esiste si addormentano e sul far del mattino socrate esce guardando l'orizzonte dove mare cielo si confondono
pensando alle cose d'amore grazie buonasera che fare viene ringraziamo il professore galimberti per questa straordinaria lezione davvero a magistrale lasciamo lo spazio dovuto al firma copie ricordo che è possibile acquistare i libri del professore qui al nostro book shop e intanto che magari voi vi accingete ad andare a comprarli per chi lo vuole ovviamente io borgo al professore il caso che uno dei nostri partner offre ai nostri relatori e quindi un delle bollicine franciacorta con gli auguri di tanta tanta felicità in vino veritas in ogni senso e anche con la richiesta di una promessa che
sappiamo lei ci dirà di sì che lei ritornerà il prossimo anno questo senz'altro bene ringraziamo il professor galimberti ringraziamo l'amministrazione comunale di orzinuovi per averci ospitato e aver creduto fortemente nel festival ricordo che il nostro cammino prosegue domani saremo a camion e con antonio gnoli e poi venerdì ritorniamo nella bassa precisamente a barbariga con massimiliano valeri grazie buonanotte a tutti [Applauso]