all'inizio del nostro percorso su agostino abbiamo detto che due sono le opere principali del grande filosofo cristiano da un lato le confessioni in cui racconta anche il suo difficile e complicato percorso verso il cristianesimo dall'altro la città di dio un'opera scritta anche per cause contingenti legate al sacco di roma del 410 ma interessante anche dal punto di vista filosofico oggi iniziamo a presentarla e cominciamo subito dopo la sigla [Musica] dentro la filosofia in podcast di ermanno script ferretti 94a puntata la città di dio d agostino [Musica] eccoci insieme di nuovo bentrovati per parlare per qualche
minuto di filosofia e come stiamo facendo ormai da parecchio tempo di filosofia cristiana in particolare di sant'agostino d'ippona vescovo padre della chiesa pensatore tra i più importanti di tutta la tradizione filosofica non solo cristiano ovviamente come vi dicevo nella premessa oggi parliamo di un'opera che a volte viene un po trascurata perché meno collegata al resto del pensiero di agostino però in realtà un'opera importante che ha lasciato il segno sul cristianesimo e ve n'era abbastanza radicale l'opera di cui sto parlando si intitola la città di dio e venne scritta 34 113 e il 426 durante un
lungo travaglio interiore anche di agostino partendo però da come vi dicevo una causa contingente che agostino aveva vissuto in un certo senso sulla sua pelle cioè iniziare brescia coli roma da parte dei goti del 410 quel saccheggio fu effettivamente un fatto epocale che lascia il segno non solo su agostino e sui cristiani dell'epoca ma su tutta la romanità su tutti gli abitanti dell'impero roma nei secoli precedenti era sembrata imbattibile era sembrata la città eterna appunto la città che dominava il mondo adesso d'improvviso si rivelava a fragile anche più fragile di quello che si pensava e
davvero c'era avanti a un evento che lasciava presagire il crollo intero di un sistema di un sistema di valori di un impero di un mondo agostino vivi non evoca sicuramente di decadenza politica d'altronde se ci pensate l'impero romano d'occidente sarebbe caduto pochi decenni dopo avrebbe lasciato il posto a secoli davvero bui per sé attivarsi almeno quelli dell'alto medioevo cui perché sono secoli di decadenza della civiltà dei costumi dei trasporti dei commerci sotto tantissimi punti di vista almeno fino a carlomagno e alla rinascita dai carolingi in poi ecco agostino tutte queste cose un po le anticipa
le sente sulla sua pelle come le centro tutti i cittadini romani del tempo e tutto questo lo porta a riflettere ovviamente come ogni buon filosofo non guarda il mondo semplicemente registrando i fatti della storia ma cerca anche di interpretare questi fatti cerca anche di capire il perché di certi fatti storici ecco agostino si trova riflettere quindi sulla decadenza dell'impero ma poi si trova anche immerso in alcuni dibattiti del tempo in alcuni dibattiti specifici perché dico questo perché all'interno dell'impero romano molte voci si levarono dopo questo saccheggio cercano di capire le cause di questa crisi di
questa decadenza dell'impero e alcuni pensatori pagani iniziarono ad additare i cristiani come responsabili di questa crisi di questo saccheggio in che senso nel senso che è appunto certi intellettuali pagani di formazione pagana ritenevano che il cristianesimo che ormai era diventata religione principale all'interno dell'impero avesse corrotto gli spiriti avesse fatto perdere di vista l'antica fede pagana il mos maiorum come dicono i romani cioè i vecchi costumi le vecchie abitudini le virtù di un tempo e abbia infiacchito quindi lo spirito dei romani qui la colpa secondo questi commentatori sarebbe proprio da attribuire al cristianesimo religione troppo orientale
religione troppo buona docile e mansueta che mal si sposa con lo spirito guerriero dei romani questa era la tesi a cui agostino ovviamente risponde perché agostino non è per nulla d'accordo ovviamente non è tanto il cristianesimo a indebolire lo spirito di romani ma piuttosto è la ricerca del potere è il peccato indebolire lo spirito dei romani è appunto la città di dio un'opera in cui agostino tenta anche di rispondere a tutte queste letture che lui ritiene sbagliate è infatti fin dall'inizio agostino in quest'opera presenta una doppia visione della città o più in generale dello stato
quando si parla di città si intende nel senso della greco di stato noi viviamo in due dimensioni in due realtà in due città che sono simili alle due dimensioni dell'uomo singolo ogni uomo infatti vive combattuto tra lo spirito e la carne dice agostino cioè da un lato c'è il corpo appunto la carne che lo spinge ad affezionarsi alle cose del mondo che lo spinge a cercare i piaceri che lo spinge a cercare le comunità che lo spinge ai beni più bassi ma dall'altro c'è lo spirito che si trova contenuto dentro al corpo e che entra
in un rapporto dialettico col corpo questo spirito che invece cerca le cose più alte invece cerca i beni superiori che non si accontenta delle cose materiali ma cerca dio sostanzialmente ecco questa dicotomia questo dualismo che l'uomo vive sulla sua pelle perché scandalismo tra corpo e spirito la città lo vive anch'essa a livello in un certo senso politico sociale perché esistono due città parallele la città terrena e la città celeste dice agostino la città terrena è il regno della carne ed è il regno del diavolo cioè quella città in cui uomini cercano solo la gloria personale
cercando di dare sfogo alla loro cupidigia cercano di sopraffare gli altri è la città del dominio è la città della forza bruta e la città del potere è la città spesso dei romani ma in parallelo di fianco e spesso nascosta da questa città c'è anche una seconda città la città celeste appunto che la città di dio la città degli uomini giusti la città degli uomini pii degli uomini santi una città in cui non c'è la mira di potere in cui non c'è la cupidigia man cui c'è piuttosto carità qui c'è amore in cui sia rispetto
reciproco in cui c'è aiuto reciproco ecco queste due città non vanno intese farvi capire leggendo agostino come due città che si alternano nella storia nel senso che c'è un momento in cui c'è la città terrena poi la città terrena tramonte a lascia spazio alla città celeste piuttosto queste due città sembrano appunto convivere in parallelo cioè in ogni fase storica le due città in un certo senso si mescolano nel senso che alcuni uomini che vivono quel periodo storico vivono nella dimensione della città celeste e alcuni uomini che invece vivono sempre quel momento storico vivono nella dimensione
della città terrena infatti l'impero romano dell'epoca di agostino era proprio questo no era un impero in cui c'erano ancora uomini che vivevano per il potere della ricchezza per le brame terrene ma in parallelo c'erano anche uomini santi che vivevano già una dimensione più alta ecco come vedete come gli uomini convivono tra di loro così le due città in un certo senso convivono tra loro [Musica] questa prima riflessione sulle città e sui moventi dei cittadini su cosa i cittadini cercano all'interno delle città pur dopo i agostino ad ampliare il discorso perché lo portò a cercare di
capire anche il senso della storia noi abbiamo detto nelle puntate scorse che da questo punto di vista agostino segna una cesura piuttosto netta rispetto al mondo greco romano al mondo classico perché per i greci soprattutto abbiamo detto il tempo aveva una dimensione e circolare spesso i greci si immaginavano in maniera esplicita o a volte implicita un tempo che ritornava gli storici in questo senso erano i campioni di questa visione ma non erano gli unici o tornava a livello cosmico o tornava a livello di vite perché come abbiamo visto con platone ad esempio l'anima si reincarna
vedi cominciava ecco agostino propone invece un ottica diversa un'ottica più lineare della storia non più circolare c'è una storia che non si ripete una storia che segna progressi allegrissima strutturata come secondo una linea come secondo un segmento è infatti queste prime riflessioni e lo portano anche a cercare di individuare delle diverse epoche storiche cioè a guardare alla storia del passato secondo quello che poi la bibbia tramanda e identificare diverse fasi storiche diverse epoche le chiama lui appunto basandosi sulla bibbia identifica 6 in particolare che sono la prima dalla creazione di adamo fino al diluvio universale
quindi le origini del mondo ovviamente fino a noè alla sua arca eccetera il secondo momento la seconda epoca vadano è fino ad abramo la terza fase da abramo a davide il re degli ebrei famosissimo la quarta fase da davide fino alla cattività babilonese cioè fino a quando gli ebrei non finirono schiavi a babilonia la quinta fase da appunto questa cattività babilonese fino alla nascita di gesù cristo è la sesta e ultima fase che alla fase in cui lo stesso costino si trova a vivere dalla nascita di cristo fino alla fine del mondo come vedete è
una divisione che non è basata su documenti storici non siamo ancora nella fase in cui si va a guardare alle fonti storiche per cercare di trarre un insegnamento sul passato qui c'è un preciso profondo riferimento alla bibbia la fonte storica è la bibbia quindi la cronologia biblica diventa cronologia storica per agostino primo aspetto da notare non a caso i momenti di svolta sono sempre segnati da personaggi importanti o fasi importanti del racconto biblico e quindi legati anche alla storia degli ebrei soprattutto secondo aspetto da notare voi potreste vedere un certo sbilanciamento oggi a guardare queste
fasi con l'ottica degli uomini del 2022 perché sbilanciamento perché in fondo la fase da cristo in poi che sono gli ultimi duemila anni è relegata alla sesta e ultima parte no perchè questo perché magari altre fasi storiche meno lunghe meno durature hanno maggior risonanza perché agostino come molti uomini del suo tempo come molti cristiani del suo tempo pensava che in realtà la fine del mondo non fosse poi così lontana quando gesù era sceso sulla terra aveva annunciato anche la fine dei tempi e i cristiani delle origini soprattutto quelli dei primissimi secoli ma anche quelli del
quinto secolo come agostino pensavano che questa fine del mondo non sarebbe tardata ad arrivare e anzi la crisi dell'impero romano la crisi della città terrena poteva essere vista anche in quest'ottica poteva essere vista come un presagio di una fine del mondo che stava diventando imminente potrebbe essere anche che la caduta di un impero così grande e così ma esploso così duraturo che durava da secoli e secoli davvero rappresentava uno shock per gli uomini del tempo anche perché stava accadendo davanti a barbari che non avevano lo stesso grado di civiltà che non avevano la stessa conoscenza
delle leggi che non avevano la stessa conoscenza della religione e così via dunque sia proprio un clima da fine del mondo verrebbe da dire un clima apocalittico per userei proprio una terminologia biblica che agostino non poteva non notare che non poteva lasciare agostino indifferente quindi in fondo questa sesta fase così relegata in fondo era perché forse agostino si aspettava che non sarebbe durata certo duemila anni e più perché non credo che la fine del mondo sia così prossima ecco questo è una prima divisione delle sei epoche ma poi agostino interessato sempre a questo sviluppo storico
propone anche una divisione in tre periodi alternativa a quella precedente divisione in tre periodi segnata dai diversi gradi del progresso spirituale perché lui dice non solo ci sono le fasi storiche che segnano poi la storia del popolo di israele del popolo di dio ma ci sono anche dei momenti diversi individua tre di sviluppo spirituale cioè di progresso dello spirito umano il primo momento individuato da lui è quando gli uomini vivono senza leggi lottando contro i beni mondani dice lui quindi è una fase potremmo dire aurorale della civiltà una fase in cui gli uomini vivono ancora
come dei selvaggi la seconda fase è quando invece gli uomini iniziano a vivere sotto la legge facendosi vincere dai beni materiali dice così già quando iniziano a organizzarsi a dare origine alle civiltà quindi anche alla città terrena come dicevamo prima è però è ancora una fase in cui lo spirito non è progredito fino in fondo perché gli uomini appunto si fanno vincere dei beni materiali ci fanno dominare dei beni materiali sono succubi per certi versi del potere della ricchezza e anche la fase in un certo senso della roma terrena la terza fase quella che sta
arrivando che sta lottando per emergere è il tempo della grazia cioè una fase in cui gli uomini finalmente vincono le tentazioni del mondo in cui lasciano la città terrena e abbracciano finalmente la città celeste abbracciano finalmente la volontà di dio finalmente si avvicinano al vero bene [Musica] ultimo discorso da fare tutte queste riflessioni di agostino lo portano ad analizzare proprio la questione di roma come vi dicevo in principio perché alla fine la causa contingente dello scritto è proprio il destino nell'impero romano ecco agostino rigetta le accuse rivolte al cristianesimo non è colpa del cristianesimo se
roma e sventurata se roma è preda dei barbari in fondo dice agostino se noi guardiamo bene alla storia ci accorgiamo che i mali di roma i mali fisici e i mali morali di roma durano ormai da molti secoli non è una decadenza che iniziata oggi è iniziata da secoli e quindi anche da ben prima che il cristianesimo si imponesse in fondo il cristianesimo è diventato nella regione importante a roma da pochi decenni da pochi secoli ma la crisi dell'impero romano data addirittura al secondo o terzo secolo prima che il cristianesimo emergesse davvero prima che il
cristianesimo irrompe sulla scena in maniera forte dunque non si può attribuire al cristianesimo la crisi dell'impero piuttosto roma è in crisi per cause proprie e d'altronde roma ha dei difetti dice agostino pur essendo il cittadino di questo grande impero quali sono i difetti vero ma viene definita addirittura va agostino la babilonia d'occidente cioè una città che ha perso di vista il vero bene una città che non ha non ha imbracciato la strada che dio aveva segnato almeno non direttamente dal giorno e se ci pensiamo la storia di roma è il segnale della decadenza di roma
stessa roma stessa è nata da un fratricidio dice agostino quello to di romolo su remo che ricorda in fondo il fratricidio tra caino e abele quindi è la tipica città terrena è la tipica città a roma che perde di vista dio che si fa a prendere dei beni terreni in cui le virtù non sono quindi vere virtù re detto che i romani esaltano quel cosiddetto moss maiorum appunto non sono vere virtù sono virtù solo apparenti sono virtù che sembrano virtù ma in realtà sono vizi quindi roma dovrebbe cambiare faccia dovrebbe lasciare queste sue velleità terrene
e abbracciare la città eterna la città celeste le città di dio avvicinarsi alla vera fede alla grazia cosa che però difficile perché roma è ancora preda di questi peccati di questi male questo non vuol dire però attenzione che il percorso dell'impero romano sia stato tutto un male agostino abbraccia anche l'idea di origine storica ma ormai impresa in toto dal cristianesimo che anche i mali del mondo abbiano un loro chance l'abbiamo detto quale abbiamo parlato proprio nel problema del male no e il male esiste nel mondo o meglio esiste in quanto mancanza di bene perché dio
non ha creato il male ma questo male a volte a un suo scopo è una tappa necessario di un percorso che dio ha tracciato per la storia così anche per libero romano impero romano è stato voluto dalla provvidenza quindi anche la decadenza romana che è causata dagli stessi romani della loro cupidigia dal loro desiderio di potere anche la decadenza dell'impero romano ha un suo senso altro significato di hall ha voluto in qualche modo la provvidenza l'ha voluto e avrà un suo senso alla fine dei tempi sarà un percorso che ha portato alcuni uomini a svegliarsi
in fondo queste invasioni barbariche questi saccheggi questi problemi devono spingere l'uomo a capire perché sono segnali che l'uomo riceve da dio dalla provvidenza per capire che la città terrena va scartata e bisogna abbracciare la città di dio [Musica] ecco ci sarebbero anche altri discorsi da fare riguardo alla storia la provvidenza perché la città di dio un testo importante proprio per gli esiti anche sulla filosofia della storia che ha lasciato in poi però visto che il minutaggio inizia a essere che già relativamente consistente direi di fermarci qui per oggi e dedicare una seconda puntata appunto agli
ultimi temi che agostino introduzione della città di dio ma roda poi completare l'opera e passare oltre per oggi però direi di fermarci qui vi ricordo che i podcast lo potete ascoltare su tante piattaforme sue proporta google podcast spotify deezer cast box art trejo spreaker o di bolli youtube ma su queste piattaforme se volete potete ascoltare anche il podcast gemello chiamato dentro alla storia in cui parliamo invece più propriamente di storia vi ricordo poi che se vi interessano i video anche oltre che i podcast e soprattutto la storia più vicine giorni nostri alla filosofia più vicine
giorni nostri esiste un canale youtube pieno di appunto a video spiegazioni lo trovate cercandomi il proprio su youtube col nickname di skype oppure come ermanno ferretti infine se volete rimanere informati su quello che faccio sulle puntate che escono e sulle varie iniziative potete abbonarvi se volete alle newsletter settimanale gratuita che trovate all'indirizzo internet per mano ferretti punto it oppure seguirmi sui social network mi trovate su facebook su twitter oppure su instagram col nickname di script pasto finito ci sentiamo presto per la seconda puntata sulla città di dio poi ormai ci stiamo anche avviando verso la
fine di agostino passeremo ad altri importanti pensatori della patristica poi soprattutto anche della scolastica e poi ci rimane ancora moltissimo da fare tanti filosofi interessanti fino un po alla volta lentamente ma fino ai giorni nostri ciao alla prossima [Musica]