le fiamme della rivoluzione si sono spente Napoleone è stato mandato in esilio e la pace è tornata in Europa il continente non potrà mai dimenticare ciò che è successo Ma alcune persone vogliono solo tornare indietro rimanere nel passato e dimenticare tutto in una sola parola restaurazione per definire il nuovo corso iniziato il 18 settembre 1814 con l'apertura del Congresso di Vienna lo storico svizzero Carl Ludwig von Haller Conia il termine restaurazione è chiara la volontà delle grandi potenze che hanno sconfitto Napoleone ristabilire l'equilibrio sociale politico infranto dalla Rivoluzione Francese nel 1789 Regno Unito Russia Austria
e Prussia che hanno trionfato su Napoleone spingono su un ritorno a buoni rapporti tra la politica e la religione un'alleanza del trono con l'altare favorevole a questo ritorno al tradizionalismo e all'ordine è l'ambiente intellettuale il ricordo della parabola della Francia Infatti è ancora viva in tutta Europa dalla democrazia al terrore dal terrore alla dittatura in questo periodo la chiesa sostenuta dalle varie monarchie riprende potere infatti la Fede non la ragione deve guidare l'uomo della restaurazione così sostiene il savoiardo Joseph de Mestre uno dei massimi ideologi di questo periodo ponendo il cattolicesimo come base necessaria per
la Nuova Europa demestre non è l'unico a presentare tesi reazionarie critiche dell'illuminismo un nuovo movimento culturale inizia a farsi strada il romanticismo in questi anni il movimento romantico non è ancora del tutto sviluppato ma ha già definito molte delle sue caratteristiche tra queste troviamo la rivalutazione storica del Medioevo l'idea di nazione e l'esaltazione dei sentimenti queste suggestioni iniziano a farsi strada nei salotti europei mentre gli intellettuali discutono sull'idea di nazione le potenze europee sono a Vienna per riscrivere i confini del continente a Vienna tra il prim novembre 1814 e il 9 giugno 1815 sono presenti
centinaia di rappresentanti di stati grandi e piccoli nonostante questo solo quattro uomini alla fine prendono le decisioni più importanti questi sono Lord castelr per il Regno Unito il principe Clement von Metternich per l'Austria il conte nessel Road per la Russia e il principe di hardenberg per la Prussia anche per la Francia c'è un rappresentante il principe di taller veterano delle assemblee rivoluzionarie e ministro degli Esteri sotto Napoleone tal Ron nonostante i collegamenti con l'ex imperatore rappresenta il volere di Luigi X e non si sbilancia in favore di Napoleone quando riprende Anche se solo per 100
giorni il potere la Francia grazie alla politica prudente di Theran riceve un trattamento di favore un principio cardine dell'intero congresso è quello di legittimità Napoleone aveva spodestato decine di regnanti ma ora ogni dinastia doveva tornare sul proprio rispettivo trono i confini degli stati devono Inoltre tornare alla situazione prerivoluzionaria ci sono però delle eccezioni al posto del Sacro Romano Impero viene creata la confederazione germanica gli stati tedeschi passano da oltre 300 a 39 l'idea che muov i politici del congresso è quindi creare un equilibrio tra le grandi famiglie regnanti le Asburgo in Austria i Borboni in
Francia Spagna e Italia meridionale gli annoveri in Inghilterra i Romanov in Russia e gli enen zollern in Prussia per fare in modo di conservare questo fragile equilibrio si decide di creare una serie di stati cuscinetto al confine della potenza più minacciosa di tutte la Francia per questo sul confine orientale sono ricostituiti il regno dei Paesi Bassi il Regno di Sardegna la Confederazione Svizzera e la Westfalia prussiana nonostante tutto la Francia non viene mutilata questo per evitare di indebolire troppo i Borbone a favore di Austria e Prussia i confini della vecchia Francia prerivoluzionaria vengono rispettati l'idea
di ibrio alla base del congresso si concretizza nel concetto di concerto europeo sono vari gli accordi siglati a Vienna ma ce n'è uno sopra tutti gli altri la santa alleanza voluta dallo Zar Alessandro i per mantenere la pace riunisce la Russia ortodossa la Prussia protestante e l'Austria Cattolica la santa alleanza firmata il 26 settembre 1815 ha una forte carica religiosa il diritto di intervento nelle questioni europee deriva dalle responsabilità dei regnanti davanti a Dio il sultano dell'impero Ottomano Mahmud II Papa Pio VI e il Regno Unito Si rifiutano di partecipare Lord castelr avrebbe persino definito
la santa alleanza un documento di sublime misticismo e di follia la santa alleanza diventa ufficialmente il gendarme d'Europa per fermare qualunque contagio rivoluzionario la chiesa si attiva per aiutare a mantenere lo status quo nel novembre 1815 anche il Regno Unito decide di dar vita ad una sua Alleanza senza però coinvolgere Dio la quadruplice Alleanza con Russia Prussia e Austria nel 1818 sarebbe stata invitata anche la Francia formando così la quintuplice Alleanza questo accordo non ha lo stesso spirito di intervento della santa alleanza Ma è un tentativo per assicurare pace Sul continente almeno per un po'
mentre le grandi potenze si alleano dando vita a questo nuovo assetto anche la penisola italiana vive un periodo di grande cambiamento e per molti Un ritorno alla normalità la struttura Napoleonica viene smantellata a nord nasce il regno del Lombardo Veneto parte dell'Impero austriaco che gestisce alcune delle sue parti come il Trentino Trieste e l'istria il Lorena tornano in Toscana gli Este a Modena e Reggio la seconda moglie di Napoleone Maria Luigia D'Austria riceve il Ducato di Parma Piacenza e Guastalla che alla sua morte sarebbe tornato ai Borbone di Parma il Regno di Sardegna torna sulle
mappe non solo riprendendo il controllo di iniz della Savoia ma ricevendo anche l'intera Liguria le repubbliche marinare di Genova e Venezia non vengono restaurate la Repubblica di Lucca invece diventa un Ducato in mano ai Borbone di Parma e alla morte dell'ex imperatrice sarebbe stato inglobato dal gran ducato di Toscana Il Ducato di massa ha lo stesso destino sarebbe stato successivamente inglobato nel Ducato di Modena e Reggio alla morte di Maria Beatrice d'est accorp andos ai territori del figlio francesco i d'Austria est Anche lo Stato Pontificio riprende i suoi territori italiani suddivisi in legazioni guidate da
cardinali leex Clave di Avignone dopo secoli viene ceduta alla Francia il gran ducato di Toscana è affidato a Ferdinando II di Lorena fratello dell'imperatore austriaco quando viene ricostituito ingloba anche il territorio di Piombino e lo stato dei presidi territori ceduti dal Re di Napoli Ferdinando IV di Borbone torna sul trono di Napoli che unito a quello di Palermo porta all creazione nel 1816 del nuovo Regno delle Due Sicilie Ferdinando I Cambia nome diventando Ferdinando I delle due Sicilia la restaurazione in Italia si è così conclusa ma il tempo non può tornare indietro può solo andare
avanti nonostante la santa alleanza gli accordi bilaterali e ritorno di Duchi grandi e Re la penisola non sarà mai più la stessa Napoleone ha lasciato un qualcosa Un germe un'idea per un popolo diviso da secoli che neanche la più dura repressione avrebbe potuto fermare l'idea d'Italia con la restaurazione i grandi d'Europa hanno cercato di riportare indietro le lancette della storia un complesso di stati alleanze artificiali domina il continente Ma la storia non si può fermare con il ritorno dei diversi regnanti sulla penisola italiana cala la pesante cappa della censura e del controllo della polizia il
primo obiettivo di tutti i governanti tornati sul trono è uno solo stroncare sul nascere tutti i movimenti di opposizione le idee liberali e democratiche sono bandite dai circoli intellettuali e dei giornali anche se a volte qualcosa sfugge all'occhio della repressione il conciliatore rivista nata a Milano sotto il controllo austriaco nel 1818 è un esempio di questo pensiero libero fra le sue pagine sono discusse il progresso l'economia e il diritto in un misto di illuminismo e romanticismo ma poco a poco gli austriaci iniziano il loro lavoro di censura in segno di protesta la rivista viene stampata
con sempre più Pagine Bianche segnalare gli articoli malvisti e censurati un anno dopo nel 1819 il conciliatore cessa di uscire quando la repressione e la censura non permettono aperte critiche al sistema la risposta diventa una sola agire nell'ombra sempre più società segrete e organizzazioni clandestine nascono in questo periodo gruppi di liberali democratici e nazionalisti si riuniscono lontano da occhi indiscreti da una delle più antiche società segrete la massoneria si prendono alcuni elementi fondamentali simbologia rituali e codici di comportamento importante è la struttura delle società segrete definibile a compartimenti stagni così che nel caso in cui
una cellula venisse scoperta il resto dell'organizzazione sarebbe rimasta al sicuro le società segrete non sono solo un fenomeno italiano ma europeo Polonia Grecia Germania Spagna e Francia hanno tutti le loro organizzazioni segrete in Italia sono tre le società principali la federazione italiana la delfia e la più attiva organizzata la Carboneria la Carboneria nata nel sud della penisola si diffonde nel nord in Francia e in Spagna promuove le libertà civili il diritto dei popoli a partecipare al governo e gli ideali di unità e Indipendenza nazionale è dotata di tre gradi gerarchici apprendisti maestri e gran maestri
per mantenere la sicurezza e per evitare una fuga di notizie le informazioni vengono rivelate poco poco ai nuovi membri a volte persino obiettivi sono mantenuti segreti per fare un po' di ordine tra le società segrete sempre più popolari e numerose interviene nel 1818 Filippo Buonarroti ad Alessandria nasce La setta dei sublimi maestri perfetti L'idea è quella di creare una singola società segreta per coordinare l'intera Europa nella setta dei maestri perfetti Ci sono tre livelli ognuno con diversi compiti le carbonerie locali sono la base legata al costituzionalismo i sublimi maestri perfetti a sono destinate a perseguire
obiettivi repubblicani infine il gran firmamento al vertice all'obiettivo di totale uguaglianza tra gli uomini nonostante però tutta questa complessa organizzazione le società segrete hanno un problema di fondo per non essere scoperte non possono espandersi troppo l'assenza di un ampio supporto Popolare è un limite invalicabile per la Carboneria specialmente nel momento in cui tenta di agire contro l'assolutismo o il dominio straniero nonostante tutto le società segrete Non smettono di tramare aspettando il momento giusto per colpire Nel 1820 quel momento arriva il primo gennaio 1820 a Cadice il corpo di spedizione spagnolo destinato a sedare le rivolte
scoppiate in Sudamerica si ribella contro Ferdinando vi colpevole di aver riportato la censura e l'inquisizione in Spagna Rafael de riego guida la rivolta dei comuneros i carbonari spagnoli e prende il potere viene così ripristinata la costituzione di Cadice o Costituzione spagnola del 1812 la santa alleanza dopo un'esitazione iniziale decide che la situazione non può continuare per questo nel 1823 Luigi X sarebbe stato incaricato di riportare la pace in Spagna le forze reazionarie avrebbero vinto rapidamente riego sconfitto verrà giustiziato il 7 novembre dello stesso anno nel frattempo l'eco dei fatti di spagna si propaga fin ai
territori italiani il Regno delle Due Sicilie è dove tutto ha inizio il primo luglio 1820 nella base militare di Nola due giovani ufficiali si ribellano Michele Morelli e Giuseppe Silvati guidano la rivolta la sommossa si estende anche alla Puglia e alla Basilicata i rivoltosi chiedono di accogliere la costituzione di Cadice come carta del regno a Napoli la vecchia guardia Napoleonica non aspetta altro il generale Guglielmo Pepe prende le parti dei ribelli Ferdinando I è di colpo da solo il re è costretto a promulgare la Costituzione spagnola si forma un governo liberale moderato ma come in
Spagna i democratici vengono esclusi la confusione aumenta il 15 luglio 1820 scoppia Palermo una rivolta lo spirito è quello indipendentista la Sicilia vuole essere libera il moto separatista non di origine carbonara viene prima tollerato e poi soppresso dal governo Liberale per questo il generale florestano Pepe fratello di Guglielmo viene mandato in Sicilia per riportare l'ordine sull'isola la complicata situazione napoletana non sfugge alle attenzioni delle potenze della santa alleanza Nel 1820 a trau in Moravia metern convince i vari membri che è necessario un intervento decisivo in Italia nel Congresso di Lubiana del 1821 anche Ferdinando I
nonostante fosse stato inviato dal governo costituzionale per chiedere l'esatto opposto chiede di intervenire la risposta degli Stati reazionari è troppo forte le truppe di Pepe non possono nulla e il 7 Marzo 1821 ad Antrodoco vicino a Rieti l'esercito costituzionale è duramente sconfitto nello stesso mese il governo cade e gli austriaci occupano Napoli riportando sul trono Ferdinando I sarebbero rimasti nella capitale per controllare la situazione fino al 1827 dal sud I moti si propagano in tutta la penisola i liberali del Piemonte Sabaudo della Lombardia austriaca delle romagne pontificie e dei Ducati di Parma e Modena sanno
che è arrivato il momento di agire in Lombardia i sublimi maestri perfetti a capo degli Adelfi si alleano con i federati guidati dal Conte Federico Confalonieri questa Alleanza entra in contatto con i federati del Piemonte raccolti intorno ai conti di San Torre di Santa Rosa e Cesare Balbo il Piemonte è un caso particolare rispetto al resto della penisola l'obiettivo dell'aristocrazia liberale moderata è di supportare la casa Savoia nella conquista di uno Stato italiano nel nord indipendente da potenze straniere non di rovesciare i regnanti i moti piemontesi Partono il 10 Marzo 1821 dalla fortezza di Alessandro
segu poi da Vercelli e Torino gli insorti capeggiati da Santorre di Santa Rosa contano sull'appoggio di Carlo Alberto di Savoia Carignano giovane nipote del re Vittorio Emanuele I e suo probabile successore I ribelli formulano la stessa richiesta la promulgazione della Costituzione di Cadice Vittor Emanuele I piuttosto che cedere le loro richieste decide di abdicare ma il successore fratello di Vittoria Emanuele I Carlo Felice non è presentato Rino si trova Infatti a Modena la regenza passa quindi a Carlo Alberto Carlo Alberto come prima cosa promulga la costituzione di Cadice nel Regno di Sardegna Alla notizia Carlo
Felice denuncia l'atto come crimine orribile l'Austria è Chiamata ad intervenire i liberali piemontesi Tentano il tutto per tutto l'8 Aprile 1821 vengono sconfitti a Novara dagli austriaci e dai sabaudi fedeli a Carlo Felice Santa Rosa ripare in Francia scegliendo l'esilio mentre gli austriaci entrano a Torino l'occupazione sarebbe fino al 1823 la santa alleanza ha vinto i primi moti di rivolta sono stati prontamente sedati Ma perché hanno fallito le sommosse sono state frenate dall'assenza di coordinamento tra i rivoltosi dal coinvolgimento minimo della popolazione e dle divergenze interne ma nonostante i fallimenti e le perdite le condanne
e gli esili la lotta continua lo scontro è appena iniziato una cosa è certa La repressione potrà fare a pezzi I corpi dei pat italiani ma non potrà mai spezzare il loro spirito l'Italia diventerà realtà a qualunque [Musica] costo la prima spallata al sistema della restaurazione aveva fallito dopo il 1820 la repressione Cala in tutta Europa ma anche nell'ora più buia il desiderio del popolo italiano è più grande di qualunque avversità sta iniziando il Risorgimento nel 1830 L'Europa è di nuovo in subbuglio in Francia dopo la morte di Luigi X il successore Carlo XO viene
cacciato dal trono per la sua politica antiliberale al suo posto viene chiamato a luglio il duca Luigi Filippo d'orlean come nuovo re dei Francesi per volontà della nazione il caos della Francia si propaga anche agli stati vicini il Belgio si stacca dall'Olanda e si dichiara indipendente il 24 ottobre mentre a novembre la Polonia insorge contro lo zar l'instabilità investa anche l'Italia nel febbraio 1831 i ducati Emiliani e le romagne insorgono i moti Vengono organizzati da Nobili liberali e notabili Borghesi avvocati commercianti ufficiali e possidenti compongono la base del movimento di rivolta tutto parte da Modena
i carbonari guidati dall'avvocato Enrico misley e dal commerciante Ciro Menotti avviano i loro piani per creare un regno d'Italia centro settentrionale il duca Francesco d'a a Este non rimane indifferente prima si rifiuta di collaborare con i rivoltosi e poi fa arrestare tutti i congiurati il 3 febbraio 1831 nonostante alcuni degli esponenti più importanti della rivolta siano Ori in prigione si decide comunque di agire da Bologna a Parma tutte le cellule carbonare si attivano i moti sconfinano anche nello Stato Pontificio mentre Francesco IV e Maria Luigia D'Austria sono costretti a fuggire a Bologna il 26 febbraio
1831 nasce il governo provvisorio delle Province Unite organo di unione dei governi nati dai Ducati in mano rivoltosi metern è costretto di nuovo intervenire in meno di un mese Bologna cade sotto gli austriaci sarebbe rimasta sotto il loro controllo fino al 1838 i regnanti supportati dalla santa alleanza ricorrono di nuovo al pugno di ferro contro I ribelli Menotti viene giustiziato a Modena da Francesco IV mentre i carbonari si ritirano di nuovo nell'ombra un'altra Vittoria per le forze della restaurazione dopo l'ennesimo fallimento una cosa diventa certa l'organizzazione settaria non sta funzionando senza le masse non si
andrà da nessuna parte di questo è convinto un intellettuale genovese classe 1805 Carbonaro dal 1827 patriota della causa italiana Giuseppe Mazzini nel 1830 Mazzini viene arrestato e processato per la sua partecipazione a moti sovversivi ha a disposizione due scelte il confine in Piemonte o l'esilio così nel 1831 Giuseppe Mazzini a 26 anni Saluta la penisola e parte per la Svizzera Intanto il dibattito su cosa si debba fare continua a infiammarsi nonostante le spaccature e i contrasti tutti i Patrioti condividono un unico obiettivo unire l'Italia e cacciare gli austriaci dalla penisola il dibattito vede due schieramenti
da un lato troviamo i democratici di cui Mazzini fa parte che vedono nell'iniziativa Popolare la via per l'unificazione con obiettivo finale di creare una repubblica italiana dall'altro lato abbiamo i moderati che contano più sul supporto dei regnanti italiani per cacciare l'occupante per loro la soluzione ideale è il federalismo dei vari stati della penisola e non l'insurrezione Mazzini nel frattempo si sposta in Francia a Lione e poi a Marsiglia dove incontra l'ex ufficiale piemontese Carlo bianco de Sint giorio e fonda una nuova società segreta San juot avrebbe influenzato il giovane Mazzini con il suo libro della
Guerra nazionale di Insurrezione per grande applicata all'Italia nel testo l'ex ufficiale afferma che l'unica via per conquistare l'indipendenza sia una sola la guerriglia Mazzini in questo periodo entra anche in contatto con il Movimento socialista ma decide di non aderirvi sempre Marsilia Nel giugno del 1831 Mazzini stende il programma per un suo movimento la Giovine Italia la Giovine Italia avrebbe dovuto rimpiazzare la Carboneria ormai superata e si sarebbe dovuta basare sul coinvolgimento il popolo per Mazzini pochi iniziati riuniti nell'ombra non avrebbero mai avuto successo per questo la giovini Italia vuole essere un movimento dalla diffusione Nazionale
al Segreto si preferisce la propaganda destinata a preparare gli italiani secondo la formula di pensiero e azione le idee di questo nuovo movimento vengono raccolte in un testo programmatico l'istruzione generale per gli affratellati nella giovini Italia la priorità assoluta è una sola l'indipendenza dallo straniero l'Italia di Mazzini sarebbe stata una libera indipendente e repubblicana la via per raggiungere Questo obiettivo è l'insurrezione nazionale con la partecipazione di tutti i ceti non regionale settaria come quelle appena fallite questa rivoluzione deve essere del Popolo e deve avvenire senza aiuto esterno il metodo di combattimento è la lotta per
bante teorizzate da San jorio la guerriglia Popolare contro un nemico più organizzato e addestrato anche se Sanguin per Mazzini avrebbe aiutato lo spirito identitario e unitario degli italiani Infatti sempre per Mazzini L'Italia ha sempre avuto un ruolo guida della civiltà prima con la Roma dei Cesari poi con la Roma dei Papi e ora è il momento della terza Roma quella del popolo ed è ora di dimostrarlo la vittoria sarebbe arrivata solo con la caduta dei due pilastri della restaurazione l'impero austriaco e lo Stato della Chiesa le aspirazioni di Mazzini non si fermano all'Italia l'idea di
un insieme di Popoli liberi De Fratelli porta la fondazione nel 1834 della giovine Europa il pensiero di Mazzini si basa anche su un altro concetto l'attuazione della legge di Dio Mazzini è laico ma è convinto che un popolo abbia bisogno di una Patria per seguire il suo destino e raggiungere La fratellanza dell'umanità il Risorgimento è parte di questo disegno provvidenziale da cu il motto mazziniano Dio e popolo il cristianesimo per Mazzini ha reso l'uomo libero solo a livello individuale quindi era considerare ormai una religione Superata la visione storica di Mazzini vede l'unione di tutte queste
patrie nate dal popolo in un unica umanità una Fratellanza completa di tutti gli stati davanti a queste idee rivoluzionarie non si può rimanere indifferenti i giovani italiani iniziano a mobilitarsi ma non tutti sono convinti l'Italia può essere fatta in vari modi e Mazzini non ha la verità in tasca il dibattito si infiamma mentre per le strade di Firenze Roma Modena Milano Genova e 100 altre città si inizia a parlare seriamente di Patria La gioven Italia è pronta ad agire questo sarà un periodo di [Musica] rivoluzione dopo le sconfitte dei moti del 1820 e 1830 Giuseppe
Mazzini è convinto di aver trovato una soluzione per la causa italiana Mazzini e la sua giovini Italia hanno davanti sfide quasi impossibili riusciranno dove tanti altri hanno fallito già nel 1833 e34 l'entusiasmo trasmesso dal messaggio mazziniano e dalla Giovine Italia provoca numerose rivolte in tutta la penisola ma uno dopo l'altro i tentativi insurrezionali in Liguria Piemonte Emilia e Toscana falliscono con arresti e condanna a morte a Genova nel 1834 il fallimento è totale al giorno prefissato per l'inizio della rivolta quasi nessuno si presenta in piazza tra i pochi a presentarsi c'è un giovane di origini
nizzarde Giuseppe Garibaldi costretto poi a fuggire in Sud America pur di salvarsi la vita ma cosera mancato a Genova Beh due cose in particolare l'assenza di coordinamento dei congiurati e la scarsissima partecipazione Popolare considerando i cocenti fallimenti e la quantità sempre crescente di morti sulla coscienza Mazzini cade nel 1836 nella tempesta del dubbio da questa crisi ne sarebbe uscito profondamente cambiato ma sempre sicuro della causa italiana nel 1837 Mazzini si trasferisce a Londra e inizia un processo di Rifondazione della Giovine Italia più vicina questa volta agli operai da queste idee nel 1839 sorge la seconda
Giovine Italia nonostante non sia un socialista Mazzini Crede nella democrazia repubblicana basata sulla Cooperazione delle classi sociali Anche se lontano da Londra il fondatore della Giovine Italia continua a promuovere i suoi tentativi di Insurrezione nel 1844 si presentano in Calabria due ufficiali Veneziani della Marina austriaca segretamente membri della Giovine Italia Attilio ed Emilio bandiera tentano di provocare una rivolta tra la popolazione calabrese lo sbarco avviene il 16 giugno 1844 4 giorni dopo però vengono arrestati dalla polizia borbonica e il 25 luglio sono davanti al plotone di esecuzione al grido Viva l'Italia finisce nel sangue l'impresa
dei Fratelli Bandiera nel 1845 vengono sedate altre insurrezioni mazziniani in Romagna nonostante gli sforzi la gioven Italia ha di nuovo fallito i continui insuccessi incrinano la popolarità di Mazzini e dei democratici si affermano così nuove idee per raggiungere l'Unità d'Italia più moderate e riformiste uno dei primi ad allontanarsi dalle idee rivoluzionarie di Mazzini è il repubblicano Carlo Cattaneo Milanese e direttore de Il Politecnico difende le idee liberali e non è convinto della soluzione unitaria centralizzata di Mazzini per Cattaneo si dovrebbe realizzare una federazione di repubbliche stile Stati Uniti o Svizzera fondata sulla sovranità popolare e
sull'uguaglianza sociale questo progetto fondato sulle realtà municipali prende il nome di federalismo municipalis o comunale In questo modo si vogliono garantire Le peculiarità socioeconomiche della penisola entrate in crisi secondo Cattaneo alla fine dell'età dei comuni un passato da ritrovare tra i sostenitori del federalismo Democratico troviamo il repubblicano Giuseppe Ferrari esulo in Francia dagli anni 30 per Ferrari l'unificazione della penisola Sarebbe dovuta essere una vera e propria rivoluzione sociale grazie al supporto di una potenza esterna in particolare della Francia con il fallimento dei moti mazziniani in Italia si crea un'altra idea totalmente opposta alle idee democratiche
rivoluzionarie repubblicane l'idea Liberal moderata i Liberal moderati si concentrano su tre questioni principali da affrontare l'introduzione di riforme da parte dei sovrani la abbattimento delle barriere doganali e la promozione della cultura della Scienza e dell'economia i liberali della penisola promuovono Una lega doganale fortemente ostacolata dall'Austria ed iniziano ad organizzare congressi scientifici annuali il primo a Pisa nel 1839 all'interno dei Liberal moderati Ci sono tantissimi Cattolici come Alessandro Manzoni e il sacerdote Antonio Rosmini serbati serbati avrebbe pubblicato nel 1848 delle Cinque Piaghe della Santa Chiesa in cui accusa ai papi e i vescovi di essere legati
troppo al potere temporale e di essersi dimenticati della fede il libro sarebbe finito all'indice nel 1849 a Firenze nel gran ducato di Toscana è importante la rivista antologia di Giovan Pietro viesseux intorno alla quale si sarebbe formato un circolo di intellettuali cattolici e liberali dal 1821 al 1833 Gino Capponi Raffaello Lambruschini e Bettino Ricasoli collaborano con l'antologia contribuendo a formare le basi di un movimento volte definito partito moderato l'idea di questi cattolici liberali è quella di spezzare finalmente l'alleanza trono altare e tramite riforme interne fare in modo di rendere la chiesa guida di una religione
moderna tra i cattolici liberali si crea anche un'altra corrente definita neog Guelfa dai Guelfi i sostenitori del papa nel Medioevo il neoguelfismo si basa sull'opera della bate Torinese Vincenzo Gioberti del primato morale e civile degli italiani pubblicata a Bruxelles nel 1843 partendo dalle idee di Mazzini Gioberti è convinto che l'Italia avrebbe trovato il suo primato tra le grandi potenze solo grazie ad un'entità la chiesa il pontefice per Gioberti deve presiedere una Confederazione di stati formatasi attraverso riforme amministrative pacifiche nel caso di resistenze il braccio armato del neoguelfismo sarebbe stato il Regno di Sardegna unica potenza
militare indipendente sulla penisola il neoguelfismo però trova subito critici accesi Francesco Domenico guerrazz e Giovanni Battista Niccolini i due anticlericali e repubblicani danno vita al movimento neo ghibellino dai Ghibellini i sostenitori dell'imperatore durante il medioevo l'idea di una Confederazione di stati piace a molti ma per alcuni intellettuali deve essere guidata dal Re di Sardegna non dal Papa il libro le speranze d'Italia scritto dal Conte Cesare Balbo presenta questa idea nel testo l'autore Torinese espone un metodo per riforme graduali e pacifiche Ovviamente la nuova federazione per Balbo avrebbe dovuto includere anche il Lombardo Veneto questo però
avrebbe potuto causare un po' di conflitti con l'Austria Balbo propone Allora una soluzione per evitare guerre spingere l'Austria ad est gli interessi austriaci sfruttando l'influenza dei Savoia e dei regnanti europei devono essere indirizzati verso i balcani portando ad un lento abbandono del Teatro Italiano il progetto monarchico federalista Viene sostenuto anche dal piemontese Giacomo Durando nel suo libro del 1800 46 della nazionalità italiana Durando ipotizza tre macr stati federati per unire l'Italia a nord uno stato a guida Savoia al centro uno stato sottil Lorena e a sud un regno controllato dai Borbone con la città di
Roma governata Dai papi ma la voce più ascoltata del riformismo moderato piemontese è quella di un altro intellettuale Massimo D'Azeglio importante il suo degli ultimi casi di Romagna del 1846 in cui denuncia l'arretratezza dello Stato della Chiesa 1847 dazeglio stende la proposta di un programma per l'opinione nazionale italiana Manifesto del Partito liberale moderato la proposta è un documento collegiale i suoi contenuti sono concordati con gli altri maggiori rappresentanti del liberalismo italiano in esso si esprime la volontà di smetterla con le congiure si pone come obiettivo finale L'unità nazionale e si accetta la guida di Carlo
Alberto di Savoia Re di Sardegna dal 1831 come garante dell'ordine L'Italia ha bisogno di una guida se di guerre intestine e invasioni non sono state gentili con la penisola ma poco a poco con grande impegno il popolo italiano può sognare in grande non sarà abbastanza ma un biegno di riforme può iniziare a colmare un divario quasi [Musica] incolmabile a metà del 1800 La penisola italiana è ancora divisa sfruttata e arretrata Ma per fare l'Italia si deve partire dalle basi dall'economia e dalle riforme non sarà un'impresa facile l'economia italiana in questo momento può essere definita con
una sola parola arretrata il 70% della popolazione è impiegato nell'agricoltura e lavori in grandi lati fondi poco produttivi solo il 18% della popolazione lavora nelle poche industrie presenti il restante 12% è occupato nel settore terziario dal 600 la situazione dei contadini italiani non è molto cambiata e due secoli di stagnazione economica hanno affossato la penisola la condizione degli italiani poi non è delle migliori per colpa di un regime alimentare poco equilibrato la pellagra affligge le masse contadine la vita media nei campi è di circa 35-40 anni Le precarie condizioni igieniche causano focolai delle più svariate
malattie epidemie di tubercolosi baiolo Tip e colera si presentano ciclicamente per di più data la diffusione di vaste aree paludose la malaria trasmessa dalle zanzare falcidi all popolazione italiana in questo periodo il settore industriale è composto da Manifatture di piccole dimensioni dominate dalla produzione Tessile Siderurgica e meccanica il lavoro a domicilio sintomo di arretratezza produttiva è ancora molto diffuso la rivoluzione industriale stenta a decollare Qual è la causa di questo mancato sviluppo Prima di tutto non c'è un cit imprenditoriale dotato di iniziative di risorse da investire nell'economia secondariamente in Italia non ci sono banche o
sistemi creditizi adeguati e terzo il mercato interno alla penisola è troppo piccolo e Provinciale la frammentazione in tanti piccoli stati ognuno con propri confini dazi e tariffe uccide le possibilità economiche dell'Italia mancano anche i trasporti non esiste nessuna ferrovia che colleghi il Nord con il sud nonostante lo stato abbastanza disastroso dell'economia italiana iniziano ad essere promosse le prime riforme politiche per migliorare la situazione a livello politico tra il 1846 si avvi un processo di riforme che avrebbe portato tutti gli stati della penisola ad adottare il sistema monarchico costituzionale ad avviare questa nuova stagione di riforme
è il nuovo pontefice Pio nono al secolo Giovanni Maria Mastai Ferretti eletto nel 1846 Pio nono raccoglie intorno a sé le simpatie dei liberali e la sua popolarità è aiutata indirettamente dal tentativo dell'Austria di fermare l'elezione il nuovo Papa diventa così molto popolare nella penisola il primo atto di pionono nel 1847 è la concessione di un'amnistia per i reati politici Adessa seguono alcune riforme istituzionali di stampo liberale viene limitata la censura e si istituisce una consulta di stato un organo di consiglio non elettivo composto di cittadini dello Stato pontificio finalmente i laici entrano nel governo
delle Terre di San Pietro la polizia pontificia autrice di infinite persecuzioni e violenze viene sostituita da una guardia civica un corpo formato da cittadini vol dopo queste riforme non si fanno attendere le manifestazioni patriottiche davanti alle scritte viva Pio nono l'Austria inizia a insospettirsi per riprendere il controllo della situazione gli austriaci ad agosto entrano nei territori pontifici e occupano Ferrara questo intervento porta Carlo Alberto di Savoia ad offrire il suo appoggio alla Santa Sede lo stesso Mazzini da Londra Invia una lettera di supporto al Papa mentre Garibaldi che aveva fatto fortuna tra i rivoluzionari sudamericani
offre la sua spada in auto gli austriaci si ritirano ma il popolo rimane comunque in agitazione Leopoldo II di Toscana e Carlo Alberto decidono di seguire la via delle riforme indicata dal Papa ed è in questo periodo che il sogno di dazzeglio sembra prendere piede Pio nono carloalberto e Leopoldo i firmano il 13 novembre 1847 i preliminari per la creazione di una lega doganale per tutti gli stati italiani contrari alla Lega sono I Duchi di Parma e di Modena con il Re di Napoli in risposta i tre decidono di firmare una convenzione militare con l'Austria
il Regno delle Due Sicilie è l'unico che non si muove di 1 millimetro per quanto riguarda le riforme Ferdinando II di Borbone è un intransigente convinto questa politica determina sempre più malcontento fra i sudditi del scoppia Palermo un'insurrezione separatista caegi da Rosolino Pilo e Giuseppe lamasa La rivolta supportata sia dal popolo che dagli aristocratici si estende rapidamente all'intera Sicilia Ferdinando II non riesce a gestire la situazione e per guadagnare consensi cede la richieste dei liberali e decide di concedere una carta costituzionale al regno e il 29 gennaio 1848 ma I ribelli siciliani non si placano
il 2 febbraio gli Isolani avrebbero creato un loro governo provvisorio Davanti a questa situazione anche gli altri regnanti della penisola vengono costretti dalle piazze a seguire l'esempio di Napoli il 17 febbraio 1848 è il turno del gran ducato di Toscana di concedere una carta costituzionale il 4 marzo il Re di Sardegna concede quello che diventerà noto come Statuto Albertino infine tocca al Papa il 14 marzo i nuovi Statuti si ispirano allaa Costituzione francese del 1830 ma grande differenza sono carte ottriate ovvero con Dai monarchi e non forzate dal popolo Questo vuol dire che i monarchi
possono inserire numerose clausole per creare una monarchia costituzionale in cui controllano tutte le leve del potere lo Statuto Albertino il più longevo istituisce ad esempio una camera dei deputati eletta a base censitaria e Un senato di nomina regia il sovrano mantiene il potere esecutivo mentre il potere giudiziario passa a magistrati nominati dalla Corona mentre i regnanti italiani sono impegnati a placcare il popolo Al di là delle Alpi è iniziato Qualcosa di grande qualcosa di rivoluzionario venti del cambiamento Spirano Dalle Alpi attraversano la Pianura Padana e arrivano a Roma un periodo di caos attende l'intera penisola
Una cosa è certa sarà un 48 mentre i regnanti italiani sono impegnati a riformare i propri Domini Al di là delle Alpi sta accadendo di tutto nel marzo del 1840 Vienna la capitale dell'impero austriaco insorge non ci sarà mai più un'occasione del genere per fare l'Italia bisogna agire il 17 marzo 1848 dagli arsenali di Venezia parte la rivolta le carceri sono prese d'assalto vengono liberati Daniele Manin avvocato e leader dei democratici e Niccolò Tommaseo scrittore cattolico liberale il 22 marzo viene proclamata la Repubblica di San Marco il leone alato torna sui pennoni di Venezia il
giorno dopo è formato il nuovo governo presieduto Da Manin l'altra città più importante del Lombardo Veneto Milano insorge Il 18 marzo operai e Borghesi si uniscono nella lotta contro gli austriaci sono erette barricate svuotate le armerie e organizzate squadre di Patrioti Mentre stanno volando i primi proiettili i milanesi danno vita ad un consiglio di guerra capeggiato da Carlo Cattaneo le Cinque giornate di Milano sono vittoriose l'aristocrazia liberale il 22 marzo Dà vita ad un un governo provvisorio mentre il comandante austriaco josep radeschi si ritira dalla città la direzione delle colonne austriache è il Quadrilatero un
insieme di fortificazioni formati da Mantova Peschiera Verona e Legnago Alla notizia delle ribellioni di Venezia e Milano anche i ducati di Parma e Modena insorgono i sovrani vengono Allontanati e vengono nominati governi provvisori con un unico obiettivo cacciare gli austriaci dall'Italia e abbattere L'Antico regime gli obiettivi comuni però non bastano inizia uno scontro interno tra i liberali formati da aristocratici e Borghesi e i democratici formati dai Ceti più bassi le tensioni esplodono quando i liberali per evitare che le rivolte assumano una deriva repubblicana convincono Carlo Alberto di Savoia ad intervenire Carlo Alberto decide di intervenire
per vari motivi non del tutto patriottici primo la richiesta d'aiuto dell'aristocrazia Lombarda secondo i moderati piemontesi come il conte di Cavour Balbo ed azzelio spingono per l'intervento ma non è tutto lasciare Milan democratici è una promessa di nuove rivoluzioni nella penisola infine I Savoia cercavano da generazioni di oltrepassare il Ticino per espandere i propri territori l'occasione è troppo grande per conquistare una delle città più grandi d'Italia così il 23 marzo 1848 il Regno di Sardegna è pronto viene dichiarata guerra all'austria le truppe piemontesi iniziano a mobilitarsi è iniziata la Prima Guerra di Indipendenza la notizia
dell'intervento Sabaudo irrita Cattaneo convinto repubblicano mentre Mazzini riappare a Milano dal suo esilio londinese Mazzini avrebbe deciso in quel periodo di sciogliere la Giovine Italia Ormai sfaldata per fondare un nuovo movimento e continuare a combattere per la Repubblica l'associazione nazionale italiana mentre le truppe sabaude si stanno organizzando iniziano ad arrivare in Piemonte volontari da tutta Italia e anche dall'estero perfino Garibaldi lascia l'America Latina per andare in aiuto alla causa per evitare una deriva Democratica Ferdinando II di Napoli Leopoldo II di di Toscana e Papa Pio decidono di inviare truppe regolari in aiuto a Carlo Alberto
si sta avverando il sogno federalista di Gioberti balbe dazzeglio ma il Re di Sardegna ha altri piani Carlo Alberto entrato in una Milano Ormai in festa è più interessato ad annettere la Lombardia che a liberarla mentre il fronte comune si inizia a sfaldare pion nono per paura di rotture con l'Austria Cattolica decide di ritirare le proprie truppe l'allocuzione ovvero il discorso non seme del 29 aprile 1848 è la tomba della fase federalista il papa afferma che dato il suo ruolo religioso non può aiutare oltre la causa Nazionale Pio nono da eroe della causa italiana ne
diventi improvvisamente nemico il piano neoguelfo si Arena i cattolici italiani sono davanti ad un grande dilemma seguire il patriottismo o la propria guida spirituale anche il fronte Nazionale liberale va in pezzi il 15 maggio Ferdinando I ritira le truppe e con un colpo di St stato scioglie il Parlamento appena eletto indicendo nuove elezioni la guerra Però deve continuare anche se starà solo e Savoia A combatterla dopo alcuni successi piemontesi al ponte di Goito a inizio aprile e poi a Pastrengo poco dopo il maresciallo radetsky ricevuto i rinforzi da Vienna inizia il contrattacco a salvare la
situazione ci pensano i volontari in particolare gli studenti universitari di Pisa e Siena arrivati con i reparti regolari toscani guidati da Cesare della Ge a Curtatone Montanaro il 29 maggio gli austriaci vengono respinti e il giorno dopo alla fortezza di Peschiera le forze austriache si arrendono Ma la felicità per la vittoria avrà vita breve dopo aver annesso allo status Saudi territori liberati con un plebiscito i piemontesi si presentano a Custoza per affrontare gli austriaci in una battaglia decisiva tra il 23 e il 25 luglio 1848 si consuma la battaglia che avrebbe deciso l'intera guerra radet
spezza la resistenza piemontese e Carlo Alberto si ritira a Milano davanti all'avanzata del Maresciallo l'esercito Sabaudo abbandona Milano accompagnato dalle maledizioni dei milanesi lasciati al loro destino il 9 agosto non c'è più nulla da fare il Generale Carlo canera di Salasco firma a nome di Carlo Alberto l'armistizio con l'Austria La guerra è persa i piemontesi vengono costretti ad abbandonare tutti i territori conquistati nel Lombardo Veneto Milano è di nuovo occupata dagli austriaci e i ducati Emiliani sono riconsegnati ai loro regnanti legittimi la la prima fase dello scontro per l'indipendenza si è conclusa il Regno di
Sardegna non è riuscito a radunare abbastanza forze per cacciare gli austriaci il federalismo ha fallito il nu guelfismo non esiste più la gioven Italia è stata sciolta i democratici e moderati non riescono ad andare d'accordo La situazione è instabile una sola cosa è certa Se si vuole fare l'Italia unita la via da percorrere rimane una sola la guerra Carlo Alberto è tornato al di là del Ticino per leccarsi le ferite e riorganizzarsi Salasco Avrà pur firmato un armistizio ma lo scontro è appena iniziato il ritiro inglorioso di piemontesi a ovest aveva sconvolto la popolazione del
Lombardo Veneto non potranno contare che su di loro stessi per essere liberi i democratici si stanno preparando è il loro momento per riuscire dove Savoia hanno fallito la bandiera tricolore sventolerà di nuovo ne d'Italia la Repubblica di San Marco continua a resistere ben sapendo di essere circondata mentre in Sicilia la rivoluzione separatista continua dopo il fallimento piemontese I Borbone decidono di sedare la rivolta sull'isola una volta per tutte Messina viene bombardata per ordine di Ferdinando II che per questo sarebbe stato soprannominato re bomba nello Stato della Chiesa i democratici fanno la loro mossa il 15
novembre del 1848 il ministro Pellegrino Rossi viene Ass inato la morte di Rossi un giurista moderato e contrario alla guerra all'austria mette in crisi il potere del pontefice più nono alla richiesta del popolo di convocare un'assemblea Nazionale Costituente decide di lasciare Roma e a novembre si rifugia a Gaeta sotto la protezione di Ferdinando II a gennaio del 1849 si vota nei territori pontifici per formare l'assemblea costituente tra gli eletti troviamo anche Mazzini e Garibaldi il 9 febbraio l'assemblea dominata dai democratici dichiara decaduto il potere temporale dei papi e annuncia In un clima di festa la
nascita della Repubblica Romana gli avvenimenti a Roma investono anche il gran ducato di Toscana Leopoldo II perde il controllo della situazione e decide di abbandonare Firenze per andare a Siena e poi a Santo Stefano in questo periodo viene formato un trium virato composto da Giuseppe Montanelli reduce della battaglia di Curtatone il Democratico anticlericale Francesco Domenico Guerrazzi e il federalista Giuseppe Mazzoni il 15 febbraio 1849 nasce ufficialmente la Repubblica Toscana mentre anche Leopoldo fugge a Gaeta da Ferdinando II raggiungendo così il Papa il 29 marzo 1849 viene formato un altro triunvirato questa volta a Roma Giuseppe
Mazzini Carlo Armellini e Aurelio Saffi guidano la repubblica romana i triumviri si mettono al lavoro per riformare lo stato viene abbozzata una riforma agraria basata sulle terre confiscate al clero e i tribunali ecclesiastici vengono aboliti La Repubblica Rom Chiama raccolta Patrioti da tutta la penisola Carlo Pisacane veterano delle rivolte francesi e gofredo Mameli autore del canto degli italiani raggiungono la città eterna nello stesso periodo a Torino la guida del governo passa dal moderato giuberti al generale Agostino Chiodo nubi di guerra Si addensano sul nord Italia una guerra è costosa E per combattere ogni battaglia è
necessario un appropriato finanziamento anche noi della storia sul tubo stiamo portando avanti la nostra battaglia una battaglia divulgativa contro la diffusa convinzione che la storia sia inutile e noiosa Il nostro è un progetto libero e autofinanziato E se anche tu come tanti altri vuoi dare il tuo contributo alla nostra guerra di indipendenza Puoi farlo tramite il nostro sistema di abbonamenti ogni contributo è un colpo in canna nel nostro fucile che brutta metafora e tu combatterai la nostra battaglia insieme a noi Ma non finisce qui oltre all'onore delle Armi avrai come ringraziamento un sacco di benefits
il nostro sistema di abbonamenti Infatti è diviso in vari livelli con tanti vantaggi che si aggiornano e migliorano di anno in anno e fra il gruppo telegram e l'early Access a video trovate anche le premiatissimi di tutti gli argomenti trattati sul canale l'arma perfetta per lo studente responsabile le mappe concettuali del Risorgimento sono già disponibili quindi che aspetti combatti la nostra grande battaglia divulgativa abbonati alla storia sul tubo il link con tutti i dettagli lo trovate qui in alto e in descrizione ma ora torniamo al Re di Sardegna Carlo Alberto è convinto di una cosa
bisogna ritornare a combattere viene appositamente chiamato un generale esperto il polacco vek kranovi per assumere la guida dell'esercito l'armistizio di Salasco viene stracciato il 12 marzo il Regno di Sardegna scende di nuovo in guerra contro l'Austria il 20 marzo hanno inizio ufficialmente le operazioni militari l'esercito piemontese forte di 100.000 uomini si prepara allo scontro con radeschi ma il maresciallo austriaco è molto scaltro approfittando di uno scontro tra Generali Montesi su dove posizionarsi per fermare gli austriaci spezza le forze di Carlo Alberto a Novara è una disfatta l'esercito piemontese è totalmente sconfitto la seconda fase della
guerra è durata meno di 100 ore circa 3 giorni davanti a questo ennesimo insuccesso è arrivata allora della verità per Carlo Alberto il Re di Sardegna non ha via d'uscita il giorno stesso della sconfitta di Novara decide di abdicare lascia il trono a suo figlio Vittorio Emanuele II per poi ritirarsi aorto in Portogallo il governo passa ad un altro militare Claudio Gabriele de lon dopo aver liquidato l'esercito Sabaudo l'esercito austriaco inizia la sua vendetta contro le città che si erano sollevate in attesa dei piemontesi Brescia si trova circondata guidata da Tito Speri resiste alla sedia
austriaco per 10 giornate dal 23 Marzo al primo D'Aprile per questo coraggio Brescia sarebbe stata battezzata da Giosuè Carducci la leonessa d'Italia mentre Brescia sta eroicamente resistendo il 24 Marzo 1849 radeschi e Vittorio Emanuele II si trovano a vignare per firmare un nuovo armistizio le condizioni poste dall'Austria non sono dure per il Regno di Sardegna che però subisce l'occupazione del Piemonte almeno fino alla pace di Milano del 6 agosto 1849 fra le clausole Torino viene anche costretta a pagare un'indennità di 5 milioni di Franchi a Vienna gli austriaci decidono di Non infierire Vittorio Emanuele II
Infatti viene visto come unico Democratici che animano il parlamento di Torino guidato dal 7 maggio dal governo di Massimo d'azzeglio Per questo motivo si decide di non toccare lo Statuto Albertino rendendo Vittorio Emanuele II Reg galantuomo questo rende il Regno di Sardegna l'unico stato costituzionale riconosciuto in Italia infatti per quanto riguarda tutte le repubbliche nate durante questo periodo il loro destino è segnato pionono invoca l'aiuto dei sovrani cattolici per ritornare a Roma l'Austria la Spagna Regno delle du Sicilia la Francia di Luigi Napoleone rispondono alla chiamata ed è proprio la Francia ad inviare a Roma
il corpo di spedizione più grande di tutti guidato dal Generale udino mentre le truppe austriache occupano Bologna e Ancona e i Borbone avanzano da sud I repubblicani capiscono di non avere più tempo L'unica speranza è nella Resistenza Popolare ma poche migliaia di uomini male addestrati non possono fare nulla contro così tante forze nemiche durante l'assedio della città di Roma il giovane Mameli viene colpito vita morte mentre Garibaldi si ritira davanti alla situazione disperata il 3 luglio poco prima della caduta di Roma viene promulgata la costituzione della Repubblica Romana Futura base costituzionale per gli ideali Democratico
repubblicani il 4 luglio Roma smette di combattere Garibaldi decide di spostarsi a Venezia ormai ultima Roccaforte repubblicana in Italia ormai allo stremo a sediata dai nemici e sfinita dal colera la Repubblica di San Marco resiste fino al 24 agosto 149 quando Venezia si arrende Agli austriaci Garibaldi Con un centinaio di volontari non sarebbe mai arrivato in tempo Inoltre la moglie del generale Anita sarebbe morta a Ravenna per la durezza del viaggio il 4 agosto 1849 la stagione delle rivoluzioni democratiche finisce con il ritorno sul trono di Leopoldo II in Toscana di Ferdinando II a Napoli
e di Pio 9 a Roma vengono abolite gran parte delle riforme e inizia un lungo periodo di feroce repressione i Patrioti vengono giustiziati incarcerati o costretti all'esilio ma non tutto è perduto il nuovo Re di Sardegna Vittore Emanuele I ha intenzione di riuscire dove suo padre ha così sonoramente fallito ma il nuovo re da solo non può fare tanto ha bisogno di un grande ministro per andare lontano e a Torino sembra proprio che l'abbia trovato alla fine dopo i grandi moti partiti nel 48 La situazione sembra essere tornata alla calma ma insieme a vecchie conoscenze
si stanno facendo avanti nuovi protagonisti sulla penisola Saranno loro a fare l'Italia nonostante il fallimento delle Repubbliche nate dal 48 a Venezia Firenze e Roma le forze democratiche non si sono arrese il punto di riferimento dei democratici è L'eroe dei due mondi chiamato così per la sua esperienza in Sudamerica Giuseppe Garibaldi è lui il braccio armato del pensiero mazziniano ma mentre i democratici cercano di riorganizzarsi i liberali moderati prendono sempre più forza dopo l'abdicazione del Padre Carlo Alberto il nuovo Re di Sardegna Vittore Emanuele II ha deciso di mantenere invariata la costituzione del regno lo
Statuto Albertino Infatti nonostante lo spirito liberale lo statuto garantisce tantissimi poteri al re Come si può vedere alla firma del Trattato di pace con l'Austria davanti alle resistenze del parlamento che non vuole in alcun modo scendere a Patti con l'Austria a novembre del 1849 la camera bassa vi sciolta dal re vengono indette nuove elezioni per assicurarsi che il governo D'Azeglio possa firmare la pace con il proclama di Moncalieri il re chiede ai suoi sudditi di votare politici più moderati favorevoli alla pace di Milano lasciando una velata minaccia In caso contrario questa promessa questi giuramenti io
li adempio dis sciogliendo una camera diventata impossibile li adempio convoc un'altra immediatamente Ma se il paese se gli elettori negano il loro concorso non su me ricadrà Oramai la responsabilità del futuro e né disordini che potessero avvenire non avranno a dolersi di me ma avranno a dolersi di loro la nuova camera come auspicato da Vittorio Emanuele II è a maggioranza moderata il primo atto dei nuovi parlamentari è l'approvazione del Trattato di pace all'inizio del 1850 dopo aver messo da parte la pace con Vienna È tempo di riforme il re decide di assecondare il programma di
modernizzazione del regno Promosso dal Presidente del Consiglio massimo d'azzeglio in questo clima di riforme il Ministro di Grazia giustizia affari ecclesiastici Giuseppe Siccardi presenta alle camere tre nuovi disegni di legge il rapporto stato chiesa deve essere rivisto le Leggi Siccardi vogliono spezzare il rapporto tra stato e chiesa basandosi sull'abolizione di numerosi e antichissimi privilegi ecclesiastici tra questi il diritto di asilo ovvero il diritto di rifugiarsi in chiesa per sfuggire alla giustizia dello stato il foro ecclesias cioè Tribunali speciali della chiesa e infine la mano morta la tanto odiata inalienabilità dei beni ecclesiastici nonostante le resistenze
del Senato le Leggi Siccardi vengono approvate il Regno di Sardegna inizia qui la sua laicizzazione ma dazeglio si spinge troppo oltre nel 1852 viene presentata alle camere una legge per l'istituzione del matrimonio civile la camera approva la proposta ma il re in persona si oppone da Zelio è costretto a dimettersi il 22 ottobre per rimpiazzare S dazeglio viene chiamato un nobile piemontese economista di grande esperienza Camillo Benso Conte di Cavour Ma chi è questo Conte kavur è un uomo che guarda al futuro favorevole alle innovazioni tecnologiche nell'industria e nell'agricoltura piemontese lui stesso aveva dato l'esempio
con gli investimenti nella sua Tenuta di Leri nelle terre di Vercelli inoltre ha girato l'Europa dopo essere stato in Svizzera Francia Regno Unito e Belgio era tornato in Italia con le idee molto chiare su cosa fare nel 1847 kavour aveva fondato con Cesare Balbo il giornale Il Risorgimento e si era buttato in politica collezionando ministeri durante il governo d'azegio l'11 ottobre 1850 era stato chiamato a ricoprire il ruolo di ministro dell'Agricoltura e del commercio con anche il ruolo di gestione e ammodernamento della Marina Militare Il 19 aprile del 1851 diventava anche ministro delle finanze convinto
sostenitore del liberalismo kavur crede nelle riforme come base di un Progresso ordinato e graduale di fida invece delle grandi rivoluzioni come quelle mazziniane per quanto riguarda il diritto di voto il conte diffida del suffragio universale ma Crede nella bontà della rappresentanza la sua politica è parlamentarista e costituzionalista kavur crede Inoltre nella libertà economica Come forma di libertà politica la sua dottrina economica è liberista e pragmatica sempre in nome del Progresso Infine per la questione più spinosa di tutte ovvero Come fare l'Italia cav Crede nella via diplomatica in diretto contrasto con Mazzini l'idea di kavur è
semplice il Regno di Sardegna si deve allargare a danno degli austriaci per creare un regno dell'alta Italia il regno de Savoia era diventato in questo periodo il faro del processo risorgimentale la borghesia liberale italiana si ritrova in Piemonte circa 25.000 rifugiati politici si riversano nelle terre di Vittorio Emanuele II animando così il dibattito interno e integrandosi nella classe dirigente del regno con tutte queste premesse kavur forte anche di un ampio supporto parlamentare è la persona giusta per ricoprire la carica di Presidente del Consiglio il suo mandato ha inizio il 4 novembre 1852 inizia qui il
grande Ministero Di kavour che avrebbe ricoperto la carica di presidente del consiglio con qualche breve interruzione fino alla sua morte cavuri inizia cercando di garantirsi supporto di un'ampia maggioranza parlamentare già a dicembre del 1852 riesce ad unire il centrodestra di cui è leader e il centrosinistra guidato da Urbano Rattazzi questo accordo viene definito connubio un termine ideato dalle opposizioni per definire questo Bizzarro matrimonio politico cavuri in questo modo si assicura un'ampia maggioranza centrista da cui sono esclusi i radicali democratici di sinistra e la vecchia aristocrazia Fondiaria e clericale di destra inizia così un nuovo corso
per la politica piemontese il liberismo pragmatico grazie al connubio si uniscono la nobiltà progressista di kavur e la borghesia imprenditoriale di tazzi chiamato come Ministro di Grazia e Giustizia e affari ecclesiastici nel governo la maggioranza è solida le riforme sono pronte per essere votate durante il governo kavur si avvia l'ammodernamento del Piemonte il Regno di Sardegna inizia a recuperare il terreno perso rispetto alle altre potenze europee partiamo dalle riforme economiche avviate quando il conte era ancora ministro delle finanze vengono liberalizzati gli scambi con l'estero grazie ad accordi stretti con Francia Belgio Austria e Regno Unito
vengono eliminati i dazi su grano si amplia il sistema stradale e ferroviario inizia la costruzione del traforo ferroviario del Frejus e infine viene ampliato e ammodernato il porto di Genova kavur è attento anche alla produzione interna per favorire la coltivazione del riso viene costruito un complesso sistema di irrigazione intorno a Vercelli e Novara lo Stato inizia ad inserirsi nella produzione industriale pesante sostenendo con i fondi statali la nascita di nuove Acciaierie e Industrie meccaniche per esempio nel 1853 viene fondata la ieri an saldo di San Pier D'Arena a Genova in ambito finanziario viene fondata la
banca nazionale negli Stati sardi specializzata in prestiti ed autorizzata ad emettere cartamoneta a livello militare il governo decide di riorganizzare l'esercito e la Marina rendendo La Spezia una delle basi militari più grandi d'Italia per permettersi tutto questo però il Governo è costretto ad aumentare le tasse piuttosto che introdurre delle imposte progressive si decide di aumentare quelle dirette indirette che colpiscono tutti i cittadini questo modello di tassazione a tappeto non può che accrescere gli squilibri sociali e colpisce molto di più la Sardegna rispetto ad altri territori continentali la Sardegna viene vista più come una riserva di
risorse naturali in particolare legname per le industrie piemontesi e Liguri per questo a suond di disboscamenti e investimenti quasi Nulli viene lasciato indietro il governo cerca disperatamente altri fondi nel 1855 viene discussa la legge Rattazzi con cui si chiede lo scioglimento degli ordini religiosi contemplativi e l'incameramento dei loro beni nelle casse dello Stato si scatena così nel 1855 la crisi Calabiana dal nome del Vescovo Luigi nazari di Calabiana a capo di chi si oppone a questa legge vista come anticlericale ed estremista Vittorio Emanuele II interviene e kavur decide di dare le dimissioni subito rientrate si
trova infatti in puro stile cavuri ano un compromesso la posizione di kavur sulla faccenda si riassume Con un'unica formula libera Chiesa in Libero stato L'idea è di una chiesa senza alcun tipo di privilegio e come unico ruolo quello di guida delle anime la crisi Calabiana rientra kavur Avvia il suo secondo governo e riesce a far votare la legge sui conventi le casse dello Stato si riempiono più nono non rimane a guardare il 26 luglio da Roma arriva una scomunica per tutti coloro che avevano proposto e approvato la legge kavur Rattazzi buona parte dei politici di
entrambe le camere e perfino re Vittoria Emanuele II vengono scomunicati grazie a kavur il Piemonte ha fatto uno scatto in avanti ma la strada è ancora lunga il Regno di Sardegna si sta preparando ad un nuovo scontro ma ha bisogno di alleati Vittoria Emanuele I e kavur osservano la mappa del regno e i suoi confini si dovrà di nuovo marciare ad est oltre il Ticino contro l'Austria ma questa volta saranno pronti L'Italia si dovrà fare a qualunque costo [Musica] dopo il fallimento della Prima Guerra di Indipendenza il Piemonte grazie a Vittorio Emanuele II e a
Camillo Benso Conte di cavur sta diventando il faro per tutti i Patrioti d'Italia nonostante la sfida sembri impossibile l'Austria deve essere sconfitta iniziano i preparativi per una nuova guerra per una nuova Italia mentre il Regno di Sardegna si sta aprendo al futuro gli altri stati italiani rimangono ancorati al passato tutti gli Statuti votati dai governi provvisori del 48 vengono revocati da anti che erano stati spodestati dai rivoltosi Ferdinando I di Borbone nelle due Sicilie Leopoldo II in Toscana Francesco v a Modena e Carlo i a Parma la repressione e le condanne colpiscono quasi tutta la
penisola in Toscana vengono incarcerati Francesco Domenico Guerrazzi e Giuseppe Montanelli a Napoli Luigi Settembrini e Silvio Spaventa anche nel Lombardo Veneto il maresciallo radetsky ora governatore per gestire i suoi territori opta per una dittatura militare molti fra i condannati della repr decidono di rifugiarsi in Piemonte nonostante tutto la speranza di una rivolta armata vittoriosa rimane alta ma i risultati sono sempre gli stessi l'insurrezione di Belfiore presso Mantova porta solamente al patibolo altri mazziniani il 3 marzo 1853 vengono impiccati titosperi e altri nove Patrioti Mazzini in tutto questo non ha abbandonato il suo ruolo di cospiratore
e nel marzo del 1853 fonda dalle ceneri dell'associazione nazionale italiana il partito d'azione del nuovo partito sono condivise da Giuseppe Ferrari e Carlo Pisacane solo affrontando la questione sociale i moti avrebbero raggiunto il cuore del Popolo le riforme agrarie possono essere la base dell'insurrezione una delle idee più importanti è di escludere I Savoia dal processo unitario dandogli così uno spirito Democratico nel 1857 il partito d'azione Dopo anni di preparativi è pronto per testare le sue teorie Carlo Pisacane punto una località a sud di Salerno incuneata tra campagne e Basilicata Sapri L'obiettivo della spedizione è sbarcare
in una delle aree più depresse del [Musica] mezzogiorno.pdf esta attacca i Patrioti aiutando la gendarmeria borbonica pochi e male armati gli uomini della spedizione sono massacrati i superstiti vengono catturati e giustiziati Pisacane ferito braccato e consapevole del fallimento totale decide di uccidersi il cocente fallimento della spedizione di Sapri alimenta le critiche alle posizioni mazziniane aiutando invece la linea moderata Filos sabauda sostenuta da kavour trea i critici di Mazzini e del partito d'azione troviamo l'eroe della Repubblica veneta Daniele Manin Manin insieme a Giuseppe La Farina decide di nel 1857 la società nazionale italiana questa società ritiene
che tutte le forze politiche sia moderate che democratiche debbano sostenere il Piemonte riconoscendolo come guida del Movimento risorgimentale il nobile Milanese Giorgio palavicino è chiamata a ricoprire la presidenza della società al progetto partecipa anche Giuseppe Garibaldi con il ruolo di vicepresidente il motto della società nazionale italiana è Vittorio Emanuele Re d'Italia nel manifesto programmatico si dichiara necessario anche il volgimento Popolare come via per l'unificazione kavour può ritenersi soddisfatto le tesi del maggiore Rivale alla corsa unitaria Mazzini hanno appena mostrato tutti i loro limiti Inoltre la società appena nata sposi in pieno gli interesse piemontesi l'obiettivo
del Conte rimane uno l'unificazione dell'alta Italia e la cacciata degli austriaci Ma come fare per kavur è necessario fare uscire il Regno di Sardegna dall'isolamento diplomatico di cui soffre da quasi un secolo per vincere bisognerà trovare amici e alleati il nuovo passo per kavur è diplomati Zare il Risorgimento nel 1854 lo Stato Sabaudo decide di partecipare alla guerra di Crimea sotto invito anglo-francese teoricamente il Piemonte non ha alcun interesse nel Mar Nero o nei conflitti Russo ottomani ma per kavur C'è qualcosa da guadagnare farsi notare dall'Europa 18.000 soldati guidati dal Generale Alfonso Ferrero La Marmora
vengono inviati in Crimea il corpo di spedizione piemontese si sarebbe distinto nella battaglia del fiume il 16 agosto 1855 alla fine della guerra con poche perdite in battaglia ma ben 1500 morti di colera kavur può partecipare come vincitore al Congresso di pace di Parigi del 1856 il successo nella guerra è un successo d'immagine dopo l'avventura in Crimea il Piemonte attira le simpatie dell'opinione pubblica Europea Ed è proprio a Parigi che kavur inizia a intrecciare una tela di rapporti diplomatici con l'imperatore dei Francesi Napoleone I Napoleone II ha le sue ragioni per ascoltare kavour cacciare gli
austriaci dall'Italia avrebbe aiutato la Francia a rafforzare la Sua egemonia Sul continente Inoltre cavur evidenzia una cosa più l'Italia rimarrà divisa più i moti insurrezionali aumenteranno causando instabilità nel continente la conferma di questa teoria arriva il 14 gennaio 1858 quando a Parigi Napoleone ter subisce un attentato da parte di un patriota italiano Felice Orsini Orsini democra legato all'ormai sciolta Giovine Italia viene arrestata e condannata a morte il 13 marzo 1858 l'evento Però lascia una forte impressione nella mente dell'imperatore Napoleone II ancora scosso è decisamente più convinto a sostenere le teorie di kavour tutto è pronto
per un incontro epocale tra il 20 e il 21 luglio 1858 vengono firmati Nella località termale di plombier accordi segreti tra kavour e Napoleone II gli accordi di plombier stabiliscono che la Francia sarebbe entrata in guerra contro l'Austria se e solo se Vienna avesse attaccato per prima il Regno di Sardegna in caso di Vittoria l'Italia sarebbe stata divisa in questo modo al nord liberato dagli austriaci sarebbe nato il regno dell'alta Italia sotto Vittoria Emanuele II al centro un regno formato dalla Toscana e dei territori pontifici retto da Leopoldo II o nel caso da Maria Luisa
di Borbone Duchessa di Parma Roma e il territorio circostante sarebbero andati al pontefice sotto protezione francese al Sud il Regno delle Due Sicilie sarebbe rimasto a Borbone oppure affidato al principe Luciano murà figlio del Gioacchino dei tempi napoleonici questi quattro stati avrebbero formato una Confederazione guidata dal Papa come risarcimento per le perdite territoriali dello Stato pontificio in cambio dell'aiuto promesso la Francia avrebbe ricevuto dal Piemonte Nizza e la Savoia il 10 gennaio 1859 Vittoria Emanuele secondo decide di fare il passo decisivo in un discorso davanti al parlamento passata la storia come discorso della Corona afferma
il nostro paese piccolo per territorio acquistò credito nei consigli d'Europa perché grande per le idee che rappresenta per le simpatie che esso ispira questa condizione non è scevra da pericoli Giacché nel mentre rispettiamo i trattati noi non siamo insensibili al grido di dolore che da tante parti d'Italia si leva verso di noi dopo questo discorso il 24 gennaio del 1859 il Regno di Sardegna e la Francia firmano trattato ufficiale di alleanza basato come a plombier sul concetto di intervento nel solo caso di aggressione austriaca venuto a sapere di questi accordi Mazzini è Furioso kavur sta
demolendo il suo sogno unitario e democratico alleandosi con una potenza straniera il conte diventa per i mazziniani un traditore della patria la frattura tra democratici e moderati diventa insanabile nel frattempo truppe piemontesi si avvicinano al confine del Ticino affiancate da un corpo di volontari guidato da Giuseppe Garibaldi I Cacciatori delle Albi la tensione alle stelle basta solo che l'Austria risponda alla provocazione per far scattare la trappola da Mazzini a Garibaldi da Vittorio Emanuele II a kavour tutti i Patrioti italiani trattengono il respiro dopo 10 anni l'ora della verità è arrivata dopo tre lunghissimi mesi di
tensione e un mancato congresso europeo sulla questione italiana il 9 sarà un anno molto turbolento per la penisola il 23 aprile come sperato arriva la corte di Torino un ultimatum di Vienna la trappola è scattata kavur avrà la sua guerra le richieste dell'Austria sono inaccettabili per il Piemonte ovvero ridurre l'esercito a 60.000 unità e congedare i volontari di Garibaldi l'ultimatum viene rifiutato kavur ha ottenuto quello che voleva un ultimatum rifiutato pone Vittor u come il sovrano offeso e il Regno di Sardegna come l'aggredito e non l'aggressore il 29 aprile cominciano a sentirsi i primi spari
sul Ticino è appena iniziata la seconda guerra di indipendenza ora gli accordi di plombier devono essere rispettati Napoleone I dichiara guerra all'austria il Piemonte non è più solo a combattere il 12 Maggio 1859 l'imperatore in persona sienta a Genova prendendo il comando supremo delle forze alleate ferrovie il dispiegamento di truppe è veloce e decisivo 120.000 soldati francesi e 300 cannoni raggiungono rapidamente il teatro bellico per via Ferrata prima volta nella storia la velocità delle truppe francesi coglie di sorpresa gli austriaci che nel frattempo sono arrivati a Chivasso alle porte di Torino le tappe della guerra
sono scandite dalle vittorie dell'esercito franco-piemontese il 20 maggio a Montebello il 30 maggio a Palestro passato il Ticino il 4 giugno a Magenta l'esercito austriaco viene cacciato dal Piemonte l'8 giugno Dopo la battaglia di Magenta e la fuga austriaca Napoleone II e Vittorio Emanuele II entrano trionfalmente a Milano la guerra continua a Solferino e San Martino il 24 giugno le truppe austriache vengono sbaragliate le perdite sono enormi si contano tra morti e feriti 23.000 austriaci e 17.000 Franc piemontesi mentre le truppe regolari avanzano i Cacciatori delle Alpi si impegnano Sul fronte dei Laghi Varese viene
liberata dagli uomini di Garibaldi l'avanzata continua vicino a Como a sanfermo il 27 Maggio i volontari Garibaldini sconfiggono gli austriaci la via per Bergamo è aperta mentre i cacciatori entrano anche a Brescia la società Nazionale Attiva le sue cellule dormienti nel centro nord Italia inizia l'insurrezione generale anche il gran ducato di Toscana i ducati di Parma e Modena e le legazioni pontificie di Romagna e Bologna insorgono i governanti locali vengono messi in fuga un tentativo di Insurrezione avviene anche nelle in Umbria senza però trovare fortuna a Perugia il 20 Giugno i Patrioti vengono giustiziati nonostante
alcuni fallimenti nascono nuovi governi provvisori a Firenze Parma Modena e Bologna e viene immediatamente richiesta la presenza di commissari piemontesi i nuovi governi desiderano Infatti essere annessi al Regno di Sardegna così i democratici repubblicani vengono tagliati fuori dai moderati dalla gestione dei territori insorti Napoleone II inizia a dubitare di cavur gli accordi di plombier non avrebbero potuto fermare queste annessioni la Francia Inoltre è già stanca della guerra i cattolici francesi stanno facendo pressioni per la salvaguardia del papa e in più la Prussia sul Reno sta diventando sempre più minacciosa l'imperatore non è interessato a continuare
a costo di tradire gli accordi Ed è proprio durante l'avanzata Franco piemontese in Veneto che Napoleone II decide di aprire le trattative con l'imperatore d'Austria Francesco Giuseppe gli austriaci sono più che felici di interrompere lo scontro a Villa Franca vicino a Verona l'11 luglio 1859 viene firmato l'armistizio fra Francia e Austria kavour non è stato neanche avvisato delle trattative l'armistizio di Villa Franca stabilisce che la Lombardia tranne Mantova e peschiera sarebbe passata alla Francia che l'avrebbe ceduta subito a Vittoria Emanuele II Inoltre impone di sciogliere i vari governi filo piemontesi del centro nord così la
seconda guerra di indipendenza è interrotta nel momento di Massimo slancio delle forze francoi di nuovo l'Italia viene tradita da un Napoleone prima Campoformio nel 1797 ora Villa Franca si infrange di nuovo il sogno di un'Italia unita Vittorio Emanuele II accetta di controfirmare l'armistizio e kavour dopo una sfuriata con re presenta le sue dimissioni l'offesa troppo grande il tradimento troppo duro da accettare il Re di Sardegna è Comunque soddisfatto la Lombardia obiettivo secolare dei suoi antenati è stata finalmente conquistata i commissari reggi come pattuito vengono richiamati dall'Emilia e dalla Toscana davanti a questo pasticcio diplomatico l'opinione
moderata filo sabauda si sente tradita il sentimento patriottico Nazionale ha conquistato troppe persone per essere ignorato anche Mazzini in quel momento in Italia centrale accantona le pretese repubblicane tutto pur di vedere un'Italia unita le assemblee rappresentative Tosco emiliane decidono di non sciogliersi e di ribadire la volontà assoluta e ferrea di unirsi al Piemonte anche a livello internazionale sembra che finalmente il vento stia soffiando a favore dei Patrioti la Gran Bretagna si schiera il primo ministro britannico Lord palmerston annuncia che avrebbe appoggiato il processo di unificazione piuttosto che tollerare l'egemonia francese sulla penisola kavour viene richiamato
sulla Breccia da un rassegnato Vittorio Emanuele II il 21 gennaio 1860 nasce il terzo governo del Conte nonostante l'astio il nuovo governo contatta Napoleone II ci sono accordi da fare le condizioni sono semplici il Piemonte cederà la Savoia e Nizza In cambio l'imperatore appoggerà Plebisciti in Emilia e Toscana per sancirne l'annessione al Regno di Sardegna Napoleone II dopo aver perso la faccia non può che accettare i Plebisciti vengono indetti per l'11 e il 12 marzo 1860 Emilia e Toscana passano così sotto Vittorio Emanuele II L'Italia si sta formando allo stesso tempo Nizza e la Savoia
votano per unirsi alla Francia agli occhi di kavur si tratta di un sacrificio necessario è disposto perfino a cedere alla città natale di un patriota di fama internazionale Giuseppe Garibaldi per la causa italiana il voto in Toscana e in Emilia mette in luce due aspetti importanti primo che l'iniziativa piemontese può coincidere con quella Popolare insurrezionale secondo che il principio dell'autodeterminazione dei popoli inizia a scalzare quello di legittimità poco dopo il voto Papa Pio dopo aver perso alcuni territori in Emilia si anuncia sulla questione con il breve cum Cattolica Ecclesia del 26 marzo scomunica tutti i
Patrioti impegnati nella causa Nazionale Pio non ha deciso da che parte stare nel frattempo Vittorio Emanuele II Si gode i suoi nuovi territori il Regno di Sardegna ha di colpo triplicato la sua estensione ma mancano ancora all'appello molte altre regioni per avere un'Italia veramente unita dopo Savoia è il turno per i democratici di agire l'obiettivo ora è il delle Due Sicilie in cui Borbone nonostante i colpi di mano i moti e le rivolte sono sempre riusciti a resistere ai Patrioti italiani a volte però una forza anche Piccola guidata dal giusto condottiero può riuscire dove tutti
gli altri hanno fallito qualcuno come un eroe dei Due Mondi e 1le uomini in camicia rossa i Plebisciti del marzo 1860 hanno riportato un po' di pace su sulla penisola Ma la strada per l'unità È ancora lunga L'entusiasmo è alle stelle ora è il turno dei democratici mazzina e Garibaldi hanno un piano c'è bisogno di un paio di navi armi Patrioti e di mille Camicie Rosse davanti ai successi dei Savoia il partito d'azione di Mazzini non può restare a guardare la vittoria nella Seconda Guerra di Indipendenza per Mazzini è un semplice compromesso kavur si è
accontentato Mazzini non ha intenzione di farlo Garibaldi nel frattempo assume la direzione del partito La sua città natale Nizza era stata ceduta alla Francia e L'eroe dei due mondi non l'aveva presa molto bene il piano è da manuale Democratico provocare una rivoluzione nel sud dell'Italia si spera che questa volta possa andar bene il Regno delle Due Sicilie Infatti non è mai stato così debole Ferdinando II è morto nel 1859 e al trono è salito Francesco II noto a Napoli come Franceschiello il trono in stabile La Sicilia è da 10 anni in stato d'assedio e anni
di colpi di mano e rivolte hanno lasciato un regno alle corde la popolazione può infiammarsi con poco il 4 aprile 1860 Francesco riso cerca di sollevare Palermo il piano fallisce Ma la notizia della rivolta della Gancia manda in subbuglio tutta la Sicilia riso si era basato sulle indicazioni di Francesco Crispi siciliano mazziniano esule in Piemonte il principale punto di riferimento per i rivoltosi siculi crispy veterano dei moti del 1848 si rende conto che la guerriglia siciliana nonostante l'arrivo sull'isola del patriota e veterano Rosolino Pilo non può durare in eterno bisogna agire Viene organizzata una spedizione
comandata da Garibaldi in persona e gestita dal Partito d'azione il re Vittorio Emanuele II riceve la notizia che i mazziniani stanno organizzando qualcosa di grosso ma decide di non intromettersi ufficialmente il governo di kavour non supporta l'impresa garibaldina Ma dietro le quinte Appoggia la società nazionale che fornisce le armi per la spedizione Nella notte tra il 5 e 6 maggio tutto è pronto 1087 volontari guidati da Garibaldi partono da Quarto vicino a Genova su due pirosca requisiti alla società di navigazione Rubattino questi volontari passati alla storia come i mille sono perlopiù studenti commercianti professionisti operai
e artigiani provenienti da tutta Italia Uniti dal loro patriottismo e dalla loro uniforme una semplice camici Rossa dopo una breve sosta per rifornirsi a Talamone in Toscana i mille sbarcano l'11 Maggio 1860 Marsala le truppe borboniche sono poche male organizzate il grosso dell'esercito delle Due Sicilie si trova a Palermo per tenere sotto controllo la città la marcia verso la capitale siciliana ha inizio i mille vengono acclamati come liberatori dalla popolazione e sempre più insorti locali i famosi Picciotti si aggiungono all'impresa il 14 maggio a Salemi Garibaldi assume la dittatura della Sicilia nel nome di Vittoria
re d'Italia dichiarando in un testo redatto dal primo Segretario di Stato Francesco Crispi Giuseppe Garibaldi Comandante in Capo dell'esercito Nazionale in Sicilia dietro l'invito dei principali cittadini e quello dei comuni liberi dell'isola Considerando che in tempo di guerra è necessario che i poteri civili e militari siano concentrati nella stessa mano decreta che egli prende in nome di Vittorio Emanuele Re d'Italia la dittatura in Sicilia il giorno dopo a Calatafimi le truppe borboniche del generale Francesco Landi si scontrano con i 1le e con i volontari siciliani Garibaldi nel piano della Battaglia avrebbe detto qui si fa
l'Italia o si muore lo scontro con circa un centinaio di morti non è troppo sanguinoso ma un valore importantissimo a furia di assalti alla baionetta più o meno coordinati i 1le hanno ragione delle forze borboniche il generale Landi si ritira a Palermo con i suoi uomini sconfitti feriti e stremati davanti a questo spettacolo e alla notizia che L'eroe dei due mondi sta avanzando senza Resistenza verso la città la popolazione inizia i preparativi per un'insurrezione il 27 Maggio 1860 i 1000 raggiungono Palermo occupata da 20.000 soldati borbonici dopo 3 giorni di lotte durissime con l'aiuto dei
rivoltosi siciliani guidati da Rosolino Pilo morto durante gli scontri Giovanni Corrao e Giuseppe Allam Masa la città viene conquistata dopo il successo dell'impresa kavour si schiera apertamente a favore dei Garibaldini una flotta piemontese si presenta in Sicilia portando 20.000 truppe di rinforzo mentre Garibaldi inizia a formare un governo dittatoriale il lavoro però non è ancora finito il 25 giugno Francesco II in un tentativo disperato di fermare i Patrioti promette di iniziare a lavorare su una Costituzione liberale adotta il tricolore e avvia trattative con il Regno di Sardegna ma è troppo poco Troppo tardi da Palermo
i garibaldini raggiungono Milazzo l'ultimo stac prima di Messina dopo una settimana di scontri durissimi dal 17 luglio al 24 luglio La Fortezza cade l'esercito Borbonico non ha più speranze di controllare l'isola e si ritira Sul continente la campagna di Sicilia culmina con l'entrata delle camicie rosse in una Messina in festa il 27 luglio conquistata l'intera Sicilia il governo Passa al Pro dittatore Agostino De Pretis il 22 luglio Infatti il dittatore della Sicilia Giuseppe Garibaldi ha intenzione di andarsene dall'isola l'obiettivo Napoli nel frattempo in tutta Europa l'impresa dei Mille diventa rapidamente leggenda un'avventura epica in terra
italiana seguita da numerosi giornalisti internazionali nella marcia di Garibaldi da Palermo a Messina in Sicilia il governo dittatoriale provvisorio emana le prime riforme viene abolita la tassa sul macinato e ai contadini che avevano prestato servizio militare vengono affidati piccoli appezzamenti demaniali Ma le difficoltà sono tantissime De Pretis non vuole avere problemi con i galantuomini ovvero i nobili e i Borghesi intromettendosi nella loro lotta contro I cafoni i contadini il governo provvisorio non ha le basi politiche militari ed economiche per riformare l'agricoltura come promesso il malcontento aumenta tra le masse contadine nell'agosto del 1860 a Bronte
Nino Bixio Fedele di Garibaldi fa fucilare alcuni rivoltosi in risposta ad un massacro di notabili locali i fatti di Bronte allontanano parte della popolazione siciliana dalla causa unitaria i proprietari terrieri invece vedono di buon occhio questo ritorno all'ordine Mentre per il re delle Due Sicilie Franceschiello arriva la resa dei conti i tentativi del re delle Due Sicilie di mediare e tenere il trono non bastano il 20 agosto 1860 i Mil sbarcano in Calabria L'obiettivo è la capitale del Regno Napoli dopo una campagna brillante davanti ad un esercito in perenne ritirata il 7 settembre Garibaldi entra
trionfalmente a Napoli Francesco I si rifugia a Gaeta tutti i grandi repubblicani Mazzini Crispi cattano e Ferrari si precipitano a Napoli kavur è consapevole che il rischio che si proclami una repubblica nel sud Italia è altissimo il conte Allora contatta Napoleone II solo un intervento piemontese avrebbe salvato la penisola dalle forze radicali e democratiche C'è un problema però Per intervenire bisogna passare per lo Stato Pontificio sotto protezione francese l'imperatore acconsenta l'idea di un intervento sabaudo i francesi Questa volta non difenderanno il Papa nel settembre 1860 le truppe di Vittorio Emanuele II passano il confine dello
Stato della Chiesa e invadono le marche e l'Umbria la corsa per il sud è iniziata l'esercito Papalino è sconfitto a Castel Fidardo il 18 settembre e nell'assedio di Ancona il 29 settembre il centro Italia meno il Lazio cade in mano e Savoia tra il primo e il 2 ottobre Garibaldi sconfigge le truppe borboniche sul Volturno nel frattempo kavur fa votare una legge lampo che indice nuovi Plebisciti in tutti i territori conquistati nonostante le richieste dei repubblicani di ignorare cavur e di marciare su Roma Garibaldi decide di non provocare un nuovo scontro tra italiani in tutti
i nuovi territori conquistati vengono indetti Plebisciti voluti da Cavour la vittoria della linea del conte è schiacciante la stragrande maggioranza de votanti chiede l'annessione al Regno di Sardegna Garibaldi si ferma Allora per aspettare i piemontesi il 2 ottobre 1860 a Teano si incontra con Vittoria Emanuele II usando la celebre formula saluto il re d'Italia dopo l'incontro di Teano quasi tutti i 1000 vengono congedati e Garibaldi dopo aver consegnato il sud Italia al re si ritira a Caprera un'isola semid disabitata della Sardegna Mazzini invece deluso dagli ultimi avvenimenti decide di tornare in esilio a Londra si
infrange così l'alleanza tra democratici e moderati ma l'attenzione di tutti è focalizzata su altro è tempo di votare tra gennaio e febbraio del 1861 è tutto pronto per le prime elezioni del nuovo Parlamento Nazionale Il voto è a suffragio censitario Come stabilito dallo Statuto Albertino il 17 marzo 1861 a Torino il Parlamento appena formato proclama Vittoria Emanuele II re d'Italia il re decide di mantenere il suo nome e il suo numero dinastico per mostrare continuità con il passato alla notizia della fondazione del regno Papa Pio a cui è rimasto solo il Lazio interrompe ogni rapporto
diplomatico con il nuovo stato la linea moderata Filos sabauda ha ufficialmente vinto il partito d'azione è stato manipolato con successo da kavur e i democratici non sono riusciti a sfruttare la loro grande occasione l'Unità d'Italia viene così percepita come il risultato dell'Alleanza tra i Borghesi liberali del Nord e i grandi latifondisti del Sud Dopo mezzo secolo di lotte L'Italia è fatta i sacrifici di così tanti patriotti hanno finalmente pagato un territorio formato da antichi regni Ducati repubbliche unite in un unico stato il Regno d'Italia ha davanti a sé tantissime sfide Vittorio Emanuele I re d'Italia
e kavour il suo presidente del consiglio sanno che non è ancora finita Garibaldi dal suo esilio a Caprera ha già nuovi piani Mazzini non ha ancora detto l'ultima parola e in tutto ciò Veneto e Lazio mancano all'appello il Risorgimento sta finendo e si avvi una nuova fase per la penisola italiana Come avrebbe detto Massimo dazeglio l'Italia è fatta bisogna ora fare gli italiani