eccoci alla terza nello nella prima abbiamo raccontato la sua vita nella seconda il difficile pensiero filosofico che ruota attorno al concetto di relativismo conoscitivo e all'importanza del caso oggi invece partiremo rispondendo a una classica domanda da maturità ovvero che cos'è il contrasto tra vita e forma pirandello separa nettamente la vita dalla forma ovvero quella che attraverso una metafora chiamiamo maschera la vita è il nostro un profondo la nostra identità di natura pirandello la chiama anima è la nostra parte non razionale il nostro è autentico l'aspetto del nostro carattere più immediato più spontaneo quella parte di
noi che nelle relazioni sociali teniamo sempre nascosta a volte talmente tanto che non ci accorgiamo più che esiste c'è la dimentichiamo di questa sfera denominata vita fanno parte gli istinti le passioni le emozioni i sentimenti la fantasia le illusioni la forma invece è il nostro io di relazione ovvero la nostra identità convenzionale che assumiamo all'interno della società quando ci relazioni ama gli altri la forma rappresenta quindi la maschera che noi mostriamo agli altri e che gli altri vedono di noi a volte questa maschera la scegliamo liberamente a volte invece ce lo impongono le altre persone
le forme sono la professione che svolgiamo l'ideologia politica che difendiamo la fede religiosa in cui crediamo la nostra condizione economica il matrimonio le idee morali secondo pirandello l'uomo contemporaneo vive una forte conflittualità per via di queste due spinte due esigenze opposte da una parte l'uomo tende ad essere se stesso a manifestare l'autenticità dei propri sentimenti ma allo stesso tempo ha per natura la necessità di vivere società e quindi di stabilire dei rapporti con le altre persone rapporti di lavoro di idee di affetto insomma ecco la contraddizione ecco la trappola in cui la natura ci ha
imprigionato due esigenze opposte la vita e la forma un esclude l'altra sostiene pirandello che noi possiamo essere noi stessi soltanto isolandoci dagli altri e rinunciando così ai rapporti sociali ma se invece vogliamo vivere insieme nella giungla variopinta della società beh bisogna adattarsi siamo costretti ad assumere una forma una maschera un'identità sociale siamo sempre solo la metafora di noi stessi ciò vuol dire però negare o peggio falsificare la nostra vita le pulsioni più profonde autentiche del nostro io perché nella società fatta di parrucche funzioni noi non siamo mai noi stessi ripeto siamo soltanto la metafora di
noi stessi per spiegare questo concetto pirandello utilizza un immagine molto chiara e forte la vita è come un fiume un flusso in movimento continuo che gli argini le forme tentano di limitare e incanalare in un percorso stabile determinato questi argini rappresentano concetti ideali funzioni a cui vorremmo rimanere coerenti ma dentro di noi sotto gli argini il fiume il flusso continuo indistinto a scorrere e alla fine in certi momenti tempestosi gli argini crollano miseramente in certi momenti di piena influsso il fiume straripa e sconvolge tutto benvenuti nella follia è importante capire che la vita è una
mentre le forme possono essere molteplici possono stratificarsi sopra il nostro li autentico lo so sembra complesso per questo facciamo un piccolo esempio prendete la mia vita a scuola assumo la forma di insegnanti mi pagano per quello poi esco con gli amici e non posso mantenere quella forma altrimenti mi appiccicano la maschera di sfigato e invece io sono un vero bomber di ghiaccio poi esco con una ragazza e diventa improvvisamente romantico chissà perché infine vado a trovare i miei genitori e dovrei andarci più spesso per loro avrò sempre la forma del bravo bambino anche a 40
anni pessimo ma io chi sono ecco quando i personaggi di pirandello si pongono questa domanda iniziano i problemi quelli veri quelli che nei casi estremi si concludono con la pazzia finché l'uomo non si accorge di indossare una maschera ossia di vivere una vita non autentica non sua l'equilibrio psicologico mou viene scosso e il personaggio continuo a vivere in modo equilibrato le sue relazioni è però inconsapevole come le capre che brucano l'erba s riposano a londra è per questo motivo che pirandello afferma che questo individuo anche se crede di essere vivo e morto la forma ha
ucciso la vita se invece per caso l'individuo prende coscienza della propria esistenza non autentica scrive pirandello inizia a vedersi vivere cioè a non riconoscersi più in quella forma diventato ormai una prigione ecco allora che sorge il sentimento di ribellione e la spinta a escogitare qualche piano per evadere chi vive quando vive non si vede vive tuttavia mi dispiace per lui in pirandello almeno prima della sua ultima produzione teatrale legata ai grandi miti non ci sono di uscita il contrasto forma vita non ammette soluzioni dunque l'individuo che prende atto di questa pantomima di questa pagliacciata che
la vita sociale prego entry lei no si figuri il panel e lo passo ma non con le mani l'individuo che si sveglia che sente la vita incastrata in una nessuna e centomila forme a quattro possibili e disastrosi piani di fuga prima accettare passivamente in modo rassegnato la propria condizione una scelta che comporta malinconia inettitudine sfiducia una sofferenza muta il personaggio riesce soltanto in piccoli momenti di solitudine essere se stesso quando nessun può vederlo è il caso della carriola una novella molto importante che racconteremo nella prossima puntata secondo un personaggio accetta la propria condizione ma in
maniera polemica e acida continua a vivere la propria vita sociale ma in modo in rosa e violentemente ironico verso tutte le convenzioni sociali imposte la vita è uno schifo le donne sono tutte infedeli i politici tutti i ladri è il caso dello iettatore chiarchiaro e della novella la patente racconteremo anche questa il terzo esito a cui può approdare il personaggio dopo aver preso coscienza del conflitto tra vita e forma è la follia vera e propria una liberazione dalle maschere dalle convenzioni che la società ci impone una fuga nella solitudine quando ci sentiamo come violini stonati
il drugo chi ulteriore esplode il fiume della vita straripa tutti gli argini delle forme notate ancora una volta quanto sia relativo il concetto di pazzia poiché il folle non indossando nessuna forma essendo sempre se stesso è l'unico sano in un mondo di pazzi o è l'unico strano in questo grande mondo di manichini mascherate e questo il caso di vitangelo moscarda il protagonista di uno nessuno e centomila il quarto e ultimo esito e e ai più estremo e coincide con l'omicidio un suicidio matia pascal suicida per ben due volte le sue forme una volta per caso
con da volontariamente allo stesso modo nel finale dell'enrico iv il protagonista sguaina la spada e trafigge a morte il rivale in amore beh un ultimo sforzo ultimo passaggio di questo breve ma intenso video vicino vediamo ora di unire quanto detto nella precedente puntata riguardo al relativismo conoscitivo con il contrasto tra forma e vita già perché il destino burlone così lo chiama pirandello imprigiona la vita in più forme e da cui deriva un vero e proprio relativismo psicologico questo relativismo psicologico a due direzioni ben diverse una orizzontale un'altra verticale nel primo caso è il rapporto tra
l'individuo calato in una forma e tutte le altre persone mascherate come cui si relaziona marco entra a scuola e indossa una bella maschera da insegnante cecili alessandro assume la forma degli studenti qualcun altro quella di preside e qualcun altro ancora fuori dalla scuola tutto vestito di nero con degli elegantissimi guanti bianchi quella di vigile urbano tutte queste forme maschere si relazionano orizzontalmente tra di loro in quel bellissimo carnevale sociale che viviamo tutti i giorni il relativismo psicologico verticale invece rappresenta la relazione all'interno di un singolo individuo tra le sue 100.000 forme sovrapposte verticali dentro di
sé appunto marco e insegnanti a scuola bomber con gli amici romantico con la ragazza eterna cipollino a casa con mamma e papà il disagio dell'uomo dunque non deriva soltanto dall'urto con la società ma anche dal continuo brulichio del suo spirito che non gli permette di far chiarezza dentro di sé di cristallizzarsi in una personalità correttamente definita dalla messo del nostro inconscio emergono sempre nuovi sentimenti e di impulsi che ci rendono diversi non solo dagli altri ma anche da quello che eravamo fino a ieri o da quello che saremo domani frantumazione totale delle un ottimo esempio
del relativismo psicologico orizzontale sarà il fu mattia pascal mentre di quello verticale uno nessuno e centomila ma queste sono altre storie e le racconteremo un po più il bene ragazzi per oggi è tutto non vi spaventate davanti al pensiero di pirandello ognuno di noi oggi deve fare tutto ex novo ognuno di noi oggi non è molto più progredito di omero ciao [Musica]