L'Italia fascista: la costruzione della dittatura e il regime totalitario

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Pillole di Storia, Filosofia e...
ATTENZIONE: la data del discorso di Giacomo Matteotti è il 30 maggio 1924, mentre quella erroneament...
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[Musica] nel 1922 mussolini in seguito alla marcia su roma viene nominato da vittorio emanuele iii presidente del consiglio il suo primo governo rimane in carica dal 1922 al 1924 durante questa fase non si può ancora parlare di piena dittatura sebbene compaiano forti segnali di una svolta autoritaria alla fine del 1922 viene istituito il gran consiglio del fascismo un organismo di raccordo fra il partito fascista e il governo nel gennaio 1923 le squadre d'azione fasciste vengono istituzionalizzate con la creazione della milizia volontaria per la sicurezza nazionale e le violenze nei confronti dei gruppi politici e sindacali
di opposizione aumentano in maniera esponenziale ciò nonostante l'impianto della dittatura è ancora lontana dal compiersi in quanto mussolini è a capo di un governo di coalizione in cui accanto ai ministri fascisti vi sono esponenti liberali e popolari il parlamento vede solo una componente minoritaria di deputati del partito nazionale fascista la svolta comincia a essere preparata con il varo di una nuova legge elettorale nel 1923 la legge acerbo questa prevede l'assegnazione di un forte premio di maggioranza alla prima lista un premio corrispondente al 66 per cento dei seggi alla prima lista che superi il 25 per
cento dei voti lo scopo di mussolini molto evidente è quello di ottenere una schiacciante maggioranza che gli permetta di controllare pienamente il parlamento riducendo le opposizioni ad una risicata minoranza e senza il supporto di nessun alleato il calcolo di mussolini si rivela pienamente funzionale nell'aprile del 1924 le liste nazionali ovvero le liste elettorali dei fascisti cui vengono comunque inseriti anche di alcuni candidati ai liberali ottengono in un clima di intimidazioni e violenze il 65 per cento dei voti voti che si tradurranno nell'occupazione dei tre quarti dei seggi disponibili alla camera nonostante la schiacciante vittoria e
l'acquisizione di un pieno controllo sulla camera dopo le elezioni il regime di mussolini sembra sul punto di crollare con lo scoppio del caso matteotti il tutto ha inizio il 10 giugno 1924 quando alla camera il deputato socialista giacomo matteotti denuncia le violenze e brogli elettorali in seguito al suo discorso matteotti viene rapito da un gruppo di sicari legati al partito fascista e ucciso il caso crea un enorme clamore nel paese che viene attraversato da una forte ondata di indignazione nei confronti di mussolini le forze di opposizione cercano di cavalcare queste proteste con un'azione simbolica la
cosiddetta secessione dell'aventino ovvero l'abbandono dei lavori parlamentari un'azione di valore ideale ma non è in grado di ottenere effetti pratici nel corso delle settimane successive infatti l'onda di indignazione comincia a rifluire e l'organizzazione fascista torna a riprendere il controllo dell'ordine pubblico a chiudere la crisi innescata dal delitto matteotti è lo stesso mussolini che in un celebre discorso alla camera il 3 gennaio 1925 dichiara di assumersi la responsabilità politica morale e storica di quanto avvenuto a partire da questo momento la costruzione della dittatura procede in maniera inesorabile grazie a una serie di leggi varate tra il
1925 e il 1926 che prenderanno il nome di leggi fascistissime queste consistono soprattutto in rafforzamento dei poteri del capo del governo abolizione del diritto di sciopero e soppressione dei sindacati non fascisti scioglimento dei partiti di opposizione abolizione della libera stampa reintroduzione della pena di morte e introduzione del tribunale speciale per la difesa dello stato soppressione dei sindaci e dei consigli comunali e introduzione al loro posto della figura del podestà alle leggi fascistissime occorre poi aggiungere due interventi del 1928 che servono a completare il progetto dittatoriale la legge elettorale che introduce il sistema della lista unica
e la trasformazione del gran consiglio del fascismo in organi di stato in questo clima di rapido passaggio alla dittatura procede in maniera brutale la persecuzione delle forze di opposizione gli strumenti più utilizzati in questa opera di repressione sono l'ovra ovvero l'opera volontaria di repressione antifascista cioè la polizia politica del regime e il confino politico una misura di confinamento degli oppositori politici l'ondata repressiva rende impossibile ogni forma pubblica di attività antifascista e gli oppositori rimasti in italia sono costretti a una dura e pericolosa che l'ha definita molti di questi trascorrono gli anni del regime in carcere
o al confino diversi altri invece finiscono per trovare la morte sotto la repressione fascista fra i casi più noti abbiamo nel 1926 la morte di due esponenti importanti del mondo liberale ovvero pietro gobetti e giovanni amendola a entrando in fuga dall'italia dopo essere stati colpiti dalle violenze squadriste nello stesso 1926 viene arrestato il leader comunista antonio gramsci che morirà in carcere nel 1937 e nello stesso 1937 venne ucciso in francia carlo rosselli fondatore nel 1929 del gruppo giustizia e libertà un gruppo di ispirazione social liberale carlo rosselli tra la morte insieme al fratello nello in
questo quadro un caso particolare è rappresentato dal filosofo liberale benedetto croce che pur redigendo nel 1925 un manifesto degli intellettuali dell'antifascismo riesce a continuare a svolgere la sua attività in italia protetto dal forte prestigio internazionale di cui gode se le leggi fascistissime servono a trasformare l'italia in una dittatura il progetto di mussolini a più ampio impatto lo scopo è mettere in piedi un regime totalitario in grado di riplasmare la società italiana nell ideologia fascista a partire da questi presupposti vengono avviati una serie di interventi che hanno come scopo da un lato quello di estendere il
consenso nei confronti del regime dall'altro quello di modificare in profondità i caratteri economici sociali e ideologici della società italiana per arrivare a creare l'uomo nuovo un uomo in grado di rigenerare lo spirito combattente della nazione e di esaltare il mito della patria gli strumenti messi in atto da questo punto di vista sono molteplici e indirizzati principalmente a controllare i comportamenti collettivi controllare l'apparato educativo produrre consenso attraverso l'impiego massiccio della propaganda creare un sistema di politiche sociali e assistenziali inculcare l'idea della superiorità razziale italiana andiamo a vedere gli interventi più significativi il primo punto riguarda la
propaganda che ha imussolini il suo soggetto principale la nazione si riempie di ritratti ed i busti di quello che viene ribattezzato e duce le situazioni vengono esaltate costantemente dai cinegiornali dalla stampa i suoi discorsi vengono seguiti da folle mobilitata all'occorrenza e trasmessi via radio all'intero paese il culto della persona di mussolini è appunto il vertice di una macchina propagandistica che viene rafforzata nel tempo i punti principali di questo sistema sono il controllo della carta stampata attuato in particolare a partire dalle leggi fascistissime il controllo delle trasmissioni radiofoniche con la creazione nel 1927 dello eiar ovvero
l'ente italiano per le audizioni radiofoniche le forti sovvenzioni al mondo della cinematografia che porteranno fra l'altro al sostegno per la creazione degli studi di cinecittà l'utilizzo dei cinegiornali prodotti dall ente statale istituto luce nel 1937 tutta la macchina propagandistica viene assorbita dal controllo del ministero per la cultura popolare più noto come miniculpop un aspetto importante da sottolineare è che cuore di questo sistema non sta solo nella trasmissione di notizie e immagini direttamente riferibili a mussolini o gli eventi del regime ma anche nella diffusione di canzonette popolari servizi sportivi sceneggiati radiofonici programmi di varietà tutto l'insieme
di servizi dunque che formeranno una mentalità diffusa una cultura di massa di stampo piccolo borghese che continuerà a svilupparsi in maniera esponenziale nel dopoguerra secondo punto è quello che riguarda la politica urbanistica uno dei capisaldi infatti del sistema di auto rappresentazione del regime è dato dagli interventi architettonici e urbanistici volti a favorire la promozione dell'immagine di un paese moderno alla fine l'architettura fascista si muoverà fra innovazione con il richiamo ai linguaggi tipici del razionalismo e tradizione fondata sulla monumentalità e il richiamo all esaltazione dc romane fra gli interventi più rappresentativi del progetto dell'euro a roma
che avrebbe dovuto ospitare l'esposizione universale del 1942 e al cui interno vengono costruiti monumenti come il palazzo della civiltà italiana un condensato del linguaggio dell'architettura fascista terzo punto è quello che riguarda le organizzazioni di massa collaterali al partito se partito all'organizzazione principale attraverso cui passa all organizzazione della vita sociale del paese attorno ad esso vengono create tutta una serie di strutture parallele che hanno come scopo quello di organizzare il tempo libero delle masse secondo modelli uniforme queste organizzazioni sono strutturate in base alla tipologia di attività e suddividono la popolazione o per genere o per fascia
d'età fra di esse ritroviamo l'opera nazionale dopolavoro che organizza il tempo libero dei lavoratori il comitato olimpico nazionale che gestisce le attività sportive i fasci giovanili i gruppi universitari fascisti e l'opera nazionale balilla una serie di organizzazione che controllano l'attività educativa nel tempo libero dei giovani dall'infanzia all'università con particolare attenzione all'attività fisica tutte queste organizzazioni nel 1937 vengono infine unificate nella gioventù italiana del littorio quarto tema riguarda gli strumenti per attuare una politica di sviluppo demografico nell'idea di creare una grande nazione guerriera il regime cerca di mettere in campo una serie di misure volte a
sostenere la crescita della popolazione tra questi ritroviamo l'aumento degli assegni familiari i premi per le coppie più prolifiche tasse sul celibato disincentivi per il lavoro femminile e creazione di organizzazioni di massa femminili che hanno come obiettivo quello di valorizzare il senso della cura della famiglia organizzazione come fasci femminili le piccole italiane le giovani italiane e ancora le massaie rurali queste politiche si riveleranno però fallimentari rispetto alle aspettative il fallimento è legato principalmente al trasferimento della popolazione verso la città in un abbandono delle campagne che inutilmente il fascismo tenterà di limitare attraverso interventi legislativi quinto tema
è il controllo dell'educazione questo aspetto emerge in maniera molto precoce nella vita del regime già nel 1923 viene attuata una profonda riforma del sistema dell'istruzione con l'introduzione della riforma gentile questa è incentrata sul primato della formazione liceale umanistica introduce alcuni elementi che servono a consolidare il rapporto fra il fascismo e il vaticano come l'obbligo dell'ora di religione cattolica in seguito al consolidamento della dittatura gli interventi in questo campo si moltiplicano viene introdotto il testo unico nell'istruzione alimentare si procede alla fascistizzazione dei libri dell'istruzione secondaria e nel 1931 viene imposto il giuramento di fedeltà al regime
ai professori universitari a questi interventi si accompagnano poi tutti quelli volti a ottenere il consenso degli esponenti culturali come l'avvio dell'enciclopedia italiana treccani la creazione dell'accademia d'italia la creazione dell'istituto di cultura fascista sesto tema è quello che riguarda le politiche sociali e assistenziali in linea con quanto accade negli stessi anni in altri paesi il regime fascista rafforza gli strumenti volti all'assistenza sociale fra questi gli interventi più qualificanti sono la riorganizzazione del sistema previdenziale con la creazione nel 1933 dell'istituto nazionale fascista per la previdenza sociale e la riorganizzazione nel 1935 dell'istituto nazionale per l'assicurazione contro gli
infortuni sul lavoro settima e ultima missione è quella che riguarda la politica razziale in particolare negli anni trenta si accentua la stretta nazionalista del regime che si tinge di forti accenti razziali una prima dimostrazione sia con le leggi attuate nei confronti della popolazione etiope conquistato con la guerra del 1935 1936 leggi volte a limitare i contatti fra i bianchi e gli africani a questo nucleo razzista dal 1938 si aggiunge la componente anti semita con il varo delle leggi razziali nei confronti degli ebrei che attuano profonde discriminazioni nella vita civile della comunità ebraica discriminazioni che trovano
l'appiglio su motivazioni pseudo scientifiche di differenza razziale la componente razzista del regime se certo poi nel corso della seconda guerra mondiale quando nei territori e slavi occupati dall italia se sentono le dure politiche discriminatorie nei confronti delle popolazioni locali [Musica] un ultimo aspetto su cui soffermarsi riguarda l'analisi della natura totalitaria della regime fascista analisi su cui gli storici si sono divisi diversi storici hanno infatti parlato di totalitarismo e perfetto riferendosi al fascismo questa definizione si lega ad alcuni limiti che emergono nell'attuazione del progetto mussolini in particolare infatti si è evidenziato che innanzitutto il consenso nei
confronti del regime è particolarmente diffuso sì ma soprattutto fra i cedi della media e della piccola borghesia i più avvantaggiati dalle politiche sociali del fascismo non dunque in tutta la popolazione ma inoltre in questo consenso dei ceti borghesi vi è una delle contraddizioni di fondo del ventennio fascista in quanto la stessa classe sociale più fedele al regime è la stessa che conserva una mentalità che rifiuta lo spirito guerriero e militarista che mussolini vorrebbe inculcare tanto che a più riprese il capo del governo si lamenterà del persistere della forte della morale conformista tipica dei ceti borghesi
in secondo luogo è stato evidenziato per le strutture sociali di fondo del paese non sono state realmente intaccate dall'opera del regime tanto che la creazione dell'uomo nuovo della vocazione guerriera del paese può dirsi lontana dal compiersi come dimostrerà pienamente la seconda guerra mondiale il terzo luogo è stato notato come la macchina amministrativa statale sia rimasta in piedi e la sua funzione non è stata sostanzialmente esautorato dal partito come ad esempio avviene nella germania nazista all'origine di questa scelta vi è peraltro lo stesso mussolini il quale punta a togliere autonomia al partito per limitarne il potere
quarto è importante punto è quello che riguarda il rapporto fra la chiesa cattolica e il regime fascista la chiesa cattolica infatti mantiene una presenza sociale diffusa nel paese è tendenzialmente autonoma rispetto al regime fascista consapevole di questa forza mussolini si rende protagonista della firma dei patti lateranensi del 1929 se questo accordo aumenta il consenso della popolazione nei confronti di mussolini che viene visto come l'uomo in grado di riconciliare stato e vaticano dopo l'unità d'italia i benefici di più lungo periodo vanno a favore della chiesa più grazie a questi accordi riesce a mantenere un peso importante
nella vita sociale del paese basti pensare fra il resto alle cooperazioni fra un matrimonio religioso e civile e soprattutto a tenere in piedi delle proprie organizzazioni autonome educative come l'azione cattolica infine vi è il tema della moratti a di vittorio emanuele iii che rimane in piedi sebbene per tutto il corso del ventennio fascista il tar manuela mantenga il ruolo politico quasi nullo il re rimane comunque la più alta autorità dello stato e la sua capacità di rimanere un punto di riferimento alternativo a mussolini emergerà proprio nelle vicende che porteranno alla caduta del duce al di
là di questi limiti occorre però richiamare anche le parole dello storico del fascismo emilio gentile il quale invece ha scritto che il fascismo fu una manifestazione di modernismo politico che pretese di opporre alla modernità razionalistica liberale e democratica una propria modernità alternativa nazionalista e totalitaria fondata sulla militarizzazione e sulla sacralizzazione della politica e sulla totale subordinazione dell'individuo allo stato lo stesso gentile rifiutando la tesi del totalitarismo e perfetto ha piuttosto descritto il fascismo come la via italiana al totalitarismo
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