[Musica] cari amici nell'ep tff che Virgilio volle app posto sul suo Sepolcro e che vi ho già citato l'altra volta parlando della vita del poeta è scritto che egli Cantò Pasqua rura duces Ecco con il primo termine della triade i pascoli una metonimia per indicare la vita pastorale si accenna appunto alla prima opera di Virgilio o forse alla prima che egli credette Degna di essere pubblicata non ci sono prove certe di opere precedenti nella lezione scorsa vi ho parlato del problema dell'appendicite titolo latino bucolica Carmina o bucolic con Liber Secondo alcuni manoscritti e conosciute anche
come egloghe entrambi nomi di radice greca Bucoliche da bucos Pastore bovaro e egloghe da ecloga Che vuol dire scelte un po' come se l'autore avesse voluto scegliere appunto selezionare dei brani dei passi da un più ampio materiale di partenza e questo egloge è il nome che si diffuse nell'uso comune sin dai tempi più antichi si tratta di 10 karmi o 10 egloghe lunghezza media un'ottantina di Versi ma Ma si arriva anche a 111 nell' gloga terza la più lunga composti fra il 42 e il 39 in questo periodo il poeta era appena tornato a Mantova
dopo i suoi anni di soggiorno e di studio a Roma in Napoli e in patria Dove poteva vivere di rendita grazie ai terreni paterni si aspettava quella vita tranquilla adatta alla sua indole lontana dalla vita caotica e turbolenta dell'Urbe le cose purtroppo non andarono così e ne parleremo più avanti Ma se ricordate la biografia del poeta sapete già a che cosa mi sto riferendo Dunque abbiamo discusso del titolo della data di composizione della forma metrica e adesso approfondiamo un quarto aspetto estremamente importante il genere letterario con Le Bucoliche Virgilio Si propose di importare nella letteratura
latina un genere già coltivato dai greci e questa Non era certo una novità l'idillio pastorale nel quale si era cimentato in particolare con altissimi risultati artistici il poeta Alessandrino Teocrito di Siracusa prima metà del io secolo avanti Cristo ovviamente il nome già ci suggerisce qualcosa anche nella nel linguaggio comune usiamo il termine idillio per indicare un periodo felice una parentesi edenica della nostra vita e infatti in questi componimenti in un mondo tutto di fantasia e in un paesaggio sempre accogliente che presenta tutti i tratti caratteristici del locus am menus tra Boschetti verdi e acque mormoranti
pastori Cortesi e gentili esercitano gare di musica e poesia cantando di volta in volta amori e crucci Ecco vediamo allora quali sono gli elementi tipici dell'idillio pastorale di questo genere letterario che possiamo riconoscere leggendo le varie egloghe e iniziamo dal primo dal più evidente l'ambientazione agreste il paesaggio è come ho detto prima del tutto idealizzato e stilizzato e risponde ai tratti convenzionali del locus am menus Quindi troviamo buoi Che pascolano Placidi qua e per i campi silenziosi Salici mormoranti sacre fonti molli castagne ovunque Serena bellezza idealizzato non vuol dire però necessariamente fantastico ci sono infatti
nelle Bucoliche riferimenti geografici precisi intanto ovviamente alla campagna Mantovana la campagna di Virgilio come per esempio nella prima egloga che si apre con una scena diventata archetipica del pastore titiro che compone melodie al flauto placidamente sdraiato sotto un faggio e apprendiamo più avanti dal contesto che ci troviamo appunto nell lagro Mantovano altrove incontriamo poi la Sicilia la terra di Teocrito ma anche l'arcadia la mitica regione montuosa del Peloponneso patria di Pan il Dio dei pastori già in Teocrito si accenna a questo luogo ma a partire dai continuatori del genere pastorale successivi a Virgilio l'arcadia diventerà
la mitica terra edenica sfondo privilegiato della poesia pastorale nel 700 sarà anche il nome di una famosa Accademia e movimento di pensiero e letterario se lo spazio dell'idillio è la campagna i protagonisti non possono che essere i Pastori pastori contadini ma anche pastori piccoli proprietari terrieri un aspetto importante da considerare A proposito della tematica storico-politica Tra poco lo vedremo pastori della Roma contemporanea dunque ma anche pastori del mito nell'egeo sorprendono in una grotta Sileno Ebro e addormentato e con l'aiuto di una Ninfa lo costringono a cantare Ecco appunto il canto cantare però attenzione nell'accezione antica
del termine cioè come sinonimo di poetare quindi fare versi ma anche comporre musica e questo è il senso in cui dovete intendere cantare in questo contesto e quindi Veniamo così al terzo elemento tematico del genere idilio pastorale la poesia nell'e gloga sesta Sileno canta Addirittura una cosmogonia cioè una nascita del mondo Quindi vedete come dicevo prima cantare è proprio far versi comporre poesia lloga prima Ve lo accennavo si apre con la scena di titiro che in uno spazio edenico suona il flauto meditat tenui avena scrive Virgilio cioè ricerca e compone musica meditat con l'esile clarino
Ecco questo verbo meditat non è scelto a caso da Virgilio perché è un termine tecnico dell'arte musicale e poetica in età rinascimentale barocca sarà anche il nome di un vero e proprio genere musicale il ricercare Quindi vedete come dicevo prima il pastore fa vera e propria musica vera e propria arte e questa poesia e musica le compone tenui avena con l'esile flauto e anche questo è un termine tecnico perché nell'arte retorica il genus tenue è la poesia umile di tono dimesso contrapposta al genus grandiloquence cioè la poesia eroica che parla di re di grandi imprese
quindi insomma la poesia bucolica contrapposta alla poesia epica e se quest'ultima vuole eternare gesta grandi personaggi farsi portavoce di valori la poesia umile vuole invece essere semplicemente piacere evasione A volte anche lusus cioè gioco divertimento tre intere egloghe la terza la quinta e la settima consistono in una gara fra pastori che improvvisando si scambiano versi a vicenda e quando ho detto lusus Spero che vi sia venuta in mente la poetica neoterica Ricordate che la patria di Virgilio la Gallia Cisalpina era stato un vivaio di poete Novi a partire da Catullo e alla luce del neo
Virgilio aveva avuto la sua prima formazione letteraria e [Musica] poetica Dunque abbiamo parlato della poesia tenue il genere bucolico e adesso parliamo di amore amore come Dolce Amaro o anche folle il primo un carattere tipico dell'amore catulliano il secondo un carattere tipico dell'amore lucreziano cioè epicureo e vedete come sempre tornano nell'opera di Virgilio i due assi portanti della sua formazione letteraria e filosofica neoterismo ed epicureismo nell'e prima titiro dialogando con melibeo gli racconta che quando era legato a Galatea non curava il risparmio e non si sentiva libero lei lo spenn Ava per bene ma lui
non faceva niente per allontanarla e non si accorgeva della bella amarillide che spasima per lui quindi vediamo qui la concezione assolutamente epicurea dell'amore come forza distruttiva e autodistruttiva che obnubila la mente per la prima volta in Virgilio troviamo invece nell' legl Oga seconda la concezione dell'amore come demenz cioè follia dissennatezza concezione che diventerà tipica della visione matura Virgiliana dell'amore pensate sol solo a Didone e così ancora a proposito di demenz nell'e gloga sesta che presenta diversi racconti mitici ricordate quella di Sileno è menzionata la passione folle di pasfa per un toro mentre nell'e gloga ottava
il pastore che canta sfoga la sua disperazione per la fanciulla amata sin da quando egli aveva 12 anni e alla fine afferma utme malus abstulit error come mi ha traviato il brutto errore Ecco error errore la stessa etimologia di errare quindi deviare dalla retta via in Virgilio l'amore è sempre passione dolorosa negativa e funesta come nella dottrina [Musica] epicurea e concludiamo con il quinto tema la realtà storica contemporanea che in alcune egloghe in particolare per esempio nella prima e nella nona attenzione in rottura con il modello teocriteo quest'ultimo è poeta Perl spensierato e festoso con
qualche nota di malinconia Virgilio invece inserisce nelle Bucoliche anche qualcosa della tormentata Vita romana del tempo un esempio chiarissimo ce lo offre la celeberrima egloga prima ti tiro tu sdraiato sotto la cupola di un ampio faggio Vai ricercando canti campestri con l'esile flauto Noi invece abbandoniamo i confini della patria e i dolci Campi Noi fuggiamo dalla Patria tu titiro Placido all'ombra insegna ai boschi a riecheggiare il nome della bella amarillide questo è melibeo che parla e titiro risponde O melibeo un Dio ha creato per noi questa pace davvero quell'uomo sempre per me sarà un Dio
spesso un tenero agnello dei nostri ovili bagnerà il suo altare è lui che ha permesso ai miei buoi di pascolare come vedi e a me di suonare ciò che volessi con il flauto agreste dunque due pastori Due destini di fronte a titiro che può rimanere chiuso nella sua arcadica Oasi di pace passa melibeo l'ul il profugo costretto a lasciare le sue terre a causa delle guerre civili ora già I commentatori antichi avevano vista adombrata nella vicenda di titiro quella di Virgilio ricordate Ve l'ho spiegato nel video precedente all'indomani della Vittoria di Filippi quindi fra il
42 e il 41 non a caso il periodo di composizione delle Bucoliche i triumviri devono assegnare Terre per premiare i loro veterani e A tal fine espropri appezzamenti dai territori di Cremona e Mantova lì si trovavano anche i terreni paterni di Virgilio il quale però riesce almeno all'inizio a scampare alle confische che grazie alla protezione di asinio pogone al quale Ottaviano aveva promesso di essere benigno nei confronti del poeta l'interpretazione allegorica dell'ega identificherebbe quindi Virgilio con titiro il quale almeno In un primo momento può rimanere dov'è e quando dice un Dio ha creato per noi
questa pace lui che ha permesso ai miei buoi di pascolare starebbe riferendo e ringraziando Ottaviano mentre il noi prima persona plurale con cui si esprime melibeo si riferirebbe all'amarezza sua e dei suoi compatrioti costretti a lasciare le loro terre a causa delle confische tali allusioni a vicende storiche e autobiografiche hanno un seguito forma di un dialogo fra due pastori licida E meride quest'ultimo riferisce al primo che un loro comune amico menalca malgrado le speranze iniziali di conservare i suoi beni ha dovuto cedere il suo piccolo Podere a uno straniero questo carme potrebbe quindi riferirsi ad
un momento successivo a quello a cui si riferisce Il primo quando Virgilio dopo le speranze iniziali di poter conservare le sue terre fu effettivamente coinvolto nelle espropriazioni ora ho sempre usato il condizionale perché si tratta di interpretazioni allegoriche apparentemente ovvie ma in realtà molto discusse In ogni caso è certa una cosa quello che Virgilio ha sicuramente voluto rappresentare con queste egloghe è il conflitto archetipico fra Cosmo e caos ordine e disordine che qui nelle Bucoliche o almeno in alcune di esse si concretizza in un contrasto spaziale fra il mondo sereno e circoscritto di un titiro
di un licida e gli spazi lontani Incerti insicuri a cui è destinato Lexus indimenticabili nelle Bucoliche alcuni versi che danno ragione della fama di Virgilio come il più grande poeta della latinità il finale della prima egloga per esempio È l'ora del crepuscolo titiro volge lo sguardo verso l'orizzonte e con un senso di pace vede i tetti dei casolari che fumano lontano e le ombre che si allungano dalle cime dei Monti eam Summa procul villarum culmina fumant Maior esque cadunt altis de montibus umbre ma l'orizzonte di titiro non è quello di melibeo perché diverso è l'occhio
e l'animo di chi lo guarda e melibeo sa che questa pace crepuscolare della campagna a lui cara la sta guardando per l'ultima volta