ORLANDO FURIOSO. CANTO I (VIDEO 2 DI 3)

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REGISTRAZIONE della lezione del giorno 25.10.2021. Video correlati: Introduzione al Canto I https...
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giunta nel locus amoenus angelica ha l'opportunità di riposare si diceva parendo a lei esser sicura e lontana mille miglia da rinaldo si consiglia decide di riposare dalla via stanca ed allestiva arsura poverina corre e poi fa anche caldo tra i fiori smonta e lascia alla pastora andar il pala frank il cavallo senza briglia quindi lo lo lascia libero e quel verrando intorno alle chiare onde che avevano le sponde piene di fresca erba a questo punto noi al posto di angelica cercheremo un posto adatto a riposare ecco non lungi un bel cespuglio vede di pruni fioriti
e di vermiglie rose che delle liquide onde al specchio siede vuol dire un cespuglio che si riflette nelle onde limpide chiuso dal sole fra le alte querce ombrose così voto cioè vuoto nel mezzo che concede fresca stanza c'è l'occasione di riposare al fresco fra le ombre più nascose fra le ombre più nascoste e la foglia con i rami e mista in modo tale che il sole non vi entra nonché minor vista è il luogo ideale per poter riposare perché c'è del verde un cespuglio che crea una sorta di che isola anzi una sorta di spazio
in cui lei può adagiarsi può riposare e quello che è importante uno che sia il fresco e 2 che nessuno li possa vederla dentro letto vi fan tener erbette che invitano a riposare chi vi si presenti chi vi si avvicina la bella donna in mezzo a quel si mette i visi corca e vis addormenta a questo punto c'è il colpo di scena è lo introduce quella ma quella congiunzione avversativa del verso 5 la l'ottava dunque bipartita questa questo aspetto dell'ottava divisa in due con due significati opposti in tasso darà effetti di forte contrasto nella gerusalemme
liberata qui diciamo che non c'è nessun contrasto così marcato ma il ma introduce un forte cambiamento ma non per lungo spazio così stette che un calpestio le par che senta venire che età si leva in tranquillità si leva è appresso alla riviera presso il ruscello vede che armato il cavaliere era qui giunto non anticipo nulla perché seguo l'ordine dei pensieri del narratore se gli è amico o nemico non comprende timore e speranza le scuote il cuore che in dubbio e attende la fine di quella ventura ne l'aria per quote di un sol sospiro e ferma
attenta osserva ma attenzione al punto di vista perché siamo nella mente nell'animo di angelica perché dal suo punto di vista noi veniamo a leggere la la la vicenda il narratore non ci ha anticipato niente e quindi noi apprendiamo soltanto della grande incertezza in cui si trova ora angelica il cavalier scende sulla riva del fiume è sopra il un braccio a riposare le gote quindi si mette in modo pensieroso appoggiando il le guance al braccio alla mano e il suo gran pensier tanto penetra che sembra cambiato in una pietra insensibile ecco un altro a cui evidentemente
le cose non vanno troppo bene perché pensieroso arriva e si e sembra sprofondare sembra pietrificato ecco sembra pietrificato per chi dice che sembra è talmente sprofondato nel suo gran pensiero nel senso che qualcosa lo tormenta e sembra cambiato in una pietra insensibile pensoso più di un'ora capobasso stette signore il cavalier dolente ed ecco che quel signore con la maiuscola è hipolito è il dl il cardinal d'ippolito il dedicatario dell'opera a cui si fa riferimento già nell'encomio iniziale e si rivolge direttamente a lui ma insomma si rivolge al lettore per ricordarci che più di un'ora il
cavaliere addolorato sta col capo basso poi con un suono afflitto e l'asso incomincio a lamentarsi si soavemente che avrebbe spezzato di pietà un sasso e resa clemente una tigre crudele piangeva sospirando tale che in modo tale che le sue guance sembravano un ruscello è il petto un mongibello ci aiutano le note il mongibello indica l'etna quindi l'etna il vulcano in eruzione comunque in attività il suo petto evidentemente era tutto un sussulto è l'immagine iperbolica prevede la similitudine con addirittura con un vulcano ora il classicista non porta cervi quella che quelli che sono i modelli presenti
in questa in questa strofa il dato è che il personaggio di cui ancora ignoriamo l'identità è fortemente scosso si lamenta e piange ma il suo pianto è talmente forte talmente forte l'impatto emotivo che qui si mette in campo quella che era una qualità del mitico cantore orfeo orfeo che ricorderete tutti di cui ricorderete l'impresa orfeo ed euridice che scende nella dea recuperare la sua donna ma orfeo per arrivare nella de deve vincere la durezza l'inflessibilità dei signori della de orfeo con la sua lira aveva una grande capacità che era quella di kuyt a cui ariosto
si ricorda in questo passaggio che era quello di muovere le pietre e di ammansire le tigre le tigri quindi nella descrizione del patto forte di questo personaggio di cui taccia ancora l'identità non voglio rovinarvi la sorpresa e ariosto si ricorda di una situazione altrettanto patetica che quella del mitico cantore orfeo diamogli la parola pensiero dice sa che il core ma giacci è tardi e causi il gol il dolore che sempre rode e lì ma il mio cuore che devo fare poiché io son giunto tardi e che altri è arrivato prima a cogliere il frutto appena
avuto io ne ho parole sguardi et altri ne ha tutta la spoglia appena c'è tutto il bottino ricco se non ne tocca a me frutto né fiore per che affligge per lei mi può più il cuore allora ecco un altro personaggio un altro personaggio che è innamorato di angelica avete già accolto la situazione teatrale incredibile si sta lamentando di aver perduto la sua angelica di cui lei di cui lui ha soltanto goduto per quanto riguarda le parole gli sguardi mentre un altro ne ha la sfoglia prima cioè vuol dire mentre un'altra ha fatto bottino poi
spiego anche perché queste immagini sono poco rispettose nei confronti nei confronti delle donne ma restiamo un attimo su quello che apprendiamo qui è un personaggio in forte crisi è un soliloquio perché pensieri dice a sta parlando con se stesso pensiero è una personificazione il il pensiero lo agghiaccia e lo farther e loro de il dolore loro de el all'ima attenzione alla memoria letteraria sono sempre immagine letterarie petrarca e petrarca che ha insegnato ad esprimere le sensazioni opposte di chi è innamorato no sentire ghiaccio e sentire fiamma il consumarsi per amore il suo lamento in cui
irrompe dopo una buona ora passata a capo chino e perché si sente in forte difetto rispetto ad angelica di cui lui è innamorato dire che ho un altro ha fatto bottino e poco riverente nei confronti del genere femminile ma nella letteratura occidentale a partire dall antica greca grecia in cui a scrivere sono uomini molto spesso si rivela si rileva anzi la componente misogina la componente della misoginia per cui le donne sono sempre trattate come una razza inferiore come un genere inferiore all'uomo come per questo si esprime sono modi molto rudy questi di esprimersi no va
bene sono cavalieri sono cortesi ma in realtà la donna qui viene presentata come come fosse un premium essi come la spoglia prima fuor di metafora allude alla virtù di angelica quindi alla sua verginità nell'ottava 42 e poi 43 si apre tutta un'ampia similitudine sulla sulla sulla sulla virtù delle donne delle fanciulle la verginella è simile alla rosa che in belle jardine sulla nativa spina cioè sul ramo in cui è nato mentre sola e sicura si riposa negre gene pastor le si avvicina quindi la vergine paragonata ad una rosa che appena spuntata che al sicuro da
da ogni da ogni minaccia laura soave l'alba rugiadosa l'acqua la terra si inchinano al suo favore giovani vaghi cioè giovani desiderosi e donne innamorate amano averne i seni e le tempie ornate quindi la rosa la rosa incolume la rosa al sicuro e poi la rosa che è ambita da giovani desiderosi e donne innamorate e chiaro non siamo non siamo bambini e chiaro che qui sta facendo delle staffe e chiaro che qui c'è una componente allusiva nel discorso è ovviamente dame e cavalieri accordo nella corte di ferrara avranno ben colto il il significato delle parole ma
non si tosto dal materno stelo rimossa viene e dal suo ceppo verde che quanto aveva dagli uomini e dal cielo favore grazie bellezza tutto perde la rosa che è ambita dai giovani desiderosi e dalle donne innamorate alla fine nel momento in cui è spiccata nel momento in cui è tolta dalle sue della sua nativa spina come diceva prima a quel punto rimossa perde tutto il favore la grazia e la bellezza che aveva da parte degli uomini e del cielo questo è anche un motivo rinascimentale è un motivo pensate questo motivo del paragone tra la la
verginità e la virtù femminile intendo è il fiore è il fiore da cogliere è un motivo che risale addirittura a sasso la poetessa greca ed è un motivo questo che nel rinascimento ma nesimo rinascimento ritorna molto spesso nelle liriche perché cogliere la rosa significa fuor di metafora il il cogliere l'occasione il vivere appieno le occasioni come la rosa appassisce così il tempo passa e l'uomo rischia di non cogliere tutte le occasioni che le si prospettano l'immagine dunque una doppia lettura uno può leggerla in riferimento alla rosa eguale verginità oppure uno può allargare di più lo
sguardo e considerare che questa immagine è un'immagine topica che è sempre stata indicata anche per il motivo quello che il carpe diem e del poeta orazio del cogliere l'attimo del vivere intensamente proprio momento perché quando la rosa e spiccata poi quando la rosa appassisce è chiaro che anche per lei il tempo è passato da la vergine che il fior lascia altrui corre cioè la vergine che lascia cogliere agli altri il fiore di cui deve avere più cura che dei begli occhi e della vita perde il pregio che aveva prima nel cor di tutti gli altri
amanti ecco dopo la mia spiegazione ampia letteraria in realtà ritorniamo al pensiero di sacco di sacripante lo dico di sacre parte questo è il personaggio sacripante fa tutta questa tirata addirittura 10 versi di paragone con la rosa per dire che la vergine che deve avere assolutamente cura del proprio del proprio fiore nel momento in cui lo fa cogliere ad altri perde agli occhi degli amanti tutto tutto il pregio tutto il valore che prima aveva sia ville e agli altri e da quel solo amata a cui disse fece sì larga coppia così ampio doni insomma il
pensiero è chiaro uno riesce ad accogliere la rosa e quindi ad avere larga coppia c'è dono ricchissimo e però al contempo questo implica che la donna risulti vile per tutti gli altri ha fortuna crudel fortune ingrata trionfano gli altri e io ne moro per povertà in o pià dunque esser può che non mi sia più grata ha dato una spiegazione razionale ha costruito una similitudine ma poi torna indietro dunque può essere che non mi sia più gradita dunque io posso lasciar mia vita propria a piuttosto oggi manchino ed i miei che io viva più samar
non debbo lei che cosa dice sta dicendo che se è finita allora a questo punto per lui non ha neanche più senso restare in vita per questo dice che io vi piuttosto oggi manchi noi di miei quindi piuttosto la faccio finita che io muoia che io viva più vecchio non viva più se non debbo se non devo amarlo l'amore come unica ragione di vita adesso ci deve dire però ve l'ho anticipato non ho resistito ci deve dire di chi chi è il protagonista se mi domanda alcun chi costui sia che versa sopra il rio lacrime
tante c'è che sul ruscello piange altrettanta acqua delle sue lacrime io dirò che egli è il re di circa sia quel d'amor travagliato sacripante io dirò ancora che di sua pena ria sia prima è solo a causa della sua pena riace malvagia che gli procura dolore l'unica causa è l'esser amante e pur un degli amanti di costei è ben riconosciuto fu da lei sappiamo che è sacripante e sappiamo che angelica lo ha riconosciuto e qui angelica mette in campo tutta la sua intelligenza per della con boccaccio tutto il suo ingegno perché di fronte a una
situazione di necessità di bisogno in cui è stretta non ha nessuno che la soccorre che l'aiuti è sempre stata con tutti una donna altera e gli effetti l'abbiamo vista adesso perché sa che tante piangeva come un bambino di fronte al bisogno mette da parte il suo orgoglio e valuta in modo molto opportunistico la possibilità che sacripante le possa essere d'aiuto cioè lei e angelica questa come caratteristica che sempre altera superba detto in modo se la tira insomma con tutti non è irraggiungibile però in questa situazione di bisogno scende a compromessi capisce che non può fare
la donna altera ma deve fare un passo indietro perché in questo modo può assicurarsi la salvezza mentre costui causes affligge duole riprendiamo dall'ottava 48 e fa degli occhi suoi tempi da fonte e dice queste molte altre parole che non mi pare il caso vi siano riferite che non mi par bisogna esser racconta l'avventurosa sua fortuna altro riferimento alla fortuna vuole che siano conte cioè siano conosciute alle orecchie di angelica quindi il caso volle che fosse lì angelica a cui sacripante si rivolgeva a cui pensava e così quelle vienna un ora a un punto che in
mille anni o più non è raggiunto questa è una tipica sentenzia latino sentenzia cioè un'espressione quasi proverbiale che vale per tutte le situazioni ma è una considerazione che il narratore fa quindi dobbiamo metterci un an di narratore perché è una sua riflessione su che cosa sul fatto che può capitare in un punto in un istante che si verifichi quello che per altri mille anni non capiterà mai più con molta attenzione la bella donna attende cioè fa attenzione al pianto alle parole al modo di colui che in amarla non assomma cioè di colui che non sa
prendere sonno da tanto che l'ama di colui che non cessa di amarla né questo è il primo di chella l'intendo attenzione perché in due passaggi 1 e qui l'altro è al 50 verso 7 sotto dove dice che allunga prova conosciuta in nantes avea lei ha ben presente chi è sacripante e quanto sacripante sia a lei come dire devoto di quanti in quanto sacripante sia di lei innamorato né questo il primo di chela l'intende ma dura e fredda più di una colonna ad averne pietà non però scende come colei che ha tutto il mondo a sdegno
e non le parche alcun sia di lei ecco il famoso concetto della fa la donna altera perché dice che è dura e fredda come una colonna che non scenda pietà e che lei ha tutto il mondo a sdegno perché non ritiene che qualcuno sia degno di lei quindi questa è la situazione il il il riferimento al comportamento che di solito angelica ha nei confronti dei suoi spasimanti eppure tra quei boschi il ritrovarsi sola le fa pensar di prender costui per guida altra sentenzia che chi nell'acqua st fino alla gola bene ostinato se merce non grida
cioè dice che se uno è con l'acqua alla gola davvero e ostinato se non grida aiuto se questo caso honor si invola se perde l'attimo non troverà mai più una guida così fedele che allunga prova conosciuto in ant e save a quel re fedel sopra ogni amante l'aveva capito sacripante e fedele ma lei non si era mai degnata di considerarlo ma non però disegna dell'affanno che lo distrugge alleggerire chi l'ama e ristorare d'ogni passato danno con quel piacere che ogni amator più brava non è che il fatto che lei abbia bisogno d'aiuto rapporti ad esser
condiscendente qui non è che pensi di alleggerire lui che la ama restore harlow cioè ricompensarlo di tutto quello che ha sofferto in passato ma alcuna finzione alcun inganno di tenerlo in speranza ordisce trame intelligente non intende concedersi nel senso risarcirlo per tutta la sofferenza morale i danni morali ma pensa ordisce trama di mettere in campo una finzione è un inganno ecco un aspetto interessante ed ecco anche una diversa caratterizzazione di angelica che ha messo da parte la sua paura suo spavento e con ingegno cerca la soluzione per la sua situazione tanto che a quel bisogno
se ne serva e poi torni all'uso suo dura e proterva il duro e proterva pan dan con 49 5 in cui dice che dura e fredda più di una colonna perché questa è angelica di natura è una che guarda gli altri dall'alto in basso
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