gabriele d'annunzio perché lo studiamo ancora oggi d'annunzio uno dei massimi rappresentanti della letteratura italiana del novecento e ci aiuta a comprendere a fondo l'italia di quel periodo i cambiamenti che sono stati poi epocali l'annuncio infatti era un intellettuale molto influente vive a cavallo tra otto e novecento vive gli anni del fascismo e con i suoi scritti influenza fortemente la letteratura successiva ma anche l'intera cultura italiana addirittura la stessa lingua italiana e il dibattito pubblico era infatti un giornalista oltre a essere un romanziere un poeta un addirittura un militare un politico ma questo lo vedremo vediamo
la vita gabriele d'annunzio di pescara nasce dal 1863 e la sua è una famiglia di commercianti che lo fa studiare in un collegio prestigioso il cicognini di prato in toscana fin da subito ha una passione per la poesia comincia a scrivere già quando è al liceo lui stesso ci racconta come spesso fa insomma racconta spesso la sua vita tra l'altro arricchendola di aneddoti a volte pure inventati che la sua poesia nasce dalla lettura delle odi barbare di carducci che lo influenzarono fortemente comunque nel 1879 pubblica la sua prima raccolta di versi primo vere che ebbe
una discreta risonanza nell'ambiente letterario d'annunzio comunque da uno studente inquieto indisciplinato abbandono presto gli studi nel 1881 a soli 18 anni si trasferisce a roma e comincia la sua frequentazione della societa mondana e aristocratica del tempo e si fa notare fin da subito per i suoi scritti per il suo atteggiamento comincia a lavorare per giornali come la tribuna e comincia ad avere anche amori abbastanza chiacchierati e la sua inquietudine infatti riguardava anche le donne nell 83 si sposa con la duchessa maria hardouin di gallese e avranno poi tre figli eppure qualche anno dopo il matrimonio
o comincia una relazione con barbara leoni e quindi appunto vedremo che le donne l'annuncio saranno tanti l'annuncio che questo periodo romano pubblica comunque delle opere importantissime come il piacere di cui a breve parleremo e divento letterato di grande successo ecco il problema è che nonostante il successo forse proprio per questo conduce uno stile di vita piuttosto elevato troppo elevato si indebita a tal punto che nel 1891 e costretto a scappare da roma e gli anni successivi se li passa napoli anni di splendida miseria dei definì lui a napoli scrive per il mattino instaura nel frattempo
un'amicizia molto importante con edoardo scarfoglio matilde serao ea una nuova relazione questa volta con maria gravità cui sola insomma piena di scandali il conte a cui solo a querela la moglie leva vivere con d'annunzio si trasferiscono insieme in abruzzo in realtà un d'annunzio conoscere a breve un altro grande amore della sua vita forse il più famoso che è l'attrice eleonora duse con lei creerà un sodalizio un solo amoroso ma anche artistico scriverà per lei i suoi primi componimenti drammaturgici e i due avranno una relazione molto lunga travagliata vissuta tra i tanti luoghi nella villa di
d'annunzio la capponcina vicino firenze la relazione comunque si concluderà nel 1900 104 a livello letterario in questi anni fonda la rivista convito che doveva essere il punto di riferimento del decadentismo italiano ma pubblica anche importanti romanzi l'innocente del 1892 il trionfo della morte del 94 le vergini delle rocce nel 1895 e poi diverse antologie di racconti che confluiranno in novelle di pescara più avanti nel 1902 sono anni in cui scrive anche per il teatro e il 1896 e la città morta del 97 il sogno di una mattina di primavera del 1901 francesca da rimini del
1904 la figlia di jorio insomma la produzione è abbondante di questo stesso periodo sono anche le sue produzioni in campo poetico tra il 1900 e il 1904 scrive i primi tre libri delle laudi maya elettra e alcione d'annunzio però non si accontenta della carriera da letterato si butta anche in politica nel 1897 si fa leggere come deputato della destra e il periodo che sarà in parlamento è molto breve in realtà va dal 97 al 1900 ma si farà notare soprattutto quando del 1900 passa clamorosamente allo schieramento di sinistra e dopo un periodo di cinque anni
in francia era scappato nel frattempo a parigi per sfuggire ai creditori e vanno pure sequestrato la villa di cui abbiamo parlato quella della capponcina comunque poi torna in italia è da segnalare che si avvicina addirittura al cinema è un'arte che nasceva proprio in quegli anni e che collabora la realizzazione di capire a nel 1914 un film all'epoca di grande successo scrive anche una sceneggiatura la croce degli innocenti pensate piccola parentesi d'annunzio oppure uno dei primi pubblicitari italiani era diciamo esperto di marketing fu il primo testimonial della fiat 509 e decise addirittura il genere da dare
alla parola automobile parola che nasceva in quegli anni oggi noi diciamo al femminile l'automobile su indicazione proprio di d'annunzio voi direte ne ha già fatte abbastanza no non è finita qui comincia ora il periodo più epico della vita d annunzio innanzitutto piccolo riferimento alla storia siamo allo scoppio della prima guerra mondiale l'italia è spaccata a livello dibattito pubblico tra neutralisti interventisti e d'annunzio tra questi ultimi anzi fa valere il suo successo e la sua voce per influenzare l'opinione pubblica affinché l'italia entrò in guerra i suoi discorsi hanno obiettivamente un grande impatto contribuiscono all'entrata dell'italia in
guerra il 14 maggio 1915 non solo partecipa anche alla guerra compie diverse azioni militari pensate che ormai ha 52 anni nonostante questo si butta in guerra famoso e l'episodio del volo su vienna nel 1918 d'annunzio fece cadere su vienna migliaia di volantini con il tricolore italiano per esaltare il nemico alla resa la prima guerra mondiale finisce l'italia è tra i paesi vincitori diciamo ma non riceve tutto quello che voleva e infatti è proprio una vittoria mutilata quella dell'italia come viene ancora che ma ad oggi sui libri di storia anche questa espressione di d'annunzio se l'è
inventata lui è stato proprio d'annunzio il primo a definirla così all'epoca proprio da questa delusione nascerà la sua più grande impresa a livello storico che la conquista di fiume di cui non parlo nemmeno perché sul mio canale c'è un video di approfondimento su questo li troverete anche una spiegazione dei suoi rapporti col fascismo brevemente il fascismo prima lo esalta come padre della patria ma poi lo guarda con sospetto e i rapporti con mussolini sono sempre ambigui complessi ogni modo gli ultimi anni della sua vita d'annunzio se ripassa isolato nella sua villa famosissima il vittoriale sul
lago di garda che diventa un monumento all'italia ma anche e soprattutto a se stesso negli anni del fascismo d'annunzio trascorre quindi una vita appartata preferisce non entrare in contrasto con il regime ma non vuole nemmeno appoggiarlo muore nel 1938 per un'emorragia cerebrale lasciò il vittoriale in eredità allo stato ora per parlare del pensiero di d'annunzio della sua poetica dobbiamo fare una premessa è difficile sempre ingabbiare gli autori delle definizioni funziona molto a livello scolastico ma poi ha poco a che fare volare alta soprattutto con d'annunzio poi dobbiamo applicare tante etichette definizioni in base al periodo
anche analizziamo della sua produzione proviamoci la primissima fase della sua produzione è influenzata dalla poesia di carducci e dalla prosa la lista di verga tuttavia siamo lontani da verga soprattutto a livello tecnico formale d'annunzio ad esempio non rispetta l'impersonalità la tecnica del impersonalità che era alla base del verismo anzi andando avanti poi si distacca proprio dal verismo è lui stesso nel 1893 a dire che non vogliamo più la verità dateci il sogno si apre cioè la fase del decadentismo le influenze sono ormai diverse d'annunzio guarda all'europa in particolar modo si avvicina al estetismo che vuol
dire l'esteta riconosce la legge del bello come unica legge di riferimento la vita non è sottoposta alle leggi della morale ad esempio ma quelle estetiche e in un certo senso copia l'arte la vita propria l'arte si lascia ispirare influenzare dall'arte dalla bellezza artistica diventando a sua volta proprio per quest opera d'arte quindi c'è un disprezzo anche della mediocrità della vita borghese e delle masse popolari e c'è una ricerca di uno stile di vita elitario a livello pratico questo che significa significa che le opere di d'annunzio non nascono dalla rappresentazione del vero come faceva verga ma
dalla ricerca di artifici formali esteticamente belli eleganti centrale per esempio diventa la parola con il suo suono la sensualità e la musicalità del verso questo non riscontriamo solo nella sua poesia ma anche della prosa il piacere il romanzo simbolo dell'estetismo italiano con un linguaggio piuttosto ricercato eppure proprio in questo romanzo assistiamo anche alla messa in crisi dello stesso estetismo questo che il discorso che facevo i grandi autori non riescono mai ad aderire ad una corrente a un pensiero senza stravolgerlo rielaborarlo distruggerlo avvolto comunque farlo proprio infatti il protagonista andrea sperelli un doppio di d'annunzio non
riesce a mettere in pratica l'idea le divinità dell'esteta anzi è un personaggio di crisi insoddisfatto fallimentare subentrare una fase piuttosto breve chiamata della bontà perché nelle sue opere di questo periodo per esempio capisco come l'innocente del 92 nel poema paradisiaco po del 93 d'annunzio tenta di tornare al recupero dei valori morali aspira alla purezza recupera in modo nostalgico l'infanzia questa fase finisce presto la lettura del filosofo tedesco dice cambia tutto e la fase superomistica del superuomo preso dal pensiero di nietzsche in forma semplificata e banalizzata questo bisogna dirlo in questo mito del superuomo d'annunzio trova
proprio un riscontro per la sua visione della vita elitaria aristocratica il superuomo infatti che individua eccezionale energico anche un po aggressivo comunque al di sopra degli altri e della morale comune il superuomo ha proprio nel sangue e in altri elementi fisici questa tendenza a dominare a ricercare il bello a livello culturale si ritrova nella tradizione greco romana si sente addosso il peso di una missione quella di condurre la nazione verso un destino di gloria a livello letterario questa fase è ben espressa dal romanzo il trionfo della morte del 94 ma soprattutto dal romanzo la vergine
delle rocce un vero e proprio manifesto politico del superuomo il superuomo quindi esalta quasi esteticamente la guerra a gusto per il rischio una retorica aggressiva basa il suo consenso sull'emotività irrazionale viscerali di chi lo ascolta e sembra proprio di vedere lui stesso sembra di vedere d'annunzio che conquista la città di fiume quindi queste idee le mette in pratica alla fine in effetti in questi stessi anni d'annunzio poi è una figura di riferimento anche letterario anche poetico è il poeta vate dell'italia espressione famosissima per dire che diventa il cantore dell'italia dello spirito della nazione colui che
guida simbolicamente il popolo che lo influenza con i suoi scritti e le sue opere l'ultima fase di d'annunzio ed è finita la fase del notturno da uno dei suoi ultimi capolavori del 1916 è un d'annunzio considerato minore da certa critica però molto interessante molto più intimo ottenuto per ultimo la riflessione sul d'annunzio poeta ci sarebbe tantissimo da dire e da approfondire abbiamo parlato infatti finora principalmente dei romanzi ma d'annunzio fu anche un grande poeta la raccolta forse più importante da ricordare è le laudi del cielo del mare della terra e degli eroi della fase superomistica
quando d'annunzio ormai si è candidato a diventare il nuovo poeta vate dell'italia è nelle intenzioni doveva essere sette libri a comporre quest'opera ma in realtà sono cinque ma gliele francione poi merope asterope i primi tre usciti nel 1903 il quarto nel 1912 il quinto posto con il 48 addirittura il più famoso forse il terzo alcione anche perché qui troviamo proprio le sue poesie più famose tra le quali spiccano soprattutto la sera fiesolana e la pioggia nel pineto e l'alcione è sostanzialmente costruito come un diario che racconta l'esperienza della vacanza estiva in versilia accompagnato tra l'altro
tale un'ora duse le poesie cioè sono organizzate in modo organico secondo un disegno ben definito che segue lo scorrere della stagione lo accetta il godimento tira fuori la vita e quindi ci si fonde con la natura e con il piacere che crea e il famoso panismo la fusione con il tutto che trasforma le riunioni della pioggia nel pineto in una creatura del bosco molti hanno visto in questo terzo libro il vero d'annunzio perché qui sembra liberarsi effettivamente tutte le costruzioni ideologiche anche quella superomistica per dare spazio solo ed esclusivamente alla bellezza e alla melodia dei
versi raggiungendo gli effetti poi dei livelli altissimi era chiaramente una lezione introduttiva e riassuntiva di d'annunzio troppe altre cose andrebbero dette del personaggio e dell'autore è un autore che ha prodotto tantissimo a livello letterario ma anche culturale non ha mai preso un momento di pausa sostanzialmente né dalla sua arte né dalla sua vita che alla fine dopo un esteta riuscì a far coincidere perfettamente [Musica]