di opere pirandello ne ha scritte tantissime ci limiteremo però soltanto a quelle più famose quelle che in qualche modo o riassumono un po l'intera visione della vita che pirandello abbiamo detto che pirandello è l'autore che incarna forse meglio di tutti quanti la crisi l'identità dell'uomo novecentesco è colui che si dedica al tema della relatività al tema della solitudine non capiremmo nessuna opera di pirandello senza prima capire questo passaggio l'uomo secondo pirandello nel corso della sua vita test e delle maschere che sono sempre diversi in base alla circostanza che ha davanti sono delle maschere che ne
ogni volta indossiamo in modo volontario per esempio per necessità per esempio per conformismo perché ci conviene in quel momento comportarci in quel modo oppure sono maschere che addirittura ci vengono imposte dalla società stessa cioè la società vuole che noi in quel momento ci comportiamo in quel modo la società cioè si imprigiona in dei ruoli ben definiti e noi possiamo tutta la nostra vita a recitare quei ruoli cioè agiamo e ci comportiamo secondo quel ruolo il personaggio del marito il personaggio della moglie il personaggio dello studente il personaggio del professor e quindi non viviamo mai come
realmente vogliamo siamo tutti quanti bloccati in delle partite recitare ed è questo in parte è vero è vero che noi ci comportiamo in modo sempre diverso in base a chi abbiamo davanti in base a quello che dobbiamo fare non siamo mai gli stessi e tutto questo discorso molto teorico in realtà si racchiude tutto nel titolo del suo ultimo romanzo uno nessuno e centomila cioè che cosa si sta dicendo pirandello si dice che in realtà noi ci percepiamo come uno cioè pensiamo di essere una persona sola eppure in base alle circostanze siamo sempre delle persone diverse
e non solo ogni altra persona che viene in contatto con noi che ci vede che quindi ci giudica crea una sua immagine di noi cioè ci vede in un certo modo che magari è diverso dal modo in cui si vedono gli altri il problema effettivamente che noi vediamo gli altri e con il filtro del nostro giudizio personale e il nostro filtro e sempre diverso da quello degli altri perché lo costruiamo in base alla nostra formazione in base alle nostre esperienze in base alle ideologie che seguiamo in base all'ambiente in cui siamo cresciuti e allora vedete
come quell 1 quell unica persona in realtà non fa altro che frammentarsi in tante persone diverse in base alle maschere sociali che riveste in base a il giudizio che gli altri danno questo uno si disintegra non esiste più cioè noi siamo 100mila c moltiplichiamo c frammenti amo in centomila persone diverse e nessuno è più vero dell'altro sono tutte vere qui però c'è un amara riflessione tipica del pessimismo pirandelliano e cioè di fronte a questa frammentazione in 100mila in realtà l'uomo si scopre nessuno perché non si riconosce davvero in nessuna di queste 100mila maschere se pensiamo
tutti quanti ai ruoli che ogni giorno rivestiamo e ci imponiamo di rivestire ci accorgiamo effettivamente di sentirsi spaesati di non capire più chi realmente siamo dove è quell 1 e questo porta ad una consapevolezza dolorosa drammatica cioè che l'uomo è infinitamente solo non ha veramente la capacità di comprendersi e soprattutto di farsi comprendere dagli altri il tema dell'incomunicabilità è fondamentale nell'opera di pirandello eppure poi personaggi di pirandello sono mossi sempre da una spinta continua a ricercare una vita vera autentica si fanno delle domande cercano di superare queste problematiche esistenziali ed è qui che nasce quello
scontro che rende poi i personaggi di pirandello memorabili sono personaggi che soffrono pensiamo al protagonista di uno nessuno e centomila vitangelo moscarda che a un certo punto scopre che il modo in cui lui ha sempre visto il suo naso allo specchio non è lo stesso modo in cui il naso viene visto da sua moglie e quindi comincia a chiedere a tutti a tutti i suoi conoscenti come vedessero il suo naso e scopre che tutti quanti lo vedo in modo diverso e vero che anche fisicamente non siamo mai gli stessi dipende tanto dagli occhi che ci
guardano guardare il mondo in questo modo è oggettivamente faticoso perché è come se cominciassimo a renderci conto del peso delle convenzioni sociali che portiamo addosso tutti i giorni e vero che siamo spinti ad indossare più o meno forzatamente delle maschere costantemente tutti i giorni per continuare ad avere un ruolo nella società in cui viviamo ed è pur vero che queste maschere non abbiamo nessuna possibilità di romperle sono appunto parti di noi sono questi 100 mila noi l'unica cosa che possiamo fare è proprio attraverso l'arte secondo piano per renderci conto di questa complessità l'arte è uno
strumento per raccontare per esprimere questo io frammentato ma lo descrive soltanto secondo pirandello l'arte non ha la capacità di fornirci delle soluzioni né fornirci degli insegnamenti i moralisti si edificanti è soltanto una fotografia di quello che ci succede veramente è detta così pirandello sembra molto triste però pensate che si affermò nei primi anni della sua produzione letteraria proprio come un umorista nel 1908 infatti ha molto successo il suo saggio l'umorismo nel quale si dice qualcosa di altrettanto importante per tutti noi fanno distinzione cioè tra l'avvertimento del contrario il sentimento del contrario che cosa sono innanzitutto
capiamo cos'è l'umorismo per spiegarci lo si fa un esempio che è rimasto alla storia pensiamo per esempio ad una vecchia signora tutta imbellettata truccata che si presenta davanti ai nostri occhi e che genera noi come prima reazione è una reazione di riso vediamo cioè nella contraddizione tra la sua età il modo in cui si è conciata qualcosa di comico questo pirandello lo chiama l'avvertimento del contrario cioè avvertendo qualcosa che è contrario al senso comune ci viene da ridere quando però ci accorgiamo che questo contrasto tra la realtà della donna e l'apparenza della donna nasconde delle
motivazioni per esempio cominciamo a riflettere sul fatto che la donna anziana si sta vestendo in quel modo perché non ha accettato la sua età cominciamo a pensare magari che è il suo tentativo di trattenere accanto a sè l'uomo che ama cercando di non perdere quella bellezza che aveva da ragazza beh allora qui il nostro punto di vista cambia dopo un avvertimento del contrario proviamo un sentimento del contrario cioè rimane comunque un sorriso ma è un sorriso pensoso parte cioè in noi una riflessione attraverso quel riso ecco qui quindi che l'umorismo in realtà secondo pirandello e
quello stato d'animo che nasce proprio da questo tipo di riflessione ed è uno strumento formidabile perché ci permette di renderci conto del grande contrasto tra la realtà e l'apparenza quello che vediamo in quella vecchia signora non è detto che sia la sua realtà el'apparenza c'è una grande differenza tra i due elementi l'umorismo in questo senso è quasi uno strumento una chiave per aprire veramente la porta della comprensione e ci fa capire al di là della vecchia signora che la differenza tra realtà e apparenza coinvolge tutti noi li chi la realtà ma non è mai soltanto
come si mostra ma dietro nasconde infinite interpretazioni tutto il teatro di pirandello si muove su questo dissidio tra realtà e apparenza per esempio nel 1921 sei personaggi in cerca d'autore diventa una commedia famosissima eppure è scioccante è disarmante quasi in sei personaggi in cerca d'autore l'ambientazione è proprio quella di un teatro cioè sul palcoscenico c'è una compagnia di attori che sta facendo le prove per allestire una nuova commedia tra l'altro una commedia di pirandello il gioco delle parti mentre stanno allestendo questa commedia un certo punto gli spettatori rimangono sorpresi perché irrompono nel teatro alcuni personaggi
questi personaggi salgono sul palcoscenico e cominciano a raccontare la loro storia in una totale confusione tra recitazione è in realtà un certo punto lo spettatore non riesce più a distinguere chi sia l'attore chi sia il personaggio e il pubblico viene addirittura coinvolto da questi personaggi viene chiamato in causa deve aiutare i personaggi a sciogliere una tragedia familiare di cui stanno parlando questo rapporto tra realtà e apparenza è anche il centro del suo romanzo più famoso il fu mattia pascal nel fu mattia pascal a del 1904 il protagonista mattia pascal e racconta la sua vita a
un certo punto l'occasione che abbandonare la sua vecchia vita che gli sta un po stretta infatti a un bibliotecario ha una vita molto monotona un matrimonio infelice e pieno di debiti a un certo punto però sul giornale legge di un ritrovamento di un cadavere un cadavere proprio nel suo paese che assomiglia a lui e che la famiglia ha scambiato per lui è un'opportunità irripetibile cioè all'occasione di fingersi morto con tutti e di ricominciare una nuova vita approfitta quindi di questa sua morte sociale e si dà un nuovo nome adriano mei si reca a roma cominciano
a nuova vita si innamora di una nuova donna eppure si rende conto che anche questa nuova vita e un'altra prigione la mancanza infatti di una vera identità di rende poi impossibile ogni atto ufficiale cioè lui per la sua nazione non esiste non ha dei documenti non può sposarsi per esempio con la donna che ama beh all'ultimo allora decide di ritornare al suo vecchio paese la sua vecchia vita ma trova la moglie sposata con un suo amico non ha più il suo vecchio lavoro e qui decide semplicemente di vivere nell'ombra vivere senza un'identità limitandosi a portare
ogni tanto un fiore sulla sua vecchia tomba quella di mattia pascal vedete quindi che qui il rapporto tra realtà e apparenza si estende addirittura al rapporto tra vita e morte cioè questo personaggio è vivo e morto insieme è un uomo morto due volte un fu mattia pascal in realtà ancora vivo vivere al di fuori della società per pirandello e per i suoi personaggi è in realtà impossibile l'unica possibilità che hanno i personaggi e quello di rifugiarsi nella follia nella totale perdita del controllo razionale della propria vita rinunciare alla propria identità come fa mattia pascal tutti
questi personaggi sono accomunati dal tentativo drammatico di liberarsi di alcune costruzioni di alcune maschere sociali dalle quali però non possono liberarsi se non rinunciando a tutto quello che hanno alla loro stessa identità la loro stessa vita ci sarebbe molto altro da dire di pirandello pirandello ha scritto tantissime opere però il tema attorno al quale ruotano tutte quante è quello di cui abbiamo parlato e leggere oggi pirandello significa leggere un autore ancora contemporaneo nonostante siano passati più di cento anni dalle sue pubblicazioni e significa leggere qualcosa di universale che riguarda cioè ancora a tutti quanti noi
nel nostro profondo