recentemente abbiamo cominciato ad affrontare il tema della filosofia e cristiano abbiamo parlato della patristica abbiamo iniziato a conoscere il primo grande pensatore cristiano cioè agostino forse in più grande di tutti almeno nei primi secoli di questa nuova religione che si diffonde in occidente oggi passiamo oltre andiamo al al medioevo ma al basso medioevo soprattutto cioè all'epoca che si dipana dopo l'anno mille iniziamo a conoscere il primo di una serie di pensatori che fanno parte non più della patristica quanto piuttosto della scolastica oggi vi presenterò cos'è questa scolastica e vi parlerò del primo di questi filosofi
che anselmo d'aosta arriva comincia [Musica] [Applauso] [Musica] sorso solito per partire l'abbiamo dovuto batman luci di tutti i colori e partiamo partiamo con questa scolastica già l'altra volta quando vi ho parlato quindi agostino via spiegato che la filosofia cristiana medievale viene solitamente divisa in due grandi fasi la prima chiamata appunto patristica la seconda chiamata scolastica della patristica già diretto nella fase in cui si tenta di mettere in chiaro chiarire formalizzare i dogmi e la teologia cristiana nella scolastica non si fa più questo si affrontano nuovi temi ma più che nuovi temi direi un nuovo modo
di fare filosofia perché perché intanto bisogna capire quando questa scolastica prende avvio prende avvio abbiamo detto circa dall viii ix secolo dopo cristo è chiaramente diventa filosofia dominante nel periodo che va dopo l'anno mille nel cosiddetto basso medioevo quando se avete qualche ricordo storico europa inizia lentamente a rifiorire nell'alto medioevo le vie commerciali le vie culturali andate un po diciamo perdendo vigore non c'era stato una decadenza totale globale della cultura della società e dell'economia in europa con qualche sparuta eccezione è dovuta al mondo dei monaci ma generalmente c'era stata una grande decadenza dopo l'anno mille
le cose iniziano vigorosamente a cambiare perché rinascono i mercati si riscoprono le vie di comunicazione rinascono anche i primi centri culturali perché iniziano un po alla volta a essere fondate anche le prime università è chiaramente in parallelo tutto questo ha risolto in un certo senso anche la filosofia che nei secoli precedenti era stata tutto sommato abbastanza trascurata ovviamente scolastica un quadro a tutto questo periodo un periodo in cui però già il nome di dovrebbe far capire che al centro della riflessione dei filosofi non ci sono più i principi fondanti fondamentali della religione da trovare e
in un certo senso mettere in chiaro ma c'è l'intento di fare scuola scolastico deriva la schola termine latino con cui inizialmente in realtà si indicavano alcune discipline che erano nel corso di studi di tutti quelli che si potevano definire letto che intellettuali cioè inizialmente scola e scolastico indicavano le discipline del trio e del quadrivio che avrete prendete già sentito nominare già studiato anche in altre discipline il trivio era formato da retorica grammatica e dialettica il quadrivio invece da aritmetica geometria musica e astronomia quindi sette discipline tra l tre arti liberali cosiddette poi le altre quattro
più matematiche diciamo così che dovevano essere alla base della formazione di ogni individuo con l'andare del tempo però il termine e scola e scolastiche cursi questi due termini iniziarono ad essere sempre più usati per identificare l'insegnamento della filosofia attenzione però insegnamento ho detto non ricercano in studio non analisi perché perché il leitmotiv l'idea di fondo di tutto questo periodo storico è che la verità in realtà sia già stata trovata che non ci sia bisogno di fare veramente filosofia nel senso di fare ricerca filosofica perché quello che c'era da scoprire è già stato scoperto abbiamo già
la verità davanti agli occhi non c'è bisogno di sforzarsi per cercarla la verità c'è stata data dalla bibbia errato e dall'insegnamento dei grandi doti del passato e in particolare di aristotele che viene assunto a nel successo filosofo di riferimento pertanto la filosofia non è più appunto disciplina di ricerca neppure di sistemazione come era nella patristica ma diventa piuttosto una disciplina di insegnamento appunto una disciplina con cui tramite cui bisogna spiegare le nuove generazioni quelle verità che ci sono già state rivelate una disciplina che perde in parte il suo vigore ma che viene comunque molto studiata
e che assume un ruolo completamente nuovo d'altronde proprio il rapporto con aristotele è un rapporto molto complicato che poi affronteremo anche l'anno prossimo quando vedremo la rivoluzione astronomica e il rinascimento in qualche modo che si oppone almeno nella città misura a questo dominio aristotelico mano in questo basso medioevo aristotele è davvero considerato la massima autorità dal punto di vista del ragionamento dal punto di vista filosofico la massima autorità che va in un certo senso di pari passo con la grande autorità religiosa che è possibilità ovviamente della chiesa cattolica ma a livello di conoscenza dal libro
sacro che la bibbia ora i filosofi medievali si impegnano ad armonizzare in qualche misura queste due fonti potremmo dire cioè a fare in modo che aristotele che pure è stato un filosofo pagano possa nella sua riflessione mettersi in pari diciamo allinearsi un po forzatamente in certi casi a quello che è la teologia cristiana è chiaro che questo è possibile fino a un certo punto vedo che il pensiero aristotelico in fondo a un pensiero che ben si presta a un adeguamento della religione se pensate di tutta la discorso sulla morale ed etica nicomachea cioè la teoria
del giusto mezzo cioè le virtù principali insomma tutto sommato ben si accordano con la visione della chiesa così come la credete in dio che è motore immobile del mondo e quindi causa prima di tutto ciò che esiste in qualche modo anche questa si sposa bene anche la teoria del divenire anche l'astronomia soprattutto cioè quella divisione in due mondi un mondo terrestre imperfetto e un mondo celeste perfetto tutti questi aspetti tutto sommato si possono ben inquadrare anche in un'ottica cristiana e lì non c'è grande sì perché la parte dei filosofi per interpretare aristotele in chiave cristiana
le difficoltà sorgono e lo vedremo a breve su altri punti ad esempio sul discorso che riguarda l'anima se vi ricordate con abbiamo parlato di aristotele abbiamo sottolineato come lo stesso la stessa riflessione del ris todt e le sull'anima si è in parte ambigua ma che con molta probabilità aristotele ritenesse l'anima è strettamente connessa al corpo e incapaci di vivere senza il corpo almeno nella sua dimensione personale questo è un discorso che il cristianesimo ovviamente non può accettare perché il cristianesimo si fonda sulla dottrina dell'immortalità dell'anno e questo primo aspetto un secondo aspetto riguarda proprio dio
di cui vi ho appena fatto cenno perché è vero che il dio di sociali come un motore immobile causa prima e quindi genera tutto un po come il dio dei cristiani però il motore immobile rischio telli come si presuppone che non fosse un unico dio ma forse solo il motore immobile del primo cielo e cioè che ne system aristotelico esistessero e convivessero tra loro più divinità questo nell'ottica dei cristiani non è ammissibile ovviamente perché il cristianesimo alla religione monoteistica insomma c'è qualcosa da sistemare non è che l'assimilazione di aristotele il cristianesimo sia un'impresa così semplice
però il filosofo di questo periodo ci si applicano vedremo tommaso in particolare che riesce a ottenere anche risultati tutto sommato soddisfacenti pur entrando in polemica con altri commentatori ed altri pensatori aristotele è quindi un'autorità un'autorità talmente importante che si ritiene che solo il fatto che lui abbia sostenuto alcune dottrine ne renda già per questo dottrine degne di considerazione degne di valore cioè si impone in questo bacio del desire almeno nella città fase poi vedremo che entra in crisi questa concezione ma si impone l'idea che la validità delle varie tesi sostenute di penna almeno in una
qualche misura dall'autorità di chi quelle tesi si impone cioè quello che viene solitamente ricordato come il principio di autorità cos'è questo principio di autorità è quella concezione secondo cui come vi ho già appena detto in pratica secondo cui la validità delle affermazioni e dicevano così direttamente proporzionale all'autorevolezza di chi le pronuncia se a dirlo è certa cosa è un grande saggio possiamo dar credito a questa cosa se quello che una persona non sa gioco non ancora provato la sua saggezza sostiene qualcosa che va contro quello che invece viene sostenuto dai grandi saggi è molto probabile
che quello che sostiene questa persona ancora non comprovata sia falso cioè si valutano le affermazioni le proposizioni le dottrine non solo sulla base di ciò che dicono ma preliminarmente e forse anche certe fasi soprattutto sulle basi di chi le pronuncia pertanto se aristotele è il grande maestro il più grande filosofo mai vissuto in grande luminare dell'antichità allora le dottrine esoteriche diventano quasi inattaccabili c'è una solidità ha detto queste elezioni né che rende difficile entra in contrasto con aristotele stesso spesso in questa questa fase storica diciamo vige quel principio che aver assunto da due parole latine
che ben rappresentano questa mentalità che sono ipse dixit lui stesso disse perchè perchè quando qualcuno andava contro le dottrine già sostenuto ed aristotele lo si ferma fermava subito dicendogli attento aristotele ha detto il contrario lui stesso in grande aristotele rete contrario e quindi tu chi sei per andare contro un pensiero che resistere millenni e che è il miglior più grande piacere ho mai sostenuto chiaro che in queste condizioni fare libera ricerca diventa molto difficile perché qualunque filosofo che volesse liberamente provare a dire la sua su qualche tema dove va a scontrarsi con una verità che
era già data e che era sostanzialmente indiscutibile almeno in certe fasi era sembrata indiscutibile c'è da dire anche un'ultima cosa voi mi potreste dire magari stop che sicuramente è stato un grande filosofo ma perché non c'era chi sosteneva invece platone socrate o altri pensatori ecco c'è da fare un discorso sulle fonti che è particolarmente importante che vi avevo già accennato quando abbiamo parlato di aristotele platone ma che adesso vale la pena di riprendere nel medioevo i testi degli statali ci sono piuttosto noti cioè tutto sommato i monaci gli intellettuali del medioevo hanno un'idea abbastanza chiara
di quello che è il pensiero aristotelico c'è qualche scritto che era andato forse perduto c'è qualche leggenda su alcuni scritti che non si hanno ma sostanzialmente in corpus diciamo degli scritti quelli destinati agli allievi ovviamente le rispote le è noto e quindi dovrà sonoro non signori sociali che è conosciuta poi conosciuta magari non direttamente conosciuta tramite dei traduttori perché il greco la conoscenza del greco antico è andata in parte perduta quindi bisogna affidarsi interruzioni spesso di origine araba e di quello parleremo meglio con tommaso però globalmente il pensiero di aristotele non si conosce il pensiero
di platone invece che tra l'altro è una delle fonti principali anche per conoscere pensiero di socrate ci era andato quasi completamente perso durante medioevo era ben poco noto agli intellettuali del tempo si conosceva si conoscevano alcune cose un po tramite fonti indirette e un po perché c'era qualche scritto ma poca roba di platone che ha raggiunto agli uomini del medioevo c'erano ad esempio intime o quel dialogo se vi ricordate in cui della vecchiaia in cui platone tenta di dare una versione verosimile dell'origine del mondo tramite le nuvole sono questa figura però tante altre opere non
erano conosciute direttamente tale vedere arriveranno poi ritrovate quell umanesimo e con il rinascimento e ci sarà lì una riscoperta di platone ma nel medioevo nel basso medioevo platone non lo si conosceva quindi sostanzialmente aristotele attiva quasi indisturbato perché tre grandi del passato rimanere un certo senso solo lui a poter non aveva contendenti e quindi era facile anche che diventasse il punto di riferimento massimo inoltre c'è da dire un'altra cosa gli ho detto che le fonti principali per sapere per conoscere 12 non una donna parte della filosofia e in particolare la filosofia aristotelica dall'altro la bibbia
non dobbiamo dimenticarci di questo testo sacro e soprattutto della mentalità degli uomini veniva lì nel medioevo il cristianesimo e cattolicesimo era ormai religione dominante dominante nel solo nell'ambito appunto religioso ma anche in quello politico anche in quello sociale cioè la mentalità dell'uomo medievale era una mentalità profondamente inserita in un contesto cristiana il castrismo segnava tutta la vita dell'individuo lo segnava da quando nasceva da quando viveva quando si sposava quando moriva quando lavorava tutto era vissuto in una dimensione religiosa potremmo dire anche quando si era laici ovviamente questo faceva sì che anche la riflessione su quegli
ambiti che probabilmente non sono religiosi tipo la politica tipo la morale di per sé o tipo non so l'essere fossero sempre declinate in una chiave religiosa ovviamente non si poteva fare ricerca se non tramite anche la religione capite dandone la bibbia è un libro che parla di tante cose non parla solo di fede ma parla magari distrattamente magari secondariamente anche di politica in qualche modo in fondo la comunità di gesù ed i suoi apostoli rappresenta un modello di società e poi parla anche nell'antico testamento di guerre parla di che ne so il sole che gira
attorno alla terra perché ne parleremo con leo e con copernico ci sono i passaggi in cui in un antico testamento si parla anche così ripeto distrattamente direi di cose astronomiche insomma nella bibbia si trovano tanti riferimenti a tutte le cose del mondo della vita perché è un libro che parla di storie del mondo della vita chiaramente antiche ma parla di tutta l'esperienza umana e quindi si trovano tracce di tutta l'esperienza umana ora la filosofia indaga nei suoi amati ma sempre core non è stato sesso un'impostazione di tipo religioso la fede ci dà delle verita che
riguardano la fede stessa ma riguardano a volte anche altri ambiti può capitare che ha ragione e fede entrino in contrasto cioè che la ragione mi dica su alcuni argomenti una cosa è che la fede e nevica un'altra questo piano scoppierà del rinascimento ma è già presente in parte anche nel medioevo nel velocemente ad esempio i buoni astronomi del rinascimento diranno ma chi usando una ragione usando i sensi gli strumenti del cannocchiale i calcoli eccetera ritengo che forse non è il sole a girare attorno alla terra ma che forse è la terra a girare altre persone
questo dice la ragione la bibbia in alcuni passi ripeto così molto di poco conto sembra dire esattamente contrario e allora chi ha ragione ha ragione la ragione e la filosofia il ragionamento oa ragione la libera e re hanno ragione della bibbia la fede nel medioevo questa dicotomia questo contratto viene sempre risolve a favore della fede la fede è superiore alla ragione e questo poi lo vedremo declinato in vari filosofi ma rimane un punto fermo della scolastica la fede superiore della religione è superiore difatti dei fatti la filosofia viene solitamente considerata un'ancella della teologia ancilla teologie
si dice latino cioè una serva la filosofia e serva della teologia la filosofia si sottomette alla teologia ciò lo studio di dio e quindi anche alla religione ecco questi sono i principali temi che vedremo declinati all'interno della scolastica ma adesso iniziamo a vedere il primo di questi pensatori della scolastica di cui non diremo tantissimo ma che è importante perché lo riprenderemo molte volte molti filosofi dell'età moderna si sono ispirati ad alcuni discorsi di questo filosofo filosofia in questione si chiama anselmo d'aosta perché è nativo di ostra vive nel xi secolo nasce all'incirca attorno al 1033
e muore 1109 è nativo di aosta ma gira per l'europa è un abate prima poi un vescovo sua carriera all'interno della chiesa cattolica non a caso oggi è un santo venerato dalla chiesa cattolica e nasce appunto nel nord italia ad aosta punto ma si sposta come dicevo anche in normandia e poi in inghilterra diventa addirittura arcivescovo di canterbury scrive alcune opere in particolare due sono famose in parte ancora oggi studiate sono famose anche perché all'interno di queste opere lui prova a dimostrare con argomenti filosofici l'esistenza di dio queste due prove si chiamano proslogion la prima
e monologion la seconda adesso andiamo a vedere quali sono le prove che presenta all'interno di queste due opere e tenteremo anche di commentarle prima di vederle però devo fare una brevissima premessa e anselmo come tutti i filosofi della scolastica si pone anche il problema del rapporto tra fede e ragione quello che gli ho anticipato se la ragione e la fede entrassero in contrasto come dovremmo decidere come dovremo orientarci ecco allora anselmo dice attenzione a dire queste cose perché ragione e fede in realtà non possono entrare veramente in contrasto sia la ragione sia la fede vengono
da dio e se vengono entrambe da dio non è che possono dire le cose diverse se dio ci ha dato una ragione e cerato la fede ovviamente non essendo mio schizofrenico ci hanno dato due strumenti che portano magari arrivarci a magari però verso la stessa verità quindi i contrasti tra ragione e fede non dovrebbero esserci in questo in fondo anselmo si mette sulla stessa linea d agostino caverete cose molto simili qualche secolo prima e infatti per ribadire ulteriormente questo concetto anche lui usa una frase che è per certi versi simile a quelle che abbiamo visto
con agostino lui dice anselmo credo it in the legal credo per capire perché vuol dire questo perché è convinto che la fede credo sostenga la ragione aiuti la ragione completi una ragione però attenzione perché questo ne sono che sembra replicare quello che aveva già detto agostino come vi ho detto qualche secolo clima in realtà a porta un cambiamento che sembra piccolo ma non è così piccolo perché se vi ricordate agostino aveva retto credo per capire capisco per credere qui anselmo ci sta dicendo invece credo per capire e basta non c'è il secondo lato della frase
il secondo lato della medaglia cioè avvicinava ha detto credo per capire e poi capisco per credere cioè la fede sostiene della ragione e la ragione a sua volta sostiene la fede c'era un rapporto paritetico tra fede ragione in agostino in anselmo non ha la stessa cosa perché al serbo si dice credo per capire fine cosa vuol dire che la ragione ha bisogno della fede credo per capire se voglio capire devo anche credere la ragione ha bisogno della fede ma non è vero contrari la fede non ha bisogno per forza della ragione non c'è più un
rapporto paritetico che nonostante non insista sul fatto che entrambe vengono a dio entrambe sono importanti accetta si vede un cambiamento si vede una differenza la fede inizia a diventare preminente rispetto alla ragione inizia perché poi un percorso ha già anselme inizia così vedremo tommaso dove arriva aveva ben nota però ho capite che l'equilibrio tra fede ragione si è già rotto in qualche misura ovviamente questa cosa vuol dire vuol dire che se caso si dovessero verificare dei contrasti tra fede e ragione contatti che poi magari sono solo apparenti perché non dovrebbero esserci contratti ma magari vengono
fuori per quale verità dovremmo propendere per quella di regione per quella di fede ovviamente per quella di fede la fede non sbaglia la ragione può sbagliare quindi magari è vero noi possiamo arrivare a conclusioni di ragione che sono in contatto con la fede quand'è che ci arriviamo quando sbagliamo malafede non sbaglia la lezione si quindi capite che questo equilibrio è molto particolare c'era nonostante anselmo trova a usare la ragione per dimostrare quella di certi ma l'esistenza di dio che è un compito arduo ma che lui si assume anche con un certo fervore non è il
primissimo ha cercato di dimostrare l'esistenza di dio l'abbiamo già visto no abbiamo visto proprio aristotele con la sua celebre prova con cui prova a dimostrare razionalmente l'esistenza di dio anselmo usa vari argomenti in realtà è un bene cito 21 celeberrimo che di cui parleremo per tutto l'anno per tutto l'anno l'anno prossimo poi anche forse un po in quinta ne parliamo senti l'altro un pochino meno famosi ma comunque interessante partendo da quello meno famoso che la cosiddetta prova per gravi e poi arriveremo all'argomento più famoso che la prova ontologica attenzione però prima di vederle queste due
prove devo ancora fare una premessa vorrei questa premessa che queste due prove sono diverse non solo perché va beh sono ovviamente diverso che non si chiamerebbero con lo stesso nome ma anche perché sono due tipologie di prove diverse le prove per gradi si definisce in filosofia prova a posteriori è un tipo li trova particolare appunto a posteriori la prova ontologica invece una prova a priori qual è la differenza o cup e di questo parleremo tantissimo in quarta quindi è bene capirlo subito con il quale la differenza una prova a posteriori un argomento a posteriori è
un ragionamento che prende avvio dall'esperienza concreta e sensibile che facciamo nel mondo a posteriori vuol dire dopo ma dopo cosa dopo aver vissuto nel mondo dopo aver visto il mondo dopo aver fatto esperienza quindi una prova in cui in genere tutti sono vari tipi di prove a posteriori ovviamente la prova per gravi e una sono tutte prove in cui io per dimostrare qualcosa che questo caso per dimostrare l'esistenza di dio parto dall'analisi del mondo cioè mi guardo attorno e studio ciò che 8 noi li provo a risalire a dire ok quindi parto da quello che
è già davanti a me e da lì poi risalito all indietro queste sono le prove posteriore le prove a priori invece usano meccanismo diverso perché a priori vuol dire prima prima di usare i sensi prima di fare esperienza del mondo prima di studiare il mood cioè sono prove in cui si cerca di dimostrare l'esistenza di dio o qualsiasi altra cosa basandosi esclusivamente sulla ragione mentre nel proprio posteriori devo guardarmi in giro studiare ciò che era avanti nelle prove a priori potrei farle a occhi chiusi diciamo isolandovi chiudendo gli occhi e ragionando solo con la ragione
solo per via razionale senza tirare in ballo il mondo ok questa è la differenza ce lo vediamo noi due prove così spero risulterà ancora più chiaro cosa intendo dire allora partiamo da questa prova per gradi che una prova che ha qualche tratto in comune con il neoplatonismo in qualche modo influenzata d'agostino non neoplatonismo allora dice questo la prova per gradi nice se io mi guardo attorno nel mondo prova posteriori mi rendo conto che nel mondo ci sono cose più o meno buone c'è una cosa abbastanza buona ma un'altra un po più buono un'altra un po
meno buona tutto morire anche più o meno perfette alcune cose sono hanno un grado di perfezione maggiore altre minore certo guardandomi in giro nel mondo non trovo nulla di perfetto con la p maiuscola perfetto assolutamente nero gradi diversi di perfezione alcune abbastanza perfette alcune poco perfette alcune per niente e così ora se questo è vero se nel mondo sono cose con diversi gradi di bontà e di perfezione allora deve deve esistere da qualche parte la perfezione assoluta che ha dato a queste cose e gradi diversi di 6 gradi diversi di perfezione se c'è una perfezione
al 60 per cento in un oggetto a 50 per cento in un altro al 40 per cento in un altro significa che deve esistere la perfezione con la p maiuscola al cento per cento che nelle cose presente in parte ma che da qualche altra parte in qualche altro luogo deve essere presente in toto o totalmente ora questa perfezione assoluta la perfezione diciamola così al cento per cento dove sta non può che stare in dio e quindi dio esiste questa è la prima prova la prova per gravi una prova che ha avuto un discreto successo certo
attaccabile per certi versi se arriveremo come tutte le prove a posteriori d'altrone però insomma tutto sommato per qualche tempo ha avuto un certo successo ma molto più importante di questa è la seconda prova che voglio presentarvi che la prova ontologica che è una prova a priori attenzione questa prova ontologica è stata considerata per molto tempo la più elegante prova per dimostrare l'esistenza di dio ci sono stati vari filosofi che l'hanno ripresa che l'hanno riutilizzata magari dicendole maniera lievemente diversa appesi e uno di queste rese però sostanzialmente l'impianto della prova è sempre rimasto quello che ora
va molto ripeto elegante anche qual è il problema a un certo punto è arrivato sono dati di pensatori vari ma l'ultimo è stato kant in mano ai tanti che faremo alla fine la quarta che hanno sostanzialmente demolito questo modo quindi oggi insomma a una prova che anche in termini strettamente filosofici non è più ritenuta così valida così convincente però insomma pensare che ha resistito per settecento anni abbondanti e quindi una qualche sua forza ce l'aveva e attenzione ultima cosa prima di dirla prova ontologica non è il nome che le diede anselmo anselmo la chiama la
utilizza come una prova a priori semplicemente questo termine si impose nel corso di secoli viene poi utilizzato da kant per parlare di questa prova quindi è famoso nella storia filosofia come la prova ontologica ecco sappiate che conseguono la chiamava così cosa dice questa prova provo spiegarvela semplicemente ma chiaramente in realtà anselmo la presidente è una sorta di dialogo con un con uno che non crede in dio e su una bella faccia non la faccia esattamente come la legge anselmi ma poi la sintetizza un attimo poi gli stessi concetti la prova sostiene questo dice anche chi
non crede in dio anche gli atei anno nella mente l'idea di dio se noi parliamo con loro diciamo noi parliamo di dio loro parlano di dio anche se non credono che dio esista sanno cosa significa la parola dio c'era anno nella mente il concetto di b1 per dire che dio non esiste renee sapete cosa vuol dire la parola addio se no la sua frase non anche un senso allora anche gli atei anno nella mente l'idea di dio che cos'è dio cosa prevede come possiamo definire dio qual è la definizione di dio anselmo dice forse la
definizione migliore che si può dare di dio è quella di un essere di cui non è possibile pensare nulla di maggiore nulla di più grande dio è sempre definito come la essere onnipotente e onnisciente massimo perfetto c'è effettivamente l'essere maggiore possibile no quello di cui non è possibile pensare niente di ulteriormente maggiore perché se dio valesse 10 e ci fosse qualcuno che vale 11 allora dio sarebbe l'undici noi 10 no quindi dio è il massimo non sappiamo ancora se c'è però il dio come concetto è quella dell'essere massimo dell'essere supremo l'essere di cui non è
possibile pensare nulla di maggiore nulla di più perfetto fateci dice che di val essere perfettissimo no ok allora qui siamo d'accordo penso anche qualunque ateo può essere d'accordo con questa premessa anche chi non crede in dio sa cosa vuol dire la parola dio ma parola di un dire il concetto di dio vuol dire l'ente supremo l'ente di cui non è possibile pensare nulla di più grande ora attenzione però qui arriva qui casca l'asino se l'idea di dio è quella di un essere di cui non è possibile pensare nulla di più grande e questo dio non
esiste allora sì cadiamo in contraddizione perché perché un dio che è solo idea è più piccolo di un dio che oltre a essere da è anche esistente un dio che solo idea e meno perfetto di un dio che anche esistente quindi se è vero che l'idea di dio quella di un essere di cui non è possibile pensare nulla di più grande questo dio nella mente deve anche necessariamente esistere capite perché se non esistesse sarebbe possibile pensare qualcosa di più grande c'è un dio che anche esiste ora lo so che sembra tutto un gioco di parole
portatili rete il video e riascoltate quello che ho detto che scortato da due tre volte si serve e provate anche facendo pause a ripensare a quello che ha detto no la prova ha una sua bellezza ha una sua validità dal punto di vista logico per aiutarvi a capire se la volete volte che l'avete ascoltata ancora non riuscite a comprendere il meccanismo logico usato per anselmo vele ridico in una forma lievemente diversa che la forma con cui venne presentata da cartesio un filosofo che io ho già citato del seicento che le riprese alla rifece sua la
modifica lievemente la meccanismo è sempre lo stesso ma mi sembra a volte che sia più un pochino più stanze a capire la versione di cappelli o di quella di anselmo ve la dico per come la sostiene capaci dice questo anche chi non crede in dio all'idea di dio di un essere di quella possibile versare nulla il più grande cioè di un essere perfetto dotato di tutte le qualità del dea di dio quella di un essere che ha solo qualità e nessun difetto giusto bene ora se l'idea di dio è quella di un essere che tutte
le qualità ci dobbiamo chiedere esistere è una qualità o un difetto cartesio risponde esisterà una qualità non esistere è un difetto ovviamente ma se esistere è una qualità e l'idea di dio è quella di un essere che ha tutte le qualità allora l'ira di dio deve avere anche la qualità dell'esistenza e quindi dio deve necessariamente esiste capito anche qui se non mi è chiaro riascoltate però spero che abbiate capito la prova di mostra dal punto di vista logico maniera tutto sommato inequivocabile che vi esiste una attenzione questa vi ho detto prima è una prova a
priori lo abbiamo capito lo ripeto perché a priori perché non si basa sul mondo non dice io guardo il mondo e vedo che le cose sono fatte così ragiona solo sull'idea è tutto un ragionamento fondato su cosa vuol dire idea di dio che caratteristiche ha appeno talmente e quindi quali conseguenze necessariamente devono derivare da questa definizione ok quindi è tutto una prova che lavora sul cervello sulla mente e basta senza riferimenti a ciò che noi viviamo percepiamo gente e quindi è a priori benissimo la prova che ripeto dal punto di vista logico è molto bella
e molto consequenziale sembra che tutto torni sembra perfetta e apparentemente inattaccabile anche se vi dirò la verità è difficile che qualcuno dopo aversi in testa prova si converta è un ateo che ha seguito st prova finalmente cerca degli argomenti per dimostrare che la prova falsa più che cambiare idea perché ansa il no è arrivato con la prova definitiva però insomma una prova che ha una sua bellezza e la sua forza ed ovviamente quindi molti come vi dicevo nel corso dei secoli l'hanno ripresa fatta loro però ci sono stati anche alcuni che l'hanno attaccata e criticata
ora nonostante noi in questo parleremo anche quando faremo kant proprio adesso ormai comunque presentarvi 23 critiche importanti rivolte a questa prova perché penso che con le critiche si capisca meglio anche la prova stessa ei suoi pregi ei suoi difetti date le varie critiche io ve lecito parlare diciamo una diga un milone una molto velocemente di tommaso e infine arriviamo a parlare anche di kant ma chi è questo gaumy lonegan in one era un monaco più o meno contemporaneo sempre di anselmo che già quando la s questa prova di anselmo provò a criticare ad attaccare voi
avete romana contenuti c'è anche l'inter ed eventi o quello che volevo criticare era la prova cioè riteneva che questa prova di anselmo non dimostrasse davvero l'esistenza di dio non fosse un argomento poi così forte per dimostrare l'esistenza di dio cosa dice downhill one di sequestro la prova dal punto di vista logico sembra anche funzionare ma c'è un problema cioè la prova fa un salto non giustificato non dimostrato non chiarito dal piano logico al piano ontologico cioè cosa vuol dire è vero che a livello della logica del ragionamento la prova a funziona lo prova anche convincente
quello che convince meno è che una cosa dimostrata nella mente debba poi necessariamente anche esistere fuori della mente cioè rete in altri termini non possono anche dimostrare ragionando che dio dovrebbe esistere che sarebbe logico pensare che dio esista ma poi non è detto che il mondo sia logico cioè che il mondo obbedisca la logica ti posso dire sarebbe logico pensare che esista ma di resiste questo non lo posso sapere solo perché sarebbe logico capite io ripeto faccio un ragionamento sul piano logico del pensiero ma il piano ontologico cioè della realtà non è detto che segua
le stesse regole nel piano logico e tuttora dimostrare questo era un po anche la stessa critica se vi ricordate che faceva gorgia contro per me vive in qualche modo no cioè tu mi mostri con le parole e con ragione una cosa ma chi lo sa se la realtà obbedisce in aggiornamenti questo non lo sappiamo e quindi l'esistenza di dio non si può dimostrare grande di loro era forza poi il suo discorso facendo questo discorso c'è un esempio dicendo questo io posso anche immaginare ad esempio un'isola perfetta giungerà perfettissima che ha tutte le qualità e che
quindi necessariamente dovrebbe anche esistere ma dove sta questa insomma non c'è allo stesso modo non è detto che se io penso che dio sia perfetto e dell'aver lettore qualità allora diode banche esistere non è affatto detto proprio riallacciandoci a ha già queste critiche vino milone tommaso qualche secolo noto in realtà perché viene pochino dopo rispetto a anselmo arriverà dire che la prova di alzare una prova ontologica di sant'anselmo in realtà non dimostra tanto l'esistenza di dio quanto che dia perfetto cioè in realtà non è una dimostrazione vera nelle the interview perché partner i presupposti tutto
sommato quasi tautologici anche la stessa cosa che poi rivolgerà canta in un certo senso non a caso quando faremo tommaso vedremo che lui preferirà non occuparsi di prove a priori perché perché è riterrà che la mente umana sia troppo limitata per comprendere la logica di dio per comprendere dio per comprendere gli ideali l'infinito e quindi sarà meglio piuttosto partire dal mondo tomaso proporrà soprattutto prove a posteriori non apriva ma la critica più importante più famosa e significativa è quella appunto di kant che chiaramente muove le sue critiche ripeto a fine settecento quindi ce ne passa
di una deriva recante però sicuramente sono critiche che studieremo molto che hanno avuto un peso importante nella storia della filosofia sono varie in realtà queste critiche tutte tra loro collegate ovviamente in primo luogo canta ribadisce quello che aveva già ribadito con il one cioè dice questa prova compie un salto mortale dicendo addirittura il salto mortale metafisico perché una cosa di mostrare quella ragione un'altra cosa è dimostrare l'esistenza reale delle cose qui c'è un salto e il nostro amico anselmo non dimostra non giustifica meglio questo salto e questo primo un primo atto d'accusa ma ce ne
sono anche altri in particolare la critica di kant e si rivolge sull'idea delle qualità perché vi ho detto no riprende un attimo una prova di anselmo ma siamo lì c'è da dire è la essere l'idea di dio è quella di un essere di cui non è possibile pensare nulla di più perfetti e nella versione di cartesio dio e l'essere che ha tutte le qualita e l'esistenza è una qualità e quindi di voler esistere ora canto e contesta che desistenza sia una qualità chi l'ha detto che l'esistenza una qualità dove sta scritto che l'esistenza è una
qualità potrebbe non essere una qualità don anselmo e cartesio danno per scontato che esistere voglia dire essere tu perfetti che non esistere ma non c'è scritto da nessuna parte che sia così e lui per giustificare meglio questo suo discorso torta due esempi uno molto finale prelato un pochino veloce ma comunque significativo l'esempio più celebre no usato linee ho parlato anche quando ha spiegato kant per le quarte è quello dei 100 talleri allora cosa sono questi 100 talleri canto il tallero era la moneta in uso nella russia orientale in cui mise da counter come dire di
euro ci sono la moneta in vigore all'epoca non quindi i tarallucci a cui pensate voi sono dei soldi ok allora canta dice immaginate di avere 100 talleri ok proprio immaginate quindi mentalmente l'idea erice totale e poi di avere contemporaneamente in mano cento talleri reali di carta o delle monete ora cento talleri mentali cento talleri reali c'è differenza ovviamente sì i 100 tali alimentali esistono solo nella mente o sono reali non posso andare a comprarmi le cose cento thaler immaginari il centro tali reali invece posso spendere ovviamente benissimo ma la quantità di talleri è la medesima
certo cara medesimo centrale di mental i 100 talleri reali sempre cento solo la è sono più perfetti quelli reali o sono più perfetti quelli immaginari equa insomma potrebbero essere perfetti one potrebbero anche se noi andiamo anche un po oltre canti in fondo io quando sapranno i miei studenti immaginatevi 50 euro mentali e quando siete voi noi insegnanti siamo poveri tiro fuori 50 euro stiamo 10 euro siamo mai 10 euro di carta dice euro di carta che io possono stare reali sono altamente imperfetti sono spesso consumati hanno dei piccoli tagli sono vecchi sporchi i 10 euro
immaginari in genere li possiamo immaginare perfetti nuovi appena usciti dalla zecca ma allora perché dobbiamo dire che quelli immaginari siano più imperfetti di quelli reali in fondo a guai a pensare a confrontare queste due cose a noi sembrano più perfetti quelli immaginari certo ma sono reali ma sono tutti perfetti allora ecco questo per dire cosa quindi che la resistenza non è una qualità le qualità sono altre cose nel calcio dei tali sono se la banconota era ritagliata se la moneta di forma perfettamente circolare eccetera quelle sono le qualità o la quantità di valore di quella
moneta quelli sono le qualità non l'hai fatto di esiste è fatto desistere caso ma dice kant è un presupposto delle qualità c'è perché una cosa abbia delle qualità deve anche esistere ovviamente ma non c'è scritto da nessuna parte non è dimostrato da nessuna parte che la quali che l'esistenza sia una qualità e quindi non si può dire dio ha tutte le qualità quindi deve anche esistere non è vero che deve anche esistere o anche esistere ma potrebbe anche essere solo un'idea sai quante idee perfetta abbiamo nella mente e quest'idea perfette non hanno nessuna corrispondenza della
realtà che prossimo esimermi il mondo perfetto ideale la donna perfetta l'uomo perfetto e che la doccia nel mondo ok allo stesso modo l'idea di un dio prefetto non necessariamente implica l'esistenza reale di dio nella realtà e secondo esempio che fa cante riguarda gli scapoli ora mi dispiace doverlo dire però mi sono accorto che negli ultimi anni gli studenti a volte lo sanno cosa vuol dire scapolo allora lo scapolo è una persona non sposa un uomo non sposato si usava già ancora oggi perché ci si sposa sempre meno quindi in realtà sempre più uomini sono scapoli
comunque lo scapolo volte lo sanno i ragazzi e loro bisogna dire lo scapolo è un uomo sposato allora qual è la quale si chiede capi qual è la qualità intrinseca dello scapolo qual è la sua caratteristica fondamentale il fatto di non essere sposato benissimo questa è la sua qualità ora se io dico la fase in questa città non c'è nessuno scapolo ok ti sto dicendo che qui non esistono scapoli ma il dire che non esistono scapoli altera la qualità dello scapolo cioè cambia le qualità della parola scapolo da oltre che lo scapolo rimane un uomo
lo sposato anche se non c'è nessun uomo una sua usata in questa città scapolo rimane luogo non sposato qui non se ne sa nessuno ma l'idea rimane quella non viene alterata dal fatto di essere o non essercene di scapoli qui ok allora lo stesso modo l'idea di dio che ha delle qualità non cambia le sue qualità in base al fatto che questa idea poi abbia un corrispettivo reale oppure no che all'idea corrisponda qualcosa di reale o che non corrisponde a una cosa e di reale non cambia niente le qualità sono sempre quelle come per lo
scapolo fatto di esistere e di scapoli o di non esistere nessuno scapolo al mondo non cambia le qualità dello ska prova che l'esistenza non è una qualità ecco questo era e alle critiche di kant erano le prove di anselmo forse un po complicate mi rendo conto di dirlo e due tre volte anche abbastanza lentamente ma per fortuna avete un video che vi permette di tornare indietro di ascoltare più modalità diversi in più momenti diversi la stessa spiegazione se non la capisce sul momento provata la cervino il video e di tornarci tra un giorno tra qualche
ora e provate ad ascoltare a volte fa attendere un quadrati al cervello fa molto bene per capire le cose eventualmente come se invece anche libro di testo dove trovate gli stessi argomenti i detti con parole un pochino diverse magari nel libro quella volta spiega ma ieri ma è quindi capirete meglio ritengo il libro oppure il libro insieme ci alleeremo e riusciremo a farvi comprendere queste prove bisogna però capire se ci sono prove importanti sono prove di cui parleremo ancora meritato li riprenderemo che ritenevamo molte volte e quindi bisogna capire le proprie bisogna capire anche il
senso delle critiche che vengono mosse a questo modo quindi restate un po su questo video e prestateci attenzione per il resto in descrizione come al solito trovate gli argomenti trattati e i minuti a cui recuperare il momento in cui ne parla e ci troviamo qui presto con altri video di filosofia e o di storia ciao fra prossimo