Salve! Sono qui nel Cumbuco, in Caucaia, nella periferia di Fortaleza, nello stato del Ceará, passando per portare un’altra parola al tuo cuore. Il Signore Gesù disse ad una donna samaritana che si trovava al pozzo di Giacobbe: "Ma l’ora viene, anzi è già venuta, che i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e in verità; perché tali sono gli adoratori che il Padre richiede.
" Il Signore Gesù dice: "Dio è spirito e si importa che i Suoi adoratori Lo adorino in spirito e in verità. " Dobbiamo comprendere la domanda che questa donna samaritana fa al Signore Gesù, dobbiamo comprendere la Sua risposta affinché possiamo assorbire ciò che ha classificato e dichiarato come "veri adoratori". Questo è il tema della nostra conversazione di oggi.
Rimani con noi nei prossimi minuti, perché condivideremo una cosa che benedirà il tuo cuore. Nella conversazione che il Signore Gesù ha avuto con quella donna là nel pozzo di Giacobbe, Lui le rivela la sua vita, le rivela i suoi peccati, perché le dice: "Donna, va e chiama tuo marito e vieni qui. " Lei risponde: "Io non ho un marito.
" Gesù continua dicendo: "Hai risposto bene, perché hai già avuto cinque mariti e questo che hai ora non è tuo marito. " Quindi la donna, davanti alla costatazione, alla precisione della rivelazione di Gesù, dice nel verso 19 di Giovanni, nel capitolo 4: "Signore, vedo che sei un profeta. " E quando lei prende atto del fatto che si trovava davanti a una persona dotata o munita di una certa autorità spirituale, probabilmente di una comprensione delle cose di Dio più profonda, lei gli fa una domanda, un oggetto di discussione tra giudei e samaritani.
Lei dice: "I nostri padri hanno adorato su questo monte", una probabile referenza al monte Gherizim, lì in Samaria, un luogo dove era stato dichiarato davanti ad un altro monte, il monte Ebal, le benedizioni di Dio a Gherizim e, all’Ebal, la maledizione. Lei dice: "I nostri padri hanno adorato su questo monte, e voi dite che Gerusalemme è il luogo dove si deve adorare. " La donna sta contestando a Gesù circa quel luogo.
Lei sta trattando col Signore Gesù a rispetto del luogo corretto dove dare culto, dove adorare Dio. In quel momento il Signore Gesù, nonostante le risponda che la salvezza viene dai giudei, mostrando che se dovesse dare la Sua opinione in quella discussione, ovviamente Lui starebbe dalla parte dei giudei e non dei samaritani, ma dice: "Donna, puoi credermi che arriverà l’ora, anzi è già arrivata, dove i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e in verità. " Gesù sta parlando di un cambiamento non solo del luogo, ma anche della forma.
Dobbiamo intendere cosa portava i giudei a posizionarsi contro i samaritani che avevano deciso di adorare là su quel monte. Loro avevano ricevuto da Dio una comprensione chiara. Sin dall’orientazione data da Mosè che il luogo, che era il centro del culto e dell’adorazione sarebbe stato il tabernacolo, la progressione che abbiamo con Davide, dopo avere recuperato l’arca del Signore lui innalza quello che le scritture chiamano il tabernacolo di Davide, e porta in quel luogo il centro 0:03:15.
590,0:03:19. 190 dell’adorazione che si trova a Gerusalemme. Vediamo il luogo dove Salomone ha costruito il tempio, anche quello a Gerusalemme e non è stata una coincidenza, perché era lo stesso luogo dove Abrahamo era stato direzionato ad offrire culto a Dio, il sacrificio di suo figlio che non si consumò.
Loro comprendevano che, realmente, c’era una direzione di Dio, la presenza di Dio si manifestava lì. Gerusalemme era diventata il centro del culto, il centro dell’adorazione. Ma, i samaritani, se guarderai la storia biblica vedrai che nell’epoca del regno diviso, dopo di Roboamo, figlio di Salomone, il regno di Israele si divide.
Le dieci tribù del nord che formarono il regno di Israele, o regno del nord, e le due tribù do sul, Giuda e Beniamino, che formarono il regno di Giuda, o il regno del sul. In questa divisione, Gerusalemme rimane la capitale del regno del sud e Samaria diventa la capitale del regno del nord. In occasione dell’esilio della nazione di Israele, quando la Siria li conquistò, la Siria con una strategia di ripopolamento, forse per indebolire l’identità dei popoli che dominava, portava persone di altre culture, di altre religioni, di altre lingue e portavano una buona parte di quella classe pensante, governante della nazione da un’altra parte.
Con questo, ci fu molta mescolanza, cosa che Dio aveva proibito attraverso Mosè al punto che i giudei non riconoscevano più i samaritani come giudei puri, li consideravano gentili. C’era una rivalità tra di loro. E questo comprendeva, ovviamente, il fatto di ferire il piano, il proposito e le leggi di Dio.
Quindi, i samaritani che non avevano più accesso al luogo di adorazione a Gerusalemme, iniziarono a difendere l’idea che l’adorazione doveva avvenire su quel monte. Praticamente qui Gesù sta dicendo: "Se dovessi dar la mia opinione tra gli uni e gli altri, i giudei avrebbero ragione. Gerusalemme è stata istituita come il centro dell’adorazione.
" Ma Gesù sta segnalando: "Questo è avvenuto durante un certo tempo. " Una cosa che dobbiamo comprendere è che, quando Gesù sulla croce grida: "È compiuto", la Bibbia dice che il velo del tempio si strappò dall’alto verso il basso. Il velo che separava il santo dei santi dal luogo santo si strappò.
Il santo dei santi era il luogo dove la presenza di Dio si manifestava, dove solamente un uomo, il sommo sacerdote, un’unica volta all’anno poteva entrare nel giorno dell’espiazione, per offrire sacrificio per i suoi peccati e per i peccati del popolo. In quel momento, quando il velo si strappa, abbiamo una testimonianza da parte di Dio stesso che dice: "La mia presenza non sarà più ristretta a questo luogo, a questo ambiente. " E questo concorda con quello che dichiara Stefano, nella sua predicazione, là in Atti 7, dove parla di come Mosè eresse il tabernacolo, di come Salomone edificò un tempio, ma dichiara: "Ma il Dio Altissimo non abita in templi fatti da mani umane.
" Gesù, quando dice: "L’ora viene ed è già arrivata", sta annunciando un cambiamento, non solo di formato. Vediamo che Davide stava già introducendo la musica, e il Novo Testamento ci dice che i sacrifici di lode sono il frutto di labbra che confessano il Suo nome. L’apostolo Pietro parla di sacrifici spirituali.
L’adorazione inizia a guadagnare un nuovo formato. Essa non è confinata in un luogo, nella città di Gerusalemme. Vedi in Atti 16, Paolo e Sila sono in prigione e fanno di quel luogo un centro di adorazione, un luogo di culto a Dio, perché a partire dal Nuovo Testamento il centro non è più preso in un posto, Gesù dice: "Dio è Spirito e i Suoi adoratori Lo adoreranno in spirito.
" L’uomo è diventato il santuario di Dio, l’abitazione di Dio, ha iniziato ad avere la presenza dello Spirito Santo nel suo stesso spirito. L’uomo è diventato il santuario e la sua vita è il luogo dove il culto deve essere offerto a Dio. Quindi, ovunque l’uomo vada, ovunque passi, l’uomo che ama, che teme il Signore adora e fa di quel luogo il centro dell’adorazione.
C’è stato un cambiamento nella forma, c’è stato un cambiamento nel luogo, ma dobbiamo intendere che il formato dell’adorazione adesso si esprime anche nell’ambito spirituale. Gesù dice: "Distruggete questo tempio, in tre giorni lo ricostruirò, lo riedificherò ". I giudei lo guardarono e gli dissero: "Ci sono voluti 46 anni per edificarlo, tu lo ricostruiresti in 3?
" Ma Gesù stava parlando a riguardo del Suo corpo e quando risorse i Suoi discepoli lo compresero. Stava parlando di un nuovo templo, di un nuovo santuario che, a partire dalla Sua morte e resurrezione, sarebbe fornita agli uomini. Nella mia e nella tua camminata con Deus diariamente, dobbiamo comprendere cosa vuol dire lodare Dio in ogni momento, in ogni circostanza, in ogni luogo.
L’adoratore non dipende in realtà da un culto o da una riunione, lui inizia ad avere uno stile di vita. La Parola di Dio dice di rendere grazie per ogni cosa. La Parola di Dio parla di un cuore che è in comunione con Dio continuamente e dobbiamo comprendere che la vera adorazione, ed io non sto parlando a sfavore di quello che facciamo nei nostri culti, ma è molto più di quello, è uno stile di vita, di timore al Signore, di obbedienza, di culto.
La Parola del Signore parla di uno che è felice, che canta lodi, parla di uno che è afflitto, che prega. È interessante che Paolo e Sila, quando sono in prigione, pregano, riconoscendo l’afflizione, ma cantano pure lodi, perché, indipendente dalle circostanze, hanno un cuore grato verso Dio. Sono sintonizzati con Dio.
Scrivendo ai corinzi, l’apostolo Paolo dice: "Colui che si unisce al Signore è un solo spirito con Lui. " È questa unione, è questo nuovo tempo che ci porta a questo luogo dove possiamo diventare veri adoratori. Riconosciamo che il Signore Gesù ha istituito un nuovo tempo, ma Lui dice pure a quella donna samaritana: "Voi adorate ciò che non conoscete, noi adoriamo quello che conosciamo.
" Gesù dice che l’adorazione non è condizionata al luogo, Gesù dice che l’adorazione non è condizionata ad un formato antico, Lui stava annunciando non solo un cambiamento di tempo, di luogo e di forma, ma Lui mette in evidenza una cosa che noi dobbiamo intendere quando dice: "Adoriamo quello che conosciamo. " L’adorazione è legata all’intimità. Il Salmo 25:14 dice che l’intimità del Signore è per coloro che lo temono, ai quali Dio farà conoscere la Sua alleanza.
È interessante che l’adorazione è una cosa che ci porta a stare prossimi a Dio, a stabilire un rapporto più profondo, a vivere l’intimità. E noi dobbiamo intendere questo collegamento tra l’adorare quello che si conosce e quello che non si conosce, perché lo stesso Gesù confronta i giudei dei Suoi giorni e dice loro: "Ipocriti, quello che ha scritto Isaia era a vostro rispetto, quando disse: questo popolo mi onora con le labbra ma il loro cuore è lontano da me. " La Parola di Dio mostra che non possiamo appena prestare un culto di labbra, che semplicemente ha una performance di culto ma che è privo del cuore.
Lui sta parlando di gente che forse ha imparato a cantare, ad alzare la mano, gente che ha creato una routine, un’abitudine religiosa di riprodurre un formato di culto, ma che il loro cuore non è vicino a Dio. E, normalmente chi agisce così, è perché non Lo conosce, è perché non ha coltivato l’intimità, è perché non si è avvicinato, è perché non ha sviluppato un rapporto genuino. Ricordiamoci che Gesù non disse che il Padre cerca adorazione.
Dio non ha bisogno di culto, il cielo è pieno di adorazione. Il libro di Apocalisse descrive uno scenario fantastico, glorioso de adorazione. Dio non ha bisogno di adorazione, quello che sta cercando è l’adoratore.
Dio non sta cercando il tuo culto, Dio sta cercando te. Questo significa intimità, significa avvicinarsi a Lui in una conoscenza ogni volta più profonda. Perché l’idea è questa, noi adoriamo quello che conosciamo, e quanto più Lo adoriamo, più Lo conosciamo.
Crescere nella comprensione di Dio è una cosa che si guadagna non solo attraverso la lettura biblica, attraverso lo studio teologico ma attraverso il rapporto, attraverso il tempo con Dio. Dobbiamo entrare in questo luogo e soddisfare questa ricerca di Dio per i veri adoratori, non per l’adorazione. Posizionandoci e comprendendo che c’è un cambiamento di tempo, c’è un cambiamento di formato, di luogo, un’adorazione in spirito che è l’espressione di chi Lo conosce e vuole conoscerlo ogni volta di più.
Il Signore Gesù, quando parlò di questi che hanno i cuori lontani da Lui, dice: "Invano Mi adorano. " Lui dice che questa è un’adorazione che non è produttiva, è un’adorazione inutile, ma c’è un culto che, realmente, soddisfa il cuore di Dio. È quando il nostro cuore si inclina, è quando passiamo a conoscerlo e a desiderare di conoscerlo sempre di più.
Quando adoriamo in spirito, quando non siamo attaccati ad un formato né alla religiosità, ma siamo attratti dall’amore verso di Lui. Questo farà di me e di te, quello che Gesù ha classificato come i "veri adoratori". E, con la grazia di Dio, che possiamo crescere in questo e diventare quello che Dio sta cercando: i veri adoratori.
Che Dio ti benedica, che il Signore ti dia forza, nel nome di Gesù.