abbiamo già visto abbastanza della filosofia di ciò che abbiamo visto i punti chiave in fondo perché il metodo come vi dicevo in una delle ultime elezioni è effettivamente lascito più importante di questo filosofo ateniese però oggi bisogna che traiamo qualche conclusione perché oggi cerchiamo di descrivere l'etica socratica la morale su pratica cioè come doveva agire come dobbiamo vivere una volta che sappiamo che la verità si trova dentro di noi e va tirata fuori va fatta partorire alle anime grazie al dialogo e al confronto con gli altri oggi cerchiamo di rispondere a questo romano vogliamo quantomeno
come socrate e risponderò a questa domanda andiamo a cominciare [Musica] [Applauso] [Musica] i pori gaffe come sempre tardi ripreso a fare i video di sera tardi segno che le cose stanno degenerando e i video saranno sempre meno lucidi capace topolino c'è perché batman è scomparso che lo sia in missione segreta e quindi dobbiamo accontentare di qualcuno che gli assomiglia solo fino a un certo punto però ci guarda comunque anche lui dall'alto e se non mi conoscete semisconosciute potete saltare direttamente al punto successivo nella scaletta in basso in descrizione se invece non mi conoscete io sono
hermano ferretti sono insegnanti di storia di filosofia delle superiori e uso questo canale per pubblicare praticamente ogni giorno ormai a costo di registrarli di notte delle spiegazioni dei video di storia di filosofia che si relazionano più o meno quel programma che si fa le superiori sto ricevendo in queste settimane decine e decine di messaggi mi chiedono quand'è che spieghi questo guarda che schieri quest'altro di cose che onestamente non si fanno male superiori ecco in futuro io penso che probabilmente riuscirò a spiegare anche con sé oltre il programma delle superiori sicuramente ci proverò mi farebbe anche
piacere però per il momento una priorità è seguire il programma delle superiori e perché questi video servono soprattutto i miei studenti e poi in futuro vedremo però ecco mettetevelo un po visita perché ho delle attività molto chiare e purtroppo purtroppo per fortuna anzi cioè per fortuna molto precise oggi la lezione come vi dicevo in premessa è una lezione che avverte ancora su sokratis su cui sul quale ho fatto già alcuni video e l'iscrizione trovate la playlist dei video ci sono altre monete recuperare i video precedenti o comunque seguirli tutti in ordine ascoltarli tutti in ordine
e nell'ultimo anno abbiamo fatto abbiamo proprio spiegato il metodo socratico permetterò che si fonda sul dialogo sicuramente sul confronto con l'altro ma soprattutto anche sulla ricerca interiore perché l'altro serve soprattutto per scavarsi dentro perché abbiamo detto che le anime sono gravide divinità hanno dentro di loro già la verità e la maieutica è la pratica l'arte con cui sacra che tenta di far partorire queste anime di tirar fuori da queste anime questa verità eravamo arrivati più o meno qua ma anche detto che avevamo accennato qualcosa sull'etica sui valori sul bene e male ma oggi approfondiamo intanto
c'è una prima cosa che devo sottolineare che sicuramente era emersa anche nel video precedente ma che vale la pena soffermarci su un attimo in tutta quest'anno tutto questo pensiero risolvere tutta questa filosofia di socrates si può riassumere e lo stesso socrate la desumeva con un motto un motto molto semplice ma motto che va cantato bene nel nella mente nel cervello perché è il motto che più di tutti sintetizza il pensiero di socrate ed è conosci te stesso alla fine sono nate acquisisce questo motto perché lui stesso racconta di averlo visto sul frontone del tempio rilento
era scritto sul frontone del tempio appunto adelphi è però passata che ritiene che ben si sposi con le sue idee con la sua concezione quindi lo fa proprio che cosa vuol dire conosci te stesso vuol dire varie cose il primo luogo vuol dire intanto ab coscienza dei tuoi limiti perché come abbiamo detto in principio non bisogna mai essere troppo vanitosi troppo e super per i superstiziosi no con mario di sicuri di superiorità troppo sicuri di sé questo no perché come abbiamo detto tutte quelle persone che si reputavano sapienti in realtà non erano veramente sapienti quindi
conosci te stesso dire prima di tutto conosci i tuoi limiti rendiconto della tua ignoranza fonda la tua ricerca sulla tua ignoranza perché abbiamo detto che l'atteggiamento deve ignorante è l'anti elemento chiave per chi vuole fare filosofia seconda socrate quindi bisogna mettere da parte le proprie vanità il proprio orgoglio la propria sicurezza e bisogna porsi umilmente davanti a sapere umilmente davanti alla ricerca e quindi anche conoscersi in realtà conoscere i propri limiti soprattutto quindi questo primo aspetto della questione un secondo aspetto però altrettanto importante è che questo conosci te stesso dire anche guardati dentro perché dentro
c'è la verità abbiamo detto tutta prima quando aveva parlato di queste anime gravide di fatti e di fatto socrate ritiene che gli uomini siano portatori di verità che dentro di loro abbiano la verità e quindi conoscere se stessi è la mossa indispensabile per capire qualcosa della vita e del mondo in una qualche misura certo è una ricerca su di sé che non l'ha fatta da soli l'abbiamo detto va fatto insieme agli altri aveva fatta col dialogo ma è comunque uno scavarsi dentro bisogna scavarsi dentro perché lì c'è la chiave di tutto attenzione vorrei che fosse
chiaro questo punto abbiamo già detto nell'altro video ma lo sottolineo ulteriormente attenzione socrate non sta dicendo che dentro di noi ci sono delle verità già scritta sta dicendo che rientro che non ci sono i mezzi per capire qual è la verità per trovare la verità cioè ad esempio noi siamo dotati di una ragione e se noi la usassimo bene questa ragione se noi noi ci accontentassimo di crederci sapienti ma iniziassimo a cercare con la nostra ragione troveremmo delle verità più fondate più solide più profonde e questo che dobbiamo fare quando dice conosci te stesso vuol
dire conosci ciò che sei conosci quali sono i tuoi limiti conosce anche i mezzi che tu hai per cercare la verità perché i mezzi che tu hai per cercare la verità sono già a disposizione sono dentro l'inter bazar lì magari ti aiuto io a filosofo io maieuta a usarli ma basta usati allora questo discorso del conosci te stesso e benissimo in ogni ambito della filosofia di software ma è tanto più bello nell'ambito morale perché quando si tratta di decidere come agire come è bene agire socrate dice sostanzialmente che anticipò più di tanto appellare a regole
generali ma regole scaturite dagli dèi ma che ognuno di noi deve cercare la verità sulla virtù lui vi dicevo andava in giro per atene interrogare le persone che ne va che cosa la virtù per te cosa pensi che sia e perché pensi questo cosa vuol dire questa cosa che dici spiegami controbatteva eccetera e poi demoliva le credenze del dell'interlocutore fino poi a portarlo a cercare una verità più profonda sulla virtù quindi la virtù non è quella che ci viene insegnata non è quella che ci arriva dalla tradizione non è quella che ci arriva dalla religione
in quella è una virtù superficiale non dobbiamo fidarci di quello che ci dicono dobbiamo cercare poi può anche darsi che cercando con la nostra mente con la nostra ragione arriviamo a confermare le virtù tradizionali esempio facevano sempre molto concreto nel mondo greco un le virtù tradizionale è il coraggio bene allora io posso dire ma di coraggio non devo accettarla come virtù solo perché me l'hanno insegnato devo ammetterlo alla parte devo mettermi a cercare con la ragione e capire se secondo me è il coraggio alla virtù oppure no se non solo secondo me ma ragionando benissimo
ma gli altri se arriviamo alla conclusione comune che il coraggio siano virtù ora si sa anche che la può aver cercato aver messo in dubbio il coraggio arriviamo di chi no però effettivamente ragionandoci insieme discutendo insieme ci siamo resi conto che il coraggio effettivamente un'apertura core da conservare e bene benissimo allora noi abbiamo demolito il coraggio inizialmente per riconfermarlo poi però riconfermarlo maniera più approfondita per questa volta non l'abbiamo accettato perché ce l'hanno insegnato perché da fuori qualcuno ce l'ha detto ma l'abbiamo accettato perché abbiamo scavato dentro di noi e col nostro ragionamento con le
nostre capacità abbiamo capito che il coraggio effettivamente una virtù capite qual è la differenza alla fine la differenza non sta tanto nei quali sono le virtù la differenza sta nel metodo il che vuol dire che socrate non vuole più e si accettino le virtù che ci vengono insegnate ma vuole che noi tutti insieme comunitariamente cerchiamo le verità sulle sulla virtù e una volta che la troveremo sapremo come vivere per questo vi accennavo già nel video precedente molto ovviamente adesso però spero che gli scossoni sul di più chiaro l'unica vera virtù per socrate la sapienza nel
senso che la sapienza cosa è la capacità di mettersi in discussione e di cercare verità più profonde dentro di sé ok allora se questo è vero sequestro è la supsi questa è la sapienza allora una persona che alla sapienza cioè che in grado di rifiutare quello che gli viene detto quello che pensavo nella superficiale e cercare insieme agli altri delle verità più profonde accettate da tutti allora una persona che lavora ma così che agisce così che è sapiente è contemporaneamente necessariamente anche virtuosa perché vi ho detto che la virtù scaturisce dal nostro ragionamento è frutto
del nostro ragionamento ci dobbiamo ragionare insieme per capire cosa è bene e cosa è male ok solo ragionando insieme scavando insieme possiamo capire questo è bene quest'altra è male ma allora solo chi naziona bene può davvero comprendere i concetti di bene male solo chi segue questo iter questo percorso questo metodo può arrivare delle verità sulla virtù e quindi solo chi è sapiente può conoscere la virtù e può essere virtuoso chi non e sapiente e condannato non capirci mai nulla di queste faccende a rimanevi superfici a raccogliere dati e di quello che gli dicono e non
essere veramente virtuoso perché vuol dire che non comprende dark davvero di cosa si parla di cose si tratta quando agisce capite la differenza quindi e chi possiede la sapienza è contemporaneamente virtuoso automaticamente il prodotto non c'è neanche più dubbio richiede si è un nuovo coraggioso è un uomo altruista no se è sapiente vuol dire che ragiona e vuol dire che davanti alle bare situazione della vita che si troverà ad affrontare cercherà con la ragione di scegliere la soluzione più adeguata più morale e la seguirà e tutto si risolverà in un situazione sia per il meglio
quindi la virtù che viene chiamata a rete dai greci da socrate ha detto qualcosa ri strettamente connesso alla capacità di ragionare dell'anima ovviamente l'anime sono gravi di eli verità questa verità va fatta partorire o fatta parto direttamente le domande l'aiuto per l'interlocutore ma soprattutto tramite la ragione è la ragione in mezzo attraverso cui la rim e partoriscono è la ragione il mezzo attraverso cui troviamo ciò che è bene e ciò che è male quindi quindi ciò che conta in allunghi l'ultima istanza e come ragiona la mina questo è il senso di tutta l'etica so pratica
che adesso non l'ho finita gli spiegherò altri aspetti però il senso ultimo e questo ciò che conta veramente per capire come agire è il modo di ragionare dell'anima è la capacità di ragionare dell'anima è quella che saprete chiama bellezza dell'anima perché le anime possono essere belle belle ovviamente non in maniera esteriore non nel senso di bello come lo intendiamo noi cioè la bellezza del fisico quello è il corpo ed è un'altra faccenda la rivabella l'anima che funziona bene è l'anima che ragiona bene la bellezza dell'anima è frutto della sua capacità di ragionare capacità di trovare
la verità capacità di scavare capacità anche di vivere in un certo equilibrio l'anima bella e l'anima salda che ragiona in maniera limpida chiara senza fraintendimenti cosa che non avviene sempre ovviamente pensate quante volte noi anche ragionando ci lasciamo prendere da passioni paure cioè ad esempio che so dobbiamo sibello parlato del coraggio mettiamo che vediamo un non so una persona che sta per esso investita da una macchina se siamo abbastanza coraggiosi potremmo buttarsi verso una persona tentando di salvarla ok è un atto altruistico nato generalmente ritenuto morale no ok allora cosa dovrebbe fare l'uomo socratico lo
show cratico dovrebbe ragionando molto rapidamente ovviamente perché il tempo stringe dovrebbe capire ciò che è bene fare una situazione del genere è ovviamente e ragionando su ciò che è bene per tutti per la comunità eccetera una persona che tenta di salvare un'altra è sempre un bene quindi chiaramente si butterebbe per salvare quest altra persona però cosa succede normalmente succede che magari in mente ragioniamo il nostro ragionamento potrebbe essere inficiato o seduto ho portato fuori strada dalle nostre paure delle nostre dei nostri timori esempio io vero sta persona questa prezzo investita monaco una boia delle macchine
poter dire no forse non è corretto buttarsi a salvarla forse non è il comportamento migliore potrei mettere in dubbio la mia ragione ok e quindi farmi trascinare dalla paura da altre sensazioni e non agire bene e con l'anima bene un'anima invece perfettamente razionale l'anima bella è un'anima che funzionava nella limpida senza fraintendimenti senza deragliamenti ma ragiona in maniera pure disinteressata di rai e quando questo avviene può trovare la verità può trovare la virtù attenzione parentesi poi proseguiamo su questo discorso se tutto questo è vero e socrate ne ha abbastanza convinto allora siamo in una posizione
diversa quella che era stata espressa la i sofisti poco tempo prima perché se vi ricordate abbiamo realtà brevemente ma azionato al fatto che per i sofisti la virtù è insegnabile se la si può insegnare come tutto tutta sono i fondatori della dell'educazione i formatori della paideia e lo insegnano e quindi anche la virtù che ha un concetto molto relativo in fondo per i sofisti però anche la rete può essere insegnata e insegnabile trasmissibile contrariamente a quanto diceva la cultura greca tradizionale che riteneva che la virtù fosse una dote innata della persona che non le persone
che nascevano virtuosi alle persone che nascevano viziose i sofisti invece cambiano decisamente prospettive dicono no apertura si può insegnare socrate fa un passo ulteriore per chi dice che intanto chiaramente bisogna superare la visione tradizionale della virtù però ma non quanto ragione neppure i sofisti perché la virtù realtà non può essere insegnata per sopra la virtù può essere solo ricercata qual è la differenza socrate pensa che il maestro non posso trasmettere all'allievo la virtù cioè non posso insegnarli come ti segnerei la matematica che due prime fa parte insegnarti anche la virtù perché se anch'io provasse insegnarti
la virtù resterebbe una conoscenza superficiale la tua non sarebbe la tua virtù vera la tua vera e profonda conoscenza del bene e del male ma sarebbe un insegnamento che entrano non ricrescere all'altro potremmo dire o comunque che seguì resti anche seguendolo in maniera superficiale non turno se avessi responsabile veramente di ciò che fai perché non fare stato che seguire regole dettate da altri invece la virtù funzionare nella diversa secondo socrate la vera virtù non è tanto insegnabile quanto ricercabile cioè io maestro non posso discutere con tali virtù ovviamente anzi a discutere con tali virtù ma
non devo importi le mie idee non devo trasmettere le mie idee e volete un'altra volta non devo insegnare ma devo educarti cioè devi spingerti a cercare dentro di te le tue idee più profonde sulla morale sulla virtus bene sul male devo aiutarti sostenerti guidarti ma deve essere lavoro che fai tu in prima persona solo in questo senso la morale può avere significato altrimenti non è morale devi essere responsabile di ciò che scegli di fare di ciò che scegli di essere io ti posso dare un sostegno alla mano non posso guidarti ad approfondire meglio la tua
visione ma non posso in porterà quindi la 21 si insegna si ricerca è una cosa diversa che però è perfettamente in linea col pensiero di socrate perché si richiama a tutto il metodo di cui abbiamo parlato nel video precedente attenzione però gli ho detto che noi scegliamo di agire ragionando anzi una persona virtuosa saggia poi c'è chi non è virtuosa non è saggio ma la versione abituale saggia ragiona sulle varie questioni capisce ciò che è bene e agisce di conseguenza perché agisce di conseguenza però perché segue il bene e non segue ma cercate convinto che
ogni nostra azione sia dettata dalla ricerca della felicità cioè che ogni nostra azione abbia uno scopo preciso essere felici trovare il bene per noi e per gli altri fare ciò che è meglio per noi e per gli altri e quindi cercare davvero il bene quando noi quando dicevo che non abbiamo ragionare sui concetti di bene e male perché questi sono i concetti fondanti del nostro agire noi cerchiamo il bene rifugiamo il male e questo è vero per tutti secondo socrate bene e male sono valori umani che scaturiscono dal nostro ragionamento che sono sepolti nella nostra
anima non ci vengono dati dagli dei sono cose che cerchiamo renzo di noi è però quando le troviamo quando ragioniamo bene scambiamo bene le troviamo bene chiaramente il bene ci porta al bene quindi alla felicità il male ci porta all infelicità quindi noi perseguiamo seguiamo una strada del bene ed evitiamo il più possibile la statua del mach questo è il comportamento umano secondo ciò che per tanto è vero che la sua visione bene spesso etichettata come una forma di è un demonismo è una moneta non vuol dire proprio che è una morale finalizzata alla ricerca
della felicità ok attenzione però questo implica se ci ragioniamo un attimo ma anche so quello che ci ragiona che sia il nostro agire punta alla felicità allora noi agiamo sempre in vista della felicità ma se la felicità deriva dal fare il bene com'è possibile che ci siano persone che fanno il male le persone che fanno il ma mi sembrano contraddire questa regola se io cercarsi la felicità e la felicità mia derivasse dal bene che faccio che si genera con le mie azioni allora io lo avrei io e tutti gli altri del mondo dovrebbero sempre fare
bene perché quella sarebbe una sorta di calamita che ci attirano sarebbe una strada obbligata quasi in un certo senso perseguire la strada del bene per essere felici è però sappiamo tutti che nella vita ci sono persone che fanno il male ce ne sono anche tante purtroppo forse di più di quelle che fanno il bene come si spiega questo problema come mai le persone fanno il male se lo scopo di ogni azione è il bene ed è la felicità socrate tenterà di spiegarlo secondo lui le persone che fanno il male non lo fanno volontariamente questa è
anche qui una una massima celeberrima nessuno compie il male volontariamente secondo sapete cosa vuol dire che chi fa il male prendiamo un esempio ci ragioniamo sempre un esempio pensiamo al ladro che ruba in casa e chiaro che in tutte le morali praticamente spesso proprio tutte rubare è un male no normale o rubare un male è un peccato male una azione immorale benissimo ma chi ruba pensa di esportazioni del male o pensa di stare facendo il bene ciò che dice ragioniamoci un attimo vediamo il ladro cosa fa non è che quando lui entra nella casa per
l'affare dei soldi dei beni delle proprietà pensa io sto facendo il male mi piace nel male il pensa sto facendo il mio bene tutto sommato cioè lui cerca il bene e cerca la felicità cerca un bene è una felicità estremamente egoisti civili individuali in un certo senso perché quando mette sul piatto della bilancia il bene che produce il male che produce da molto più peso al bene per sé che al male che reca a tutti gli altri quindi fa un conto molto sbagliato però lui cerca bene lui cerca la felicità la sua felicità il suo
bene era sempre una forma di bene di felicità allora cosa succede quando le persone fanno il male succede che queste persone non è che vogliono fare il male vogliono fare comunque il bene semplicemente non sanno fare le giuste valutazioni l'andamento a mettono sul piatto della bilancia è la scelta morale è qualcosa di simile cioè è un meccanismo complesso secondo socrate per cui bisogna valutare ciò che è bene e che deriva dalla mia azione è ciò che anche è male e che deriva sempre dalla mia azione una persona saggia sa valutare a 360 gradi tutto questo
meccanismo perché guarda che vantaggio e non avrebbe lui guarda che vantaggio ne avrebbero gli altri guarda che svantaggio dolore e male ne avrebbero lui e gli altri fatti suoi dovuti conti in un certo senso ma una persona ignorante non ignorante nel senso pratico ma ignorante nel senso appunto di superficiale che non pratica la filosofia e che non usa la majeutica cosa fa non sa mettere sul piatto bene tutte le conseguenze delle proprie azioni valuta solo le sue questi momenti magari lo sa anche che quando mentre in casa farà del male a qualcuno ma pensa che
questo vale sia minimo un minima cosa comparata invece al bene che lui ne trarrà dal furto quindi come capite il problema del male è un problema tutto l'ignoranza secondo socrate ripeto nessuno fa il male volontariamente in fa male lo fa perché non sa cos'è il bene perché non conosce il bene perché non sa valutare cos'è il bene perché la sua ragione funziona male detto che il bene deriva dal nostro al nostro ragionamento da come la nostra anima partorisce ride da quanto bene ha ragione allora in una persona saggia sapiente l'anima ragiona bene e questa anima
lo porta quella persona ad agire bene ea fare bene ma in una persona appunto non saggiano sapiente il ragionamento fa cilecca potremmo dire ad inghippi non funziona perché non tiene debitamente incontro tutte le cose ancora una ragione molto superficiale non sia ancora scavato a fondo e quindi questi ladri di fatto credono di fare bene sono convinti di fare bene fanno il loro bene ma non si rendono conto che questo bene per se stessi per loro stessi egoistico genera tanto altro male che loro per il momento non tengono in conto ma che poi prima o poi
scoppierà e che era problemi queste persone potrebbero finire in galera potrebbero continuando così a recare tanto danno altre persone peggiorare il mondo in cui vivono insomma in vario modo al di là di commettono anche i danni e del male attorno a loro stessi anche sono convinti di fare bene quindi la questione del male ripetono questione puramente intellettuale persone una questione che dipende sempre e solo o come ragioniamo al fatto che ragioniamo male attenzione questa concezione è molto interessata anche molto criticata nel corso dei secoli adesso vedremo perché effettivamente anche qualche limite di cui ne possiamo
parlare però è anche molto intrigante anche per gli occhi dei moderni in fondo è una visione che ritiene anche se ci ragioniamo un po sopra che basti l'educazione l'educazione vera per salvare una persona non esiste la persona cattiva non esiste il male non esiste nessuno che sia così malvagio da volere il male da volere il dolore infliggere dolore a tutti esistono sono persone che cercano bene nel mondo e tutti noi siamo persone che cercano bene che cercano la felicità solo che alcuni hanno capito come ottenere veramente il bene è veramente la felicità e molti altri
forse la maggior parte non l'hanno ancora capito e socrate sembra quasi suggerirci che forse basterebbe una buona educazione una buona filosofia un buon cammino di educazione filosofico filosofica per migliorare le persone per portarle reagire meglio in fondo socrate sarebbe favorevole a percorsi di reinserimento per esempio dei carcerati no noi tante volte parliamo del noi io a volte sino ai miei studenti per oneri nell'attualità e sui giornali sui libri si parla del problema del carcere che un problema molto interessante perché il carcere dovrebbe servire anche ad educare le persone ma dovrebbe servire a restituire alla società
a una persona che una volta scontata la sua pena non delinque più non faccia più reatino lo scopo del carcere sarebbe quello di dire qui dentro non si deve piu tornare una volta che esci e invece purtroppo santuario sappiamo molto bene che chi vive l'esperienza del carcere molto spesso ritorna in carcere anzi magari entra per un reato minore poi la seconda tazza volta centra per reati sempre peggiori sempre maggiori ecco il carcere dovrebbe essere educativo come struttura avrebbe questa natura è però non riesce ad esserlo però per essere rieducativo forse il carcere dovrebbe consentire anche
a chi è carcerato di comprendere la natura di ciò che ha fatto di comprendere gli errori che ha commesso perché sono errori soprattutto perché chi entra in carcere è convinto di aver fatto il bene nella mia scuola negli anni scorsi adesso con la pandemia è tutto bloccato negli anni scorsi abbiamo fatto spesso incontri con ex carcerati con associazioni di ex carcerati sono molto molto interessanti e vi consiglio di se potete leggere anche qualche libro vedere qualche testimonianza magari registrata sono incredibili e interessantissime perché molti di questi ex carcerati quelli che fanno questi interventi per le
scuole ovviamente sono ex carcerati che dopo molta fatica e dopo un percorso difficile anno ho compreso con la natura dei loro errori e direi quasi socraticamente hanno imparato a capire cos'è il vero bene e ea capire che quello che perseguivano prima era sì un bene ma un bene minore un bene coi stico un bene molto parziale e quindi un male in fin dei conti ecco questo ve lo racconto non era molto chiara e sembrano risentire socrate perché chiaramente quelli che magari hanno iniziato con piccoli furti mi dicono che la ragazzina in cercavano i soldi perché
hanno bisogno di soldi che volevano la macchina cercavano il bene la felicità ovviamente solo che là non ho capito che quella strada e la stava peggiore per la felicità e che presto li avrebbe dannati ecco questo è un chiaro diciamo legame tra quello che socrate diceva 2500 anni fa e quello che purtroppo avviene ancora oggi però questa visione di sciacca ed è stata anche e bisogna dirlo ampiamente criticata già da platone aristotele i suoi diciamo così successori in un certo senso ristò tele in particolare a cui ho questa concezione di socrate di intellettualismo etico è
questa l'espressione che si usa cosa vuol dire intellettualismo etico cioè l'accusa che aristotele rivolge al venerato maestro è quella di aver ridotto tutte le questioni che riguardano il comportamento che riguardano l'etica a una faccenda puramente intellettuale cioè per socrate quello che conta è la ragione come ragioni l'abbiamo detto fin dall'inizio no invece aristotele e anche platone lo vedremo quando li faremo pensano che sicuramente c'è la ragione e ci guida e in parte nell'agire ma non c'è solo la ragione perché ci sono anche le passioni sono anche le pulsioni e ragione e volontà non sempre coincidono
cioè nel sentire soffre ad eleggere sorgono le sembra che semplicemente noi capiamo una cosa in base come capiamo a quello che capiamo agiamo se noi capiamo cosa è bene faremo necessariamente il bene se noi non capiamo cos'è il bene faremo sempre il male ecco aristotele platone diranno non è sempre così capita a volte che noi magari sappiamo cosa è giusto con la testa sappiamo benissimo cosa è giusto fare è però non lo facciamo pensate agli studenti voi se siete studenti all'ascolto quante volte sappiamo che sarebbe giusto studiare e sarebbe corretto prepararsi la ragione ci dice
studia quella la cosa giusta da fare è però non lo facciamo perché perché purtroppo la regione si può anche dire la strada giusta si può anche segnalata la giusta ma non è solo una questione che dipende unicamente dalla ragione dipende dalla volontà dipende dalla come la nostra anima ci lascia trascinare dalle passioni direbbe platone lo vedremo con platone ecco l'accusa che platone aristotele fanno a socrate quello di aver semplificato un purtroppo le cose di aver ridotto tutto ad una questione puramente intellettuale quando non è solo una questione puramente intellettuale inoltre altre accuse che sono state
rivolte a software sono quella di formalismo in parte di relativismo non sa cosa vuol dire formalismo formalismo vuol dire che socrate in fondo non ci dice quali sono le virtù non si fa gli elenchi di virtù e quindi questo bene queste amare non ci dice come agire si dice sostanzialmente il quale formula in un certo senso usare per capire come agire ci dà una regoletta che quella di scalarsi dentro già la ragione cercare di capire quindi si può lasciare anche un po spaesati questo perché se ci dà una regoletta vuol dire che ogni singolo uomo
dovrà poi applicare questa regoletta e dovrà in qualche modo cercare lui di capire cosa è bene e cosa è male fioretto il bene ma ve scaturiscono dal ragionamento ma questo vuol dire che ognuno di noi deve ragionare e si ragiona bene fa il bene si ragiona male fa il male non era forse meglio dire a gente così così così e farla finita senza affidarsi troppo del ragionamento umano che può essere fallace che può essere anche molto relativo ecco saprete in realtà davanti a questa accusa probabilmente agirebbe alzando le spalle nel senso che la sua è
una morale formale è una morale che non ci dice cosa fare ma ci dà delle regole per capire cosa fare ma questo penso a te è giusto è bene che sia così perché non bisogna insegnare le regole non bisogna insegnare le verità le verità vanno cercate non insegnate quindi questo è perfettamente in linea con la sua concezione generale del della conoscenza e e la filosofia per quanto riguarda il relativismo è vero che se noi diciamo a ogni uomo di cercare con la sua ragione del bene e male potremmo arrivare apparentemente a conclusioni diverse c'è un
uomo potrebbe dire per me il bene questo un altro potrebbe dire per me viene esatto opposto pressoché aver convinto che se noi scaviamo bene se noi andiamo davvero in profondità nelle anime troviamo verità condivise lo dicevo già l'altra volta le differenze le le opinioni diverse derivano semplicemente da un'analisi molto superficiale di ciò che la ragione ci dice se noi invece siamo la regione in profondità se noi dialoghiamo con gli altri troviamo verità comuni troviamo verità condivise e quindi non avremo una morale relativa al remo una morale che ha delle basi comuni su cui ci possiamo
trovare abbastanza d'accordo quindi anche questa accusa può essere facilmente superata e chiaro che comunque questa morale a una dimensione fortemente politica fortemente sociale e di comunità nel senso che io gli ho parlato dell'anima che ha dentro la verità della ricerca interiore eccetera ma ripeto e ribadisco fortissimamente questa ricerca nava mai fatta da soli ma fatta in due ma fatta in più di due bisogna aiutarsi a vicenda e sostenersi a vicenda in questa ricerca in modo da arrivare davvero a verità condivisa che valgano per un per l'uno interlocutore ma anche per l'altro interlocutore quindi è importantissima
una ricerca comune e importanti sono anche le conclusioni comuni nel senso che poi ovviamente il bene quando vi parlavo li bene di felicità non è mai un bene egoistico non è mai una felicità individuale quando noi dobbiamo ragionare insieme per trovare cos'è il bene è chiaro che cerchiamo il bene per tutti se se io ragiono da solo potrei incappare nella tentazione di cercare il mio bene ma si ragiona con un'altra persona e si ci confrontiamo è chiaro che già confrontarci ci porta a cercare qualcosa che sia bene per tutti non solo per me uno solo
per lui ma per tutti e due antonella ci siamo in tre per tutti e tre e quindi per la comunità la ricerca del bene sia per la ricerca per più persone possibili e la ricerca del bene per la polis potremmo dire ma come la filosofia una filosofia dialogate in generale anche la morale una morale dialogata la morale a più teste potremmo dire che coinvolge un po tutti e quindi una morale anche altruistica alla fine alla base di tutto ci deve essere il rispetto degli uomini di se stessi e degli altri della dignità umana solo un
bene condiviso può essere un vero bene solo una felicità condivisa può essere una vera felicità e da questo discende un'altra delle massime più famose di socrate che a volte lascia un po interdetti gli studenti marata perfettamente comprensibile dal punto di vista di cioccolate ed è questa e meglio subire il male piuttosto che commetterlo cioè quando noi ci troviamo davanti alla scelta se fare male o subire il male perché a volte nella vita può capitare che siamo davanti a un bivio e sappiamo che in un modo faremo del male a qualcuno nell'altro subiremo del male e
quindi in ogni caso non c'è una soluzione facile perché tutte e due le strade hanno dei difetti è meglio in quel caso sempre subire il male subire male piuttosto che commetterlo perché perché nel subire il male non commettiamo ingiustizia noi non facciamo qualcosa di sbagliato quindi non ci condanniamo l'infelicità mentre quando decidiamo di fare il male consapevolmente ci condanniamo all'infelicità perché ne abbiamo detto che la felicità del river a fare il bene dal sapere qual è il bene ed è per seguirlo ma se noi sappiamo qual è il bene e facciamo l'altra strada prendiamo l'altra
strada ce la facciamo il male allora ci condanniamo all'infelicità quindi se noi facciamo il male facciamo male agli altri ma in un certo senso facciamo male anche a noi stessi perché ci rendiamo infelice se invece subiamo il male certo subiremo un po di dolore ma quantomeno siamo artefici della nostra infelicità non siamo infelici perché non abbiamo fatto il mare quindi ripeto meglio subire nel male piuttosto che con me ma io non subì meglio non averli anche il bivio ovviamente però nel caso in cui si debba scegliere meglio subire male piuttosto che commettere ora rimane un
ultimo discorso da fare sulla morale sul male visto abbiamo appena parlato dal commettere il male socrate nel processo che subisce che vi ho già accennato di cui nell'ultimo video il prossimo che farò vi racconterà esattamente come vanno le cose questo processo racconta una cosa strana che tra l'altro è anche probabilmente una delle fonti dell'accusa che gli viene rivolta contro l'appunto vi spiegherò meglio nel prossimo video cioè racconta che per tutta la sua vita quando si trovava in certe situazioni un po difficili in cui bisognava scegliere come agire e ci poteva essere incertezza perché è una
situazione un po particolari lui continuava a sentire continuo a sentire da sempre una sorta di voce interiore una voce interiore che diceva non cosa fare ma gli diceva cosa non fare questa voce non diceva agisce così fai questo fai quest'altro ma quando lui stava quasi per fare qualcosa di sbagliato questa notizia attento socrate fermati stop non farlo una voce negativa non solo senso che gli proibiva delle cose più che suggerì dire le cose e secondo socrate questa voce deriva da un demone interiore lui lo chiama proprio in questo modo un devono interiore che gli suggerisce
cosa non fare allora attenzione cosa intendono i greci per demo le cose intende socrate per damon e non dobbiamo intendono intenderlo nel senso cristiano del termine noi quando nel nell'ottica cristiana parliamo di demoni parliamo di creato di creature demoniache cioè infernali legate al demonio al diavolo è certa quindi qualcosa di negativo delle forze degli esseri sovrumani per o cattivi e negativi nel linguaggio greco del tempo e quindi anche in sciopero che invece il demone non era una forza negativa era un'entità soprannaturale una sorta di via di mezzo di tramite tra uomini e dei queen di
matrice miti o di entità quasi divina diciamo a metà strada l'uomo e gli dei che però appunto poteva trovarsi anche una sorta di genio venne anche tradotto a volte in questa maniera che poteva parlare agli uomini parlare continuamente agli uomini e socrate ritiene di avere con sé un demone interiore dentro dice un demone uno di questi simili e vi siano queste entità spirituali quasi divine che dentro in lui agisce da sempre che gli parve gli dice cosa non fare ecco si è discusso enormemente nel corso dei secoli di millenni su cosa fosse questo demone che
cosa volesse dire questo discorso di socrate [Musica] c'è chi dice che in realtà questo demone quello che sanno che chiama demone era la voce della coscienza quindi qualcosa di prettamente umano quello che poi appunto anche i cristiani che verranno voce della coscienza altri invece dicevano no strano proprio di libri che parlano gli uomini dentro di loro nell'anima quindi una lato un'interpretazione diversa e quindi non è del tutto chiaro cosa intendesse socrate perché appunto anche lui ha un po enigmatico parla risto demone ma poi non si capisce cosa voglia di mostrare ci danno questa questa sua
immagine però la cosa importante la cosa perché secondo me va sottolineata e questa dura anzi cose vanno sottolineate prima cosa e damon e parla ma la scelta è sempre di chocolate e quindi il demone può anche litigare sono create che stai per fare una scienza immaginatevi il diavoletto edicart presenti canzoni di paperino con l'angioletto il diavoletto ecco un un mix tra i due e dice non farlo non farlo non farlo ecco lui dice ma non non è una proibizione assoluta saprete poi decide cosa fare sente questa voce non la voce può essere seguita e può
però anche non essere seguita quindi può benissimo si può benissimo parlare di libertà dell'uomo la scelta morale una scelta libera e quindi alla fine della scelta di come agire è sempre una scelta umana questa è una cosa importante socrate non fonda una morale divina che deriva da dio non ha l'assoluta nel senso con la maiuscola che proviene dall altro i cieli e ci viene calata in terra lavorale dipende sempre da noi è nostra pur essendo poi condivisa ma è molto umana come morale perché scaturisce dalla nostra anima scaturisce dalla bellezza dalla razionalità della nostra e
quindi la voce c'è però non è vincolante potremmo dire così ok questo primo aspetto da sottolineare secondo aspetto è fatto però che socrate panni di un demone facevi una creatura semidivina di un'entità superiore lascia pensare che socrate ritenesse e in un qualche modo ci fossero nati dagli dèi delle indicazioni cioè che l'uomo fosse veramente solo al mondo spesso nel mondo senza una chiave di lettura avesse solo la sua ragione ma che non certo sesso la morale che l'uomo si trovava scavando dentro di se potesse essere in accordo con una morale superiore una morale divina che
l'uomo diciamo subodorava quasi sentiva lontanamente non conosceva profondamente ma sentiva naturalmente quindi l'uomo cerca la sua morale cerca di fondarla subì sesso la sua ragione e magari però si può anche accorgere che queste ore l'umana anche qualcosa di divino anche qualcosa di superiore cioè che in un certo senso è in linea combacia con il volere degli dei e o comunque di qualsiasi cosa ci sia al di sopra di noi e quest ultimo discorso apre altre due questioni che però di presentare brevemente perché sono un po ambigue ma vale la pena comunque presentarle riguardo all'anima anzi
meglio al destino dell'anima e riguardo agli dei visto che quest'anima in qualche modo in contatto con gli dèi bisogna capire quest'anima che fine fa la vita dopo la morte va 50 quelli dei oppure no e poi bisogna capire che cosa sono direi esistono gli dei con son fatti ecc allora per quanto riguarda l'anima non sappiamo bene cosa saprete pensasse perché abbiamo versioni differenti da dialogo al dialogo vi ricordo che noi capire pensiero diciamo che non abbiamo dialoghi suoi baci fondiamo ci appoggiamo principalmente sui dialoghi platonici in particolare i dialoghi della prima fase della vita di
platone allora anche in questo caso sull'anima ci sono delle menzioni di socrate e cosa pensa dell'anima però secondo me è il dialogo ci sono opinioni differenti quindi rimane un po col dubbio nel pedone ad esempio che un dialogo platonico sembra quasi che la posizione di sacrati si avvicina alla posizione dei pitagorici cioè sembra quasi richiamare la metempsicosi ve la ricordate cioè la trasmigrazione delle anime se non vi ricordate consular metempsicosi in descrizione dimetto il video subita codici velo andate a rivedere lì c'è comunque sostanzialmente che le anime in amori non morissero che quando moriva il
corpo l'anima si è reincarnato in un altro corpo e vi accoglie in un ciclo apparentemente infinito da cui poi forse si poteva uscire sembra né fedone essere di questo avviso sta parte però il ferone diciamo che gli studiosi dicono bacchi sa se questo è il vero software che c'è dibattito internet ci dà più peso a un altro testo platonico che è l'apologia di socrate che tra l'altro il primo testo che platone scrive quindi quello più vicino alla morte di ciò avrebbe quindi quello probabilmente più veritiero per conoscere pensiero di socrate e in questo testo chocolate
e parla ancora dell'anima ma dice due cose sull'anima cioè davanti a diciamo così i suoi discepoli che sono molto preoccupati perché sapete lo posso rivelare morirà saprete tentare di rassicurarli dicendo guai dicendo loro guardate io non so bene cosa è certa con la morte con quindi già qua capite che anche se probabilmente era dubbioso su cosa poteva esserci dopo la morte non lo so bene cosa c'è dopo però chip sono due possibilità e tutte e due queste possibilità non sono poi così male sostanzialmente prima possibilità la morte potrebbe essere un esistere più una sorta di
sonno senza sogni una pace eterna un non essere cioè uno spegnersi e non avere più coscienza non avere più scelti sensazioni sentimenti non essere più nulla se così fosse non sarebbe poi una brutta fine tutto sommato lascia interiore socrate perché sarebbe una pace eterna non si sarebbe dolore quindi io non son finirei pertanto discepoli tranquilli se anche morici così non sarebbe poi così male la prima ipotesi la seconda ipotesi se invece l'anima non morisse qualcosa con l'anima potrebbe finire nella de potrebbe mutare di luogo spostarsi e finire nella della al di là dei greci però
anche questo in fondo non sarebbe poi una soluzione così tremenda perché nella de potrei dice socrate incontrare tanti saggi che sono già vissuti e che sono morti e potrei passare la vita a dialogare con i saggi siamo creati che ha tormentato gli ateniesi per anni facendo il da fano nella città ma chiedere a tutti cos'è che cos'è e perché questi pensa di fare lo stesso anche nell'aldilà cui saggi dell'antichità però anche in questo caso se come si dice tranquilli perché non è un destino di cui avere paura ok quindi sulla morte socrate non sa bene
e non sa dire bene cosa accadrà allan l'anima potrebbe essere immortale continuare esiste neanche dopo la morte del corpo potrebbe anche essere mortale morire assieme al corpo non lo so però non ogni caso non bisogna temere la morte quando si è vissuti bene quando si ha un anima bella che ha vissuto bene e di questo parleremo anche nel prossimo video parlando della morte di ciò perché più nel dettaglio del processore la morte questo è quello che dice sull'anima quanto riguarda gli dèi anche sugli day cioè ci sono pochi discorsi un po ambigui vi dicevo in
tira in ballo stube mondo interiore e questo è comunque una divinità nuova che lui crede stato senso che lui introduce rispetto all'idea tradizionali ma da quel che sembra emergere proprio anche nell'apologia gli studiosi ritengono anche se non è chiarissimo che socrate pensasse che gli dei tradizionali cioè zeus apollo eccetera fossero in realtà delle diciamo così personificazioni di un'entità divina superiore cioè che in realtà non esistessero tanto il terzo polo è certa che certo magari erano modi in cui il divino si manifestava a noi ma che la vera natura della divinità forse qualcosa di più elevato
di più nascosto e più alto e unitario si ipotizza una sorta di intelligenza universal di mentori versale una mente che funzionerebbe un po come la mente umana il retto che per socrate la chiave per capire per la verità è l'anima il ragionamento è il modo in cui noi ragioniamo pensiamo e bene forse questa è l'ipotesi la nostra anima ha in qualche modo collegata all'intelligenza universale all'intelligenza divina a questa mente universale eterna più grande di mina che però funziona un po come la nostra anima ci può essere un legame tra le due e quindi dentro noi
avremo in un certo senso qualcosa di divino qualcosa che assomiglia a dio il dio più alto di zeus apollo appena e compagnia e sarebbero solo dei modi in cui il divino si manifesta gli uomini si presenta agli uomini però ripeto sono abbastanza ipotesi perché chocolate una parola definitiva sulla questione non la dice non è chiarissimo quindi è più lavori di interpreti questo che non di quello che effettivamente trovate nei testi però però c'è una rischiata possibilità che soffre per la pensasse in questa maniera anche se ripeto non è questo il fulcro del suo interesse crescente
as è capire come si possa arrivare alla verità e capire come bisogna vivere ecco questo era quello che volevo dirvi oggi parlando della morale e dell'etica socratica e mi pare che spero che il sia complessiva impara anche di aver letto abbastanza poi in realtà non abbiamo tanto altro perché ripeto i dialoghi che hanno tornate come protagonista spesso sono aperti non hanno soluzioni chiare come abbiamo visto parlando dell'anima che parlando degli dei però questa è proprio la anche la bellezza del pensiero di socrate in descrizione come solito trovate l'elenco dei punti che abbiamo trattato oggi con
di fianco il link per far ripartire video dal punto esatto che magari volete e riascoltare trovate anche i link agli atti video che citato delle altre risorse interessante prossimamente faremo l'ultimo video choc che è quello dedicato unicamente al processo che è un processo celeberrimo importantissimo e significativo quindi non ci vorrà molto a spiegarlo ma sarà un bel video spero prende bello da spiegare poi spero che sia bello anche da sentire e poi finiamo shock the e poi andiamo avanti col nostro programma di filosofia è anche quello di storia è anche quello di educazione civica ce
ne sarà ancora tanto da discutere ma nelle prossime puntate per ora questo è tutto usate anche il vostro libro di testo come sempre ci vediamo presto per nuovi video di storia e filosofia educazione civica ciao [Musica] se mi hanno detto che l'anima in qualche modo in contatto così dai quest'anima una cimice questa anima che cosa