L'Unità d'Italia - Alessandro Barbero (Speciale 17 Marzo)

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Alessandro Barbero - La Storia siamo Noi
Alessandro Barbero affronta il tema dell'unità d'Italia attraverso la figura di uno dei suoi più gra...
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ma la sua barbarossa l'insider [Musica] buonasera allora venire a parlare di cavour a torino sembra veramente parlare di qualche cosa che ci è familiare a tutti da sempre io comincerei con una con una considerazione per un po di tempo gli storici si sono chiesti se il singolo individuo può davvero influenzare il corso della storia c'è stata una lunga fase in cui si diceva bene insomma la storia sono è fatta di forze talmente profonde talmente potenti oggi potremmo dire è fatta di interessi economici talmente disincarnati che nessun individuo in realtà poi li controlla davvero si ha
quasi l'impressione che vadano per conto loro e allora si diceva appunto l'individuo è un'illusione che l'individuo conti qualche cosa poi io credo che la storia del novecento abbia risolto questa discussione in modo indiscutibile e chiaro che certi individui arrivati in una posizione di potere invece possono condizionare il corso della storia certe cose sarebbero successe lo stesso ma hitler o stalin o mussolini hanno influenzato comunque il corso degli eventi in un certo senso ovviamente parliamo soprattutto di politica parliamo di chi è in grado di influenzare il corso della storia perché arriva ad avere il potere e
diversamente da quasi tutti gli altri lo usa in modo memorabile cioè riesce davvero a far succedere delle cose come vuole lui e questi poi noi li chiamiamo i grandi uomini magari con qualche dubbio in più se quello che volevano fare era appunto far uccidere un sacco di gente e allora su gengis khan magari o su altri possiamo avere qualche dubbio ma in realtà poi noi appunto nell'ambito della storia parliamo di grandi uomini di solito quando abbiamo persone che hanno gestito il potere in modo molto personale e fatto succedere del poi per come siamo fatti noi
esseri umani una volta che abbiamo stabilito che uno è un grande uomo di solito abbiamo un po la tendenza a immaginare che sia perfetto che non sbaglia mai che non ha difetti e rimaniamo molto stupiti quando scopriamo che invece i grandi uomini sono uomini come tutti gli altri che i grandi uomini sono pieni di difetti come tutti noi che i grandi uomini sbagliano continuamente come tutti noi e ciò nonostante riescono a fare delle cose allora andare a vedere un protagonista forse il vero protagonista del risorgimento si potrebbe discutere con garibaldi e direi che liberamente i
piatti della bilancia ma visto da torino e questo è quello che noi siamo qui a fare in questi nostri incontri visto da torino il vero protagonista del risorgimento e certamente camillo conte di cavour è visto dove andarlo a vedere da vicino andare a scoprire le cose meno note della sua storia della sua vita del suo carattere badate non vuol dire almeno spero prendersi il piacere da camerieri di guardare il grande uomo dal buco della serratura ma vuol dire cercare di capire qualcosa di più su cosa significa il potere chi sono quelli che hanno il potere
e che lo gestiscono conosciamoli più da vicino quelli che ce l'hanno nel mondo oggi non possiamo conoscere più da vicino gli storici del futuro leggeranno le lettere e le carte segrete dei potenti di oggi noi possiamo leggere le lettere private e le carte segrete dei potenti del passato e per esempio di camillo benso conte di cavour e della sua cerchia e allora vediamo cosa si scopre se si va a cercare di capire chi era quest'uomo che nasce nel 1810 in una torino che in quel momento fa parte dell'impero francese il piemonte è anche altri pezzi
d'italia a quel punto sono stati annessi alla francia sono francia camillo nasce in una famiglia estremamente ricca è estremamente influente è una grande famiglia nobile ai benso di cavour antica davvero antica risale al medioevo cosa che non si può dire di tutte le famiglie nobili piemontesi ed è una di quelle tante famiglie nobili piemontesi che dopo essere state fedeli ai savoia per secoli quando è arrivato napoleone si sono schierate con napoleone per darvi un'idea dell'ambiente del livello sociale a cui nasce in cui nasce camillo riflettiamo sul fatto che si chiama camillo come mai si chiama
così si chiama così perché il suo padrino di battesimo e il principe camillo borghese governatore del piemonte per conto dell'imperatore napoleone e quindi la sua madrina di battesimo e la moglie del principe borghese e cioè paolina bonaparte la sorella dell'imperatore nonché donna più bella dei suoi tempi e così via allora questo è uno che quando nasce lo tiene a battesimo la sorella di napoleone capite che cosa vuol dire ci muoviamo a livello sociale più alto il papa il marchese michele è un importante cortigiano politico uomo d'affari naturalmente nel 14 napoleone cade tornano i savoia nessun
problema tutte queste grandi famiglie ripassano dalla parte dei savoia senza il minimo danno il minimo problema è il papà di camillo contin camillo a quattro anni quando cadde napoleone cosa volete il papà di camillo continua a essere uno degli uomini più potenti e più in vista anche sotto la restaurazione tanto per capirci il papà di camillo e a lungo sindaco di torino e per 12 anni capo della polizia capite che potere concentra un personaggio del genere questa uscita nella francia di napoleone è anche uno degli elementi che ci aiutano a capire come mai camillo per
tutta la vita parla e scrive il francese meglio dell'italiano perché a casa si parla piemontese però la mamma di camillo e svizzera e di ginevra e quindi a casa si parla piemontese e francese e fuori in quegli anni di dominio napoleonico si parla francese ad alto livello sociale per questo quella generazione cavour carlo alberto che è più vecchio di lui quella generazione li parla francese meglio dell'italiano notate non c'entra con camillo più di tanto ma mi fa piacere dirlo perché è una cosa su cui ci sono spesso equivoci si pensa che il piemonte fosse mezzo
francese non lo è assolutamente piemonte un paese totalmente italiano e quando viene annesso alla francia e viene l'ordine di fare lezione in francese nelle scuole da torino partono suppliche disperate rivolte a parigi che dicono quando c'e nessuno che sa il francese nessun maestro di scuola è in grado di fare lezioni in francese ma la grande aristocrazia a corte invece il francese lo sa e si adegua rapidamente per tutta la vita cavour quando deve scrivere scriverà più volentieri in francese questa nascita in una famiglia di questo genere a questo livello sociale è una cosa che condiziona
camillo il carattere di camillo in modo decisivo camillo è un nobile sicuro di essere nato al vertice nato per comandare a 10 anni lo mandano dall accademia militare perché la famiglia lo destina alla carriera militare e noi abbiamo i registri dell'accademia militare che ci dicono che il giovane camillo che è stato lì fra i 10 ei 15 anni grosso modo era spesso punito per l'arrogante rifiuto di obbedire agli ordini e per il tono perentorio con cui si rivolgeva agli altri professori compresi questa identità aristocratica nobiliare che gli dà una sicurezza e norme non la perderà
mai qualcuno all'epoca ci ha lasciato questo ricordo cavour non avrebbe mai dato del tu a un amico che non fosse nobile ora notate che essere nobile non è soltanto una distinzione o un motivo appunto di orgoglio di arroganza o di snobismo negli anni in cui cavour e giovane nella società piemontese c'è una spaccatura nettissima fra la nobiltà e la borghesia la nobiltà è ancora convinta che il potere spetta a loro e che i borghesi che poi vuol dire gli avvocati insegnanti giornalisti che credono di poter contare qualcosa sono degli illusi chi deve comandare sono i
nobili nel 1847 l'ambasciatore inglese a torino è una capitale ci sono le ambasciate delle varie potenze nel 47 un anno prima dello scoppio della prima guerra d'indipendenza l'ambasciatore inglese a torino prevede che prima o poi qua scoppierà una guerra ma non si immagina la prima guerra di indipendenza l'ambasciatore inglese prevede che ci sarà la guerra tra la nobiltà e la borghesia talmente queste due classi sono in rotta di collisione cavour sarà un nobile diverso dagli altri per le sue scelte politiche lo vedremo subito ma non si dimenticherà mai di essere nobile allo scoppio della prima
guerra d'indipendenza no lo scopo durante la prima guerra d'indipendenza alla battaglia di goito viene ucciso in battaglia il nipote di camillo figlio del fratello augusto un ragazzo che lui amava moltissimo che voi non si sposa e non avrà mai figli ne riparleremo amava moltissimo questo nipote augusto che da giovanissimo ufficiale viene ucciso in battaglia a goito cavour conserverà per tutta la vita l'uniforme di augusto dalla palla è macchiata di sangue e in quell'occasione camillo scrive non si dirà che l'aristocrazia piemontese non paghi il suo tributo alla patria essa si fa uccidere sui campi mentre gli
avvocati la diffamano nei trivi è né il caffè naturalmente poi gli avversari politici si divertiranno a notare che camillo a guardarlo non sembra così aristocratico uno dei suoi grandi avversari in parlamento e angelo brofferio politico di estrema sinistra oltre che grande cantautore dell'epoca e brofferio nota cavour sarà nobile ma guarda te lo dice brofferio il volume della persona il volgare aspetto il gesto ignobile noi qui non abbiamo dei filmati che le focali c'erano ancora per vedere cavour come gesticolava la voce ingrata non abbiamo neanche le registrazioni di quell'epoca ma brofferio assicura che appunto anche sentirlo
parlare non sembrava tanto nobile il conte di cavour ora nasce al vertice ma c'è un problema è il secondogenito è il figlio cadetto e le abitudini non la legge ma le abitudini che permettono di aggirare la legge le abitudini dell'aristocrazia piemontese ancora a quell'epoca sono che va tutto al primogenito lui è un figlio cadetto per questo la mangano all'accademia militare bisogna trovargli qualcosa per campare voi capite 1 con un caratterino come quello che vi ho descritto cosa poteva provare all'idea che sfortuna che ho avuto sono nato dopo va tutto a gustavo non voglio dire quel
cretino di gustavo ma temo che questi più o meno fossero i sentimenti di camillo c'è una lettera di una zia amatissima la zia vittoria con cui cavour ragazzo ha un rapporto molto filiale e in una lettera la zia vittoria scrive di camillo l'idea di essere cadetto continua a ossessionarlo non la può accettare sarai tormento della sua vita poi cavour come vedremo troverà altre ragioni di vita però non dimentichiamoci che l'uomo che poi per dieci anni e primo ministro del regno prima del regno di sardegna e poi alla fine del regno d'italia quando torna a casa
dal parlamento e cioè a palazzo cavour torna a casa del fratello il padrone di casa e il fratello lui ha il suo appartamentino contribuisce alle spese quando mangiano insieme decide il fratello che invitare chi non invitare e gustavo il padrone e cavour come ogni figlio cadetto non avendo le risorse sufficienti per un matrimonio al suo livello sociale non si sposa e non ha figli si era attaccato tantissimo all'ipo te gliel'ho ammazzano in guerra a partire da quel momento cavour parla ogni tanto nelle sue lettere agli amici della vita a palazzo cavour della vita in famiglia
dice casa mia è diventata una specie di succursale del perla scelse il cimitero di parigi quello che volevo bene sono morti gustavano rimane lui e l'altro figlio che anche voi piace di meno torniamo a camillo ragazzino che soffre di essere figlio cadetto e anche per questo litiga furiosamente col padre per carità i litigi furiosi fra adolescenti e genitori sono di tutte le epoche e non c'è bisogno di essere il secondogenito però questi litigi di camillo col padre sono particolarmente virulenti il padre a un certo punto minaccia di mandarlo a morire di fame in america l'emigrazione
italiana verso l'america è appena cominciata e l'idea ea 66 fatto così anche rifiutato la carriera militare non si riesce a sistemarlo in nessun modo va in america allora piuttosto in realtà poi camillo appunto non voglio dire che solo per questo ci mancherebbe ma comunque sempre più si distacca come idee come valori dall'ambiente in cui è nato come idee politiche camillo a un certo punto appena comincia a ragionare a prendere delle posizioni scopre di essere molto più a sinistra rispetto alla famiglia ea tutto l'ambiente della nobiltà piemontese è un liberale notate è molto più a sinistra
nel senso che ci voleva poco per essere più a sinistra ecco non è certo un rosso cavour anzi è un liberale che vuol dire proprio poco vuol dire non essere ostili al fatto che ci possa essere un parlamento una costituzione dei partiti libera stampa poi voto ristretto votano soltanto i ricchi quelli che pagano le tasse per carità questo vuol dire essere liberali la famiglia osserva e dice si capisce e il figlio che ha detto si è messo in testa chissà quali idee lui ci rimane male quando capisce che la famiglia spiega le sue scelte politiche
col fatto che il cadetto bella spiegazione dice in una lettera il punto è che comunque che essere liberali in quell'ambiente significa essere dei pericolosi sovversivi ancora un paio di citazioni dall'hiv dall'epoca per darvi un'idea di cosa si poteva dire e scrivere in quegli anni nel 48 ancora nel 48 a torino ci sono nobili che invocano cito piombo e capestri per contenere quegli insolenti avvocati mercanti e popolani che si credono divenuti qualche cosa e vi cito ancora questa questo è un collega un professore dell'università di torino che nel 1848 si chiede dove finirà questo paese con
tanti germi di liberalismo e democrazia che capita una cosa ancora molto peggio del liberalismo naturalmente per cui cavour nel piemonte della restaurazione passa per un pericoloso sovversivo il re carlo alberto che è un po più vecchio di lui appunto diffida di cavour un carbonaro impertinente lo definisce un certo punto la famiglia non sa se preoccuparsi o sorridere sempre la zia vittoria 1835 cavour a 25 anni la zia vittoria in una lettera il povero ragazzo è completamente preso dalle rivoluzioni alle tasse in testa lo lei peraltro in quegli anni cavour scopre che non è solo la
famiglia che si preoccupa quando ha 23 anni il papa lo manda per viaggio d'affari a milano notate anche questo non c'entra ma non resisto a dirvelo perché ogni tanto poi si discute l'unità d'italia era il caso di farlo ecco pensate cosa voleva dire il viaggio d'affari a milano vuol dire che vai alla questura a torino a spiegare che vuoi andare a milano cioè all'estero che se vogliono ti danno il passaporto se non voglio non te lo danno se te lo danno vai fino alla frontiera in carrozza naturalmente un giorno di viaggio arrivato alla frontiera c'è
la polizia la nostra poi quella austriaca poi di nuovo un altro giorno di viaggio a righe milano deve andare a presentarti alla questura farvi stare il passaporto e spiegare perché sei andato lì giulia cogoli che ho già preso l'alta velocità e due ore fa era milano ea dei secoli ecco allora cavour va a milano e scopre a 23 anni di s schedato dalla polizia austriaca perché comunque la famiglia è nota la persona e in vista e la polizia austriaca chi è nello schedario dei pericolosi sovversivi fra cui il figlio del capo della polizia piemontese è
andato a milano in viaggio d'affari il papa nel tentativo di fargli fare qualcosa decide di impiegarlo nei suoi affari papa è un grandissimo affarista fa di tutto e cavour impara tanto per darvi un'idea del genere di affari che trattavano qualche anno dopo cavour fa di nuovo un viaggio nell'impero austriaco mandato dal padre perché muhammad alì pascià d'egitto ha deciso di introdurre in egitto l'allevamento delle pecore mer del pecore merinos quindi vuole comprare uno stock di pecore merinos in europa le allevano in ungheria allora cerca un intermediario per comprare in ungheria uno stock di pecore da
importare in egitto e l'intermediario lo fa il papà di cavour che poi affida l'incarico al figlio cavour ha una gran voglia di imparare come vanno gli affari perché appunto il grosso problema di essere un cadetto che non hai un soldo ma i soldi si possono fare nella prima parte della vita di cavour l'ambizione enorme che quest'uomo ha sempre avuto dentro lo spinge innanzitutto a cercare di fare i soldi anche con le scorciatoie famiglia appunto avete capito in che giro si muove ti possono dare anche delle dritte comincia avere qualche capitale dagli papa gli dà qualche
capitale da investire gioca in borsa non va sempre bene cavour che noi ci ha abituati a vedere così pacioso con gli occhialini in realtà è uno che ha un carattere così infiammato e corre dei rischi anche troppi nel 1840 camillo a 30 anni e a parigi da un po di tempo a giocare in borsa gioca e gli va male a 30 anni questo ragazzo deve scrivere al padre o la lettera in cui gli spiega che è in debito di 45 mila franchi mezzo milione di euro e al padre scrive bisogna pagare o farsi saltare le
cervella notate che non è l'unica volta è la prima ma non l'unica volta in cui il lavoro in vita sua minaccerà di spararsi un colpo in testa questa però è la prima il papa paga perché la famiglia può anche sia pure un po mugugnando riuscire a pagare un de a coprire un debito di 500 mila euro poi per un po non gioca più in borsa però gli fanno gestire le terre di famiglia le tenute risiko le risaie del vercellese dealer i e ii cavour ha la fortuna che vive in un'epoca di grande crescita di grande
progresso lui ci si butta dentro studia impara introduce nuovi metodi comincia a fare grossi profitti è una parte di quei grossi profitti vanno a lui un po per volta diventa uno degli uomini più ricchi del regno una delle poche in cui cavour sarà criticato e fischiato dalla folla a torino durante il suo governo faccio un piccolo salto avanti sarà in una fase in cui i prezzi del grano sono alti e la gente protesta perché il pane costa troppo caro e qualcuno fa due più due il conte cavour e un grande produttore di riso riso pane
la stessa cosa era l'alimento di base dei poveri quella volta la folla manifesta sotto le finestre di palazzo cavour e butta pietre contro le finestre accusando il governo di non fare abbastanza per tenere basso il prezzo del grano perché al conte di cavour per i suoi affari personali interessa quello che però vorrei sottolineare è che questo giovanotto che ha voglia di fare i soldi ha voglia di diventare ricco e ci riesce lo fa impadronendosi dei meccanismi dell'economia non è soltanto un giocatore d'azzardo tutt'altro lavori in quegli anni studia studia furiosamente studia furiosamente l'economia e anzi
in realtà se qualcuno avesse chiesto alla gente quando lui aveva 30 35 anni ma chi è questo giovane conte di cavour probabilmente la gente avrebbe risposto è un economista pubblica pubblica saggi studi di economia sul commercio le esportazioni voi direte del regno di sardegna neanche un po dell'italia perché benché l'italia sia ancora fatta di tanti stati separati in quell'epoca si percepisce molto chiaramente che è una realtà unitaria e cavour ragiona quando sarà unita quali saranno i punti di forza il vino l'olio ecco e poi studiare l'economia per lui vuole anche dire fare un'esperienza che poi
servirà molto quando sarà il potere quando sarà al governo cioè cominciare a capire i meccanismi della società delle classi degli interessi delle classi quando cavour a 24 anni gli viene commissionato uno studio dal governo inglese il governo inglese sta facendo delle grosse riforme nell'assistenza ai poveri che poi vela raccomanda l'assistenza che avevano gli inglesi durante la rivoluzione industriale consisteva in genere nel chiudere i disoccupati dentro delle specie di prigioni dove erano obbligati a lavorare gratis in cambio della zuppa ma comunque stanno studiando queste misure il governo inglese si informa presso gli altri governi nel vostro
paese come fate anche a torino vogliono far fare un'inchiesta sulla condizione operaia in piemonte siamo nel 1834 gli operai ce n'è ancora pochi ma in qualche zona cominciano essercene nel biellese l'ambasciatore inglese va a chiedere al sindaco chi potrebbe fare questo studio è il sindaco gli dice giusto camillo conosco solo lui che si interessa di queste cose e camillo 24 anni scrive il suo primo libro in francese che è uno studio commissionato dal governo inglese sulla condizione operaia e dei poveri in piemonte dove impara delle cose che poi gli serviranno impara che in quell'epoca gli
operai non riescono a risparmiare niente e che alla minima disgrazia al minimo momento di disoccupazione i lavoratori sono in miseria e costretti a indebitarsi cavour dice proprio espressamente che un operaio possa risparmiare qualcosa con i salari che prendono ciò mi pare assolutamente impossibili ora ve l'ho detto non è uno di sinistra però è uno che vuol capire come è fatto il mondo e come si fa a governarlo e in quegli anni il problema degli operai comincia a essere un problema all'ordine del giorno che i politici devono affrontare nel 1848 c'è la rivoluzione in francia cade
la monarchia arriva la repubblica tavor nota qui l'opinione pubblica è spaventata e come mai è spaventata l'opinione pubblica dice 1848 l'opinione pubblica sarebbe disposta a digerire molte cose la democrazia perfino non sono l'idea di democrazia e di repubblica che spaventano e lo spettro del comunismo ora non so se vi rendete conto 1848 quell'anno esce il manifesto del partito comunista di marx engels che comincia con la frase uno spettro si aggira per l'europa io che cavour nello stesso anno senza aver letto probabilmente ancora il manifesto abbia la stessa immagine lo spettro del comunismo cogliendo quanto questo
terrorizza le classi elevate ecco mi sembra il sintomo che le antenne ce le aveva eccome di quello che succedeva al suo tempo dicevo chissà se ha letto il manifesto magari dopo si certo punto l'ha letto perché lui a un certo punto continua a ragionare e dice in sostanza il comunismo l'hanno inventato i tedeschi speriamo che non lo mettono in pratica i francesi perché quando i francesi ci si mettono ma ve la leggo troppo bella ognuno si domanda se le dottrine e socialiste e comuniste nate nei cupi cervelli di alcuni filosofi della germania ed eccoli lì
i marx e engels stanno per essere tradotte in pratica da quegli ardimentosi francesi i quali appunto quando ci si mettono fanno il diavolo a quattro non li ferma nessuno però la repubblica francese dura poco lo sapete eleggono presidente il principe luigi napoleone nel 51 luigi napoleone fa il colpo di stato diventa imperatore la francia a maggioranza accetta cavour trae le conclusioni la paura del socialismo vince nei francesi l'amore della libertà gran lezione a nota è come se avesse capito quello che resterà vivo e vero per altri 150 anni cioè agita lo spauracchio del comunismo e
questa paura comunque a un tale impatto che puoi far passare tutto quello che vuoi però intendiamoci quando cavour sarà al governo e dovrà fare i conti con gli scioperi dei territori biellesi e ci sarà la destra che preme dicendo mandiamo la cavalleria ed è finita lì non che non mandi la cavalleria ogni tanto però discute anche sul fatto che per evitare gli scioperi bisogna alzare i salari per prevenire il socialismo citazione testuale è necessario migliorare la condizione degli operai se no è inevitabile la guerra sociale dunque uno che mentre faceva i soldi ha imparato un
po di cose si è guardato intorno e capiva come era il mondo in cui viveva e dunque cosa succede succede che nel 48 quando scoppia il 48 appunto e il mondo sembra che vada a catafascio e si apre tutta una nuova prospettiva carlo alberto appena pubblicato lo statuto noi diciamo va bene e appunto al ci sono le targhe sui palazzi di torino che commemora uno statuto cerchiamo di capire cosa vuol dire di colpo c'è la stampa libera non più censurata chiunque può aprire un giornale e scriverci quel che vuole di colpo e nascono i partiti
politici che non c'erano prima voi direte gran guadagno ma insomma ecco pensiamo all'epoca cosa vuol dire di colpo ci saranno le elezioni fra qualche mese ci si può candidare bisogna far politica e farsi vedere e lì c'è un nuovo campo in cui quest'uomo che ormai ha 38 anni e ricchissimo bene o male quel che voleva fare l'ha fatto e adesso chi si apre tutto un campo nuovo cavour si butta immediatamente in politica appena nasce la politica e ci si butta con le idee molto chiare bisogna stare al centro perché appunto da una parte c'è il
pericolo rosso la rivoluzione il comunismo ma dall'altra e questo è altrettanto pericoloso c'è quello che loro chiamavano il tintinnar di sciabole l'idea del governo militare del re che riprende il potere e lo esercita con la violenza e non concede nulla per cavour sono due pericoli altrettanto gravi per il progresso del paese è assolutamente indispensabile procedere sulla via del liberalismo scrive è necessario indispensabile di costituire un partito liberale conservatore liberale conservatore però liberale dobbiamo aspettarci a vedere costituirsi ve l'ho detto che l'italiano lo maneggia appunto un po come capita dobbiamo aspettarci a vedere costituirsi un partito
estremo impaziente bisogna apparecchiare sia combatterlo e due anni dopo nel 49 quando il primo esperimento è andato a finire molto male la prima guerra d'indipendenza si è persa ri persa si discute il re lo terrà lo statuto o si torna indietro alla monarchia assoluta oppure dall'altra parte scoppia la rivoluzione cavour e di nuovo chiarissimo bisogna combattere il pericolo di venire sommersi dalle onde dell'anarchia o incatenati al potere della sciabola né l'uno né l'altro ea quelli del suo ambiente sociale che gli dicono ma no la sciabola e l'unica soluzione le truppe in strada basta con queste
pretese del popolo degli insolenti avvocati appunto che vorrebbero poter fare politica cavour risponde avete capito niente il potere si mantiene e la rivoluzione si evita facendo le riforme le riforme compiute a tempo invece di indebolire l'autorità la rafforzano invece di crescere la forza dello spirito rivoluzionario lo riducono all'impotenza e dunque cavour nel 48 si butta in politica vi ho detto gli si apre un nuovo campo non è del tutto vero ci aveva un po pensato ogni tanto anche prima ma quando era solo un sogno perché sembrava che le forze della reazione in tutta italia e
anche a torino dominassero e per chissà quanto tempo non ci sarà spazio c'è e lui comunque però ci ha pensato lo stesso perché nell'italia della restaurazione con ricordo di napoleone è ancora vivo e con i carbonari quelli che tramano in segreto i rivoluzionari mazzini in giro ecco tutti i giovani sono attenti a questo e sognano cavour sogna perché è un ambizioso e anche in quel campo vede un ambito in cui potrebbe far vedere a tutti che lui è un cadetto solo per caso ma in realtà cavour sogna da giovanissimo soglia poi a un certo punto
gli sembra di poter dire vabbè mi ero illuso c'è una lettera bellissima di cavour a 22 anni scrive alla marchesa di barolo sapete la giulia di barolo anche lei la donna più ricca e lo stesso ambiente sempre cavour a 22 anni scrive alla giulia di barolo una di quelle lettere che si iscrivono appunto a vent'anni quando uno dice beh ormai sono disilluso non mi faccio più quelle illusioni di quand'ero giovane di quand'era un ragazzo adesso ho capito come va il mondo a 22 anni cavour scrive alla giulia ormai non sono più quello di una volta
quando avrei creduto del tutto naturale risvegliarmi un bel mattino primo ministro del regno d'italia siamo nel 32 non c'è nessunissima regno d'italia non ci sarà per altri trent'anni ma lui già vede le cose in quella prospettiva anche se in quel momento si dice vabbè erano ragazzate quando ci credevo figuriamoci nel 48 ridiventa tutto possibile bisogna buttarsi in politica cosa si fa oggi avrebbe fondato una televisione allora fonda un giornale perché è con quello che si fa politica e siccome ha le antenne lunghe ed è sensibile allo spirito del tempo il suo giornale lo intitola il
risorgimento fa il giornalista per un po di tempo parla di sé come di un giornalista si presenta alle elezioni primo parlamento del regno di sardegna non è eletto ne fa una mezza tragedia reazione di cavour dopo aver perso le elezioni o dura sorte solo tra i giornalisti mi trovo escluso dalla camera tutti gli altri direttori di giornale sono stati eletti solo lui è rimasto fuori dopo aver lavorato nel campo della politica altrettanto se non di più di qualunque mio collega giornalista sono il solo rigettato dal paese non sarà mai uno che prende le sconfitte di
buon animo cavour però è anche uno fortunato pochi mesi dopo c'è un'elezione suppletiva si è liberato un posto lui si presenta lo eleggono dal 48 cavour è in parlamento e ci rimarrà per tutti i 13 anni di vita che gli rimangono bene secondo voi si accontenta di essere deputato e figuriamoci un po ora deputato esclusivamente perché così può diventare ministro cavour aspira a diventare ministro ed è un uomo molto in vista un grande economista lui vorrebbe il ministero delle finanze sias quando a dopo la disfatta di novara viene affidato l'incarico di primo ministro massimo d'azeglio
cavour si aspetta di essere chiamato d'azeglio non lo chiama cavour se ne va in campagna per un po di tempo ma andando tutti al diavolo questa è una citazione che esitavo se leggervi o no ma insomma dopo tutto è una fonte storica quindi ve la leggo voi perdonerete il linguaggio che è quello di camillo arrabbiato perché non l'hanno gli hanno dato un ministero me ne vado in campania dice dove almeno avrò la consolazione di vivere come se quella d'italia non esistesse è sempre l'italia naturalmente è si tratta del governo del regno di sardegna ma per
loro è ovvio che anche se abbiamo appena perso la guerra l'orizzonte è quello noi stiamo lavorando per l'italia rimane lì a bagnomaria per un paio di annetti finalmente nel 51 d'azeglio lo chiama al governo da lei è contentissimo perché ha bisogno di uomini che sappiano lottare quando chiama cavour nel governo massimo scrive un amico chiamato cavour camillo è un autentico gallo da combattimento specialità che ci mancava il re a dire il vero il re vittorio che conosce i suoi polli reagisce in un modo un po diverso quando chiamano cavour nel ministero perché il re quando
arrivano massimo ai ministri tutti contenti a dirgli che daranno un ministero a camillo il re vittorio risponde ma come ma non vengono lor signori che quell'uomo lì li manderà tutti con le gambe all'aria salvo che parlava piemontese avrà detto qualcosa di più colorita di colle gambe all'aria ma comunque fatto sta che il re aveva ragione naturalmente camillo e ministro secondo voi gli basta ma nemmeno un po ora diventa ministro per poter diventare primo ministro già un anno dopo massimo quando parla di camillo nelle sue lettere lo chiama solo un po scherzando va detto l'empio rivale
perché camillo è pronto a tutto è un grandissimo manovratore in parlamento controlla chiama paga acquista deputati organizza correnti molto rapidamente la situazione per massimo diventa in temibile alla fine massimo d'azeglio si dimette è il re affida l'incarico al conte di cavour che salvo qualche dimissione in momenti critici dimissioni ricattatorie rimarrà primo ministro fino alla morte per una decina d'anni cosa fa camillo al governo tutti sapete che fa la guerra di crimea i grandi accordi con napoleone iii prepara la guerra certo lo fa e della cosa che sappiamo meglio ma camillo fa anche un'altra cosa che
forse per raccontarla stasera è ancora più interessante loro vivono in un'epoca in cui l'europa sta crescendo come cresce oggi la cina anzi come cresceva ieri la cina l'economia europea in quei decenni centrali dell'ottocento cresce a dismisura c'è la rivoluzione industriale che dilaga in italia molto meno ma gli effetti si sentono il commercio la produzione tutto è in crescita enorme chi è al governo può decidere se investire o no se spendere o no se costruire infrastrutture oppure non farlo pure tenersi i soldi i vari governi italiani decidono in modo diverso quello piemontese con cavour è quello
che più di tutti decide noi spendiamo e facciamo crescere l'economia cavour ha una passione sua per la modernità per la tecnologia beh quando aveva 25 anni ha avuto un'esperienza grandiosa ha fatto il suo grand tour in inghilterra allora il paese più ricco e civile avanzato del mondo rispetto a cui l'italia compreso il piemonte era un paese miserabile di periferia e poverissimo lavori in inghilterra passa di sorprese in sorpresa ma la cosa più clamorosa e quando fa questa esperienza pazzesca prende il treno da liverpool a manchester 50 chilometri in un'ora e mezza e come sarebbe per
noi oggi andare sulla luna e il mondo nuovo che ti si spalanca davanti e cavour decide questo è quello che di cui abbiamo bisogno noi e quindi libero scambio basta con le dogane e protezionismo e spendere in infrastrutture ferrovie ferrovie ferrovie strade porti canali trafori e il risultato è una crescita colossale nel decennio degli anni cinquanta in cui cavour e al governo l'economia piemontese fa un balzo in avanti impressionante con tutto che lui ha avuto anche sfortuna perché dal punto di vista agricolo sono anni brutti invece è 11 specialmente all'inizio del decennio fa freddo piove
il vino va male c'è la crittogame per anni raccolti di vino vanno il diavolo sembra tutto che vada molto male ma il governo investe talmente tanto che invece in realtà l'economia fa un salto in avanti impressionante nel 1860 in piemonte ci sono 900 35 km di ferrovie cioè metà dell'intera rete italiana cominciano i lavori gli studi per il canale cavour i lavori per il traforo del frejus si impianta il telegrafo l'illuminazione a gas nelle città nascono nuove banche nasce la borsa di torino che prima non esisteva le modernizzazioni sono una dopo l'altra a raffica le
scuole magistrali per formare i maestri elementari il francobollo per semplificare il funzionamento delle poste il sistema metrico decimale che napoleone aveva introdotto ma che stentava e che adesso invece viene imposto con forza scuole professionali e tecniche per gli operai perché il discorso è sempre quello gli operai dobbiamo aiutarli a guadagnare un po di più se non vogliamo che facciamo la rivoluzione e gli indicatori economici di questo decennio sono spettacolosi il tonnellaggio in ingresso nel porto di genova raddoppia le esportazioni solo di vino benché il vino vada male in quegli anni ma crescono del 20 per
cento all'anno c'è un anno record il 56 in cui le esportazioni del regno crescono in un anno del 44 per cento voi capite cosa vuol dire vivere una congiuntura del genere ed essere al governo con la possibilità appunto come dicevamo all'inizio di incidere il reddito nazionale quello che oggi chiameremmo il pil raddoppia in quel decennio le esportazioni triplicano naturalmente tutto questo ha anche un risvolto spendere investire vuol dire tassare il regno di sardegna è lo stato italiano dove le tasse sono più pesanti e tutti si lamentano naturalmente ci sono le canzonette satiriche sul fatto che
in piemonte qualunque cosa fai arriva il conte di cavour a chiederti soldi perfino quando muori favore lì pronto con la tassa sul martello la tassa sui chiodi la tassa sul legno per la bara è tuttavia con questa leva fiscale e col debito pubblico cavour promuove appunto questa crescita spettacolare e nel frattempo diciamo anche questo visto che lo sappiamo tutti quel poco di tempo che ci resta accendiamo anche a questo perché poi è per quello che è passato nei manuali di storia prepara la nuova guerra per unificare l'italia o almeno per buttar fuori gli austriaci e
unificare il nord perché la prospettiva italiana è sempre presente in tutti i suoi iscritti però cavour in quegli anni è convinto che ci vorrà parecchio tempo si deve andare un po per volta cominciamo a buttar fuori gli austriaci cosa è successo nel 48 nel 49 il 48 ce la mezza italia d'accordo contro gli austriaci sono arrivati i battaglioni napoletani toscani non solo l'esercito piemontese eppure abbiamo preso una scoppola memorabile quindi stavolta non possiamo più andare da soli l'intuizione di fondo di cavour che bisogna costruire un'alleanza internazionale bisogna che il paese più potente del mondo l'inghilterra
ci guardi con simpatia e non ci dia fastidio è bisogno che il grande e potente vicino che abbiamo la francia dell'imperatore napoleone iii ci aiuti per 10 anni cavour costruisce questa trama in tutti i modi da quelli più noti ai rotocalchi la contessa castiglione mandata a parigi col consiglio di cercare di andare a letto con napoleone iii ma questo come dire è un dettaglio pittoresco ma è un dettaglio alla guerra di crimea e li conta di più qualche migliaio di morti per poter sedere al tavolo della pace e al tavolo della pace al congresso di
parigi 56 cavour c'è e presenta il problema dell'italia è impressionante vedere cos'era la diplomazia europea a quell'epoca perché ancora la vecchia diplomazia della sierra jim in cui i sovrani prendono i territori popoli li spostano da uno all'altro con un enorme disinvoltura il gioco è quello e bisogna giocarlo e le cose si dicono senza problemi i borboni a napoli il re bomba come viene chiamato ferdinando ii dopo aver fatto sparare su messina in rivolta cosa fare di loro cavour non was a pensare di unificare l'italia subito però certo buttar fuori borboni e dare il trono di
napoli ha un qualche savoia cugino sarebbe una bellissima cosa e queste cose si dicono se ne parla apertamente cavour scrive da parigi ho incontrato il ministro degli esteri inglese domani lo rivedo credo di potergli parlare di gettare in aria il bomba cioè di mandare appunto a capofitto i borboni c'è il ducato di parma ma noi confidiamo nella pianura padana con parco il ducato di parma e piacenza non si potrebbe a metterlo al regno di sardegna napoleone iii non è contrario all'idea c'è il piccolo problema che c'è la duchessa di parma e da qualche parte bisogna
metterla napoleone iii a cavour trovate un posto qualunque dove mandare la duchessa di parma e io farò dare il suo ducato al piemonte si comincia a fare tutto giro di compensazioni per cui prenderebbero i principati danubiani la moldavia la bessarabia ai turchi li danno all'austria in cambio del fatto che l'austria accetti che il ducato di parma protetto da lei passi al regno di sardegna vittorio a torino scalpita lui lo vuole il ducato di parma lettere dal re al suo primo ministro al congresso di parigi secchi l'imperatore finché basta via i principati all'austria e anche al
diavolo se li vuole ma si faccia dare quello che voglio cioè il ducato di parma però però cavour sa anche che tutto questo avviene in un europa dove invece questi giochini qua poi bisogna farli accettare all'opinione pubblica perché l'opinione pubblica esiste esistono i giornali esistono i partiti e quindi giochini si fanno ancora al vertice di nascosto noi leggiamo queste lettere ma all'epoca erano supersegrete ovviamente però poi c'è l'opinione pubblica e bisogna coinvolgere non si può farne a meno nella politica di cavour e fondamentale questo aspetto contro l'opinione pubblica non si può andare e l'opinione pubblica
italiana ci guarda e dobbiamo stare attenti ne riparleremo adesso fra un attimo finendo parlando del rapporto con garibaldi fatto sta che l'alleanza con napoleone si fa napoleone promette faremo un trattato di alleanza per cui se l'austria vi attacca noi interveniamo cavour scriva la marmora ministro della guerra prepara i cannoni e l'anno prossimo andremo imparata a milano se no a venezia poi poi doccia fredda napoleone iii si pente ha paura che l'opinione pubblica francese non sia d'accordo di questa guerra in italia prova a tornare indietro traccheggia comincia a dire ma facciamo invece un bel congresso internazionale
invitiamo l'austria discutiamo con loro cavour a questo punto è estremamente preoccupato perché se si fa un congresso del genere anche l'inghilterra preferirebbe il congresso anziché un'altra guerra europea e lì le ragioni del piemonte sarà difficile esprimerle anzi rischia di non essere neanche invitato a un certo punto c'è il rischio che si faccia un bel congresso delle grandi potenze per decidere la questione italiana e che il regno di sardegna non venga neanche invitato cavour fa capire che lui questo non lo può accettare intanto parla di andarsene in america e 2 prima volevano andarci o il padre
adesso io mi dimetto me ne vado poi minaccia napoleone iii guarda che io a tutta la corrispondenza segreta dei nostri accordi se adesso torni indietro potrei anche pubblicarla napoleone iii però è talmente spaventato a un certo punto dall idea di questa guerra che sembra che abbia proprio deciso facciamo il congresso una notte l'ambasciatore francese vien a svegliare cavour nel suo letto per dirgli che le istruzioni di parigi sono di fare il congresso cavour salta sul letto ora non mi resta altro da fare che spararmi un colpo di pistola e farmi saltare la testa e due
fa testamento gli rimane il nipote ai nardò che quello che non gli sta tanto simpatico augusto era quello bravo è pazienza soltanto questo nipote fra testamento e lascia tutto a lui egli scrive speravo di farti ereditare un nome illustre e benedetto dagli italiani invece probabilmente il tuo nome sarà associato alle sciagure del nostro paese lo stesso giorno 19 aprile 59 scrive al suo fattore nel vercellese a cui aveva appena dato ordine di vendere il bestiame perché se c'è la guerra con l'austria il vercellese e zona di guerra tanto tanto che gli austriaci vengano avanti perdiamo
tutto quindi aveva dato rodio di vendere tutto il bestiame adesso contrordine non si dia più vero un fastidio per la pronta vendita dei buoi grassi già che pare che la guerra più non si faccia salveremo le vacche ma perderemo la causa italiana che pareva prossima una soluzione favorevole l'imperatore è stato ingannato o è traditore poi però di colpo l'austria fai lo sbaglio della sua vita manda un ultimatum al piemonte ordina di disarmare l'esercito perché si sente minacciata altrimenti sarà la guerra di colpo cambia tutto cavor si frega le mani certo che rispondiamo di no e
gli austriaci ci cascano e dichiarano guerra a loro è così niente congresso e napoleone iii interviene qualcuno dice ancora all'ultimo momento ma l'inghilterra potrebbe intervenire a mediare per evitare questa guerra risposta di cavour non ci sarà inghilterra che possa impedirci di andare a bruciare vienna noi metteremo il fuoco all'europa dopodichè lo sapete tutti la guerra scoppia si fa si vince solferino si libera la lombardia adesso toccherebbe al veneto napoleone iii decide che non gli conviene più armistizio di villafranca avremo la lombardia ma non il veneto la guerra era vinta e invece viene fermata cavour a
torino viene informato di questa cosa va fuori di testa il re vittorio ha dovuto firmare chi comanda e napoleone iii cavour e arriva al campo dell'esercito a un famoso incontro privato con il re vittorio solo loro due in una stanza tutti gli altri fuori che cercano di sentire quando il re esce pallido come un morto riferisce che cavour è uscito disegno che cavour è un tiranno che cavour ha preso a calci le sedie e ha chiamato il suo re traditore è peggio dice vittorio ma non voglio immaginare cosa possa essere il peggio cavour si dimette
naturalmente da primo ministro e già che c'è dice al re che è un ministro deve sapere quando dimettersi ma un re deve sapere quando abdicare che non è una cosa carina da dire al figlio di carlo alberto che dieci anni prima aveva dovuto abdicare dopo la battaglia di novara per l'appunto il re tutto sommato si dice beh una cosa buona c'è mi sono tolto dai piedi cavour dice a napoleone iii che lui vittorio pagherebbe un milione di franchi purché cavour partisse per l'america e 3 dopodichè definiamo e un'ora che parlo ma insomma voi lo sapete
come va a finire va a finire che poi se l'insurrezione in sicilia e quindi si rimette tutto il movimento e c'è garibaldi che compra armi recluta volontari e il governo di torino deve decidere cosa fare lo lasciamo andare oppure no lì è dove veramente affascinante leggere le lettere di quei giorni di cavour ei suoi segretari al nigra le lettere del re perché sono tutti lì che veramente non sanno e basterebbe un niente perché desse l'ordine di arrestare garibaldi e poi cavour a un certo punto decide perché di garibaldi non si fidano ovviamente voi lo capite
scusate do per scontate troppe cose ma garibaldi si che è un rosso o rivoluzionario un repubblicano che italia farà garibaldi in italia che a cavour e al re piacerebbe poco quindi lo fermiamo poi alla fine cavour decide non possiamo metterci contro garibaldi anche se un vanitoso un incapace 1 pericolosissimo però garibaldi cito da una lettera di cavour garibaldi ha una grande forza morale gode di un immenso prestigio non soltanto in italia ma soprattutto in europa e cavour dice se mi mettessi contro garibaldi magari i vecchi diplomatici sarebbero con me ma l'opinione pubblica europea sarebbe contro
di me e l'opinione pubblica avrebbe ragione perché garibaldi ha reso all'italia i più grandi servigi che un uomo potesse renderle ha dato agli italiani fiducia in se stessi ha dimostrato all'europa che gli italiani sapevano battersi e morire sui campi di battaglia per riconquistare una patria chissà se pensa sempre anche al nipotino augusto quando scrive queste cose fatto sta che bisogna dare ordini dell'ammiraglio persano che è lì che aspetta ordini garibaldi si sta imbarcando che facciamo dobbiamo intercettarlo parte l'ordine dal ministero all'ammiraglio se sbarcano in un nostro porto dovete fermarli e arrestarli ma l'ordine viene fatto
partire con un giorno di ritardo in modo che nel frattempo quegli altri son passati e poi e poi continua così sempre vedere cosa stai facendo garibaldi cosa fa a palermo cosa fa a napoli arrivano tutti i rossi del mondo naturalmente comunisti socialisti anarchici mazziniani terroristi per mesi il discorso è lo lasciamo fare o mandiamo l'esercito e liri buttiamo a mare i garibaldini ci sono i momenti in cui parlano proprio così espressamente e poi un po per volta cavour tiene sempre il timone fermo lasciamola andare avanti ancora un po e quando finalmente è a napoli è
il momento di mandare davvero l'esercito ma non per sparare garibaldi per raccogliere l'eredità visto che garibaldi che rimarrà sempre fedele fino all'ultimo quello che aveva promesso diventato dittatore del regno di napoli regala il regno di napoli a vittorio l'incontro di teano vittorio prende possesso del regno di napoli e si fa l'italia unita e nel marzo del 61 si riunisce a torino il primo parlamento italiano dove garibaldi e deputato arriva col poncho non voglio neanche lasciarlo entrare perché non è in marsina e cravatta poi lo fanno entrare e lì purtroppo c'è una famosa scenata perché garibaldi
nel frattempo ha saputo tutto garibaldi ha saputo che mentre lui era là che combatteva a torino si discuteva di mandare le truppe per sparare ai garibaldini e ri buttarli a mare e quindi il primo discorso di garibaldi in parlamento è un attacco personale a cavour in cui garibaldi gli dice voi preparava te una guerra fratricida cavour come avete capito il carattere salta su batte il pugno non è vero tumulto in aula finalmente si calma l'aula garibaldi riprende la parola tutti sperano che sia calmato garibaldi riprende la parola guarda che pure gli fa voi volevate una
guerra fratricida non sarà per quello ma non molti giorni dopo cavour all'improvviso si ammala non è per quello di è soltanto uno scherzo romantico ma insomma cavour si ammala all'improvviso febbrone altissimo nel giro di qualche giorno muore oggi si discute ma l'aria presa nelle risaie hanno anche fatto del hanno riesumato un fattore di sviluppo bene esattamente se siamo sicuri adesso che fosse proprio questa malaria fatto sta che la medicina dell'epoca è quella che è nel giro di pochi giorni muore e io vorrei concludere perché insomma abbiamo visto che sono uomini anche questi molto umani però
non sono in tutto uguali a noi ogni epoca ha i suoi modi di essere di parlare di ragionare quelli non erano del tutto uguali a noi e lo si vede benissimo alla morte di cavour perché alla morte di cavour l'ambasciatore francese a torino annoto al segretario dell'ambasciatore francese annota nel suo diario il ministro dell'interno minghetti e scoppiato in lacrime annunziando la morte del conte camillo di cavour presidente del consiglio moltissimi deputati piangevano uscendo dalla camera ho incontrato sergei miss l'ambasciatore di sua maestà britannica che mi ha stretto la mano senza pronunciare parola piangeva a calde
lacrime ecco io devo dire noi qualche anno fa un ministro che a cui è scappato dalla crimi non ci andò le riforme se lo ricordiamo tutti è stata anche presa un po in giro per questo però in generale l'idea di ministri deputati o ambasciatori di sua maestà britannica che piangono in pubblico in parlamento a noi risulta un po difficile immaginarselo e invece loro erano fatti così quella era un'epoca in cui un ministro o un ambasciatore non aveva ritegno di piangere davanti a tutti in parlamento annunciando una tragedia come la morte del conte di cavour e
questo forse vale la pena di ricordarlo quando cerchiamo di capire che gente erano e magari anche di giudicarli grazie [Musica]
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