il 17 marzo 1861 è una data storica L'Italia si è finalmente unita Ma l'Unità dei Confini non ha risolto tutti i problemi di una nazione profondamente divisa Bisogna iniziare da zero una nuova economia una nuova politica e in fin dei conti un nuovo popolo il lavoro da fare è immenso ma proprio in questo momento delicato il nonato Regno d'Italia perde il suo più grande sta Camillo Beno Conte di kavur architetto dell'Unità d'Italia muore il 6 giugno 1861 a Torino la nuova capitale del Regno nei suoi ultimi rapporti kavur aveva analizzato la situazione italiana la frattura
tra nord e sud non accenna a diminuire anzi il crollo del Regno delle Due Sicilie orchestrato da forze legate ai territori del Nord influisce sul modo in cui nuovi italiani vivono l'unità Ci sono vari punti in cui la spaccatura risulta più netta uno dei più importanti è la lingua L'italiano è parlato in questo momento da una minoranza colta circa 600.000 persone su 25 milioni infatti la maggioranza si esprime in dialetto l'analfabetismo è un altro problema il 75% degli italiani non sa né leggere né scrivere una penisola molto urbanizzata ma con pochi veri centri produttivi secoli
di divisioni hanno creato tante capitali ma poche Industrie la città più grande della penisola in questo momento è Napoli seguita da Milano Torino e Roma solo una decina di centri del regno contano più di 100.000 abitanti l'agricoltura contribuisce al 60% del PIL mentre i settori secondario e terziario sono ancora in via di sviluppo il reddito proc capite si attesta sui livelli dell'Europa più povera Ma l'Unità non è solo una questione economica devono essere unificati il sistema legislativo scolastico e perfino metrico il problema più complesso riguarda le istituzioni Come gestire l'ordinamento amministrativo del nuovo Regno ci
sono due opzioni da un lato l'accentramento con il potere in mano a un governo nella capitale d'Italia Torino dall'altro l'opposto Il decentramento basato sugli autogoverno regionali nonostante fosse ideologicamente orientato verso il decentramento amministrativo kavur si adopera sul piano parlamentare per l'affermazione di un sistema amministrativo centralistico ispirato al modello Napoleonico Infatti l'unità in questo periodo è percepita come troppo fragile per lasciare spazio ad autogoverno emuele i ha un altro grande problema il debito il re negli anni si era fatto carico di tutti i debiti contratti dagli Stati preunitari Questo per dare più forza al processo di
unificazione e indurre fiducia negli investitori stranieri la creazione in questo periodo del gran libro del debito pubblico dipinge un quadro desolante delle casse del regno i problemi di bilancio saranno una spina nel fianco per i futuri governi italiani i veri Patrioti però sanno che l'unità non è del tutto completa manca ancora qualcuno uno all'appello Papa Pio eroe risorgimentale rinnegato mantiene ancora il controllo su Roma e il Lazio era stato kavur Pochi mesi prima di morire ad aprire la questione romana definendo Roma come la capitale ideale del regno nel frattempo a nord l'impero austriaco anche se
sconfitto è riuscito a mantenere un saldo controllo su tutto il Veneto e il Nordest della penisola i problemi sono molti ma il Parlamento anche se orfano di cavur è Pronto per nuove sfide al Palazzo Carignano di Torino troviamo due schieramenti la destra e la sinistra storiche così definite dai futuri studiosi del periodo questa divisione nasce dalle varie proposte con cui la classe politica italiana vuole risolvere i problemi del regno entrambe le fazioni sono formate da aristocratici e alt Borghesi eletti a suffragio maschile censitario Come stabilito dallo Statuto Albertino per poter votare nel Regno d'Italia nel
1861 Bisogna aver compiuto i 25 anni d'età pagare almeno 40 lire di tasse annue E dimostrare di saper leggere e scrivere con con questi pochi e semplici punti gli elettori di tutto il regno sono circa 418.000 solo l' 1.9% dell'intera popolazione italiana in questi anni quindi la campagna elettorale è affare di salotti e cerche ristrette non esistono Infatti veri e propri partiti con grandi differenze ideologiche nel regno il sistema elettorale uninominale in cui ogni circoscrizione può eleggere un solo rappresentante Dà vita ad uno stile politico personalistico Questo vuol dire che solo i politici più influenti
ricchi e dotati di connessioni sul territorio riescono ad accedere al parlamento di Torino la possibilità di votare non è vista dalla popolazione come un diritto di tutti ma piuttosto come un privilegio di pochi la mancanza di rappresentazione Getta le basi per un'ostilità sempre maggiore nei confronti dello Stato presente nella vita del cittadino medio solo per riscuotere le tasse e chiamare alla leva militare inizia a crearsi una spaccatura tra governati e governanti tra lo Stato reale dei cittadini e lo Stato legale delle istituzioni ma Comè composto questo stato legale Partiamo dalla Destra Storica i politici della
Destra Storica provengono dall'aristocrazia terriera sono liberali laici sono a favore di un suffragio ristretto e di un accentramento amministrativo la Destra Storica rappresenta i moderati eredi del connubio cavuri ano i più illustri esponenti sono i piemontesi Alfonso La Marmora Quintino Sella e Giovanni Lanza i lombardi Stefano iacini ed Emilio Visconti Vian Osta gli Emiliani Luigi Carlo Farini e Marco Minghetti e il toscano Bettino Ricasoli nel la Destra Storica può contare su pochi alleati come il campano Antonio caloia e l'abruzzese Silvio Spaventa la Destra Storica in ambito religioso sostiene la separazione tra stato e chiesa e
propone una soluzione diplomatica alla questione romana con una lenta ma inesorabile laicizzazione dello Stato italiano Il principale obiettivo politico Rimane comunque il consolidamento del potere centrale nessun movimento antistat può essere tollerato dalle rivolte contadine alle imprese mazziniane Per quanto riguarda l'economia la destra storica si posiziona sulle idee ereditate da cavur molti elettori apprezzano la loro apertura al libero scambio dall'altro lato della Barricata abbiamo gli eredi della lotta Democratica e repubblicana la Sinistra Storica il cuore politico della Sinistra Storica è la piccola e media borghesia professionisti imprenditori ed alcuni industriali sono la sua base elettorale nelle
sue fila militano noti Patrioti mazziniani e Garibaldini del partito d'azione Francesco Crispi Agostino Bertani e Benedetto Cairoli altri invece appartengono alla sinistra costituzionale piemontese come Agostino De Pretis l'obiettivo politico della Sinistra Storica è realizzare riforme democratiche il suffraggio universale maschile la riduzione delle imposte indirette e l'estensione dell'Istruzione elementare questa fazione crede nel decentramento amministrativo e come la destra sostiene la laicità dello Stato a differenza della Destra Storica i politici della sinistra ritengono che il completamento dell'Unità debba essere frutto non di accordi diplomatici ma di rivoluzioni nel frattempo a Palazzo Carignano si percepisce ancora il peso
del conte di cavur la sua Destra Storica è chiamata a guidare la politica del giovane Regno d'Italia con il governo Ricasoli uno stato che sogna in grande ma che deve fare ancora i conti con se stesso Bisogna iniziare ad unire L'italia su tutti i livelli bisogna fare gli italiani la Destra Storica è chiamata guidare il Regno d'Italia nei suoi primi passi come nuova nazione le sfide non si faranno attendere con il 17 marzo 1861 il Regno di Sardegna si è ritrovato con una quantità vastissima di nuovi territori come farà però a tenerli uniti la via
scelta della Destra Storica per unire la nazione è quella dell'accentramento tutta l'Italia avrebbe accettato le leggi dell'ex Regno di Sardegna il processo appena iniziato è definito piemontesizzazione lo Statuto Albertino diventa la costituzione del regno la legislazione civile penale italiana corrisponde a quella dello stato di Savoia i codici più avanzati come quello del gran ducato di Toscana vengono revocati decentrare Infatti per la Destra Storica vuol dire aumentare le forze separatiste e centrifughe con questo in mente Nel marzo del 1865 il governo La Marmora estende a tutto il regno il decreto Rattazzi datato 1859 e di forti
influenze napoleoniche l'Italia Viene divisa in 59 province affidate a prefet nominati dal governo centrale Le province sono divise a loro volta in comuni guidati da Consigli Comunali votati a suffragio ristretto a capo di Consigli Comunali troviamo i sindaci che dice il decreto sono di nomina regia in questo periodo vengono anche emati numerosi codici per mettere il regno sullo stesso piano a livello legale e coprire alcune lacune delle vecchie leggi sabaude arriva nel primo codice civile un codice della Navigazione e uno del Commercio per quello penale si dovrà aspettare il 1889 da Torino il volere del
governo centrale si impone su tutta la penisola con l'unificazione arriva in tutta Italia un'altra legge votata nel 1859 la legge Casati focalizzata sulla scuola e sul sistema scolastico viene imposto nel regno l'obbligo di frequenza fino alla seconda elementare nasce così il sistema scolastico Nazionale questo è gestito dai comuni che spesso mancano di Fondi sufficienti per seguire le direttive di Torino la coscrizione obbligatoria di stampo piemontese viene estesa a tutto il nuovo Regno il servizio militare arriva per tutta la popolazione maschile della penisola infine tutta l'Italia Passa al sistema metrico decimale e la moneta nazionale diventa
la lira piemontese questa unità economica ha un costo il debito del neonato Regno d'Italia è di 2 miliardi e 42 milioni di lire metà era stato ereditato dal Piemonte l'altra dagli altri stati della penisola la situazione è critica un debito esorbitante si Soma ad Entrate misere l'Italia nasce sull'orlo della bancarotta il pareggio di bilancio diventa l'obiettivo primario della Destra Storica il governo decide così di eliminare i Dazzi interni e di abbassare le tariffe a quelle del Regno di Sardegna tra le più basse d'Europa la politica di libero scambio ereditata da kavour e voluta dalla Destra
Storica È ottima per il capitalismo Agrario del Nord focalizzato sull'export Ma se il nord può godere di questa politica è l'ex Regno delle Due Sicilie che paghi il prezzo più alto di queste scelte economiche senza più il protezionismo Borbonico inizia una fase di crisi nel [Musica] anche scuole di ospedali grandi aziende estere si prendono carico di costruire le Ferrovie italiane i progetti più ambiziosi invece devono essere ridimensionati per la ricerca continua del pareggio di bilancio da parte della Destra Storica nel tempo La politica fiscale diventa sempre più severa vari ministri della Destra Storica si susseguono
al complesso di castero delle Finanze Quintino Sella Marco Minghetti e Antonio Scialoia per attirare prestiti dall'estero e promuovere gli investimenti vengono emessi Buoni del Tesoro ma non basta nel 1866 il ministro shaloa ricorre ad una politica inflazionistica viene messa a cartam moneta slegata dal Gold Standard ovvero non convertibile in oro questo cosiddetto corso forzoso riesce a migliorare la situazione che rimane comunque critica il prezzo delle merci inizia ad aumentare sempre nel 1866 con la legge Scialoia vengono messi in vendita sia beni dello stato che della chiesa appena confiscati per l'occasione le entrate non raggiungono la
cifra sperata dal ministro e il progetto si trasforma rapidamente in una svendita che avvantaggia solo i galantuomini grandi proprietari e speculatori davanti a questo fallimento e con la bancarotta sempre più vicina il Governo è costretto ad aumentare la pressione fiscale arrivano nuove imposte aumentano le tasse ind dirette che colpiscono i beni di largo consumo come alcool sale e tabacco dal 1868 arriva anche la tassa sul macinato da pagare al Mugnaio e che dipende dalla quantità di grano da macinare il costo del pane si alza portando a battezzare la nuova tassa Imposta sulla miseria tassa sulla
fame o tassa della disperazione la situazione è tesa e la violenza non si fa attendere iniziano così le prime insurrezioni dell'Italia unita quasi 300 morti 1000 feriti e 4000 arresti pesano sull'imposta della miseria dopo tutti questi sacrifici e sangue versato Nel 1876 il governo Minghetti Annuncia il pareggio di bilancio mentre la Destra Storica si gode la sua vittoria Dobbiamo fermarci a guardare la struttura economica del regno un'economia basata su un solo grande settore l'agricoltura partendo dal nord solo nella Pianura Padana sono presenti grandi aziende capitaliste i lavoratori però vivono in condizioni precarie e sono sottopagati
in Toscana e Umbria è diffusa la mezzadria la mezzadria è formata da un contratto tra il contadino e il padrone che in cambio della terra richiede una parte del raccolto finale piccoli e medi Poderi in cui si coltivano cereali Olivi viti e alberi da frutta riempiono queste regioni l'economia ecomia del mezzadro è di sostentamento senza speranza di accumulare capitali e risorse per espandere le produzioni per questo il centro Italia è bloccato in una crescita nulla infine nel sud domina il grande latifondo di stampo feudale e il caporalato Le Masse di braccianti meridionali sono sfruttate e
perennemente in miseria si può capire come la maggior parte dei contadini d'Italia viva questo periodo ai limiti della sussistenza e come il baratto se è ancora presente nelle campagne italiane la bassa qualità la vita tra dieta e condizioni igieniche porta i contadini a soffrire di malattie aumentando i rischi di epidemie una celebre inchiesta parlamentare condotta da Stefano iacini durata 10 anni e resa pubblica nel 1884 dipinge un quadro desolante della situazione l'inchiesta mostra per esempio come nelle aree più depresse del e all'arretramento allontana molti giovani dai campi dove la loro presenza è necessaria l'assenza delle
barriere doganali aveva già causato la chiusura di numerose imprese nel è un'alleanza al Borghesi del Nord e lati fondisti del Sud si uniscono nel blocco Agrario industriale aiutandosi a vicenda per controllare l'umore del popolino nonostante questi accordi La popolazione più povera del Sud decide che ne ha abbastanza inizia in tutto il mezzog giornoo un fenomeno antico che a Torino inizieranno a conoscere inizia il brigantaggio il fenomeno del brigantaggio dura dal 1861 al 1865 i cosiddetti Briganti sono ex soldati onici contadini indebitati renitenti alla leva venturieri o anche semplici criminali nel momento più critico si contano
nel mezzogiorno.il rivoltosi supportati da Francesco II di Borbone rifugiatosi a Roma dopo la perdita del suo regno anche la Chiesa Cattolica decide di aiutare i Briganti con una sorta di neutralità positiva pionono vuole così vendicarsi delle politiche laiche di Vittorio Manuele II I Briganti si organizzano via via in bande composte anche da 400 uomini e si scontrano con le forze dell'ordine italiane per gestire la situazione vengono inviate a sud circa 120.000 soldati metà delle forze del regno il 15 agosto 1863 arriva la Legge Pica i processi contro i Briganti passano ai Tribunali militari famosi per
la loro durezza Inoltre la legge marziale viene Imposta su vaste aree del da alcune inchieste parlamentari nel maggio 1863 era stata Letta in parlamento la relazione stilata dal deputato Giuseppe Massari Il quadro è desolante non mancano le critiche verso un potere centrale accusato di essere miope e incapace di aiutare il sud inizia qui la letteratura meridionalistica in questo contesto il voto di potere lasciato dallo stato impegnato in una vera e propria guerra I Briganti e distante dalla popolazione viene occupato da quella che diventerà nota come mafia Rosta del potere centrale contro le prime forme di
mafia e camorra è molto debole la rete mafiosa quando riconosciuta è vista come una giunta positiva per le comunità locali questo fa sì che il [Musica] un Conti in sospeso con l'Austria da saldare la nascita del Regno d'Italia non ha coinciso con l'unità dell'intera penisola molti territori mancano ancora all'appello dopo l'aristia sorpresa di Villa Franca del 1859 i territori del Veneto erano rimasti in mano all'austria da quel momento Vittorio Emanuele II aspetta solo l'occasione giusta per agire ora il momento è arrivato per i Patrioti più convinti non è solo il Veneto a mancare nella lista
Trentino Friuli Venezia Giulia e Lazio sono territori reputati culturalmente e storicamente italiani per questo devono essere conquistati per il momento però il Lazio con Roma è intoccabile Papa Pio è difeso dalla Francia e attaccare ciò che rimane dello Stato della Chiesa è fuori discussione per il Veneto invece alla fine del 1865 si presenta un'occasione unica otto von Bismark primo ministro prussiano bussa la porta del re d'Italia in quel momento Bismark sta tentando di unire la Germania il più grande ostacolo all'impresa è uno solo l'Austria l'offerta di Bismark è semplice un'alleanza militare tra Prussia e Italia
in funzione antiasburgica la Destra Storica vede subito le potenzialità dell'accordo in caso di guerra l'Austria sarebbe stata attaccata su due fronti e l'Italia avrebbe combattuto insieme al migliore esercito europeo Senza troppe discussioni il governo accetta nel 1866 la tensione fra Austria e Prussia e alle stelle a metà giugno scoppia lo scontro per il futuro della Germania il Regno d'Italia tenendo fede ai patti dichiara guerra all'austria 5 giorni dopo il 20 Giugno 1866 ha inizio la terza guerra di indipendenza l'Austria impegnata su due fronti è costretta a cedere terreno anche se l'esercito italiano per la prima
volta ufficialmente in campo non è che stia brillando il 24 giugno a Custoza gli italiani nonostante la superiorità numerica vengono fitti dagli austriaci questa disfatta avrebbe messo fine alla carriera del generale La Marmora un mese dopo alysa vicino alle coste croate la Marina Militare Italiana dell'ammiraglio Carlo di Persano viene duramente sconfitta gli unici successi italiani arrivano dai Cacciatori delle Alpi che guidati da un ormai vecchio ma sempre energico Giuseppe Garibaldi riescono a penetrare in Trentino il 21 luglio ma è la Prussia a decidere con le sue vittorie le sorti della guerra il 3 luglio 866
a sadova l'esercito austriaco è duramente sconfitto dai Prussiani il 12 agosto le armi tacciono a Cormons viene firmato l'armistizio tra Italia e Austria che pone fine all'ostilità lo slancio di Garibaldi verso Trento viene fermato da un telegramma di La Marmora in persona che lo Avvisa della fine della guerra la sua risposta sarebbe stata Breve e concisa obbedisco il 3 ottobre 1866 i rappresentanti di Austria Italia si incontrano a Vienna iniziano le trattative per la pace Napoleone I interviene di nuovo come mediatore tra l'imperatore austriaco e il re d'Italia Per questo ogni territorio ceduto dagli austriaci
sarebbe prima passato alla Francia e poi ceduto a Savoia il Regno d'Italia guadagna così la provincia di Mantova il Veneto e buona parte del Friuli L'amarezza è tanta a Firenze capitale dal 1865 nonostante i guadagni territoriali rimane l'umiliazione per le varie sconfitte e per l'intervento diplomatico di Napoleone I Inoltre la Venezia Giulia e il Trentino sono ancora in mani austriache l'opinione pubblica capisce che ci sarebbe voluta un'altra guerra l'ennesima per finire il lavoro un nuovo spirito si fa strada tra la popolazione che Brama un'Italia unita l'irredentismo la pace di Vienna aveva mostrato la debolezza diplomatica
dell'Italia la guerra ne aveva evidenziato La debolezza militare Mentre il governo è impegnato nelle trattative Il sud è di nuovo in subbuglio a settembre Palermo insorge dal 16 al 22 febbraio il popolo ato Dalla Chiesa dai Borbone e perfino dai democratici assalta le sedi governative arrivando a creare un comitato rivoluzionario la rivolta del 7 e mezo dal numero di giorni delle agitazioni viene stroncata dall'esercito regolare in tutta Italia però iniziano altre sollevazioni le popolazioni rivolta sentono lo Stato italiano come straneo e ostile interessato solo alle tasse ad arruolare uomini forti e giovani per guerre disastrose
non aiuta Inoltre l'aperta ostilità della chiesa e di Pio nono Infatti il Papa si era rifiutato alla sua fondazione di riconoscere il Regno d'Italia pi nono per esempio nei propri documenti si ostina a chiamare l'Italia stato subalpino aiutando e supportando anche tutte le forze che lottano contro l'unità Pio nono sa Infatti che l'Unità d'Italia prima o poi avrebbe portato ad un solo e unico risultato contro cui lotta con tutte le sue forze Roma capitale ma per capire meglio il fato della città eterna bisogna fare un passo indietro e tornare al fat sidico 1861 Infatti se
la monarchia di Torino aveva lasciato da parte la questione romana L'eroe dei due mondi non voleva saperne di mollare Giuseppe Garibaldi Patrioti avevano puntato Roma e ci sarebbe voluto molto più che un esercito per fermarli il 25 marzo 1861 kavour si presenta davanti al Parlamento del Regno d'Italia riunitosi per la prima volta non sta molto bene ma deve fare un discorso troppo importante per essere rimandato il tema di dibattito è il cuore di ogni nazione la capitale in questo momento Torino kavur è Però sicuro che la vera capitale d'Italia Sarebbe dovuta essere un'altra Roma conscio
del peso delle sue parole della reazione del Papa Pio e dei cattolici kavur avrebbe detto tutta la storia di Roma dal tempo dei Cesari al giorno d'oggi è la storia di una città la cui importanza si estende infinitamente Al di là del suo territorio di una città cioè destinata ad essere la capitale di un grande stato io mi credo in obbligo di proclamarlo nel modo più solenne davanti a voi davanti alla nazione affinché noi possiamo dichiarare all'Europa affinché Chi ha l'onore di rappresentare questo paese a fronte delle estere potenze possa dire la necessità di aver
Roma per capitale è riconosciuta e proclamata dall'intera Nazione la morte di cavur Nel giugno del 1861 non spegne i sogni di vedere Roma capitale del Regno inizia il dibattito su come agire i liberali moderati preferiscono accordarsi con la chiesa mentre i democratici credono fortemente nell'azione rivoluzionaria Il problema è che non solo Roma è la sede dei papi ma l'imperatore dei Francesi Napoleone II dai tempi della Repubblica Romana aveva inviato truppe per difendere l'indipendenza di pioo marciare su Roma quindi non è possibile il Regno d'Italia non può permettersi di scendere in guerra contro la Francia dopo
la morte di kavur la Presidenza del Consiglio passa a Bettino Ricasoli nonostante questo avvicinamento continuano le trattative con Pio nono ma dopo lo smacco subito Ovvero la perdita di buona parte dei propri territori durante il processo di unificazione Pio nono non ne vuole sapere il Regno d'Italia viaggia sulla sottile linea della scomunica nel marzo del 1862 Urbano Rattazzi diventa il nuovo presidente del consiglio La questione romana non sembra trovare una soluzione di diplomatica l'iniziativa passa a chi ha voglia di sporcarsi le mani i democratici un corpo di spedizione di 2000 uomini sbarca in Sicilia e
ancora una volta il loro comandante è Giuseppe Garibaldi L'obiettivo è ripetere l'impresa de 1le ma dopo un primo tentativo stroncato sul nascere in Veneto con una nuova Meta Roma il governo italiano lascia fare all'eroe dei Due Mondi ratazzi Vittoria Emanuele II sono interessati a vedere come andrà a finire a mettere i bastoni tra le ruote di Garibaldi è invece Napoleone II venuto a sapere della spedizione Invia immediatamente un ultimatum al Regno d'Italia intervenire in difesa del Papa o subire le conseguenze di questa Palese complicità Rattazzi si piega le richieste francesi e l'esercito regolare viene inviato
per fermare i garibaldini Le Due Colonne si incontrano il 29 agosto 1862 in Calabria sull'aspromonte in questo occasione soldati italiani sparano contro altri italiani lo scontro è breve e decisivo dato che Garibaldi non ha intenzione di causare spargimenti di sangue inutili il generale però prima di arrendersi viene ferito alla gamba Giuseppe Garibaldi L'eroe dei due mondi e autore dell'impresa dei Mille viene ingloriosamente arrestato come un brigante qualunque e portato ancora convalescente al Forte di Varignano per ratazzi la vergogna è troppo grande per questo pochi mesi dopo si dimette per lasciare il posto a Luigi Carlo
Farini che accantona per un po' La questione romana solo il governo Minghetti insediatosi nel Marzo 18 63 avrebbe riavviato le trattative diplomatiche con lo Stato Pontificio e il suo protettore l'Impero francese dopo mesi di trattative nel 1864 si trova un compromesso con la Francia la convenzione di settembre il governo italiano si impegna a difendere il territorio Pontificio da attacchi esterni ma si rifiuta di sopprimere eventuali insurrezioni interne ai Domini papali Napoleone iz promette di ritirare le proprie truppe da Roma queste verranno sostituite da un corpo di volontari c'è un problema Pio non non ne vuole
sapere Non solo in tutta risposta a dicembre il papa pubblica in appendice all'enciclica quanta cura Il Sillabo in esso il papa condanna La Moderna civiltà e si rifiuta di riconoscere lo stato come origine fonte di tutti i diritti il mondo cattolico è scosso da questa presa di posizione mentre Vittorio Emanuele II e Napoleone II censurano Il Sillabo in Francia e in Italia tra i vari punti della convenzione di settembre per simboleggiare rinuncia alle aspirazioni su Roma la capitale viene spostata da Torino a Firenze il 3 febbraio 1865 la città di Dante diventa ufficialmente capitale del
Regno d'Italia negli stessi giorni a Torino viene repressa nel sangue una sommossa del popolo che si opponeva al trasferimento la città di Firenze viene scelta Non solo per la sua prestigiosa storia ma anche perché è molto più centrale rispetto a Torino questo cambio di capitale viene interpretato dai democratici come un ulteriore passo verso Roma e non come una soluzione finale della questione inoltre l'ostilità di pion non incentiva sempre più i democratici riuniti nel partito d'azione ad agire Il ritorno di Rattazzi al governo il 10 aprile 1867 riaccende le speranze di Garibaldi e dei suoi liberati
dalla prigionia per un'amnistia Reggia poco dopo i fatti dell'aspromonte Garibaldi inizia ad arruolare volontari in Toscana lo scopo organizzare una nuova spedizione per cancellare i fallimenti della terza guerra di indipendenza il piano è semplice infiltrarsi nei territori pontifici ed organizzare una rivolta interna a cui partecipare in questo modo non si sarebbe infranta la convenzione evitando l'intervento francese la sera del 22 ottobre 1867 due cittadini Romani Giuseppe monti e Gaetano Tognetti fanno saltare in aria una caserma di soldati papalini noti come zuavi la rivolta è cominciata il tentativo però fallisce monti e Tognetti vengono arrestati poco
dopo e il giorno seguente un gruppo di Garibaldini arrivati navigando il Tevere da Terni e guidati dai fratelli Enrico Giovanni Cairoli viene sbaragliato a Villa Glori nonostante il fallimento Garibaldi decide comunque di sconfinare nei territori del Papa come aveva detto anni prima poco prima dell'arresto sull'aspromonte o Roma morte Morte il 25 ottobre 1867 le forze papali vengono sconfitte a Monte Rotondo da Garibaldi Alla notizia dell'avanzata garibaldina Napoleone I va su tutte le furie Vittor emuele i è costretto a Garibaldi e a rimuovere Rattazzi mentre un corpo di spedizione francese sbarca a Roma in difesa del
Papa il 3 novembre 1867 a Mentana Garibaldi viene pesantemente sconfitto dalle truppe Franco papaline ed è costretto a ritirarsi in Italia Ma la stazione ferroviaria di Figline Valdarno sulla via per Livorno viene arrestato e scortato al Forte di Varignano per poi essere infine portato a Caprera con il ritorno a Caprera finisce l'epopea dell'eroe dei Due Mondi per la causa unitaria stanco ferito e sconfitto Garibaldi sarebbe rimasto per quasi tutta la sua vita nel suo esilio sorvegliato in Sardegna il fallimento di Garibaldi e della convenzione di settembre portano il governo italiano ad accantonare di nuovo la
questione romana mentre la calma torna nei territori di San Pietro Pio Nono è deciso a mostrare al mondo cattolico La forza del papa nel dicembre del 1869 viene convocato il Concilio Vaticano io durante il Concilio viene proclamato il dogma dell'infallibilità del somo pontefice simbolo della politica intransigente di Pio il consiglio però verrà bruscamente interrotto nubi sempre più nere si stanno addensando sulla Roma dei Papi l'occasione per provare a risolvere una volta per tutte la questione romana Infatti arriva da un evento apparentemente distante dal mondo italiano l'inizio della guerra tra Prussia e il secondo Impero francese
il 19 luglio 1870 il rovinoso crollo di Napoleone II del suo esercito a Sedan il 2 settembre 1870 è un'occasione unica con la Francia nel caos Pio Nono è finalmente indifeso dato che l'Impero francese aveva appena cessato di esistere il governo italiano guidato da Giovanni Lanza straccia la convenzione di settembre si ritenta la strada diplomatica ma il 20 settembre 1870 dopo l'ennesimo fallimento dei negoziati i bersaglieri guidati da Raffaele Cadorna assaltano la città eterna da un lato volontari papalini dall'altro un corpo di spedizione lo scontro è quasi simbolico i morti sono meno di 70 Rimane
però l'evento militarmente più importante della presa di Roma La Breccia nelle Mure presso Porta Pia da cui parte l'assalto finale alla città più nono si dichiara prigioniero dello Stato italiano e per risolvere la questione il governo Lanza emana il 13 maggio 1871 la legge delle Guarentigie o delle garanzie L'obiettivo è regolare il rapporto tra stato e chiesa il papa viene definito persona sacra è inviolabile e a lui viene riconosciuto il possesso dei palazzi del Vaticano e dell Laterano la villa di Castel Gandolfo ed un vitalizio questi territori vengono dichiarati inalienabili ed extraterritoriali inoltre il Regno
d'Italia si impegna a non intromettersi negli svolgimenti di conclavi e concili dei Vescovi la legge delle guare entie è di Chiara ispirazione cavuria e sancisce la separazione fra Stato e chiesa in questo modo La chiesa è totalmente autonoma dallo stato ma più nono di nuovo non ne vuole sapere il papa definisce lo Stato Italiano usurpatore e chiama i regnanti cattolici ad intervenire per ristabilire l'ordine nessuno però risponde all'appello il Regno d'Italia continua indisturbato con la sua politica un plebiscito ufficializza la presa del Lazio e di Roma il primo luglio 1871 la città eterna viene proclamata
capitale più nono non ha intenzione di cedere dopo aver scomunicato buona parte dei Patrioti e protagonisti del Risorgimento nel 1874 proclama il Non expedit questa formula latina significa non conviene e riassume il concetto che nessun buon cattolico Fedele al Papa avrebbe dovuto partecipare alla vita politica del Regno d'Italia il Non expedit mette le basi per il conflitto trentennale tra lo Stato italiano e la chiesa in cui cattolici non saranno né eletti né elettori con la presa di Roma e la brecia di Porta Pia La questione romana è ufficialmente risolta a fronte di molti sacrifici l'Italia
final la capitale tanto desiderata da kavour nel Parlamento italiano però tutto sta per cambiare la Destra Storica ha fatto il suo corso Adesso è ora di passare a [Musica] sinistra Dopo la terza guerra di indipendenza e la presa di Roma la Destra Storica è riuscita nel suo compito il Regno d'Italia è più unito di prima ma tutti questi sacrifici hanno lasciato una profonda cicatrice sulla penisola Ed ora è È tempo di passare il testimone a nuove forze che guidino l'Italia verso il futuro l'inizio della fine per la Destra Storica sono le elezioni politiche del 1874
la destra prende il 53.6% di voti riuscendo a vincere a livello nazionale con un margine minimo è dal sud che arrivi il vento del cambiamento la Sinistra Storica per vincere in maniera schiacciante nelle regioni meridionali aveva sfruttato il sentimento di abbandono e di frustrazione Degli elettori il paese ha parare diviso il Parlamento pure il secondo governo Minghetti È traballante infatti Scaiola il Ministro della Pubblica Istruzione lascia il governo poco dopo la sua formazione il governo avrebbe resistito fino al dibattito sulle ferrovie in quel momento in mano ai privati che la Destra Storica vuole statalizzare lo
scontro con la sinistra è durissimo Il 18 marzo 1876 il governo perde la maggioranza in Parlamento Minghetti è costretto ad andarsene la Destra Storica è caduta Vittorio Emanuele II convoca l'ex mazziniano Agostino De Pretis esponente della Sinistra Storica per formare un nuovo governo De Pretis proviene dalla tradizione Liberal progressista piemontese E ha l'appoggio sia della sinistra che di parte della Destra Storica Questa unione tra i due schieramenti viene definita dagli storici come rivoluzione parlamentare ed è frutto di accordi politici privati tra i vari deputati un'alleanza di questo tipo È anche possibile perché in quegli anni
le differenze fra destra e sinistra non erano così marcate Ora però per assicurarsi la stabilità il nuovo governo ha bisogno di un voto nel novembre 1876 si presentano alle urne circa 350.000 sui 600.000 degli eventi diritto a pesare è l'astensionismo cattolico il risultato è schiacciante con quasi il 60% dei voti gli elettori confermano la fiducia a De Pretis e alla Sinistra Storica il Governo guidato da De Pretis sarebbe durato dal 1876 al 1887 interrotto solo due due volte nel 1878 e nel 1879 81 dalla presidenza di Benedetto Cairoli non è solo il Parlamento a cambiare
anche i re si succedono il 9 gennaio 1878 muore uno degli Eroi del Risorgimento Vittorio Emanuele II e il trono passa a suo figlio Umberto I il Re Umberto è primo non quarto come avrebbe voluto l'albero dinastico di Savoia la scelta vuole segnalare l'ufficiale passaggio della casata Savoia al ruolo di nuovi re d'Italia con Umberto I inizia il periodo Umbertino L'Italia si proietta verso il futuro prima dell'ascesa al trono di Re Umberto e delle elezioni De Pretis il 10 ottobre del 1875 aveva presentato il suo programma politico a Stradella vicino a Pavia le idee di
De Pretis sono tante una nuova legge elettorale che allarghi il diritto di voto rendere l'istruzione elementare Laica gratuita e obbligatoria promuovere un'inchiesta agraria per capire come aiutare i contadini riformare tributi con l'abolizione della tassa sul macinato e favorire le elezioni dirette dei sindaci per aumentare le autonomie locali non c'è tempo da perdere si inizia dalle riforme scolastiche il ministro dell'istruzione Michele Coppino firma nel 1877 un'importantissima legge l'obbligo scolastico arriva al nono anno d'età superando la legge Casati vengono introdotte sanzioni pecuniarie contro i genitori che ignorano l'obbligo Ma la gestione dell'Istruzione resta in mano ai Comuni
che spesso per problemi fin finanziari non hanno le risorse per costruire nuove scuole e reclutare personale docente Inoltre le famiglie contadine hanno bisogno di tutte le braccia disponibili per lavorare i campi così in molte aree della penisola la legge Coppino rimane inapplicata nel 1882 si mette mano alla riforma elettorale e si allarga il suffragio gli elettori passano dal 2,2% al 6,9% della popolazione un salto da 600.000 a 2 milioni di aventi diritto il diritto di voto viene concesso ai maggiori di 21 anni con almeno 19 lire di imposte annuali pagate oppure che sapessero leggere e
scrivere in questo modo il suffragio passa dal solo censo al titolo di studio acquisito dove le regioni del nord dominano rispetto al meridione arretrato così alle elezioni del 1882 si presentano ai seggi operai specializzati artigiani nuovi votanti con desideri più radicali e repubblicani E proprio per questo dopo il voto del 1882 sarebbe stato eletto alla camera il primo deputato socialista italiano Andrea Costa nonostante il programma iniziale la Sinistra Storica decide di Non spingere per il decentramento amministrativo continuando sulla linea della Destra l'avvento della Sinistra Storica in questi anni non è dovuta solo alle vittorie elettorali
l'assenza di differenze ideologiche marcate tra i due schieramenti permette azioni altrimenti impensabili Infatti quando dopo le elezioni del 1882 in Parlamento Si creò un'ala radicale De Pretis contatta Minghetti nasce qui il concetto di trasformismo Come avrebbe detto lo stesso De Pretis a Stradella l'8 ottobre 1882 se qualcheduno vuole entrare nelle mie file se vuole accettare il mio modesto programma se vuole trasformarsi e diventare progressista come posso io respingerlo i moderati della sinistra e della Destra Storica si uniscono in un grande blocco centrista con l'obiettivo di isolare i due lati più estremi del Parlamento repubblicani e
conservatori sia i repubblicani di sinistra che i reazionari conservatori clericali erano forze negative per la monarchia Savoia e per questo devono essere arginati con il transformismo si cerca di promuovere una politica moderata e di consolidare lo Stato liberale monarchico questa politica però un grande problema è basata su compromesse su di una continua contrattazione tra le parti per questo le riforme si arenano continuamente davanti al Capriccio di piccoli gruppi parlamentari Le maggioranze trasformiste sono variabili nascono intorno a singoli temi per sfaldarsi subito dopo di solito per pressioni esterne o Meri interessi personali Il risultato è l'immobilismo
del governo costretto a cedere a richieste di singoli parlamentari o a piegarsi al ricatto del clientelismo e della corruzione in questa situazione La vera vittima è la stabilità i governi sono dirottati da singoli parlamentari sciogliendosi e riform andos continuamente in questa situazione i programmi di riforme più complessi stentano a decollare l'unica vera opposizione al sistema è rappresentata dall'estrema sinistra strutturata dal 1877 nel Partito Radicale degli ex Garibaldini Agostino Bertani e Felice Cavallotti il trasformismo di De Pretis si inserisce in un quadro economico difficile l'Italia è ancora un paese agricolo il decollo industriale viene rallentato dalla
scarsità di fonti energetiche sulla penisola L'Italia non ha carbone e può contare solamente sulla legna o sull'energia idrica le aziende italiane sono piccole o medie e non ci sono ancora quelle concentrazioni di capitali e di fabbriche necessarie per una vera e propria industrializzazione il mondo del lavoro vede le sue prime riforme l'8 luglio 1883 viene istituita la Cassa Nazionale di assicurazione per gli infortuni degli operai sul lavoro seguita 3 anni dopo da una legge A tutela del lavoro minorile solo negli anni 80 il settore secondario si espande ma in maniera Anomala la crescita si basa
sulle speculazioni edilizie unico campo in cui abbondano gli investimenti nel 1884 arriva una ri fiscale vera e propria viene abolita l'odiata tassa sul macinato e il buco di bilancio che ne deriva viene colmato con nuove imposte sui beni di consumo per aiutare lo sviluppo e per attirare investimenti stranieri nel 1883 la Sinistra Storica abolisce il corso forzoso introdotto dalla destra tornando al Gold Standard L'obiettivo è creare un sistema bancario creditizio per finanziare e sostenere l'industria per supportare ancora di più i gruppi industriali e finanziari la sinistra decide nel luglio del 1887 di abbandonare la linea
di libero scambio abbracciando il protezionismo la svolta si spiega anche grazie al lavoro gigantesco del deputato Stefano iacini il parlamentare In quegli anni Presenta i risultati della sua inchiesta durata dal 1877 fino al 1884 15 volumi che dipingono un quadro allarmante e drammatico di vaste arie italiane nel 1887 il Parlamento vota per imporre una tariffa doganale sulle materie prime e creare una barriera fiscale per i prodotti industriali si torna perfino al corso forzoso abolito pochi anni prima in questo modo il sistema economico inizia a respirare ma non basta la depressione fiscale iniziata nel 1873 sarebbe
durata fino al 1896 Ma le politiche della sinistra in perenne lotta contro la crisi non si fermano solo all'economia il Regno d'Italia ora unito si affaccia sul teatro europeo È ora di scegliersi degli alleati e di farsi dei nemici per l'Italia è tempo di entrare nel gioco delle grandi potenze a 15 anni dall'unificazione il Regno d'Italia si sente pronto a farsi valere sul palcoscenico internazionale Ma da dove partire Mentre il governo della Sinistra Storica di De Pretis e il Re Umberto I pensano a cosa fare arriva una lettera Bismark Chiama nonostante le terribili prestazioni durante
la terza guerra di indipendenza e il caos politico causato dalla presa di Roma il giovane Regno d'Italia viene invitato al tavolo delle grandi potenze l'invito per partecipare al Congresso di Berlino del 1878 Proietta l'Italia nell'olimpo delle grandi Nazioni ma solo per un mese Infatti nonostante i suoi sogni di grandezza l'Italia viene reputata ancora troppo debole povera e immatura per questo viene rimandata a casa a mani vuote ma il fallimento al Congresso di Berlino non scoraggia la classe dirigente del regno l'em itane Si rivolgono alla Tunisia la Francia però è più veloce nel 1881 le truppe
francesi occupano la Tunisia e con la benedizione di Germania e Regno Unito danno vita ad un protettorato l'episodio è ricordato come lo schiaffo di Tunisi L'Italia è in questo momento fortemente isolata a livello internazionale ma è dal Congresso di Berlino che il cancelliere tedesco otto von Bismark espone le sue idee sul giovane stato Mediterraneo il piano di Bismark è creare un'alleanza tra Germania Aust Italia per dar vita ad un blocco allo stesso tempo antifrancese e antir russo recepita la proposta il Parlamento va in subbuglio l'intero cammino risorgimentale è stato in funzione anti austriaca Come è
possibile accettare un accordo di questo tipo Purtroppo però l'Italia è con le spalle al muro accettare l'offerta di Bismark È l'unico modo che Umberto I e De Pretis hanno per uscire dall'isolamento internazionale in cui si trova il paese il 20 maggio 1882 L'Italia si unisce alla Triplice Alleanza questo accordo si aggiunge agli altri trattati antirussa del 1879 sottoscritti dalla Germania e dall'impero austro-ungarico nato nel 1867 dalla crisi dell'impero austriaco la Triplice Alleanza siglata per l'Italia dal Conte di Robilant prevede che in caso di attacco Le Tre Potenze si sarebbero aiutate reciprocamente viene ammessa La neutralità
in caso di guerra d'aggressione Umberto I si può reputare soddisfatto la politica sabauda vede molto di buon occhio gli imperi piuttosto che la Francia tornata alla sua ormai Terza Repubblica nel 1870 molti italiani specialmente i rentis repubblicani rimangono delusi dall'annuncio della triplice alleanza molti Patrioti vedono questa Alleanza come la rinuncia al completamento dell'Unità raggiungibile solo con l'annessione di Trento e Trieste il picco della crisi arriva pochi mesi dopo Guglielmo Oberdan patriota Triestino viene arrestato mentre sta finendo i preparativi per attentare allaa vita dell'imperatore austriaco Francesco Giuseppe nel dicembre 1882 a 24 anni Oberdan viene impiccato
diventando il primo martire dell'irredentismo nonostante le proteste Durante il processo la Triplice Alleanza comincia a dare i suoi frutti fiumi di capitali tedeschi iniziano ad arrivare in Italia l'industria inizia finalmente a crescere a pieno regime mentre con la nascita della banca commerciale e del credito italiano si sistema anche la questione finanziaria con le spalle coperte e con economia in espansione l'Italia è ora pronta a inseguire il prestigio con una vera politica coloniale il 10 marzo 1882 dalla compagnia marittima navigazione generale italiana meglio nota con il vecchio nome di Rubattino il governo italiano acquista la baia
di Assab La Baia di Assab è uno stretto territorio sulla costa meridionale del Mar Rosso in Eritrea Ecco così il primo territorio coloniale italiano nel 1885 approfittando dell'impegno britannico in Sudan nella repressione della rivolta del m di il governo De Pretis cerca di espandere i territori italiani viene autorizzata l'occupazione del porto di Massawa e dell'entroterra il territorio occupato è un al piano abitato da popolazioni nomadi teoricamente parte dell'impero Ottomano e poi parte dell'Egitto inglese questa zona è sempre stata trattata come territorio di confine con la grande potenza della Regione l'impero etiopico l'Etiopia o Abissinia è
in questo periodo Uno dei più grandi e forti stati africani ed è guidata dal Negus a cui si affiancano i Ras potenti signori locali l'impero etiopico ha un'economia agricola molte miniere d'Oro ed è abitato da una popolazione di Fede Cristiano copta Inoltre è molto difficile da invadere per il suo territorio prevalentemente montuoso il Negus Johannes quarto non resta indifferente di fronte all'espansione coloniale italiana il 26 gennaio 1887 gli etiopi attaccano a sorpresa di italiani a Dogali un'intera colonna italiana circa 500 uomini viene massacrata dagli etiopi la notizia sconvolge La popolazione e provoca accese proteste della
sinistra radicale anticolonialista nonostante lo smacco Nel febbraio 1887 il governo rinnova la Triplice Alleanza assicurandosi il supporto diplomatico tedesco nel teatro coloniale per poi raddoppiare gli sforzi nel Corno d'Africa la ferrea volontà italiana di partecipare alla spartizione dell'Africa in corso in quel periodo si può spiegare in vari modi a livello ideologico il sentimento imperialista di Un'Europa come Civil Ice di Popoli guida ai vertici militari e politici italiani a livello economico invece i territori coloniali vengono visti come un'ottima valvola di sfogo demografica per dare lavoro ai disoccupati e finanziaria come calamita per gli investimenti inoltre il
settore pesante industriale in rapida espansione vede di buon occhio le commesse statali necessarie per sostenere lo sforzo bellico infine a livello politico il governo Spera di trovare un modo per compattare l'opinione pubblica un amico d'oltremare avrebbe distratto il popolo dalle questioni più pressanti in patria ma ci sono dei problemi per l'Italia l'esercito è giovane inesperto e il paese non ha un'industria bellica sviluppata alle spalle il Corno d'Africa è lontano e a livello logistico molto difficile da gestire per di più a livello diplomatico l'avventura in Africa deve passare dall'amicizia con la Gran Bretagna che controlla il
canale di Suez inaugurato nel 1859 In ogni caso L'Italia non vuole mancare la corsa all'Africa i posti da occupare sono sempre meno e nonostante i ritardi il governo De Pretis vuole far valere l'orgoglio italiano de Pretis però ormai è anziano una nuova classe dirigente deve prendere le redini del governo e del parlamento con il trasformismo è iniziata una nuova era per la politica italiana un periodo in cui singoli politici possono decidere il futuro del paese politici come Francesco Crispi il 29 luglio 1887 Agostino De Pretis presidente del consiglio ed illustre esponente della Sinistra Storica muore
mentre ancora in carica finisce così l'ultimo governo De Pretis l'ottavo Umberto I nomina al suo posto il Ministro dell'Interno esponente anche lui della Sinistra Storica e primo uomo del Sud a ricoprire questa carica nell'Italia unita Francesco Crispi sarà uno degli Eroi del Risorgimento a guidare il Regno d'Italia per quasi 10 anni Francesco Crispi nato a Ribera in Sicilia classe 1818 è un ex repubblicano mazziniano attivo dal 1848 e fidato collaboratore di Garibaldi durante la spedizione dei 1le crispy si era avvicinato nel tempo alle posizioni monarchiche poiché vedeva nei Savoia gli unici garanti dell'Unità Nazionale come
politico Crispi condivide l'idea bismarchi dell'uomo forte approvando le idee nazionaliste e colonialiste come presidente del consiglio crispy è convinto della necessità di rafforzare i poteri dell'esecutivo per ridurre influenza del parlamento che aveva guadagnato in quel periodo trasformista molto potere grazie al supporto del re per la prima volta dall'unità Crispi assume oltre la carica di Presidente del Consiglio anche quella di Ministro degli Interni e degli Esteri usando questo enorme potere crispy durante il suo primo mandato Avvia una grande campagna di riforme che sarebbe terminata nel 1891 la prima riforma riguarda alle amministrazioni locali nel 1888 crispy
inizia un processo politico contrario all la centralizzazione voluta dalla Destra Storica per i centri con più di 10.000 abitanti la scelta dei sindaci ricade su un voto dei consiglieri comunali eletti a loro volta dal popolo anche la carica di presidente della deputazione Provinciale diventa elettiva e viene abbassato il censo necessario per votare in questo modo 3 milioni di cittadini ricevono il diritto di voto si aprono così nuove possibilità politiche per le forze Socialiste repubblicane e radicali per bilanciare le autonomie e gestire meglio le amministrazioni locali vengono affidati maggiori poteri di controllo ai Prefetti arrivano nello
stesso anno sia una riforma della sanità che delle Carceri nel 1889 Invece tocca la giustizia viene approvato un nuovo codice penale progettato dal Ministro di Grazia e Giustizia il codice Zanardelli la pena di morte viene abolita Viene riconosciuta la libertà di sciopero e finalmente tutte le leggi del regno vengono uniformate la riforma è accompagnata da una legge sulla pubblica sicurezza che dà alla polizia molti più poteri in introducendo anche il domicilio coatto la deriva autoritaria è dietro l'angolo dato il Vasto potere concentrato nelle mani di Crispi in questi anni aumentano le azioni repressive contro i
redenti sindacati e associazioni cattoliche in questo periodo tumultuoso crispy tenta di riconciliarsi con i cattolici approfittando di un cambio al Soglio Pontificio nel 1878 pionono era uscito di scena lasciando il posto al Leone X un pontefice più aperto al dialogo non si riescono però a trovare le basi per per conciliare il Regno d'Italia che ha occupato Roma con il papato in tutta risposta nel 1888 crispy avviò una politica anticlericale l'insegnamento della religione viene abolito nelle scuole elementari e poco dopo iniziano ad essere requisiti beni delle opere Pie e i fondi di varie istituzioni assistenziali la
linea anticlericale di Crispi è il tentativo italiano di seguire una linea bismarchi in ambito religioso una traccia seguita anche in politica estera i rapporti commerciali con la Francia avversario della Germania di Bismark vengono interrotti mentre l'interesse del Governo italiano si sposta ancora di più sulle Avventure coloniali crispy era salita al governo poco dopo il massacro di Dogali del gennaio 1887 e vuole vendicare questa sconfitta l'Italia Per prima cosa si inserisce negli affari interni dell'Etiopia supportando l'elezione del nuovo Negus Menelik II il 10 marzo 1889 pochi mesi dopo viene firmato il 2 maggio il Trattato di
uccialli Menelik i Conosci i possedimenti dell'Italia in Eritrea e il protettorato italiano sull'etiopia e sulla Somalia c'è subito un problema il testo del trattato in italiano e quello in amarico la lingua locale sono diversi quello che si sta firmando per il Negus è un trattato di amicizia tra due stati alla pari per crispy invece conferma il dominio italiano sull'etiopia un grave errore di traduzione o malafede con pesanti conseguenze per la Regione l'espansione coloniale italiana nel frattempo non si ferma nello stesso anno l'Italia ottiene il protettorato sui sultanati di obbia e di Mur tinia in Somalia
Aumentando il controllo sul Corno d'Africa nel 1891 però davanti ai costi delle imprese coloniali al malcontento interno per l'aumento delle tasse la maggioranza di governo si sfalda e così il 31 gennaio Crispi è costretto a dimettersi inizia la lotta parlamentare per la successione il primo ad assumere la guida del governo è Antonio di Rudinì della destra conservatrice ma il suo tentativo fallisce rapidamente il 15 maggio 1892 è il turno dell'ex ministro del tesoro di Crispi ed esponente della Sinistra Storica è il momento di Giovanni Giolitti Giolitti ha una visione liberale e costituzionale in più è
convinto che la linea dura promossa da Crispi contro i movimenti popolari non possa funzionare in eterno l'idea di Giolitti è di allargare le basi dello Stato legale raccogliendo nuovi consensi nelle masse sempre più politicizzate ma perennemente lasciate fuori dalla politica i due anni del primo governo Giolitti sono decisivi nel 1892 viene fondato il partito dei Lavoratori italiani che diventerà nel 1895 Il Partito Socialista italiano la situazione cambia anche nel rapporto con la chiesa Papa Leone X si apre al futuro con la sua enciclica Rerum novarum del 1891 avviando l'abbandono del Non expedit sono questi gli
anni in cui nasce il concetto di Democrazia Cristiana il primo governo gioliti Però sarebbe andato in crisi per due ragioni una sociale e l'altra economica tra il 1891 e il 1894 i contadini e gli operai siciliani esasperati dalla tassazione elevata e dalla crisi dell'Industria dello zolfo imbracciano le armi a inizio una sommossa la rivolta dei Fasci Siciliani non ha una base politica comune Dato che i manifestanti sono Uniti da necessità materiali vengono richiesti a gran voce salari più alti e una distribuzione equa delle terre Giolitti insiste sul mantenere una linea morbida Ma questa atteggiamento non
fa che peggiorare le cose il coraggio dei manifestanti aumenta sempre di più e i conservatori sono irritati dalla passività del Governo il secondo scandalo mortale per il Governo è quello della banca Romana la banca romana è uno dei pochi istituti autorizzati a Stampare cartam moneta ed è in contatto con Giolitti dal 1889 quando era ministro del tesoro in quel periodo per rientrare da alcuni fallimenti nati da alcune speculazioni edilizie la banca Romana aveva deciso di stampare sempre più banconote un irregolare Ità grave ma ignorata dall'allora ministro infatti la banca sempre più immischiata in atti illegali
e senza la possibilità di uscirne pulita inizia ad usare le banconote stampate per corrompere politici tramite ingenti donazioni o prestiti estremamente vantaggiosi questo sistema però non può durare per sempre a dicembre del 1892 Napoleone Colaianni leader dell'opposizione radicale rende pubblica l'inchiesta sulla banca Romana insabbiata fino a quel momento Giolitti finisce subito al centro della tempesta dato che pochi mesi prima si era speso per la nomina senatore del governatore della Banca Romana Bernardo tanlongo la collusione è evidente ed è impossibile da nascondere la crisi dura un intero anno dopo un ultimo tentativo di governo Giolitti è
costretto a dimettersi e il 24 novembre 1893 dopo la fine rovinosa di Giolitti viene richiamato crispy visto come l'uomo forte disposta alle azioni forti necessarie per gestire la situazione appena formato il suo terzo governo il 15 dicembre Crispi dichiara lo stato da sedio in Sicilia 50.000 soldati del Reggio esercito sono inviati sull'isola lo stesso provvedimento è preso nel 1894 in Lunigiana i cavatori di marmo di carrari Infatti si erano Uniti alle proteste dei Fasci Siciliani assaltando varie caserme crispy fa calare una pesante repressione arresti di massa Tribunali militari processi e condanne colpiscono i manifestanti crispy
teme L'ascesa dell'anarchia in Italia le proteste devono essere fermate prima di diventare terreno fertile per gli anarchici approfittando di un attentato per mano di un estremista Crispi fa promulgare nel luglio del 1894 le leggi antian Arch viene sciolto il Partito Socialista e i suoi capi vengono messi al bando in più le camere del Lavoro definibili come gli antichi sindacati vengono soppresse la politica autoritaria continua anche per quanto riguarda il voto la legge elettorale del 1882 viene modificata perdono il diritto a votare circa 800000 cittadini di fronte a questa linea dura i socialisti i repubblicani e
i radicali iniziano ad organizzarsi in un vero fronte d'opposizione alle elezioni del 1895 i socialisti prendono il triplo dei voti la politica di Crispi non solo non ha funzionato ma ha aumentato la forza dei partiti radicali la tensione sociale dopo le elezioni è altissima la crisi politica alle porte ma crispy ha un'ultima carta da giocare il colonialismo il Negus Menelik II era infatti venuto a sapere dell'equivoco del Trattato di uccialli assumendo una posizione ostile rispetto all'Italia La guerra è alle porte crispy ordina al generale Oreste baratieri governatore e comandante delle truppe in Eritrea di entrare
in Etiopia e marciare contro il Negus lo scontro militare visto da Crispi come l'unica valvola di sfogo per la crisi in patria è un disastro le truppe etiopi sono meglio Armate organizzate e volenterose di quanto aspettato il forte dell'Amba Lag laggi a dicembre 18 95 e di macalè a gennaio del 1896 cadono in mano agli etiopi lo scontro decisivo è ad Abba garimà vicino a Adua il primo marzo 1896 16.000 soldati italiani vengono spazzati via da 70.000 Combattenti etiopi la disfatta di Adua È troppo umiliante crispy è costretto a dimettersi lasciando a rudin l'amaro compito
di firmare una pace con il Negus il 26 ottobre 1896 viene firmato il Trattato di Addis Abeba l'Italia riconosce l'indipendenza dell'Etiopia e il Negus il controllo italiano di Eritrea e Somalia crispy non sarebbe mai più tornato in politica finisce nel sangue un governo di ferro e di feroce repressione aprendo le porte ad una nuova generazione di ambiziosi parlamentari come Giovanni Giolitti l'addio di Crispi alla politica corrisponde con l'inizio di un periodo Travagliato per lo stato italiano una crisi che avrebbe messo a dura provi il regno una crisi di fine secolo